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Semprerossoverde

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  1. Dopo aver sviluppato qualche considerazione sulla capienza, è il momento di affrontare l'average spending del tifoso.

    Nel precedente post ho ipotizzato, per la Ternana, un prezzo medio del biglietto (in serie A) di € 50. Questo valore, in realtà, è più del doppio di quanto incassano oggi le squadre di media fascia della serie A (l'udinese è poco sopra i 20 euro) e costituisce uno dei problemi principali del calcio italiano rispetto a quello delle altre maggiori leghe europee.

    Quindi la domanda è sempre la stessa: il progetto presentato è in grado di aumentare l'average spending del tifoso?

    Come ormai ripetuto più volte, non è disponibile il business plan del progetto, quindi si possono solo fare considerazioni sulle poche informazioni pubbliche reperibili in rete.

    1) segmentazione dei posti: dei 18.000 posti previsti ben 11.630 (65%) sono di "curva", ospiti compresi, e quindi con i prezzi di vendita più economici (a San Siro sono circa il 50% nonostante che in una delle tribune centrali manchi il terzo anello). Questo dato è preoccupante, perché non è frutto di una scelta di contenimento dei costi dell'impianto (si tratta di dove mettere la separazione tra tribune e curve), ma di una assoluta carenza di visione e programmazione dell'investimento in funzione del rendimento economico dello stesso.

    2) posti premium: dalle tavole presentate non è chiaro se il nuovo liberati abbia o meno posti premium veri e propri. Se dobbiamo considerare "premium" i posti indicati nel progetto sotto il nome di "autorità" (nomenclatura anni settanta), questi sono 511 (di cui 60 in skybox) pari al 3% del totale. Parlando del numero, questo è abbondantemente sotto alla media di quelli previsti negli stadi moderni: 10% circa allo stadium di Torino, dal 7% al 12% in base all'evento previsti nel nuovo stadio di Milano, dal 5% al 7,5% a Barcellona. A Udine 600 posti sono dedicati alla sola corporate hospitality. Perché è importante questo dato? Perché nel calcio moderno gli incassi si fanno con i posti premium, non certo con le curve. E se una persona normale vuole accedere ad un Ternana-Juventus in curva pagando 30€ o avere un abbonamento in serie A per 19 partite in curva a 250 euro, come a Udine, allora ci devono essere sufficienti posti premium per garantire alla società un flusso di risorse adeguato al livello che vuole mantenere. E proprio questo è stato il motore per investimenti consistenti come a Madrid e Barcellona. Ad esempio uno dei motivi che ha determinato la scelta di ristrutturare il Camp Nou (al modico costo di € 1 miliardo) è proprio la possibilità di potenziare l'offerta premium. Con un 5,2% di posti premium che possono raggiungere il 7% in caso di "main event" (percentuali tra le più basse in Europa, ma il Barca è un club per cultura "proletario"), la società si aspetta di ricavare € 76 milioni all'anno da questa categoria di posti (l'intero incasso match day dell'Inter per tutto lo stadio).

    3) servizi: ovviamente chi paga decine di migliaia di euro un abbonamento annuale vuole dei servizi. L'hospitality dell'Udinese è articolata su 5 livelli, comprendenti servizi pre e post evento nei suoi prodotti VIP. Ora dai rendering e disegni architettonici del nuovo stadio di Terni non PARE che questi servizi siano previsti. Oltre ai servizi igienici e agli spazi ristoro in ogni settore, non sembra ci siano gli spazi per organizzare servizi premium dietro la tribuna A, tantomeno dietro la Tribuna B. E' previsto un ristorante all'esterno dello stadio, senza vetrate che diano direttamente sul campo di gioco. Sempre dai rendering non sembra che siano stati previsti particolari posti "interessanti" in prossimità delle panchine dei giocatori o del tunnel d'ingresso. E' chiaro che predisporre un impianto a questo tipo di servizi costi, ma è altrettanto chiaro che se si vogliono massimizzare gli incassi questi servizi servono. Quello proposto è fondamentalmente uno stadio povero.

    Due considerazioni finali per far capire meglio di cosa stiamo parlando:

    a) nel prospetto presentato in comune si legge testualmente: "E’ progettato per l’attuale serie B della Lega Italiana Calcio Professionistico (...) In considerazione della capienza progettata e degli spazi previsti per i servizi specifici, lo stadio è facilmente adeguabile per la serie A conformemente ai requisiti richiesti dalla FICG"

    b)  chiunque ancora si ostini a non pensare al futuro e tende ad accontentarsi, deve tener presente che le scelte infrastrutturali odierne condizioneranno la capacità della ternana calcio di produrre incassi per i prossimi 30 anni. Quindi anche se tutto quanto qui prospettato è assolutamente fuori luogo con l'attuale proprietà, questo impianto limita la possibilità che la proprietà della Ternana possa passare in tempi brevi a soggetti più ambiziosi, cosa che, al contrario, la disponibilità di un impianto revenue oriented renderebbe più probabile.

    Un ultimo post sarà dedicato a qualche considerazione sulla sostenibilità economica del progetto


  2. Dopo aver parlato della clinica, con le poche informazioni pubbliche disponibili, è ora di commentare l'opera pubblica stadio. Il mio commento non sarà, ovviamente, del tipo "mi piace/non mi piace". Se il centro sportivo è la "fabbrica", per una società calcistica lo stadio è "il negozio" dove vendere il suo prodotto. Quindi i miei commenti saranno esclusivamente destinati a valutare la capacità del progetto di valorizzare al massimo il "prodotto" offerto della Ternana Calcio SpA.

    In questa ottica si deve partire da un punto fermo: l'investimento in un nuovo stadio è giustificato solo se capace di generare un aumento dei ricavi in grado di ripagare l'investimento e produrre un extra flusso di cassa per il club.

    Come fa un nuovo stadio ad aumentare i ricavi? Poiché RicaviTotali=Nspettatori*AverageSpending l'impianto deve essere in grado di aumentare entrambi questi fattori o almeno uno di essi.

    Il progetto proposto è in grado di farlo?

    Partiamo da una considerazione generale: il migliore stadio è quello più adatto a generare il massimo valore nell'arco della sua vita utile. Tuttavia, poiché costruire uno stadio costa in proporzione (più o meno) della sua capienza e dei servizi che si pensa possa ospitare, siamo di fronte a un lavoro di ottimizzazione, finalizzato a massimizzare il ritorno sul capitale investito, che inevitabilmente decrescerebbe in caso di sovradimensionamento dell'impianto.

