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Ebola un altro affare?

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In Spagna piu’ di 5000 casi e 700 morti

e sono 23 giorni che alla popolazione non si e’ concesso uscire se non per la spesa, nemmeno nei 200 metri da casa... 

E la situazione non migliora 

Non si sa piu’ cosa pensare 

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3 minuti fa, A Sotto ha scritto:

In Spagna piu’ di 5000 casi e 700 morti

e sono 23 giorni che alla popolazione non si e’ concesso uscire se non per la spesa, nemmeno nei 200 metri da casa... 

E la situazione non migliora 

Non si sa piu’ cosa pensare 

Noi siamo complessivamente al giorno 44, sono tipo 2/3 giorni che vediamo dei _miglioramenti_ (come le TI che calano, un andamento della mortalitá meno spaventoso) ma non sono più segni premonitori del miglioramento che non il vero miglioramento che servirebbe. La spagna é indietro rispetto a noi di almeno una settimana, forse anche due. Ci vuol pazienza, stringere le chiappe, e sperare che la gente se ne stia davvero a casa che fra noi e loro la gara a chi é più cazzone é apertissima.

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29 minuti fa, BuFERA ha scritto:

 

dal 14 di marzo ho raccolto - tra gli altri - i dati dei guariti per alcuni paesi. la tabella sotto indica i dati dei nuovi guariti giorno per giorno e credo che mostri bene la confusione che c'è riguardo questo dato

 

image.png.d0c1ed1210d0509c91af7f749c3ad437.png

C'è sicuramente confusione nel conteggio, ad esempio non capisco i dati negativi però resta il fatto che se fai la somma totale di Spagna e Germania e li confronti con quello dell'Italia (che ha pure un "vantaggio" di 7/10 giorni sull'esplosione dell'epidemia) vedi una differenza anomala, la spagna +18000 e la germania +6000 con 31000 casi meno dell'Italia.

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9 ore fa, Aketto75 ha scritto:

In Spagna per guarire basta un’autocertificazione....

...ridemoce su va   

Boh secondo me Mà hanno un po' tirato i remi in barca nel conteggio effettivo. 

Leggevo che non conteggiano i morti nelle case di riposo, hanno meno disponibilità di noi nel loro sistema sanitario di posti letto in Ti. 

Forse non sanno più come gestire una cosa che è diventata più grande di loro e sparano numeri, perché non possono fare numeri più bassi di noi ora come ora... 

Non che sia una gara o un vanto avere meno morti, però come testimonia la tabella di BuFERA i numeri dei vari conteggi lasciano il tempo che trovano... 

Modificato da Leo85

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Il 4/4/2020 Alle 09:19, FURIOUS ha scritto:

Danno date a cazzo... il governo fa autocertificazioni a nastro... ancora non ci sono accordi economici, ancora non è stata cacciata una lira (per inciso: Intesa San Paolo la rata del mutuo se l’è presa sia il il primo marzo che il primo aprile eh...). 

Le banche e le finanziarie “hanno continuato ad incassare le rate del mutuo del 31 marzo, anche in mancanza di liquidità sui conti correnti, andando così contro le disposizioni di legge“. Carla Ruocco, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, ha creato una casella di posta per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Da cui emerge che "per l'80% delle persone è stato impossibile ottenere la sospensione: i referenti, faticosamente raggiunti, hanno obiettato di non avere a disposizione procedure, di attendere circolari, tergiversando con varie giustificazioni"

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In relazione al fatto che i nostri numeri, se reali, indicano una discesa lenta che arriverà all'azzeramento probabilmente a fine Giungo, ma soprattutto in considerazione che le cure sono allo stato attuale un terno al lotto, e probabilmente ad oggi non si usa lo stesso protocollo di cura sui pazienti, ritengo che molto probabilmente che passata (ma non conclusa) questa fiammata, si tenderà a controllare e circoscrivere le prossime, facendo in modo che sempre più persone vengano a contatto con il virus in modo da ottenere almeno un'immunità di massa.

 

Ma è un'operazione comunque rischiosa, che prevede un certo numero di caduti, e che comunque allo stato attuale non da garanzie di immunità perpetua del singolo.

