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Liungbergh-Gauss

CHIEDILO A LIUNGBERGH-GAUSS

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Lascia perdere, o giovine virgulta... Il Sommo è tornato! Gloria a Lui ed al Suo sapere che tanto ha impreziosito siddetto forum e tanto ha illuminato le nostre povere anime!

azz :o non vedo l'ora di fare la sua conoscenza allora :lol:

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azz :o non vedo l'ora di fare la sua conoscenza allora :lol:

Ti consiglierei, se posso, di porre una domanda! Egli saprà risponderti.

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Ti consiglierei, se posso, di porre una domanda! Egli saprà risponderti.

vedrò di porgliela appena possibile, e aspetterò con ansia la sua risposta :lol:

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Esimio e reverendissimo Professore, dopo essermi riletto la Sua "di lei" enunciazione sulla produzione del Philadelphia Light, vorrei, se Lei permette, restare in tema di formaggi e latticini, chiedendole il motivo per cui si forma la formaggetta, perdoni il gioco di parole, sulla cd. cappella (o glande per i più forbiti come la Sua persona), e quali sono le soluzioni eventuali (qualora ci fossero) per mandarla via in breve tempo. Eventualmente è possibile recuperarla per eventuali scopi futuri?

Attendo con ansia una Sua risposta in merito.

 

Saluto cordialmente.

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Santità,

una questione che mi affligge da alcuni giorni, togliendomi il sonno: per quale motivo alla progressiva riduzione del numero dei carri di maggio, ormai prossimi alle zero unità, il numero dei carrozzi in questa città rimane pressoché invariata, se non addirittura in aumento?

 

Ciò contrasta con una mia teoria di vecchia data che legava i due eventi con un rapporto di proporzionalità diretta.

 

C'entra qualcosa questo forum?

 

I miei rispetti.

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Esimio e reverendissimo Professore, dopo essermi riletto la Sua "di lei" enunciazione sulla produzione del Philadelphia Light, vorrei, se Lei permette, restare in tema di formaggi e latticini, chiedendole il motivo per cui si forma la formaggetta, perdoni il gioco di parole, sulla cd. cappella (o glande per i più forbiti come la Sua persona), e quali sono le soluzioni eventuali (qualora ci fossero) per mandarla via in breve tempo. Eventualmente è possibile recuperarla per eventuali scopi futuri?

Attendo con ansia una Sua risposta in merito.

 

Saluto cordialmente.

 

 

Androgenitalitico essere,

 

 

la "di mia" persona è avvezza ad individuare ogni forma di falsa adulazione. Pertanto, il suo tentativo di riscuotere una, seppur vaga e vacua, forma di interesse nei Suoi confronti presentandosi come conoscitore dei miei studi sulla "Ricottina Diarrebe" è miseramente fallito. Lasci in pace le ricerche del compianta Cardinal Roteide Zaccaria e si dedichi a ciò che Le riesce meglio: starsene col naso all'insù, a fantasticar dello mondo et del creato, capendoci inesorabilmente una assoluta assenza della minima porzione di scroto (traduco per Poison Ivy: un beneamato pezzo di cazzo)

 

Detto questo, passo a rispondere alla domanda non già per farLe cosa gradita, quanto piuttosto per ottemperare alla condanna che, me tapino, devo scontare quivi.

 

Ebbene, quella che Lei chiama "formaggetta" è stata descritta negli scritti di Jacopone da Montesilvano, che ne ha fornito nel 1178 d.c. la prima descrizione analitica: "Ello s'anguatteva e strillava come uno diavolone satanasso, tanta spaurosa et fetosa appareva quella stranezza che solo opera dello diavolo poteva esse e che tutti stivano avvedendo. «Una burla, unu strombolo, un alambicco...gente correte, a Fra' Bastione je sburrra el cornicione»" ("Le inculate di Satana" 456 pagine scritte a mano, Ed. Ediocane)

 

Quella che Lei ritrova a ridosso del glande non è cosa frequente. Trattasi infatti della c.d. "Sborra del Diavolo" ed è sicuramente opera di qualche malocchio o fattura, tra l'altro difficilissima (se non impossibile) da togliere. La "Sborra del Diavolo" è, scientificamente parlando, lo strumento attraverso il quale il Maligno sceglie di reincarnarsi in un nascituro. Per toglierla, l'unico modo è procedere attraverso una penectomia.

 

 

Lei è un miserabile, e presto sarà anche privo di quei pochi grammi di ciccia che rendono possibile (seppur con fatica) individuare il suo sesso.

Modificato da Liungbergh-Gauss

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ossantissimoddio :rotfl::rotfl::rotfl:

 

a sto punto na domanda, seguendo il consiglio vostro, je la pongo pure io.

