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Lu Cecco

RODDE TU EMPOLI - TERNANA

Messaggi raccomandati

Vi voglio bene, ma non credo di poter far molto, al riguardo...

Dài, vinca il migliore! :ganzu:

 

  • I resti dell'anfiteatro Fausto del 32 a.C., ubicato all'interno del parco cittadino "La Passeggiata". Di questa struttura si possono notare parti di opus reticulatum in blocchetti bicolori. Fu eretto nel 32 d.C. per ordine di Fausto Liberale, durante il regno di Tiberio, e poteva ospitare fino a 10.000 persone. Attualmente è scoperto per 2/3 del perimetro, essendo una parte occupata dalla chiesa del Carmine; tuttavia, si può vedere l'ellisse originaria. Periodicamente è adibito a sito per eventi culturali e concertistici.
  • I resti dell'antica cinta muraria romana.
  • I resti archeologici di palazzo Carrara.
  • I resti della città romana di Carsulae,dove ancora è visibile un tratto della antichissima Via Flaminia, che da Roma portava all'Adriatico.
  • Il Museo archeologico di Terni (area ex-SIRI), dove sono raccolti i resti pre-romani e romani recuperati dai numerosi scavi cittadini.
La città medievale[modifica | modifica wikitesto]
  • Porta Sant'Angelo (XIV secolo), era l'ingresso nord-occidentale della città.
  • Porta Spoletina (XIV secolo), sulla via Flaminia; era l'ingresso settentrionale.
  • La cripta del Duomo (VI secolo).
  • La torre romanica dei Barbarasa, situata in via Roma, è la meglio conservata tra le case-torri medievali. Una lapide in alto ricorda che da qui venne esposta la reliquia del Preziosissimo Sangue, conservata nel Duomo, per allontanare dalla città un'epidemia di peste.
  • La torre dei Castelli, situata in via dei Castelli.

 

La Fontana delle Naiadi di Empoli è una bellissima fontana monumentale della cittadina toscana, situata nella centralissima Piazza Farinata degli Uberti.

Fu realizzata nel 1828, su progetto iniziale di Giuseppe Martelli, e abbellita dai lavori scultorei di Luigi Pampaloni, autore delle ninfe Naiadi e di Luigi e Ottavio Giovannozzi, che invece si occuparono della parte relativa alle vasche e ai leoni.

La fontana è a doppia vasca: quella inferiore presenta a ogni lato una statua di un leone, mentre la piccola vasca superiore è sorretta dalle naiadi, ed è molto leggera, trattandosi sostanzialmente di un piatto largo e appena concavo.

Piazza della Vittoria è, insieme a Piazza Farinata degli Uberti, una delle piazze principali di Empoli, sia per la componente urbanistica in sé, e sia per la loro rilevanza storica.

La piazza risalirebbe a un'epoca successiva al Cinquecento, essendo stata realizzata all'esterno dell'antica cinta muraria, e la sua storia è ricca di cambiamenti, sia nominali che urbanistici.

Chiamata inizialmente "Campaccio", poiché era il luogo scelto per le esecuzioni capitali, fu poi trasformata nel mercato del bestiame cittadino, poi rinominata in favore del Re Vittorio Emanuele II, e chiamata alfine Piazza della Vittoria, a ricordo della bellissima statua della dea Vittoria, realizzata da Dario Manetti e Carlo Rivalta nel 1925.

Sottoposta a grandi lavori di restyling negli ultimi anni, è stata arricchita da fontane e giardini pubblici, che l'hanno resa un luogo di ritrovo.

La Collegiata di S. Andrea (1093) in stile romanico-fiorentino all’interno della quale è custodito un trittico di Lorenzo di Bicci e Bicci di Lorenzo. Interessante è il Museo della Collegiata con dipinti e sculture dei secoli XIV-XVII di artisti fiorentini, tra cui l’affresco “Cristo in pietà” di Masolino da Panicate, due Madonne col Bambino ,sculture di Tino di camaino e Mino da Fiesole, tre Madonne di Bicci di Lorenzo, Lorenzo Monaco e Filippo Lippi. Degne di nota sono la Chiesa di S. Stefano risalente al XIV secolo e affrescata da Masolino da Panicate che conserva la suggestiva Annunciazione, capolavoro scultoreo di Bernardo Rossellino e un dipinto di Bicci di Lorenzo e la Chiesa della Madonna del Pozzo risalente eretta nel 1621.