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8 minuti fa, NINNI ha scritto:

Le banche e le finanziarie “hanno continuato ad incassare le rate del mutuo del 31 marzo, anche in mancanza di liquidità sui conti correnti, andando così contro le disposizioni di legge“. Carla Ruocco, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, ha creato una casella di posta per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Da cui emerge che "per l'80% delle persone è stato impossibile ottenere la sospensione: i referenti, faticosamente raggiunti, hanno obiettato di non avere a disposizione procedure, di attendere circolari, tergiversando con varie giustificazioni"

I soliti LURIDI.

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Guardo le tabelle del sole da giorni, ma non mi ero mai accorto di questo "trafiletto" esplicativo, chiarissimo, puntualissimo e che rappresenta al 100% quello che penso su quei dati, ma lo esprime 1000 volte meglio di me. Magari ormai é tutto chiaro a tutti, ma tant'é:

 

 

https://www.ilsole24ore.com/art/gli-attualmente-contagiati-e-nuovi-positivi-rebus-ogni-sera-ADGG5tF

 

 

Cosa vuol dire “attualmente positivi”
La ragione di queste difficoltà sono legate al fatto che la variazione odierna degli “attualmente positivi” non indica quante persone rispetto a ieri state rilevate positive al coronavirus. Indica la variazione dei malati, perché rispetto al giorno prima - per continuare l’esempio - sono stati tolti i guariti e i morti. Quella variazione dunque trae in inganno rispetto all’andamento dell’epidemia.

Se per ipotesi domani si trovasse un farmaco capace di guarire velocemente i malati di coronavirus, il numero degli attualmente contagiati calerebbe molto nonostante la crescita di nuovi casi. Allo stesso modo, ed è soprattutto questo il paradosso, in un giorno in cui le vittime sono tante, la crescita degli attualmente positivi si riduce.

 

Come valutare la crescita dei contagi
In sintesi questo dato è certamente importante per dare una idea della pressione sul sistema sanitario, perché dice quante persone sono ricoverate e quante in isolamento domiciliare. Non per valutare la diffusione di nuovi contagi e dunque gli effetti delle misure in campo, che servono proprio a dilatare nel tempo e ridurre al minimo la diffusione del virus.

Il numero da guardare è la variazione giornaliera dei casi totali (la linea rossa nel grafico sotto). Un numero che la protezione civile comunica nella tabelle e sul sito, ma non durante la conferenza stampa.

 

Il numero di ricoveri e le vittime
Un indicatore più affidabile è quello delle ospedalizzaioni e delle terapie intensive. Il numero delle vittime è anch’esso indicativo, anche se in molti casi riguarda persone ricoverate da giorni o settimane, dunque bisogna considerare lo sfasamento temporale rispetto al momento in cui hanno contratto il virus (e dunque rispetto alle misure messe in campo). Molti sindaci lombardi, inoltre, specie nel bergamasco, contestano il numero ufficiale delle vittime dicendo che sono molte di più, spesso anziani deceduti in casa cui non è stato fatto il tampone.

Modificato da Dado

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Ho scoperto il significato del dato dei guariti: il grafico del lab24 (credo anche gli altri) mostra la linea dei guariti basandosi sui dati dei guariti “virologicamente” e non “clinicamente”. 
 

La guarigione “clinica” avviene quando non vi sono più sintomi, la guarigione “virologica” avviene quando si ha negativizzato completamente il virus dopo io doppio tampone negativo. Mentre la guarigione clinica è la classica

risposta al “come stai?”, “bene grazie non me fanno male più le ossa”, quella virologica avviene (quando avviene) dopo diversi giorni dalla guarigione clinica (anche 7/10gg). 
 

Il video di quello delle iene ne è la prova. Ragazzo giovane, pochi sintomi, febbre 2 giorni. In 3/4 giorni clinicamente guarito, ma dopo ben 23 giorni ancora non restituisce tampone negativo e quindi non conteggiato. 
 

Ecco, credo che in Spagna ed in molti altri posti mostrino il dato dei guariti clinicamente. Ed ecco che in Spagna guariscono a mazzi di 4/5.000 e da noi difficilmente superiamo i 1.000/1.500 su base giornaliera. 

