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Fievel

UN AMORE CLANDESTINO

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.
Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.
Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).
Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".
La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.
E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.
A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.
Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.
Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.
Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.
Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.
Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).
E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.
Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!
Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.
Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.
Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.
Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.
Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!
Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.
A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.
Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).
Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.
Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.
Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.
Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!
Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.
E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.
La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!
Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.
Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.
Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.
E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.
Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.
Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.
Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.
Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.
E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.
Clandestinità.
Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.
Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.
Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)
Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.
Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.
E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.
Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!
In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.
Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.
Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.
"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"
E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"
Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.
Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.
E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.
Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.
Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)

FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

Modificato da Fievel
  • Voto Positivo 7

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.

Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.

Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).

Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".

La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.

E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.

A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.

Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.

Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.

Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.

Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.

Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).

E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.

Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!

Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.

Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.

Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.

Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.

Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!

Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.

A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.

Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).

Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

 

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.

Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.

Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.

Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!

Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.

E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.

La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!

Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.

Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.

Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.

E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.

Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.

Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.

Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.

Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.

E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.

Clandestinità.

Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

 

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.

Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.

Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)

Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.

Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.

E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.

Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!

In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

 

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.

Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.

Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.

"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"

E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"

Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.

Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.

E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

 

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.

Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.

Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)

 

FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

 

bravo bardascio.

te vojo bene.

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.

Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.

Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).

Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".

La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.

E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.

A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.

Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.

Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.

Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.

Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.

Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).

E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.

Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!

Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.

Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.

Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.

Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.

Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!

Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.

A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.

Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).

Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.

Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.

Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.

Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!

Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.

E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.

La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!

Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.

Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.

Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.

E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.

Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.

Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.

Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.

Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.

E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.

Clandestinità.

Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.

Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.

Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)

Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.

Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.

E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.

Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!

In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.

Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.

Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.

"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"

E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"

Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.

Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.

E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.

Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.

Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

 

Trent'anni dopo averle provate io queste emozioni, é bello ritrovarle in chi potrebbe essere mio figlio.

Bravo bardascio :)

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.

Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.

Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).

Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".

La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.

E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.

A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.

Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.

Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.

Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.

Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.

Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).

E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.

Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!

Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.

Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.

Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.

Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.

Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!

Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.

A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.

Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).

Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

 

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.

Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.

Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.

Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!

Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.

E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.

La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!

Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.

Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.

Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.

E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.

Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.

Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.

Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.

Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.

E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.

Clandestinità.

Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

 

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.

Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.

Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)

Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.

Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.

E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.

Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!

In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

 

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.

Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.

Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.

"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"

E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"

Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.

Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.

E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

 

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.

Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.

Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)

 

FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

 

avendo dovuto vivere quasi dieci anni in quella città e soprattutto tra quei cittadini gnoccheggianti puoi forse immaginare quanto mi abbia commosso quello che hai scritto e quanto io mi ci sia ritrovato nonostante la diversità generazionale e di situazioni.

 

 

applausi a scena aperta!

 

:clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap:

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.

Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.

Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).

Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".

La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.

E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.

A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.

Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.

Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.

Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.

Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.

Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).

E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.

Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!

Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.

Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.

Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.

Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.

Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!

Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.

A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.

Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).

Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

 

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.

Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.

Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.

Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!

Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.

E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.

La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!

Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.

Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.

Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.

E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.

Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.

Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.

Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.

Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.

E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.

Clandestinità.

Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

 

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.

Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.

Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)

Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.

Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.

E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.

Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!

In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

 

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.

Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.

Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.

"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"

E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"

Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.

Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.

E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

 

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.

Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.

Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)

 

FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

 

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Chi c'ha abitato a perugia (per i più svariati motivi) te capisce ancora meglio...

 

Applausi totali!!!

 

 

ps: che magone legge le tue parole...

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Una lettera molto bella che centra la differenza tra Terni e l'altra città umbra .

Noi avremo mille difetti , saremo provinciali , ma ne siamo consapevoli e di sicuro abbiamo un altro passo quando si tratta di rapporti umani .

I perugini credono di vivere nella "milano bene " , ma agli occhi del resto d'Italia sono dei provinciali come noi , e non se ne rendono conto , ma vanno avanti con la loro arrogante presunzione

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bravo, scrivi molto bene e sei riuscito benissimo a trasmettere le emozioni che hai vissuto.

questa tua lettera dovrebbe essere pubblicata sul messaggero.