    Qui il concetto si fa relativamente meno immediato: l'impianto deve massimizzare il valore del club, non i ricavi. Un impianto molto costoso e sovradimensionato, probabilmente, se fatto bene, massimizzerebbe i ricavi da match day, salvo però assorbire una buona parte di quei ricavi con i costi di esercizio e quelli finanziari legati alla realizzazione dell'impianto, con il risultato che le risorse residue nella disponibilità del club per altri investimenti sarebbero, a conti fatti, minime.

    L'altro concetto, forse anche questo meno immediato, è che i calcoli di l'ottimizzazione dell'investimento devono tenere conto delle prevedibili evoluzioni della domanda del "prodotto" Ternana Calcio durante la vita utile dell'impianto.

    Per una migliore comprensione di questi principi, applichiamoli al primo fattore: la capienza. Tarare la capienza del nuovo stadio sugli attuali spettatori (o anche sulla media degli ultimi 5 anni) sarebbe un grave errore, a meno che non si pensi che nei prossimi 30 anni il destino della ternana sarà quello di avere 6.000 spettatori l'anno di media. Se questo fosse il caso il progetto presentato sarebbe chiaramente sovradimensionato (non si fanno 18.000 posti per riempirli 1-2 volte l'anno). Qui entra in gioco la pianificazione sportiva del Club, che ricordo, è l'utilizzatore e finanziatore dello stadio. Partendo dalle basi, ci vuole una società stabile e solida che pianifichi il risultato sportivo a 5 anni (almeno) individuando il campionato ed il livello di classifica obiettivo nel medio lungo termine. Dopo di che vanno applicati tutti gli investimenti che si intendono fare per ampliare la base tifosi (clienti) individuando quale sarà in bacino finale di riferimento. Come ultimo step questo bacino andrà segmentato in base alla frequenza di presenza agli incontri e alla capacità di spesa.

    Posto che non credo che ne la vecchia ne la nuova società abbiano fatto analisi del genere, a sentimento, mi sento di dire che la capienza di 18.000 spettatori per una piazza come Terni, sia sbagliata. E' chiaramente sovradimensionata per una società senza ambizioni come quella attuale, sarebbe sottodimensionata per una società che riuscisse ad accedere alla serie A e rimanerci in pianta più o meno stabile per 10-15 anni (tipo udinese). In entrambi i casi il progetto attuale non massimizza il valore dell'investimento. (per chi si chiedesse perché in serie A 18.000 posti sarebbero pochi, posso rispondere in 2 modi: 1) a Terni le partite di cartello degli ultimi anni sia di serie C che di B hanno visto allo stadio la presenza di circa 15.000 spettatori. Non capisco perché in Serie A Terni dovrebbe scendere sotto i 15.000 spettatori di media, e per fare una media di 15.000 in alcuni incontri devi superare i 20.000 2) i costi della serie A devono essere coperti da ricavi adeguati, se non vogliamo sperare nel mecenate di turno o nel faccendiere produttore seriale di buffi. Una squadra che non abbia un bacino di utenza di almeno 15.000 spettatori a partita non potrebbe essere competitiva nel lungo termine con il solo player trading, che richiede comunque tempi lunghi, investimenti di start up e rischio ingenti. Ad oggi in Serie A sotto questa soglia ci sono solo Frosinone, Sassuolo, Monza e Empoli. L'udinese, ad esempio, ha fatto registrare 21.000 spettatori a partita nel campionato in corso con l'84% di riempimento).

    La capienza più corretta per lo stadio di Terni (nella prospettiva ambiziosa) sarebbe quella di 25.000 posti (come Udinese e Atalanta) per puntare ai 20.000 spettatori di media. Ovviamente noi partiamo dalla situazione attuale 😥 e va da se che costruire subito un impianto di questa capacità esporrebbe il progetto a grave rischio finanziario. Un committente serio avrebbe richiesto la progettazione di una struttura modulare, con una capienza immediata di 15.000 posti, ma già predisposta per l'ampliamento ad un costo accettabile. D'altronde è stato fatto per il Liberati 50 anni fa, perché no adesso?

    Qualche noioso numero per dare sostanza alle chiacchiere: il derby di champions Inter-milan ha fruttato € 130 a spettatore di incasso (solo biglietti). Ipotizziamo che per la Ternana in Serie A questo valore sia € 50. Passare da 15.000 a 20.000 spettatori di media significherebbe 5.000x50x19 = €  4,75 milioni di ricavi in più all'anno. Senza considerare servizi accessori come food&beverage, gadget, museo etc. Se vogliamo moltiplicare questa differenza anche solo per 10 anni si tratta di € 50 milioni circa. Praticamente il costo dell'intero stadio di Bandecchi. Chiaramente ci vuole la Serie A e pure un aumento del prezzo medio del biglietto. Ma qui siamo già al secondo fattore di ricavo, per cui rimando a post successivo, questo è già abbastanza lungo 😉

    • Voto Positivo 1

  3. 1 minuto fa, Frank ha scritto:

    I medici si sono basati anche su quello che gli ha detto il buon Ianna ❤️💚

    Mi dispiace contraddirti, ma non funziona così. Non voglio farla lunga, ma è un fatto molto grave quello che è successo potenzialmente foriero di gravi rischi biologici per l'atleta e patrimoniali per la società. Una società seria prenderebbe provvedimenti. È andata bene. Per me chiusa qui

    • Voto Positivo 1
    • Voto Negativo 9

  4. Il 29/3/2024 Alle 09:00, Lu Generale ha scritto:

    Il progetto nel suo insieme prevede anche la clinica. Scusa eh, ma come pensi di poter scendere due piani così strettamente connessi? 

    Quoto te per poter meglio spiegare il mio pensiero.

    E' vero che il progetto stadio/clinica è, per scelta dei proponenti, unico e quindi va valutato nel suo insieme. Proprio per questo motivo, sempre a mio avviso, la valutazione della sola clinica deve necessariamente essere coerente con il suo ruolo nel progetto. Mi spiego meglio.

    A suo tempo Bandecchi è riuscito nell'intento di mobilitare l'opinione pubblica a supporto di un suo legittimo interesse particolare spacciandolo per interesse pubblico. Come sappiamo ha fatto leva sul sentimento di appartenenza e di rivalsa dei ternani verso Perugia, condendo il tutto con il rossoverde della squadra di calcio per far leva sugli istinti più basici (che non necessitano di grandi argomentazioni) dei tifosi.

    Noi non dovremmo cadere in questo tranello, cosa che facciamo ogni volta che discutiamo dell'effetto della clinica sulla offerta sanitaria locale. Infatti cosi facendo, sia i pro che i contro, riconoscono alla clinica un ruolo che non ha, ma che ci ha venduto Bandecchi.