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1 ora fa, NINNI ha scritto:

Le banche e le finanziarie “hanno continuato ad incassare le rate del mutuo del 31 marzo, anche in mancanza di liquidità sui conti correnti, andando così contro le disposizioni di legge“. Carla Ruocco, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, ha creato una casella di posta per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Da cui emerge che "per l'80% delle persone è stato impossibile ottenere la sospensione: i referenti, faticosamente raggiunti, hanno obiettato di non avere a disposizione procedure, di attendere circolari, tergiversando con varie giustificazioni"


hai l’articolo?

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16 minuti fa, FURIOUS ha scritto:

Ho scoperto il significato del dato dei guariti: il grafico del lab24 (credo anche gli altri) mostra la linea dei guariti basandosi sui dati dei guariti “virologicamente” e non “clinicamente”. 
 

La guarigione “clinica” avviene quando non vi sono più sintomi, la guarigione “virologica” avviene quando si ha negativizzato completamente il virus dopo io doppio tampone negativo. Mentre la guarigione clinica è la classica

risposta al “come stai?”, “bene grazie non me fanno male più le ossa”, quella virologica avviene (quando avviene) dopo diversi giorni dalla guarigione clinica (anche 7/10gg). 
 

Il video di quello delle iene ne è la prova. Ragazzo giovane, pochi sintomi, febbre 2 giorni. In 3/4 giorni clinicamente guarito, ma dopo ben 23 giorni ancora non restituisce tampone negativo e quindi non conteggiato. 
 

Ecco, credo che in Spagna ed in molti altri posti mostrino il dato dei guariti clinicamente. Ed ecco che in Spagna guariscono a mazzi di 4/5.000 e da noi difficilmente superiamo i 1.000/1.500 su base giornaliera. 

Comunque è assurdo che non ci sia un accordo per valutare i dati nello stesso modo. Non è una cazzo di gara, sarebbe importante avere dati omogenei per capire l'andamento nei vari posti e trarne delle indicazioni! 

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5 minuti fa, NINNI ha scritto:

Comunque è assurdo che non ci sia un accordo per valutare i dati nello stesso modo. Non è una cazzo di gara, sarebbe importante avere dati omogenei per capire l'andamento nei vari posti e trarne delle indicazioni! 

Sempre più a dimostrazione che questa Europa non la unisce neanche una pandemia. 

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1 minuto fa, FURIOUS ha scritto:

Sempre più a dimostrazione che questa Europa non la unisce neanche una pandemia. 

No, mi pare evidente che la pandemia ha definitivamente schiantato la UE basata sulla finanza. O rinasce in altro modo oppure così finisce perché per i cittadini significa solo lacrime e sangue per far ingrassare i banchieri e certi Stati. 

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Adesso, altoforno ha scritto:

No, mi pare evidente che la pandemia ha definitivamente schiantato la UE basata sulla finanza. O rinasce in altro modo oppure così finisce perché per i cittadini significa solo lacrime e sangue per far ingrassare i banchieri e certi Stati. 

Per me (ma io sono dichiaratamente un anti-europeista convinto) non è mai esistita. È il puro sogno utopico, come gli ideali di comunismo e fascismo. Utopie. 

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Notavo una cosa, è bastata una giornata di riapertura della fabbrica, per rivedere la coltre lattiginosa che vela l'aria, Domenica era pulita ed i colori delle colline erano brillanti.

 

E mesà pure che "Buro" gli ha fatto un favore a Covid.

 

C.T.P.S.C.  avido !!

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1 minuto fa, altoforno ha scritto:

No, mi pare evidente che la pandemia ha definitivamente schiantato la UE basata sulla finanza. O rinasce in altro modo oppure così finisce perché per i cittadini significa solo lacrime e sangue per far ingrassare i banchieri e certi Stati. 

A me dispiace tanto ammetterlo perché da ragazzino, anticomunista e anticapitalista, sognavo con gli slogan della destra sociale: "Né soviet supremo né Coca-Cola, Europa unita una nazione sola"

Purtroppo la realtà ha dimostrato che non basta una firma su un pezzo di carta per cancellare secoli di odio, guerre, tradimenti, dispute religiose...  Ci siamo fatti inchiappettare da affaristi e burocrati con la retorica europeista, sperando che bastasse l'euro e un po' di Erasmus a creare piano piano una identità comune. 

