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Ussaro

TESTI DELLE CANZONI

Messaggi raccomandati

Fabrizio De Andrè - A dumenega

 

Quandu ä dumenega fan u gíu

cappellin neuvu neuvu u vestiu

cu 'a madama a madama 'n testa

o belin che festa o belin che festa

a tûtti apreuvu ä pruccessiún

d'a Teresin-a du Teresún

tûtti a miâ ë figge du diàu

che belin de lou che belin de lou

e a stu luciâ de cheusce e de tettín

ghe fan u sciätu anche i ciû piccin

mama mama damme ë palanche

veuggiu anâ a casín veuggiu anâ a casín

e ciû s'addentran inta cittæ

ciû euggi e vuxi ghe dan deré

ghe dixan quellu che nu peúan dî

de zeùggia sabbu e de lûnedì

 

a Ciamberlinú sûssa belin

ä Fuxe cheusce de sciaccanuxe

in Caignàn musse de tersa man

e in Puntexellu ghe mustran l'öxellu

(2 volte)

 

e u direttú du portu c'u ghe vedde l'ou

'nte quelle scciappe a reposu da a lou

pe nu fâ vedde ch'u l'è cuntentu

ch'u meu-neuvu u gh'à u finansiamentu

u se cunfunde 'nta confûsiún

cun l'euggiu pin de indignasiún

e u ghe cría u ghe cría deré

bagasce sëi e ghe restè

 

e ti che ti ghe sbraggi apreuvu

mancu ciû u nasu gh'avei de neuvu

bruttu galûsciu de 'n purtòu de Cristu

nu t'è l'únicu ch'u se n'è avvistu

che in mezzu a quelle creatúe

che se guagnan u pan da nûe

a gh'è a gh'è a gh'è a gh'è

a gh'è anche teu muggè

 

a Ciamberlin sûssa belin

ä Fuxe cheusce de sciaccanuxe

in Caignàn musse de tersa man

e in Puntexellu ghe mustran l'öxellu

 

 

LA DOMENICA (traduzione)

 

Quando alla domenica fanno il giro

cappellino nuovo nuovo il vestito

con la madama la madama in testa

cazzo che festa cazzo che festa

e tutti dietro alla processione

della Teresina del Teresone

tutti a guardare le figlie del diavolo

che cazzo di lavoro che cazzo di lavoro

e a questo dondolare di cosce e di tette

gli fanno il chiasso anche i più piccoli

mamma mamma dammi i soldi

voglio andare a casino voglio andare a casino

e più si addentrano nella città

più occhi e voci gli danno dietro

gli dicono quello che non possono dire

di giovedì di sabato e di lunedì

a Pianderlino succhia cazzi

alla Foce cosce da schiaccianoci

in Carignano fiche di terza mano

e a Ponticello gli mostrano l'uccello

a Pianderlino succhia cazzi

alla Foce cosce da schiaccianoci

in Carignano fiche di terza mano

e a Ponticello gli mostrano l'uccello

e il direttore del porto che ci vede l'oro

in quelle chiappe a riposo dal lavoro

per non fare vedere che è contento

che il molo nuovo ha il finanziamento

si confonde nella confusione

con l'occhio pieno di indignazione

e gli grida gli grida dietro

bagasce siete e ci restate

e tu che gli sbraiti appresso

neanche più il naso avete di nuovo

brutto stronzo di un portatore di Cristo

non sei l'unico che se ne è accorto

che in mezzo a quelle creature

che si guadagnano il pane da nude

c'è c'è c'è c'è

c'è anche tua moglie

a Pianderlino succhia cazzi

alla Foce cosce da schiaccianoci

in Carignano fiche di terza mano

e a Ponticello gli mostrano l'uccello.

 

buon ascolto ;)

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chiudo il terzetto....

 

Fabrizio De Andrè - La bomba in testa

 

...e io contavo i denti ai francobolli

dicevo "grazie a Dio" "buon Natale "

mi sentivo normale

eppure i miei trent'anni

erano pochi più dei loro

ma non importa adesso torno al lavoro.

 

Cantavano il disordine dei sogni

gli ingrati del benessere francese

e non davan l'idea

di denunciare uomini al balcone

di un solo maggio, di un unico paese.

 

E io ho la faccia usata dal buonsenso

ripeto "Non vogliamoci del male "

e non mi sento normale

e mi sorprendo ancora

a misurarmi su di loro

e adesso è tardi, adesso torno al lavoro.

 

Rischiavano la strada e per un uomo

ci vuole pure un senso a sopportare

di poter sanguinare

e il senso non dev'essere rischiare

ma forse non voler più sopportare.

 

Chissà cosa si trova a liberare

la fiducia nelle proprie tentazioni,

allontanare gli intrusi

dalle nostre emozioni,

allontanarli in tempo

e prima di trovarsi solo

con la paura di non tornare al lavoro.

 

Rischiare libertà strada per strada,

scordarsi le rotaie verso casa,

io ne valgo la pena,

per arrivare ad incontrar la gente

senza dovermi fingere innocente.

 

Mi sforzo di ripetermi con loro

e più l'idea va di là del vetro

più mi lasciano indietro,

per il coraggio insieme

non so le regole del gioco

senza la mia paura mi fido poco.

 

Ormai sono in ritardo per gli amici

per l'odio potrei farcela da solo

illuminando al tritolo

chi ha la faccia e mostra solo il viso

sempre gradevole, sempre più impreciso.

