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altoforno

RUGBY DI ALTO LIVELLO - TOPIC UNICO

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Dispiace dire "l'avevo detto"...ma vedendo le partite la Scozia mi era sembrata superiore e così è stata....oggi Italia davvero brutta...partiamo in casa sempre tattici, col freno a mano tirato invece che aggredire gli avversari, troppo molli sui placcaggi, mai portati di squadra ma sempre e solo individuali....anche in mischia abbiamo sofferto poi...se non ka giochi sul fisico punta allora sulla tecnica e sulla fantasia....mai una giocata di autorità, sempre il compitino prevedibile...quando la fa uno il compagno non la capisce....male davvero...

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per uscire dal 6 Nazioni basta il fatto che siamo gli unici (al mondo?) che giocano a rugby su un campo con la pista d'atletica

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per uscire dal 6 Nazioni basta il fatto che siamo gli unici (al mondo?) che giocano a rugby su un campo con la pista d'atletica

Tene in ordine il Flaminio era troppo difficile

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Ho visto all'Olimpico la partita con l'Inghilterra mentre ho passato completamente quella con la Scozia.

Evidentemente non mi sono perso niente.

Non so se dobbiamo ritirarci dal Sei Nazioni...sinceramente non credo che sia questa la soluzione ma di certo non possiamo ancora a lungo continuare con queste figuracce, che alla fine allontanano anche molti tifosi.

Io sono fra questi....

per parafrasare Simone Longarini: mi rivedrete allo stadio quando almeno potremo lottare per il quarto/terzo posto.

Modificato da altoforno

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Era nettamente meglio il Flaminio. Come calore come contesto come festa fuori

 

Nessun dubbio anche secondo me. Ricordo ancora l'atmosfera nel finale della partita vinta lí con la Francia (Quella dei tre calci decisivi di Bergamasco nell'ultimo quarto d'ora. 2011, mi pare?). Bolgia assoluta, lo stadio sembrava tremare.

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Nessun dubbio anche secondo me. Ricordo ancora l'atmosfera nel finale della partita vinta lí con la Francia (Quella dei tre calci decisivi di Bergamasco nell'ultimo quarto d'ora. 2011, mi pare?). Bolgia assoluta, lo stadio sembrava tremare.

esatto...il ricordo rugbystico più bello di sempre, almeno per me

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Irlanda - Italia 58-15. Senza commento.

Anzi l'unico commento, sacrosanto, lo ha fatto il capitano Sergio Parisse a fine partita: "Bisogna che il movimento cambi strada".

Anzi, è già tardi.

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Irlanda - Italia 58-15. Senza commento.

Anzi l'unico commento, sacrosanto, lo ha fatto il capitano Sergio Parisse a fine partita: "Bisogna che il movimento cambi strada".

Anzi, è già tardi.

Io cambierei il titolo del topic in "rugby di vari livelli"...

Altrimenti non si può parlare dell'Italia... Se non in funzione degli avversari

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Irlanda - Italia 58-15. Senza commento.

Anzi l'unico commento, sacrosanto, lo ha fatto il capitano Sergio Parisse a fine partita: "Bisogna che il movimento cambi strada".

Anzi, è già tardi.

Io cambierei il titolo del topic in "rugby di vari livelli"...

Altrimenti non si può parlare dell'Italia... Se non in funzione degli avversari

L Italia non merita di giocare questo torneo

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il problema è il numero ridotto di praticanti di questo sport. Leggevo che in Italia non si arriva a 100.000 tesserati. è vero?

si, quello è un serio problema.

ma anche con un numero ridotto di tesserati, un Paese di 56/58 milioni di abitanti circa (come l'Italia) dovrebbe poter competere con Paesi come Galles (2 milioni di abitanti), Scozia (3/4 milioni forse?) e Irlanda (poco di più...).

quindi se ne deduce che le responsabilità sono ANCHE (e forse SOPRATTUTTO) al livello di chi prende le decisioni al vertice.

il presidente federale Gavazzi ha detto che rispetto ai Mondiali del 2015 nel 6 Nazioni 2016 il gap con le prime si è ridotto.