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24 minuti fa, NINNI ha scritto:

A me dispiace tanto ammetterlo perché da ragazzino, anticomunista e anticapitalista, sognavo con gli slogan della destra sociale: "Né soviet supremo né Coca-Cola, Europa unita una nazione sola"

Purtroppo la realtà ha dimostrato che non basta una firma su un pezzo di carta per cancellare secoli di odio, guerre, tradimenti, dispute religiose...  Ci siamo fatti inchiappettare da affaristi e burocrati con la retorica europeista, sperando che bastasse l'euro e un po' di Erasmus a creare piano piano una identità comune. 

Io credo che non potevamo pensare di divenire gli stati uniti d'europa, perché ci separano lingue diverse, e storie in gran parte diverse.

 Gli USA sono diventati quello che sono avendo, almeno all'inizio, come caposaldo la stessa provenienza e la stessa lingua, poi c'è stato il tempo almeno cento anni ed una guerra civile.

Modificato da torquemada

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In India hanno una situazione tipo quella che si ha in Europa, se non peggio credo

In India vengono parlate più di 1.600 tra lingue e dialetti; le lingue ufficiali sono l’hindi, parlato da circa il 30% della popolazione, e l’inglese, lingua dell’amministrazione e del commercio parlata solo da una minoranza della popolazione. La Costituzione indiana riconosce come lingue ufficiali anche il bengali, il tamil, l’urdu, il telugu, il marathi, il gujarati, il kannada, il malayalam, l’orya, il punjabi, l’assamese, il kashmiri, il sanscrito e il sindhi. La maggior parte delle lingue diffuse nelle aree settentrionali del paese (urdu, hindi e bengali, ma anche punjabi, assamese) appartengono al ceppo indoeuropeo e derivano dal sanscrito, l’antica lingua con cui fu stilato il vasto corpo di scritture religiose e laiche che costituisce il nucleo della letteratura indiana classica

e gli stati funzionano un po' come funzionerebbero i nostri (cioè sono divisi principalmente per lingua). Comunque per me un matrimonio tra stati europei può essere in buona parte un matrimonio di interesse, perché oggi come oggi da stato piccolo puoi fare giusto il vassallo. Ma se i politici rispondono in pratica solo all'elettorato nazionale il sistema resta debole e instabile

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Non dovrebbe essere una gara a chi ha meno contagi, ma a conti fatti lo è. 

Ormai  i dati dei quattro/cinque paesi più grandi sono simili, siamo tutti oltre i centomila malati.

Noi abbiamo iniziato a conteggiare per primi (perchè comunque c'erano già malati di covid in qualunque angolo d'europa), e avevamo numeri clamorosi rispetto ad altri paesi. Vedi Germania.

Ci domandavamo come fosse possibile.. Io mi ricordo che qualcuno buttò là anche una cosa del tipo " eh, gli Italiani stanno sempre in giro... eh, s'abbracciano troppo. noi nordeuropei mica siamo così.."

Quindi sì, è una gara..

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1 ora fa, wild.duck ha scritto:

In India hanno una situazione tipo quella che si ha in Europa, se non peggio credo

In India vengono parlate più di 1.600 tra lingue e dialetti; le lingue ufficiali sono l’hindi, parlato da circa il 30% della popolazione, e l’inglese, lingua dell’amministrazione e del commercio parlata solo da una minoranza della popolazione. La Costituzione indiana riconosce come lingue ufficiali anche il bengali, il tamil, l’urdu, il telugu, il marathi, il gujarati, il kannada, il malayalam, l’orya, il punjabi, l’assamese, il kashmiri, il sanscrito e il sindhi. La maggior parte delle lingue diffuse nelle aree settentrionali del paese (urdu, hindi e bengali, ma anche punjabi, assamese) appartengono al ceppo indoeuropeo e derivano dal sanscrito, l’antica lingua con cui fu stilato il vasto corpo di scritture religiose e laiche che costituisce il nucleo della letteratura indiana classica

e gli stati funzionano un po' come funzionerebbero i nostri (cioè sono divisi principalmente per lingua). Comunque per me un matrimonio tra stati europei può essere in buona parte un matrimonio di interesse, perché oggi come oggi da stato piccolo puoi fare giusto il vassallo. Ma se i politici rispondono in pratica solo all'elettorato nazionale il sistema resta debole e instabile

