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chetestraceki

RETROCESSIONE UNICUSANO. GIUSTO COSÌ.

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Retrocede la città', che mai più' dopo gli anni '70 ha saputo esprimere una sinergia tra tutte le sue componenti in ogni ambito, e dunque anche in quello calcistico e sportivo in generale. Una città' ripiegata da tempo su se stessa, senza idee, progetti, basi e prospettive. Senza infrastrutture sportive degne di nota ed adeguate al 2018. Una città' servile, clientelare, corrotta, affarista di bassa lega, incapace e mediocre.
La politica è in questo la massima espressione del livello attuale di Terni.
Una città' priva di spirito di iniziativa, e dunque priva di spirito imprenditoriale. Una città' divisa in piccolissime beghe di quartiere, in piccoli e insignificanti giardinetti privati.
Retrocede l'ambiente sportivo, privo di forze locali sostanziali e anch'esso di idee, ne' capace di creare sinergie anche coi territori e le realta' sportive, soprattutto giovanili, circostanti.
Retrocede il giornalismo locale che, allineatosi alla mediocrità' generale ed anzi, espressione perfetta del livello di grigiore, bruttezza e servilismo della città' , mai ha saputo e voluto essere un "quarto potere" capace di analizzare, criticare, indagare le societa' succedutesi come padroni incontrastati della città', al punto di offenderla più' volte senza che nessuno sia stato capace di porre un freno o alzare un dito.
Retrocede la tifoseria, dispiace dirlo ma, pur rimanendo la parte migliore di tutto, a Terni come ovunque (forse qui un po' di piu'), forse fiaccata e stanca di quello che è' oggi il calcio soprattutto in realtà' di provincia come la nostra, non ha più' la voglia e forse le capacita' di opporsi a questi barbari che tengono in ostaggio citta' e societa' calcistiche, favoriti da leggi e repressione che impediscono forme forti di opposizione e protesta. Un pubblico fiaccato anche dalla totale assenza di contatto e dialogo col potere politico ed economico locale, questi ultimi al limite interessati solo a qualche affaruccio da fare.
Una tifoseria che proprio per questo avrebbe dovuto cercare di organizzarsi diversamente, con gruppi di pressione, associazioni, etc. Per tutelare se stessa, la Ternana è il buon nome della città', ma che ha invece proseguito vecchie forme e antichi metodi. Una tifoseria divisa, poco consapevole delle sfide e delle capacita' che un calcio e un mondo così complesso, affarista e corrotto richiedono. Vittima dei social, dove tifosi singoli, col loro ciarlare senza cognizione, esprimono il basso livello culturale e anche sportivo della città'.
Infine, retrocede - naturalmente - soprattutto Unicusano, la pseudo-societa' che ha acquisito (?) la Ternana Calcio dai Longarini quest'estate.
Bandecchi, Ranucci, Pochesci, lo staff di dilettanti allo sbaraglio in Serie B. L'emblema è' il team manager (?), Emilio Mieli che, in una partita decisiva, riesce a sbagliare il numero del giocatore che deve uscire dal campo per lasciar posto all'esordiente acquisto di gennaio, tal Repossi, escludendo così gia' nel primo tempo di una gara decisiva il nostro miglior giocatore, Montalto.
O il ds Evangelisti, gia' indagato e condannato per calcioscommesse anni fa, capace di portare a Terni solo giocatori mediocri, a costo zero, o altri dal passato chiacchierato (mi riferisco a quelli che giocavano con l'Andria della salvezza comprata proprio a Terni).
Una societa', la Unicusano, di sola fuffa, che ritiene il calcio un mero mezzo di auto sponsorizzazione. Ma il calcio non è' una televendita, ed i valori tecnici, atletici, tattici e morali di una squadra alla fine contano ancora.
Non sapendo questo, si fa credere ad una città' assonnata che Cristo è' morto di freddo, e che tutto quanto è' stato fatto nel calcio finora in 150 anni poteva essere sovvertito dalle idee di un allenatore e di uno staff di dilettanti. Una societa' che voleva far credere che un mediocre allenatore di dilettanti, Pochesci, privo perfino del patentino da professionista, potesse portare una squadra di giocatori mediocri di Serie C addirittura in Serie A dopo due anni. Una societa' che ha creduto che bastasse che il suo "patron", Bandecchi, arrivasse in elicottero a Terni per dar l'idea che fosse ricca.
Che ha creduto di poter cancellare in un attimo tutto quanto di buono costruito e salvato in modo spettacolare l'anno precedente dallo staff formatosi intorno a Pagni e Liverani, dimostrando il totale livello di incompetenza, supponenza, cialtroneria e inesperienza che la contraddistingue.
Che ha creduto che per fare calcio bastasse qualche televendita e training motivazionale degni dei peggiori concetti di aziende commerciali anni '80, mettendo alla guida di una squadra gia' scarsa, perche' allestita di soli giocatori di medio livello di C, un allenatore incapace, ma espressione perfetta di chi lo paga, con la sua cialtroneria, sbruffoneria, incompetenza e superbia. Caratteristiche che nello sport di un certo livello, a qualsiasi latitudine, non si vedono mai.