PROPONGO DI FARE UNA COLLETTA E ACQUISTARE UNA PAGINA NELLA CRONACA DI PERUGIA E PUBBLICARLA!!!!

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me pareva un post troppo lungo per la mia pazienza, e l'ho saltato un paio di volte, poi me lo sono letto tutto di un fiato, e penso che apparte l'ammirazione che provo per i non ternani tifosi delle fere (e nei miei 50 anni ne ho conosciuti diversi), da simpatizzante interista.....(ricorda che INTER anagrammato diventa terni....non milano...), mi hai coinvolto e penso che qualsiasi cosa che ti capiti dovresti scriverla, hai un dono, e dovresti provarci a farti conoscere, e pioi, se sei di fabriano, la carta non dovrebbe mancarti!!!!!!

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grazie per i complimenti, in realtà ho scritto abbastanza de getto, ero al lavoro e me sò dovuto interrompe 250 volte, infatti a guardà bene è pieno de ripetizioni (e c'erano mpaio de errori ortografici che ho corretto)... però sò contento de esse riuscito a trasmette qualcosa :)

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grazie per i complimenti, in realtà ho scritto abbastanza de getto, ero al lavoro e me sò dovuto interrompe 250 volte, infatti a guardà bene è pieno de ripetizioni (e c'erano mpaio de errori ortografici che ho corretto)... però sò contento de esse riuscito a trasmette qualcosa :)

Io, che da ternano, vivo nelle Marche da tempo immemorabile, e frequento spessissimo Fabriano, ti dico che hai scritto parole molto belle...e che in tutta l'Italia centrale chi proprio non c'entra un Cazzola sono i perugini..stranieri per tutti, per i marchigiani, per gli umbri e per i toscani...

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"VOGLIO ANDARE A PERUGIA, SOLO QUANDO C'E' IL DERBY" cantano i mitici Altoforno, in polemica con la tendenza del ternano a spostarsi nella "vivibile Roma", nella "civile Viterbo" ma sopratutto nell'"amata Perugia", per motivi di studio.

Io non sono ternano e perciò vorrete perdonarmi se, anche io, sono emigrato qua in mezzo al vento e alle scale, proprio per studiare.

Oggi, 31 Luglio, è il mio ultimo giorno qui e vorrei condividere con voi quello che sento a lasciare questa città, che è stata la mia casa per 4 anni (esclusa una parentesi di 6 mesi all'estero).

Giustamente penserete: "e perchè questo ce vole parlà de Perugia sul forum della Ternana?".

La mia risposta è che lo faccio perchè per me l'amore che provo per questi colori è qualcosa di intimamente indistricabile con l'aver vissuto a Perugia.

E questo non solo per motivi di vicinanza che m'hanno permesso di frequentare il Liberati con continuità.

A Terni si nasce tifosi delle Fere, si ha spesso la fortuna di frequentare lo stadio fin da bambini, di crescere con quei colori davanti agli occhi ogni giorno... per me, che a Terni non ho mai vissuto, l'essere tifoso delle fere, fino a qualche anno fa, è stato poco più di una peculiarità da scherzarci con gli amici.

Magari ci si scherza sù, ma a nessuno interessa veramente se tifi Ternana: dalle parti mie si parla quasi solo di serie A, non senti mai parlare di qualcosa che non sia bianconero, neroazzurro o rossonero.

Ed io, che da mio padre ho ereditato la simpatia per l'Inter, non potevo certo dirmi un tifoso ternano: ero semplicemente un interista che, oltre a vedere le partite dell'Inter su Sky, s'andava a vedere i risultati della Ternana sul televideo o su internet, che se veniva a legge sto forum de tanto in tanto, che s'appuntava i marcatori de anonimi campionati de Serie C sul diario della scola, e magari qualche coro sentito su youtube. E magari una volta l'anno riuscivo a famme portà da mio zio al Liberati, durante qualche visita ai parenti della Conca. Tutto qua.