Esatto e per i prossimi 50 anni almeno sarà così. Per questo l'UE così com'è non ha senso. Troppo vincolante per essere un accordo fra stati e troppo poco (vedi BCE che non conta un cazzo) per essere un'Unione.

Secondo me va fatto un passo indietro per stabilizzare la situazione, un accordo tipo NAFTA fra i vari stati europei, ognuno con la sua sovranità monetaria. E accordi specifici su vari aspetti per essere più competitivi verso il resto del mondo. Poi con grande lentezza e gradualità si potrà anche tentare la strada della Confederazione.

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1 ora fa, wild.duck ha scritto:

In India hanno una situazione tipo quella che si ha in Europa, se non peggio credo

In India vengono parlate più di 1.600 tra lingue e dialetti; le lingue ufficiali sono l’hindi, parlato da circa il 30% della popolazione, e l’inglese, lingua dell’amministrazione e del commercio parlata solo da una minoranza della popolazione. La Costituzione indiana riconosce come lingue ufficiali anche il bengali, il tamil, l’urdu, il telugu, il marathi, il gujarati, il kannada, il malayalam, l’orya, il punjabi, l’assamese, il kashmiri, il sanscrito e il sindhi. La maggior parte delle lingue diffuse nelle aree settentrionali del paese (urdu, hindi e bengali, ma anche punjabi, assamese) appartengono al ceppo indoeuropeo e derivano dal sanscrito, l’antica lingua con cui fu stilato il vasto corpo di scritture religiose e laiche che costituisce il nucleo della letteratura indiana classica

e gli stati funzionano un po' come funzionerebbero i nostri (cioè sono divisi principalmente per lingua). Comunque per me un matrimonio tra stati europei può essere in buona parte un matrimonio di interesse, perché oggi come oggi da stato piccolo puoi fare giusto il vassallo. Ma se i politici rispondono in pratica solo all'elettorato nazionale il sistema resta debole e instabile

Si ma stiamo parlando di una storia ultra millenaria, che piano piano ha portato all'unione attuale e che è passata anche sotto il giogo Britannico, queste sono cose che pesano.

Se l'Europa a partire non se fosse dilaniata tra guerre e guerrette, probabilmente oggi avremmo avuto una situazione molto diversa.

Ma questa è solo una mia opinione naturalmente.

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5 minuti fa, torquemada ha scritto:

Si ma stiamo parlando di una storia ultra millenaria, che piano piano ha portato all'unione attuale e che è passata anche sotto il giogo Britannico, queste sono cose che pesano.

Se l'Europa a partire non se fosse dilaniata tra guerre e guerrette, probabilmente oggi avremmo avuto una situazione molto diversa.

Ma questa è solo una mia opinione naturalmente.

anche per quello dico che tocca fare un matrimonio di interesse. Comunque sono pure talmente tanti anni che non ci facciamo guerra tra di noi che tra poco non ci sarà più nessuno che ricordi una guerra vera e propria tra europei. Cioè, noi poi siamo gente che nei secoli faceva letteralmente le guerre Terni-Collescipoli e ha continuato fino a un bel pezzo di '800, eppure siamo un paese solo (disfunzionale quanto vuoi...)

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3 minuti fa, wild.duck ha scritto:

anche per quello dico che tocca fare un matrimonio di interesse. Comunque sono pure talmente tanti anni che non ci facciamo guerra tra di noi che tra poco non ci sarà più nessuno che ricordi una guerra vera e propria tra europei. Cioè, noi poi siamo gente che nei secoli faceva letteralmente le guerre Terni-Collescipoli e ha continuato fino a un bel pezzo di '800, eppure siamo un paese solo (disfunzionale quanto vuoi...)