Terni, Ternana e Unicusano meritano, purtroppo, la Serie C.

Modificato da chetestraceki
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Nulla da eccepire, analisi giusta e lucida, abbiamo toccato il fondo e, le speranza è che chi tocca il fondo possa solo che rialzarsi!

Comunque sempre orgoglioso di essere ternano... nonostante tutto!

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Nulla da eccepire, analisi giusta e lucida, abbiamo toccato il fondo e, le speranza è che chi tocca il fondo possa solo che rialzarsi!

Comunque sempre orgoglioso di essere ternano... nonostante tutto!

Orgoglioso di essere ternano anche io. Ma ogni giorno che passa mi vergogno sempre di più di quello che Terni è diventata... fiero di portare la mia ternanità in giro per lItalia, ma fermate li.
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Lontano da Terni da tanti anni non ho gli strumenti per dare un giudizio corretto sulla situazione sociale della città...anche se ogni volta che torno limpressione è che le tue parole corrispondano a verità.

Sulla parte sportiva, invece, è amaramente, condivido in pieno

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Analisi perfetta. Per ripartire Terni non basterà cambiare Bandecchi Longarini e il partito.. Servirà molto di più. Intanto però iniziamo

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Condivido in pieno la parte "sportiva" (se ancora di sport con certi figuri alla guida si possa parlare).

 

Sulle analisi socio-politiche, alcune cose le condivido altre meno o per niente, ma in realtà - come sempre in queste situazioni - si può dire tutto e il contrario di tutto, rischiando sempre la strumentalizzazione di parte, in un senso o in quello opposto.

 

Non penso cioè che la situazione socio-economica e politica di citta' come Crotone, Benevento, Frosinone etc. sia molto migliore della nostra, né che sia molto peggiore quella di Modena o Vicenza o Piacenza etc, così come non ho pensato nel 2011 che Terni era in ripresa perché la Ternana era tornata in serie B.

 

Insomma ci andrei sempre piano a mischiare la politica e gli aspetti socio-economici con il calcio, per stilare classifiche di città e territori, promozioni e retrocessioni.

 

Sarebbe fin troppo facile (e sbagliato) usare gli stessi criteri per ricordare che dell' arrivo degli unicazzari a Terni sono corsi a prendersi il merito (trasversalmente) alcuni dei principali sponsor del "rinnovamento" cittadino. ;)

 

 

p.s.: sorvolo sul fatto che i primi a parlare, una decina di anni fa, di Terni come città e piazza il cui ambito di competenza è la serie C furono i gemelli diversi sul loro giornaletto dei gufi, e che cosi' si danno alibi e attenuanti ai vari circhi marchigiani ed eredi, perché so che questa non è assolutamente l'intenzione di chi ha aperto questo topic.

Modificato da passaparola
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Condivido in pieno la parte "sportiva" (se ancora di sport con certi figuri alla guida si possa parlare).

 

Sulle analisi socio-politiche, alcune cose le condivido altre meno o per niente, ma in realtà - come sempre in queste situazioni - si può dire tutto e il contrario di tutto, rischiando sempre la strumentalizzazione di parte, in un senso o in quello opposto.