    Per essere ancora più chiaro, l'effetto della clinica sull'offerta sanitaria pubblica è NULLO. Non cambia il budget sanitario regionale, non cambia la quota di risorse destinate alla provincia di Terni, non cambia il ruolo e la capacità dell'ospedale pubblico di Terni. Se diminuiscono i posti letto (pubblici) del nuovo ospedale di narni-amelia per essere trasferiti a Terni (convenzionati), questo non incide in modo sostanziale sui livelli assistenziali nel bacino terni-narni.

    Non sto a dirvi, perché lo sapete benissimo, cosa e chi invece hanno determinato il progressivo depauperamento dell'offerta sanitaria pubblica nel ternano. E non mi sembra che negli ultimi 10 anni ci siano state mobilitazioni, raccolte di firme, campagne mediatiche a denuncia dello scandaloso impoverimento della sanità pubblica ternana a vantaggio di Perugia e Foligno, in un contesto, si badi bene, di progressivo deterioramento della sanità pubblica nell'intera regione.

    Ed è invece su questo che dovremmo concentrarci, con faro acceso sul nuovo ospedale pubblico di Terni, che rischia di essere un'altra opera stile Palaterni/Stadio (non a caso le persone sono sempre quelle 😉).

    Se invece parliamo di impatto della clinica sulla offerta sanitaria complessiva nel territorio Ternano, allora direi che non si può giudicare. Cosa sappiamo della clinica? Specialità? Pronto soccorso? Rianimazione? Livello di attrezzature? Livello del personale? Convenzionamento degli esami di laboratorio? Senza queste informazioni di base, che, ricordo sempre a tutti, NESSUN giornalista locale si è mai sognato di chiedere ne a Bandecchi proponente ne a Lallo/Bandecchi Sindaco, come possiamo esprimere giudizi? In linea di massima danni non dovrebbe farne (bisogna vedere dove pescherà il personale sanitario 😉), quindi o è neutra o sarà un miglioramento, la cui entità è tutta da valutare. In ogni caso una nuova impresa (questo è) sul territorio non può che avere un effetto positivo. Quindi, con un atto di fiducia, non cieca, ma ponderata, benvenuta clinica. Ma benvenuta qualsiasi altra impresa, benvenuto Jacaroni e benvenuta Domus Gratie allo stesso modo: interessi privati che contribuiscono all'aumento di ricchezza del territorio.

    Con la differenza che Jacaroni e Domus hanno costruito la loro impresa senza collegarla ad una concessione pubblica che gli regala il terreno, il salto di tutte le procedure urbanistiche e una cubatura 10 volte superiore a quella prevista per l'area.

    Ed è questo il punto di cui dovremmo discutere, senza farci trascinare nei discorsi che "loro" voglio impostare come argomento del dibattito.

    Se il comune consente questo privilegio in cambio del contributo ad una opera pubblica (stadio) dobbiamo capire se il gioco vale la candela, perché, checché ne dicano "loro", si tratta di soldi e risorse pubbliche. Quindi che tipo di opera pubblica ci "regalano" i benefattori? E' all'avanguardia? E' adatta a soddisfare interessi pubblici oltre a quelli legittimi del soggetto privato Ternana Calcio? E. soprattutto, è finanziariamente sostenibile nel lungo termine? Si impiegheranno risorse pubbliche nel progetto? Il Comune di Terni avrebbe potuto intraprendere vie diverse finanziariamente più convenienti? Che i giornalisti ternani, invece di pietose interviste stile Fazio al Papa, facciano le giuste domande. Che i cittadini (non i tifosi) si concentrino sui temi che "loro" vorrebbero coprire con il campanilismo. Perché la clinica, oggi, dopo il can can (meritorio) fatto da Bandecchi, si può costruire anche senza stadio. Basterebbe seguire le regole che valgono per tutti 😉

    • Voto Positivo 1

  5. Impegni permettendo, vorrei cominciare una mini-serie di post con lo scopo di fare un po' di informazione sulla questione stadio-clinica e, perché no, offrire lo spunto, a chi vuole e può, per qualche domanda (diversa dallo slinguazzamento) da fare ai diretti interessati.

    La mini serie sarà breve, però penso che siano più leggibili post relativamente brevi, piuttosto che una enciclopedia.

    Come detto, qui cercherò di fare informazione, evitando giudizi personali e attenendomi a documenti ufficiali pubblici.

    La premessa è che, sebbene li abbia cercati, in realtà molti documenti rilevanti prodotti dai diversi soggetti coinvolti (schema convenzione e PEF prima di tutto) non sono disponibili on line sul sito istituzionale del Comune di Terni (chissà perché). C'è anche la possibilità che io non sia stato in grado di trovarli, quindi è bene accetta qualsiasi correzione/integrazione da chiunque abbia più informazioni di me (sicuramente in questo forum ce ne sono, anche se non lo scrivono).

    Cominciamo con l'inquadramento giuridico/amministrativo del progetto.

    Il progetto stadio/clinica è stato presentato al comune di Terni nel 2021 come somma di due parti: 1) OPERA PUBBLICA, concernente tutti gli interventi da fare sull'area dello stadio, sullo stadio stesso e sull'area del parcheggio del cimitero 2) OPERA PRIVATA tutti gli interventi riguardanti la clinica da effettuarsi sull'area di strada di santa filomena.

    Questa suddivisione ci lascia intendere una prima cosa importante: l'opera privata (clinica) viene inserita nel progetto in quanto funzionale alla sostenibilità economica dell'opera pubblica (Stadio), ma resta un'opera privata che come tale non sarà inserita nel perimetro della convenzione, che riguarderà solo l'opera pubblica. Per essere più precisi, nell'ambito della convenzione sarà inserito, tramite il PEF che ne è parte integrante, il flusso finanziario che la clinica genererà in favore dell'opera pubblica, ma sia il manufatto, che l'attività e terreno resteranno nell'ambito della sfera privata e non gravate da alcuna disposizione convenzionale (a meno di sorprese).

    Questo post è dedicato esclusivamente all'opera privata (clinica)

    Partiamo dall'inizio: è il 2014 quando il comune di Terni (sindaco Di Girolamo) da in concessione per 34 anni alla Ternana calcio di Longarini (società privata) il terreno di 4,7 ettari (di proprietà comunale e quindi di tutti i cittadini ternani) situato in strada di S. Filomena per costruirci il proprio centro sportivo (nota: da quello che ho capito il Comune ha ceduto un diritto di superficie, non la proprietà. Ma gli atti non li ho trovati, quindi posso sbagliare, chiunque ne sappia di più può correggere). Evidentemente questa convenzione riconosceva un interesse pubblico in questa opera, tanto da prevedere l'apertura della struttura, per 2 giorni a settimana, alle associazioni sportive locali. Quindi, l'amministrazione approva una variante al PRG che modifica la destinazione d'uso del terreno in "città dello sport" e "verde pubblico" e consente alla Ternana di costruire fino a 2.300 mq di fabbricati residenziali e 7.500 mq di strutture sportive coperte, assegnando all'area un indice UF di 0,3 mq/mq.

