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BuFERA

l'immigrazione nel nostro tempo

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pur distinguendola in questa discussione dalle migrazioni del passato, credo che i motivi di fondo per le migrazioni tanto individuali quanto di massa abbiano delle ragioni comuni, indipendentemente da quando queste avvengano. cambiano probabilmente i numeri, sicuramente le infrastrutture e senza dubbio anche le parole scelte per descriverle, ma dietro una migrazione c'è sempre la sopravvivenza o la ricerca di una vita migliore, con un'area grigia molto ampia in mezzo.

 

i flussi migratori attuali in europa vengono motivati quasi sempre con "ragioni economiche", e non potrebbe essere altrimenti dal momento che ormai l'interno pianeta è sotto un regime a sistema capitalistico. è l'economia che causa l'inquinamento, è l'economia che riempie il piatto in cui mangi, è l'ecomonia che ti veste, è l'ecomonia che ti costruisce casa ed ormai è l'economia che pensa per te, che precede l'uomo e la società in fatto di importanza. e il sistema economico in cui viviamo è un sistema globalizzato, che coinvolge senza scelta e senza alternativa tutto il pianeta, ragion per cui non ha un minimo di senso fare i ponzi pilato e fregarsene di quello che succede altrove, come se la cosa non ci coinvolgesse.

 

è letteralmente impossibile godere di questo sistema economico credendo di fermare l'immigrazione degli uomini. migrano i prodotti, migrano le idee, le abitudini e perfino il senso dell'umorismo, tutto senza filtro, perché la globalizzazione è passata sopra le culture locali come un'autostrada ad otto corsie, appiattendo tutto. è per questo impossibile credere di poter fare filtro su ciò che più ci piace e ciò non ci piace, come fosse una scelta di società e non individuale.

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oltre due settimane fa ho scritto questo messaggio sull'unico tema che in italia è riuscito ad essere attuale per oltre vent'anni, praticamente ininterrottamente. l'unica pretesa è stata di dire la propria, senza le idee preconfezionate di media e politici... niente, effettivamente è inutile parlare di pensiero unico del fascismo perché il pensiero l'abbiamo delegato al ducetto di nostra spontanea volontà

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