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Ussaro

LE CAGATE CHE NON TI HO DETTO

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Quanno ero bardascio con i miei amici e rispettive fidanzate una sera cucinammo il pesce da noi pescato al mare ,lo mangiammo tutti insieme  e poi decidemmo datoche era di sabato di fare un giro per il centro…meta piazza valnerina ( allora se chiamava cuci).

Appena sceso dalla macchina comincio ad avvertire dei dolori lancinanti allo stomaco vado da Vetturini chiedo il bagno, lascio la mia ragazza ed amici nel bar, scendo le scale al piano sotto e riempio la tazza con un vomito colossale….mi sento bene liberato…esco tranquillo, la passeggiata prosegue verso corso vecchio quande che sento dei dolori alla pancia..in pratica doveo caga’…ma mica potevo ritornare da Vetturini che gli avevo infestato il cesso con una puzza di acido incredibile…

Lascio la mia fidanzata con rispettivi amici e come un pazzo cerco un posto per cagare…un cantiere in un palazzo…no non si scavalcava…me la facevo sotto, sentivo la panza ribollire..vedo il cinema Verdi, entro come un missile senza biglietto e di corsa sotto gli occhi di tutti e della maschera dicendo…ti spiego dopo…

Poi una volta cagato..sono riuscito e ho spiegato il motivo del mio ingresso ..

958157[/snapback]

... oserei affermare de classe! :lol::lol:

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oddio voi ternani siete unici siete troppo fuori :D ...mi fate troppo morire...

:lol::D

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Perchè? A Bergamo la cacca non la fate? :blink:

 

:lol: :lol: :lol::P :P

958193[/snapback]

 

 

si ma voi siete gli unici ke si vantano di ste cose ke ne aprite un topic :lol:

siete troppo grandi :lol:

certe volte mi metto qua a leggere le vostre discussioni a parte che ogni tanto sono scritte in ternano e non è che capisca tanto bene ma davvero crepo dal ridere :lol:

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oddio voi ternani siete unici siete troppo fuori :D ...mi fate troppo morire...

:lol::D

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Perchè? A Bergamo la cacca non la fate? :blink:

 

:lol: :lol: :lol::P :P

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si ma voi siete gli unici ke si vantano di ste cose ke ne aprite un topic :lol:

siete troppo grandi :lol:

certe volte mi metto qua a leggere le vostre discussioni a parte che ogni tanto sono scritte in ternano e non è che capisca tanto bene ma davvero crepo dal ridere :lol:

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Felici di contribuire ai tuoi momenti di svago :lol:

 

E se non capisci qualcosa chiedi lumi che te famo la traduzione :lol::P

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chiedi lumi??ma dai non parlarmi in ternano...

ma ti giuro siete troppo fuori.. :D

958199[/snapback]

 

 

chiedi lumi=chiedi spiegazioni

 

...però è italiano, no ternano...:blink:

 

Comunque tu chiedi spiegazioni e noi te spiegamo tutto :lol:

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L'Ussarittu cresce all'ombra (si fa per dire) de lu campetto de lu riacciu. Praticamente, dove adesso c'è il Fellini. La disavventura patita in seconda media (lu rosone) è alle spalle da 2 anni circa e l'estate si apresta a fornire nuovi stimoli ai giovincelli borgorivesi.

Vespe, motorini, scooter...stiamo parlanod dell'estate di passaggio fra il primo ed il secondo superiore. L'Ussarittu riceve in regalo da mammà e papà l'ambito scooter. La sera si va tutti in gruppo in centro, poi si ritorna a casa tardi.

E' tutto bello. Anzi, bellissimo. E la picchiettina, che già da tempo albergava nei sogni erotici ussariani, comincia a diventà reatà. Lo scooter è fondamentale, e io finalmente ce l'ho. E infatti non si fatica a trovare qualche troterella disposta a metterti le mani sui fianchi (gaudio) in cambio de uno "strappo" fino a cardeto. Ovviamente le mani te ce le metteva durante il viaggio.

L'imprevisto per noi colitici però è sempre dietro l'angolo. Perchè lu cagarone non t'abbandona mai. Certe volte ho come l'impressione che tutto sia orchestrato dal mio intestino (evidentemente gli sto sui coglioni): perchè credo che anche quando cago normale, l'intestino stesso si sia organizzato con una sorta di "magazzino" clandestino di merda. Ne sottrae un pò per volta, per settimane.

E poi, quando meno te l'aspetti, presenta il conto. E lu conto, a me, l'ha presentato a Ponte Le Cave. Chi è de Borgo Rivo sa bene che rincasando, superato Ponte Le Cave, per strani e inspiegabili intrighi de correnti ascensionali, comincia a fa freddo anche a ferragosto. Superato il sottopassaggio della E45, che poi porta alla rotatoria de Borgo Rivo, sembra de sta in alaska. E lì, con la troterella conosciuta 2 (dico, DUE) giorni prima le correnti fredde intaccano la scarsa resistenza intestinale dell'Ussaro.