    Sono passati 10 anni e nulla è stato fatto dalla Ternana Calcio. E qui una prima questione: possibile che in quella convenzione non sia stata inserita una clausola che preveda il venir meno del diritto di superficie (proprietà) a favore della Ternana Calcio dopo un così lungo periodo di inattività? Mistero.

    Passata la proprietà della Ternana a Bandecchi, questo decide che è ora di utilizzare il terreno, non per il centro sportivo della società calcistica, ma per costruirci una clinica privata. Ovviamente l'area ha una diversa destinazione d'uso e un indice di edificabilità troppo basso per consentirlo, quindi la genialata: coinvolgiamo l'area nel progetto stadio, così che, sfruttando la normativa vigente, si possano velocemente superare tutti gli ostacoli autorizzativi di tipo urbanistico. Il comune di Terni (sindaco Latini), come sappiamo, non vede l'ora di approvare il progetto e quindi passa l'ulteriore modifica al PRG. Ora la destinazione d'uso dell'area è quella di "attrezzature sanitarie", con un indice UF di 0,6 mq/mq (il doppio di prima) e soprattutto, la possibilità di costruire fino a 20.800 mq di edificio da adibire a clinica. Un bel salto no? 😉

    Ovviamente sono pubblicati tutti i documenti a supporto della variante, tra cui, quello principale si chiama VAR_PRIV_VAS, lo trovate al link sotto alla quartultima riga della tabella. Leggetelo, soprattutto nei punti finali. Quando avrete finito di ridere, fate caso a una cosa: non c'è alcuna planimetria. Si sa che l'edificio sarà di 5 piani fuori terra e uno interrato, ma in questo documento VAS non c'è niente. Suggerisco altra domanda a chi può: se un privato cittadino chiedesse una variante di destinazione d'uso di un proprio terreno (raddoppiandone l'indice di edificabilità), potrebbe farlo senza presentare il progetto architettonico di massima? Se la Ternana lo ha presentato, perché (contrariamente a quello dello stadio) non è presente in questo documento? Mistero

    Visto che la passata amministrazione ha messo nero su bianco che la costruzione di una clinica privata è di per se di interesse pubblico, immagino che l'interesse pubblico ad avere un centro sportivo aperto alle associazioni sportive locali sia minore dell'interesse pubblico di una impresa di interesse pubblico che finanzia un opera pubblica. Diciamo un interesse pubblico al quadrato 😂. Quindi la convenzione originaria tra comune e ternana per il terreno sarà carta straccia ormai, visto che non si fa più un centro sportivo. Vista la complessità della cosa riassumo quanto accaduto: io mi faccio dare dal comune (nel 2014) un diritto di superficie o di proprietà su un terreno pubblico, prospettando la realizzazione di un'opera di interesse pubblico. Il comune mi da permessi a costruire e sottoscriviamo un contratto (convenzione) che regolamenta i diritti e doveri del concessionario. Semplicemente per 10 anni non faccio nulla, poi vado in Comune e dico che ho cambiato idea: ora ho un progetto che realizza un interesse pubblico al quadrato e quindi chi se ne frega della convenzione originaria, cambiamo destinazione d'uso e raddoppiamo l'indice di edificabilità. Quindi vado in Comune, e spiego al Sindaco che avrà (tra 40 anni) uno stadio nuovo e pure un centro sportivo più grande, perché, diciamocelo, quel terreno dato a Zadotti è un buco. Ma bada sindaco, che se non accetti e per caso mi fai restituire il terreno al comune visto che non intendo usarlo come previsto, alle prossime elezioni i tifosi se lo ricorderanno. Ovviamente il Sindaco, capendo il valore di pubblica utilità al quadrato del progetto che può fare? Certo che mi da tutti i permessi e mi trova pure un altro terreno pubblico per fare un centro sportivo più grande, cosi firmiamo un'altra convenzione che sostituisce quella vecchia, e poi ci sono le elezioni. 😉

    Infatti alle elezioni i tifosi se lo sono ricordato 😂

     

    Amministrazione trasparente | Portale Istituzionale del Comune di Terni

     

    PS quale sia il diritto acquisito dalla Ternana sul terreno è potenzialmente molto importante. Se si tratta di proprietà la cosa è semplice e va tutto bene (bisognerebbe casomai capire come il comune abbia potuto vendere il terreno, ma è un'altra storia). Se si tratta di diritto di superficie in concessione le cose si fanno complicate. Con l'arrivo di Guida il terreno è stato ceduto a Ternana Woman. Gli atti di bilancio trattano questa come fosse stata una cessione di proprietà. In realtà anche il diritto di superficie si può vendere, salvo che il concedente autorizzi il cambio di concessionario. SE così, il Sindaco Bandecchi avrebbe autorizzato il cambio di concessionario a favore di una società a lui riconducibile. Ma ripeto, la situazione non mi è chiara, bisognerebbe approfondire

    • Grazie 2
    • Voto Positivo 3

  6. Forse siamo andati fuori tema, provo a chiarire meglio il mio pensiero riguardo al progetto stadio-clinica.

    Bandecchi, a suo tempo, ha certamente fatto un capolavoro: è riuscito a portare una parte significativa dei cittadini ternani a supportare i suoi (legittimi) interessi economici personali facendo leva sul campanilismo e il senso di appartenenza.

    La clinica non è altro che una azienda privata. E' positivo o no che si faccia per la collettività? Certo che si, come ogni nuova azienda che apre sul territorio porta valore e ricchezza. Cambierà la qualità dell'offerta sanitaria locale? Questo non lo sappiamo. Perchè è chiaro che il numero di posti letto non è un indice di qualità. L'ospedale pubblico di Terni è (nel silenzio generale) da anni depauperato di risorse economiche e soprattutto professionali a parità di posti letto. Senza contare i vari livelli di servizio, come ad esempio quello legato alla possibilità di effettuare trapianti, che a Terni sono preclusi. Quindi, per capire l'impatto della clinica, bisognerebbe conoscerne alcuni dettagli: quali specialità avrà? Avrà un DEA (di primo o secondo livello)? Sarà un IRCCS? Farà esami di laboratorio in regime di convenzione? Sarà sede di corsi universitari? Quali professionisti ci lavoreranno? Sarà un centro di eccellenza in almeno una specialità? Sarà inserito nel circuito nazionale dei trapianti? Avrà una stroke unit? Avrà posti di day hospital e sub acuti (riabilitazione)? Nessuna di queste domande mi risulta sia mai stata fatta a Bandecchi dai nostri giornalisti, tutti presi a verificare le procedure amministrative, a tifare pro o contro ed a valutare l'apporto dell'azienda alla costruzione dello stadio.

