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chetestraceki

RETROCESSIONE UNICUSANO. GIUSTO COSÌ.

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Retrocede la città', che mai più' dopo gli anni '70 ha saputo esprimere una sinergia tra tutte le sue componenti in ogni ambito, e dunque anche in quello calcistico e sportivo in generale. Una città' ripiegata da tempo su se stessa, senza idee, progetti, basi e prospettive. Senza infrastrutture sportive degne di nota ed adeguate al 2018. Una città' servile, clientelare, corrotta, affarista di bassa lega, incapace e mediocre.

La politica è in questo la massima espressione del livello attuale di Terni.

Una città' priva di spirito di iniziativa, e dunque priva di spirito imprenditoriale. Una città' divisa in piccolissime beghe di quartiere, in piccoli e insignificanti giardinetti privati.

Retrocede l'ambiente sportivo, privo di forze locali sostanziali e anch'esso di idee, ne' capace di creare sinergie anche coi territori e le realta' sportive, soprattutto giovanili, circostanti.

Retrocede il giornalismo locale che, allineatosi alla mediocrità' generale ed anzi, espressione perfetta del livello di grigiore, bruttezza e servilismo della città' , mai ha saputo e voluto essere un "quarto potere" capace di analizzare, criticare, indagare le societa' succedutesi come padroni incontrastati della città', al punto di offenderla più' volte senza che nessuno sia stato capace di porre un freno o alzare un dito.

Retrocede la tifoseria, dispiace dirlo ma, pur rimanendo la parte migliore di tutto, a Terni come ovunque (forse qui un po' di piu'), forse fiaccata e stanca di quello che è' oggi il calcio soprattutto in realtà' di provincia come la nostra, non ha più' la voglia e forse le capacita' di opporsi a questi barbari che tengono in ostaggio citta' e societa' calcistiche, favoriti da leggi e repressione che impediscono forme forti di opposizione e protesta. Un pubblico fiaccato anche dalla totale assenza di contatto e dialogo col potere politico ed economico locale, questi ultimi al limite interessati solo a qualche affaruccio da fare.

Una tifoseria che proprio per questo avrebbe dovuto cercare di organizzarsi diversamente, con gruppi di pressione, associazioni, etc. Per tutelare se stessa, la Ternana è il buon nome della città', ma che ha invece proseguito vecchie forme e antichi metodi. Una tifoseria divisa, poco consapevole delle sfide e delle capacita' che un calcio e un mondo così complesso, affarista e corrotto richiedono. Vittima dei social, dove tifosi singoli, col loro ciarlare senza cognizione, esprimono il basso livello culturale e anche sportivo della città'.

Infine, retrocede - naturalmente - soprattutto Unicusano, la pseudo-societa' che ha acquisito (?) la Ternana Calcio dai Longarini quest'estate.

Bandecchi, Ranucci, Pochesci, lo staff di dilettanti allo sbaraglio in Serie B. L'emblema è' il team manager (?), Emilio Mieli che, in una partita decisiva, riesce a sbagliare il numero del giocatore che deve uscire dal campo per lasciar posto all'esordiente acquisto di gennaio, tal Repossi, escludendo così gia' nel primo tempo di una gara decisiva il nostro miglior giocatore, Montalto.

O il ds Evangelisti, gia' indagato e condannato per calcioscommesse anni fa, capace di portare a Terni solo giocatori mediocri, a costo zero, o altri dal passato chiacchierato (mi riferisco a quelli che giocavano con l'Andria della salvezza comprata proprio a Terni).

Una societa', la Unicusano, di sola fuffa, che ritiene il calcio un mero mezzo di auto sponsorizzazione. Ma il calcio non è' una televendita, ed i valori tecnici, atletici, tattici e morali di una squadra alla fine contano ancora.

Non sapendo questo, si fa credere ad una città' assonnata che Cristo è' morto di freddo, e che tutto quanto è' stato fatto nel calcio finora in 150 anni poteva essere sovvertito dalle idee di un allenatore e di uno staff di dilettanti. Una societa' che voleva far credere che un mediocre allenatore di dilettanti, Pochesci, privo perfino del patentino da professionista, potesse portare una squadra di giocatori mediocri di Serie C addirittura in Serie A dopo due anni. Una societa' che ha creduto che bastasse che il suo "patron", Bandecchi, arrivasse in elicottero a Terni per dar l'idea che fosse ricca.

Che ha creduto di poter cancellare in un attimo tutto quanto di buono costruito e salvato in modo spettacolare l'anno precedente dallo staff formatosi intorno a Pagni e Liverani, dimostrando il totale livello di incompetenza, supponenza, cialtroneria e inesperienza che la contraddistingue.

Che ha creduto che per fare calcio bastasse qualche televendita e training motivazionale degni dei peggiori concetti di aziende commerciali anni '80, mettendo alla guida di una squadra gia' scarsa, perche' allestita di soli giocatori di medio livello di C, un allenatore incapace, ma espressione perfetta di chi lo paga, con la sua cialtroneria, sbruffoneria, incompetenza e superbia. Caratteristiche che nello sport di un certo livello, a qualsiasi latitudine, non si vedono mai.

 

Terni, Ternana e Unicusano meritano, purtroppo, la Serie C.

 

 

Modificato da chetestraceki

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E pensare che chi allora esortava alla diffidenza verso certi soggetti è stato sepolto sotto tonnellate di insulti, sarcasmo, merda. 

 

Mo continuate pure a farvi selfie, risatine e ad elargire benevolenza verso questi soggetti. 

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