Vai al contenuto

naharki numen

Members
  • Numero contenuti

    2011
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    4

Messaggi pubblicati da naharki numen


  1. @altoforno,

    riprendiamo il filo : gli storici hanno menzionato il popolo dei Naharki riferendosi all'epoca romana , parlando di " nahars-nahartium".In realtà le tribù dei nakarki apparvero almeno fin dal x sec. a. C.

    Rivalutare la loro storia è doveroso considerando che nelle tavole egubine è menzionata per sette volte la "naharki numen" (la nazione dei naharki) da temere al pari degli etruschi e dei piceni.

    Occorre ricordare che a Terni esistono oltre duemila tombe databili dal X  al VII sec. a. C., lungo l'asse Pentima-San Pietro in Campo-Via Curio Dentato.

    Se è vero che le tombe più antiche di Terni risalgono al periodo villanoviano (X sec. a. C.),  occorre sottolineare, però, che nelle alture circostanti la conca ternana vi furono insediamenti molto più antichi. I n particolare nel sito di Piediluco abbiamo inconfutabili prove ( utensili provenienti dal suddetto sito sono conservati presso il museo archeologico di Perugia) di stanziamenti di tribù  sin dall'età del bronzo (XV sec a. C.), ovvero proprio all'epoca della discesa degli umbri dalle alpi orientali.

    Importante è l'ubicazione del sito di Piediluco, che si trova a pochi km dalla Valnerina, con cui era, ed è, in comunicazione attraverso il passo della forca di Arrone, antico tratturo.

    La valnerina e la conca ternana furono certamente territorio naharko ma probabilmente in secoli successivi a un primo stanziamento nel sito di Piediluco.

    La rocca sovrastante il centro abitato di piediluco è ancora oggi chiamata "monte luco" toponimo che ricorda  il culto dei "lucus" e dei "vuku" divinita lucerie  delle radure e dei boschi sacri, tipico della cultura umbrosabina.

    Nei secoli successivi, quando ormai i suddetti culti erano stati soppiantati da quelli greci, a Roma ancora si celebravano le Feste Lucerie dedicate ai boschi, ai laghi, alle sorgenti e ai fiumi.

    Centrale nella cultura dei Naharki era proprio il fiume, tanto che si chiamarono "il popolo del fiume", il fiume nera "nahar".

     

    Quali sono le tracce della mitologia celtogermanica(il culto dei lucus) nella cultura romana?

    Facciamo un passo indietro,

    i naharki nel corso dei secoli successivi al loro insediamento nella valnerina e nella conca ternana ampliarono il loro territorio seguendo la consuetidine della " via sacra".Si trattava di un uso secondo il quale i giovani delle tribù, giunti all'età delle armi,venivano mandati a colonizzare nuove terre.

    A nord i naharki si spinsero sino alla zona Plestina di Colfiorito ( in cui sono statre trovate tombe del tutti simili a quelle ternane), questo spiega il timore degli egubini che, minacciati giunsero al punto di maledirli, come risulta dalle tavole eugubine.

    L'espansione dei naharki, però , era legata all'uso dei "veria sacra" sopratutto per quel che riguarda lo spostamento verso sud, lungo l'asse nera-tevere.  Così i naharki raggiunsero la zona della Roma preurbana e nel farlo seguirono la via fluviale. Per avvalorare questa tesi si rende opportuno rintracciare i siti nei quali i naharki durante la loro discesa si fermavano, imbarcavano le merci e abbeveravano il bestiame. Alcuni siti divennero vere e proprie città: interamna, nequinum, ocriculum,magliano,fidenae, e infine l'isola tiberina.

     

    CONTINUA..


  2. 15 ore fa, babylon ha scritto:

    Questi sono i calciatori veri rimasti attaccati alla maglia....ieri il Samurai in curva a festeggiare le fere.....SAMURAI UNO DE NOI!!!!!!!

    https://www.ternananews.it/news/cremonese-ternana-le-festa-finale-dalla-samurai-cam-video-74906?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

    Quello era un gran gruppo, chi si dimentica i festeggiamenti,  post promozione, notturni insieme  a loro nei locali della movida ternana, anche quest'anno ci deve essere un ottimo spogliatoio, la corsa di Distefano, l'abbraccio di Dionisi, la moglie/fidanzata di Sgarbi che esulta con forte accento lombardo e lui se la ride, come detto da altri la salvezza oggi vale una promozione. 


