Vai al contenuto
Lu Cecco

NUOVA TERNANA TRAMITE AZIONARIATO POPOLARE?

Messaggi raccomandati

5 minuti fa, ZITTIMBò ha scritto:

Ciclicamente artiramo fori sta cazzata Dell azionariato popolare.
A. Terni manco Co li brustulini riusciremmo a farlo.

Ecco, bravo, tu va a magna’ li brustolini, pensa alle cazzate tue e non frequentassi sto topic.

Modificato da chetestraceki
  • Voto Positivo 1
  • Voto Negativo 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
5 minuti fa, chetestraceki ha scritto:

Ecco, bravo, tu va a magna’ li brustolini, pensa alle cazzate tue e non frequentassi sto topic.

 

9 ore fa, Woodstock'73 ha scritto:

28 ottobre 2005, ... 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Fare un club serio con uno statuto e’ possibile.

ci si incontra e conosce.

se succede, in tribunale vediamo.

se i prezzi fossero quelli di Trieste, bastano 100 persone o 50 e 4 aziende, per dire. 

Se arriva una societa’ seria a fare calcio, si cede il simbolo in usufrutto a titolo gratuito.

in cambio le aziende potrebbero, per dire, avere pubblicita’ gratuita allo stadio.

molto piu’ fattibile di quanto si pensi, ma bisognerebbe strutturarsi con ampio anticipo per essere pronti a raccogliere adesioni facendo un progetto di coinvolgimento delle poche parti sane della citta’ e di uomini di buona volonta’ che amano questi colori.

bisogna pensare soluzioni nuove, se non uniche, almenomdi appoggio a qualcosa di piu’ grande che possa sostenere la proprieta’ della Ternana calcio.

se una societa’ seria e importante volesse la Ternana con la proprietà’ sul simbolo, lo si venderebbe ad una percentuale adeguata in piu’ del costo iniziale, perche’ sia qualcosa di appetibile per qualche azienda che potesse buttare qualche soldo nella societa’.

Il club/associazione sarebbe un soggetto con una importante funzione di riferimento per la citta’ e i tifosi, non potrebbe non avere un ruolo sempre di spicco nelle sorti dei colori.

Modificato da chetestraceki

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Da subito non serve una mobilitazione popolare, si costituisce una associazione senza fine di lucro €200, poi si sonda il terreno, ovvero si parla con l’avvocato Proietti, poi si cercano le risorse... inizialmente servono 4/5 persone di buona volontà che non vogliano appicca’ il cappello, massimo che vada hai buttato nel cesso €50... io ci sto, fatemi sapere!!!

 

P.S. Non ci deve entrare nessuno che voglia lucrare!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, Woodstock'73 ha scritto:

Da subito non serve una mobilitazione popolare, si costituisce una associazione senza fine di lucro €200, poi si sonda il terreno, ovvero si parla con l’avvocato Proietti, poi si cercano le risorse... inizialmente servono 4/5 persone di buona volontà che non vogliano appicca’ il cappello, massimo che vada hai buttato nel cesso €50... io ci sto, fatemi sapere!!!

 

P.S. Non ci deve entrare nessuno che voglia lucrare!

Io anche. Qui nel topic c’e’ una lista di persone che due anni fa avevano dato disponibilità’. Incontriamoci e conosciamoci.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, chetestraceki ha scritto:

Io anche. Qui nel topic c’e’ una lista di persone che due anni fa avevano dato disponibilità’. Incontriamoci e conosciamoci.

Quando te pare! Io ci sto!!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 25/5/2017 Alle 22:47, chetestraceki ha scritto:

Primi passi:

 

1. Visionare visure camerali

2. Visionare libri contabili e bilanci

3. Aggregarsi come associazione o simili, con statuti e cariche

4. Verificare la fattibilità di un crowfunding

5. Coinvolgere professionalità in ambito amministrativo, giuridico, economico e tecnico

6. Coinvolgere tutti gli attori che possono dare una grande mano: società e professionalità locali, cercare di contattare potenziali acquirenti (proprietari i società calcistiche locali, Basile, o Gianni o chicchessia)

7. Nel caso di fallimento, attivarsi per partecipare all'acquisto del titolo sportivo o almeno del simbolo vedi quanto accaduto a Trieste, per questo è sufficente il crowfunding in città, le cifre si aggirerebbero intorno ai 100.000 euro)

