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Ussaro

LE CAGATE CHE NON TI HO DETTO

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L'Ussarittu cresce all'ombra (si fa per dire) de lu campetto de lu riacciu. Praticamente, dove adesso c'è il Fellini. La disavventura patita in seconda media (lu rosone) è alle spalle da 2 anni circa e l'estate si apresta a fornire nuovi stimoli ai giovincelli borgorivesi.

Vespe, motorini, scooter...stiamo parlanod dell'estate di passaggio fra il primo ed il secondo superiore. L'Ussarittu riceve in regalo da mammà e papà l'ambito scooter. La sera si va tutti in gruppo in centro, poi si ritorna a casa tardi.

E' tutto bello. Anzi, bellissimo. E la picchiettina, che già da tempo albergava nei sogni erotici ussariani, comincia a diventà reatà. Lo scooter è fondamentale, e io finalmente ce l'ho. E infatti non si fatica a trovare qualche troterella disposta a metterti le mani sui fianchi (gaudio) in cambio de uno "strappo" fino a cardeto.  Ovviamente le mani te ce le metteva durante il viaggio.

L'imprevisto per noi colitici però è sempre dietro l'angolo. Perchè lu cagarone non t'abbandona mai. Certe volte ho come l'impressione che tutto sia orchestrato dal mio intestino  (evidentemente gli sto sui coglioni): perchè credo che anche quando cago normale, l'intestino stesso si sia organizzato con una sorta di "magazzino" clandestino di merda. Ne sottrae un pò per volta, per settimane.

E poi, quando meno te l'aspetti, presenta il conto. E lu conto, a me, l'ha presentato a Ponte Le Cave. Chi è de Borgo Rivo sa bene che rincasando, superato Ponte Le Cave, per strani e inspiegabili intrighi de correnti ascensionali, comincia a fa freddo anche a ferragosto. Superato il sottopassaggio della E45, che poi porta alla rotatoria de Borgo Rivo, sembra de sta in alaska. E lì, con la troterella conosciuta 2 (dico, DUE) giorni prima le correnti fredde intaccano la scarsa resistenza intestinale dell'Ussaro.

Tutto questo all'andata. Sapevo bene che sarei dovuto tornare indietro, ma da vero coglione non l'ho fatto. La serata sui strascina stancamente, con la troterella che saluta miriadi di "ganzi" a Cardeto. E con l'Ussarittu alle prese con zaffate d'aria tremende che se non le lasciavo uscire dal culo avrebbero sfondato qualcos'altro. Insomma, per favvela breve ero alle prese con i tipici loffoni che precedono la sudarella a freddo. Quelli che quando apri le cataratte sei convinto di aver risolto. Invece sono solo il preludio alla tempesta.

La Troterella giocava anche a tennis. Si era portata il borsone con racchettina, tenutina, scarpine....tutto. Era già esibizionista. Je piaceva fasse vedè de sera a cardeto mentre giocava a tennis. Assisto alla partita e, da Coglione Imperiale non approfitto dei cessi che stavano a ridosso dei campi da tennis. Poi la troterella esce, mi viene incontro e mi dice : "Mangiamo il gelato prima di andare a casa?". E io, da Coglione Interplanetario affermo : "SI". Il gelato ha avutol'effetto di accelerare il tutto. PRendiamo lo scooter, ma da Coglione Oversize decido di passare per Villa Palma "tante volte ce fosse la pula". All'altezza de lu villaggio Tonelli le scurrreggie interne se susseguivano senza limiti.

Poi dolori forti, lancinanti. Fermo lu scooter e penso "affanculo a te" e corro verso una ripa dicendo " me sento male me sento male". La troterella ride, scherza: "Ma che hai fatto? Guarda che non te faccio niente eh!". Un cazzo, stavo già restituendo a madre natura il maltolto dal mio intestino, durante settimane e settimane de attività sovversiva nei miei confronti.

Poi, di colpo, la disperazione. Co che me pulisco?. Non faccio in tempo a finì de pensà sta cosa, che la troterella (probabilmente sentendo l'acre odore di diarroica origine) mi fa: "Se vuoi c'ho i calzini di spugna con i quali ho giocato". E me li lancia. Vergogna. Li arraffo come un mendicante, a capo chino e camminando come na papera. Lei vede solo una mano (spero) che da dietro lu cepsuglione prende i calzini.

Pulisco il culo con i calzini: fortunatamente (tutti i colitici lo sanno) l'unico vantaggio delal colite è che con 2 "passate" stai a posto.

Poi, da Coglione Number One, cho anche la faccia da culo di dirle: "Li faccio lavà e te li riporto?".

Viaggio finale fino a casa di lei, saluto FREDDISSIMO da parte di lei e corsa fino a casa. La troterella mi fa: "Tranquillo...succede...non lo dico a nessuno".

La mattina seguente vado al centro sociale de Borgo Rivo e un paio de amici me salutano con pernacchioni da paura e scoppiano a ride.

 

La troia ha parlato.

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Che disavventure giovanili...

Scusa con che coraggio poi gli hai riportato i calzini?

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sporchi de merda e con un calcio in culo.

A volte mi chiedo dove possa arrivare la perfidia femminile

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Visto che siamo in argomento vorrei sollevare la questione "size".

 

Una volta, tempo fa, in una mattina benedetta da Dio sono riuscito a sfiorare ad occhio e croce quota 40 cm.

 

Grande è stata la soddisfazione! ma è durata poco: subito ho provato l'amarezza di dover scaricare quel prodigio intestinale.

A suo tempo i cellulari non facevano le foto, altrimenti l'avrei immortalato per i posteri.

 

Nella solitudine dei quel bagno gridai al miracolo, ma non c'era nessuno nei paraggi pronto ad attestare l'accaduto.

