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Me pizzica me mozzica

Umbria Jazz torna a casa sua: Terni

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21 Feb 2017 14:50

 

 

di Fra.Tor.

 

 

«Coniugare la buona musica e promuovere il territorio con turismo di qualità». Un nuovo inizio più che un ritorno di Umbria Jazz a Terni, con un’edizione primaverile che gli ‘addetti ai lavori’ definiscono «zero». Il Festival si svolgerà, infatti, dal 14 al 17 aprile a Terni, coniugando momenti di spiritualità legati alla Pasqua con altri più ‘leggeri’ in clima di vacanze.

 

 

IL PROGRAMMA COMPLETO DI UMBRIA JAZZ SPRING

 

 

Umbria Jazz Spring «Un Festival di quattro giorni nel periodo di Pasqua e con una sua propria identità legata sia al periodo in cui si svolge che alla città. Come è nella natura e nella storia di Umbria Jazz, si vogliono coniugare due aspetti: proporre buona musica e far crescere la conoscenza del jazz, da un lato; promuovere il territorio con il turismo di qualità, dall’altro», ha spiegato il vicepresidente della fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzoni. «L’idea è di presentare l’Umbria come una regione che conserva, anzi rafforza, la sua tradizionale immagine culturale con i grandi eventi. Il Festival di Terni, come il concerto in beneficenza di Pat Metheny il 4 maggio ad Assisi e le iniziative che si svolgeranno a Norcia in estate, e ovviamente Umbria Jazz 17 a Perugia, vanno tutte in questa direzione. Il Festival di Primavera, edizione zero, coniuga momenti di spiritualità legati alla Pasqua con altri più ‘leggeri’ e più appropriati ad un clima di vacanza, ma il filo rosso che lega i diversi eventi è sempre quello della qualità. Si ascolterà jazz, sia italiano che americano, per puristi ma anche gospel, soul, canzone d’autore e altro ancora».

 

 

L’INTERVISTA A CARLO PAGNOTTA – IL VIDEO

 

 

La patria Umbria Jazz nacque «più di 40 anni fa per opera di alcune persone appassionate che proposero alla Regione dell’Umbria di impegnarsi e sostenere un evento che portava il jazz in Umbria», è intervenuto il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. «Nel tempo è diventata una grandissima manifestazione di richiamo internazionale, con migliaia di appassionati che vengono da tutto il mondo ad ascoltare questi grandi interpreti. Come amministrazione abbiamo sempre lavorato affinché Terni tornasse ad essere un punto importante di questo Festival. Una città che ne è stata appunto un po’ la patria, anche grazie ad Alberto Provantini che a quel tempo era assessore e che sposò subito la proposta di Pagnotta. Da soli non ce l’avremmo mai fatta, ma ci siamo riusciti grazie a diversi ‘attori’ importanti che hanno detto sì e si sono messi a disposizione, come la fondazione Umbria Jazz, la fondazione Carit, la Regione dell’Umbria, la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la Erg e Umbria Experience».

 

 

Terni e Perugia Parola al direttore artistico Pagnotta, che prima di illustrare il programma ormai già abbastanza noto, ha voluto ricordare un po’ i suoi primi incontri con Provantini negli anni ’70. «Posso dire sinceramente, fuori dalle polemiche, di essere felice di questo ritorno a Terni. Ma sono convinto che questa città meriti molto di più che un programma come questo, ne riparleremo nel 2018, per l’edizione numero uno. Tanta gente che io volevo era impegnata e a me non piace fare le cose di fretta, vanno organizzate bene e con i giusti tempi. A differenza di Perugia, però va detto, il centro storico di Terni mi sembra che funzioni meglio, lo dimostra quello che succede la sera nei locali. Noi vinciamo il derby, ma voi vincete per quello che succede nella vita cittadina».

 

 

La Pasqua La Fondazione Carit «è sempre stata attenta alle esigenze dei cittadini attraverso i settori di intervento in maniera accurata e discreta», ha sottolineato il vicepresidente Ulrico Dragoni. «Godiamoci questi quattro giorni, resi possibili dalla risolutezza del vicepresidente regionale Fabio Paparelli, dalla capacità del direttore artistico Carlo Pagnotta e, permettetemelo, dalla determinazione del presidente della fondazione Carit Luigi Carlini e dal suo Consiglio». Quando al vescovo Giuseppe Piemontese è stata presentata questa idea, «sinceramente, ero un po’ perplesso, perché il Festival cade nella Settimana Santa, ma ci ho ragionato sopra e ho capito che è giunto il momento di dare speranze alle persone. Umbria Jazz non è uno spettacolo ‘leggero’, è arte e cultura e questo non può che aiutare le persone a cogliere elementi d’arte e di spiritualità della Settimana Santa e della Pasqua».

