Permettetemi una divagazione solo parzialmente OT, riguardante un mio celebrato concittadino (ma anche maestro, dato che ero un suo allievo in pedana).
Esattamente 50 anni fa Renato Dionisi stabiliva a Rovereto un primato italiano a lungo imbattuto nel salto con l'asta: 5.45. Pochi minuti dopo tentò di migliorare di 1 cm l'allora primato del mondo (5.55), detenuto dallo svedese Kjell Isaksson. Ci riuscì, anzi, quasi: l'asticella fu appena sfiorata e rotolò giù dai ritti non meno di 4 o 5 secondi dopo la caduta dell'atleta nella gommapiuma.
Del resto che Dionisi avesse la sfortuna per compagna lo testimonia una carriera martoriata dalle infiammazioni ai tendini, che impedirono ad uno dei più clamorosi fuoriclasse della nostra atletica (la sua tecnica è ritenuta tuttora insuperata ed insuperabile) di conquistare quei titoli decisamente alla sua portata.