Invece è palesemente aumentato, come ogni anno da almeno quattro stagioni (era Brunel, quell'altro genio).

Guardate in faccia una foto di Gavazzi e ditemi voi se vi sembra affidabile.

A me sembra molto più affidabile Longarini...

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Il problema principale del rugby è che si gioca in 15 e servono rose di almeno 30 giocatori; questo rende quasi impossibile "colonizzare" nuovi territori. Non so giudicare se le scelte fatte dai vertici federali siano o meno quelle giuste, comunque anche se il numero di praticanti sta lentamente salendo (credo) per competere con nazioni dove il rugby è un pezzo importante della società ( non esagero) ci vorranno ancora molti anni e molti soldi. Per questo perdere il 6 nazioni sarebbe una tragedia.

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A sto punto bisogna pensacce veramente al ritiro (anche se non lo faranno mai per il giro di soldi....) ma siamo ridicoli....perdere ci può stare, persino il cucchiaio di legno, ma non giocare non è ammissibile...sconfitte sempre larghe, mai in partita....VERGOGNOSO.

9-40 con inghilterra

15-58 con irlanda

14-67 con galles

 

in mezzo a una prestazione di basso livello con una buona scozia, che ha vinto a roma 36 a 20

unica partita degna ma persa quando dovevi vincerla con la francia a parigi 21-23

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Per sviluppare il rugby, o almeno una sua forma, in zone dove non esiste, non potrebbero provare con il rugby a 7? Poi se la cosa prende piede fai anche la squadra per il rugby normale ma almeno puoi partire con numeri umani. Adesso è pure sport olimpico. Un po' come fanno con il football americano con la terza divisione a 9

 

Comunque, anche con i nostri numeri, se in tutti questi anni non hai sviluppato un mediano d'apertura e neanche un calciatore che sia vagamente affidabile, qualche problema nella modalità di formazione degli atleti devi pure averlo

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RITIRARSI IMMEDIATAMENTE DAL 6 NAZIONI

GIOCARE CON TUTTE LE ALTRE NAZIONALI EUROPEE E NON DI TUO LIVELLO

QUANDO DIMOSTRI DI VINCERE CON TUTTE QUESTE ALLORA RIPROVI A FARE IL 6 NAZIONI

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RITIRARSI IMMEDIATAMENTE DAL 6 NAZIONI

GIOCARE CON TUTTE LE ALTRE NAZIONALI EUROPEE E NON DI TUO LIVELLO

QUANDO DIMOSTRI DI VINCERE CON TUTTE QUESTE ALLORA RIPROVI A FARE IL 6 NAZIONI

Scusa ehhhhh, fino a che parlamo de domotica de picchia e de Ternana, va bene, per il resto lassa fa. :lol::lol: :lol: :lol::lol:

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è ovvio che l'Italia batte facilmente Romania, Russia, Georgia, Portogallo...che sono le uniche squadre europee vagamente presentabili.

è altrettanto ovvio che se la gioca abbastanza alla pari con la Scozia e fatica terribilmente con tutte le altre, salvo episodi sporadici (2 vittorie contro la Francia, 1 contro l'Irlanda, 1 pari e 1 vittoria contro il Galles ma ormai molti anni fa, solo bastonate contro l'Inghilterra anche se in 2/3 occasioni gli Inglesi se la sono cavata per poco...).

non fare più il Sei Nazioni non ci aiuterebbe in alcun modo, anzi ci farebbe regredire.

E' altrettanto chiaro che, se si facessero altri Tornei come gli ultimi tre, sarebbe DOVEROSO togliere il disturbo e tornare a giocare con squadre meno impegnative.

Intanto leggo che il nuovo CT della Nazionale, O'Shea, ha dichiarato che lui vuole provare a vincerlo il Sei Nazioni.

Ricordo che Brunel disse più o meno le stesse cose quando arivò in Italia....e non mi sembra un gran precedente.