 

 

La Regione Il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli ci tiene a precisare nuovamente che «Umbria Jazz nacque nel 1973 a Villalago. Grazie al lavoro sinergico fra pubblico e privato, ci aspettiamo che questa ‘edizione zero’ a Terni segni una ripartenza, sia a livello locale che regionale». Mentre per l’assessore regionale ai grandi eventi Fernanda Cecchini, «questa è una giornata speciale perché posso finalmente venire a Terni e parlare di cose belle che compensano i dolori che riguardano le vicende ambientali. La Regione ha destinato 1 milione 200 mila euro del POR-FERS per rafforzare l’offerta culturale e la fruibilità degli spazi a Terni. Umbria Jazz a Terni è la dimostrazione che si è alzato lo sguardo oltre la quotidianità e che sul territorio si sono trovate anche le giuste sinergie che hanno permesso di realizzare un progetto concreto».

 

 

Una marcia in più Dopo la conferenza stampa di presentazione dell’evento, sulla propria pagina Facebook il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, ha scritto: «Bel clima per la presentazione del programma di Umbria Jazz Spring che, a Pasqua, si terrà a Terni. Regione, Comune, Fondazione Carit, Fondazione Umbria Jazz, Erg, istituzioni e non, per una grande manifestazione che aiuterà a far tornare Terni nei circuiti internazionali. Un esempio di lavoro di squadra. Significative le parole di Carlo Pagnotta, il direttore artistico. Ha ricordato la nascita di Umbria Jazz con Alberto Provantini che si inventò la formula di musica in spazi open. Pagnotta ha anche fatto i complimenti a Terni: ‘La vostra è una città vitale, la sera il centro è affollato, non come a Perugia!’. Ecco, se anche noi ternani fossimo più consapevoli e fieri delle qualità della nostra città, Terni avrebbe una marcia in più».

 

 

 

aggiungo

bisogna fare i complimenti a Paparelli e alla Fondazione Carit , una volta tanto un politico locale ha agito in sinergia con il territorio

 

inaspettate le parole di Pagnotta, che aveva denigrato Terni per decenni , e che ora sembra tutto conciliante

ora , non so come reagiranno a perugia per queste sue esternazioni (il centro di Terni è più vivo di quello perugino!!!!) , ma intanto incassiamo e portiamo a casa

 

 

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ottimo!

 

si è veramente una gran cosa

se Pagnotta , sempre che non faccia il voltagabbana ha intenzione di investire su Terni , potrebbe essere una spinta per sollecitare gli zombies di palazzo Spada su parecchie questioni, palasport e Verdi in primis

 

e Terni deve presentarsi al meglio : no a figure da peracottari

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21 Feb 2017 14:50

 

 

di Fra.Tor.

 

 

«Coniugare la buona musica e promuovere il territorio con turismo di qualità». Un nuovo inizio più che un ritorno di Umbria Jazz a Terni, con un’edizione primaverile che gli ‘addetti ai lavori’ definiscono «zero». Il Festival si svolgerà, infatti, dal 14 al 17 aprile a Terni, coniugando momenti di spiritualità legati alla Pasqua con altri più ‘leggeri’ in clima di vacanze.

 

 

IL PROGRAMMA COMPLETO DI UMBRIA JAZZ SPRING

 

 

Umbria Jazz Spring «Un Festival di quattro giorni nel periodo di Pasqua e con una sua propria identità legata sia al periodo in cui si svolge che alla città. Come è nella natura e nella storia di Umbria Jazz, si vogliono coniugare due aspetti: proporre buona musica e far crescere la conoscenza del jazz, da un lato; promuovere il territorio con il turismo di qualità, dall’altro», ha spiegato il vicepresidente della fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzoni. «L’idea è di presentare l’Umbria come una regione che conserva, anzi rafforza, la sua tradizionale immagine culturale con i grandi eventi. Il Festival di Terni, come il concerto in beneficenza di Pat Metheny il 4 maggio ad Assisi e le iniziative che si svolgeranno a Norcia in estate, e ovviamente Umbria Jazz 17 a Perugia, vanno tutte in questa direzione. Il Festival di Primavera, edizione zero, coniuga momenti di spiritualità legati alla Pasqua con altri più ‘leggeri’ e più appropriati ad un clima di vacanza, ma il filo rosso che lega i diversi eventi è sempre quello della qualità. Si ascolterà jazz, sia italiano che americano, per puristi ma anche gospel, soul, canzone d’autore e altro ancora».