 

E l'esplosivo spacca, taglia, fruga

tra gli ospiti di un ballo mascherato,

io mi sono invitato

a rilevar l'impronta

dietro ogni maschera che salta

e a non aver pietà per la mia prima volta.

Modificato da Fera7 s.p.a.

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Questa canzone è tratta dall'album Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo (1971)

E' affascinante la storia che sta dietro a questo album.Tutto parte da Fernanda Pivano che aveva come professore all'università un certo Cesare Pavese (già qui mi vengono i brividi se si pensa a quello che può trasmettere un prof di quella caratura). Pavese era un grosso appassionato di letteratura americana, anzi diciamo che ha dato un grosso contributo all'introduzione della letteratura americana in Italia.

La Pivano, allora molto giovane, fece conoscere il libro "Antologia di Spoon River " di Edgar Lee MAster a De Andrè il quale adattò le storie a testi per le sue canzoni.

 

Intervista della Pivano a De Andrè

 

Suonatore Jones di F. De Andrè

 

In un vortice di polvere

gli altri vedevan siccità,

a me ricordava

la gonna di Jenny

in un ballo di tanti anni fa.

 

Sentivo la mia terra

vibrare di suoni, era il mio cuore

e allora perché coltivarla ancora,

come pensarla migliore.

 

Libertà l'ho vista dormire

nei campi coltivati

a cielo e denaro,

a cielo ed amore,

protetta da un filo spinato.

 

Libertà l'ho vista svegliarsi

ogni volta che ho suonato

per un fruscio di ragazze

a un ballo,

per un compagno ubriaco.

 

E poi se la gente sa,

e la gente lo sa che sai suonare,

suonare ti tocca

per tutta la vita

e ti piace lasciarti ascoltare.

 

Finii con i campi alle ortiche

finii con un flauto spezzato

e un ridere rauco

ricordi tanti

e nemmeno un rimpianto.

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LA MEJO!

 

 

tra frammenti di tecniche

sotto prodigi incerti

un affanno continuo

radio accese

mutazioni possibili

progenitori falsi

un nodo alla gola schermi accesi

come puttana fragile

in cerca di occasioni

so dove sta il delirio

e trema il cuore

trema per un non so

trema per un non so

che si trova a volte a caso

ti guardo e non ti vedo

ti ascolto e non ti sento

non chiedermi di crederti non lo farò

trema per un non so

trema per un non so

che si trova a volte a caso

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LA MEJO!

 

 

tra frammenti di tecniche

sotto prodigi incerti

un affanno continuo

radio accese

mutazioni possibili

progenitori falsi

un nodo alla gola schermi accesi

come puttana fragile

in cerca di occasioni

so dove sta il delirio

e trema il cuore

trema per un non so

trema per un non so

che si trova a volte a caso

ti guardo e non ti vedo

ti ascolto e non ti sento

non chiedermi di crederti non lo farò

trema per un non so

trema per un non so

che si trova a volte a caso

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Se non erro...."And the radio plays".

Eh, il grande Giovanni Lindo :)

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Before you slip into unconsciousness

I'd like to have another kiss

Another flashing chance at bliss

Another kiss

Another kiss

 

The days are bright and filled with pain

Enclose me in your gentle rain

The time you ran was too insane

We'll meet again

We'll meet again

 

Oh tell me where your freedom lies

The streets are fields that never die

Deliver me from reasons why

You'd rather cry

I'd rather fly

 

The crystal ship is being filled

A thousand girls, a thousand thrills

A million ways to spend your time

When we get back

I'll drop a line

 

 

The Crystal Ship degli immortali Doors... Jim, veglia sempre su di noi! :D

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Brau!

Anche per me è tra i testi migliori di Jim Morrison ;) .

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Gran testo di Fabrizio De Andrè (spero che sia sua)

l bombarolo

 

 

 

Chi va dicendo in giro

che odio il mio lavoro

non sa con quanto amore

mi dedico al tritolo,

è quasi indipendente

ancora poche ore

poi gli darò la voce

il detonatore.

Il mio Pinocchio fragile

parente artigianale

di ordigni costruiti

su scala industriale

di me non farà mai

un cavaliere del lavoro,

io son d'un'altra razza,

son bombarolo.

Nel scendere le scale

ci metto più attenzione,

sarebbe imperdonabile

giustiziarmi sul portone

proprio nel giorno in cui

la decisione è mia

sulla condanna a morte

o l'amnistia.

Per strada tante facce

non hanno un bel colore,

qui chi non terrorizza

si ammala di terrore,

c'è chi aspetta la pioggia

per non piangere da solo,

io son d'un altro avviso,

son bombarolo.

Intellettuali d'oggi

idioti di domani

ridatemi il cervello

che basta alle mie mani,

profeti molto acrobati

della rivoluzione

oggi farò da me

senza lezione.

Vi scoverò i nemici

per voi così distanti

e dopo averli uccisi

sarò fra i latitanti

ma finché li cerco io

i latitanti sono loro,

ho scelto un'altra scuola,

son bombarolo.

Potere troppe volte

delegato ad altre mani,

sganciato e restituitoci

dai tuoi aeroplani,

io vengo a restituirti

un po' del tuo terrore

del tuo disordine

del tuo rumore.

Così pensava forte

un trentenne disperato,

se non del tutto giusto

quasi niente sbagliato,

cercando il luogo idoneo

adatto al suo tritolo,

insomma il posto degno

d'un bombarolo.