    Per non parlare dell'aspetto economico della cosa, con decine di domande, dalla governance alla struttura finanziaria, che si sarebbero potute fare e si è invece accuratamente evitato.

    E il punto è questo: stiamo, anche con passione, confrontandoci sul nulla cosmico. Neppure la planimetria della clinica s'è vista.

    E la stessa cosa con lo stadio. Le 4 (di numero) tavole tirate fuori dagli scatoloni da Tagliavento e Co. a suo tempo, ci dicono praticamente zero di quello che dovrebbe essere l'investimento di pubblico interesse per Terni. Oltre alla solita distesa di catrame che circonda l'impianto (marchio di fabbrica dello studio di progettazione), non sappiamo nulla di attività commerciali interne allo stadio, di posti premium, hospitality, strutture per attività extra sportive infrasettimanali etc. Per non parlare, anche in questo caso di struttura finanziaria, governance ecc. Eppure in 2 anni, nel mio piccolo, di domande ne ho suggerite molte a chi avesse avuto voglia di farle, magari anche in consiglio comunale, oltre che sui mezzi di informazione. Oltre al vergognoso atteggiamento della passata amministrazione rispetto al progetto, non mi risulta che nessuno all'opposizione abbia sollevato qualcuna delle questioni di cui, al contrario, abbiamo dibattuto in questo forum.

    Ora, se possibile, con la vendita della Ternana e la cessione del terreno a Ternana Woman, di domande ce ne sarebbero anche molte più di prima, ma, invece di approfondire e migliorare, spuntano progetti improbabili al ribasso, che umiliano Terni, la sua storia e il suo futuro.

    Perché il punto è proprio questo: possibile che a Terni non si possa fare niente BENE? Chi critica viene fatto passare per disfattista, ostacolo al progresso cittadino. Nel mio caso le critiche sono finalizzate ad impedire che Terni subisca l'ennesimo sfregio che, quello si, limiterebbe le possibilità di sviluppo sia della Ternana che dell'amministrazione comunale per diversi lustri. Quindi, per me, non si tratta di NON fare, ma di non fare questa CAGATA e fare meglio e bene una volta per tutte, ponendo le basi per uno sviluppo vero sia economico che infrastrutturale della città.

    SI può fare meglio? Certo che si, basterebbe scrivere BENE l'atto fondamentale di tutta la vicenda: la convenzione. Con una convenzione scritta bene, che non si sostanzi in un travaso di risorse dal pubblico al privato a spese della collettività, sicuramente quel progetto non starebbe in piedi, ma andrebbe necessariamente migliorato o drasticamente ridimensionato. Perché è chiaro a priori che l'investimento non è sostenibile? Perché  hai due parti di investimento, uno in attivo e l'altro in perdita. Perchè è chiaro, spero a tutti, che un investimento di 30 milioni con 5 mila spettatori di media e senza gli strumenti di revenue generation propri di uno stadio ben progettato, non si ripagherà mai.

    Quindi, con questo squilibrio, con il primo investimento che dovrebbe finanziare il secondo, le cose sono due:

    1) il primo genera extra profitti che vengono utilizzati per sostenere il secondo

    2) il primo genera profitti al di sotto della media perché una parte di questi è impiegata a sostenere il secondo

    Secondo voi sono sane queste alternative? Quale investitore metterebbe soldi nella clinica nel caso 2)? E chi pagherebbe gli extraprofitti nel caso 1)? E se, in qualche modo, una proprietà comune degli investimenti avrebbe potuto "compensare" questi squilibri con rivalutazioni di terreni o altre attività sul territorio, la separazione dei soggetti rende ora tutto molto più complicato, ammesso che separazione ci sarà e che non si finisca con una società immobiliare a fare il tutto e la ternana e la clinica a pagare un affitto. 😉

    Quindi l'investimento stadio deve essere sostenibile di per se per avere un progetto equilibrato, il che significa necessariamente investire per coprire le perdite nei primi anni e puntare al salto di categoria per far esprimere all'impianto il massimo del potenziale. Questa società può farlo?

    Conclusione: visto che siamo di fronte ad una operazione potenzialmente disastrosa per la collettività, per le casse comunali e per la stessa Ternana Calcio, è nostro DOVERE vigilare. Prima di tutto eliminare l'OPACITA' che avvolge l'operazione. Dopo di che VALUTARE ATTENTAMENTE la convenzione che sarà alla base della concessione. In teoria ci dovrebbe essere per questo una opposizione in consiglio comunale, ma si tratta delle stesse persone che hanno fatto passare in fretta e furia l'interesse pubblico per questo progetto pur di lavarsene le mani. Per fortuna gli è servito a poco, però è chiaro che tocca a noi fare il lavoro. Anche senza il tesserino da pubblicista in tasca.

     


  7. 1 ora fa, wild.duck ha scritto:

    ma negativo perché? lì non c'era mica un palazzetto prima, ci vendevano la frutta. In compenso riqualificano anche il palaitis, hanno riaperto la cupola, fanno un polifunzionale con un minimo di spalti al pianeta, hanno risistemato il paladivittorio... se c'è un momento in cui non mancano le strutture mi pare questo

    TERNI – La clausola risale alla amministrazione Latini, ma in queste ore sta facendo discutere l’amministrazione Bandecchi e anche tutto il nuovo consiglio comunale. Negli accordi che regolano il project financing che ha portato alla realizzazione del PalaTerni da parte del gruppo Salini, c’è anche una sorta di patto di non concorrenza.

    A suo tempo l’amministrazione comunale si è impegnata ad applicare tariffe per l’affitto delle proprie strutture sportive in maniera tale da rendere competitive quelle che il PalaTerni andrà ad applicare nei prossimi mesi. Il succo è che con le proprie palestre e impianti sportivi, come il PalaDiVittorio, il Comune deve adeguare gli affitti orari alle associazioni affinché non siano troppo vantaggiosi rispetto ai canoni  che applicherà il gestore del palazzetto di viale dello Stadio. E qui il pasticcio si fa doppio. Perché non solo il Comune costringerà le associazioni sportive a pagare di più, ma sarà sempre il Comune a regolare gli equilibri tariffari tra PalaTerni e impianti comunali. In altre parole: il sindaco Stefano Bandecchi dovrà dire la sua su quanto pagheranno i “concorrenti” dell’affittuario del PalaTerni che corrisponde sempre al nome di Stefano Bandecchi. Le tariffe non concorrenziali nascono dalla volontà di incentivare l’investimento da parte del privato – nella fattispecie del gruppo Salini. Certo, a pagare il prezzo  saranno le associazioni sportive. Certo, ora – ma tre anni fa nessuno poteva immaginarlo – c’è anche il problema nel problema: Stefano Bandecchi è il  locatario del PalaTerni e anche il sindaco regolatore insieme al consiglio comunale delle tariffe. C’è persino una ciliegina sulla torta: mentre Bandecchi  annuncia pubblicamente che sarà una delle società del suo gruppo a gestire il complesso di viale dello Stadio,  i suoi assessori sostengono che ad oggi non è arrivata alcuna comunicazione al  Comune di Terni.

