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David

Per dovere di cronaca.. c’è la possibilità ripescaggio !!

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24 minuti fa, Fievel ha scritto:

ascuasaste me asò asppenas asccorto che c'ho qwuaslche problemas de tasastieras :(

Giusto qualche 😂😂😂

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2 ore fa, Fievel ha scritto:

complimenti per l'asnasliasi molto ascutas asecondo me!"
l'unicas coasas asu cui non asò d'asccordo è che il caslcio itasliasno non poasasas asoastenere più de 1200 asqwuasdre profeasasioniastiche: è tutto un problemas de diastribuzxione degli introiti, che nel caslcio asono ridimenasionasti mas tuttoras immenasi!"

😳😳😳

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1 minuto fa, longarinivattene! ha scritto:

Alitalia docet 

Si su Antonveneta sono stati meravigliosi perché, con una italianata di rara forgia, hanno lasciato per la nuova la stessa sede della vecchia. Per cui uno poteva notificare alla “nuova”  i decreti ingiuntivi (per i soldi che si erano inquattati) verso la “vecchia” notificandoli nella stessa sede. Li facevano passare in giudicato e quando gli facevi il pignoramento alle casse, facevano opposizione all’esecuzione dicendo “noi non siamo noi”, però perdendole tutte perchè la sede e il nome erano esattamente gli stessi.

Penso che i vecchi dirigenti del PCI, vedendo questi geni del PD, si stiano rivoltando nella tomba come trivelle :D

fine OT :D 

 

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19 ore fa, tigellone ha scritto:

Dopo le ultime buffonate è ancora più difficile interessarsi a questo calcio, palesemente manipolato da un gruppo di affaristi, li definirei quasi “Illuminati”, dimostratisi peraltro privi di alcuna visione di lungo termine.

 

Forse con un campionato di testa in C un po’ di entusiasmo potrebbe tornare. Poi però basterebbe guardarsi intorno e ci si renderebbe conto che anche risalendo in Serie B, gli stadi continuerebbero ad essere fatiscenti, il pubblico scarso ed il gioco mediocre. Ed anche salendo in Serie A non ci sarebbero grandi miglioramenti.

 

D’altra parte tutto ciò è perfettamente in linea con un paese, l’Italia, da tempo in declino e gestito  da bande di vecchi con il solo obiettivo di massimizzare il proprio profitto nel breve periodo.

 

Purtroppo il percorso di Sudamericanizzazione sembra irreversibile. Osservando la storia dell’ultimo secolo di paesi come Argentina e Brasile, potenzialmente ricchissimi, si nota come da decenni non riescano ad uscire da una sequenza di governi corrotti ed inefficaci. Populisti o elitisti, di destra o di sinistra, Militari o democraticamente eletti, non importa come inizino, tutti i governi prima o dopo finiscono per farsi cogliere con le mani in pasta e risultano inefficaci.

 

Conseguenza? Perenne crisi economica, svalutazioni periodiche che impoveriscono le fasce più deboli della società ed una forte emorragia di talenti: un grandissimo numero di giovani lasciano il proprio paese natale, per cercare fortuna altrove, spesso negli Stati Uniti. Tra questi tantissimi laureati.

 

Anche in Italia ormai da qualche decennio si è intrapreso questo percorso. Da notare anche che l’emigrazione di alto livello viene compensata da immigrazione di personale non qualificato.

in questo modo si spinge sempre più a competere sul prezzo attraverso la compressione dei salari, invece che attraverso gli investimenti in tecnologie (come ad esempio fa la Germania). I bassi investimenti in ricerca e sviluppo e l’ossessiva attenzione di molte aziende al contenimento dei salari, a scapito del miglioramento dei processi e delle tecnologie, sono ulteriori indici di un paese governato e gestito da vecchi, che hanno obiettivi di brevissimo periodo e vogliono un ritorno economico immediato, anche a costo di compromettere il futuro, che comunque non vivranno.