 

Non penso cioè che la situazione socio-economica e politica di citta' come Crotone, Benevento, Frosinone etc. sia molto migliore della nostra, né che sia molto peggiore quella di Modena o Vicenza o Piacenza etc, così come non ho pensato nel 2011 che Terni era in ripresa perché la Ternana era tornata in serie B.

 

Insomma ci andrei sempre piano a mischiare la politica e gli aspetti socio-economici con il calcio, per stilare classifiche di città e territori, promozioni e retrocessioni.

 

Sarebbe fin troppo facile (e sbagliato) usare gli stessi criteri per ricordare che dell' arrivo degli unicazzari a Terni sono corsi a prendersi il merito (trasversalmente) alcuni dei principali sponsor del "rinnovamento" cittadino. ;)

Concordo sulla mancanza di relazione diretta tra crisi sociopolitica del territorio e crisi calcistica.

Tuttavia va detto che da più di 20 anni non ci sono candidati locali a rilevare la società di calcio. Qualcosa vorrà pur dire.

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mi viene una considerazione.....molti gia'chiedevano di ripartire dall'eccellenza o dalla serie d quest'anno,altri si opponevano perche'bene o male con questa societa'si navigava ancora in serie b categoria che poi ci sarebbero voluti decenni per riconquistarla....adesso che stiamo in lega pro con questa societa',se lasciassero per me sarebbe molto meglio...rifondare tutto da zero con societa'ed entusiasmo nuovo...tanto tra una bassa lega pro e una serie d o eccellenza a sto punto non so cosa sia meglio....

Modificato da cascata rossoverde

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Tanto questo non c'ha manco 0,01c.

A questo punto meglio resettare tutto che vivere le solite situazioni :vende non vende,ce iscrivemo non ce iscrivemo.

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Concordo sulla mancanza di relazione diretta tra crisi sociopolitica del territorio e crisi calcistica.

Tuttavia va detto che da più di 20 anni non ci sono candidati locali a rilevare la società di calcio. Qualcosa vorrà pur dire.

Perfect

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Concordo sulla mancanza di relazione diretta tra crisi sociopolitica del territorio e crisi calcistica.

Tuttavia va detto che da più di 20 anni non ci sono candidati locali a rilevare la società di calcio. Qualcosa vorrà pur dire.

Questo è vero, ma quante sono le società di calcio di serie A e di serie B che hanno ancora una proprietà locale?

 

Considera anche che a Terni il medio imprenditore che rischia qualche milione di euro per fare plusvalenze col calcio e/o per agevolare qualche progetto imprenditoriale "collaterale" mi sa che lo trovi col lanternino, qui da sempre siamo andati avanti con la grande impresa (nazionale o multinazionale, pubblica o privata) e il tempo del boom edilizio in cui qualche "palazzinaro" (con rispetto) appassionato di fere buttava un po' di soldi sulla Ternana è finito da almeno 40 anni, mentre nel frattempo la dimensione economica (e manageriale) del calcio - che piaccia o meno - è completamente cambiata.

 

Certo, magari un gruppo di medio-piccoli operatori economici locali forse potrebbe anche avere i mezzi e la dimensione almeno per una dignitosa serie B, ma qui do ragione al 100% a chetestraceki sull'incapacità/non volontà di "fare squadra" in questa nostra città, nel calcio come altrove.

Modificato da passaparola

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No, relazioni dirette non ci sono tra ambiti socio-politici e sportivi. Ma, se da un lato a livello sportivo, sotto tutti gli aspetti, credo si possa dire che la C ci sta larga, dall'altro questo ha sicuramente una qualche relazione con l'aspetto socio-economico. Non certo una relazione proporzionale e diretta, ma credo che spesso (non sempre) lo sport esprime queste relazioni. Soprattutto il calcio.

Altrimenti non si potrebbe dire che la Germania - ad esempio - ci stia surclassando nel calcio ANCHE (non solo, ma anche si) per via di una migliore organizzazione e pianificazione economica, sociale, politica etc.

