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Serie A 2019-2020

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Campionato sospeso, la Lazio: “Lo stop può negarci lo Scudetto, Lotito non si farà imbrogliare”
 
Nel Consiglio federale straordinario di martedì 10 marzo si decideranno le sorti del calcio italiano. In attesa delle scelte più opportune, Arturo Diaconale, responsabile comunicazione Lazio e portavoce del presidente Lotito, si schiera contro “ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili” perché il campionato non venga interrotto.

 

:sbocco:

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22 minuti fa, NINNI ha scritto:

Campionato sospeso, la Lazio: “Lo stop può negarci lo Scudetto, Lotito non si farà imbrogliare”
 
Nel Consiglio federale straordinario di martedì 10 marzo si decideranno le sorti del calcio italiano. In attesa delle scelte più opportune, Arturo Diaconale, responsabile comunicazione Lazio e portavoce del presidente Lotito, si schiera contro “ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili” perché il campionato non venga interrotto.

 

:sbocco:

Che idiota.

Ma chi è? Il biondo? 

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21 minuti fa, adriatico ha scritto:

Che idiota.

Ma chi è? Il biondo? 

Giornalista berlusconiano. Non a caso. 

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LA DECISIONE
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Il Coni ferma lo sport in Italia: stop sino al 3 aprile per tutti

 

Stop a tutto lo sport italiano fino al 3 aprile, ma prima serve un apposito decreto della presidenza del consiglio: è la decisione del Coni e delle federazioni sull'emergenza coronavirus. Malagò e i presidenti federali, riuniti dalle 15, hanno "sospeso tutte le attività sportive a ogni livello", ma hanno anche chiesto "al Governo di emanare un apposito DPCM che possa superare quello attuale in corso di validità". Malagò è stato delegato a informare il premier Conte e il ministro dello sport, Spadafora, su quanto emerso nell'incontro. "La decisione non riguarda le competizioni internazionali", è la precisazione finale.

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Insomma... Io ai complotti non credo... Però adesso campionato sospeso sine die... Insomma l'hanno riaperto solo per far perdere l'Inter!! 

Maledetti gobbi!!! 

😁

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Gabbiadini positivo e a quanto pare anche tre giocatori del Leicester in Inghilterra

Modificato da Romairone

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speriamo da maggio si ricominci a giocare. non ha senso annullare un campionato.

da maggio a luglio è l'ultima ipotesi tanto ormai è chiaro che l'europeo non sarà disputato.

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3 ore fa, Aghy ha scritto:

speriamo da maggio si ricominci a giocare. non ha senso annullare un campionato.

da maggio a luglio è l'ultima ipotesi tanto ormai è chiaro che l'europeo non sarà disputato.


Il 30 giugno scadono i contratti, le assicurazioni etc 

Modificato da Razzotico

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Mi sembra difficile che si riesca a ripartire i primi di maggio... Mio malgrado credo che i play off saranno l'unica soluzione possibile 

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Sale il malumore tra società e associazione dei calciatori
STIPENDI TENSIONE SUI TAGLI

 

Il calcio sembrava un paradiso terrestre, un’oasi nel deserto, un mondo inattaccabile persino dalla crisi economica che
mette in ginocchio i lavoratori di ogni settore. Poi è arrivato il Coronavirus. Una pandemia anche per le tasche dei club: nessun incasso da stadio, merchandising azzerato, attività collaterali annullate, contratti in scadenza, broadcaster che si guardano bene dal pagare l’ultima quota annuale per i diritti televisivi. La terza industria del Paese, in grado di garantire allo Stato oltre 1 miliardo di gettito fiscale, rischia di fermarsi con una liquidità ai minimi termini. I calciatori sono dipendenti e come tali, per legge, andrebbero retribuiti lo stesso. Ma i presidenti di Lega hanno iniziato a sottoporre il problema: chi investe di più chiede ovviamente garanzie e tutele, chi investe di meno rischia di annegare.
CHI PAGA? Gli ingaggi sono la voce che pesa di più sui bilanci e non può esistere una cassa integrazione per gente che è proprietaria, a sua volta, di aziende con decine di dipendenti. Pensate a Ronaldo, Lukaku e compagnia cantante: sono delle multinazionali che fatturano milioni di euro. Chi li paga, se il carrozzone non va più avanti? Tra i palazzi del potere inizia a serpeggiare la voce di un possibile muro contro muro tra sindacato e proprietà: ovviamente i calciatori non vorrebbero rinunciare allo stipendio, ma tra i presidenti c'è chi ha fatto i conti, facendo capire che così rischia di venir meno la stabilità delle aziende. Il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso per la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali fino al 31 maggio 2020 anche per le società professionistiche, ma la Serie A 2019/20 vanta investimenti in stipendi che toccano quota 1 miliardo e 360 milioni di euro (record storico). Trecento milioni li spende solo la Juventus che ha 11 calciatori nella top 20 dei più pagati, poi c’è l’Inter (145 milioni), la Roma (126), il Milan (113), il Napoli (106) e la Lazio (74). Cristiano Ronaldo percepisce un assegno mensile da 2,6 milioni netti, per un totale di 31 milioni annui senza contare gli sponsor personali e tutte le entrate che arricchiscono il suo patrimonio. Dai bianconeri ne percepisce 8 l’olandese De Ligt, ma coi bonus sfonda abbondantemente quota 10 così come Lukaku, Erikssen, Higuain e Dzeko, tutti a 7,5 milioni annui di base

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un mio pensiero, mi dite che senso ha iniziare un altro campionato quando non hai completato il precedente?