 

Tornando al calcio, In un contesto economico e sociale di forte crisi ed in progressiva compressione, è impensabile sostenere che possano esistere oltre 100 squadre professionistiche di calcio. Su questo concordo con gli “Illuminati”. Tuttavia quello che è inaccettabile è il modo scelto per ridurne il numero, attraverso la riscrittura in corsa delle regole e lo smaccato favoritismo verso chi si è preso il potere e non lo vuole più cedere: tipico Sudamerica!

 

A voler essere ottimisti a tutti i costi, in tutto ciò possiamo intravedere un barlume di speranza per il tifoso delle Fere.

 

Come in ogni saga Sudamericana, i problemi apparentemente inestricabili possono esser risolti solamente da un uomo forte, l’uomo del destino.

Guarda il caso, oggi noi tifosi rossoverdi  abbiamo un presidente che si atteggia a “Caudillo” e quindi è perfettamente in linea con il presente e, ahimè, il futuro dell’Italia.

 

Una volta ottenuto dal tribunale il giusto risarcimento a compensazione della valorosa battaglia portata avanti a forza di proclami ed azioni legali, vedremo il Caudillo, con le tasche gonfie, mettersi alla testa del poderoso esercito rossoverde e galoppare verso l’inevitabile trionfo di Maggio.

 

A quel punto, quando l’alloro cingerà la testa del condottiero, non sarà più rilevante che la vera battaglia di diritto sportivo si sia conclusa in una gloriosa sconfitta del Caudillo davanti al Consiglio di Stato, né che alla fin fine gli “Illuminati” abbiano ottenuto ciò che volevano e la prepotenza  perpetrata non sia stata rimossa.

 

Il risarcimento, finanziato con le tasse del popolo, finirà nelle tasche del Caudillo, ed a conclusione dell’eroica cavalcata, il popolo adorante, con le tasche ulteriormente svuotate, sudato e coperto di polvere e sterco, lo avvicinerà e, da sotto il palco, lo ringrazierà per aver riportato la gloriosa compagine rossoverde ai livelli che le competono. Il popolo estatico implorerà il Caudillo di spruzzare dello champagne sulla folla in delirio affinché tutti si possano mondare delle scorie della galoppata in una doccia inebriante e liberatrice.

 

Quindi, nell’attesa di vivere questa epopea in prima persona, per chi rimane in Italia e non emigra, non possiamo far altro che gridare: Adelante Fere, Vamos a ganar la Serie C!

 

Concordo totalmente, mi permetto di aggiungere solo una cosa, la fuga o le fughe dei cervelli, stanno cominciando a trovare delle difficoltà anche in quei paesi (USA, paesi nordici, Regno Unito e via dicendo) difficoltà sconosciute fino a pochi anni fa.

Segno, a mio avviso, che tutto si sta fermando, gli spazi si sono ridotti e solo le eccellenze tra le eccellenze, riescono ancora a ricavarsi delle nicchie.

 

Non è un buon segnale per il futuro.

Modificato da torquemada

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13 ore fa, bartolelli ha scritto:

Si su Antonveneta sono stati meravigliosi perché, con una italianata di rara forgia, hanno lasciato per la nuova la stessa sede della vecchia. Per cui uno poteva notificare alla “nuova”  i decreti ingiuntivi (per i soldi che si erano inquattati) verso la “vecchia” notificandoli nella stessa sede. Li facevano passare in giudicato e quando gli facevi il pignoramento alle casse, facevano opposizione all’esecuzione dicendo “noi non siamo noi”, però perdendole tutte perchè la sede e il nome erano esattamente gli stessi.

Penso che i vecchi dirigenti del PCI, vedendo questi geni del PD, si stiano rivoltando nella tomba come trivelle :D

fine OT :D 

 

Ma sei sicuro che fosse Antonveneta? O ti sbagli con Veneto Banca? O Popolare di Vicenza?

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2 ore fa, Ministro Nerchia ha scritto:

Un plauso a Giorgetti qualora riesca nell’intento.

Resta il fatto che sono sempre più convinto che non solo non ci hanno ripescati, ma che non prenderemo neanche un euro di risarcimento danni. 