Tutto questo all'andata. Sapevo bene che sarei dovuto tornare indietro, ma da vero coglione non l'ho fatto. La serata sui strascina stancamente, con la troterella che saluta miriadi di "ganzi" a Cardeto. E con l'Ussarittu alle prese con zaffate d'aria tremende che se non le lasciavo uscire dal culo avrebbero sfondato qualcos'altro. Insomma, per favvela breve ero alle prese con i tipici loffoni che precedono la sudarella a freddo. Quelli che quando apri le cataratte sei convinto di aver risolto. Invece sono solo il preludio alla tempesta.

La Troterella giocava anche a tennis. Si era portata il borsone con racchettina, tenutina, scarpine....tutto. Era già esibizionista. Je piaceva fasse vedè de sera a cardeto mentre giocava a tennis. Assisto alla partita e, da Coglione Imperiale non approfitto dei cessi che stavano a ridosso dei campi da tennis. Poi la troterella esce, mi viene incontro e mi dice : "Mangiamo il gelato prima di andare a casa?". E io, da Coglione Interplanetario affermo : "SI". Il gelato ha avutol'effetto di accelerare il tutto. PRendiamo lo scooter, ma da Coglione Oversize decido di passare per Villa Palma "tante volte ce fosse la pula". All'altezza de lu villaggio Tonelli le scurrreggie interne se susseguivano senza limiti.

Poi dolori forti, lancinanti. Fermo lu scooter e penso "affanculo a te" e corro verso una ripa dicendo " me sento male me sento male". La troterella ride, scherza: "Ma che hai fatto? Guarda che non te faccio niente eh!". Un cazzo, stavo già restituendo a madre natura il maltolto dal mio intestino, durante settimane e settimane de attività sovversiva nei miei confronti.

Poi, di colpo, la disperazione. Co che me pulisco?. Non faccio in tempo a finì de pensà sta cosa, che la troterella (probabilmente sentendo l'acre odore di diarroica origine) mi fa: "Se vuoi c'ho i calzini di spugna con i quali ho giocato". E me li lancia. Vergogna. Li arraffo come un mendicante, a capo chino e camminando come na papera. Lei vede solo una mano (spero) che da dietro lu cepsuglione prende i calzini.

Pulisco il culo con i calzini: fortunatamente (tutti i colitici lo sanno) l'unico vantaggio delal colite è che con 2 "passate" stai a posto.

Poi, da Coglione Number One, cho anche la faccia da culo di dirle: "Li faccio lavà e te li riporto?".

Viaggio finale fino a casa di lei, saluto FREDDISSIMO da parte di lei e corsa fino a casa. La troterella mi fa: "Tranquillo...succede...non lo dico a nessuno".

La mattina seguente vado al centro sociale de Borgo Rivo e un paio de amici me salutano con pernacchioni da paura e scoppiano a ride.

 

La troia ha parlato.

Modificato da Ussaro

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ma secondo te BNA se capisce mejo lu ternano o lu bergamasco...no perche mesa' che se c'e una lingua che no se capisce e' prprio lu bergamasco...

 

 

il pirun lo sai che e? traducimelo un po'

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Scusate, non vorrei monopolizzare il topic, ma l'argomento "cacca" suscita in me dei ricordi sopiti che erompono ora con la stessa identica forza con la quale, ai tempi, eruppe la suddetta cacca negli aneddoti appena ricordati e in quello che mi accingo a esporvi.

 

Correva l'anno 1992.

Spensierato diplomando, ancora ignaro dei triboli che la prosecutio degli studi mi avrebbe regalato, mi trovavo a Parigi insieme a tutta la mia classe in occasione della tanto desiderata gita scolastica all'estero di V superiore.

Era il giorno in cui i maledetti professori, magnanimemente, ci avevano concesso un paio d'orette di libertà, ed io, insieme ad altri tre o quattro sventurati, decisi di donarmi la visione di Parigi dall'alto, che, mi era stato detto, era ineguagliabile.

Fu così che ci partimmo alla volta della Tour Eiffel, metallico simbolo fallico della Parigi che volle penetrare la modernità agli inizi del secolo e che ora popola senza ritegno anche la più squallida cartolina comperata nel più sordido negozietto dell'angolo più lurido di quella bellissima città che è Parigi.

Onde evitare di farci spennare in un qualsivoglia bistrot/brasserie/cafèterie/patisserie, facemmo un'onesta colazione a base di croissant alla marmellata. Personalmente persi il conto a tre, ma poco me ne preoccupai, perchè ero sicuro che la camminata che mi attendeva e la successiva emozione avrebbero smaltito le calorie eccedenti e il senso di pesantezza. Per farla breve, arrivammo, pagammo, facemmo la fila, prendemmo l'ascensore e primo-secondo-terzo piano, scendemmo in una nebbia che avrebbe atterrito anche un abitante della pianura padana. Non si vedeva letteralmente una mazza, ma cosa più terribile, saranno stati almeno 200° sottozero.