 

 

L’INTERVISTA A CARLO PAGNOTTA – IL VIDEO

 

 

La patria Umbria Jazz nacque «più di 40 anni fa per opera di alcune persone appassionate che proposero alla Regione dell’Umbria di impegnarsi e sostenere un evento che portava il jazz in Umbria», è intervenuto il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. «Nel tempo è diventata una grandissima manifestazione di richiamo internazionale, con migliaia di appassionati che vengono da tutto il mondo ad ascoltare questi grandi interpreti. Come amministrazione abbiamo sempre lavorato affinché Terni tornasse ad essere un punto importante di questo Festival. Una città che ne è stata appunto un po’ la patria, anche grazie ad Alberto Provantini che a quel tempo era assessore e che sposò subito la proposta di Pagnotta. Da soli non ce l’avremmo mai fatta, ma ci siamo riusciti grazie a diversi ‘attori’ importanti che hanno detto sì e si sono messi a disposizione, come la fondazione Umbria Jazz, la fondazione Carit, la Regione dell’Umbria, la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la Erg e Umbria Experience».

 

 

Terni e Perugia Parola al direttore artistico Pagnotta, che prima di illustrare il programma ormai già abbastanza noto, ha voluto ricordare un po’ i suoi primi incontri con Provantini negli anni ’70. «Posso dire sinceramente, fuori dalle polemiche, di essere felice di questo ritorno a Terni. Ma sono convinto che questa città meriti molto di più che un programma come questo, ne riparleremo nel 2018, per l’edizione numero uno. Tanta gente che io volevo era impegnata e a me non piace fare le cose di fretta, vanno organizzate bene e con i giusti tempi. A differenza di Perugia, però va detto, il centro storico di Terni mi sembra che funzioni meglio, lo dimostra quello che succede la sera nei locali. Noi vinciamo il derby, ma voi vincete per quello che succede nella vita cittadina».

 

 

La Pasqua La Fondazione Carit «è sempre stata attenta alle esigenze dei cittadini attraverso i settori di intervento in maniera accurata e discreta», ha sottolineato il vicepresidente Ulrico Dragoni. «Godiamoci questi quattro giorni, resi possibili dalla risolutezza del vicepresidente regionale Fabio Paparelli, dalla capacità del direttore artistico Carlo Pagnotta e, permettetemelo, dalla determinazione del presidente della fondazione Carit Luigi Carlini e dal suo Consiglio». Quando al vescovo Giuseppe Piemontese è stata presentata questa idea, «sinceramente, ero un po’ perplesso, perché il Festival cade nella Settimana Santa, ma ci ho ragionato sopra e ho capito che è giunto il momento di dare speranze alle persone. Umbria Jazz non è uno spettacolo ‘leggero’, è arte e cultura e questo non può che aiutare le persone a cogliere elementi d’arte e di spiritualità della Settimana Santa e della Pasqua».

 

 

La Regione Il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli ci tiene a precisare nuovamente che «Umbria Jazz nacque nel 1973 a Villalago. Grazie al lavoro sinergico fra pubblico e privato, ci aspettiamo che questa ‘edizione zero’ a Terni segni una ripartenza, sia a livello locale che regionale». Mentre per l’assessore regionale ai grandi eventi Fernanda Cecchini, «questa è una giornata speciale perché posso finalmente venire a Terni e parlare di cose belle che compensano i dolori che riguardano le vicende ambientali. La Regione ha destinato 1 milione 200 mila euro del POR-FERS per rafforzare l’offerta culturale e la fruibilità degli spazi a Terni. Umbria Jazz a Terni è la dimostrazione che si è alzato lo sguardo oltre la quotidianità e che sul territorio si sono trovate anche le giuste sinergie che hanno permesso di realizzare un progetto concreto».