  3. 1 minuto fa, Palmiro ha scritto:

    Io spero veramente che possa avere un futuro in serie B pe4che lo merita veramente. Però,  come ho scritto nel topic dedicato, la prima partita può essere o drammatica o esaltante e per lui è stata esaltante; ora viene il difficile: confermarsi e noi dobbiamo essere tutti con lui!!! FORZA BARDASCIO!

    Si, concordo, il portiere è sempre solo in squadra, forza bardascio, dimostra che puoi giocare i b, (un paio di interventi ieri non sono stati per niente banali). 


  4. Purtroppo oggi non ho potuto seguire neanche in tv, torno ora in casa, mi collego con la stessa ansia di un tossico da crak in crisi d'astinenza, vedo il risultato, prendo due tre respiri profondi, mi prendo il tempo di leggere tutto il live così tutto di un botto, raggiungo il nirvana e svolazzo verso il soffitto di casa e prendo le sembianze di Buddha, porca puttana, la cosa più bella è che un vero figlio di Terni indossa la maglia rosso verde, io credo che tutti noi  da piccoli abbiamo sognato di essere al suo posto, ritorno in contemplazione. 


  5. 11 ore fa, altoforno ha scritto:

    Complimenti per la dotta integrazione al video. 

    Rileggerò questo post più volte per fissare bene in mente i vari passaggi. 

    Una sola domanda forse sciocca ... La Corcia a cui fai riferimento può essere l'odierna Corciano che, a grandi linee, in effetti è posta tra Gualdo e Perugia?

     

    11 ore fa, altoforno ha scritto:

    Complimenti per la dotta integrazione al video. 

    Rileggerò questo post più volte per fissare bene in mente i vari passaggi. 

    Una sola domanda forse sciocca ... La Corcia a cui fai riferimento può essere l'odierna Corciano che, a grandi linee, in effetti è posta tra Gualdo e Perugia?

    La Corcia è un toponimo che esiste ancora oggi, si trova a metà strada tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra (il grande studioso Ancillotti, cui non possiamo più fare domande commette una "sbavatura" geografica con quel tra Gualdo e Perugia), ritorniamo a Carsulae, capitale del culto dei dioscuri, presso il foro si trovano due templi gemelli dedicati proprio ai Gemini, analogamente ai due templi eretti sulla vetta di Torre Maggiore, gli architetti di epoca imperiale non abbatterono il propileo arcaico che costituisce la parte anteriore dell'attuale chiesa di S. Damiano, lo valorizzarono  inserendolo nella basilica che edificarono sul retro, riconoscendo come espressione del culto dei Dioscuri e di Giano che ben conoscevano. 

    La somiglianza tra l'iconografia dei Gemini_dioscuri presente a Carsulae e quella mitica di Therapne è impressionante. Ci si riferisce alle tre pietre votive incastonate nel teatro di Cesi, alle due inserite nella facciata della chiesa di S. Maria di sotto di Cesi, alle tre presso il monumento ai caduti di Quadrelli, al sarcofago conservato a palazzo Carrara di Terni, nei reperti è raffigurato, nella parte anteriore, il propileo di un tempio con al centro una porta chiusa(la porta cosmica di Giano), lateralmente agli stipiti compaiono due scure lunate contrapposte, due scuri_duo securis, ovvero i Dioscuri. La lunetta posta sopra la porta della chiesa di S. Damiano è un importantissimo reperto, riutilizzato come materiale da riporto dai monaci cristiani del IX sec.  Che trasformarono lo Iugum di Giano in tempio cristiano dedicandolo a S. Damiano. Grazie probabilmente alla grande croce che figura al centro della lunetta che si è salvato il prezioso reperto, in realtà la croce risulta una quadripartizione analoga a quella del fiore di loto o di palma presenti nei reperti di cesi quadrelli e del sarcofago di Terni. La croce divide la lunetta in quattro parti. 