Al contatto con l'aria gelida della stratosfera parigina, la mia panza emise subito un sonoro rimbombo, che culminò con un flautato si bemolle che mi scappò dalle chiappe, nonostante fossero cementate l'una all'altra dal freddo.

Immediatamente si decise di scendere, ma agli ascensori c'era una fila che sembrava la distribuzione del pane da parte degli alleati dopo la liberazione di Roma, e così, decisione eroica:SCENDIAMO A PIEDI.

Ora, io non so quanti di voi siano andati a Parigi e non so tra questi quanti abbiano disceso le scale della Tour Eiffel...bene, se non l'avete fatto NON FATELO!!! Quasi 2000 scalini, evitando le cagate dei piccioni e le folate di vento a 120 all'ora...a un certo punto ho anche visto la madonna...morale della favola, quando sono arrivato a terra stavo per partorire e così sono entrato dentro ad uno dei maledetti bistrot di cui sopra...ho preso un cappuccino annacquato che mi è costato l'equivalente di allora di 3600 lire...però i croissant non li ho presi...

 

gliene ho rifatti 5 o 6 direttamente al bagno :evil:

Modificato da Cargapassuni

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...che culminò con un flautato si bemolle...

958220[/snapback]

 

tu hai letto, o leggi, il Vernacoliere. B-)

958225[/snapback]

 

 

Ho letto e leggo :lol:

 

Però il si bemolle l'ho fatto mepozzinocecà :lol:

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...che culminò con un flautato si bemolle...

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tu hai letto, o leggi, il Vernacoliere. B-)

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Ho letto e leggo :lol:

 

Però il si bemolle l'ho fatto mepozzinocecà :lol:

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mah, per me era una do diesis.

Sardelli uber alles.

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L'Ussarittu cresce all'ombra (si fa per dire) de lu campetto de lu riacciu. Praticamente, dove adesso c'è il Fellini. La disavventura patita in seconda media (lu rosone) è alle spalle da 2 anni circa e l'estate si apresta a fornire nuovi stimoli ai giovincelli borgorivesi.

Vespe, motorini, scooter...stiamo parlanod dell'estate di passaggio fra il primo ed il secondo superiore. L'Ussarittu riceve in regalo da mammà e papà l'ambito scooter. La sera si va tutti in gruppo in centro, poi si ritorna a casa tardi.

E' tutto bello. Anzi, bellissimo. E la picchiettina, che già da tempo albergava nei sogni erotici ussariani, comincia a diventà reatà. Lo scooter è fondamentale, e io finalmente ce l'ho. E infatti non si fatica a trovare qualche troterella disposta a metterti le mani sui fianchi (gaudio) in cambio de uno "strappo" fino a cardeto.  Ovviamente le mani te ce le metteva durante il viaggio.

L'imprevisto per noi colitici però è sempre dietro l'angolo. Perchè lu cagarone non t'abbandona mai. Certe volte ho come l'impressione che tutto sia orchestrato dal mio intestino  (evidentemente gli sto sui coglioni): perchè credo che anche quando cago normale, l'intestino stesso si sia organizzato con una sorta di "magazzino" clandestino di merda. Ne sottrae un pò per volta, per settimane.

E poi, quando meno te l'aspetti, presenta il conto. E lu conto, a me, l'ha presentato a Ponte Le Cave. Chi è de Borgo Rivo sa bene che rincasando, superato Ponte Le Cave, per strani e inspiegabili intrighi de correnti ascensionali, comincia a fa freddo anche a ferragosto. Superato il sottopassaggio della E45, che poi porta alla rotatoria de Borgo Rivo, sembra de sta in alaska. E lì, con la troterella conosciuta 2 (dico, DUE) giorni prima le correnti fredde intaccano la scarsa resistenza intestinale dell'Ussaro.

Tutto questo all'andata. Sapevo bene che sarei dovuto tornare indietro, ma da vero coglione non l'ho fatto. La serata sui strascina stancamente, con la troterella che saluta miriadi di "ganzi" a Cardeto. E con l'Ussarittu alle prese con zaffate d'aria tremende che se non le lasciavo uscire dal culo avrebbero sfondato qualcos'altro. Insomma, per favvela breve ero alle prese con i tipici loffoni che precedono la sudarella a freddo. Quelli che quando apri le cataratte sei convinto di aver risolto. Invece sono solo il preludio alla tempesta.