C'è chi lo vide ridere

davanti al Parlamento

aspettando l'esplosione

che provasse il suo talento,

c'è chi lo vide piangere

un torrente di vocali

vedendo esplodere

un chiosco di giornali.

Ma ciò che lo ferì

profondamente nell'orgoglio

fu l'immagine di lei

che si sporgeva da ogni foglio

lontana dal ridicolo

in cui lo lasciò solo,

ma in prima pagina

col bombarolo.

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certo che è sua "Il Bombarolo"

 

:clap:

 

 

per quotare Fogueres, ecco un'altra perla di Faber tratta dal suo "non al denaro non all'amore nè al cielo"

 

Fabrizio De Andrè - Un chimico

 

Solo la morte m'ha portato in collina

un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria

per bivacchi di fuochi che dicono fatui

che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.

Solo la morte m'ha portato in collina.

 

Da chimico un giorno avevo il potere

di sposare gli elementi e di farli reagire,

ma gli uomini mai mi riuscì di capire

perché si combinassero attraverso l'amore.

Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

 

Guardate il sorriso guardate il colore

come giocan sul viso di chi cerca l'amore:

ma lo stesso sorriso lo stesso colore

dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

 

È strano andarsene senza soffrire,

senza un volto di donna da dover ricordare.

Ma è fosse diverso il vostro morire

vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.

Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

 

Primavera non bussa lei entra sicura

come il fumo lei penetra in ogni fessura

ha le labbra di carne i capelli di grano

che paura, che voglia che ti prenda per mano.

Che paura, che voglia che ti porti lontano.

 

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare

guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:

soltanto una legge che io riesco a capire

ha potuto sposarli senza farli scoppiare.

Soltanto la legge che io riesco a capire.

 

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.

Non sapevo con chi e chi avrei generato:

Son morto in un esperimento sbagliato

proprio come gli idioti che muoion d'amore.

E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

Modificato da Fera7 s.p.a.

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allora metto una non sua (credo di Georges Brassens, musicista incredibile) ma rifatta alla grande

 

Il Gorilla

 

Sulla piazza d'una città

la gente guardava con ammirazione

un gorilla portato lì

dagli zingari di un baraccone

con poco senso del pudore

le comari di quel rione

contemplavano lo scimmione

non dico dove non dico come

attenti al gorilla!

d'improvviso la grossa gabbia

dove viveva l'animale

s'aprì di schianto non so perchè

forse l'avevano chiusa male

la bestia uscendo fuori di là

disse: "quest'oggi me la levo"

parlava della verginità

di cui ancora viveva schiavo

attenti al gorilla!

il padrone si mise a urlare

"il mio gorilla, fate attenzione"

non ha veduto mai una scimmia

potrebbe fare confusione

tutti i presenti a questo punto

fuggirono in ogni direzione

anche le donne dimostrando

la differenza fra idea e azione

attenti al gorilla!

tutta la gente corre di fretta

di qui e di là con grande foga

si attardano solo una vecchietta

e un giovane giudice con la toga

visto che gli altri avevan squagliato

il quadrumane accelerò

e sulla vecchia e sul magistrato

con quattro salti si portò

attenti al gorilla!

"bah, sospirò pensando la vecchia,

ch'io fossi ancora desiderata

sarebbe cosa alquanto strana

e più che altro non sperata"

"che mi si prenda per una scimmia

pensava il giudice col fiato corto,

non è possibile, questo è ¨ sicuro"

il seguito prova che aveva torto

attenti al gorilla!

se qualcuno di voi dovesse

costretto con le spalle al muro,

violare un giudice od una vecchia

della sua scelta sarei sicuro

ma si dà il caso che il gorilla

considerato un grandioso fusto

da chi l'ha provato però non brilla

nè per lo spirito nè per il gusto

attenti al gorilla!

infatti lui, sdegnando la vecchia

si dirige sul magistrato

lo acchiappa forte per un'orecchia

e lo trascina in mezzo ad un prato

quello che avvenne fra l'erba alta

non posso dirlo per intero

ma lo spettacolo fu avvincente

e la "suspence" ci fu davvero

attenti al gorilla!

dirà soltanto che sul più bello

dello spiacevole e cupo dramma

piangeva il giudice come un vitello

negli intervalli gridava mamma

gridava mamma come quel tale

cui il giorno prima come ad un pollo

con una sentenza un po' originale

aveva fatto tagliare il collo.

attenti al gorilla!

Modificato da Windom Earle

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allora metto una sua (credo di Georges Brassens, musicista incredibile) ma rifatta alla grande

 

Il Gorilla

 

 

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Il gorilla è fortemente legata a "Un giudice" anche se nn sono nello stesso album... :D

 

 

Sullo stampo goliardico c'è anche la mitica Carlo Martello. Secondo la leggenda il testo fu scritto a 4 mani con Paolo Villaggio tornando in macchina da Milano.