È' un dato di fatto, come un dato di fatto è' che l'Italia non partecipera' ai prossimi mondiali perche' non ha saputo adattarsi ad un mondo prima di tutto sportivo, ma anche economico, sociale e politico più' competitivo e perche' il suo calcio (come la sua societa') e' marcio di affarismo, corruzione, clientelismo etc.

E se competi nello sport alla fine, il dato sportivo viene fuori, anche perche' spesso esso stesso è' il risultato di tutte le altre componenti messe insieme, a certi livelli.

Così a Terni grazie soprattutto ad Unicusano, espressione perfetta di quanto dico perché' nella sua gestione non c'è' alcuna logica sportiva ma solo quanto di cui sopra. Quanto dico lo dico perché ad Unicusano, prima e assoluta responsabile di questa stagione che, fin dal principio, era chiaro finisse in una debacle, non si è' opposto nessuno, o almeno nessuno ha cercato di "regolare" la loro gestione (giornalismo, politica, tifosi etc.) e loro ci sono anche perche' nulla, ma proprio nulla, dalle altre componenti è' stato fatto. E non è' un caso.

Quanto accaduto negli ultimi anni e poi soprattutto da agosto, è' stato talmente assurdo che almeno uno scatto di orgoglio, dignita' ci doveva essere da parte di tutti, un voler alzare la testa di fronte agli scempi compiuti con insolenza, inettitudine e rozzezza. E qui, mi dispiace, ha colpa anche il tifo organizzato, incapace di coagulare intorno a se' la città' e di interpretare quanto sta accadendo in questi anni. La Ternana, in questo caso, mi dispiace, non siamo stati noi. Non siamo stati noi la Ternana quando c'era chi diceva "ma che ci vuoi fare, se no la B come facciamo a farla" o #ifrocidipochesci i "fraterni abbracci" o persino chi si prendeva il merito di aver fatto arrivare a Terni questi cialtroni. Ma li leggete i post sui forum di Facebook? Li scrivono ternani PD

O chi se la pigliava coi calciatori invece che con i reali esecutori di questa giusta retrocessione.

Per carità', a Modena o Vicenza come in altre realta' la situazione è' sotto gli occhi di tutti, ma è' la situazione dell'Italia del 2018....di un paese da rifondare totalmente e dunque anche a livello sportivo. Guarda caso, e non solo nel calcio.

Poi, per carita', nonostante tutto, nello sport (a differenza che negli altri ambiti citati), si può' comunque far bene, come accaduto a Crotone o Benevento. Ma li si è' preso atto della realtà' con concretezza e realismo, e si è' fatto un progetto sportivo vero e proprio, nonostante tutto. Lo sport in positivo puo' essere slegato da tutto il resto, per il motivo che ho detto, ma molto più' spesso in negativo è' espressione anche delle altre componenti.

A Terni credo di poter dire che lo e' sicuramente, altrimenti non avremmo Unicusano. Questo dico.

Poi, sulla tua postilla passaparo' a proposito del periodo gemellare sono d'accordissimo, non si devono creare alibi a questi cialtroni.

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Questo è vero, ma quante sono le società di calcio di serie A e di serie B che hanno ancora una proprietà locale?

 

Considera anche che a Terni il medio imprenditore che rischia qualche milione di euro per fare plusvalenze col calcio e/o per agevolare qualche progetto imprenditoriale "collaterale" mi sa che lo trovi col lanternino, qui da sempre siamo andati avanti con la grande impresa (nazionale o multinazionale, pubblica o privata) e il tempo del boom edilizio in cui qualche "palazzinaro" (con rispetto) appassionato di fere buttava un po' di soldi sulla Ternana è finito da almeno 40 anni, mentre nel frattempo la dimensione economica (e manageriale) del calcio - che piaccia o meno - è completamente cambiata.

 

Certo, magari un gruppo di medio-piccoli operatori economici locali forse potrebbe anche avere i mezzi e la dimensione almeno per una dignitosa serie B, ma qui do ragione al 100% a chetestraceki sull'incapacità/non volontà di "fare squadra" in questa nostra città, nel calcio come altrove.

il calcio oggi come oggi e' diventata una rimessa,in tutto e per tutto...

e' solo questo il problema.