 

Ditemi, qual è stato il vostro record?

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In merito alla questione size sono notevolmente competitivo, sia come diametro che come lunghezza... a volte per situazioni di necessità (non c'ho tempo) cago anche a distanza di 3/4 giorni, lo spettacolo che si presenta vi assicuro che è fuori dall'umana immaginazione.

Più di una volta ho seriamente pensato di congelarmi lo stronzo dentro i sacchetti da surgelatore per ricordo, ma mi faceva un po' schifo mettere la merda a fianco alle fettine dentro al congelatore. Ho un paio di foto fatte col cellulare, semmai le posto. :ph34r:

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Bonzo postale pure...poi io posto il Mamba Nero

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Il Mamba Nero... sublime, o maestro!!!!

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Ussaro ho scoperto come, durante le scuole medie, hai combinato quel macello nel bagno.

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Ah, questo è l'avatar di Ussaro tanto criticato da Depeche! :D

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Ricordo di una splendida visita in belgio a casa di un amico in erasmus ... da ricordare che sti maledetti so' come i francesi, non c'hanno lu bidet...

 

 

 

“…casa! finalmente casa! continua così: resisti! ci siamo – ci siamo quasi! dannate chiavi…in che tasca vi ho messe…dove siete…Dio, eccovi! apriti, portone, apriti!fatto…ora quattro piani a piedi…resisti…resisti…pensa a dighe…luce!... pensa a una sbarra abbassata al casello…a un semaforo rosso…terzo piano…….quarto piano! - il solito, nauseabondo puzzo di quel vecchio…abiterà qui da decenni, l’intero piano è impregnato del suo (immondo) puzzo…pensare che prima o poi mi ci abituerò…chiavi! chiavi-chiavi-chiavi…serratura, mi raccomando, niente scherzi!brava! ora vai chiusa… fatto! di volata su per il soppalco! nel cubicolo!via cintura, jeans e mutande! finalmente…….diga, esplodi! semaforo, ti voglio verde! sbarra del casello, alzati!......deretano, apriti!............. be……….ene ………..mol…….to bene………….gi…….iù………che bel suono, un bel plof! ci voleva! è una festa, un tripudio nell’intestino!sensazionale…sembra si stia accartocciando su sé stesso…starà implodendo?! d’altronde là dentro devo aver creato il vuoto!...dì la verità, hai bisogno di tempo per trovare un nuovo equilibrio (stabilizzarti), caro il mio intestino!?...un dolorino, un piacevole bruciore tra le chiappe! molto, molto bene!e anche la prima cacata in Bruxelles è fatta! ricercare la gioia nelle piccole cose…con uno stronzo del genere, ne avrò per tutta la vita! uno stronzo è per la vita!questo poi…liscio, pulito, solido e compatto! di quelli che lasciano le chiappe immacolate!molto, molto bene!.......vorrei proprio vedere il mio viso in questo momento, dev’esserci un sorriso sconfinato, con duemila denti in parata!.....ma no…che dico! in questi casi c’è solo un riso ebete, istintivo e compiaciuto…si! e uno sguardo vivo, ma al tempo stesso perso…la pace dei sensi…e per una cacata! Toh, e tu, volevi forse scapparmi?!.................... espulso!................................................non vorrei sbagliarmi, ma sembrava di qualità inferiore rispetto all’altro…poroso, molle e fragile…è sembrato scomporsi, come un cornetto appena appoggiato sul palato, mentre si scioglie suadente e diventa tutt’uno col ripieno di crema…crema liquida, calda, fumosa……dannazione…pensare che finora, più che una cacata, era stata un’esperienza mistica…quello stronzo di uno stronzo me l’ha rovinata………calma - ci vuole calma!forse non è quello che sembra…forse, forse è solo una mia sensazione……..c’è un solo modo per scoprirlo: carta igienica, amica di sempre, eccoti qua! vediamo…tre pezzi dovrebbero bastare…ora devo alzare la chiappa destra, introdurre la mano, e farla scorrere lungo la vallata……………..brutto presentimento ……………………ho un brutto presentimento……….mano, palesala!.............lo sapevo…….c’è più merda che carta...…..marrone……..è un marrone scuro, vivo e ben temprato……e che odore…..pieno, energetico, implacabile…..ma non diamoci per vinti – misuriamone la resistenza! approccio classico, altra carta igienica…..allora………..vediamo cosa sai fare…………..niente!sei ancora là, sei tanta, e se……..cont…..inui a uscire! ancora! esce anc….o….ra!.......porosa, pastosa –ancora tu!esci……..perché, perché ti fermi a metà?! su…………è ferma! non esce…………….s’è fermata!s’è fermata a metà! la stronza……non si decide – non cede!................niente!......beh, basta! recido il cordone! carta, completiamo la procedura di evacuazione – smobilitiamola!....ancora merda…..più carta! ancora, ancora!ancora!resiste?! degno avversario…...! via dalla vallata! via! non è questo il tuo posto………è qui, è ancora qui, non se ne va – arcigna e possente!.....non ti arrendi, nevvero?! bene, l’hai voluto tu, caro il mio titano: cambio tattica! ho una sorpresina per te…soccomberai! mi spiace per te, ma la so lunga, la so molto lunga! ventuno anni di guerre con i tuoi simili: sono diventato quanto mai efficiente….quanti espedienti inventati, quante illuminazioni vincenti….al ricordo quasi mi commuovo…io e il mio più fidato all………..no…….non può essere………l’avevo scordato………il mio più fidato alleato…..non c’è! mi ha abbandonato, non mi ha seguito – dove…dove sei, bidet?! dove…..dove?! sbaglio, o il tuo è un nome francofono?! sbaglio, o mi trovo in terra francofona?!....e allora perché, perché non ci sei?!....compagno di mille cacate….quanti ricordi, quante vittorie, quanta pulizia, insieme! senza te, per me non sarà facile avere la meglio sulle scorie dello stronzo….come, come liberarmene?.......................ma certo!! la tua essenza – posso usare la tua essenza…….l’acqua! preparati, merda, ho una sorpresa per te! lavandino, almeno tu ci sei!carta igienica, un po’ d’acqua……il momento della verità…su la chiappa destra….percorri, carta, la vallata! fatto…mi raccomando…niente scherzi……..dannazione, brutto segno: marrone, al solito…non se ne va, è qui, resiste – inflessibile – ai miei attacchi…che forza d’animo, che spirito combattivo, che granitico ardore…e tutto in qualche briciola di merda……è troppo, troppo tenace per le mie forze………non ce la faccio, da solo non ce la faccio…aiutami bidet, aiutami! caro fratello, dove sei?! dove sei, tu, col tuo pragmatico savoir-faire, tu, che nei duri momenti del post-cacata col tuo becco metallico mi sussurravi parole confortanti, mi indicavi la strada giusta……dove sei?? un’illuminazione, caro fratello, ho bisogno di un’illuminazione…dove sei?? nell’ora del bisogno…non puoi scomparire nell’ora del bisogno…non poi – non puoi!.....mi tradisci, ma non finisce qui – non mi scapperai: mi servi, e ho deciso che ti avrò! dovessi bussare ad ogni porta del quartiere, ti troverò!...ti troverò, e finalmente spazzerò via questa merda….ti spazzerò via, merda – capito? hai capito?!.....è deciso allora, si esce – alla ricerca del bidet perduto; ma prima, prima è necessario predisporre una zona cuscinetto, tra la vallata infetta e la mutanda: due pezzi di carta igienica bagnata con l’aggiunta di un po’ di sapone liquido, con altri quattro pezzi a fargli da scudo…non si sporcherà né si bagnerà né culo, né mutanda – dovrebbe essere in grado di lenire anche un possibile bruciore…………ventuno anni di gavetta, tra cacate in cessi di bar, università e ristoranti – sono serviti a qualcosa!bene, inserito l’impacco, non resta che tirar su mutanda e jeans, e allacciare la cintura, si và!ma prima le mani – acqua calda, tendenzialmente bollente, e sapone: la giusta miscela per cancellare qualsiasi tanfo dalle mani…asciugamano, e via!......già, ma dove?! chiudiamo la porta – il solito lezzo…qui non c’è nessuno, sono tutti a lavoro – televisore – si sente un televisore…c’è qualcuno………il vecchio! il fetido vecchio! vado?!.....sarebbe una perdita di tempo, e tra l’altro entrare là dentro nuocerebbe gravemente alla salute! no….non posso……ho bussato!! perché, perché l’ho fatto?! idiota, pazzo! ti sta bene: mai perdere il controllo del corpo! – magari non ha sentito…