    PalaTerni, il pasticciaccio delle tariffe - Umbria 7

     

    PS ma tu pensi davvero che i soldi crescano sugli alberi? Crei un impianto che è strutturalmente non competitivo, quindi, per proteggere l'investimento (sbagliato), rendi meno competitive le strutture concorrenti. Secondo te cosa è successo a Terni? Ci ha guadagnato o ci ha perso?

    PPS per chiudere OT su Palaterni allego il progetto originario. Trovate le differenze con l'edificato

     

    Platerni 2017.pdf


  8. 29 minuti fa, mister ha scritto:

    scrivere analisi di dettaglio lunghe mezza pagina su questioni che sicuramente ci riguardano direttamente, ma sulle quali non veniamo coinvolti.

    Guarda anche qui mi sento tirato in causa 😁

    Io so di essere quello che scrive i post più lunghi in assoluto, però le questioni di cui trattiamo sono complesse e ridurle ai 160 caratteri (cit.) secondo me è inutile. Personalmente rimprovero la politica di comunicare ormai per slogan con l'argomento che il "popolo" o è coglione o disattento. Spesso questa è una scusa per tenere le persone nell'ignoranza. Sicuramente il pensiero critico va stimolato e allenato, altrimenti si perde.

    Dopo che la TV pubblica e privata è diventata un interminabile sequenza di soap, reality e canzonette, il giornalismo una incessante fabbrica di narrazioni invece che di notizie e internet la cava delle fake news, almeno su questo forum, con utenti mediamente di alto livello, vorrei interagire con qualcosa di più completo di uno slogan. Se vi annoio mi scuso.

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  9. 3 ore fa, stregone ha scritto:

    Il palaterni è stupendo, tutta l'area riqualificata è  stupenda.

    Fare polemica da parte di chi non vive la città  mi manda fuori di testa.

    Isolo le due frasi per risponderti puntualmente

    1) La bellezza estetica, in caso di infrastrutture, è solo uno dei parametri di valutazione e neppure il più importante. Quello che conta è la progettualità, sia di scopo che architettonica, che ne devono assicurare rispettivamente la sostenibilità economica e la funzionalità.

    Per quanto riguarda la prima, l'impatto sull'attività sportiva locale è stato negativo, rendendo impossibile alle diverse società dilettantistiche l'accesso all'impianto per i suoi elevati costi. In termini di utilizzo extra sportivo, segnalo che la gestione è in capo a una società costituita ad hoc senza alcuna previa esperienza in materia. Magari farà bene, per ora è prematuro esprimere giudizi. E non basterà neppure una singola stagione per capire, visto che si tratta di opere con orizzonte temporale ultra trentennale. Resta il fatto che si è realizzato un contenitore prima di averne previsto i contenuti. Ora se i contenuti arriveranno, l'opera raggiungerà un suo equilibrio economico, altrimenti ogni volta che andrai ad ammirarlo quanto è bello dovrai pagare un biglietto.

    Per quanto poi riguarda, invece, la progettazione architettonica dell'intero intervento bastano due constatazioni visive per apprezzarne la qualità:

    a) l'80% dell'area di intervento consiste in una lastra di asfalto. Nessun vero recupero della zona, che alla chiusura dei negozi resta deserta. Nel medio periodo il ritorno delle puttane non è da escludere, cosi come la trasformazione notturna in luogo di appuntamento per spaccio e altri traffici. Senza contare che andrà verificata nel medio termine la sostenibilità economica delle attività commerciali presenti, che, in caso di chiusura, aprirebbero una voragine nei conti pubblici.

    b) non so voi, ma io non ho mai visto una fila di parcheggio delle auto a ridosso dei cancelli di uscita come al Palaterni. Ipotizzando un sold out con 4.000 persone che escono contemporaneamente e si trovano di fronte a 2 metri una fila continua di auto parcheggiate, mi lascia pensare che forse sia stata prevista una dinamica dei flussi che personalmente ignoro.

    2) Visto che non fai nomi, abbastanza tipico, essendo io residente fuori terni e critico del progetto, mi sento tirato in causa. La mia risposta è semplice:

    a) sono tifoso della ternana e quindi il futuro della società (che dipende anche dalle scelte fatte sulle infrastrutture) è affare mio. L'ha detto Guida che la Ternana non è la sua, ma dei tifosi. Quindi da "proprietario" parlo quando e quanto voglio, salvo, ovviamente, dire cose non condivisibili da te.

    b) io al Comune di Terni pago le tasse. Quindi da CONTRIBUENTE quello che il Comune di Terni fa con i MIEI soldi mi interessa ed ho il DIRITTO di opinare quello che voglio, con la differenza rispetto ai residenti, che io non ho potuto votare il VOSTRO sindaco, tu si.

    Per il resto vale la regola generale: siamo in un forum fatto per esprimere opinioni. Le opinioni sono degli iscritti e non dei residenti. Alla tua assemblea di condominio non parteciperò, tranquillo.

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  10. 2 minuti fa, POSSE ha scritto:

    Il progetto è quello, il piano economico lo devono presentare a noi?

    SI SI è ancora SI

    Perché non capite che si tratta di una concessione di un bene pubblico di tutti i cittadini ternani?

    Stadio e terreni sono dei ternani e quindi cosa ci fanno e come lo fanno lo DEVONO presentare a noi.

    Comunque lo vedremo quando finalmente ci sarà la gara (pubblica) li avranno finito di nascondersi


  11. 3 minuti fa, altoforno ha scritto:

    Perché era meglio se non c'erano. Almeno così mi pare di aver capito. 

    Era meglio se fossero stati fatti bene.

    Il palaterni, in particolare, avrebbe dovuto essere coordinato con lo stadio in quanto hanno un'area di sovrapposizione sia sugli eventi ospitabili che sulle aree coperte e scoperte accessorie

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  12. Mi ero ripromesso di non intervenire più ne sulla società ne sulla vicenda stadio. Purtroppo però gli ultimi "eventi" necessitano di qualche precisazione.