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36 minuti fa, adriatico ha scritto:

Ma sei sicuro che fosse Antonveneta? O ti sbagli con Veneto Banca? O Popolare di Vicenza?

Antonveneta, ai tempi della Newco e Badco.

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21 minuti fa, longarinivattene! ha scritto:

Un plauso a Giorgetti qualora riesca nell’intento.

Resta il fatto che sono sempre più convinto che non solo non ci hanno ripescati, ma che non prenderemo neanche un euro di risarcimento danni. 

Lo penso anche io da un po' di tempo. Passerà la linea che Fabbricini è stato un birichino ma, tutto sommato, poteva farlo.

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4 ore fa, Ministro Nerchia ha scritto:

ma quanto mi dispiace

Modificato da Lu Trejo

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1 ora fa, bartolelli ha scritto:

Antonveneta, ai tempi della Newco e Badco.

Boh..non mi pare che Antonveneta venne scissa..fu acquisita integralmente da MPS nel 2009

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4 ore fa, Ministro Nerchia ha scritto:

Qui è partita 'na gran loffa. Malagò s'è giocato ogni speranza co sta mossa!

malago.jpg

  • Haha 1

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4 ore fa, Ministro Nerchia ha scritto:

Non so se in assoluto sia una panacea per lo sport Italiano, certo è che Malagò non l'ha presa bene, aveva una faccia da funerale, ma tant'è, forse gli impicci e gli imbrogli della pletora di mascalzoni che ha invaso il CONI, e tutte le LEGHE (A/B/Lega pro) se lo meritava.

Purtroppo, temo che a rimetterci saranno anche quelle federazioni virtuose e che portano risultati.

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37 minuti fa, adriatico ha scritto:

Boh..non mi pare che Antonveneta venne scissa..fu acquisita integralmente da MPS nel 2009

Non fu scissa, ne venne costituita un’altra 

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On 10/30/2018 at 11:28 PM, Scoppea said:

Noi ci possiamo lamentare ed abbiamo pienamente ragione ma quello che è accaduto all'Entella resterà nella storia

Ha giocato una sola partita, ha aspettato e vinto un ricorso al Collegio Di Garanzia. Gli hanno  fatto aspettare il Tar che non calendarizzava il ricorso della Lega. Ha ancora aspettato fino ad oggi quando gli dicono. Beh è vero hai aspettato ma il 6 novembre per l'udienza è troppo là gioca in C dai. Cioè gli hanno rovinato un campionato intero solo per la strategia di attendere perchè consapevoli che dovevano reintegrarla. Ammesso e non concesso che dell'Entella non è che mi interessi molto ma è realmente accaduto tutto ciò, è fuori da ogni logica. Li hanno fermati quando potevano giocare ed ora è troppo tardi anche se hanno ragione, perchè comunque c'è una sentenza del Collegio di Garanzia giusta o meno

E' letteralmente surreale 

 

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23 hours ago, tigellone said:

Dopo le ultime buffonate è ancora più difficile interessarsi a questo calcio, palesemente manipolato da un gruppo di affaristi, li definirei quasi “Illuminati”, dimostratisi peraltro privi di alcuna visione di lungo termine.

 

Forse con un campionato di testa in C un po’ di entusiasmo potrebbe tornare. Poi però basterebbe guardarsi intorno e ci si renderebbe conto che anche risalendo in Serie B, gli stadi continuerebbero ad essere fatiscenti, il pubblico scarso ed il gioco mediocre. Ed anche salendo in Serie A non ci sarebbero grandi miglioramenti.

 

D’altra parte tutto ciò è perfettamente in linea con un paese, l’Italia, da tempo in declino e gestito  da bande di vecchi con il solo obiettivo di massimizzare il proprio profitto nel breve periodo.

 

Purtroppo il percorso di Sudamericanizzazione sembra irreversibile. Osservando la storia dell’ultimo secolo di paesi come Argentina e Brasile, potenzialmente ricchissimi, si nota come da decenni non riescano ad uscire da una sequenza di governi corrotti ed inefficaci. Populisti o elitisti, di destra o di sinistra, Militari o democraticamente eletti, non importa come inizino, tutti i governi prima o dopo finiscono per farsi cogliere con le mani in pasta e risultano inefficaci.