 

«Un instant, un instant s’il vous pla…» e quando mai…sta aprendo la porta…«Ah bonjour, bonjour» [bonjour Monsieur]…che fetore…la tana del lupo – si, la tana del lupo…mi gira la testa…si rivolta lo stomaco…frastornato e nauseato – parla idiota! dì qualcosa! [pardonnez-moi si je vous pose cette question..] cette question?! quella domanda?! sto veramente facendo quella domanda?! […mais.. chez moi il y a..un ami…]..chi c’è da me?!.....la finestra! è chiusa!! perché è chiusa?! perché?? perché??? […a occupé la toilette, et il va y rester pour beaucoup de temps…]…ma perché è chiusa?! perché, dannato vecchiaccio?? perché?? che diavolo avrai contro l’igiene?! «Oui oui, bien sur, pas de problème, la toilette est au deuxième étage…» secondo piano…ma sono proprio sicuro di voler entrare?! [D’accord, je vous remercie, je vais..] puzza…c’è aria vecchia, è come una cappa…mi circonda – mi imprigiona……una cassetta per strumenti aperta in mezzo alla stanza – ma non sta riparando niente…polvere, polvere ovunque…una torre di piatti e pentole sporchi…pareti vuote, nessun quadro, nessun colore – non farti vedere osservare […deuxième étage, n’est-ce pas?] «oui oui, deux..» pancia da birra – cenno con la test, ora le scale………………...…niente! niente bidet!neanche qui……..devo simulare…..una pisciata!....anche qui uno stanzino da un metro quadro…devo resistere qualche secondo – che puzzo infernale…povero il mio stomaco…scusami, non l’ho fatto apposta!resistere, resistere, resistere……la merda! è ancora lì…inizia a farsi sentire………… brucia, inizia a bruciare….un fastidio insopportabile…si mischia al tanfo, il dolore si mischia al tanfo – nausea…il puzzo è penetrato sin nelle mie ossa, nelle mie viscere – non resisto………di nuovo, si ribella lo stomaco – uno spasmo nella laringe…la vallata, brucia……va ripulita…arde: è finito, l’effetto-panacea dell’infuso di acqua calda e sapone è finito…………finito!..............devo uscire, ho bisogno di andarmene – ne ho fisicamente bisogno……aperta la porta, via di qui……non cammino bene! sbando! il muro, devo reggermi al muro……passi incerti…lo spazio – la cognizione dello spazio…ne ho perso i parametri?! passi lenti, ma sicuri – ho i sensi appannati……scala finita! «…bien? tu as………..avec la toilette?»…che starà dicendo ora?!...[Oui, tout.. bien..tout bien, je vous remercie beaucoup] «Trés bien, trés bien, si tu ………besoin, tu devras………..et le demander, même si tu as besoin de quelque……..pour cuisiner, ou de regarder la télé, tu dois seulement…….la porte – à propos de télé, j’espère que je ne te …….pas, parce que je la regarde jusqu’au 3-4 heures du matin…» basta…ti prego, smettila…no, continua – aria!ho bisogno d’aria!.....continua a parlare a vanvera…«…ou pour la douche, ou le……., ou les…….., tu vois que j’ai tous les instruments parce…» lo blocco!ora! [..Je vous ringrazio….remercie, si j’aurai besoin de votre aiuto…aide! je vous..je vous…] chiamerò… chiamerò… contatterò…[..contacterai (?!)…surement] «Mais bien sur, j’ai tous ces instr…» continua…non smette…ma allora non hai proprio pietà di me!............brucia! avvampa!...ho l’impulso di farmi una solenne grattata nella vallata…a volte anche quei peli prudono, disse il saggio…figurarsi poi con scorie di merda intrappolate sopra……una sirena polizia, qui sotto – ma che diavolo…ha un’espressione buffa e compiaciuta, ingigantisce gli occhi, uno strano ghigno…«..rce que la fille au première étage a ……sa volture devant l’entrée du palais; je ai appelé la police parce qu’il faut qu’on respecte les règles, et elle n’a respect pour persone, tu sais que il y a deux ans elle m’a dit q…» inizia….perchè non la smette? perchè insiste?non ho voglia di sentire quanto sia cattiva la ragazza del primo piano, non voglio sentire dei suoi sgarbi, dei suoi vizi, e non voglio assecondarlo nel suo risentimento – ho solo bisogno di pulirmi il culo, ho solo bisogno di aria fresca – sto per svenire………mi si chiudono gli occhi……..barcollo - e tra un po’ crollo……sta continuando a imperversare…devo bloccarlo – un ultimo sforzo.. […pardonnez-moi, mais je dois retourner chez moi, j’y ai laissé mon ami tout seul…] non male, la storia dell’amico…potrebbe bastare.. «.. de problème, si tu dois aller, va!» [Oui, je vous remercie une autre fois…] «..pas de problème, pas de problème, au contraire, si tu as besoin de quel..» non ti azzardare...va bloccato ora! [D’accord, si j’aurai des autre problèmes je vou contacterai, au revoir Monsieur.] «au..revoir.. » una faccia spiazzata, sbalordita…mi spiace, ma non resistevo più lì dentro – finalmente fuori!!