 

vinca il migliore? peggio per te, kiwi

fontane: empoli 0 - ternana unicusana 1

 

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terni-piazza-tacito-fontana-degrado-erba

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Quella piazza dove sta quella fontana prima di natale ad empoli versava in condizioni pietose nemmeno l'acqua c'era...poi la piazza era spoglia non c'era un cazzo..Bha...per fortuna il ristorante..e il bed poco distante favoloso con la padrona pure fica 😅😅

Modificato da ternano_84

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Se kiwi ci vuole bene, per una volta deve fare uno sgarro alla regola e fare un pronostico: mettere per iscritto Empoli Ternana 3 0...altrimenti la vedo dura dura

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vinca il migliore? peggio per te, kiwi

fontane: empoli 0 - ternana unicusana 1

 

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terni-piazza-tacito-fontana-degrado-erba

La ricordo non particolarmente bella quella fontana a piazza Tacito, come la stanno facendo adesso?

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La ricordo non particolarmente bella quella fontana a piazza Tacito, come la stanno facendo adesso?

se non sbaglio hanno detto che entro l'anno aggiustano il pennone...

il pennone a mezz'asta non è un bel segno :lol:

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comunque in realtà la fontana di per sé (con tutto il pennone e non solo a metà...) non è male, secondo me.

è la piazza in cui passano le macchine che, strutturata com'è, fa cagare.

ma la viabilità quella è...c'è poco da fare.

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Se kiwi ci vuole bene, per una volta deve fare uno sgarro alla regola e fare un pronostico: mettere per iscritto Empoli Ternana 3 0...altrimenti la vedo dura dura

Mi dispiace per te, ma ormai ho promesso. :teach:

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La ricordo non particolarmente bella quella fontana a piazza Tacito, come la stanno facendo adesso?

 

Il pennone lo hanno giá stroncato lasciandolo a mezz'asta, ora si stanno occupando dei mosaici al suo interno in modo che non ne resti una minchia. Le tessere del mosaico, di materiali diversi e quindi diversamente resistenti, erano pensate per stare sotto un velo d'acqua, non esposte al gelo o al caldo torrido per vari anni di filato. Quelle dei materiali più "teneri" stanno consumandosi rapidamente. Pare si parli di asportarli e portarli in un museo, perché esposti alle intemperie non ne rimarrá molto.

 

Io, per migliorare l'estetica della piazza, prenderei spunto da Piazzale Loreto.

Modificato da Dado

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Il dialetto ternano può vantare una parentela stretta con il latino. Una conferma di ciò la si ha nella terminazione in “-u” di tutti i termini della seconda declinazione latina terminano in “-us” come per esempio: porcus-porcu, frigidus-friddu, calidus-callo, mortus-mortu, fracidus-fraciu.

 

Ecco le caratteristiche salienti del dialetto ternano:

 

  • I verbi all’infinito tronchi
  • La tendenza a raddoppiare le consonanti
  • Uso della “z” a posto della “s”
  • La “d” al posto della “t”
  • La “i” strisciata ovvero la “j” lunga (moje, fiju)
  • La “i” a posto della “e” o della “o”
  • Soppressione di vocali e sillabe, scambio ed aggiunta di consonanti (‘st’antra’anno, ‘spetta ‘n bo’)
  • Trasformazione della prima perona prurale del passato remoto di molti verbi (arcojessimo, dicessimo, parlassimo)
  • L’articolo determinativo lu a posto di il
  • L’articolo indeterminativo un troncato (‘n omo).

la particolare langue empolese. Se mi permettete, la definirei un ibrido, formata solitamente da due radici ben distinte, che unendosi formano parole come “Deunasega”, “Deunafica” o “Deunaffare” rafforzate con un successivo termine positivo come “Che bellezza”. Quasi una Samarcanda toscana questa cittadina sull’Arno, dove il lessico marittimo s’incontra con altri termini “riportati dalla piena”.