La Troterella giocava anche a tennis. Si era portata il borsone con racchettina, tenutina, scarpine....tutto. Era già esibizionista. Je piaceva fasse vedè de sera a cardeto mentre giocava a tennis. Assisto alla partita e, da Coglione Imperiale non approfitto dei cessi che stavano a ridosso dei campi da tennis. Poi la troterella esce, mi viene incontro e mi dice : "Mangiamo il gelato prima di andare a casa?". E io, da Coglione Interplanetario affermo : "SI". Il gelato ha avutol'effetto di accelerare il tutto. PRendiamo lo scooter, ma da Coglione Oversize decido di passare per Villa Palma "tante volte ce fosse la pula". All'altezza de lu villaggio Tonelli le scurrreggie interne se susseguivano senza limiti.

Poi dolori forti, lancinanti. Fermo lu scooter e penso "affanculo a te" e corro verso una ripa dicendo " me sento male me sento male". La troterella ride, scherza: "Ma che hai fatto? Guarda che non te faccio niente eh!". Un cazzo, stavo già restituendo a madre natura il maltolto dal mio intestino, durante settimane e settimane de attività sovversiva nei miei confronti.

Poi, di colpo, la disperazione. Co che me pulisco?. Non faccio in tempo a finì de pensà sta cosa, che la troterella (probabilmente sentendo l'acre odore di diarroica origine) mi fa: "Se vuoi c'ho i calzini di spugna con i quali ho giocato". E me li lancia. Vergogna. Li arraffo come un mendicante, a capo chino e camminando come na papera. Lei vede solo una mano (spero) che da dietro lu cepsuglione prende i calzini.

Pulisco il culo con i calzini: fortunatamente (tutti i colitici lo sanno) l'unico vantaggio delal colite è che con 2 "passate" stai a posto.

Poi, da Coglione Number One, cho anche la faccia da culo di dirle: "Li faccio lavà e te li riporto?".

Viaggio finale fino a casa di lei, saluto FREDDISSIMO da parte di lei e corsa fino a casa. La troterella mi fa: "Tranquillo...succede...non lo dico a nessuno".

La mattina seguente vado al centro sociale de Borgo Rivo e un paio de amici me salutano con pernacchioni da paura e scoppiano a ride.

 

La troia ha parlato.

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Domani, me pijasse un corbo se no' lo faccio, lo scrivo come frase su msn :lol:

 

E comunque, Ussaro :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

 

M'hai fatto spanzà :lol:

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...che culminò con un flautato si bemolle...

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tu hai letto, o leggi, il Vernacoliere. B-)

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Ho letto e leggo :lol:

 

Però il si bemolle l'ho fatto mepozzinocecà :lol:

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mah, per me era una do diesis.

 

Sardelli uber alles.

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Un attimo di OT...

 

"Benpalesata gradita Vtente, in cosa posso manifestarle la mia sottomissione?"

 

"Hanno mica "Le cene scaramantiche" del Piastrelli-Riccoboni?"

 

"No, però c'ho questo bel caNpanile!!!!! VIAAAA TUTTI A MESSAAAA!!! *Din don dan*"

 

:lol:

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L'Ussarittu cresce all'ombra (si fa per dire) de lu campetto de lu riacciu. Praticamente, dove adesso c'è il Fellini. La disavventura patita in seconda media (lu rosone) è alle spalle da 2 anni circa e l'estate si apresta a fornire nuovi stimoli ai giovincelli borgorivesi.

Vespe, motorini, scooter...stiamo parlanod dell'estate di passaggio fra il primo ed il secondo superiore. L'Ussarittu riceve in regalo da mammà e papà l'ambito scooter. La sera si va tutti in gruppo in centro, poi si ritorna a casa tardi.

E' tutto bello. Anzi, bellissimo. E la picchiettina, che già da tempo albergava nei sogni erotici ussariani, comincia a diventà reatà. Lo scooter è fondamentale, e io finalmente ce l'ho. E infatti non si fatica a trovare qualche troterella disposta a metterti le mani sui fianchi (gaudio) in cambio de uno "strappo" fino a cardeto.  Ovviamente le mani te ce le metteva durante il viaggio.

L'imprevisto per noi colitici però è sempre dietro l'angolo. Perchè lu cagarone non t'abbandona mai. Certe volte ho come l'impressione che tutto sia orchestrato dal mio intestino  (evidentemente gli sto sui coglioni): perchè credo che anche quando cago normale, l'intestino stesso si sia organizzato con una sorta di "magazzino" clandestino di merda. Ne sottrae un pò per volta, per settimane.

E poi, quando meno te l'aspetti, presenta il conto. E lu conto, a me, l'ha presentato a Ponte Le Cave. Chi è de Borgo Rivo sa bene che rincasando, superato Ponte Le Cave, per strani e inspiegabili intrighi de correnti ascensionali, comincia a fa freddo anche a ferragosto. Superato il sottopassaggio della E45, che poi porta alla rotatoria de Borgo Rivo, sembra de sta in alaska. E lì, con la troterella conosciuta 2 (dico, DUE) giorni prima le correnti fredde intaccano la scarsa resistenza intestinale dell'Ussaro.