quei dieci minuti nella casa degli orrori mi hanno spossato…debole, stanco: ho i capogiri……..quella miscela infernale di puzza di birra, fumo, sudore, quella puzza di chiuso, di stantio…mi ha frastornato, ho perso la cognizione dello spazio, trovo difficile stare in piedi – ma la vallata non brucia più…mi ci sono abituato, posso resistere – non ho più bisogno del bidet…ma devo sedermi, vado a casa…le chiavi – la serratura funziona…richiudo la porta, finalmente una sedia…ma prima, aria fresca – apro il finestrone…e ora, sedia!i muscoli si rilassano, sto piegandomi su me stesso dalla stanchezza……

 

probabilmente il peggior quarto d'ora della mia vita...

 

 

 

 

P.S.: Da notare la forma aulica, l'italiano impeccabile e anche quelle 4 parole de magnaranese imparato negli ultimi 2 anni di università... sta a vede' che mamma e papà li sordi della retta non l'hanno buttati nel cesso... B-)B-):P:P

Modificato da E quillu je deeaa!!!

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io c'ho una tradizione, che prima e dopo i pasti je devo da fa un ricordino.

 

sia che sto a casa, che da solo o con amici, l'evento deve accadere.

 

kapovordo può confermare che anche prima de andà a balla, lu sottoscritto va a casa, caffe per stimolare, scagozzu, e via...bello libero e felice verso la disco :lol:

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Niente male  :lol:  :lol:  :lol:

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Che io sappia, una gran cagata e' stata fatta proprio in questa giornata, solo qualche annetto fa.

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L'Ussarittu cresce all'ombra (si fa per dire) de lu campetto de lu riacciu........

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Hai fatto bene a tirà su stò topic, m'ero perso sto cesello artistico.

Ussaro mio m'hai fatto cappottà, anche a distanza de un anno e mezzo!

 

p.s.

E' vero, tornando a casa da Terni, dopo la E45, l'atmosfera si gela.

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me sento in dovere de contribuì...

 

st'estate sò annato a trovà la mia consorte,in vacanza ad Albinia,logicamente in un campeggio...la famiglia sua c'ha la roulotte da tant'anni,e dentro le roulette dice che nn ce se caga...cmq,arrivo lì la sera dopo un viaggio estenuante in treno,e il mio deretano c'ha la classica sensazione del tappo in culo...chi nn l'ha mai provato?? fatto sta però che sò arrivato la sera tardi,dopo giorni che nn vedevo la consorte,quindi dico "se svoterà domani mattina"...e così fu! la mattina me alzo,dopo avecce avuto lu tappo che m'è entrato sempre più dentro,e a gambe strette me dirigo verso li cessi pubblici...

