Vai al contenuto
Semprerossoverde

Ebola un altro affare?

Messaggi raccomandati

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/04/15/news/fase_2_regioni_e_aziende_si_preparano_ai_test_sierologici-254134569/?ref=RHPPTP-BH-I253797438-C12-P7-S2.4-T1

 

Secondo me questa la vera strada per cominciare a riaprire

 

 

E poi ci sono i privati. Ferrari e Ducati stanno bruciando tutti in velocità, acquistando i kit e sottoponendo a test i dipendenti. Decine di aziende grandi e piccole seguono l’esempio, per far rientrare in fabbrica chi ha gli anticorpi. La presunta patente di immunità (che non offre garanzie, avvertono i medici) viene poi offerta dai laboratori privati a 100-150 euro (il costo vivo è un decimo). Ieri i Nas ne hanno bloccato uno a Piacenza, ma i loro centralini sono bollenti. Chi non prende la linea può rivolgersi al web, che brulica degli stick tanto simili ai test di gravidanza.  Ma i test funzionano? E quanti sono? Intorno a 120 versioni, fra quelle offerte dal mercato. Zero, se si contano quelli validati con il marchio Ce. Gli unici attendibili. «Ci vorranno al massimo due settimane per avere i test certificati» secondo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani a Roma. «Quattro o cinque modelli sono vicini alla precisione richiesta del 90-95%» annuncia Ranieri Guerra dell’Oms. Fra un paio di settimane dovrebbe partire l’analisi sierologica nazionale: indagine su 150 mila italiani sorteggiati per età, sesso e residenza, con l’aiuto dell’Istat. Il test non sarà di quelli rapidi, da un quarto d’ora, con una goccia di sangue presa pungendo il dito. Richiederà una provetta di sangue, con risultati pronti in 2-3 giorni. «Sono gli unici test vicini alla precisione necessaria» per Guerra.

Modificato da Dado

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/04/15/news/dai_trasporti_al_territorio_i_criteri_del_piano_colao_per_riaprire_le_aziende-254135433/?ref=RHPPTP-BH-I254138010-C12-P4-S3.4-T1

 

 

La squadra di Vittorio Colao ha dubbi su buona parte del lavoro fatto fin qui per preparare la fase due dell'emergenza Coronavirus. Ieri, il manager - che continua a lavorare da Londra e che da lì coordina la task-force voluta da Giuseppe Conte - ha chiesto al commissario Domenico Arcuri a che punto è l'approvvigionamento di mascherine. Perché molto, forse tutto, dipende dalla capacità del governo di mettere in sicurezza lavoratori e cittadini.  Non solo con i dispositivi di protezione individuale, ma con la app che traccia il contagio (sempre Arcuri è stato incaricato di siglare il contratto seguendo le indicazioni della politica) e con i test sierologici la cui efficacia - spiega uno dei 240 consulenti del governo - raggiunge ormai il 95% permettendo quindi di capire se un soggetto ha avuto il coronavirus senza accorgersene e si è immunizzato.  La squadra dell'ex ad di Vodafone è scettica sull'ipotesi di una ripresa fatta per fasce d'età. E lo è ancora di più sull'idea che chiusure e riaperture possano essere decise in base ai codici "ateco" che definiscono le diverse attività produttive. Quel che è necessario capire - per Colao - è quali filiere sono in grado di lavorare in sicurezza. Quali territori sono più attrezzati per farlo anche a livello di trasporti (intorno alle grandi città, nei luoghi in cui gli operai dipendono da pullman, autobus, metropolitane, è e sarà più complicato). Domani, il manager presenterà un report al presidente del Consiglio con i primi consigli, le raccomandazioni,

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ecco, se questo dato fosse vero, la faccenda si metterebbe in salita, ma personalmente sono scettico e credo che il virus girasse in Italia almeno da Dicembre.

 

«L’obiettivo di questa indagine – spiega Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’università di Pisa – sarà sapere quante persone sono entrate in contatto con il virus». Un’analisi statistica del San Raffaele di Milano stima lo 0,35% della popolazione in Sicilia, il 13,3% in Lombardia e il 4% come media nazionale. «Difficile riaprire per le aziende, con percentuali così basse di operai» prevede Lopalco. Che avverte: «Non è detto che gli anticorpi rilevati dal test siano neutralizzanti, cioè in grado di prevenire una nuova infezione».