Concordo, ma credo che una lingua che ci ha unito già da quando eravamo divisi tra Stato Pontifico, Il regno delle due Sicilie, il regno di Sardegna, sia stata determinante, perché credo che capirsi, bene, alla fine fa la differenza.

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3 minuti fa, torquemada ha scritto:

Concordo, ma credo che una lingua che ci ha unito già da quando eravamo divisi tra Stato Pontifico, Il regno delle due Sicilie, il regno di Sardegna, sia stata determinante, perché credo che capirsi, bene, alla fine fa la differenza.

se ci pensi una lingua comune non ce l'avevamo di fatto. L'italiano parlato correntemente è una pulitura del toscano, e immagino che un sardo facesse una fatica immensa a capire un veneto. Perfino quando faccio gli stage di commedia dell'arte mi dicono, poi non so quanto sia vero, che buona parte del motivo per cui certe cose erano così schematiche rispetto al teatro moderno era che se non capivi il succo semplicemente guardando costumi e gestualità si capiva poco la lingua e quindi della trama avresti capito poco.

Non so quanto fosse diverso dalla situazione attuale che si ha quando si ha a che fare con spagnoli e francesi (che, almeno a livello di succo del discorso, si capiscono abbastanza tranquillamente pure se non spiccichi una parola di spagnolo o francese).

secondo wikipedia

La diffusione dell'italiano letterario come lingua parlata è un fenomeno relativamente recente. Nella sua Storia linguistica dell'Italia unita (1963) Tullio De Mauro ha stimato che al momento dell'unificazione solo il 2,5% degli abitanti d'Italia potesse essere definito "italofono". In mancanza di rilevazioni dirette, le stime di De Mauro si fondano solo su evidenze indirette (in particolare il livello di alfabetizzazione, su cui esistono dati abbastanza affidabili) e sono state quindi molto dibattute. Secondo la stima di Arrigo Castellani, invece, nel 1861 la percentuale di persone in grado di parlare in italiano era di almeno il 10% (2.200.000 circa), di cui la gran parte era rappresentata dai toscani, considerati italofoni per “diritto di nascita”; 435.000 erano invece gli “italofoni per cultura” cioè quelli che avevano appreso la lingua grazie allo studio scolastico. A costoro andavano tuttavia aggiunti anche gli abitanti di Roma e degli altri centri dell’Italia mediana in cui si parlavano varietà linguistiche vicine al toscano

poi non so quanto la cosa potesse influire sul piano pratico, ma io ricordo che quando lavoravo con un napoletano se parlava al telefono con un altro napoletano non capivo veramente un cavolo.

Comunque ritiro fuori sempre l'india, ma lì parlano veramente 20 lingue. Va bene la storia e tutto, ma questi sono praticamente uno stato solo, per quanto federale. Che poi prendi l'inglese come lingua franca, o decidi di cominciare l'esperanto dalle elementari (che se lo fai ovunque probabilmente non sarebbe manco così stupida come cosa, visto che si impara in una frazione di tempo delle altre lingue essendo progettato per essere così) o quello che vuoi, una lingua franca la trovi. Oggi poi imparare una lingua è infinitamente più alla portata di tutti che, per dire, il latino ai tempi dell'impero romano.

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Qui da me ormai escono tutti con la mascherina. Ci siamo giocati il distanziamento. Per carità, puro valore aneddotico ma potrebbe essere un problema. Continuo a pensare che le mascherine all'aperto non siano per niente una buona idea.

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14 minuti fa, wild.duck ha scritto:

se ci pensi una lingua comune non ce l'avevamo di fatto. L'italiano parlato correntemente è una pulitura del toscano, e immagino che un sardo facesse una fatica immensa a capire un veneto. Perfino quando faccio gli stage di commedia dell'arte mi dicono, poi non so quanto sia vero, che buona parte del motivo per cui certe cose erano così schematiche rispetto al teatro moderno era che se non capivi il succo semplicemente guardando costumi e gestualità si capiva poco la lingua e quindi della trama avresti capito poco.