 

Conseguenza? Perenne crisi economica, svalutazioni periodiche che impoveriscono le fasce più deboli della società ed una forte emorragia di talenti: un grandissimo numero di giovani lasciano il proprio paese natale, per cercare fortuna altrove, spesso negli Stati Uniti. Tra questi tantissimi laureati.

 

Anche in Italia ormai da qualche decennio si è intrapreso questo percorso. Da notare anche che l’emigrazione di alto livello viene compensata da immigrazione di personale non qualificato.

in questo modo si spinge sempre più a competere sul prezzo attraverso la compressione dei salari, invece che attraverso gli investimenti in tecnologie (come ad esempio fa la Germania). I bassi investimenti in ricerca e sviluppo e l’ossessiva attenzione di molte aziende al contenimento dei salari, a scapito del miglioramento dei processi e delle tecnologie, sono ulteriori indici di un paese governato e gestito da vecchi, che hanno obiettivi di brevissimo periodo e vogliono un ritorno economico immediato, anche a costo di compromettere il futuro, che comunque non vivranno.

 

Tornando al calcio, In un contesto economico e sociale di forte crisi ed in progressiva compressione, è impensabile sostenere che possano esistere oltre 100 squadre professionistiche di calcio. Su questo concordo con gli “Illuminati”. Tuttavia quello che è inaccettabile è il modo scelto per ridurne il numero, attraverso la riscrittura in corsa delle regole e lo smaccato favoritismo verso chi si è preso il potere e non lo vuole più cedere: tipico Sudamerica!

 

A voler essere ottimisti a tutti i costi, in tutto ciò possiamo intravedere un barlume di speranza per il tifoso delle Fere.

 

Come in ogni saga Sudamericana, i problemi apparentemente inestricabili possono esser risolti solamente da un uomo forte, l’uomo del destino.

Guarda il caso, oggi noi tifosi rossoverdi  abbiamo un presidente che si atteggia a “Caudillo” e quindi è perfettamente in linea con il presente e, ahimè, il futuro dell’Italia.

 

Una volta ottenuto dal tribunale il giusto risarcimento a compensazione della valorosa battaglia portata avanti a forza di proclami ed azioni legali, vedremo il Caudillo, con le tasche gonfie, mettersi alla testa del poderoso esercito rossoverde e galoppare verso l’inevitabile trionfo di Maggio.

 

A quel punto, quando l’alloro cingerà la testa del condottiero, non sarà più rilevante che la vera battaglia di diritto sportivo si sia conclusa in una gloriosa sconfitta del Caudillo davanti al Consiglio di Stato, né che alla fin fine gli “Illuminati” abbiano ottenuto ciò che volevano e la prepotenza  perpetrata non sia stata rimossa.

 

Il risarcimento, finanziato con le tasse del popolo, finirà nelle tasche del Caudillo, ed a conclusione dell’eroica cavalcata, il popolo adorante, con le tasche ulteriormente svuotate, sudato e coperto di polvere e sterco, lo avvicinerà e, da sotto il palco, lo ringrazierà per aver riportato la gloriosa compagine rossoverde ai livelli che le competono. Il popolo estatico implorerà il Caudillo di spruzzare dello champagne sulla folla in delirio affinché tutti si possano mondare delle scorie della galoppata in una doccia inebriante e liberatrice.

 

Quindi, nell’attesa di vivere questa epopea in prima persona, per chi rimane in Italia e non emigra, non possiamo far altro che gridare: Adelante Fere, Vamos a ganar la Serie C!

Ahaha :)

Vamos 👏

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1 ora fa, bartolelli ha scritto:

Non fu scissa, ne venne costituita un’altra 

Mi pare si fece una newco. E i debiti accollati alla c.d. “Bad bank” con scissione di ramo d’azienda o procedura simile...