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Un'altra stima dava il 10% in Lombardia. Sono settimane che si sente parlare di questi test sierologici ma non capisco cosa si aspettino di farci sui grandi numeri. L'unica regione in cui potrebbe esserci un'ipotesi di qualcosa che si avvicini a un'immunita di gregge sarà la Lombardia ma anche lì per ora le stime sono basse (si parlava del 10% tre giorni fa). Magari salirà un po' da qui alla fine. Ma nelle regioni del centro sud troverai per forza qualcosa tra lo 0 e il 4% massimo, e ormai salirà di poco, altrimenti molti di più sarebbero finiti in ospedale. Una volta che sai che in Umbria o in Molise ce l'hanno avuta il 2 o il 3% (e parliamo sempre di una stima) che te ne fai di questo dato dal punto di vista pratico? 

Quel poco che dice delle impressioni della squadra dell'ad Vodafone mi pare sensato.

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

L'unico modo per ripartire con un minimo di sicurezza in più, a mio modesto parere, passa dalla capacità di creare un sistema in grado di fermare il prima possibile nuovi possibili (e quanto mai probabili) focolai ...

Ad oggi, se uno non sta troppo bene gli dicono semplicemente di starsene in casa e prendere una Tachipirina...

Se domani vuoi davvero ripartire, devi fare in modo che al minimo sintomo di influenza io possa chiamare un numero verde (e non il medico di base) e vedermi arrivare a casa personale medico adeguatamente formato per valutare il mio stato di salute e farmi seduta stante il tampone (ancora meglio se fin da subito lo fanno anche a tutti quelli che abitano con me)... 

Se il tampone dovesse risultare positivo, allora senza aspettare nulla occorre farlo a tutti gli inquilini del mio condominio e a tutti i colleghi di lavoro miei e della mia famiglia.

Solo così puoi pensare di fermare il contagio senza partire di nuovo con focolai a destra e a sinistra...

Un'ultima cosa, probabilmente la più importante, l'accesso e la cura dei malati di covid-19 agli ospedali dovrebbe seguire un percorso del tutto diverso dal resto degli altri malati, riconvertendo dove possibile alcune strutture a questo preciso scopo.

Le mascherine, le sciarpe, gli scaglioni per età o attività produttiva sono solo palliativi, per non dire pezze calde

Modificato da ostinato

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 minuti fa, ostinato ha scritto:

L'unico modo per ripartire con un minimo di sicurezza in più, a mio modesto parere, passa dalla capacità di creare un sistema in grado di fermare il prima possibile nuovi possibili (e quanto mai probabili) focolai ...

https://www.google.com/amp/s/www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/04/15/coronavirus-test-della-saliva-per-scovarlo-minuti_PxlrsAqn3P52VhE2XWRr7L_amp.html

Penso che se riescono a inventarsi un test rapido di questo tipo la cosa aiuterebbe. Un test tramite saliva e striscette, se funziona, può essere davvero molto gestibile, anche a livello di un'azienda (prima che entri non ti vedo la temperatura ma se sei positivo).

Certo ci vorranno minimo mesi, ma da qui a ottobre quando è più probabile un ritorno del virus magari qualche altra diavoleria la inventano.

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, NINNI ha scritto:

Toccherà ringraziare i pappagalli dell’alta Umbria che, distruggendo i mezzi pubblici, hanno eliminato uno dei migliori modi per diffondere il virus 😁

  • Haha 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
42 minuti fa, ostinato ha scritto:

L'unico modo per ripartire con un minimo di sicurezza in più, a mio modesto parere, passa dalla capacità di creare un sistema in grado di fermare il prima possibile nuovi possibili (e quanto mai probabili) focolai ...

Ad oggi, se uno non sta troppo bene gli dicono semplicemente di starsene in casa e prendere una Tachipirina...

Se domani vuoi davvero ripartire, devi fare in modo che al minimo sintomo di influenza io possa chiamare un numero verde (e non il medico di base) e vedermi arrivare a casa personale medico adeguatamente formato per valutare il mio stato di salute e farmi seduta stante il tampone (ancora meglio se fin da subito lo fanno anche a tutti quelli che abitano con me)... 