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 26/3/2017 Alle 17:53, paolo65 ha scritto:

Ho fatto le verifiche che contavano. La base sportiva da cui ripartire ci sarebbe, così come la possibilità di sostenibilità economica e organizzativa, ma non c'è quella del tifo organizzato (almeno di una parte). In generale fra tutti gli interpellati c'è perplessità, anche se esprimono positività dell'idea. Come dicevo se non si parte con il tifo organizzato protagonista dell'operazione non si va da nessuna parte, almeno a mio avviso. Giusto o sbagliato la lotta vuole essere fatta da molti per questa Ternana, come unica vera ternana e io ovviamente rispetto questa posizione. Credo che bisognerà vedere gli eventi e valutare. Personalmente, non avendo alcun secondo fine come già detto, mi adeguerò a ciò che esprime la maggioranza dei tifosi tra gruppi e forum e cercherò di dare il mio contributo. Ovviamente non sarebbe comunque male un incontro anche conviviale per decidere comunque un percorso unitario. Il problema più grande sottolineato fra tutti e che determina scetticismo e' che si intraprenda un percorso con impegno e sacrifici e non si crei il consenso e l'identificazione con la maggioranza della tifoseria. Lavorare per una seconda squadra di Terni non interessa a me e credo a nessun altro.

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 25/3/2017 Alle 08:40, Il Conte di Collebertone ha scritto:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/26/centro-storico-lebowski-la-squadra-autogestita-dai-tifosi-contro-lo-schifo-del-calcioscommesse/1717263/

 

Nel 2004 alcuni ragazzi, stufi del calcio milionario, decidono di tifare per lultima squadra

dellultima categoria, la Terza, perché perdeva sempre. La curva 'Moana Pozzi' diventa sempre più vivace e numerosa. Poi, nel 2010 il Centro Storico Lebowski rileva e sostituisce la vecchia società. Avviata anche la squadra femminile, le "Mele toste". Il prossimo obiettivo: lavorare con le scuole

di Raffaele Nappi | 26 maggio 2015

32

3,3 mila

Più informazioni su: Calcio, Calcioscommesse, Moana Pozzi, Regione Toscana, Toscana

Di grigio e nero cè solo la maglia. Sulla faccia, invece, spunta un sorriso grande così. Sono i ragazzi del Centro Storico Lebowski, partiti dalla periferia di Firenze per mettere in piedi con le loro uniche forze una realtà sportiva calcistica autogestita e autofinanziata, capace in pochi anni del grande salto dalla Terza Categoria alla Promozione Regionale.

 

Tutto è nato una mattina del 2004, quando 5 amici si ritrovano, quasi per caso, a leggere su un giornale dilettantistico locale le vicende dellA.C. Lebowski, squadra di Terza Categoria fiorentina, ultima nellultima serie del calcio italiano, reduce da un sonoro 8-2 contro la penultima in classifica. È in quel momento che, quasi per gioco, i ragazzi decidono che quella sarà la loro squadra, la squadra per cui tifare. Siamo andati al campo a Porta Romana per vederli di persona raccontano Pensavano che volessimo prenderli in giro.

 

 

Le cose, invece, vanno diversamente. Col passare delle partite la tifoseria diventa sempre più grande, più rumorosa, più vivace. I risultati non cambiano ma il divertimento sugli spalti è assicurato. E così, la squadra più debole e più piccola del campionato si ritrova alle spalle un gruppo di ultrà che si definisce Gli Ultimi Rimasti, organizzati nella oramai celebre Curva Moana Pozzi, in omaggio alla più grande artista italiana.

 

Nel 2010 è il momento della svolta: i ragazzi sono cresciuti, i tempi sono cambiati e il calcio, quello dei milioni e delle pay tv, attira sempre meno. Da questo sentimento prende vita il Centro Storico Lebowski (che rileva e sostituisce la vecchia società), squadra di Terza Categoria completamente gestita dai tifosi, una delle prime realtà del genere in Italia. Unidea, più che una società. Un gruppo di amici che decidono di mettersi in gioco contro il calcio moderno, contro i milioni, i diritti tv, contro lo schifo del calcioscommesse.