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aggiornamento dopo la prima tournee con il nuovo CT Conor O'Shea.

sconfitta molto onorevole contro l'Argentina (a casa loro, che sono stati semifinalisti nell'ultima Coppa del Mondo) e due vittorie di misura contro Stati Uniti e Canada (sempre a casa loro).

Non ho visto le partite quindi mi affido solo ai commenti letti.

Intanto un dato certo: si tratta di una Nazionale giovane.

L'impressione è che sembra stia per aprire un nuovo ciclo, perché è finita l'era dei Bergamasco (entrambi), Masi, Castrogiovanni (e già da un po' era finita quella di Lo Cicero e Ongaro), gente che ha costruito una generazione importante (storiche vittorie sulla Francia e sull'Irlanda e sfiorata un paio di volte la qualificazione ai Quarti di Coppa del Mondo), ma che ormai era arrivata alla frutta, con la complicità di un ex CT Brunel che non aveva ormai più stimoli da un paio di anni.

La nuova Nazionale ha cominciato con molti giovani e alcuni punti fermi (la mediana composta dai mediani di apertura Allan e Canna e dai mediani di mischia Gori e Palazzani sembra - per la prima volta dopo 15 anni - essere promettente, ma ovviamente servono conferme).

Ha fatto molto bene in questa tournee la linea degli avanti (piloni e tallonatori) che ha portato mete in maul, touche strappate e mischie a volte devastanti.

Anche qui servono conferme ma lo considero un ritorno al gioco classico all'italiana, fatto soprattutto di potenza in mischia, alla quale però si dovrebbe aggiungere un po' di vivacità offensiva con i trequarti...

Brunel rispetto a Mallett ha perso molto in difesa, ma del resto Mallett non attaccava mai...speriamo che O'Shea riesca nel miracolo di far fare entrambe le fasi all'Italia...anche se per il momento sembra che di attacco se ne sia visto poco e i punti sono venuti soprattutto da mete in maul e punizioni conquistate dalla mischia.

Mancavano, però, molti giocatori importanti che verranno recuperati per la tournee di Novembre.

Uno di questi sarà - si spera - Sergio Parisse che, a 33 anni, è ancora di gran lunga il miglior giocatore italiano.

Va bene il rinnovamento, ma di lui abbiamo ancora bisogno.

Ultima annotazione: quello che mi è piaciuto, da quello che ho letto, sono stati i commenti di O'Shea e dei giocatori (io ho letto quelli di Gori).

Gori ha parlato di un bel clima costruito in questo mese, mentre O'Shea ha fatto più volte riferimento al "talento" di questi ragazzi, al fatto di essere "orgoglioso" di allenarli e frasi del genere.

Devo ammettere che rispetto al "Italiani no buoni a rugby" di Nick Mallett e alle frasi sconsolate proferite più volte da Jacques Brunel sembra un bel cambiamento.

E' solo di facciata? Non saprei, potrebbe sembrare....ma bisogna tenere conto di un particolare non trascurabile.

Conor O'Shea è stato l'artefice della rinascita morale e tecnica di una squadra mitica del rugby inglese...gli Harlequins di Londra che in anni piuttosto recenti (nel 2010 se non erro) erano stati travolti da uno dei peggiori scandali di sempre...una specie di frode perpetrata dai giocatori che avevano fatto finta di sanguinare per poter essere sostituiti più volte e poi tornare incampo, alterando chiaramente l'esito delle partite.

In un ambiente come quello del rugby che fa del rispetto il primo comandamento, gli Harlequins avevano infangato tutta la loro storia.

O'Shea si è seduto sulla loro panchina e, con la cultura del duro lavoro, ha riportato la squadra a primeggiare, tanto che lentamente quella vergogna si è andata dissolvendo.

E alla fine, quando è partito per l'Italia, O'Shea è stato pubblicamente ringraziato dagli Harlequins per quanto aveva fatto per loro.

Anche l'Italia del rugby ha bisogno di una rinascita morale e tecnica...speriamo di esserci rivolti alla persona adatta.

Modificato da altoforno

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