Tutto questo all'andata. Sapevo bene che sarei dovuto tornare indietro, ma da vero coglione non l'ho fatto. La serata sui strascina stancamente, con la troterella che saluta miriadi di "ganzi" a Cardeto. E con l'Ussarittu alle prese con zaffate d'aria tremende che se non le lasciavo uscire dal culo avrebbero sfondato qualcos'altro. Insomma, per favvela breve ero alle prese con i tipici loffoni che precedono la sudarella a freddo. Quelli che quando apri le cataratte sei convinto di aver risolto. Invece sono solo il preludio alla tempesta.

La Troterella giocava anche a tennis. Si era portata il borsone con racchettina, tenutina, scarpine....tutto. Era già esibizionista. Je piaceva fasse vedè de sera a cardeto mentre giocava a tennis. Assisto alla partita e, da Coglione Imperiale non approfitto dei cessi che stavano a ridosso dei campi da tennis. Poi la troterella esce, mi viene incontro e mi dice : "Mangiamo il gelato prima di andare a casa?". E io, da Coglione Interplanetario affermo : "SI". Il gelato ha avutol'effetto di accelerare il tutto. PRendiamo lo scooter, ma da Coglione Oversize decido di passare per Villa Palma "tante volte ce fosse la pula". All'altezza de lu villaggio Tonelli le scurrreggie interne se susseguivano senza limiti.

Poi dolori forti, lancinanti. Fermo lu scooter e penso "affanculo a te" e corro verso una ripa dicendo " me sento male me sento male". La troterella ride, scherza: "Ma che hai fatto? Guarda che non te faccio niente eh!". Un cazzo, stavo già restituendo a madre natura il maltolto dal mio intestino, durante settimane e settimane de attività sovversiva nei miei confronti.

Poi, di colpo, la disperazione. Co che me pulisco?. Non faccio in tempo a finì de pensà sta cosa, che la troterella (probabilmente sentendo l'acre odore di diarroica origine) mi fa: "Se vuoi c'ho i calzini di spugna con i quali ho giocato". E me li lancia. Vergogna. Li arraffo come un mendicante, a capo chino e camminando come na papera. Lei vede solo una mano (spero) che da dietro lu cepsuglione prende i calzini.

Pulisco il culo con i calzini: fortunatamente (tutti i colitici lo sanno) l'unico vantaggio delal colite è che con 2 "passate" stai a posto.

Poi, da Coglione Number One, cho anche la faccia da culo di dirle: "Li faccio lavà e te li riporto?".

Viaggio finale fino a casa di lei, saluto FREDDISSIMO da parte di lei e corsa fino a casa. La troterella mi fa: "Tranquillo...succede...non lo dico a nessuno".

La mattina seguente vado al centro sociale de Borgo Rivo e un paio de amici me salutano con pernacchioni da paura e scoppiano a ride.

 

La troia ha parlato.

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NO... NON CE CREDO... CHE FAI RIDE CUCI' :blink::o

 

 

 

 

:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2:

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E' ora che anche io dia il mio piccolo contributo alla causa.

Aprile 1991 - Bologna.

Eravamo partiti la mattina del 6 da Ascoli Piceno dove avevo fatto il mese di C.A.R. canonico, a base di marce, ordini e bromuro: non ebbi una erezione per 20 giorni, poi appena capii il motivo (bastò non fare colazione col latte ma col tè) le erezioni e le preoccupazioni finirono.

Pasto al sacco dentro la carrozza , stipati 6 a 6 con zaini e addobbati manco fosse natale.

Il pranzo era composto da panino (rosetta) scatoletta di tonno e di manzotin, dolcetto e frutto.

Arrivammoa Bolgna dopo 10 ore di viaggio, una odissea. Caricati come bestiame sui CM e trasbordati alla caserma. Appello, marcetta, smistamento.

Stavo tenendo l'anticamera de lu bocchettone de lu bucio de lu culo così stretto che manco uno spillo ce passava, mantre la panza dava segni di mareggiata incombente.

Finalmente vedo la meta di tanto patire, ma le camerate non sono pronte: inquadrati fuori la batteria sotto lo scrocchio del sole co alien dentro la panza.

Sono un artigliere, cazzo, devo tenere duro.... ma non era dura, era sciorda... sudavo e avevo il volto congestionato.

Ultimo sforzo e vado dal Tenente mai visto e conosciuto; manco sull'attenti me so messo, rischiavo di dare il via alla fuoriuscita incontrollata.

" Mi scusi... per favore... devo andare al bagno...." è quasi un sussurro e ho le lacrime agli occhi. il Tenente da l'assenso... parto e slaccio i pantaloni nell'andare... il miraggio dei cessi in fondo alla batteria... il piantone accenna qualcosa, ma intuisce: o me lo volevo inculare o necessitavo della ritirata, nel dubbio ha agito... spalanca la porta e mi lascia andare.