 

 

Guadagno personale? Neanche per scherzo. La società si fonda totalmente sul volontariato raccontano in coro Marco, Francesco, Lorenzo, Alessandro, solo alcuni dei protagonisti del progetto Lebowski. Tutti noi facciamo altri lavori, dedicando poi le ore libere alla squadra.Sono previsti dei rimborsi spese solo per le figure tecniche (allenatori, medici, fisioterapisti, segretari) ma la società si fonda sullautogestione da parte dei tifosi. Insomma, a livello economico è una perdita di tempo, risorse e denaro. Il che può far capire quanto sia remunerativo a livello umano.

 

Il Centro Storico Lebowski rappresenta lidea di un calcio romantico, dove il sabato pomeriggio si passa a calciare il pallone in un campo di periferia, a sporcarsi la maglia sul terreno, a costruirsi il proprio momento di gloria con i tifosi e gli amici sulle gradinate. Una società autogestita e autofinanziata, che si regge grazie ai biglietti venduti allo stadio e agli sponsor locali, ma anche grazie alle iniziative sociali: contest, incontri a favore dellintegrazione, gare di graffiti, inaugurazioni ed eventi. Una realtà piccola e operosa, che va avanti in nome dei veri valori dello sport: In fondo vogliamo solo stare insieme: è questo lo spirito del calcio, no?.

 

Ma non è tutto. Da un anno si sono messe in gioco anche le ragazze, che, stanche di stare a guardare, hanno deciso di vestire la maglia grigionera e scendere in campo in prima persona: si chiamano Mele toste, e giocano il torneo di calcio a 5 femminile, con ottimi risultati. Sono il nostro orgoglio, spiegano i ragazzi. Da qualche tempo, poi, è nata la rappresentativa Juniores, che ha vinto il rispettivo campionato 2014/15: Stiamo parlano con le famiglie del quartiere, cerchiamo di proporre quella che è la nostra idea di calcio, fondata sulla condivisione e sulla voglia di stare insieme. Non è facile, ma il progetto sta andando avanti.

 

Il prossimo passo? Vorremmo lavorare anche con le scuole: non può esistere progetto sportivo senza un progetto di radicamento. Al momento, però, non cè stata alcuna risposta da parte delle istituzioni che, sospettano i ragazzi del Lebowski, forse preferiscono un altro modello di gestione e di socialità. Anche per questo forse da settembre il Lebowski si sposterà a San Donnino (comune di Campi Bisenzio), a due passi da Prato: Fino ad oggi ci siamo allenati e abbiamo giocato le nostre partite al Galluzzo, in un quartiere periferico di Firenze, dove pagavamo laffitto alla società che ci ospitava . Lobiettivo, però, è quello di avere una casa tutta nostra. San Donnino è una frazione popolare e popolosa, ci sono forti contraddizioni sociali e, quindi, cè bisogno di aggregazione e di solidarietà: non esiste né una scuola calcio né un settore giovanile.

 

Le stagioni, intanto, vanno avanti. Da 10 anni il Centro Storico Lebowski dà spettacolo insieme ai suoi tifosi per i campi della Toscana. Dalla Terza Categoria i ragazzi sono riusciti a passare alla Prima, fino allo scontro diretto per arrivare in Promozione. Tra le partite più recenti, quella contro il Donoratico è andata male: la partita è finita con una sconfitta per 2-0. Ma sugli spalti cera una bolgia. La solita. Come a dire: signore e signori, è questo il calcio che conta. E non chiamatelo minore.

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 25/3/2017 Alle 00:43, Il Conte di Collebertone ha scritto:

Sarebbe un sogno che si realizza!!!!

 

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/23/a-manchester-altro-united-squadra-che-dice-no-al-calcio-moderno/660010/

 

 

 

A Manchester un altro “United”, la squadra che dice no al calcio moderno

man-utd-interna.jpg

SPORT & MILIARDI

Nel 2005, in segno di protesta contro la scalata da parte del magnate americano Glazer, un gruppo di supporters dei Red Devils ha deciso di fondare un nuovo club. Oggi l'utopia continua: "Dimostreremo che i tifosi possono possedere e gestire una società di calcio"

di Lorenzo Vendemiale | 23 luglio 2013
46
Più informazioni su: Business, Calcio, Manchester, Manchester United

Fc United of Manchester. Non è un refuso, non è la stessa cosa del Manchester United. I colori sociali sì, il nome più o meno. Ma non la storia: comincia nel luglio del 2005, quando nasce “un nuovo club di calcio fondato dai tifosi delusi del Manchester United”. Oggi ha da poco compiuto otto anni, milita nella Premier Division della Northern Premier Leauge (settima divisione del calcio inglese, equivalente della nostra Promozione) e continua a coltivare la sua utopia.