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https://www.ottopagine.it/sa/sport/salernocalcio/132548/aliberti-mio-ritorno-escluso-il-calcio-oggi-e-solo-uno-show.shtml

 

Aliberti, ex della salernitana, che dice quanto ormai il calcio sia solo spettacolo e costi troppo farlo, qui un estratto.

Ce ne fosse nel calcio di gente come lui.

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No, relazioni dirette non ci sono tra ambiti socio-politici e sportivi. Ma, se da un lato a livello sportivo, sotto tutti gli aspetti, credo si possa dire che la C ci sta larga, dall'altro questo ha sicuramente una qualche relazione con l'aspetto socio-economico. Non certo una relazione proporzionale e diretta, ma credo che spesso (non sempre) lo sport esprime queste relazioni. Soprattutto il calcio.

Altrimenti non si potrebbe dire che la Germania - ad esempio - ci stia surclassando nel calcio ANCHE (non solo, ma anche si) per via di una migliore organizzazione e pianificazione economica, sociale, politica etc.

È' un dato di fatto, come un dato di fatto è' che l'Italia non partecipera' ai prossimi mondiali perche' non ha saputo adattarsi ad un mondo prima di tutto sportivo, ma anche economico, sociale e politico più' competitivo e perche' il suo calcio (come la sua societa') e' marcio di affarismo, corruzione, clientelismo etc.

E se competi nello sport alla fine, il dato sportivo viene fuori, anche perche' spesso esso stesso è' il risultato di tutte le altre componenti messe insieme, a certi livelli.

Così a Terni grazie soprattutto ad Unicusano, espressione perfetta di quanto dico perché' nella sua gestione non c'è' alcuna logica sportiva ma solo quanto di cui sopra. Quanto dico lo dico perché ad Unicusano, prima e assoluta responsabile di questa stagione che, fin dal principio, era chiaro finisse in una debacle, non si è' opposto nessuno, o almeno nessuno ha cercato di "regolare" la loro gestione (giornalismo, politica, tifosi etc.) e loro ci sono anche perche' nulla, ma proprio nulla, dalle altre componenti è' stato fatto. E non è' un caso.

Quanto accaduto negli ultimi anni e poi soprattutto da agosto, è' stato talmente assurdo che almeno uno scatto di orgoglio, dignita' ci doveva essere da parte di tutti, un voler alzare la testa di fronte agli scempi compiuti con insolenza, inettitudine e rozzezza. E qui, mi dispiace, ha colpa anche il tifo organizzato, incapace di coagulare intorno a se' la città' e di interpretare quanto sta accadendo in questi anni. La Ternana, in questo caso, mi dispiace, non siamo stati noi. Non siamo stati noi la Ternana quando c'era chi diceva "ma che ci vuoi fare, se no la B come facciamo a farla" o #ifrocidipochescimo i "fraterni abbracci" o persino chi si prendeva il merito di aver fatto arrivare a Terni questi cialtroni.O chi se la pigliava coi calciatori invece che con i reali esecutori di questa giusta retrocessione.

Per carità', a Modena o Vicenza come in altre realta' la situazione è' sotto gli occhi di tutti, ma è' la situazione dell'Italia del 2018....di un paese da rifondare totalmente e dunque anche a livello sportivo. Guarda caso, e non solo nel calcio.

Poi, per carita', nonostante tutto, nello sport (a differenza che negli altri ambiti citati), si può' comunque far bene, come accaduto a Crotone o Benevento. Ma li si è' preso atto della realtà' con concretezza e realismo, e si è' fatto un progetto sportivo vero e proprio, nonostante tutto. Lo sport in positivo puo' essere slegato da tutto il resto, per il motivo che ho detto, ma molto più' spesso in negativo è' espressione anche delle altre componenti.

A Terni credo di porpore dire che lo e' sicuramente, altrimenti non avremmo Unicusano. Questo dico.

Poi, sulla tua postilla passaparo' a proposito del periodo gemellare sono d'accordissimo, non si devono creare alibi a questi cialtroni.

