Di per sé non è una notizia drammatica.
È da mettere in conto che il virus diventerà endemico e sarà uno dei tanti virus influenzali (il 5° coronavirus) che attaccano il genere umano ogni anno.
L'importante è che diventi più manzo, e anche in fretta.
L'ultima colonizzazione di virus simile a noi nota è del 1880 circa e ci ha messo dai 50 ai 70 anni per diventare endemico e non pericoloso, ma è lecito pensare che a quei tempi, vista la ridotta popolazione mondiale e la mobilità scarsa e lenta, in quell'arco di tempo si sia replicato e ricombinato col genoma di 1/4 della popolazione mondiale? A spanne quindi 500 milioni di persone?
Con la popolazione, la mobilità e gli scambi odierni quel numero di contagi un virus contagioso come il coronavirus rischia di farlo in un paio d'anni. E ciò significa che i benefici della perdita di virulenza potremmo già apprezzarli dopo un anno.
In pratica, nella più ottimistica delle ipotesi, già alla seconda ondata stimata per il tardo autunno, il virus potrebbe essere già molto più ragionevole.
Ragionamento che mi faccio più per tranquillizzarmi che per altro, ma continuo a ripetermi che ha una sua logica