“Il nostro obiettivo – spiega al fattoquotidiano.it Andy Walsh, general manager dello United – era creare un club sostenibile a lungo termine, democraticamente gestito dai tifosi, che appartenesse per davvero a tutta la comunità di Manchester. E ci siamo riusciti”. La squadra, infatti, è sorta in seguito ad un evento ben preciso: la scalata dell’americano Malcolm Glazer alla proprietà del Manchester United. “E’ stata l’ultima goccia di un processo cominciato anni fa, che ha trasformato una passione in un business. In cui non ci riconoscevamo più”. Di qui l’idea: fondare un nuovo Manchester. Che tornasse all’antico e ai suoi veri proprietari: i tifosi. Sono oltre 3mila ogni anno, quelli dello United. E sono anche soci. Ogni membro ha uguale diritto di voto in tutte le decisioni: dalle elezioni dei dirigenti al design della maglia, passando per la scelta delle tariffe degli abbonamenti, dello staff e dei giocatori. Persino logistica e amministrazione sono gestiti internamente, con un’apposita suddivisione degli incarichi. Tutti volontari – a parte il gm Walsh e Linsday Howard, segretario del club –, lavorano nella sede sociale a Ancoats, una fabbrica abbandonata riconvertita a ufficio.

 

Il segreto del successo dello United, secondo Walsh, è presto detto: “Offriamo un calcio alla portata di tutti, genuino dal punto di vista dei sentimenti e della gestione”, spiega Walsh. La media spettatori nell’ultima stagione è stata di circa 2mila tifosi a partita. Nel 2010, per la sfida di Fa Cup contro il Brighton and Hove Albion (club di Serie B inglese, la partita più importante della breve storia dello United) c’erano quasi 7mila persone sugli spalti. Numeri che in Italia a volte non si fanno neanche in Serie B. “Ci seguono tutti quelli che sono disgustati dalle logiche del calcio moderno; o che, tra pay tv e stadi sempre più cari, semplicemente non se lo possono più permettere. E non sono pochi, di questi tempi”, spiega il gm. Un abbonamento annuale allo United costa infatti solo 90 sterline (il pacchetto più economico per il ‘vero’ Manchester supera le 500£); e in più qui il tifoso non è solo spettatore ma parte attiva della società. Con questi soldi (cui si aggiungono le donazioni libere) e nient’altro – lo United ripudia qualsiasi tipo di sponsorizzazione – si sostenta il club. Il budget, comunque, è di tutto rispetto: complessivamente, circa 750mila sterline l’anno.

Anche da queste cifre si capisce l’importanza del progetto United. “Abbiamo un piano e ambizioni a lungo termine. Benché l’obiettivo fondamentale sia creare un esempio di calcio sostenibile, siamo convinti che il nostro modello possa portare anche a buoni risultati”. E il campo fin qui gli ha dato ragione: tre promozioni consecutive dal 2005 al 2008; e negli ultimi tre anni tre finali playoff perse consecutivamente (l’ultima in maniera davvero rocambolesca, con due gol subiti nei minuti di recupero). “Solo sfortuna, saliremo ancora”, è sicuro Walsh.

 

Per ora la squadra gioca a Gigg Lane, a Bury. Presto, però, avrà una casa tutta sua: parte fondamentale del progetto è la costruzione dello stadio di proprietà. “Sorgerà a Moston e costerà circa 5,5 milioni di sterline. In questi anni abbiamo raccolto già due milioni, grazie alla generosità dei nostri supporters”. In futuro, dunque, la città di Manchester potrebbe avere un’altra squadra professionistica. “Ma – afferma Walsh – anche se dovessimo raggiungere livelli importanti non cambieremo il nostro modo di essere”. Il manifesto del club, infatti, parla chiaro: la società è e resterà sempre un’organizzazione no profit. “Abbiamo una lezione da spiegare al mondo del calcio: i tifosi possono possedere e gestire con successo una società calcistica. Le squadre sono state ‘sottratte’ ai loro unici, veri proprietari. Noi ci siamo riappriopriati di quello che ci era stato tolto, e vogliamo essere da esempio per tutti”. ‘No al calcio moderno’ non significa rinunciare alla passione per il football. Lo dimostrano i tifosi del Manchester. Anzi, dello United of Manchester.