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Retrocede la città', che mai più' dopo gli anni '70 ha saputo esprimere una sinergia tra tutte le sue componenti in ogni ambito, e dunque anche in quello calcistico e sportivo in generale. Una città' ripiegata da tempo su se stessa, senza idee, progetti, basi e prospettive. Senza infrastrutture sportive degne di nota ed adeguate al 2018. Una città' servile, clientelare, corrotta, affarista di bassa lega, incapace e mediocre.

La politica è in questo la massima espressione del livello attuale di Terni.

Una città' priva di spirito di iniziativa, e dunque priva di spirito imprenditoriale. Una città' divisa in piccolissime beghe di quartiere, in piccoli e insignificanti giardinetti privati.

Retrocede l'ambiente sportivo, privo di forze locali sostanziali e anch'esso di idee, ne' capace di creare sinergie anche coi territori e le realta' sportive, soprattutto giovanili, circostanti.

Retrocede il giornalismo locale che, allineatosi alla mediocrità' generale ed anzi, espressione perfetta del livello di grigiore, bruttezza e servilismo della città' , mai ha saputo e voluto essere un "quarto potere" capace di analizzare, criticare, indagare le societa' succedutesi come padroni incontrastati della città', al punto di offenderla più' volte senza che nessuno sia stato capace di porre un freno o alzare un dito.

Retrocede la tifoseria, dispiace dirlo ma, pur rimanendo la parte migliore di tutto, a Terni come ovunque (forse qui un po' di piu'), forse fiaccata e stanca di quello che è' oggi il calcio soprattutto in realtà' di provincia come la nostra, non ha più' la voglia e forse le capacita' di opporsi a questi barbari che tengono in ostaggio citta' e societa' calcistiche, favoriti da leggi e repressione che impediscono forme forti di opposizione e protesta. Un pubblico fiaccato anche dalla totale assenza di contatto e dialogo col potere politico ed economico locale, questi ultimi al limite interessati solo a qualche affaruccio da fare.

Una tifoseria che proprio per questo avrebbe dovuto cercare di organizzarsi diversamente, con gruppi di pressione, associazioni, etc. Per tutelare se stessa, la Ternana è il buon nome della città', ma che ha invece proseguito vecchie forme e antichi metodi. Una tifoseria divisa, poco consapevole delle sfide e delle capacita' che un calcio e un mondo così complesso, affarista e corrotto richiedono. Vittima dei social, dove tifosi singoli, col loro ciarlare senza cognizione, esprimono il basso livello culturale e anche sportivo della città'.

Infine, retrocede - naturalmente - soprattutto Unicusano, la pseudo-societa' che ha acquisito (?) la Ternana Calcio dai Longarini quest'estate.

Bandecchi, Ranucci, Pochesci, lo staff di dilettanti allo sbaraglio in Serie B. L'emblema è' il team manager (?), Emilio Mieli che, in una partita decisiva, riesce a sbagliare il numero del giocatore che deve uscire dal campo per lasciar posto all'esordiente acquisto di gennaio, tal Repossi, escludendo così gia' nel primo tempo di una gara decisiva il nostro miglior giocatore, Montalto.

O il ds Evangelisti, gia' indagato e condannato per calcioscommesse anni fa, capace di portare a Terni solo giocatori mediocri, a costo zero, o altri dal passato chiacchierato (mi riferisco a quelli che giocavano con l'Andria della salvezza comprata proprio a Terni).

Una societa', la Unicusano, di sola fuffa, che ritiene il calcio un mero mezzo di auto sponsorizzazione. Ma il calcio non è' una televendita, ed i valori tecnici, atletici, tattici e morali di una squadra alla fine contano ancora.

Non sapendo questo, si fa credere ad una città' assonnata che Cristo è' morto di freddo, e che tutto quanto è' stato fatto nel calcio finora in 150 anni poteva essere sovvertito dalle idee di un allenatore e di uno staff di dilettanti. Una societa' che voleva far credere che un mediocre allenatore di dilettanti, Pochesci, privo perfino del patentino da professionista, potesse portare una squadra di giocatori mediocri di Serie C addirittura in Serie A dopo due anni. Una societa' che ha creduto che bastasse che il suo "patron", Bandecchi, arrivasse in elicottero a Terni per dar l'idea che fosse ricca.