 

Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers

 

Re Carlo tornava dalla guerra

lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor

 

al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura

del sire vincitor

 

il sangue del principe del Moro

arrossano il ciniero

d'identico color

 

ma più che del corpo le ferite

da Carlo son sentite

le bramosie d'amor

 

"se ansia di gloria e sete d'onore

spegne la guerra al vincitore

non ti concede un momento per fare all'amore

 

chi poi impone alla sposa soave di castità

la cintura in me grave

in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"

 

così si lamenta il Re cristiano

s'inchina intorno il grano

gli son corona i fior

 

lo specchi di chiara fontanella

riflette fiero in sella

dei Mori il vincitor

 

Quand'ecco nell'acqua si compone

mirabile visione

il simbolo d'amor

 

nel folto di lunghe trecce bionde

il seno si confonde

ignudo in pieno sol

 

"Mai non fu vista cosa più bella

mai io non colsi siffatta pulzella"

disse Re Carlo scendendo veloce di sella

 

"De' cavaliere non v'accostate

già d'altri è gaudio quel che cercate

ad altra più facile fonte la sete calmate"

 

Sorpreso da un dire sì deciso

sentendosi deriso

Re Carlo s'arrestò

 

ma più dell'onor potè il digiuno

fremente l'elmo bruno

il sire si levò

 

codesta era l'arma sua segreta

da Carlo spesso usata

in gran difficoltà

 

alla donna apparve un gran nasone

e un volto da caprone

ma era sua maestà

 

"Se voi non foste il mio sovrano"

Carlo si sfila il pesante spadone

"non celerei il disio di fuggirvi lontano,

 

ma poiché siete il mio signore"

Carlo si toglie l'intero gabbione

"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

 

Cavaliere egli era assai valente

ed anche in quel frangente

d'onor si ricoprì

 

e giunto alla fin della tenzone

incerto sull'arcione

tentò di risalir

 

veloce lo arpiona la pulzella

repente la parcella

presenta al suo signor

 

"Beh proprio perché voi siete il sire

fan cinquemila lire

è un prezzo di favor"

"E' mai possibile o porco di un cane

che le avventure in codesto reame

debban risolversi tutte con grandi puttane,

 

anche sul prezzo c'è poi da ridire

ben mi ricordo che pria di partire

v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

 

Ciò detto agì da gran cialtrone

con balzo da leone

in sella si lanciò

 

frustando il cavallo come un ciuco

fra i glicini e il sambuco

il Re si dileguò

 

Re Carlo tornava dalla guerra

lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor

 

al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura

del sire vincitor

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continuiamo con la poesia che diventa musica allora anche se purtroppo con la traduzione si perde gran parte della magia di questo assoluto capolavoro.

 

p.s. non metto autore e titolo perchè chi non la conosce è perugino. <_<<_<

 

I am just a poor boy

Though my story's seldom told

I have squandered my esistance

For a pocket full of mumbles such are promises

All lies and jests

Still a man hears what he wants to hear

And disregards the rest

When I left my home and my family

I was no more than a boy

In the company of strangers

In the quiet of the railway station running scared

Laying low, seeking out the poorer quarters

Where the ragged people go

Looking for the places only they would know

Lie la lie ...

Asking only workman's wages

I come looking for a job

But I get no offers,

Just a come-on from the whores on Seventh Avenue

I do declare, there were times when I was so lonesome

I took some comfort there

Lie la lie ...

Then I'm laying out my winter clothes

And wishing I was gone

Going home

Where the New York City winters aren't bleeding me

Bleeding me, going home

In the clearing stands a boxer

And a fighter by his trade

And he carries the reminders

Of ev'ry glove that layed him down

Or cut him till he cried out

In his anger and his shame

"I am leaving, I am leaving"

But the fighter still remains

Lie la lie ...

 

 

 

 

Io sono solo un povero ragazzo

sebbene abbia raccontato raramente la mia storia

ho buttato al vento la mia esistenza

per una tasca piena di chiacchiere come le promesse

solo bugie e bidoni

perché un uomo ascolta solo quello che vuole sentire

e trascura il rimanente

Quando ho lasciato la mia casa e la mia famiglia

ero poco più di un ragazzo

in compagnia di sconosciuti

timoroso nella quiete di una stazione ferroviaria

tenendomi basso, cercando i quartieri più poveri

dove va la gente disagiata

cercando i luoghi che solo loro possono conoscere

(bugia, falsità …)

Chiedendo solo la paga di un lavoratore

io arrivai cercando una occupazione

ma non ebbi alcuna offerta

soltanto un "vieni-qui-dai" dalle puttane sulla Settima Strada

Lo affermo, ci sono momenti nei quali ero così solo

Che cercai conforto là

Lie la lie …

Ora io sto togliendomi i miei vestiti pesanti

Vorrei essere andato via

essere a casa

dove gli inverni di N.Y. City non mi fanno sanguinare

sanguinare, andare a casa

Nello spiazzo c’è un pugile

e un lottatore con il suo commercio

e lui ha con sé un ricordo

per ciascun guantone che l’ha buttato al tappeto

o ferito fino a farlo piangere

con la sua rabbia e la sua vergogna

"Me ne sto andando, me ne sto andando"

ma il lottatore rimane ancora la’

Lie la lie …

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fabrizio de andrè - Il pescatore

 

All'ombra dell'ultimo sole

s'era assopito un pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso.

 

Venne alla spiaggia un assassino

due occhi grandi da bambino

due occhi enormi di paura

eran gli specchi di un'avventura.

 

E chiese al vecchio dammi il pane

ho poco tempo e troppa fame

e chiese al vecchio dammi il vino

ho sete e sono un assassino.

 

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno

non si guardò neppure intorno

ma versò il vino e spezzò il pane

per chi diceva ho sete e ho fame.

 

E fu il calore di un momento

poi via di nuovo verso il vento

davanti agli occhi ancora il sole

dietro alle spalle un pescatore.

 

Dietro alle spalle un pescatore

e la memoria è già dolore

è già il rimpianto di un aprile

giocato all'ombra di un cortile.