Se il tampone dovesse risultare positivo, allora senza aspettare nulla occorre farlo a tutti gli inquilini del mio condominio e a tutti i colleghi di lavoro miei e della mia famiglia.

Solo così puoi pensare di fermare il contagio senza partire di nuovo con focolai a destra e a sinistra...

Un'ultima cosa, probabilmente la più importante, l'accesso e la cura dei malati di covid-19 agli ospedali dovrebbe seguire un percorso del tutto diverso dal resto degli altri malati, riconvertendo dove possibile alcune strutture a questo preciso scopo.

Le mascherine, le sciarpe, gli scaglioni per età o attività produttiva sono solo palliativi, per non dire pezze calde

Concordo, anche secondo me i medici di base ed i pediatri, ma anche le farmacie (pubbliche e private) dovrebbero essere la prima linea della "mappatura", opportunamente supportati dai nuovi medici ed infermieri, che fanno le visite a domicilio, i tamponi e assegnano da subito la terapia possibilmente anche portando a casa delle persone la prima necessità di farmaci.

Poi si collettano tutti i dati utili, l'ospedalizzazione e quindi il trattamento intensivo e semi intensivo deve essere l'ultima fase a cui devi fa arrivare il minor numero di casi possibile, avendo fatto l'opera massiccia di contrasto dell'epidemia fuori.

 

Per quanto riguarda la riapertura, dover dotare i dipendenti di strumenti di protezione ADEGUATI, sia in numero  - perché non se po pensà che un lavoratore se fa bastà  una mascherina  o un paio di guanti per una settimana - che in qualità ed efficacia degli stessi, il costo economico è considerevole, perché parliamo di milioni e milioni di pezzi al mese, ed ad oggi mi pare che non c'è azienda che possa garantire questo, aldilà del distanziamento e della sanificazione.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
29 minutes ago, torquemada said:

Concordo, anche secondo me i medici di base ed i pediatri, ma anche le farmacie (pubbliche e private) dovrebbero essere la prima linea della "mappatura", opportunamente supportati dai nuovi medici ed infermieri, che fanno le visite a domicilio, i tamponi e assegnano da subito la terapia possibilmente anche portando a casa delle persone la prima necessità di farmaci.

Poi si collettano tutti i dati utili, l'ospedalizzazione e quindi il trattamento intensivo e semi intensivo deve essere l'ultima fase a cui devi fa arrivare il minor numero di casi possibile, avendo fatto l'opera massiccia di contrasto dell'epidemia fuori.

 

Per quanto riguarda la riapertura, dover dotare i dipendenti di strumenti di protezione ADEGUATI, sia in numero  - perché non se po pensà che un lavoratore se fa bastà  una mascherina  o un paio di guanti per una settimana - che in qualità ed efficacia degli stessi, il costo economico è considerevole, perché parliamo di milioni e milioni di pezzi al mese, ed ad oggi mi pare che non c'è azienda che possa garantire questo, aldilà del distanziamento e della sanificazione.

In realtà la mia proposta sarebbe quella di escludere i medici di base dalla "filiera" perché rischiano di essere un veicolo di contagio potentissimo...

Giusto per dire, stamattina mi hanno informato della morte di una nostra conoscente che si era rinchiusa in casa insieme al marito fin dalle prime avvisaglie della diffusione del virus. 

In casa loro è entrato solo il medico di base, più un'altra signora per portare la spesa. 

Ovviamente è impossibile capire come si siano contagiati (anche il marito non sta bene), però se devo scegliere tra una persona normale che rispetta la quarantena e esce solo per la spesa e un medico di base, purtroppo penso che il secondo sia più probabile che diffonda il virus

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, wild.duck ha scritto:

https://www.google.com/amp/s/www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/04/15/coronavirus-test-della-saliva-per-scovarlo-minuti_PxlrsAqn3P52VhE2XWRr7L_amp.html

Penso che se riescono a inventarsi un test rapido di questo tipo la cosa aiuterebbe. Un test tramite saliva e striscette, se funziona, può essere davvero molto gestibile, anche a livello di un'azienda (prima che entri non ti vedo la temperatura ma se sei positivo).

Certo ci vorranno minimo mesi, ma da qui a ottobre quando è più probabile un ritorno del virus magari qualche altra diavoleria la inventano.