Swinging London Denoartri

Passando a un aspetto socioculturale, Empoli è la Swinging London Denoartri”, o comunque, dove lo stile ha una sua importanza. Punto di osservazione fondamentale è la Stazione ferroviaria il sabato pomeriggio, o se avete tempo, potete farvi “un giro” per il centro del paese. Gli indigeni del luogo identificano questa routine con l’uso diverso di preposizioni semplici, proponendo solitamente “un giro IN Empoli” (per rammentare che loro sono IN). In un gruppo di persone eterogeneo, potrete subito distinguere l’empolese. Lui è il più indie, il più punk, il più metallaro e il più truzzo del gruppo, tutto insieme in una volta sola. O se non sapete distinguerlo, potete sempre guardare se ha la “risvolta” (modalità estetica omogenea che va al di là degli stili e del tempo).

  • Voto Positivo 1

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Così va in bicicletta dopo l aperitivo fatto cor sor kiwi.... :lol:

naturalmente paga kiwi . A loro 3 punti servono per la serie a . A noi poco cambia ah ah ah ah

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Piano...piano con questi facili pronostici, Dado: Anche all'andata dovevamo in teoria fare un sol boccone di voi e invece quasi quasi perdiamo.

Io invece me ricordo una traversa vostra e due contropiedi sprecati in 2 vs nessuno

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Se kiwi ci vuole bene, per una volta deve fare uno sgarro alla regola e fare un pronostico: mettere per iscritto Empoli Ternana 3 0...altrimenti la vedo dura dura

Si e quando ce lo freghi. Contro l.empoli non li fa mai i pronostici sulle fere

Modificato da cospea 4ever

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Liberotto. Ternano. La città era sul punto di passare dal dominio del duca di Spoleto, Corrado di Svevia a Papa Innocenzo III (1198). Ma ancora l`esattore del ducato, davanti alla chiesa di S. Tommaso, esigeva crudamente le imposte gravissime. Il popolano Liberotto uccise l`esattore arrogante, che pretendeva quanto la gente non era in grado di dare. Fu il segnale: il popolo corse alle armi e disperse il presidio del duca, che aveva la città in commenda. La città considerò questo Liberotto come suo vendicatore e a lui dedicò la piazzetta di S. Tommaso (chiesa ormai fatiscente).

 

Jacopo Carucci, o Carrucci[1], conosciuto come Jacopo da Pontormo, o semplicemente come il Pontormo (Empoli 24 maggio 1494Firenze, inizio 1557), è stato un pittore italiano. Avviò una sistematica opera di rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione, talvolta spregiudicato, cercando di reagire al classicismo pittorico attraverso un'inesauribile vena sperimentale e anticlassicista. La sua complessa personalità, introversa e tormentata, ne fa il prototipo dell'artista malinconico e solitario. Secondo Vasari, a Firenze Pontormo frequentò le botteghe dei principali artisti allora attivi, come Piero di Cosimo (verso il 1510), Andrea del Sarto, Mariotto Albertinelli e Fra Bartolomeo, e inoltre instaurò sporadici contatti anche con Leonardo da Vinci. Tali notizie sono confermate da influssi stilistici nelle opere giovanili, che svanirono gradualmente, con l'eccezione di quelli legati ad Andrea del Sarto[2]. Nella bottega di quest'ultimo infatti Pontormo lavorò dal 1512 e realizzò le prime opere indipendenti. Le fonti ricordano una piccola Madonna annunciata e una predella per la pala dell'Annunciazione di San Gallo del Sarto, dipinta in collaborazione col Rosso e andata probabilmente distrutta nell'alluvione del 1557. Ne resta la descrizione vasariana: «un Cristo morto con due Angioletti che gli fanno lume con due torce e lo piangono, e dalle bande in due tondi, due Profeti, i quali furono così praticamente lavorati, che non paiono fatti da giovinetto, ma da un pratico maestro»

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Il dialetto ternano può vantare una parentela stretta con il latino. Una conferma di ciò la si ha nella terminazione in “-u” di tutti i termini della seconda declinazione latina terminano in “-us” come per esempio: porcus-porcu, frigidus-friddu, calidus-callo, mortus-mortu, fracidus-fraciu.

 

 

me credevo che era CALLO, invece era FRIDDU e pioveva e so' MORTU bagnato FRACIU, PORCU D.

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