ora,premetto che io nn avevo mai cacato in un bagno turco,anche perchè me fa veramente schifo,ma quella volta nn potevo proprio scampà...forse....quelli bagnetti c'avevano solo 2 cessi alla turca,uno per tutti,l'altro in una stanzetta pe cambià li fiji piccoli(non so se l'avete mai viste,ma sicuramente si,so quelle che c'hanno lu fasciatoio)

appreso ciò,me dirigo in quest'ultimo visto che quello normale era occupato. me chiudo dentro e me calo lu costume...solo che quel bagno era infimo e bastardo,perchè lu cesso turco stava in corrispondenza della porta,la quale non era completa,ma je mancava un pezzetto sotto,quindi quanno t'abbassavi oltre che li piedi,facile che te se vedevano anche un pezzo de palle...quindi,aggià a me me fa schifo lu bagno turco,in più me potevano anche vedè che stavo a cacà,e me stava a passà lo stimolo(ma lu tappo permaneva sempre!!)...nn ce stavano cazzi,dovevo trovà la soluzione...avevo pensato de cacà dentro lu lavandino e butta lu megastronzo dentro lu cesso a mano,ma oltre che scomodo era anche parecchio schifoso,ma a un certo punto EUREKA! vedo il mio salvatore,il cestino del fasciatoio co dentro li pannolini zozzi!! pronto per la cresima,lo pijo e lo metto dalla parte opposta della porta,dove dopo un pò de gemiti caccio fori lu coregone...che dire?grossa soddisfazione,anche perchè me so fatto pure lu bidè su lu lavandino,alla faccia de lu bagno alla turca,de la porta incompleta e de li cristiani che me potevano vedè! unico rammarico che c'ho è de avè voluto vedè la faccia de chi ha ritrovato quello spettacolo....

 

SO SODDISFAZIONI!!!

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appo questo commovente topic (nel senso che se ride fino alle lacrime)

 

anche io ho avuto la mia disavventura defecazionica

proprio dopo Ternana Nocerina, storico ritorno in B ad Ancona ...

sarà stata la magnata classica de pesce pre-partita, sarà stata la tensione emotiva , sarà stata la cocacola artica che ho bevuto durante il secondo tempo...fatto sta che all'uscita dello stadio , in mezzo alle migliaia di tifosi in festa che pensavano solo a fare il sacrosanto casino che il ritorno in B meritava, c'era uno (lu poro mepizzica) , che in preda ad un attacco di sfecciarola epica , ha cercato, in mezzo alle file di macchine (bloccate dall'ingorgo post-partita) , e in pieno giorno un qualunque posto per liberarmi dall'imbarazzante fardello.

Non so quanto ho girato e come ho fatto a resistere (dice che nei momenti di pericolo il cervello spegne il dolore per salvarti la vita..e in quel giorno ho capito questa fondamentale funzione neurologica) , alla fine , com'è come non è ..trovo un distributore di carburante chiuso con le catenelle , e indifferente al continuo passaggio di concittadini avvolti nel rossoverde , entro , mi piazzo dietro il box del benzinaio e , semi-visibile , tiro giù i pantaloni e dò il meglio di me stesso.

sarò stato lì almeno mezz'ora...non passava mai!

 

finalmente, passata la tempesta marroncina....trovo un foglio di corriere adriatico casualmente buttato lì dietro e senza vergogna ormai di niente mi pulisco.

 

e adesso arriva il bello: in quella mezz'ora non mi ero minimamente accorto che alle mie spalle c'era un pastore tedesco (legato per fortuna) sicuramente messo lì a guardia del distributore...

 

vi lascio immaginare come mi sono sentito al momento che mi tiravo su i pantaloni e ho incrociato lo sguardo del cane da guardia...

ho rischiato di dover ricominciare da capo la cacata...

ma negli occhi mi rimarrà sempre impresso lo sguardo del cane: a metà fra il divertito e il compassionevole

non so cosa ha pensato di me, fatto sta che , muovendomi stile moviola di Carlo Sassi, mi sono rialzato, e fischiettando "tornereremo in serie A cò le spranghe a caricà" sono uscito , mi sono asciugato il sudore , e mi sono rituffato nell'euforia della vittoria ...

 

dimagrito di almeno un chilo ...

Modificato da Me pizzica me mozzica
  • Voto Positivo 1

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anche io ho avuto la mia disavventura defecazionica

proprio dopo Ternana Nocerina, storico ritorno in B ad Ancona ...

sarà stata la magnata classica de pesce pre-partita, sarà stata la tensione emotiva , sarà stata la cocacola artica che ho bevuto durante il secondo tempo...fatto sta che all'uscita dello stadio , in mezzo alle migliaia di tifosi in festa che pensavano solo a fare il sacrosanto casino che il ritorno in B meritava, c'era uno (lu poro mepizzica) , che in preda ad un attacco di sfecciarola epica , ha cercato, in mezzo alle file di macchine (bloccate dall'ingorgo post-partita) , e in pieno giorno un qualunque posto per liberarmi dall'imbarazzante fardello.

Non so quanto ho girato e come ho fatto a resistere (dice che nei momenti di pericolo il cervello spegne il dolore per salvarti la vita..e in quel giorno ho capito questa fondamentale funzione neurologica) , alla fine , com'è come non è ..trovo un distributore di carburante chiuso con le catenelle , e indifferente al continuo passaggio di concittadini avvolti nel rossoverde , entro , mi piazzo dietro il box del benzinaio e , semi-visibile , tiro giù i pantaloni e dò il meglio di me stesso.

sarò stato lì almeno mezz'ora...non passava mai!

 

finalmente, passata la tempesta marroncina....trovo un foglio di corriere adriatico casualmente buttato lì dietro e senza vergogna ormai di niente mi pulisco.

 

e adesso arriva il bello: in quella mezz'ora non mi ero minimamente accorto che alle mie spalle c'era un pastore tedesco (legato per fortuna) sicuramente messo lì a guardia del distributore...