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 21/3/2017 Alle 19:39, chetestraceki ha scritto:

Contiamoci:

1.LuCecco

2.Altoforno

3. Pietro

4.Dvd

5.C'monne fere

6.Cacafocu

7.Ostinato

8.Mides

9.boe

10.Chetestraceki

11.Lugenerale

12.Il Conte di Collebertone

13.foddy

14.torquemada

15.ErNanna

16.Woodstock '73

17.MantovaRossoverde

18.Elettrocarbonium

19.paolo71

20.Viciani

21.bartolelli

22.ilprofessore

23.longarinivattene!

24.zombafossu

25.Lugnefro

26.BuFera (che ha scritto il "manifesto" del "La Ternana siamo noi"

27.LuCignale

28.paolo65

29.classe86_ (per qualcosa di più delle maglie speriamo)

30.mepizzicamemozzica

31.ferotto81

32.ternano_84

33.Grisou

34.giulioforte

35.Posse

36.stregone

37.Cervezaro

38.crazy fan

39.Dado

40.Il cobra

41.Furious

42.Giorgio Falletti

43.tigellone

44.classe_86

45.se non ce poli non lo poli sapè

46.martello

Questi eravamo

 

 

Modificato da chetestraceki

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Temo sia utopistico, vedendo le fratture quasi insanabili quando si parla di Ternana, immaginare che un progetto del genere possa andare in porto, confermo però quanto detto 2 anni e la disponibilità a partecipare. Non mi faccio troppe illusioni ma sarebbe molto bello, proviamoci.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ecco, bravo, tu va a magna’ li brustolini, pensa alle cazzate tue e non frequentassi sto topic.
Invece de fa il cattivone cn me, spiegami chi potrebbe organizzare una cosa del genere a Terni? Il cct? Che litigano pure su chi c ha avuto per primo l idea del museo? Che fanno li striscioni Co la faccia del bandecchi e ranucci?
Sulla carta tutto è possibile, ma devi fare i conti con la realtà dei fatti che, ad oggi, è impietosa, sotto ogni aspetto.
Sennò stamo a parla de aria fritta, come al solito.
E pijate na tisana lellè.
  • Haha 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, cospea 4ever ha scritto:

Rega bella idea ma irrealizzabile.

Se no ci proviamo è chiaro che irrealizzabile...

 

Ripeto che da subito non serve una mobilitazione popolare, si costituisce una associazione senza fine di lucro €200, poi si sonda il terreno, ovvero si parla con l’avvocato Proietti, poi si cercano le risorse... inizialmente servono 4/5 persone di buona volontà che non vogliano appicca’ il cappello, massimo che vada hai buttato nel cesso €50... io ci sto, fatemi sapere!!!

 

P.S. Non ci deve entrare nessuno che voglia lucrare!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Lo puoi fare con piccole realtà....Non per una città come terni ....vi rendete conto dei costi effettivi che ci vogliono per gestire una società di calcio ....dal settore giovanile alla scuola calcio ?

Poi in Italia quanti esempi abbiamo di società professioniste o dilettanti?

L'italia e in particolare Terni non sono in grado di fare una cosa del genere ....poi se si vuole parlare di seconda prima o terza categoria ...cambia tutto ....sa quante realtà già ci sono come il lebosky 

  • Grazie 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sulle grandi realtà d'accordo. Io infatti ritengo piu' percorribile, in una possibile asta fallimentare, l'acquisto del simbolo.

 

E' una spesa una tantum, non tutti gli anni come nel caso acquisti una squadra; sul fare calcio con una squadra che viva con l'azionariato popolare non riuscirebbe.

Comunque, dico, una potenziale asta fallimentare potrebbe esserci, cominciamo prima e conosciamoci, vediamo se possiamo fare qualcosa, tornando ad essere tifosi non solo virtuali. 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

L'idea ed il progetto sono secondo me realizzabili, come? prendere una persona che a Terni sia benvoluta a cui dare mandato, tipo un Zampagna o un Pagliari per intenderci, che hanno carisma e conoscenze! da li costruire due filoni di "sponsorizzazione" quella popolare con quote da 200€ che ti danno diritto ad abbonamento e quella aziendale, tramite confindustria con quote da 20000€ che ti danno diritto a sponsorizzazione e visibilità

organizzi settore giovanile in primis cercando di coinvolgere TUTTI i settori giovanili provinciali per dare supporto alla prima squadra

trovi un buon DS che sappia cercare giocatori di prospettiva con risorse limitate e riparti da dove ti lasceranno gli universitari!!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

La ternana calcio non credo possa permettersi di fallire, visto che le quote le possiede Unicusano. Al massimo potrebbe essere liquidata. Alternativa è che se Bandecchi vuole veramente vendere, paradossalmente l'unica salvezza sarebbe la retrocessione. Annulli tutti gli onerosi contratti e puoi fare una trattativa con qualche possibilità di equilibrio economico.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 ore fa, Woodstock'73 ha scritto:

Allora?