Che ha creduto di poter cancellare in un attimo tutto quanto di buono costruito e salvato in modo spettacolare l'anno precedente dallo staff formatosi intorno a Pagni e Liverani, dimostrando il totale livello di incompetenza, supponenza, cialtroneria e inesperienza che la contraddistingue.

Che ha creduto che per fare calcio bastasse qualche televendita e training motivazionale degni dei peggiori concetti di aziende commerciali anni '80, mettendo alla guida di una squadra gia' scarsa, perche' allestita di soli giocatori di medio livello di C, un allenatore incapace, ma espressione perfetta di chi lo paga, con la sua cialtroneria, sbruffoneria, incompetenza e superbia. Caratteristiche che nello sport di un certo livello, a qualsiasi latitudine, non si vedono mai.

Terni, Ternana e Unicusano meritano, purtroppo, la Serie C.

purtroppo analisi che non fa una piega .

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No, relazioni dirette non ci sono tra ambiti socio-politici e sportivi. Ma, se da un lato a livello sportivo, sotto tutti gli aspetti, credo si possa dire che la C ci sta larga, dall'altro questo ha sicuramente una qualche relazione con l'aspetto socio-economico. Non certo una relazione proporzionale e diretta, ma credo che spesso (non sempre) lo sport esprime queste relazioni. Soprattutto il calcio.

Altrimenti non si potrebbe dire che la Germania - ad esempio - ci stia surclassando nel calcio ANCHE (non solo, ma anche si) per via di una migliore organizzazione e pianificazione economica, sociale, politica etc.

È' un dato di fatto, come un dato di fatto è' che l'Italia non partecipera' ai prossimi mondiali perche' non ha saputo adattarsi ad un mondo prima di tutto sportivo, ma anche economico, sociale e politico più' competitivo e perche' il suo calcio (come la sua societa') e' marcio di affarismo, corruzione, clientelismo etc.

E se competi nello sport alla fine, il dato sportivo viene fuori, anche perche' spesso esso stesso è' il risultato di tutte le altre componenti messe insieme, a certi livelli.

Così a Terni grazie soprattutto ad Unicusano, espressione perfetta di quanto dico perché' nella sua gestione non c'è' alcuna logica sportiva ma solo quanto di cui sopra. Quanto dico lo dico perché ad Unicusano, prima e assoluta responsabile di questa stagione che, fin dal principio, era chiaro finisse in una debacle, non si è' opposto nessuno, o almeno nessuno ha cercato di "regolare" la loro gestione (giornalismo, politica, tifosi etc.) e loro ci sono anche perche' nulla, ma proprio nulla, dalle altre componenti è' stato fatto. E non è' un caso.

Quanto accaduto negli ultimi anni e poi soprattutto da agosto, è' stato talmente assurdo che almeno uno scatto di orgoglio, dignita' ci doveva essere da parte di tutti, un voler alzare la testa di fronte agli scempi compiuti con insolenza, inettitudine e rozzezza. E qui, mi dispiace, ha colpa anche il tifo organizzato, incapace di coagulare intorno a se' la città' e di interpretare quanto sta accadendo in questi anni. La Ternana, in questo caso, mi dispiace, non siamo stati noi. Non siamo stati noi la Ternana quando c'era chi diceva "ma che ci vuoi fare, se no la B come facciamo a farla" o #ifrocidipochesci i "fraterni abbracci" o persino chi si prendeva il merito di aver fatto arrivare a Terni questi cialtroni. Ma li leggete i post sui forum di Facebook? Li scrivono ternani PD

O chi se la pigliava coi calciatori invece che con i reali esecutori di questa giusta retrocessione.

Per carità', a Modena o Vicenza come in altre realta' la situazione è' sotto gli occhi di tutti, ma è' la situazione dell'Italia del 2018....di un paese da rifondare totalmente e dunque anche a livello sportivo. Guarda caso, e non solo nel calcio.