Iniziare l'università a Perugia, oltre ad aver ovviamente cambiato la mia vita come può cambiarla ogni prima volta fuori da casa, ha stravolto completamente i miei sentimenti calcistici.

Prima di tutto mi ha permesso di conoscere tanti ternani.

Ma forse ancor più importante, mi ha permesso di conoscere tanti perugini (anche se, per chi non lo sapesse, qua i perugini tendono a fare clan e non mescolarsi troppo con gli altri studenti... fare vita universitaria a Perugia significa venire a contatto con tanti giovani di cui solo una minima parte sono perugini).

E conoscere tanti perugini mi ha dato subito un idea di che cosa sia la peruginità rispetto alla ternitudine e di quale di questi due modi di vivere, scherzare, pensare, fosse più consono al mio.

Con questo non voglio generalizzare, neanche su un forum ovviamente di parte: io non vedo nei perugini un nemico né penso che tutto ciò che è "Perugia" sia merda, così come non penso che tutti i ternani siano ganzi e simpatici. Ho conosciuto belle persone nate e cresciute qua, gente così perugina che hanno rischiato de strozzasse collo gnocco già da quando iniziavano a dì i primi "da da da" a 0 anni!

Ma ho conosciuto anche tante brutte persone, mi sono scontrato troppe volte, troppe, con l'ottusaggine e la viscidità di tanti perugini.

Una viscidità tanto maggiore quanto più si sale in alto nella "piramide sociale" e che ha fatto sì che spesso i perugini peggiori che ho trovato fossero gli stessi nei confronti dei quali avevo il coltello dalla parte della lama, anziché del manico.

Non credo che le mie preferenze campanilistiche abbiano influenzato il mio punto di vista, cerco sempre di non partire prevenuto nei confronti di niente... penso piuttosto che ciò che vedevo abbia rafforzato le mie preferenze campanilistiche.

Quella chiusura mentale, quell'inspiegabile odio e risentimento che tanti perugini nutrono nei confronti degli studenti, pronto a trasformarsi in razzismo nel momento in cui questi studenti siano anche stranieri, io credo non sia giustificabile né dal degrado né dalla quantità di piedi in testa che i perugini si sono lasciati mettere dalle bande di spacciatori tunisini, albanesi o nigeriani a casa loro.

Io credo che il loro astio possa definirsi INGRATITUDINE senza appello, nei confronti di chi da loro da mangiare e fa sì che Perugia resti una città viva. Perchè parlamoce chiaro, se non fosse per gli studenti Perugia sarebbe un altro mondo: da magnà glielo portamo noi!!!

Eppure questo astio è sempre lì, come un onnipresente ostacolo di cui tener sempre conto, perchè puoi ritrovartelo davanti in qualsiasi momento.

A livello universitario, ciò si traduce in una precisa scelta di mettere i bastoni tra le ruote allo studente ogni volta che ciò sia possibile, cercando sempre il cavillo burocratico per complicargli la vita e fargli perdere più tempo possibile. L'equazione " + tempo impiegato = + tasse pagate" qua se la scrivono sui muri di ogni segreteria o ufficio di sorta, come "la legge è uguale per tutti" nei tribunali.

Lo studente è un pollo da spennare il più possibile per l'università, un invasore di cui diffidare per la comunità (escluso quando lo studente diventa cliente, e perciò magicamente bello e bravo).

Non generalizzo quindi, ma no, non posso dire che Perugia sia una città accogliente per un forestiero o per un viaggiatore, non c'è sentimento di accoglienza, non c'è il calore che ho sentito in tanti altri posti.

 

Se c'ho messo poco a iniziare a rendermi conto di questa mentalità, c'ho messo ancora meno a rendermi conto di quanto seria sia la questione della rivalità con Terni ed i ternani.