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23 ore fa, tigellone ha scritto:

Dopo le ultime buffonate è ancora più difficile interessarsi a questo calcio, palesemente manipolato da un gruppo di affaristi, li definirei quasi “Illuminati”, dimostratisi peraltro privi di alcuna visione di lungo termine.

 

Forse con un campionato di testa in C un po’ di entusiasmo potrebbe tornare. Poi però basterebbe guardarsi intorno e ci si renderebbe conto che anche risalendo in Serie B, gli stadi continuerebbero ad essere fatiscenti, il pubblico scarso ed il gioco mediocre. Ed anche salendo in Serie A non ci sarebbero grandi miglioramenti.

 

D’altra parte tutto ciò è perfettamente in linea con un paese, l’Italia, da tempo in declino e gestito  da bande di vecchi con il solo obiettivo di massimizzare il proprio profitto nel breve periodo.

 

Purtroppo il percorso di Sudamericanizzazione sembra irreversibile. Osservando la storia dell’ultimo secolo di paesi come Argentina e Brasile, potenzialmente ricchissimi, si nota come da decenni non riescano ad uscire da una sequenza di governi corrotti ed inefficaci. Populisti o elitisti, di destra o di sinistra, Militari o democraticamente eletti, non importa come inizino, tutti i governi prima o dopo finiscono per farsi cogliere con le mani in pasta e risultano inefficaci.

 

Conseguenza? Perenne crisi economica, svalutazioni periodiche che impoveriscono le fasce più deboli della società ed una forte emorragia di talenti: un grandissimo numero di giovani lasciano il proprio paese natale, per cercare fortuna altrove, spesso negli Stati Uniti. Tra questi tantissimi laureati.

 

Anche in Italia ormai da qualche decennio si è intrapreso questo percorso. Da notare anche che l’emigrazione di alto livello viene compensata da immigrazione di personale non qualificato.

in questo modo si spinge sempre più a competere sul prezzo attraverso la compressione dei salari, invece che attraverso gli investimenti in tecnologie (come ad esempio fa la Germania). I bassi investimenti in ricerca e sviluppo e l’ossessiva attenzione di molte aziende al contenimento dei salari, a scapito del miglioramento dei processi e delle tecnologie, sono ulteriori indici di un paese governato e gestito da vecchi, che hanno obiettivi di brevissimo periodo e vogliono un ritorno economico immediato, anche a costo di compromettere il futuro, che comunque non vivranno.

 

Tornando al calcio, In un contesto economico e sociale di forte crisi ed in progressiva compressione, è impensabile sostenere che possano esistere oltre 100 squadre professionistiche di calcio. Su questo concordo con gli “Illuminati”. Tuttavia quello che è inaccettabile è il modo scelto per ridurne il numero, attraverso la riscrittura in corsa delle regole e lo smaccato favoritismo verso chi si è preso il potere e non lo vuole più cedere: tipico Sudamerica!

 

A voler essere ottimisti a tutti i costi, in tutto ciò possiamo intravedere un barlume di speranza per il tifoso delle Fere.

 

Come in ogni saga Sudamericana, i problemi apparentemente inestricabili possono esser risolti solamente da un uomo forte, l’uomo del destino.

Guarda il caso, oggi noi tifosi rossoverdi  abbiamo un presidente che si atteggia a “Caudillo” e quindi è perfettamente in linea con il presente e, ahimè, il futuro dell’Italia.

 

Una volta ottenuto dal tribunale il giusto risarcimento a compensazione della valorosa battaglia portata avanti a forza di proclami ed azioni legali, vedremo il Caudillo, con le tasche gonfie, mettersi alla testa del poderoso esercito rossoverde e galoppare verso l’inevitabile trionfo di Maggio.

 

A quel punto, quando l’alloro cingerà la testa del condottiero, non sarà più rilevante che la vera battaglia di diritto sportivo si sia conclusa in una gloriosa sconfitta del Caudillo davanti al Consiglio di Stato, né che alla fin fine gli “Illuminati” abbiano ottenuto ciò che volevano e la prepotenza  perpetrata non sia stata rimossa.