    Nelle due parti inferiori campeggiano i due dioscuri che versano il sangue sacrificale, nella parte sinistra, quella della vita, Polluce tiene sollevato il piatto della vita, nella parte inferiore figura Castore, dei due gemelli quello che secondo il mito discese negli inferi, nella parte superiore della lunetta viene invece rappresentata la vita e la morte nel mondo animale, nel settore a sinistra la vita è simboleggia dal sesso femminile e dalla giovenca partoriente, in quello di destra la morte viene raffigurata mediante due uccelli, due picchi sacri, primordiali divinità pelasgiche. L'azione del becco di tali uccelli, feritori di querce(dal greco dryokolaptes, drys quercia kalapto colpisco), ricorda quella dell'ascia bipenne, simbolo di Giano. 

    Il mito di Giano è dei Gemini, risalente a un'epoca in cui non esisteva ancora la scrittura, può rilevarsi estremamente utile per comprendere le caratteristiche della nascente civiltà romana che si stava modellando sulla base di quella micenea. Lo Iugum, è il primo tempio in assoluto dedicato a Giano, il primo tra gli Dei a essere venerato a Roma. 

    "Giano fu un semidio o un re che ai tempi dei  tempi, secondo la tradizione strappo gli uomini allo stato ferrino e selvaggio" Plutarco. 

    I pilastri dell'ideologia che nasce dal culto di Giano sono costituiti dal lavoro della terra e dall'istituzione del matrimonio, fondata sull'autorita del pater familias, caposaldo "Iugum", costrizione e legge che grava sulle spalle dei uomini e dei buoi. 

    L'immagine della trave sorretta e innalzata al cielo dalle due colonne, ovvero dai due Dioscuri, che sorreggono Giano _iugum_iugumentum(voce latina che significa trave) può divenire metafora del balzo di civiltà da transumante a stanziale, sorretta dal lavoro e famiglia. 

    La duplicita di Giano bifronte, tra il bene e il male, si colloca in una visione cosmologia che investe l'universo intero, centrale è l'immagine della porta tempio dokanon _Iugum; è possibile ammirare la rappresentazione iconografia in una preziosa trave igumentum icastonata nella chiesa di San Carlo a Sangemini (sicuramente materiale di riporto) 

     

     

    Domani concludiamo con i naharki. 

    • Voto Positivo 1

  6. Il 3/4/2024 Alle 10:59, altoforno ha scritto:

    molto interessante e molto approfondito.

    l'unico aspetto su cui immagino che potrebbero esserci critiche riguarda la negazione assoluta della possibile origine celtica.

    mi sembra che su questo versante questo bravissimo studioso sia un po' troppo netto.

    condivido il tuo giudizio, quando si parla di protostoria è bene andarci con i piedi di piombo, cercherò di aggiungere elementi per avere un quadro più completo, il discorso è lungo complesso e dal punto di vista storiografico dibattuto, basti pensare la diversa interpretazione della tabula cortonesis tra i due maggiori etruscologi; dunque dove iniziare: cultura villanoviana, liquidarla come ha fatto lo studioso nel video non è intellettualmente onesto, inquadriamo il periodo, l'età del bronzo medio, questa è un'interpretazione non l'unica ,cerchiamo di svilupparla con l'ausilio delle fonti: gli ombrios , antichi umbri, provengono dall'europa centrale, nel sud dell'umbria sarebbero divenuti i naharki, nello stesso periodo i micenei fuggiti dalla grecia (colpita dalle numerose invasioni di genti indoeuroppe di origine protoceltica o protogermanica, la stessa degli ombrios) approdano in italia centrale, quindi abbiamo l'incontro tra culture diverse, quella più evoluta pelasgica_micenea e quella naharka.