Meno di un mese praticamente, il tempo di sputare un bel "FORZA FERE" ben assestato in faccia alle persone sbagliate.

Io penso che quando prendi tante botte da restartene le cicatrici per qualcosa, che sia un ideale, una passione, qualsiasi cosa... tra te e quella cosa si crea un legame più forte, qualcosa che va oltre la razionalità e sfora nelle passioni, nella rabbia.

Oggi posso dire che quella gitarella in ambulanza me la sono in qualche modo meritata, perchè non se tratta de coraggio ma de sapè sta al mondo, qualcosa che a 19 anni non era il mio forte... rischiare le penne per dire in faccia a un paio di etruschi quello che pensi, non è coraggio, è stupidità!!!

Continuare a pensarlo, a portarlo alto (ma non provocatoriamente) dentro di te in un ambiente ostile, quello è coraggio.

E così, piano piano, mi sono reso conto che portare la Ternana a Perugia è molto di più di una scelta, è una missione.

La missione di restare rossoverdi dove tutto intorno a te è biancorosso, la missione di continuare a nuotare controcorrente, la missione di resistere e non rinnegare mai ciò che provi!

Ogni coro canticchiato tra me e me per le strade di Perugia, ogni piccolo gesto di ribellione che mi sono concesso, ogni piccolo sacrificio che ho fatto per stare vicino alle mie fere, ha col tempo scavato un solco sempre più profondo tra questa passione e qualsiasi simpatia che possa provare per qualsiasi altra squadra.

Oggi l'Inter ha perso quasi significato per me, perchè è una squadra che potrà starmi simpatica perchè rappresenta un legame con mio padre, ma TIFARE è tutta un altra cosa.

Tifare vuol dire amare, ed io non potrei mai amare un altra squadra che non sia la Ternana.

E amare la Ternana a Perugia significa farlo clandestinamente. Un amore clandestino che si autoalimenta nel tuo cuore.

Vorresti urlarlo al mondo, ma non puoi.

Vorresti metterti quella maglia quando vai a fare due tiri con gli amici, ma non puoi.

Vorresti poter cantare i cori che vuoi quando magari torni da Terni dopo aver visto le fere vincere, ma non puoi.

Vorresti poter parlare della tua squadra del cuore con qualsiasi sconosciuto con cui attacchi a chiacchiera una sera, ma non puoi, e se ti rendi conto di potere, devi stare attento a chi potrebbe sentirti.

E' qualcosa che ti riempie, che ti sembra qualcosa di così meraviglioso, che vorresti parlarne a tutti, tirarlo fuori... ma non puoi, devi tenerlo nascosto. Un po' come quando da ragazzetto te innamori perdutamente ma sei con quel tipo d'amici con cui devi sempre sembrare un duro menefreghista. O come quando coltivi qualche bella piantina di ganja, ma devi farlo di nascosto e non puoi parlarne a tutti, per non far spargere la voce.

Clandestinità.

Una specie di segreto che rende fratelli tutti coloro che lo condividono, ed è così che mi sono sentito fratello di ogni ternano che ho conosciuto a Perugia in questi anni.

 

Ho perso il conto di quante volte ho visto gli occhi di qualche giovane ternano brillare, una volta scoperto che tifavo Ternana.

Ricordo una sera, durante il mio secondo anno, in cui eravamo entrati in un locale a festeggiare giovedì grasso ed una sconosciuta ragazza ternana, ubriachissima, mi ha abbracciato e visibilmente commossa ha iniziato a lodarmi per essermi vestito da giocatore della Ternana.