Poi, per carita', nonostante tutto, nello sport (a differenza che negli altri ambiti citati), si può' comunque far bene, come accaduto a Crotone o Benevento. Ma li si è' preso atto della realtà' con concretezza e realismo, e si è' fatto un progetto sportivo vero e proprio, nonostante tutto. Lo sport in positivo puo' essere slegato da tutto il resto, per il motivo che ho detto, ma molto più' spesso in negativo è' espressione anche delle altre componenti.

A Terni credo di poter dire che lo e' sicuramente, altrimenti non avremmo Unicusano. Questo dico.

Poi, sulla tua postilla passaparo' a proposito del periodo gemellare sono d'accordissimo, non si devono creare alibi a questi cialtroni.

Però se c'è una relazione anche non diretta (e personalmente credo che ci sia, anche se in senso diverso dal tuo) tra calcio e società/economia/politica, allora deve valere sia quando le cose vanno male che quando vanno bene.

 

Sennò facciamo come nel famoso aneddoto dell' avvocato, "qui abbiamo vinto, lì t'hanno fregato" :D

 

Allargando l'orizzonte, la Spagna ha vinto tutto quando l'economia era a rotoli, la politica in crisi nera, la corruzione al massimo storico. L'Italia degli anni 80 non era meno in crisi e corrotta di oggia ha vinto i mondiali, i paesi più corrotti del mondo (Russia, Cina etc.) finanziano con proventi delle attività più losche i campionati più ricchi e spesso vincenti.

 

E potrei continuare a lungo.

 

Per me restiamo un territorio in profonda crisi, le cui classi dirigenti sono più incapaci che corrotte (non più della media nazionale), ma ciò non toglie che la Ternana possa finire nell' Eccellenza o ambire alla serie A indipendentemente da tutto ciò.

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https://www.ottopagine.it/sa/sport/salernocalcio/132548/aliberti-mio-ritorno-escluso-il-calcio-oggi-e-solo-uno-show.shtml

 

Aliberti, ex della salernitana, che dice quanto ormai il calcio sia solo spettacolo e costi troppo farlo, qui un estratto.

Ce ne fosse nel calcio di gente come lui.

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La correlazione tra città e squadra di calcio è ai minimi termini, quasi inesistente. La fortuna delle squadre è direttamente collegata alla proprietà. Vedi Chelsea, Malaga, PSG, Lipsia o più modestamente Chievo, Sassuolo, etc. Noi casualmente associamo una città in crisi (sempre meglio di Roma però) e malgovernata a una società ridicola.

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Analisi che condivido in toto !!! ... cosa possiamo fare x cambiare le cose ? ...Sono dell`idea che il non fare, equivale ad essere complici ...

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Analisi che condivido in toto !!! ... cosa possiamo fare x cambiare le cose ? ...Sono dell`idea che il non fare, equivale ad essere complici ...

Sono d'accordo. Ma quando ci si provo' a muovere, anche qui, e coi tempi giusti (giugno 2017, quelli erano i tempi giusti) tutto cadde come lettera morta. Manco una cena siamo riusciti ad organizzare. Se e quando falliremo, dobbiamo almeno raccogliere la cifra di un centinaio di migliaia di euro per comprare il simbolo della Ternana all'asta fallimentare per cederlo, anche a titolo gratuito, solo a coloro che noi tifosi riterremmo consoni al nostro blasone e ai colori di questa squadra.

Modificato da chetestraceki

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Siamo la vergogna del calcio professionistico da 15 anni, abbiamo visto il peggio che un tifoso possa vedere e subire.

Il tutto va di pari passo con il decadimento, materiale e morale, di una città un tempo laboriosa, ordinata, pulita, fiera di se stessa e della sua forza.

Mi vergogno di come si è ridotta questa città (al dissesto) e la sua massima espressione sportiva (retrocessa in serie C)...provo solo tanta vergogna.

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In qualsiasi categoria siamo stati fieri, uniti , « un muro». 15 anni ci hanno reso agonizzanti, forse morti. Quanto mi sarebbe piaciuto far vivere a mio figlio quei tempi e farlo innamorare di questi colori...oggi è un' impresa impossibile. Che possiate ...

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