 

vi lascio immaginare come mi sono sentito al momento che mi tiravo su i pantaloni e ho incrociato lo sguardo del cane da guardia...

ho rischiato di dover ricominciare da capo la cacata...

ma negli occhi mi rimarrà sempre impresso lo sguardo del cane: a metà fra il divertito e il compassionevole

non so cosa ha pensato di me, fatto sta che , muovendomi stile moviola di Carlo Sassi, mi sono rialzato, e fischiettando "tornereremo in serie A cò le spranghe a caricà" sono uscito , mi sono asciugato il sudore , e mi sono rituffato nell'euforia della vittoria ...

 

dimagrito di almeno un chilo ...

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Me pizzica, visto che per motivi vari me trovo a vive nei pressi di Ancona, se mi dici qual'è il benzinaro vado a vedè se c'è ancora un qualche resto del tuo passaggio in terra marchigiana così lo inscatolo e lo vendo come e meglio del poro Piero Manzoni.

:lol:

 

Manzoni.jpg

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appo questo commovente topic (nel senso che se ride fino alle lacrime)

 

anche io ho avuto la mia disavventura defecazionica

proprio dopo Ternana Nocerina, storico ritorno in B ad Ancona ...

sarà stata la magnata classica de pesce pre-partita, sarà stata la tensione emotiva , sarà stata la cocacola artica che ho bevuto durante il secondo tempo...fatto sta che all'uscita dello stadio , in mezzo alle migliaia di tifosi in festa che pensavano solo a fare il sacrosanto casino che il ritorno in B meritava, c'era uno (lu poro mepizzica) , che in preda ad un attacco di sfecciarola epica , ha cercato, in mezzo alle file di macchine (bloccate dall'ingorgo post-partita) , e in pieno giorno un qualunque posto per liberarmi dall'imbarazzante fardello.

Non so quanto ho girato e come ho fatto a resistere (dice che nei momenti di pericolo il cervello spegne il dolore per salvarti la vita..e in quel giorno ho capito questa fondamentale funzione neurologica) , alla fine , com'è come non è ..trovo un distributore di carburante chiuso con le catenelle , e indifferente al continuo passaggio di concittadini avvolti nel rossoverde , entro , mi piazzo dietro il box del benzinaio e , semi-visibile , tiro giù i pantaloni e dò il meglio di me stesso.

sarò stato lì almeno mezz'ora...non passava mai!

 

finalmente, passata la tempesta marroncina....trovo un foglio di corriere adriatico casualmente buttato lì dietro e senza vergogna ormai di niente mi pulisco.

 

e adesso arriva il bello: in quella mezz'ora non mi ero minimamente accorto che alle mie spalle c'era un pastore tedesco (legato per fortuna) sicuramente messo lì a guardia del distributore...

 

vi lascio immaginare come mi sono sentito al momento che mi tiravo su i pantaloni e ho incrociato lo sguardo del cane da guardia...

ho rischiato di dover ricominciare da capo la cacata...

ma negli occhi mi rimarrà sempre impresso lo sguardo del cane: a metà fra il divertito e il compassionevole

non so cosa ha pensato di me, fatto sta che , muovendomi stile moviola di Carlo Sassi, mi sono rialzato, e fischiettando "tornereremo in serie A cò le spranghe a caricà" sono uscito , mi sono asciugato il sudore , e mi sono rituffato nell'euforia della vittoria ...

 

dimagrito di almeno un chilo ...

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Me pizzica, visto che per motivi vari me trovo a vive nei pressi di Ancona, se mi dici qual'è il benzinaro vado a vedè se c'è ancora un qualche resto del tuo passaggio in terra marchigiana così lo inscatolo e lo vendo come e meglio del poro Piero Manzoni.

:lol:

 

Manzoni.jpg

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:lol::lol:

 

per la cronaca , stava lungo la strada che porta alla stadio.... :D

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La più bella in assoluto l'ho sganciata al cesso pubblico della Sagrada familia a Barcellona durante l'addio al celibato di Rubesco... direi cagata ecclesiastica.

 

Sempre in tema ma di minore rilievo le ultimeperle estive: una ai cessi di EuroDisney con notevoli commenti sonori e una diportata imbarazzante nei cessi di Mondo Convenienza a tarquinia (questa è di una settimana fa).

 

Sò soddisfazioni

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appo questo commovente topic (nel senso che se ride fino alle lacrime)

 

anche io ho avuto la mia disavventura defecazionica

proprio dopo Ternana Nocerina, storico ritorno in B ad Ancona ...

sarà stata la magnata classica de pesce pre-partita, sarà stata la tensione emotiva , sarà stata la cocacola artica che ho bevuto durante il secondo tempo...fatto sta che all'uscita dello stadio , in mezzo alle migliaia di tifosi in festa che pensavano solo a fare il sacrosanto casino che il ritorno in B meritava, c'era uno (lu poro mepizzica) , che in preda ad un attacco di sfecciarola epica , ha cercato, in mezzo alle file di macchine (bloccate dall'ingorgo post-partita) , e in pieno giorno un qualunque posto per liberarmi dall'imbarazzante fardello.

Non so quanto ho girato e come ho fatto a resistere (dice che nei momenti di pericolo il cervello spegne il dolore per salvarti la vita..e in quel giorno ho capito questa fondamentale funzione neurologica) , alla fine , com'è come non è ..trovo un distributore di carburante chiuso con le catenelle , e indifferente al continuo passaggio di concittadini avvolti nel rossoverde , entro , mi piazzo dietro il box del benzinaio e , semi-visibile , tiro giù i pantaloni e dò il meglio di me stesso.

sarò stato lì almeno mezz'ora...non passava mai!

 

finalmente, passata la tempesta marroncina....trovo un foglio di corriere adriatico casualmente buttato lì dietro e senza vergogna ormai di niente mi pulisco.