 

Vennero in sella due gendarmi

vennero in sella con le armi

chiesero al vecchio se lì vicino

fosse passato un assassino.

 

Ma all'ombra dell'ultimo sole

s'era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso.

 

questa ce l'ho pure sul cell. come suoneria :D

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bah....

 

Virginiana Miller - La verità sul Tennis

 

Dea pagana del sole sul campo centrale

spero in una volè di sguardi per me - io ti spio

Si mi piace guardare, godermi lo stile che hai

e rodermi il cuore di panna al bar

ma nessuno lo sa, no nessuno lo sa - io ti spio

Tesa fino al gemito, fiato reso libero

vita in fuga lungolinea

e sotto la doccia scivolava la bella vacanza

fra i pini di Roma come la schiuma, come l’età

ma nessuno lo sa, no nessuno lo sa - io ti spio

Nessuno sa, nessuno immagina che ci penso ancora

nessuno sa, nessuno immagina che mi manchi ancora

nessuno sa che pensando a te io mi masturbo ancora

la verità, la verità sul tennis

nessuno sa, nessuno immagina

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Ella despidió a su amor

El partió en un barco en el muelle de san Blas

él juró que volvería

y empapada en llanto ella juró que esperaría..

miles de lunas pasaron

y siempre ella estaba en el muelle

esperando..

Muchas tardes se anidaron

se anidaron en su pelo

y en sus labios

 

Llevaba el mismo vestido

y por si él volviera no se fuera a equivocar.

Los cangrejos le mordían

su ropaje, su tristeza y su ilusión..

y el tiempo se escurrió

y sus ojos se le llenaron de amaneceres

y del mar se enamoró

y su cuerpo se enraizó

en el muelle

 

Sola

sola en el olvido

sola

sola con su espíritu

sola

sola con su amor el mar

sola

en el muelle de san Blas

 

Su cabello se blanqueó

pero ningún barco a su amor le devolvía,

y en el pueblo le decían

le decían la loca del muelle de san Blas.

Y una tarde de abril

la intentaron transladar al manicomio;

nadie la pudo arrancar

y del mar nunca jamás la separaron.

 

Sola

sola en el olvido

sola

sola con su espíritu

sola

sola con su amor el mar

sola

en el muelle de san Blas

 

Sola en el olvido

Sola con su espíritu

Sola con su amor el mar

 

Sola

sola en el olvido

sola

sola con su espíritu

sola

sola con su amor el mar

sola

en el muelle de san Blas

 

Se quedó

Se quedó

Sola, sola

Se quedó

Se quedó

con el sol y con el mar

Se quedó ahí

Se quedó hasta el fin

se quedó ahí

se quedó en el muelle de san Blas

 

Sola, sola, sola

 

 

 

manà, en el muelle de san blas

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sebbene non straveda per il rap la più bella canzone d'amore secondo me è questa

 

Articolo 31 Solo Per Te

 

 

Un fiume di parole che non sanno dove andare, ruffiane come un gatto che si

fa accarezzare, mi nuotano nella testa e poi mi scendono nella gola e

vogliono essere sentite da una persona sola, una persona sola che le

sappia capire, che sappia catturare tutto quello che hanno da dire, qualcuno

che le prenda per poterle conservare, qualcuno a cui poterle dedicare. Di

certo non importa quanto tempo é durato, ma é sembrato abbastanza, non

hai mai pensato a quante cose abbiamo fatto e a quanto si é parlato, e a

quante notti in bianco che abbiamo passato, notti di discorsi, notti di

stronzate, di sesso e di rimorsi, di litigate, al sapore di birra, nutella e

biscotti, di sudore, di letti bagnati e disfatti. Mi piacevi, sai, quando ridevi, mi

piaceva anche il modo in cui fottevi e godevi, ma adesso é tutto lontano,

finito diciamo, ho avuto un paio di storie da quando non ci sentiamo, sono

ritornato alle mie vecchie convinzioni, e le donne le uso solo come

svuotacoglioni, girando, parecchio arrapante, con un DJ per amico e un

microfono per amante. Ma ricordo quella volta quando il meglio abbiamo

dato, alla fino ero distrutto e ti ho cercato, é stato automatico, non lo capisco

ancora, non avevo più pensato a te prima di allora, ed é stata quella notte

che ho pensato a questo testo, non capivo il motivo, ma sentivo che farlo era

giusto perchè ti sono grato di ciò che hai insegnato e di ciò che hai

imparato, l’ho creato, e forse non é un granché, ma é fottutamente vero ed é

solo per te....solo per te. ...solo per te. Solo per te, credimi é un fatto strano,

dedichiamo, limitiamo questo brano stai attenta, non fraintendere il mio

intento: non sto piangendo, sto solo riflettendo. Uso questo ritmo lento come

accompagnamento al mio commento, a differenza di quei senza palle che in

un componimento piangono perchè han perso la donna, o ciò che chiamano

amore. Che cos’é questo amore se non uno scambio di interessi, che pone

le fondamenta su una serie di compromessi, già, e tu lo sai bene che questa

non é una di quelle cantilene tanto care alla nostra tradizione di italiana

sfigata canzone, fatta di smielate spremute di cuore, che quelli come noi

fanno solo vomitare. Quelli che hanno preso troppi calci in culo, quel tipo di

calci che ti rende il cuore duro, e ti insegna a prendere senza dare, a

offendere e ad usare, e poi a picchiare, ed ecco la differenza che ho notato:

con te ho preso, ma ho anche dato, e così solo per te sto parlando adesso,

solo per te rimo questo pezzo. ...solo per te ...solo per te. Le cose importanti

sono difficili da dire, le parole le rendono stupide e piccole, e poi non sono

bravo a descrivere cio che sento, specialmente su questo argomento, mi

conosco e so che mi sarei dimenticato di quello che c’é stato il segno ho

lasciato una cosa che di fare non mi sarei mai sognato e di cui tempo fa mi

sarei vergognato, ma non capita tutti i giorni d’incontrare una tipa che ti

ascolta prima di parlare, che ama quello che ami, che odia quello che odi,

che non passa la vita davanti allo specchio, che non te la fai in un momento,

che non gli frega del tuo aspetto ma che ti guarda dentro e che ha una faccia

da gatta quando ti guarda, ma se s’incazza sa essere crudele e bastarda,

che in tutto quello che fa é stilosa e originale, che se stai con lei ti fa sentire

un po' speciale, che quando si da lo fa con calore, che non scopa mai ma fa

solo l’amore, così ecco il mio segno, il mio ricordo ritmato, sputato, su

questo giro di basso, e qui lo lascio per ogni volta che lo vorrai sentire ed é

solo per te e per chi lo sa capire

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Ma siccome siamo sempre un forum di tifosi NON DIMENTICHEREI:

 

You'll Never Walk Alone

 

When you walk through a storm

Hold your head up high

And don't be afraid of the dark

At the end of the storm

Is a golden sky

And the sweet silver song of a lark

Walk on through the wind

Walk on through the rain

Though your dreams be tossed and blown

Walk on walk on with hope in your heart

And you'll never walk alone

You'll never walk alone

Walk on walk on with hope in your heart

And you'll never walk alone

You'll never walk alone

 

:flag::flag::flag::flag:

Modificato da nibbio

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Abbandono per poco la musica intellettualmente impegnata per questa bellissima canzone dei Ratti della Sabina...

 

 

I Ratti della Sabina - La Tarantella del Serpente

 

Dicunu li vecchi de paese

che se taji un serpe llà ‘nnu mezzu,

quillu, mica more ma renasce

più cattivu de la peste,

più ‘gnorante de unu che lavora in un ufficiu pubblicu

e più furbu de nà vorbe e d’un fainu missi ‘nsieme,

te ssé recorda e ssé tt’encontra

poi di pure che ppe tte é arrivata

in quillu momentu l’ora tea.

 

Stete sempre all’erta

quannu annate p’à campagna

perchè s’ensinua in ogni buciu

a covà l’odio versu l’omini

e quannu scappa fori

ce tè l’occhi come a brace,

è tuttu niru come a pece

e se llù chiami pé nome se ‘ncazza veramente

e te perseguiterà pé sempre,

finu a che nun diventi mattu de capoccia

‘nsieme a tutti quanti i parenti tei.

 

Tant’è viru che qunn’unu é tantu stranu,

oppure é d’animu cattivu cò a ‘gnoranza che s’uncolla,

ce sta usanza, là ppé parti mei, de chiede a li cristiani

se per casu un giorno da monelli j’esse mica, tante vote, moccecatu u“Regu”.

 

Oddio! L’ho numinatu, mò che mme succederà?

Lu nome seu nun toccherebbe pronunciallu mai.

Mò spero, solamente, che la sorte sia clemente.

Nnù frattempu cantemo e ballemoce senza pensacce à tarantella,

à tarantella dù serpente.

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bah....

Virginiana Miller

 

grande

uno dei migliori gruppi in Italia per i testi

 

 

metto uno dei miei preferiti

 

 

 

RADIOAMATORE

Sempre cara mi fu

la baracca d'alluminio in fondo al giardino

e questa sedia di tela pieghevole.

Sento le vocali fra le foglie

nell'ora in cui si chiudono i garages

c'è un'ansia sibilante

l'ombra degli uccelli sopra i muri...

si, ma spiegalo alla gente

spiegalo ai miei genitori

chiudo gli occhi dietro le mie lenti bifocali

e sono fuori...

dammi cento lire, prego, cento lire intere

sono stato contattato e devo andare

perché sono io il prescelto Salvatore del Mondo.

Scendono in fila gli invasori alieni

ma se perdo le mie vite una ad una

suonerete le campane registrate

dagli altoparlanti delle vostre chiese.

Perché vedi, io amo la radio

e frequento le onde magnetiche

lo so che c'è qualcuno come me

sulla citizen band.

Modificato da Windom Earle

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Frankie Hi-NRG MC - Libri Di Sangue

 

C'e' chi la chiama intolleranza quest'ombra che avanza, che incalza, che aumenta di potenza: figlia di arroganza e di ignoranza, ragione di vita di chi ha perso la coscienza e crede ciecamente nella supremazia di una razza sulle altre: no, non è la mia questa visione della vita, e la partita non e' vinta finche' non e' finita ed io l'ho appena cominciata. Una manciata di dadi e' stata tirata e la valanga di facce numerate non si e' ancora fermata, non si ha il risultato: ci han provato ha stabilirlo a priori chi e' dentro e chi e' fuori, chi è uno e chi è zero, chi è bianco e chi è nero. Ma questa e' l'opinione di una parte, non e' la piu' importante, è solo quella del piu' forte e non abbiamo scampo di fronte alla morte. Far come il gatto e il topo non è lo scopo di questo gioco di ruolo guidato da un master senza scrupoli, l'odio fra i popoli, i forti sui deboli; che sono abili a crearsi alibi indimostrabili, che accampano ragioni futili ma incontestabili, che negano tutti i diritti ai propri simili in nome di una giustizia propria degli uomini soltanto nella forma, non negli intenti: sei grosso? Ti rispetto se no calci sui denti. Diversi nell'aspetto siamo scritti in mille lingue... ma siam libri di sangue... tutti libri di sangue...