 

 

Una marcia in più Dopo la conferenza stampa di presentazione dell’evento, sulla propria pagina Facebook il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, ha scritto: «Bel clima per la presentazione del programma di Umbria Jazz Spring che, a Pasqua, si terrà a Terni. Regione, Comune, Fondazione Carit, Fondazione Umbria Jazz, Erg, istituzioni e non, per una grande manifestazione che aiuterà a far tornare Terni nei circuiti internazionali. Un esempio di lavoro di squadra. Significative le parole di Carlo Pagnotta, il direttore artistico. Ha ricordato la nascita di Umbria Jazz con Alberto Provantini che si inventò la formula di musica in spazi open. Pagnotta ha anche fatto i complimenti a Terni: ‘La vostra è una città vitale, la sera il centro è affollato, non come a Perugia!’. Ecco, se anche noi ternani fossimo più consapevoli e fieri delle qualità della nostra città, Terni avrebbe una marcia in più».

 

 

 

aggiungo

bisogna fare i complimenti a Paparelli e alla Fondazione Carit , una volta tanto un politico locale ha agito in sinergia con il territorio

 

inaspettate le parole di Pagnotta, che aveva denigrato Terni per decenni , e che ora sembra tutto conciliante

ora , non so come reagiranno a perugia per queste sue esternazioni (il centro di Terni è più vivo di quello perugino!!!!) , ma intanto incassiamo e portiamo a casa

 

 

Grazie società

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Speriamo che finalmente ci sia un programma dignitoso che attrae appassionati e turisti, non come i concertini gospel nelle chiese per pochi intimi (pagati quasi interamente dal Comune: 600 milioni di lire, 300.000 euro l'anno!) della precedente fallimentare esperienza.

 

Comunque un'altra buona notizia nell' acqua stagnante.

Modificato da passaparola
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Speriamo che finalmente ci sia un programma dignitoso che attrae appassionati e turisti, non come i concertini gospel nelle chiese per pochi intimi (pagati quasi interamente dal Comune: 600 milioni di lire, 300.000 euro l'anno!) della precedente fallimentare esperienza.

 

Comunque un'altra buona notizia nell' acqua stagnante.

 

sono tutto tranne esperto di jazz ma mi pare un programma più che dignitoso

sperando , appunto che sia solo un primo ri-assestamento , in attesa di vedere come va e casomai implementarlo

 

di sicuro , per implementarlo , occorre che Terni faccia il possibile per attrezzarsi dal punto di vista delle strutture per i concerti

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Ma Terni in jazz (quello che facevano a collescipoli) che fine ha fatto?

Lo scorso anno l'hanno fatto a Cumiana, in Piemonte. :(

Modificato da NINNI

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Sarebbe un ottima notizia,per quanto riguarda le sue parole...

....Sindaco non parli di Derby....sei un perdente come longarini.

Modificato da ternano_84

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Ben venga per carità, ma Terni è fuori tempo massimo ormai. I concerti sono in locations nascoste, forse inadeguate, per piccole audience. La città non andrà dietro all'evento, ma continuerà a vivere del solito tran tran quotidiano. Il ternano fondamentalmente, non sa divertirsi nè apprezzare cultura, non c'è flusso di gente o turismo. Gli eventi conosciuti si sono ormai consolidati e sono in territori con storica vocazione turistica.

Se vuoi competere con una offerta di questa tipo, promozione e organizzazione devo essere di pari livelli.

Ad ogni modo, ben vengo questa mini-umbria jazz, un marchio che si presenta da solo.

Modificato da chetestraceki

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Ben venga per carità, ma Terni è fuori tempo massimo ormai. I concerti sono in locations nascoste, forse inadeguate, per piccole audience. La città non andrà dietro all'evento, ma continuerà a vivere del solito tran tran quotidiano. Il ternano fondamentalmente, non sa divertirsi nè apprezzare cultura, non c'è flusso di gente o turismo. Gli eventi conosciuti si sono ormai consolidati e sono in territori con storica vocazione turistica.

Se vuoi competere con una offerta di questa tipo, promozione e organizzazione devo essere di pari livelli.

Ad ogni modo, ben vengo questa mini-umbria jazz, un marchio che si presenta da solo.

Una volta tanto non voglio essere pessimista

Uj è una organizzazione collaudatissima e a Terni c' e il pubblico..basta dare loro qualcosa che ne valga la pena. Al Bugatti ieri sera c' era Rava un jazzista di livello mondiale e il locale era esaurito nonostante i biglietti fossero cari.

Quello che gli esercizi commerciali devono fare è prepararsi ad accogliere chi viene da fuori con la massima disponibilità..Terni in quei giorni deve tirarsi a lucido e far sentire benvenuti tutti coloro che verranno a Terni.

Io non credo che siamo tutti stupidi a Terni

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