Dove lavoro io mi misurano la temperatura,comunque io i dubbi li possiedo sempre,non è detto che se io non c'ho la febbre non sia infetto,posso avere altri sintomi,certo la febbre è il maggior sintomo,però...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
9 minuti fa, ternano_84 ha scritto:

Dove lavoro io mi misurano la temperatura,comunque io i dubbi li possiedo sempre,non è detto che se io non c'ho la febbre non sia infetto,posso avere altri sintomi,certo la febbre è il maggior sintomo,però...

appunto, inventassero un sistema semplice e di massa che mi dice non tanto se ho la febbre, ma se la mia saliva è infettiva (che tanto la cosa importante è quella) sarebbe un grosso passo avanti, penso. 

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
18 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Lo stavo per postare,io la penso come lui.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Leggendo altri articoli sembrerebbe che al limite potrebbe essere scappato da un laboratorio, non creato lì. Se non altro perché l'obiezione della comunità scientifica (cioè che un virus se è artificiale lo vedi) non è che è cambiata. Però non è molto chiaro come potresti provare una cosa del genere, se avevo sto virus in laboratorio da mo' che ho distrutto tutto, cosa che tra l'altro sarebbe avvenuta con il tacito assenso di chiunque da quelle parti, immagino.

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
36 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Tutto possibile, ma considerate pure che Trump sul coronavirus si sta fottendo la rielezione. Pur di puntare l'attenzione su qualcos'altro ci verranno a raccontare che il coronavirus nasce dal 5G.:)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Altro articolo a tema "sierologico", oggi deve essere giornata:

 

https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/04/15/news/test_sierologici_gia_immune_quasi_il_15_delle_persone-254124172/?ref=RHPPTP-BH-I253797438-C12-P5-S3.3-T1

 

“I dati che ho visto sono impressionanti. Su alcune migliaia di test sierologici eseguiti su persone non sintomatiche tra Liguria e Lombardia, la percentuale di positivi al Covid 19 è molto più alta di quella che pensassi. Siamo oltre il 10 per cento, diciamo verso il 15 e alcuni segnali mi fanno pensare a percentuali anche maggiori”. Il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, pensava che un dato intorno al 7-8% sarebbe stato già molto elevato, ma quei campioni parlano di numeri diversi. Bassetti fa parte di un gruppo che deve esaminare e approfondire la questione a partire da uno screening epidemiologico iniziato tra due delle regioni più contagiate. E ha visto dati davvero elevati.

“Questo cambia molte cose – spiega -. Dalla letalità (decessi sui contagiati), che così sarebbe molto più bassa, a tutti gli altri indici: la mortalità (decessi sulla popolazione complessiva), l’indice di ospedalizzazione, anche quello di gravità”. Bassetti non fa discendere da queste considerazioni alcuna critica sulle misure di lockdown e distanziamento sociale in corso: “Voglio solo dire che se il Covid 19 è un virus decisamente molto contagioso, mi pareva impossibile che nei due/tre mesi in cui ha circolato liberamente avesse contagiato meno persone di una normale influenza”. I dati che l’infettivologo genovese ha potuto vedere e studiare “spingono” univocamente in una direzione.

Quale?
“Quella della necessità di andare il più rapidamente possibile a uno screening di massa, diciamo qualche centinaia di migliaia di persone, che ci dica quanti sono davvero i contagiati, dove sono, quanti anni hanno, cosa fanno nella vita”.
 

Per rispondere a @wild.duck sopra:

 

Ma servirebbe sapere quanti sono gli immunizzati? E, soprattutto, in che misura questo potrebbe essere utile anche in vista di parziali riaperture del Paese?
“Io penso che se venisse fuori che il 15/20 per cento della popolazione è immunizzato, questo ci permetterebbe di gestire una specie di ‘immunità ponte’ verso il vaccino con molte persone che potrebbero riprendere le loro attività senza rischiare né creare rischi per gli altri. Tra l’altro è probabile che tra i contagiati asintomatici e, quindi, immuni, ci sia una percentuale alta di persone giovani in età lavorativa”.