Siamo libri di sangue, volumi di storia futura, diversa cultura ma identica natura: e' inutile negarlo, questi sono i fatti, il prologo e l'epilogo uguali per tutti: farabutti, politici corrotti, uomini dotti, mafiosi, poliziotti; non c'e' spazio per nessuna distinzione, siam tutti membri di una stessa nazione ZULU. E quando un uomo è nudo è nudo e nessuno puo' dire se quest'uomo sia buono o cattivo, figurati se importa poi come si vesta: una bestia in divisa resta una bestia, chiamata a tutelare i diritti di chi? E' successo a brother Rodney King, colpevole del crimine di esser nato nero nella buia capitale dell'impero del denaro. Colpo su colpo, battuto come un polpo, legato, incaprettato e trascinato per lo scalpo documentato, l'hanno filmato, pagine d'odio scritte sul selciato, vergate col sangue di un uomo innocente, impotente, che con quei bastardi no c'entrava niente, macara gente quotidianamente, succede anche in italia, ma non si sente. Lentamente, inesorabilmente la sabbia del tempo ricopre la mente. Ogni giorno d'ogni mese d'ogni anno in tutto il mondo la violenza comanda le azioni di uomini e nazioni: sesso, razza, religioni, non mancano occasioni per odiare, ma dobbiamo ricordare che siamo libri di sangue.. tutti libri di sangue...

Pagine e pagine e pagine di sentimenti, emozioni, decisioni, ripensamenti: fitte pagine scritte, anime trafitte dal dolore divedersi diversi, costretti a inscenare una farsa perversa inquesto universo di sole comparse percorso dall'odio o fingio sei perso! No, mi rifiuto di accettare questa logica contorta di chi non vuole amare ma vuole giudicare dalla copertina una persona: seduti in poltrona individui come questi governano il mondo e lo sfondo si riempie di morte e sconforto, il rapporto s'incrina: inevitabilmente discendiamola china. Gia' lunga e' la lista di ottusi soprusi ma piu' passa iltempo piu' crescon gli abusi su donne umiliate dai capi d'azienda sei "brava" c'hai il posto, se no alzi le tende! Su uomini nati lontano, troppo a sud per tendergli la mano: carcasse fumanti sui campi di sole, migliaia di gole gonfie di parole di dolore, spine nel cuore di quelli che vedon marcirei propri fratelli, popoli usati come merce di scambio: mi oppongo. A patti non scendo con questa realtà e non mi va... e non mi va... e non mi va che "patibolo" sia il titolo del nuovo capitolo che stiamo per scrivere: forza, capitelo! Usiamo piu' il cuore e un po' meno le spranghe, perche' siam libri di sangue.

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due canzoni stupende dei Marlene Kuntz

 

Nuotando nell'aria

 

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca

in certi momenti e in questo momento

è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.

Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente:

il cuore domanda cos'è che manca

perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

 

Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te

un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta

nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.

Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro

l'aria è più nebbia che altro

 

E' certo un brivido averti qui con me

in volo libero sugli anni andati ormai

e non è facile, dovresti credermi,

sentirti qui con me perchè tu non ci sei.

Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,

anche una lacrima, per pochi attimi.

Mi piacerebbe sai...

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e poi

La canzone che scrivo per te

 

Non c'è contatto di mucosa con mucosa

eppur mi infetto di te,

che arrivi e porti desideri e capogiri

in versi appassionati e indirizzati a me;

 

e porgi in dono la tua essenza misteriosa,

che fu un brillio fugace qualche notte fa;

e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri

che alle pareti vanno a dire "ti vorrei qua".

 

Questa è la canzone che scrivo per te:

l'ho promessa ed eccola.

Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,

prima che ti conoscessi.

 

(Ora ho il tuo splendido sorriso da succhiare:

sfavilla di felicità.

L'osservo su dalla tua fronte vanitosa

che ai miei baci ha chiesto la priorità)

 

Pure frigid waters from these eyes that always miss you

Nothing but violence from my empty gun

I'm using silver to light up these blackheart faces

blinding your fingers with my skin that burns for you

 

Questa è la canzone che scrivo per te:

l'ho promessa ed eccola.

Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,

proprio mentre ti conosco.

 

This song is for me

I listen like I promised you

I can see me in your words from hell

that you write for me

 

E ho le tue mani da lasciarmi accarezzare il cuore

immune da difese che non servono.

 

Ma ora ho in testa il viso di qualcuno più speciale di me,

che sa cantare ma ha più stemmi da lustrare di me...e questo è il tuo svago.

Per quel che mi riguarda sei un continente obliato.

Per quel che ho visto in fondo mi è piaciuto.

 

Don't, don't tell me. What you want from me

No, don't tell me. I don't wanna hear. Don't tell me

 

Questa è la canzone che scrivo per te:

l'ho promessa ed eccola.