Cominciamo a scambiarci in privato i numeri di telefono, ma vogliamo essere almeno una decina ad iniziare?

Modificato da chetestraceki

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io confermo che se lo fate ci metto la mia quota. Per motivi personali difficilmente potrò essere parte attiva né presenziare a riunioni ma i soldi della mia quota li metto senza se e senza ma. Un progetto che mi è sempre piaciuto, qualsiasi cosa vogliate fare, da qualsiasi parte e categoria vogliate partire. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
5 ore fa, altoforno ha scritto:

Io confermo che se lo fate ci metto la mia quota. Per motivi personali difficilmente potrò essere parte attiva né presenziare a riunioni ma i soldi della mia quota li metto senza se e senza ma. Un progetto che mi è sempre piaciuto, qualsiasi cosa vogliate fare, da qualsiasi parte e categoria vogliate partire. 

Beh un avvocato ce serve, anzi due 😋

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
On 5/28/2017 at 6:25 PM, Lu Cignale said:

Il punto rimane lo stesso: serve partire con l'azionariato e poi vedere a quanto ammonta il capitale. Poi si vedra' se l'azionariato potra' detenere il 100% della societa' oppure solo l'1%. Detenere l'1%, a mio avviso, sarebbe gia' un passo avanti. Ad esempio se avessimo avuto l'1% della societa' di Longarini avremmo potuto partecipare come soci di minoranza alla gestione e QUINDI saremmo stati dentro la societa'.

Si potrebbe far partire il progetto comunque, in modo da capire veramente quanti EURO si possono trovare.

 

Se mandare avanti una societa' anche solo di serie D probabilmente sara' impossibile, di sicuro e' possibile provare ad entrare nella societa' Ternana (chiunque sia il Presidente) come soci di minoranza. Fosse anche solo una quota dell'1%, ti permetterebbe di sedere nei consigli di amministrazione e quindi conoscere davvero le cose dall'interno. E ti permetterebbe di avere voce in capitolo, per quanto flebile e di iper-minoranza possa essere.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 19/3/2019 Alle 09:04, Woodstock'73 ha scritto:

Se no ci proviamo è chiaro che irrealizzabile...

 

Ripeto che da subito non serve una mobilitazione popolare, si costituisce una associazione senza fine di lucro €200, poi si sonda il terreno, ovvero si parla con l’avvocato Proietti, poi si cercano le risorse... inizialmente servono 4/5 persone di buona volontà che non vogliano appicca’ il cappello, massimo che vada hai buttato nel cesso €50... io ci sto, fatemi sapere!!!

 

P.S. Non ci deve entrare nessuno che voglia lucrare!

Ma chi te li da i soldi aTerni in piena recessione? Riesci a readunare sicuramente qualche soldo ma più che una promozione non riesci a fare. Guardate lo United of Manchester..... bellissima iniziativa con un filotto di campionati vinto ma poi se si arenati

  • Voto Positivo 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
13 minuti fa, chetestraceki ha scritto:

Bellissime iniziative, ma non credo che sia la strada da percorrere poiché queste sono azioni nate da un fallimento che è improbabile che succeda alla nostra amata, poiché la Ternana SpA è di Unicusano... noi se vogliamo diventare partecipi dobbiamo passare all’azionariato popolare!

 

Moviamoci e troviamo la soluzione!!!

  • Voto Positivo 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

"Cominciate a fare cio' che e' necessario, poi cio' che e' possibile. E all'improvviso vi sorprendete a fare l'impossibile"

 

San Francesco d'Assisi

 

http://www.redblueeagleslaquila1978.com/home.php/?p=14248

 

Gli Ultras Aquilani hanno la proprieta' del simbolo della squadra della loro citta'.

Mitologici

Modificato da chetestraceki

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.