 

e adesso arriva il bello: in quella mezz'ora non mi ero minimamente accorto che alle mie spalle c'era un pastore tedesco (legato per fortuna) sicuramente messo lì a guardia del distributore...

 

vi lascio immaginare come mi sono sentito al momento che mi tiravo su i pantaloni e ho incrociato lo sguardo del cane da guardia...

ho rischiato di dover ricominciare da capo la cacata...

ma negli occhi mi rimarrà sempre impresso lo sguardo del cane: a metà fra il divertito e il compassionevole

non so cosa ha pensato di me, fatto sta che , muovendomi stile moviola di Carlo Sassi, mi sono rialzato, e fischiettando "tornereremo in serie A cò le spranghe a caricà" sono uscito , mi sono asciugato il sudore , e mi sono rituffato nell'euforia della vittoria ...

 

dimagrito di almeno un chilo ...

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fantastica!!

Un racconto quasi epico!!

Grande Andrea.... B-)

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Novembre 1990

 

Decidemmo con un amico di andare a fare una partita a tennis presso il centro sportivo nella zona della polymer.

Datosi che faceva già freddino, prenotiammo dentro al “pallone” e cominciammo la fase di palleggio.

Mi sentivo tanto strano, appesantito, come se avessi un blocco di granito nelle interiora, ogni tanto faceva capolino qualche dolore, ma rapido presto passava, cominciavo inoltre ad avere flatulenze continue, a volte sommesse a volte roboanti, ma nulla erano in confronto a ciò che si sarebbe scatenato poi.

Accadde così che dopo un palleggio prolungato, nel quale avevo resistito a dolori quasi lancinanti ed emesso un peto in corsa (che grazie a Dio non portò nulla con se), gridando “scusame tanto ma c’ho ‘n attimo da fa !!” gettai la racchetta, correndo come mai in vita mia aprii la porta del “pallone” senza curarmi di nulla, percorsi correndo la via più breve per i cessi, saltando aiuole, siepi, panchine insomma tutto quello che mi separava dal cesso, cominciando - a vantaggio di tempo – lo slaccio dei pantaloncini, che tenevo con la mano davanti, ma che inevitabilmente calavano dietro, il tutto nella penombra delle luci (poche) che c’erano, e considerando che porto gli occhiali e che al buio non vedo bene, fu già un miracolo non finire a pelle di leone o addosso a qualche ostacolo poco visibile.

Praticamente sfondai la porta del cesso, fui assalito dal panico trovandomi davanti ad una turca.

“Porca puttana è la fine !” pensai, senza darmi altro tempo mi abbassai definitivamente i pantaloncini mi accucciai, e comandai alla “wastegate” di aprirsi al deflusso organico.

Fortuna volle, che il liquame centrasse con precisione chirurgica il foro della turca, senza provocare nessun “rimbalzo” ne solido ne liquido, e dopo essermi ricomposto presi di nuovo la strada del campo.

Solo allora mi accorsi di tutte quelle persone che fuori e dentro gli spogliatoi avevano assistito alla mia corsa.

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la cagata pù bella è la mia vicino a arrone ubriachi in tre attaccati su un albero a caga de sotto emo sporcato tutto anche le tende

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primavera 2007

andai a giocare a calcetto a giove con un mio amico. lasciai la macchina davanti il globus tenda. Al ritorno cominciai ad avvertire doloretti de panza, e una scurreggiarella ci accompagnò fino a terni. Pensai che fino a casa potevo resistere, visto che mi mancavano + 15 minuti. Appena scesi dalla macchina il panico. Mi stavo cagando sotto. E mo do cazzo vado me domandai. Cominciai a girare davanti al globus, cespugli, piante, secchioni della spazzatura, ma ci stava gente in giro e passavano le macchine... stavo troppo a vista. Panico totale. Me avviai con i fazzoletti su le mani verso il sabotino, ma stavano giocando.

Diventai bianco come la carta e iniziai a sudare a freddo. Ad un certo punto mi si accese la lampadina: scala di emergenza di ragioneria. Cominciai a salire e appena trovai un posticino nascosto, me calai i pantaloni e ci lasciò una cagata grossa come quella di una vacca, impressionante. Solo dopo essermi svotato, mi accorsi che l'avevo depositata davanti l'uscita del casagrande (visto che ora è un'unica sede).

Il giorno dopo, ad un mio amico che faceva quella scuola, gli domandai cosa c'era quel giorno all'uscita. Dalla faccia e dai commenti capii che la mia cagata l'aveva vista mezza Terni, e quando gli dissi che ce l'aveva depositata quello di fronte a lui... lascio a voi immaginare i commenti.

Modificato da MaTtEuCcIo

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Mo ve racconto questa storia realmente accaduta nel mio paese...

 

Ce stava una che aveva invitato il ragazzo a pranzo a casa sua pe fallo conosce ai genitori e al fratello, lei si raccomandò alla famiglia di non fargli fare figuracce con lui, arrivò il giorno del pranzo e stavano tutti a tavola...il fidanzato di lei aveva poca fame e lasciò sul piatto la carne allora il fratello di lei disse: "e magna! mica è merda!" e il padre prese al volo l occasione " a proposito de merda chi è che s è pulito il culo con la camicia mia?" e la moje "ah non guardassi a me io so tre giorni che non cago!" :lol::lol::lol:

 

ve giuro realmente accaduta sta cosa...