Riesci a scorgerti? Non ci sei più,

dopo che ti ho conosciuta

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Artista: Vasco Rossi

Titolo: Una Canzone Per Te

 

Una canzone per te

non te l'aspettavi eh!

invece eccola qua

come mi è venuta

e chi lo sa

le mie canzoni nascono da sole

vengono fuori già con le parole

Una canzone per te

e non ci credi eh!

sorridi e abbassi gli occhi

un istante

e dici "non credo di essere

così importante"

ma dici una bugia

e infatti scappi via

 

Una canzone per te

come non è vero sei te!

ma tu non ti ci riconosci neanche

lei è troppo chiara

e tu sei già troppo grande

e io continuo a parlare di te

ma chissà pure perché

 

Ma le canzoni

son come i fiori

nascon da sole

e sono come i sogni

e a noi non resta

che scriverle in fretta

perché poi svaniscono

e non si ricordano più

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visto che si parla di "mammoni" e dello stare più o meno a casa....

IVAN GRAZIANI - SCAPPO DI CASA

 

Venti giorni di fuga e neanche un appello per radio

evidentemente mia madre non è neanche una buona padrona

perfino per i cani smarriti si fanno appelli per radio

ma io no, non ho imparato a leccare bene la mano di chi mi dà da mangiare.

 

E la mia cara mamma mi ha voluto grasso ed eunuco

"Non andare con le donne" diceva "hanno il demonio nel ventre

io sarò la tua unica donna come il serpente che si morde la coda

l’ignoranza nel sesso è la base per vivere felici"

 

Il dottore vicino di casa ammassava quattrini

nel suo cappotto di cammello non c’era posto per la mia adolescenza

"Il ragazzo deperisce" diceva "saranno gli esami di Stato"

ma la mia mente volava ogni giorno sulle gambe della segretaria di scuola.

 

Venti giorni di fuga e neanche un appello per radio

e in questo bar sotto casa io mi bevo il mio cappuccino

liscio, liscio e il peccato marcisce nella mia cartella di foca

tra le calze le mutande le scarpe e il dentifricio.

 

Quella rossa che continua a fissarmi abbracciata al suo uomo

sarà così che il diavolo le cova nel ventre

quasi, quasi le domando se è vero, non ci sarebbe niente di male

"tra persone civili" come diceva la mamma "ci si intende sempre".

E allora perché quel suo grosso individuo mi chiama balordo?

Vuole spaccarmi la faccia se non mi tolgo fuori dai piedi

e intanto il padrone del bar vuole che paghi il mio cappuccino

mi coprirò con le braccia la testa come facevo da bambino....

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I RATTI DELLA SABINA - A PASSO LENTO

 

Luna piena, questa notte, illumina la danza

di pensieri che girano liberi, liberi,

anche la mente vola per mediare la distanza

che c’è da qui a lei.

Cosa starà facendo in questo momento, mentre canto

e mi chiedo “chissà, sentirà quello che sto sentendo?”

Luna piena, questa notte, splendida compagna,

allevia la mancanza, generata dalla lontananza

ma il mio pensiero parte ancora

e spero arriverà da

lei che sta distante e chissà quante storie sta incontrando

ma se vorrà se un giorno lo vorrà, luna ricordale che,

io la porterò a vedere dove nasce il vento,

se camminerà al fianco, passo dopo passo, a passo lento, a passo lento.

Luna, amica luna, quando la rivedrò

le voglio dire che come lei nessuna mi sta vivendo dentro

e tu, se puoi, portale, anche se solo per un attimo veloce

la mia voce adesso, ovunque l’accompagna il suo respiro,

luna da lassù proteggile i suoi sogni e vegliale il cammino.

Luna sta arrivando l’alba sulla via e dovrò rinunciare alla tua compagnia,

aspetterò pazientemente che ritornerai nel cielo,

quando il velo della notte avvolgerà di nuovo i miei pensieri

e la tua luce darà ancora forza alla mia voce per dirle che

io la porterò a vedere dove nasce il vento,

se camminerà al mio fianco, passo dopo passo, a passo lento, a passo lento.

Io la porterò a vedere dove nasce il vento,

se camminerà al mio fianco, passo dopo passo, a passo lento, a passo lento.

 

dedicata a Valentina :fiore:

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statuto - ragazzo ultrà

 

 

non basta il tifo nella tua vita

nella tua squadra hai fede infinita

in settimana fai gli striscioni

e poi domenica inneggi ai campioni

 

ragazzo ultrà (x2)

 

nella tua curva passi le ore

gridi gli slogan ricco d'onore

i poliziotti ti dan la caccia

è già famosa ormai la tua faccia

 

ragazzo ultrà (x2)

 

stacco

 

ragazzo ultrà (x2)

 

un nuovo nome ti hanno già dato

pazzo teppista emarginato

i giornalisti voglion spiegare

solo chi è un ultras ti può capire

 

ragazzo ultrà (x2)

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erode - frana la curva

 

 

le squadre ferme nel centrocampo

sulle gradinate scoppia l'inferno

le squadre ferme nel centrocampo

sulle gradinate scoppia l'inferno

 

frana la curva frana

sulla polizia italiana

frana la curva frana

su quei figli di puttana

 

volano calci, pugni e spintoni

macchie di sangue sugli striscioni

volano calci, pugni e spintoni

macchie di sangue sugli striscioni

 

frana la curva frana

sulla polizia italiana

frana la curva frana

su quei figli di puttana

 

se dev'esserci violenza che violenza sia

ma che sia contro la polizia

se dev'esserci violenza che violenza sia

ma che sia contro la polizia

 

frana la curva frana

sulla polizia italiana

frana la curva frana

su quei figli di puttana

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