Era così stravolta dalla felicità (sicuramente accentuata anche dall'alcol), che non ho avuto il cuore di farle notare che magari il buio la rendeva un po' daltonica e che in realtà portavo una maglia del Barcellona, le ho detto semplicemente "forza fere" e mi sono allontanato prima che potesse rendersene conto da sola :)

Ricordo ogni ternano a cui è capitato di entrare in camera mia in collegio, e stupirsi a trovarci 6 o 7 persone a vedersi qualche direttagol serie B in qualche streaming stralento, cantando ed esultando quando chiamavano il collegamento perchè aveva segnato la Ternana.

Questa era la scena ogni volta che le Fere giocavano fuori casa, e non c'è dubbio che la mia passione avesse contagiato parecchie persone che la Ternana manco sapevano che esisteva: il collegio era il mio luogo di sfogo, un posto pieno di gente dentro Perugia in cui potevi stare sicuro che nessuno era di Perugia.

E così, a forza di sentire cori su cori, a forza di essere circondati ogni giorno di vessilli rossoverdi, marocchini, senegalesi, turchi, siciliani, albanesi, campani, pugliesi e quant'altri hanno iniziato a simpatizzare per quella squadretta sconosciuta in serie B.

Un piccolo gruppo clandestino appunto, e le poche volte che capitava qualche filoperugino, doveva sempre restare a recchie basse, perchè lì dentro non eravamo a Perugia, lì dentro la minoranza era lui!!

In un certo senso, come noi diciamo "via Aleardi (pg)" per riferirci alla nostra sede ostaggio dei personaggi che sappiamo, si sarebbe potuto dire "via Innamorati (tr)". Si sarebbe, perchè poi m'affrettavo sempre ad ammonire ogni possibile ostentazione dei miei amici più incoscienti, e perciò la voce non si è mai sparsa.

 

Una volta però, una sola, una soddisfazione ce la siamo tolta.

Stavamo salendo in centro e quella sera come spesso capitava in collegio, eravamo un gruppo allargato: credo che fossimo addirittura una settantina quella sera.

Un paio di ragazzi siciliani, amici di amici e quindi amici, ma non dei più stretti, nel delirio generale (non eravamo gente che passasse inosservata quando uscivamo) attaccò con un coro dei pappagalli tra i più di moda tra gli studenti fuori sede che vengono qua, in particolare quelli non particolarmente fissati con il calcio.

"viva la fica forza il p...." cantavano i due, finchè un altro ragazzo siciliano interviene "Basta picciò che fate incazzà il Fabrianese!"

E a ruota un altro ragazzo campano "Daje, cantamolo per la Ternana infatti, vaffanculo sto cazzo de Perugia!!!" e attacca, riprendendo il coro precedente "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!"

Ammetto che sul momento provai subito a farlo desistere, non per paura ma sempre per quel discorso del "sapè sta al mondo" quando s'è ospiti in un altra città.

Ma ormai era troppo tardi e nel giro de 10 secondi c'erano più de 50 persone (de cui nessun ternano) che salivano l'acquedotto cantando a squarciagola "VIVA LA FICA FORZA TERNANA!!!", fino a su in cima, con la gente che ce guardava allibita dalle finestre ma non faceva nulla.

E pazienza che non fosse un nostro vero coro, quel momento per me è stato indimenticabile.

 

Ed è con questa immagine che vorrei chiudere questo mio lunghissimo ed estenuante post, nella speranza che leggerlo possa avervi dato qualche minuto di distrazione dal silenzio assordante de st'estate fatta d'attese, e che non v'abbia annoiato troppo.

Me piacerebbe se questo topic dovesse diventare un luogo in cui potesse condividere i propri ricordi e le proprie esperienze, chiunque per qualsiasi ragione se fosse trovato a vivere a Perugia da tifoso rossoverde.

Ed è a queste persone, compagne de clandestinità, che vorrei dedicare questo post. Non me ne vogliano gli Altoforno :)

 

FORZA FERE E GRIFO MERDA SIEMPRE!!!

 

:clap::clap::clap:

 

FIEVEL SEI UN GRANDE !