Apro la porta del cesso , 3..2..1.. FUOCO....anzi... ACQUA... un gaiser dal culo con fischio per tutta la durata. C'erano i tipi a passare lo straccio ... frega un cazzo... do sfogo allo sfintere fino all'ultima stilla di sugo colorato.

Qundo sono riemerso dalla turca, parea che avevo sgravato: sudato e soddisfatto... ce mancava na sigaretta e ero da ritratto.

Saluto e do l'ok al tenente: missione compiuta!

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Ussaro... raccogli le testimonianze facci un reportage... qualche editore è senza alcun dubbio interessato. Un racconto verità, daje che se fai li sordi, poi dividemo.

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ma secondo te BNA se capisce mejo lu ternano o lu bergamasco...no perche mesa' che se c'e una lingua che no se capisce e' prprio lu bergamasco...

 

 

il pirun lo sai che e?  traducimelo un po'

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ma decisamente si capisce meglio il bergamasco..il vostro è troppo complicato..

il pirun?? <_<:( non lo so :unsure:

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E'ovvio che semplici frasi come"NòTER AN MAIA","NDOMA' LAùRE MìA" o addirittura "òTER MAIF" siano di istantanea comprensione...chi non le capisce!!!

Per esempio,cos'è uno "SCèT"?

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Da piccolo, anche se si può faticare a credere che io sia stato più piccolo di così, passavo una buona parte delle mie domeniche estive in montagna, ma no a Le Prata, e nemmeno a Vallonina o a Fuscello; la montagna dove venivo inopinatamente trascinato dai miei genitori era un pezzo piuttosto grosso de "macchia" che mio zio Dino c'aveva (e c'ha ancora) a mezz'ora di fuoristrada dalla piazzetta di Miranda. In teoria la proposta era allettante: si andava a respirare "un pò de aria bbona, lontano da lu casino e da lu traffico de la domenica", con la promessa di "passà 'na giornata a riposasse e a magnà la carne su lu foco", ma in pratica la mia famiglia, e per famiglia intendo TUTTI (la mia, quella di zio, di un altro zio e un altro ancora più tutti gli annessi del momento, generi, nuore, fidanzati, fidanzate, amici ecc ecc) subiva la stessa sorte dei coscritti: venivamo reclutati in maniera sordida e coatta per passare un pomeriggio a disboscare quell'angolo di inferno, e la nostra unica mercede era una braciola di porco nano e una sargiccetta sgonfia che al massimo te se incastrava in mezzo a li denti.

Però era divertente, e poi io ero proprio fijo, e per me passare una giornata a cuzzolamme in mezzo a le frasche e a le foje era davvero il massimo.

In una di queste domeniche, io e la mia mammina, ma più lei che io, decidemmo di andare a fare una passeggiata nel bosco. Era tutto molto bello...i profumi della natura, la puzza de la merda de le vacche...tutto molto bucolico..e a un certo punto mia madre (che poi, anni dopo, ho scoperto essere attendibile sulla botanica come lo posso esse io sulla coltivazione de li raponzoli) mi fa: "Guarda amore de mamma: una pianta de grugnàli!!!Te ricordi che t'avevo detto che quanno ero piccola a Rosceto li magnavo sempre li grugnàli? Daje daje assaggiali...vedrai che te piaciono!"

Ora, per chi non sapesse di che si parla, i grugnàli sono delle piccole bacche violacee, con un ciuffetto di peletti color crema in cima, che fanno in estate lungo li frattoni a mezza montagna, ottimi davvero, ma che possono essere facilmente confusi da un occhio non esperto con altre bacche delle quali non so il nome ma che hanno spiacevoli effetti secondari. Con la devozione tipica che si ha per la propria mamma a 7/8 anni, strozzai giù un paro de sti grugnàli e immediatamente capii l'errore compiuto dalla mia adorata mammina. Senza dire nulla le feci però un gran sorrisone e dissi "ammazza che bboni" e alla sua nuova offerta non potei esimermi dall'ingurgitarne altri due o tre.

Sulla via del ritorno, i grugnàli fasulli cominciarono la loro danza di guerra, e io lentamente cominciai a camminare sempre più piano e a ripiegarmi su me stesso come uno startac..nel frattempo mia madre, che aveva capito l'errore (suppongo avesse visto un frattone de grugnàli veri, la trota) mi incitava a procedere "Daje su..daje che semo arrivati...mo lo dico a tu' padre...ma sa da magnà 'lla robba? (Io? Pozzi fà la botta) Daje su su..." e pretendeva che corressi, ma io stavo per morire "Ah ma'..non je al faccio a corre, aspettame..."

E poi, a un certo punto, accadde l'irreparabile...in seguito a una fitta particolarmente lancinante, non ce la feci più a trattenermi e, per essere gentili, diciamo che ebbi una discreta e maleodorante produzione che mi riempì mutande e pantaloni.