    Smarchiamo subito la proposta dello stadio per il campionato nazionale dilettanti che è emersa ultimamente. E' un vezzo diffuso che, a fronte di un progetto stadio minimamente ambizioso, puntualmente reso impossibile per qualche motivo, spunti sempre qualcuno con una "idea" al ribasso, pensando che tagliando i costi l'infrastruttura diventi più fattibile. E' stato così a Milano e ci hanno provato pure a Terni. Spero che le ultime dichiarazioni di Guida abbiano messo una pietra tombale su ogni eventuale progetto di retroguardia partorito da chi, evidentemente, non ha la più pallida idea di cosa significhi fare uno stadio. E qui il secondo punto: NON E' VERO che uno stadio più economico sia più fattibile, chi lo afferma non conosce la materia, che dovrebbe lasciare ai professionisti del settore (che non sono ne gli architetti ne gli ingegneri, ma i committenti).

    Ho sentito, non so quante volte ormai, affermare, da "giornalisti" sportivi nazionali, che l'investimento in stadi e centri sportivi sono necessari per "capitalizzare" le società calcistiche, che altrimenti nella voce "attivo" di bilancio non avrebbero nulla, assimilando cosi un club calcistico ad una assicurazione qualsiasi.

    Peccato che, a differenza delle assicurazioni e banche che posseggono immobili di pregio, lo stadio è fondamentalmente un asset illiquido, il cui valore di bilancio è essenzialmente il costo dell'impianto, non avendo, di per se, al contrario di appartamenti e uffici, un valore di mercato.

    Al contrario le infrastrutture sportive possono incidere, e molto, sul valore del club, ma per farlo queste devo soddisfare 2 condizioni:

    1) diminuire i costi di gestione della società (quando si utilizzano infrastrutture vecchie che richiedono elevati costi di manutenzione o infrastrutture di terzi onerose in termini di canoni di locazione)

    2) aumentare i ricavi (immediati, nel caso degli stadi, prospettici nel caso dei centri sportivi)

    Tutto il resto sono fesserie propinate a mani basse da ignoranti (se va bene) o utili idioti (quando si tratta di strategie opportunistiche).

    Quindi ora è più comprensibile il mio assunto precedente: uno stadio (e un centro sportivo) DEVE avere necessariamente, indipendentemente dal costo, alcune caratteristiche in mancanza delle quali non è idoneo a svolgere la sua funzione di moltiplicatore di ricavi. Quindi realizzare uno stadio economico ma non in grado di sviluppare ricavi, anche se può essere un risparmio nell'immediato, significa mettere una ipoteca sul futuro della società, che, a medio lungo termine, troverà nella sua infrastruttura un LIMITE alla crescita, se non una causa di dissesto finanziario. Un esempio del primo caso è lo Juventus Stadium, progettato male, sia come capienza che come incidenza di posti premium e occasioni di revenue generation, mentre esempi del secondo tipo sono lo stadio del Giglio (oggi Mapei Stadium), che ha decretato il fallimento della Reggiana di Dal Cin e il Delle Alpi di Torino che avrebbe ucciso chiunque non fosse Ifil.

    Il caso di successo più eclatante è, invece, quello dell'udinese (in attesa dell'Atalanta), che ha triplicato i ricavi da stadio con la costruzione della ex Dacia Arena (ora Bluenergy). Un impianto che ha sostituito uno stadio già di recente costruzione e di proprietà (il Friuli). Sarà stato scemo Pozzo? No, aveva una strategia di revenue generation ed ha costruito lo stadio con tutti gli accorgimenti necessari a creare ricavi, dalla capienza di 25.000 posti per una città di 80.000 abitanti, all'attività extracalcistica infrasettimanale, fino al ruolo funzionale al sostegno del nuovo posizionamento del marchio "Udinese" sul mercato delle sponsorizzazioni (il 2023 è stato record sotto questo aspetto per la società).

    Ma, come detto, le infrastrutture sono MOLTIPLICATORI di ricavi. Quindi un qualcosa da moltiplicare lo devi avere, perché sennò il risultato resta zero anche con lo stadio nuovo. Per essere più chiari, lo stadio non sostituisce la "qualità" del prodotto "calcio", solo lo fa vendere di più e meglio. Perciò categoria, spettacolo, risultato sportivo, capacità di scouting, costruzione e valorizzazione talenti, sono le basi che giustificano gli investimenti in infrastrutture, che altrimenti resterebbero costose cattedrali nel deserto. Quindi il concetto chiave è che le infrastrutture sono funzionali a garantire il massimo ritorno di un programma di base di sviluppo di capacità e prodotto sportivo che la società si impegna a realizzare nel medio periodo. In base ai risultati attesi da questo programma di base, si modula l'investimento nelle infrastrutture sportive in modo che valorizzi i risultati sportivi attesi e, al contempo, sia finanziariamente sostenibile.

    Applicate questi concetti al caso della Ternana. E' difficile giudicare un progetto che ad oggi si è contraddistinto principalmente per la sua opacità, ma, ascoltando i protagonisti cosa abbiamo sentito finora? Che la clinica ripagherà lo stadio, che ci bastano pochi posti purché vicini al campo, che si potrà giocare durante la sua costruzione, che 30 milioni sono troppi e non si ripagheranno mai, che il progetto è "bancabile" (l'ho sentita solo a Terni questa parola), che l'importante è la salvezza. E il resto? Boh. E poi il fantomatico PEF.... che categoria prevede per la Ternana nei prossimi 5 anni? Qual è l'evoluzione dei ricavi da stadio per la società Ternana Calcio prevista per effetto del nuovo impianto? Quale canone di concessione si prevede per il Comune di Terni? Come farà la clinica a pagare 1/3 del costo dello stadio (bisognerebbe prima capire che significa questa affermazione)? La clinica (inteso l'immobile) farà parte della concessione o no? Come è ripartito l'impegno finanziario tra i diversi soggetti coinvolti, e quanto sarà il capitale di terzi? Quali sono i soggetti proponenti e quelli utilizzatori degli immobili a destinazione non sportiva previsti nel progetto? Quanto sono valutate l'area e gli immobili pubblici (il liberati) coinvolti nel progetto? Boh, ancora boh e ancora boh! Ho letto qui che le banche farebbero la corsa per finanziare il progetto. Ma come si fa a fare questa affermazione con tanta leggerezza? Chi ha valutato la capacità di rimborso della Ternana calcio? Oppure si scoprirà che la Ternana Calcio alla fine pagherà l'affitto, ma l'immobile (e quindi l'investimento) non sarà suo? La parte preoccupante è che a monte di tutto questo non c'è un progetto sportivo (almeno non traspare), ma un progetto industriale per la parte sanitaria e un abbozzo di progetto immobiliare/finanziario per il resto. Se qualcuno vede qualcosa di diverso felice di essere smentito. Tutto ciò premesso, direbbero quelli che parlano bene, il mio auspicio è che questo progetto (peraltro insufficiente anche dal punto di vista urbanistico) non venga mai realizzato, così da rendere più appetibile il prodotto Ternana per chi, in un futuro spero prossimo, volesse subentrare all'attuale proprietà con una gestione più adeguata alla nostra storia ed al nostro potenziale.