 

A proposito di immunità, sul Covid-19 ci sono pareri discordi. Lei ritiene che, almeno per un certo periodo, l’immunità ci debba essere.
“Come per altri coronavirus, la Sars o per il virus dei cammelli (Sindrome respiratoria Mediorientale o MERS), l’immunità è stata rilevata in alcuni studi. Quello della MERS e della SARS era un coronavirus come lo è questo e non sembrano esserci evidenze di un comportamento diverso rispetto al tema dell’immunità”.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

La patente di immunità, ad oggi, è impraticabile. Mancano test affidabili e non è chiaro quanto gli anticorpi rimangano attivi. Se si vuole provare a ripartire bisogna mettere in (relativa) sicurezza il posto di lavoro e, soprattutto, i mezzi di trasporto. Poi bisogna avere una rete capillare nel territorio che faccia rapidamente test ai primi sintomi e che li rifaccia prima di consentire il ritorno al lavoro. In questo modo riduci le possibilità di contagio a asintomatici e alla loro cerchia familiare e in misura minore lavorativa. Contemporaneamente devi tenere sotto controllo tutte le persone a rischio e controllare che tutti i luoghi di incontro (bar ristoranti...) rispettino norme stringenti. Un discreto casino.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
20 minuti fa, Dado ha scritto:

Tutto possibile, ma considerate pure che Trump sul coronavirus si sta fottendo la rielezione. Pur di puntare l'attenzione su qualcos'altro ci verranno a raccontare che il coronavirus nasce dal 5G.:)

Eh, mi sembra una cosa a sfondo politico. Tanto come non puoi provare che il virus viene dal pipistrello del boschetto in periferia di Wuhan dove la gente va a asparagi, non puoi provare manco che è scappato dal laboratorio dove co sti virus ci giocavano (in Cina, come fai?). Però intanto butti là il dubbio, che non fa male (politicamente parlando).

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 3

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Intanto leggevo che quello che ha fatto la grigliata a Palermo mo c’ha un agente e chiede 1500 euro a intervista 

quell altro minus che correva dentro l’acqua a Pescara mo fa una sfida su YouTube o qc di simile 

che paese de pezzenti mentali che siamo (noi, no i sovracitati)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
40 minuti fa, Dado ha scritto:

 

Per rispondere a @wild.duck sopra:

 

Ma servirebbe sapere quanti sono gli immunizzati? E, soprattutto, in che misura questo potrebbe essere utile anche in vista di parziali riaperture del Paese?
“Io penso che se venisse fuori che il 15/20 per cento della popolazione è immunizzato, questo ci permetterebbe di gestire una specie di ‘immunità ponte’ verso il vaccino con molte persone che potrebbero riprendere le loro attività senza rischiare né creare rischi per gli altri. Tra l’altro è probabile che tra i contagiati asintomatici e, quindi, immuni, ci sia una percentuale alta di persone giovani in età lavorativa”.

 

boh, io ho la sensazione che questa cosa vada molto oltre i limiti della gestibilità. Siamo arrivati a impedire l'acquisto dei quadernoni per non far fare concorrenza sleale dei supermercati alle cartolibrerie. Mettiamo che la mia azienda ha 5 lavoratori tutti negativi e il mio concorrente ha avuto il "culo" di averci tutti positivi asintomatici ai tempi del virus, io vado fallito perché mi tocca stare chiuso fino a quando ci starà il vaccino per tutti comprese categorie non a rischio (vale a dire, minimo 8 mesi in teoria).

O uno che è sano e non arriva a fine mese non dovrebbe lavorare fino a quando non arriva il vaccino perché in astratto potrebbe contagiarsi?

boh, a me sta cosa convince pochissimo, mi sbaglierò...

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

approfitto per ricordare l'autore della firma di wild.duck, morto - manco a dirlo - causa covid-19

che la terra gli sia lieve

 

La Gabbianella E Il Gatto (Collab ITA) GIF | Gfycat

 

"Portami un eufemismo, fratello."

"Un cosa?"

"Un cubalibre."

Luis Sepulveda

  • Voto Positivo 3

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, polentaccio ha scritto:

La patente di immunità, ad oggi, è impraticabile. Mancano test affidabili e non è chiaro quanto gli anticorpi rimangano attivi. Se si vuole provare a ripartire bisogna mettere in (relativa) sicurezza il posto di lavoro e, soprattutto, i mezzi di trasporto. Poi bisogna avere una rete capillare nel territorio che faccia rapidamente test ai primi sintomi e che li rifaccia prima di consentire il ritorno al lavoro. In questo modo riduci le possibilità di contagio a asintomatici e alla loro cerchia familiare e in misura minore lavorativa. Contemporaneamente devi tenere sotto controllo tutte le persone a rischio e controllare che tutti i luoghi di incontro (bar ristoranti...) rispettino norme stringenti. Un discreto casino.