 

E hai suscitato in me un mare di emozioni e di ricordi...

E a beneficio di chi non ha avuto modo di apprezzare l' "ospitalità" di perugia (lettera iniziale rigorosamente piccola) e dei suoi "graziosi" abitanti e, soprattutto, a conferma e sostegno di quanto sopra ho nerettato, racconterò anche io un aneddoto.

 

Era il 1974 (Cristo quanto sono vecchio...)!

Ancora non c'era il fortissimo astio e odio tra i tifosi della Ternana e quelli del perugia perché le "curve" stavano sbocciando appena...

Però l' antipatia endemica e atavica tra Ternani e perugini già esisteva (anche allo stadio, è ovvio!), come è sempre esistita sin dai tempi degli antichi Romani e degli oltre-Tevere Etruschi.

Ero una matricoletta al primo anno di Giurisprudenza.

File pletoriche alla cancelleria.

Ore e ore a perdere tempo per stupidi adempimenti burocratici (al tempo non esisteva la rete).

C'era allo sportello un funzionario, piccolo, brutto, mezzo cecato, con occhialetti spessi tipo Mr. Magoo, naso adunco come quello del Duca di Montefeltro nel ritratto di Piero della Francesca, che parlava uno slang incomprensibile e odiosissimo imbottito di "d" e di gnocchi...

 

La prima volta: due ore di fila, arrivo io, l' ometto mi chiede da dove venivo e poi, appurato che ero ternano, dice a voce alta: "per oggi se po' chiude, tant 'l' ternano po' aspettà, no...?". Una risatina e chiude bottega.

La seconda volta, il giorno dopo: stessa storia.

La terza volta: stessa storia. E io zitto.

La quarta volta: stessa storia.E io sempre zitto.

 

Alla quinta volta, mentre stava per ripetere lo stesso ritornello ridacchiandomi in faccia, gli ammollo una cinquina a mano aperta in piena faccia e gli dico "l' Ternano s'è rotto i cojoni, perugino di merda!".

 

Beh...se non ci fu un applauso tipo Fantozzi 2 (commento al film La Corazzata Potemkin "è una cagata pazzesca!"), poco ci mancò!

Naturalmente c'erano tutti ragazzi del Sud e qualche ternano...

Di perugini nemmeno l' ombra...

 

Ah...il coniglio incassò e zitto e mi fece subito il certificato che chiedevo...

 

Loro sono sempre loro.

E rimarranno sempre loro.

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Da Ternano non de Terni ti capisco, fortunatamente però io abito in un piccolo paesino al confine, ho sempre potuto manifestare la mia fede insieme agli amici Ficullesi e contemporaneamente dimostrare fino ad oggi, 33 anni e 2 figlie, de non sapè ancora sta al mondo.

io odio perugia e tutto è partito coll'aggravante dei futili motivi

Modificato da POSSE
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iL GRIFO DEL PERUGIA SEMBRA PROPRIO UN PAPPAGAAALLOOO

E NOI GLI CANTEREMO TUTTI IN CORO PORTOBBELLOOOO!!

POOOORTOOOBBELLOOOOO!!!!

Ma non era..il grifo è cambiato..me sembra un pappagallo..e allora tutti in coro canteremo Portobello...pooortobbello!!!

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:lol: Quando Fermanelli sbajò il rigore fu una cosa indescrivibile!!!

Era l'anno di orazi in panchina vero?

Oppure era l'anno in c2 che loro avevano ravanelli e colautti? E la curva Nord scappano tutti?

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Era l'anno di orazi in panchina vero?

Oppure era l'anno in c2 che loro avevano ravanelli e colautti? E la curva Nord scappano tutti?

è questo?

 

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Ma non era..il grifo è cambiato..me sembra un pappagallo..e allora tutti in coro canteremo Portobello...pooortobbello!!!

 

Non era ....il simbolo e' cambiato...

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