    Bene, chi sono queste popolazioni protoceltiche , non sono i celti di hallstatt la cui cultura emerse nel VIII-VII sec a. C. ( come puntualizza giustamente lo studioso del video), ma il "popolo del campo delle urne" che distrusse la civiltà micenea e dilago anche in asia minore abbattendo l'impero ittita, Erodoto indica che gli etruschi sono i fuggiaschi ittiti che si rifugiarono in italia (lidii e Frigi), contemporaneamente al succedersi delle invasioni dei popoli del centro europa in grecia, gli umbri discesero in italia ma questa invasione non ebbe gli stessi tragici effetti della discesa in grecia dato che nella penisola gli invasori non si scontrarono con etnie organizzate e civiltà evolute come quella greca. Quindi alcuni pelasgi micenei, fuggiti dalle loro terre sbarcarono in italia e giunsero presso gli umbri e si fusero con loro, occorre precisare che parliamo di tribù dell'età del bronzo e non essendo ancora diffuso il concetto di proprietà privata, erano tribù  spesso mescolate tra di loro e in continuo movimento non solo spaziale, ma anche di ridefinizione etnica.

    Quali sono le tracce dei pelasgi nell'italia centrale? Le mura di Amelia fondata secondo plinio il vecchio nel 1134 a. C. , proprio all'epoca della migrazione dei pelasgi, pur risalenti al V sec, a, C.  ovvero appartenenti alla seconda o terza ricostruzione della città sono dette ciclopiche o anche pelasgiche, la parte più antica delle mura di sant'erasmo presso cesi, nello stesso sito è presente una pietra incisa con graffiti sillabici preelenici, simili a quelli che figurano nell'anfora micenea proveniente da orcomeno in boezia. Nel territorio occupato dai pelasgi e umbri comparvero successivamente nel VIII sec a, C, i sabini, quindi si può ipotizzare che i  che i pelasgi  commisti con gli umbri fossero i progenitori dei sabini( lo studioso del video liquida questo passaggio con tre parole). I quirites ( sabini), sono il popolo il cui nome deriva dagli adoratori dei " qurois", ovvero coloro che in epoca precedente all'VIII sec a, C. adoravano i dioscuri, non a caso romolo fu divinizzato con il nome di dio quirino.

    Nelle tavole eugubine si parla della circoscrizione dei kureties che avrebbero occupato l'agro koreio, la cui ubicazione non è stata stabilita con certezza ,il termine kurietes compare nella stessa tavola sotto forma di coredier in cui la k ellenica viene sostituita dalla c, Ancilotti individua in corcia località tra gualdo e perugia, e in corioli nel lazio, il sito dei coriender.

    Dalle tavole si apprende che gli egubini facevano sacrifici presso due diversi lucus (in lingua umbra vukum): il vukum-iovium di pertinenza egubina eil vuku -koredio evidentemente luogo di culto riservato ai pelasgi.

    Il culto di Giano e dei Gemini deriva dal culto dei Dioscuri greci, i dioscuri erano simboleggiati da due stipiti o colonne che sorreggevano una trave costituendo, dunque una porta,

    Carsulae, si trova al centro della zona dell'italia centrale in cui imperava il dioscurismo e il mito di giano, portata alla luce solo in parte si presenta come una città quasi totalmente  di epoca imperiale, ricostruita dai romani quale centro termale e di svago.

     

    continuo domani per gli sviluppi della storia.

     

     

    • Grazie 1
    • Voto Positivo 3

  7. 22 minuti fa, Palmiro ha scritto:

    La difesa a 4 non la fa, non perché si è fissato con la difesa a 3 ma perché passare a 4 dovrebbe cambiare meccanismi e impostazioni varie della squadra. Non si può fare a sei giornate dalla fine. Questo è quello che Breda ha detto e in parte lasciato intendere. Poi se "barava" non lo so, ma sono propenso a credergli.

    L'allenatore è lui e si prenderà gli oneri e onori delle sue scelte, non cercare di variare questo maledetto modulo per me cit. "me pare Na strunzata", giocare a quattro per un difensore è infinitamente più facile, vediamo sabato. 


  8. 1 ora fa, mbriacu de viparo ha scritto:

    sono daccordo che con la Cremonese devi provare a giocare in maniera diversa con la fortuna di trovare qualche sorpresa nell'interpreatazione dei ruoli.

    Continuare così senza esterni che spingono, davanti non scagli boccia e dietro fai acqua da tutte le parti.

