Pillole della trasferta di ieri.
- Invece dell'autostrada ho preferito il valico del Pasubio, fra le montagne dell'ex Impero austroungarico, le trincee e le casematte della grande guerra; così, giusto per entrare in clima...
- Sul piazzale trovo già con le mascelle al lavoro tanti rossoverdi, la notizia della scampagnata prepartita s'è diffusa incontrollata. L'anno prossimo - se torneremo qui - dovremo affittare il tendone della Pro Loco.
- Poco vino, poco alcol. Qui nel Nord Est non siamo adusi.
- La curva è calda come non mai, rivista in tv si sentiva solo il tifo rossoverde, nonostante fossimo in 150.
- La prima impressione dal campo è che i 14 giorni di sosta siano serviti a aumentare vertiginosamente il tono atletico e la corsa. Arriviamo su tutti i palloni, non scappa via più nessuno, nel corpo a corpo hanno quasi sempre la peggio gli altri. E contro il Cittadella è tantissima roba,
- Nonostante le poche occasioni, l'impressione si superiorità è sembrata evidente a tutti, tanto è vero che il volume dell'incitamento è cresciuto perché si percepiva che il gol sarebbe arrivato come logica conseguenza, a breve. Difatti...
- Ripresa, il Cittadella ci prova, ma non guadagna campo. Mai. E sembra dissolversi quella sensazione di terrore continuo, ogni volta che gli altri si avvicinano alla nostra trequarti.
- Il passo di Koulibaly fa impressione, la tigna di DiTa pure, il senso dell'orientamento di Agazzi è tale che ci si dovrebbero ricalibrare le bussole.
- Partipilo si è portato avanti col lavoro, correndo per tutto ottobre.
- Si vince all'inglese, il loro allenatore loda l'impegno dei suoi, l'impressione è che stiamo diventando forti forti. Ma non facciamolo trapelare.
- Brindisi di commiato, ultime risate e tutti a casina.
Grazie Ternana.