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ve ne racconto alcune: la prima al mare...so un tipo che caga tutto quello che mangia anche i grissini riesco a cagare, dunque cago 2 o tre volte al giorno...una volta ero in mare non riuscivo a non pensare alla cagata che mi stava uscendo dalle chiappe così decisi di adempiere al mio dovere, cagai senza sapere che tipo di cacca potesse uscire, la mia sfortuna fu che cagai pallini e tutti bastardi venirono a galla tra lo stupore di chi dopo qualche minuto se ne accorse, immaginateve sicchè figura de merda rimanendo nell'ambito...altra cagata allo stadio, ternana-triestina 3-0 serie B, mi scappava così tanto forte che non riuscivo manco a vedere la partita, avevo paura di cagare nei cessi della est perchè non c'è di sostanza il cesso, presi coraggio e dopo 85' minuti di resistenza diedi il meglio di me, circa dieci persone mentre erano in bagno passarono di lì e ve giuro che tutti se la diedero a gambe elevate, una soddisfazione enorme!!! un altra cagata nei giardini pubblici storica di perugia, lì ho rischiato il linciaggio, ho cagato co davanti un palazzo dove chiunque se poteva affacciare, la cacca scendeva veloce, era cagarella, co le chiappe volte verso il palazzo non riuscivo a fermarla dopo due ore estenuanti di lezione con lo stomaco che rottava a tutta callara. Altre cagate ai prossimi appuntamenti!!

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Si era nell'anno del signore 1998, nel mese di agosto, il giorno più o meno questo.

Con un amico si decise di dare l'assalto alla parete nord del Monte Bove, seconda cima dei Monti Sibillini, parco nazionale omonimo.

Ci partimmo di buona mattina, alle sei antelucane, per raggiungere la vetta di quel montarozzo dimenticato da Dio, dagli uomini e dalle seggiovie, e alle dodici o giudilì, e cioè prossimi alla rifocillatio, giungemmo in vetta a tastar la croce. Fermati che ci fummo, sulla via del ritorno, all'ombra di un non ben identificato àrbolo, aprimmo i panieri che previamente stipammo di ognibendidio, apprestandoci a consumare un pasto che facilmente avrebbe sfamato una decuria di legionari romani dopo una marcia forzata.

Un par d'orette dopo, repleti et satolli, ci si rimise in marcia verso valle, e giunti che fummo praticamente al termine della nostra passeggiatina, il mio amico cominciò a dare evidenti segni di disagio, resi ancora più evidenti da borborigmi ed eruttazioni degne di un facocero. Fattostà che all'improvviso l'amico disparve, e mentre già io stavo per allertare il soccorso alpino, egli emerse dal folto di un cespugliame poco dietro, a lato del sentiero, con la faccia notevolmente distesa et soddisfatta e privo dell'allegro cappellino verde che lo aveva accompagnato per tutta la scampagnata.

"Antò, te si' scordato lu cappello dentro a li cespugli"

"No, no, non me lo so' scordato..."

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Si era nell'anno del signore 1998, nel mese di agosto, il giorno più o meno questo.

Con un amico si decise di dare l'assalto alla parete nord del Monte Bove, seconda cima dei Monti Sibillini, parco nazionale omonimo.

Ci partimmo di buona mattina, alle sei antelucane, per raggiungere la vetta di quel montarozzo dimenticato da Dio, dagli uomini e dalle seggiovie, e alle dodici o giudilì, e cioè prossimi alla rifocillatio, giungemmo in vetta a tastar la croce. Fermati che ci fummo, sulla via del ritorno, all'ombra di un non ben identificato àrbolo, aprimmo i panieri che previamente stipammo di ognibendidio, apprestandoci a consumare un pasto che facilmente avrebbe sfamato una decuria di legionari romani dopo una marcia forzata.

Un par d'orette dopo, repleti et satolli, ci si rimise in marcia verso valle, e giunti che fummo praticamente al termine della nostra passeggiatina, il mio amico cominciò a dare evidenti segni di disagio, resi ancora più evidenti da borborigmi ed eruttazioni degne di un facocero. Fattostà che all'improvviso l'amico disparve, e mentre già io stavo per allertare il soccorso alpino, egli emerse dal folto di un cespugliame poco dietro, a lato del sentiero, con la faccia notevolmente distesa et soddisfatta e privo dell'allegro cappellino verde che lo aveva accompagnato per tutta la scampagnata.

"Antò, te si' scordato lu cappello dentro a li cespugli"

"No, no, non me lo so' scordato..."

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Si era nell'anno del signore 1998, nel mese di agosto, il giorno più o meno questo.

Con un amico si decise di dare l'assalto alla parete nord del Monte Bove, seconda cima dei Monti Sibillini, parco nazionale omonimo.

Ci partimmo di buona mattina, alle sei antelucane, per raggiungere la vetta di quel montarozzo dimenticato da Dio, dagli uomini e dalle seggiovie, e alle dodici o giudilì, e cioè prossimi alla rifocillatio, giungemmo in vetta a tastar la croce. Fermati che ci fummo, sulla via del ritorno, all'ombra di un non ben identificato àrbolo, aprimmo i panieri che previamente stipammo di ognibendidio, apprestandoci a consumare un pasto che facilmente avrebbe sfamato una decuria di legionari romani dopo una marcia forzata.

Un par d'orette dopo, repleti et satolli, ci si rimise in marcia verso valle, e giunti che fummo praticamente al termine della nostra passeggiatina, il mio amico cominciò a dare evidenti segni di disagio, resi ancora più evidenti da borborigmi ed eruttazioni degne di un facocero. Fattostà che all'improvviso l'amico disparve, e mentre già io stavo per allertare il soccorso alpino, egli emerse dal folto di un cespugliame poco dietro, a lato del sentiero, con la faccia notevolmente distesa et soddisfatta e privo dell'allegro cappellino verde che lo aveva accompagnato per tutta la scampagnata.

"Antò, te si' scordato lu cappello dentro a li cespugli"

"No, no, non me lo so' scordato..."

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