    Purtroppo, invece, con il duo Sindaco-Presidente Ternana Calcio in sella, la realizzazione del progetto stadio clinica che ci è stato "presentato" con 3 slide 2 anni fa è molto probabile, in qualche modo faranno l'accrocco. Il risultato più probabile sarà il terzo disastro dopo Piscine dello stadio e Palaterni. Tutte occasioni perse che difficilmente si ripresenteranno. 

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  13. 12 ore fa, sololaternana ha scritto:

    Ora, nonostante gli sforzi (spesso interessati) di qualcuno a dire il contrario, il progetto è sostenibile e redditizio nel tempo (vedi PEF).

    Quale? L'hai visto tu? Parlacene un po'....


  14. 39 minuti fa, Lu Cignale ha scritto:

    emmadonnamia dai, ci sta de peggio.

    Guarda che quello che conta è la cultura di fondo. Non importa Bandecchi o Guida. Quella cultura che fa inneggiare a uno stadio da 12.000 posti accroccato sopra i gradoni delle curve esistenti è la stessa applicata all'ospedale, alla terni Rieti, alla ferrovia terni spoleto, all'avio superficie, al centro remiero d'aloja, al "polo logistico". In altre parole a terni. I risultati sono questi

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  15. 35 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

    Dici che non faremo mai lo stadio nuovo, oppure che non lo riempiremo mai? O, chissà, tutte e due?! 😃

    Dico che quando si sostiene la versione poraccia di un progetto simile a quello di una tesi di laurea significa che stiamo all'ammazza caffè.

    Personalmente spero che non si faccia nulla.

    Purtroppo temo che l'occasione sia troppo ghiotta per certi ambienti. La speranza è solo che i diversi opportunisti e faccendieri interessati ai lavori non siano capaci di trovare l'accordo per spartirsi la torta.

    Diciamo che con questo livello e vista la disparità di interessi da tutelare c'è anche questa possibilità.

    Le infrastrutture sportive (mi limito a quelle) sono necessariamente espressione della società calcistica che le commissiona e le paga, rappresentano le sue ambizioni, la sua capacità progettuale e organizzativa.

    Quindi, nel nostro caso, meglio aspettare la prossima gestione incrociando le dita che sia la volta buona.

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  16. 17 ore fa, Birrocchiu ha scritto:

    https://www.umbria24.it/sport24/ternana-nuovo-stadio-liberati-ce-un-progetto-alternativo-costa-la-meta/

     

    Ecco qua, rischio pecionata alto. Ma prima di commentare, se sta indiscrezione è vera, voglio vedere di che si tratta. Sennò non è giusto commentarla prima

    Già il progetto attuale è una cagata, figuriamoci quello a risparmio. Però, come si legge, almeno questi progettisti dovrebbero sapere come si fa uno stadio 


  17. Parma di altra categoria rispetto a noi, ma abbiamo trovato la squadra. Confermato tutto il buono di Palermo in fatto di gioco e palleggio. Gli errori ci sono, ma se non ci fossero staremmo nelle prime 6. Ora i limiti veri di questa squadra restano solo la corsa ancora deficitaria per la serie B con gente come picchia, pereiro e casasola sempre sotto ritmo e la Fase di non possesso gestita da massimo 6 giocatori, un po pochi per affrontare la capolista.

    Fiducioso per il resto del campionato se regge la testa.

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  18. 21 minuti fa, RESPiRO ha scritto:

    Anche io non mi sento assolutamente rappresentato da questi signori, e' pur vero che non faccio parte di alcun TernanaClub. 

    Quello pero' che voglio dire sono 2 cose, una rivolta a loro: visto che vi basta un comunicato per ottenere udienza con Guida, e visto che scrivete che dall'incontro avete ricevuto sufficienti chiarimenti, poiche' siete un centro coordinamento che rappresentate a vostro dire parecchi tifosi,

    PERCHE' NON AVETE FATTO UN COMUNICATO PER RENDERE VOI PUBBLICO QUELLO CHE AVETE ASCOLTATO DA GUIDA???  

    La seconda: poiche' Guida si rende piu che disponibile e riceve celermente questi signori del CCTC, perche' al loro pari i nostri amati giornalisti locali (ne cito uno ad esempio perche' legga questo post e perche' e' un amico soprattutto del forum @Cacafocu) non fanno altrettanto e richiedono un incontro con Guida, pubblico o da renderne pubblico il risultato??? (Grazie....)

    I giornalisti con i rappresentanti della società ci parlano anche 4 volte a settimana. Poi ci sono altri due passaggi: che domande gli fanno e che cosa pubblicano del colloquio. Passati i due filtri resta poco

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  19. 11 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

    Infatti, nel comunicato si dice che le parti si sono accordate per rendere noto quanto emerso a tutta la tifoseria. Solo che stiamo aspettando ancora che Nicolino acquisti carta e penna per scrivere. Starà aspettando gli sconti della coop sulla cancelleria. 😁☹️☹️☹️

    Tornando seri, penso che abbiano agito tutti correttamente. 

    E direi di non esagerare con le vene polemiche. 

    Io non ho detto che qualcuno ha agito scorrettamente, ho solo risposto a un utente che ha fatto una affermazione sulle modalità di interazione tifosi / società. La Ternana non ha l'obbligo di fare conferenze stampa ne in questo momento ne in altri. Però affermare che, visto che riceve alcuni tifosi organizzati (peraltro senza poi comunicare al resto del mondo il contenuto dell'incontro), la Ternana la sua parte nell'informare i tifosi la fa e che se noi ci facciamo delle domande a cui non sappiamo rispondere la colpa è nostra che non lo chiediamo a Guida, se permetti mi sembra una mega cazzata galattica. Così come la precedente proprietà aveva lacune in termini di comunicazione, questa gestione (in altro modo) prosegue la tradizione. Senza per questo essere scorretti. Ma la cosa principale è che mi sono stufato di sentire attribuire ai tifosi anche la pur minima responsabilità di quanto accade alla Ternana da 25 anni a questa parte, sia in campo che fuori. Noi non scegliamo gli azionisti, non gli imponiamo loro le scelte, non scendiamo in campo. Quello che facciamo è pagare per vedere il risultato delle loro azioni. E francamente in questi 25 anni abbiamo buttato via soldi e tempo.

    • Grazie 2
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