Mia madre, la capra, non sapendo cosa fare, evidentemente, mi spogliò, mi pulì alla bell'e meglio con 4 fogliacce de cavolaccio, mi si mise al collo e mi trasportò fino alla casetta di mio zio, dove in mistagogica e numerosa riunione stava affollata tutta la mia famiglia. Venni depositato su una brandina e affidato alle amorevoli cure di TUTTE le mie zie...ricordo molto bene i loro discorsi "a Lucià (mi' madre) ma che è successo?" "Eh...ha magnato certa robba...SEMBRAVANO GRUGNALI..e s'è cacato sotto..."

 

Quanto je vojo bene a mi' madre :lol:

Modificato da Cargapassuni

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Da piccolo, anche se si può faticare a credere che io sia stato più piccolo di così, passavo una buona parte delle mie domeniche estive in montagna, ma no a Le Prata, e nemmeno a Vallonina o a Fuscello; la montagna dove venivo inopinatamente trascinato dai miei genitori era un pezzo piuttosto grosso de "macchia" che mio zio Dino c'aveva (e c'ha ancora) a mezz'ora di fuoristrada dalla piazzetta di Miranda. In teoria la proposta era allettante: si andava a respirare "un pò de aria bbona, lontano da lu casino e da lu traffico de la domenica", con la promessa di "passà 'na giornata a riposasse e a magnà la carne su lu foco", ma in pratica la mia famiglia, e per famiglia intendo TUTTI (la mia, quella di zio, di un altro zio e un altro ancora più tutti gli annessi del momento, generi, nuore, fidanzati, fidanzate, amici ecc ecc) subiva la stessa sorte dei coscritti: venivamo reclutati in maniera sordida e coatta per passare un pomeriggio a disboscare quell'angolo di inferno, e la nostra unica mercede era una braciola di porco nano e una sargiccetta sgonfia che al massimo te se incastrava in mezzo a li denti.

Però era divertente, e poi io ero proprio fijo, e per me passare una giornata a cuzzolamme in mezzo a le frasche e a le foje era davvero il massimo.

In una di queste domeniche, io e la mia mammina, ma più lei che io, decidemmo di andare a fare una passeggiata nel bosco. Era tutto molto bello...i profumi della natura, la puzza de la merda de le vacche...tutto molto bucolico..e a un certo punto mia madre (che poi, anni dopo, ho scoperto essere attendibile sulla botanica come Bush sul concetto di pace) mi fa: "Guarda amore de mamma: una pianta de grugnàli!!!Te ricordi che t'avevo detto che quanno ero piccola a Rosceto li magnavo sempre li grugnàli? Daje daje assaggiali...vedrai che te piaciono!"

Ora, per chi non sapesse di che si parla, i grugnàli sono delle piccole bacche violacee, con un ciuffetto di peletti color crema in cima, che fanno in estate lungo li frattoni a mezza montagna, ottimi davvero, ma che possono essere facilmente confusi da un occhio non esperto con altre bacche delle quali non so il nome ma che hanno spiacevoli effetti secondari. Con la devozione tipica che si ha per la propria mamma a 7/8 anni, strozzai giù un paro de sti grugnàli e immediatamente capii l'errore compiuto dalla mia adorata mammina. Senza dire nulla le feci però un gran sorrisone e dissi "ammazza che bboni" e alla sua nuova offerta non potei esimermi dall'ingurgitarne altri due o tre.

Sulla via del ritorno, i grugnàli fasulli cominciarono la loro danza di guerra, e io lentamente cominciai a camminare sempre più piano e a ripiegarmi su me stesso come uno startac..nel frattempo mia madre, che aveva capito l'errore (suppongo avesse visto un frattone de grugnàli veri, la trota) mi incitava a procedere "Daje su..daje che semo arrivati...mo lo dico a tu' padre...ma sa da magnà 'lla robba? (Io? Pozzi fà la botta) Daje su su..." e pretendeva che corressi, ma io stavo per morire "Ah ma'..non je al faccio a corre, aspettame..."

E poi, a un certo punto, accadde l'irreparabile...in seguito a una fitta particolarmente lancinante, non ce la feci più a trattenermi e, per essere gentili, diciamo che ebbi una discreta e maleodorante produzione che mi riempì mutande e pantaloni.

Mia madre, la capra, non sapendo cosa fare, evidentemente, mi spogliò, mi pulì alla bell'e meglio con 4 fogliacce de cavolaccio, mi si mise al collo e mi trasporto fino alla casetta di mio zio, dove in mistagogica e numerosa riunione stava affollata tutta la mia famiglia. Venni depositato su una brandina e affidato alle amorevoli cure di TUTTE le mie zie...ricordo molto bene i loro discorsi "a Lucià (mi' madre) ma che è successo?" "Eh...ha magnato certa robba...SEMBRAVANO GRUGNALI..e s'è cacato sotto..."

 

Quanto je vojo bene a mi' madre :lol:

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come ti capisco...

da piccola venivo obbligata a fare salutari passeggiate nella macchia appenninica,alla ricerca di funghi,asparagi e quant'altro sia di stagione.

