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mister

Curva nord - rottura con Longarini

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Per quanto riguarda ME...la fiducia data ad inizio anno è dovuta solo alla DISPERAZIONE.....disperazione di chi sperava che qualcosa potesse cambiare in meglio per l'amore viscerale verso la TERNANA......purtroppo così non è stato.....da una rapa non può nascere un fiore.

dal letame si però, diceva deandrè!

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Ma poi la famosa cordata che fine ha fatto?

s'e' stuccata la corda......o l' ha fregata qualcun altro x chissa' quali reconditi e segreti motivi di sollazzo e piacere...

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Per quanto riguarda ME...la fiducia data ad inizio anno è dovuta solo alla DISPERAZIONE.....disperazione di chi sperava che qualcosa potesse cambiare in meglio per l'amore viscerale verso la TERNANA......purtroppo così non è stato.....da una rapa non può nascere un fiore.

 

Si ma non è che l'amore viscerale puo' farci diventare stupidi.

 

Dopo 13 anni che dovemo ancora valutà? Che credibilità puo' avere questa gente?

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Si ma non è che l'amore viscerale puo' farci diventare stupidi.

Dopo 13 anni che dovemo ancora valutà? Che credibilità puo' avere questa gente?

esatto.

e poi, per lu cafone, guarda che l'amore viscerale verso la ternana mica ce l'hai sol te!

ce l'abbiamo anche noi il tuo stesso amore viscerale.

che pensi che noi ci divertiamo da 13 anni a roderci il fegato, a contestare, a fare le pulci a ogni loro azione e la conta degli scempi eroici?!

purtroppo in questa fase, per amore della ternana, bisogna badare a altre questioni, che non sono le partite, il mercato, gli schemi, ma altre robe tristi e aggrovigliate.

per amore della ternana è tempo di "barricate" tutti uniti e niente alibi a sta gente! da nessuno!

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esatto.

e poi, per lu cafone, guarda che l'amore viscerale verso la ternana mica ce l'hai sol te!

ce l'abbiamo anche noi il tuo stesso amore viscerale.

che pensi che noi ci divertiamo da 13 anni a roderci il fegato, a contestare, a fare le pulci a ogni loro azione e la conta degli scempi eroici?!

purtroppo in questa fase, per amore della ternana, bisogna badare a altre questioni, che non sono le partite, il mercato, gli schemi, ma altre robe tristi e aggrovigliate.

per amore della ternana è tempo di "barricate" tutti uniti e niente alibi a sta gente! da nessuno!

generà non è per difende lu cafone anche perchè non ne ha bisogno...c'è da dire però che in questi ultimi anni...e giorni, quantomeno la faccia per di qualcosa ce l'ha messa...a torto o ragione non sta a me dirlo. io spero che realmente si riesca a fare quello hai scritto nelle ultime due righe...è forse l'ultima occasione che abbiamo per riprenderci quello che è nostro, in quale modo non lo so, spero che ci sia :)

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Se organizzata per tempo anche in una partita di campionato,tipo Ternana-Vicenza:ci sarebbe tutto il tempo per poterla preparare con manifesti,velette e cartelloni nonchè annunci sui media e sul web.

Se poi,come qualcuno ha detto,la città non risponderà,è inutile parlare!Del resto l'unico disperato tentativo di dimostrazione che ci rimane è solo questo.

Una mobilitazione generale per fargli capire che la Ternana non è la loro e che il prima possibile devono sciacquarsela da li coijoni!

Con la speranza che qualcuno non la usi per i suoi fini personali e politici ma per il bene della Ternana,penso sia l'unica carta che ci rimane da giocare per dimostrare a chi di dovere che il fuoco ancora cova sotto la cenere.

Io l'ho buttata llà con dedizione ed amore per Terni e la Ternana!

Ecco appunto, co quello che sta succede in città adesso, se rischia proprio quello.... La strumentazione politica.

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Non capisco come sia stato possibile anche solo pensare di dare fiducia a un personaggio di questo tipo e cosa si pensasse di ottenere, dopo i 13 anni vergognosi che lui e il suo parentame ci hanno fatto vivere e continuano a farci vivere, ma l'importante è che si sia capito l'errore e si torni tutti a fare fronte comune contro questo cancro che rischia quest'anno come non mai di divorarci definitivamente.

Incomprensibile ed inspiegabile infatti. Bah....

 

 

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

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chouriço Inviato: 12 agosto 2016 - 08:27

io al contrario sarei per la presenza in massa......

e 90 minuti un SOLO CORO.....solo uno..al massimo 2...ma con sempre lo stesso bersaglio....

su sky se sente bene l'audio ;)

 

 

ohibo'....... :D

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Per quanto riguarda ME...la fiducia data ad inizio anno è dovuta solo alla DISPERAZIONE.....disperazione di chi sperava che qualcosa potesse cambiare in meglio per l'amore viscerale verso la TERNANA......purtroppo così non è stato.....da una rapa non può nascere un fiore.

Io tutti l'anni je do fiducia dopo me ricredo ma a agosto non je la faccio m'arrapo, è più forte de me!!

È come se tu moje te mette le corna sistematicamente lu veni a sapè, e sistematicamente, (dopo quattro moine) la perdoni per amore "viscerale" per la prole!!!

 

Sbocco!!!

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Si ma non è che l'amore viscerale puo' farci diventare stupidi.

 

Dopo 13 anni che dovemo ancora valutà? Che credibilità puo' avere questa gente?

alla prossima illusione firmata Longarini, so pronti a lega una nuova sciarpetta al collo, al prossimo tronista di via aleardi!!

 

"AMORE VISCERALE"

Voglio scrivere una mail a Federico Moccia se me ce fa un film!!