Tra due settimane iniziano i test sierologici.

Forse non potranno dare la fantomatica "patente di immunità" ma sarà essenziale per capire il comportamento del virus su chi ha gli anticorpi. Stabilire SE e in che % questi soggetti possono venire contagiati nuovamente e sopratutto SE e con che probabilità questi soggetti siano in grado una volta ri-contagiati di infettare gli altri.

Se si venisse  a sapere che quelli con gli anticorpi, in caso di ri-contagio hanno tutti sintomi più lievi è un conto, se invece rischiano l'ospedalizzazione o la TI è un altro.

C'è anche la possibilità (che andrebbe verificata) che questi soggetti (ri-contagiati) abbiano una bassissimo grado di contagiosità.

Se tutto questo (che ad oggi sembra molto probabile) venisse confermato aprirebbe una prospettiva molto diversa per il futuro.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Eh, mi sembra una cosa a sfondo politico. Tanto come non puoi provare che il virus viene dal pipistrello del boschetto in periferia di Wuhan dove la gente va a asparagi, non puoi provare manco che è scappato dal laboratorio dove co sti virus ci giocavano (in Cina, come fai?). Però intanto butti là il dubbio, che non fa male (politicamente parlando).
Che sia scappato non lo puoi provare. Puoi però provare che non è stato costruito, quello si vede. E questo non è stato costruito.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Tra due settimane iniziano i test sierologici.
Forse non potranno dare la fantomatica "patente di immunità" ma sarà essenziale per capire il comportamento del virus su chi ha gli anticorpi. Stabilire SE e in che % questi soggetti possono venire contagiati nuovamente e sopratutto SE e con che probabilità questi soggetti siano in grado una volta ri-contagiati di infettare gli altri.
Se si venisse  a sapere che quelli con gli anticorpi, in caso di ri-contagio hanno tutti sintomi più lievi è un conto, se invece rischiano l'ospedalizzazione o la TI è un altro.
C'è anche la possibilità (che andrebbe verificata) che questi soggetti (ri-contagiati) abbiano una bassissimo grado di contagiosità.
Se tutto questo (che ad oggi sembra molto probabile) venisse confermato aprirebbe una prospettiva molto diversa per il futuro.
Che siano utili, una volta certificati, è sicuro. Dal punto di vista di questa benedetta fase due, a meno di voler aspettare ancora diversi mesi, secondo me è più importante considerare tutti potenzialmente infetti e cominciare a pensare a come gestire il tutto. Non sarà facile.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
5 minuti fa, polentaccio ha scritto:
1 ora fa, wild.duck ha scritto:
Eh, mi sembra una cosa a sfondo politico. Tanto come non puoi provare che il virus viene dal pipistrello del boschetto in periferia di Wuhan dove la gente va a asparagi, non puoi provare manco che è scappato dal laboratorio dove co sti virus ci giocavano (in Cina, come fai?). Però intanto butti là il dubbio, che non fa male (politicamente parlando).

Che sia scappato non lo puoi provare. Puoi però provare che non è stato costruito, quello si vede. E questo non è stato costruito.

sicuro. Alla fine per me in un certo senso cambia poco se l'origine resta, diciamo, totalmente colposa. Ho letto un po' di articoli e quello che si ipotizza, ad esempio, è che uno di quelli dei laboratori che va fisicamente a cercare e catturare sti pipistrelli si sia magari beccato sto virus e lo abbia poi passato, o che abbiano fatto qualche cazzata nel manipolare il virus o semplicemente gli animali da laboratorio o scenari del genere. Però dal punto di vista pratico non so quanto cambi, voglio dire, se vuoi far trarre un insegnamento alla cina da questa storia è che devono stare in campana coi pipistrelli o altre bestie così problematiche epidemiologicamente parlando, che si tratti di studiarli o mangiarli (diciamo che sto vizio di mangiare la roba appena ammazzata - soprattutto la roba strana - sarebbe il caso che se lo levano, da quello che ho capito). Che poi il virus sia partito perché il pipistrello ha mozzicato quello che poi bazzica i mercatini di wuhan o ha graffiato il dottorando del laboratorio cambia il giusto. Se non altro perché mi pare veramente improbabile che si trovi esattamente come cacchio è saltato fuori con sicurezza a distanza di mesi