Un pomeriggio d'autunno andai per l'appunto con papà e fratello alla ricerca di una qualche bontà della natura.Ora,essendo sempre stata una palla al piede in queste occasioni(Oh,bà...che ora è ?Quanto manca?Quando torniamoooo?)mio padre per evitare scenate in cui mi mettessi ad urlare,mi fermassi come una capra o mi lagnassi per tutto il tragitto,mi disse di mangiare delle bacche tanto buone che crescevano su una pianticella,il CORBEZZOLO.

Vista la mia ingordigia e l'abbondanza di queste piante,le spazzolai dalla prima all'ultima,ignara degli effetti che avrebbero avuto i famigerati corbezzoli sul mio intestino di lì a poco.

Il caso volle che quella sera eravamo invitati a cena dagli zii.

Quella fu l'unica occasione in cui,da bambina,non me magnai pure il crocifisso..

Tornammo a casa,ci lavammo,ci cambiammo,e lì notai che la mia trippa aveva assunto dimensioni abnormi(il che a 8 anni significava che parevo incinta di 8 gemelli).Cominciai ad emettere qualche flatulenza,notando che avevano assunto un'odore simil-pesce fracio.

BEEENE....

Durante il viaggio verso casa degli zii(9 km)avvertii un tremendo bisogno di rilasciare gas,stavo morendo,vedevo i sorci verdi e blu mentre nel mio intestino avvenivano le guerre puniche:la sofferenza finì davanti alla porta,quando invece della scoreggiona cacciai una cagata lenta di un colore simile al Gange.

Trascorsi la serata sul letto di zia con addosso le mutande di mio cugino quand'era piccolo.

Maledetti corbezzoli,non mi avrete più!!!

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molte volte si dice che avere una cassa in campagnia sia una grande fortuna per chi, come me, si voleva (ora sono sposato) appartare con la propria ragazza senza doverlo fare in macchina.

così forte del "piedatterre" in quel di Arrone decido di portarci la mia futura signora, peccato che era una freddissima serata di dicembre, preciso che essendo una casa estiva non ha riscaldamento.......

 

ebbene cominciamo con una bella cenetta davanti al camino (almeno quello...), e poi si passa al piano superiore dove trovo un paio di pinguini che giocano, trascorro una piacevole serata un pochino scoperto......

 

a fine serata la riaccompagno a casa, e qui cominciano i dolori, all'altezza del cavalcavia ponte le cave prime avvisaglie di acquetta anale con ribbollimento di panza che mi fa pensare al peggio, quindi accellero a tutto gas. davanti a casa sua ormai piegato in due dai dolori intestinali la saluto dicendo "Ciao amore vado di fretta che ho qualche doloretto e detto ciò alleggerisco la tensione con una loffa biblica e pestilenziale, lei fortunatamente non se ne accorge perchè aveva lo sportello aperto. mi saluta e io mi avvio...

 

inizio quindi il mio calvario che da borgo rivo terminerà a borgo bovio, nel frattempo mi aiuto mollando qualche scorreggia, badando bene alle tristemente famose "scorregge vestite", e pronunciando frasi del tipo "dai Leonà ce la puoi fare..... o dai che manca poco...... o resisti campione che il cesso è vicino..."

 

arrivo a casa mia e ormai con lo sfintere che implora pietà me incomincio a spoglià su le scale de casa......via la cinta, via i pantaloni, due scorregge per allentare la tensione, finalmente intravedo il cesso co la porta aperta....... a metà del bagno me giro su me stesso e mi lancio verso il TRONO..., (per fortuna la tavoletta era abbassata), me allargo le chiappe e apro il rubinetto del culo dal quale fuoriescono in una fragorosa esplosione circa tre litri di acquerugio intestinale, dopo di che mi siedo sulla tavoletta non accorgendomi che l'esplosione ha investito anche parte della tavoletta del trono e quindi mi metto a sedere su un litro di merda liquida e mi sporco non solo le chiappe ma anche mezza camicia che involontariamente era finita li sotto.......

a quel punto ripresi i sensi da qeui dolori terribbili che faccio, mi faccio un doveroso bidè e vado a dormire......

 

la mattina dopo entra in camera mia mamma e mi dice"oddio che puzza leonardì, ma che ti fatto la cacca sotto????" e nel fare ciò solleva la camicia con una sberleffo de merda gigantesco...........

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La mia più bella:

 

di ritorno dalla Tanzania, durante lo scalo ad Addis Abeba feci una cagata storica: l'enterogermina e i frutti di mare avevano combattuto una feroce battaglia durante la notte. Una battaglia impari. L'esito l'ha conosciuto lo sfortunato cesso dell'aeroporto, che a stento riuscì a contenere l'incontenibile.

 

Quando l'aereo ripartì salutai con tristezza quella parte di me che lasciai in Africa.

 

Tuttora ci ripenso con malinconia.

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