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Così pe dire.. quando una volta ho paragonato certi tifosi a uomini che trovano la moglie a letto con un altro e ci rimangono insieme comunque, perché un tempo la amavano, non mi ero sbagliato.....

  • Voto Negativo 1

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Così pe dire.. quando una volta ho paragonato certi tifosi a uomini che trovano la moglie a letto con un altro e ci rimangono insieme comunque, perché un tempo la amavano, non mi ero sbagliato.....

al cuor non si comanda

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alla prossima illusione firmata Longarini, so pronti a lega una nuova sciarpetta al collo, al prossimo tronista di via aleardi!!

 

"AMORE VISCERALE"

Voglio scrivere una mail a Federico Moccia se me ce fa un film!!

 

un lucchetto su Ponte Allende per ogni euro di quote societarie sequestrate

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COMUNICATO - DDM 2012

 

Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

DISSOCIATI DE MENTE 2012

  • Voto Positivo 1

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COMUNICATO - DDM 2012

 

Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

DISSOCIATI DE MENTE 2012

:clap::clap::clap:

 

Io, nel mio piccolo, sulla scia dell'apertura al dialogo con cui si era insediato Simone Longarini, ho aperto il topic sui "FATTI" di 12 anni di gestione, come a voler rendere indelebili questi anni a chi è corto di memoria, ma anche per riassumere questi anni a chi, come lui, ha detto di voler cambiare pagina (magari alcune cose non le sapeva e, a scanso di equivoci, dato che aveva dimostrato di leggerci, ho intese scriverle affinchè avesse più elementi possibili per capire lo stato d'animo nostro e chi fossero i suoi collaboratori passati e presenti). Dunque come metodo di dialogo, affinchè le parti si capissero l'un l'altra.

Visto che i FATTI han dimostrato che il suo arrivo è stato solo un'altro giro di giostra, plaudo alla Curva Nord che prima ha voluto cercare un dialogo, umilmente, e per i nostri colori, poi giustamente ha chiuso la porta.

Le parole se le porta via il vento, contano i FATTI.

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COMUNICATO - DDM 2012

 

Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

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OOOOOOOhhhhhhhhhhhhhhh

Questo si che è un comunicato coi fiocchi

:clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap:

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

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AVANTI DISSOCIATI

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Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

DISSOCIATI DE MENTE 2012

Avanti!!!!

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COMUNICATO - DDM 2012

 

Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

DISSOCIATI DE MENTE 2012

sottoscrivo

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Questi sono i comunicati che voglio leggere.

 

Io mi dissocio dai dissociati... ;):D

A parte gli scherzi... apprezzo però quando dicono "Rispettiamo la posizione di tutti...".

Così si fà... io non sono d'accordo con loro, e sicuramente preferisco le posizioni della Rocca, di Ali, etc... detto questo apprezzo il loro passaggio sul rispetto (bravi!).

  • Voto Negativo 6

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COMUNICATO - DDM 2012

 

Non ci siamo mai esposti pubblicamente. Soprattutto perché ci siamo sempre considerati un gruppo d'amici, ancor prima che da stadio. Ci siamo sempre lasciati una libertà vicendevole sui più disparati aspetti, sentendoci accomunati unicamente dall'amore per i colori rossoverdi.

Avendo però mosso, nel recente passato, anche un centinaio di persone, vorremmo rendere pubblica la nostra posizione su un annoso problema: il rapporto tra la città e la proprietà della Ternana Calcio. Il momento è importante, visti gli sviluppi di questi giorni.

Noi siamo sempre partiti da un presupposto: il Liberati è lo specchio di ciò che si semina. Potrebbe essere una polveriera, come l'abbiamo visto mille volte, ma è da tempo ridotto a un triste deserto. Questa piazza non ha perso solo generazioni di nuovi tifosi, non ha perso solo migliaia di spettatori e occasioni di rilancio. Non ha perso neanche la passione. Ha perso piuttosto la speranza, perché senza progettazione, senza programmazione, non si costruisce nulla. Terni ha ancora nelle corde gli 8, i 10, i 12 mila che ha recentemente portato allo stadio nei momenti topici. Che potrebbero essere normalità e che invece sono fiammate isolate.

Rammarica, dopo più di un decennio d'arrabbiature, vedere ancora aperture di credito a una "nuova" espressione della famiglia Longarini che ricorda in tutto quella della vecchia. Che si è già, insomma, ampiamente confermata sugli standard di sempre, con scelte incomprensibili, inspiegabili e... aggiungete gli aggettivi che volete. In questo momento condividiamo il comunicato degli ultras della Curva Nord, i quali hanno intrapreso l'unica strada rimasta da percorrere. Nessuna strada, in 13 anni, ha cambiato il corso delle cose. E allora siamo convinti che la migliore sia quella a nostra tutela, per la maglia e la città ma in opposizione a questo modo di fare, sostenendo però l'ennesima squadra allestita male.

Curioso che il ritorno dell'amministratore unico sia avvenuto quando gli ultras della Curva Nord stavano chiamando a raccolta la tifoseria, con iniziative ed espressioni di dissenso. Riteniamo che l'amministratore unico non debba essere fino in fondo l'artefice dei nostri destini, incontrando la stampa e i tifosi quando vuole lui, come vuole lui e con la cadenza che spetta decidere a lui. Una volta senza farsi inquadrare, una volta senza far parlare, poi senza più apparire... Domani cosa deciderà di riservarci?

Rispettiamo le la posizione di tutti ma noi non ci stiamo! Terni è casa nostra, la Ternana è nostra. Progetti seri non ne abbiamo mai visti, le chiacchiere cadenzate se le porta via il vento. Come la polvere sugli scalini vuoti del Liberati.

 

LONGARINI VATTENE!

 

DISSOCIATI DE MENTE 2012

 

 

GRANDISSIMI!!!

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