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, polentaccio ha scritto:
3 ore fa, wild.duck ha scritto:
Eh, mi sembra una cosa a sfondo politico. Tanto come non puoi provare che il virus viene dal pipistrello del boschetto in periferia di Wuhan dove la gente va a asparagi, non puoi provare manco che è scappato dal laboratorio dove co sti virus ci giocavano (in Cina, come fai?). Però intanto butti là il dubbio, che non fa male (politicamente parlando).

Che sia scappato non lo puoi provare. Puoi però provare che non è stato costruito, quello si vede. E questo non è stato costruito.

Come fai a dirlo?si fa x parlare,perché è venuto dalla cina o non da qualche altra parte del mondo...?poi proprio da whuan e non da Pechino,Shanghai...quanto mi piacerebbe sapere la verità...

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 minuti fa, ternano_84 ha scritto:

Come fai a dirlo?si fa x parlare,perché è venuto dalla cina o non da qualche altra parte del mondo...?poi proprio da whuan e non da Pechino,Shanghai...quanto mi piacerebbe sapere la verità...

 

dicono gli scienziati che un virus "costruito" si riconosce. Questo ha segni di essersi semplicemente evoluto da virus non in grado di colpire l'uomo

Gli scienziati hanno scoperto che queste armi del virus si sono evolute per colpire efficacemente una caratteristica molecolare delle cellule umane chiamata Ace2, un recettore coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna. La proteina spike di Sars-Cov-2 è dunque il risultato della selezione naturale e non il prodotto dell'ingegneria genetica. Questa prova dell'evoluzione naturale è stata supportata dai dati relativi alla struttura molecolare complessiva del virus.

Se qualcuno stesse cercando di ingegnerizzare un nuovo coronavirus per usarlo come arma, lo avrebbe costruito a partire da elementi di un virus noto per causare malattie. Ma gli scienziati hanno scoperto che la struttura molecolare di Sars-Cov2 differiva in modo sostanziale da quella dei coronavirus già noti e assomigliava per lo più a virus correlati, trovati in pipistrelli e pangolini. "Queste due caratteristiche del virus escludono la manipolazione di laboratorio come potenziale origine del SarS-CoV-2", ha detto Andersen. Insomma, dal pipistrello all'uomo, aspettando (forse) di trovare l'animale intermedio.

  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
6 minuti fa, ternano_84 ha scritto:

Come fai a dirlo?si fa x parlare,perché è venuto dalla cina o non da qualche altra parte del mondo...?poi proprio da whuan e non da Pechino,Shanghai...quanto mi piacerebbe sapere la verità...

 

Se ti fidi della comunità scientifica, che ha dichiarato più volte che è un virus naturale, perchè analizzandoli possono distinguere tra virus naturali e virus artificiali, poi puoi sempre fidarti di trump, un individuo che probabilmente ha difficoltà a distinguere un termometro da un test di gravidanza, e che cerca di buttare merda sopra tutti perchè si è reso conto, dopo un mese di deliri, di aver perso buona parte del consenso col rischio di perdere la presidenza a novembre.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Oggi il dato a un primo sguardo sembra brutto:

+3.786 nuovi contagi 

+525 decessi 

+2.072 guariti 

 

Ma guardando i tamponi effettuati la situazione migliora notevolmente:

 

Tamponi: 60.999 

Percentuale contagi 6,2%

 

In pratica nuovo record tamponi e percentuale sostanzialmente identica a quella di ieri (6,1%) che ha strappato un sorriso a tutti. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Buoni anche i dati di TI e ricoveri in netto calo. Salgono giustamente gli isolati a casa, confermando il tend degli scorsi giorni. 

Restano brutti purtroppo i decessi. 

 

TERAPIA INTENSIVA

2 .936  - 4,64%

 

RICOVERATI CON SINTOMI

26.893  - 2,71%

 

ISOLAMENTO DOMICILIARE

76.778  +2,79%

Modificato da INIGNUTTIBBILE

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.