Non so quanto fosse diverso dalla situazione attuale che si ha quando si ha a che fare con spagnoli e francesi (che, almeno a livello di succo del discorso, si capiscono abbastanza tranquillamente pure se non spiccichi una parola di spagnolo o francese).

secondo wikipedia

La diffusione dell'italiano letterario come lingua parlata è un fenomeno relativamente recente. Nella sua Storia linguistica dell'Italia unita (1963) Tullio De Mauro ha stimato che al momento dell'unificazione solo il 2,5% degli abitanti d'Italia potesse essere definito "italofono". In mancanza di rilevazioni dirette, le stime di De Mauro si fondano solo su evidenze indirette (in particolare il livello di alfabetizzazione, su cui esistono dati abbastanza affidabili) e sono state quindi molto dibattute. Secondo la stima di Arrigo Castellani, invece, nel 1861 la percentuale di persone in grado di parlare in italiano era di almeno il 10% (2.200.000 circa), di cui la gran parte era rappresentata dai toscani, considerati italofoni per “diritto di nascita”; 435.000 erano invece gli “italofoni per cultura” cioè quelli che avevano appreso la lingua grazie allo studio scolastico. A costoro andavano tuttavia aggiunti anche gli abitanti di Roma e degli altri centri dell’Italia mediana in cui si parlavano varietà linguistiche vicine al toscano

poi non so quanto la cosa potesse influire sul piano pratico, ma io ricordo che quando lavoravo con un napoletano se parlava al telefono con un altro napoletano non capivo veramente un cavolo.

Comunque ritiro fuori sempre l'india, ma lì parlano veramente 20 lingue. Va bene la storia e tutto, ma questi sono praticamente uno stato solo, per quanto federale. Che poi prendi l'inglese come lingua franca, o decidi di cominciare l'esperanto dalle elementari (che se lo fai ovunque probabilmente non sarebbe manco così stupida come cosa, visto che si impara in una frazione di tempo delle altre lingue essendo progettato per essere così) o quello che vuoi, una lingua franca la trovi. Oggi poi imparare una lingua è infinitamente più alla portata di tutti che, per dire, il latino ai tempi dell'impero romano.

Certamente, l'italiano attuale non era parlato ma nelle zone di confine - come avviene anche oggi con le inflessioni - il linguaggio credo si contaminava a vicenda e la gente si capiva, poi è pure vero che "l'Italia è fatta ora bisogna fare gli Italiani".

Comunque anche noi per arrivare ad oggi abbiamo attraversato 150 anni, di storia, insomma ci sarebbe voluto tempo anche per l'Europa.......ma non ne abbiamo avuto e credo non ne avremo.

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8 ore fa, NINNI ha scritto:

A me dispiace tanto ammetterlo perché da ragazzino, anticomunista e anticapitalista, sognavo con gli slogan della destra sociale: "Né soviet supremo né Coca-Cola, Europa unita una nazione sola"

Purtroppo la realtà ha dimostrato che non basta una firma su un pezzo di carta per cancellare secoli di odio, guerre, tradimenti, dispute religiose...  Ci siamo fatti inchiappettare da affaristi e burocrati con la retorica europeista, sperando che bastasse l'euro e un po' di Erasmus a creare piano piano una identità comune. 

 

8 ore fa, torquemada ha scritto:

Io credo che non potevamo pensare di divenire gli stati uniti d'europa, perché ci separano lingue diverse, e storie in gran parte diverse.

 Gli USA sono diventati quello che sono avendo, almeno all'inizio, come caposaldo la stessa provenienza e la stessa lingua, poi c'è stato il tempo almeno cento anni ed una guerra civile.


perfetto

considerando che la maggior parte di noi vedeva di buon occhio l’Europa unita sostanzialmente solo perché non se doveva usa’ il passaporto e le frontiere erano aperte 

la questione economica penso la considerassero in 20

 

e che per parecchi l’unica fonte di informazione sull argomento era Europa Europa Co frizzi e la Carlucci 

Modificato da Razzotico

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1 ora fa, torquemada ha scritto:

Concordo, ma credo che una lingua che ci ha unito già da quando eravamo divisi tra Stato Pontifico, Il regno delle due Sicilie, il regno di Sardegna, sia stata determinante, perché credo che capirsi, bene, alla fine fa la differenza.

L'unità linguistica in Italia l'ha realizzata di fatto la televisione 

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