    Io a Cremona mi giocherei la carta "o merda o berretta roscia"

    Già dopo Genova avevo implorato Breda di trovare la quadra, con il Modena non ha fatto neanche il compitino a casa, Boloca gettato in campo in uno scontro salvezza fondamentale è più una mossa da kamikaze che ragionata, vediamo a Cremona, dove non abbiamo niente da perdere se continua con questo scempio di modulo, come già detto, gli allenatori bravi emergono dalle difficoltà. 


  9. 4 minuti fa, classe86_ ha scritto:

    comunque vorrei capi il bisogno di prendere ferocemente a paraculate Dionisi a fine partita sotto la est da parte di qualcuno al secondo anello. oltre a dimostrare una certa frustrazione e mancanza di intelligenza non so cose che fanno bene al gruppo. 

    Veramente, ragazzo tifoso delle fere, mah. 


  10. 6 minuti fa, Dado ha scritto:

    Non sono mica convinto sai, considerando che gioca da solo nel nulla per 90 minuti, e come premio gli rompono due costole, i suoi.

    Tre interventi da far vedere nelle scuole calcio, (sulla seconda anche un pizzico di fortuna), sull'infortunio che ti dico, quest'anno gira così, piove sempre sul bagnato😢


  11. Ianna 10, la partita che ogni portiere sogna di giocare. 

    Boloca 5, Breda oggi in stile kamikaze lo getta nella mischia, l'ammonizione lo blocca mentalmente. 

    Capuano 6,partita strepitosa fino al 70, poi due errori marchiani, forse aveva iniziato a vedere la Madonna dell'ulivo. 

    Lucchesi 6, solido, il giocatore c'è. 

    Pyythia 4,disastroso,forse la peggiore prestazione in rossoverde, spedisce il pallone in curva nord da 50 cm dalla linea, contro le leggi che governano l'universo. 

    Faticanti 5, non ha le geometrie di Amatucci, nel disastro odierno è difficile emergere. 

    Luperini 4,il buon Gregorio senza la corsa è un buon giocatore da eccellenza regionale. 

    Carboni 5,quando farà un cross in area decente le acque del mar rosso si apriranno di nuovo. 

    Casasola 5,vedi sopra. 

    Pereiro 5,5, oggi giornata no, ma nel disastro totale comunque bisogna rimanere aggrappati alla sua classe.

    Favilli 4, Breda non gli fa un favore farlo giocare, palesemente fuori condizione sia fisica che mentale. 

    Amatucci 5,5, cerca geometrie che oggi non riescono, difficile giocare quando tutto intorno crolla. 

    Dalle Mura, 6,5, ragazzo che mi piace, tigna e abnegazione, tra i giovani forse il più pronto. 

    Distefano 5,5, l'unico che prova a saltare l'uomo, poco può fare nel disastro totale. 

    Raimondo 5,5, non è uomo da far entrare nella ripresa, l'unico che non l'ha capito è Breda

    Breda 3,oggi in versione drugo del grande Lebowsky, si presenta in panchina in vestaglia sorseggiando un White Russian, speriamo che per la prossima si presenti in versione Walter Sobchak. 

     

     

     

     


  12. 1 minuto fa, Dado ha scritto:

    Il problema di raimondo è avergli tolto la spalla. Da quando è arrivato pereiro, che ha panchinato di stefano, è scomparso. Ne sta risentendo in tutti i sensi, sicuramente non ha quella convinzione killer con cui andava sul pallone nel girone di andata.

    Già, il calcio è un gioco più semplice di quello che sembra. 


  13. 2 minuti fa, Frank ha scritto:

    Ormai i punti tolti da Breda cominciano ad essere diversi. Ha perso il timone.

    Formazione iniziale discutibile Boloca ( non a livello) , Faticanti per dimostrare che lo impiega ( quando ti si chiedeva di sostituire Amatucci al bisogno), Favilli un palo.

    Squadra smarrita dove i titolari hanno perso convinzione ed i siatituti non ci credono.

    Aver tolto Pereiro...una perla.

    Sono assai pessimista...non mi sembra ci siano le condizioni.

    PS il Modena è allo sbando.

    La dura verità. 

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.