 

Il risarcimento, finanziato con le tasse del popolo, finirà nelle tasche del Caudillo, ed a conclusione dell’eroica cavalcata, il popolo adorante, con le tasche ulteriormente svuotate, sudato e coperto di polvere e sterco, lo avvicinerà e, da sotto il palco, lo ringrazierà per aver riportato la gloriosa compagine rossoverde ai livelli che le competono. Il popolo estatico implorerà il Caudillo di spruzzare dello champagne sulla folla in delirio affinché tutti si possano mondare delle scorie della galoppata in una doccia inebriante e liberatrice.

 

Quindi, nell’attesa di vivere questa epopea in prima persona, per chi rimane in Italia e non emigra, non possiamo far altro che gridare: Adelante Fere, Vamos a ganar la Serie C!

Perfetto!

Hai condensato tutto cio’ che vado dicendo, parola per parola, da anni!

Dico sempre che l’Italia e’ Sudamerica, e per puro caso ci troviamo attaccati all’Europa e per questo “ci salviamo”...la sudamericanizzazione del paese, dal punto di vista sociale, e’ partita con la globalizzazione ed accelerata nel 2009...

 

Sulle Fere....hai detto esattamente la mia impostazione, credo l’unica logica in questa merda. O decidi di non seguire piu’, ma proprio piu’, oppure se segui, consapevole che - nella migliore delle ipotesi - con Bandecchi andra’ cosi’ come dici...se decidi di seguire le Fere a questo punto devi tifare perche’ si intaschino i soldi del contribuente per colpa della Figc/Coni, almeno per una volta vanno ai nostri colori e alle tasche di Bandecchi.....e tifare per vincere tutto, tutto quello che giochi (solo le vittorie e i miti riavvicineranno il grosso pubblico a Terni, come altrve d’altra parte, e’ finito il tempo a Terni che la squadra si seguiva in massa a prescindere)!

Modificato da chetestraceki
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24 minuti fa, chetestraceki ha scritto:

Mi pare si fece una newco. E i debiti accollati alla c.d. “Bad bank” con scissione di ramo d’azienda o procedura simile...

Esatto

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1 ora fa, Gagarin ha scritto:

Fanno bene. L'unico modo per fasse sentì e non fa cuzzulà più il pallone.

Dovevano farlo prima... come, giustamente, gli ha risposto la lega C

 

  • Voto Positivo 1

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OT: qualcuno qui mi chiese consigli su dove andare a mangiare. ho iniziato a mettere qualche link qui: 

 scusate ma non ricordo più da chi provenne questa richiesta :D 

Modificato da Lu Cecco
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1 ora fa, il professore ha scritto:

Dovevano farlo prima... come, giustamente, gli ha risposto la lega C

 

Giusto. Mi sembra veramente intempestiva l'iniziativa. Se beccheranno partita persa a tavolino.

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10 hours ago, torquemada said:

 

Concordo totalmente, mi permetto di aggiungere solo una cosa, la fuga o le fughe dei cervelli, stanno cominciando a trovare delle difficoltà anche in quei paesi (USA, paesi nordici, Regno Unito e via dicendo) difficoltà sconosciute fino a pochi anni fa.

Segno, a mio avviso, che tutto si sta fermando, gli spazi si sono ridotti e solo le eccellenze tra le eccellenze, riescono ancora a ricavarsi delle nicchie.

 

Non è un buon segnale per il futuro.

E' vero che alcuni paesi stanno rendendo piu' difficile l'immigrazione sulla spinta di derive populiste presenti piu' o meno ovunque, ma questa tendenza di breve periodo dovra' inevitabilmente essere superata da un approccio pragmatico dei futuri leader di questi paesi.

