Io ti posso portare la testimonianza di Bologna. Ovviamente il mio racconto é pre-coronavirus ma secondo me ha una valenza educativa ancora potentissima.
Bologna ha una ZTL molto grande (praticamente tutto il centro cittá "dentro ai viali" é ZTL). Durante la settimana all''interno della ZTL c'é una zona ulteriormente ristretta, nella quale non vai manco se hai il permesso ZTL: in zona "Rita" (il sistema di telecamere che ti multa se entri) vanno solo veicoli ibridi ed elettrici.
Durante i fine settimana, questa zona diventa totalmente pedonale. No autobus, no taxi, niente che vada a motore: una zona pedonale molto grande. Per chi conosce la cittá prende mezza via Indipendenza, tutta via Rizzoli/ugo Bassi, viene chiamata la T perché queste vie descrivono una T sulla mappa.
Una zona pedonale enorme ( io credo ci andrebbe dentro la ZTL di Terni comoda) e prima che sto virus di merda venisse a cacarci il cazzo, ogni fine settimana assolutamente totalmente murata di migliaia di persone. Un troiaio camminarci in mezzo, tavolini di locali, musicisti per strada, ogni fottuto negozio anche di cazzi in gomma spuntati pieno all'inverosimile. Un successo totale sotto ogni punto di vista, del quale le attivitá commerciali in zona beneficiavano totalmente, un tripudio di ottimi affari per loro.
Ebbene, le associazioni dei commercianti del centro di Bologna, anche davanti alla fiumana umana che li arricchiva quasi in maniera poco salutare, sono da anni regolamente sul piede di guerra: contro la ZTL, contro la zona pedonale, contro ogni evidenza, contro ogni logica, in spregio del buon senso e perfino dei propri interessi.
Commerciante e ZTL sono come cane e gatto, cecchi paone e figa, ternano e ravanelli. Odio atavico irragionevole e purissimo, qualcosa nel loro DNA li convince che le automobili in tripla fila siano la cosa più bella e desiderabile del mondo.