 

risolti i problemi legati ai contratti, che tanto quello è un problema a prescindere da risolvere, perché non far slittare i campionati ad oltranza per consentirne una conclusione e far iniziare la stagione successiva in un secondo momento?

 

d'altronde anche nel 2022 per quella merda di mondiale in qatar ci sarà una rivoluzione dei calendari come erano stati sempre considerati.

che senso ha fare una Serie A a 22 squadre e una B a non so quante?

 

perché non far ripartire il campionato in corso non appena possibile per portarlo a conclusione e cominciare il successivo dopo la pausa, magari di un mese? tecnicamente è possibile.

 

 

 

Modificato da Aghy

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TACCUINO BIANCOCELESTE

I virologi egoisti e quelli virtuosi

La Juventus ha autorizzato alcuni suoi giocatori ad allontanarsi da Torino e tornare nei paesi d’origine per essere vicini ai propri familiari ammalati. Lo stesso ha fatto l’Inter con motivazioni simili a quelle della società presieduta da Andrea Agnelli.

Nessuno dei dirigenti delle due società aveva previsto che una volta deciso il rientro degli atleti questi ultimi sarebbero stati costretti a seguire una quarantena di almeno due settimane e che al ritorno avrebbero potuto trovare una situazione compromessa dalla scoperta di alcuni compagni affetti da coronavirus.

La pandemia ha colpito giocatori di altre squadre ponendo quest’ultime, oltre che Juventus ed Inter, in una condizione di difficoltà nel caso venisse deciso la ripresa degli allenamenti oltre, ovviamente, quella del campionato. Di qui l’interesse di alcune società ad annullare il campionato in corso come se per tre quarti non si fosse mai giocato ed a rinunciare non solo alla assegnazione dello scudetto ma anche alla indicazione delle squadre destinate alla retrocessione.

Un interesse del genere, che può anche essere considerato legittimo o almeno comprensibile, poggia però sulla previsione che la pandemia del coronavirus sia destinata ad andare avanti senza sosta per tutta la primavera ed anche per l’intera estate costringendo il governo ad allungare a dismisura il tempo del blocco delle persone e delle attività, delle attività scolastiche e di quelle sportive.

Ma su quale base scientifica si fonda una previsione del genere? Le esperienze di Cina, Corea del Sud e Giappone lasciano sperare che l’offensiva del virus non sia destinata a durare così a lungo ma, anche grazie alle misure di contenimento realizzate, possa esaurirsi secondo i ritmi seguiti dalle altre influenze di massa che si sono manifestate negli anni passati. Le pressioni del blocco del campionato, quindi, si fondano sugli interessi particolari delle squadre che se si ripartisse si troverebbero con i ranghi ridotti dalle quarantene e da una preparazione necessariamente carente e su quelli delle altre squadre che con l’annullamento del campionato vedrebbero annullato il rischio di retrocessione in serie B.

Il bizzarro della situazione è che se Claudio Lotito, Aurelio De Laurentiis ed altri presidenti chiedono la ripartenza per concludere regolarmente il campionato ed evitare il rischio di pesanti conseguenze economiche sulle società e sull’intero settore, vengono accusati di egoismo ed il Presidente della Lazio, che conosce la situazione degli ospedali del Lazio per ragioni di lavoro ma anche perché ha sempre manifestato grande attenzione e solidarietà per chi vi opera e per chi vi è ricoverato, viene irriso come neo-virologo da Andrea Agnelli e dal cugino Lapo Elkann.

Per cui se Lotito spera nell’esaurirsi breve del contagio è un virologo egoista mentre se Agnelli ed Elkann puntano sul contagio prolungato non sono anche loro dei virologi senza titolo scientifico bensì dei difensori della salute e della pubblica virtù. Ma se i giocatori di Juventus ed Inter non fossero partiti e non ci fossero stati dei contagiati, chi sarebbero i virtuosi e chi gli egoisti? Quelli che badano solo ai propri personali interessi proponendo l’annullamento del campionato o quelli che pensano che i propri interessi coincidano con quelli di un settore che oltre alla salute dei giocatori e dei tifosi deve anche preoccuparsi di non cadere nel baratro dei fallimenti?

 

Vostro Arturo.

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Una delle cose che sto scoprendo da questa tragedia è che si può stare senza calcio. Un'altra è la distanza di questo mondo da quello reale. E francamente mi da anche un certo fastidio leggere di gente normale che si schiera per un fatto di tifo con agnelli, marotta, lotito diaconale, de laurentis o lapo. Possano fallire tutte

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