 

Infatti, la scarsita' di talenti e' in aumento per la bassa crescita (se non addirittura decrescita) demografica nel c.d. "primo" mondo (i paesi piu' economicamente sviluppati - questo link e' interessante: https://www.kornferry.com/institute/talent-crunch-future-of-work). Questi sono i paesi dove oggi, e nel futuro prossimo, avviene la formazione delle competenze richieste da un mercato globale comunque in crescita. La crescita demografica nei paesi meno sviluppati non puo' alimentare nel breve e forse neanche nel medio periodo la fucina dei talenti per carenza di strutture educative e di un tessuto economico a supporto delle stesse.

 

L'inesorabile crisi di talenti nei paesi piu' sviluppati manterra' viva  la "guerra per il talento" dove I paesi che offrono piu' opportunita' e flessibilita' (USA, Regno Unito, Nord Europa, forse anche Cina) continueranno ad attrarre le risorse formatesi nei paesi con buone tradizioni di formazione ed educazione, ma con un mercato troppo ingessato (Italia ed altri paesi nel bacino del mediterraneo, India). Questi ultimi paesi continueranno a pagare il costo per la formazione di risorse che pero' una volta giunte sul mercato del lavoro non ripagheranno l'investimento di cui hanno beneficiato , in quanto finiranno per produrre ricchezza altrove, aumentando ulteriormente il gap tra i due gruppi.

 

Fino ad oggi la soluzione offerta dai nostri politici e' stata quella di aprire le frontiere all'immigrazione di basso livello per comprimere il costo del lavoro e competere sul prezzo con chi invece ha investito in innovazione e formazione tecnica (vedi la Germania con le scuole tecnico-professionali di alto livello).

I proclami regolarmente enunciati da ogni governo negli ultimi 20 anni riguardo il rilancio della formazione e della ricerca e sviluppo non hanno trovato mai riscontro continuativo negli stanziamenti a bilancio.

 

Ritengo che guardando avanti dovremmo invece spendere veramente in formazione e ricerca, investendo pesantemente nelle istituzioni esistenti, favorendo il collegamento con l'industria e spingendo di piu' sulla formazione tecnico-scientifica. Questo con l'eliminazione di sprechi, ma se fosse necessario anche a costo di tagli sanguinosi all'assistenza sociale.

 

Concludo aggiungendo che quanto sopra non implica affatto chiudere le porte all'immigrazione. Anzi, i numeri parlano chiaro: l'Italia ha bisogno di immigrati per evitare di comprimere i volumi e l'economia (N.B. a mio parere non esiste decrescita felice, e chi ne parla fa il male dell'Italia e farebbe bene a tornarsene nel Medioevo). Questi immigrati devono pero' essere immessi nel sistema, per poter diventare una risorsa per il paese nel futuro, formandosi e contribuendo all'innovazione. Il miglior esempio e' fornito dagli Stati Uniti, dove  milioni di Americani di origine Asiatica e Ispanica sono parte integrante dell'economia con forte spirito imprenditoriale: la Silicon Valley e' dominata dai figli deglii immigrati dalla Cina e dall'India e tutta la fascia degli Stati del Sud-Ovest e del Meridione fino alla Florida si regge anche sul lavoro e l'imprenditoria Ispanica.

 

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10 minuti fa, gargallozzu ha scritto:

Giusto. Mi sembra veramente intempestiva l'iniziativa. Se beccheranno partita persa a tavolino.

E se lo fanno tre volte saranno esclusi dal campionato .

 

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20 ore fa, chetestraceki ha scritto:

Mi pare si fece una newco. E i debiti accollati alla c.d. “Bad bank” con scissione di ramo d’azienda o procedura simile...

Bah..a me sembra che il MPS si sia comprato tutto...nel 2009 non era ancora possibile fare le good e bad Bank, anche perché il grosso dei problemi nei crediti è venuto fuori nel 2011. La tecnica della bad Bank è stata fatta per Veneto banca, popolare di Vicenza e per le banche fallite nel 2014 (banca Marche, Etruria, Chieti e Ferrara).

Nel 2009 MPS incorporo tutta Antonveneta e poi creò una newco chiamata nuova Antonveneta detenuta al 100% ma non era good o bad. Fece lo stesso anche con le altre banche del gruppo.

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