 

Senta professò, vado dritta al punto senza farle moine: Ma perchè l'omini se toccano/grattano sempre le palle? non je la fanno oh, è incredibile. L'altra mattina ero al bar, insieme ad un'amica, stavamo facendo colazione, e poco più in là, davanti a noi, purtroppo, ce stava sto tizio che parlava con altre tre persone, e se toccava continuamente là sotto. Ma na cosa continua eh... Ce stava proprio davanti e alla fine ce semo solo dovute alzà per cambià posto e metterci di spalle.

 

Ma perchè? se li toccano in continuazione pe vedè se ce so ancora? pe tenelli su? :lol: la prego, risolva il mio dilemma.

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Ipocazzulinica amica,

 

 

Stando allla lettera di San Paolo agli Efesini, contenuta nello splendido tomo "Cazzi e Palle: diventa protagonista della tua vita!" (adatto ai fanciuli per la semplicità del linguaggio e a Lei per le raffigurazioni di enormi cazzi a colori): "L'atto di grattarsi la sacca dei coglioni, in presenza di un gruppo di donne è una chiara proposta sessuale che ha in un rapporto anale completo il traguardo che, ad un livello inconscio, si vorrebbe raggiungere".

 

 

San Paolo continua la sua teorizzazione spiegando che esistono comportamenti inconsci sia nella proposta sessuale che nella risposta. Proprio così, cara amica: esiste una proposta ed esiste una risposta.

 

Andiamo avanti e continuiamo a seguire il ragionamento di San Paolo: "Quando notano la grattata di coglioni (che normalmente consente anche l'eliminazione della pelle morta che, se raccolta, può essere utilizzata per delle spelendide granite di palle), scatta un meccanismo inconscio anche nelle donne che possono reagire come segue e che per comodità schematizzo:

 

- abbandonano il Tempio: è un chiaro invito ad esser seguite dal maschio per farsi penetrare comodamente, fuori dallo sguardo di Dio. Queste donne sono peccatrici, adescatrici e saranno dannate per l'eternità.

 

- rimangono nel Tempio e fanno finta di niente: qui la via del Signore non viene rispettata poichè non c'è un vero rifiuto

 

- cambiano postazione e si girano di spalle: chiara accettazione della posizione subalterna con invito a sfondare immediatamente il tafanario, davanti a tutti, chi c'è c'è."

 

 

 

Non stia tanto a pensare al perchè gli uomini quando la vedono si grattano i coglioni...si chieda perchè, puntualmente, LEi si gira di spalle. E ricordi le parole di San Paolo. Secondo i miei calcoli, seguendo il Verbo di San Paolo, nel giro di un paio di mesi il suo culo sarà dotato di eco e di dolby surround. Si vergogni.

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Ipocazzulinica amica,

 

 

Stando allla lettera di San Paolo agli Efesini, contenuta nello splendido tomo "Cazzi e Palle: diventa protagonista della tua vita!" (adatto ai fanciuli per la semplicità del linguaggio e a Lei per le raffigurazioni di enormi cazzi a colori): "L'atto di grattarsi la sacca dei coglioni, in presenza di un gruppo di donne è una chiara proposta sessuale che ha in un rapporto anale completo il traguardo che, ad un livello inconscio, si vorrebbe raggiungere".

 

 

San Paolo continua la sua teorizzazione spiegando che esistono comportamenti inconsci sia nella proposta sessuale che nella risposta. Proprio così, cara amica: esiste una proposta ed esiste una risposta.

 

Andiamo avanti e continuiamo a seguire il ragionamento di San Paolo: "Quando notano la grattata di coglioni (che normalmente consente anche l'eliminazione della pelle morta che, se raccolta, può essere utilizzata per delle spelendide granite di palle), scatta un meccanismo inconscio anche nelle donne che possono reagire come segue e che per comodità schematizzo:

 

- abbandonano il Tempio: è un chiaro invito ad esser seguite dal maschio per farsi penetrare comodamente, fuori dallo sguardo di Dio. Queste donne sono peccatrici, adescatrici e saranno dannate per l'eternità.

 

- rimangono nel Tempio e fanno finta di niente: qui la via del Signore non viene rispettata poichè non c'è un vero rifiuto

 

- cambiano postazione e si girano di spalle: chiara accettazione della posizione subalterna con invito a sfondare immediatamente il tafanario, davanti a tutti, chi c'è c'è."

 

 

 

Non stia tanto a pensare al perchè gli uomini quando la vedono si grattano i coglioni...si chieda perchè, puntualmente, LEi si gira di spalle. E ricordi le parole di San Paolo. Secondo i miei calcoli, seguendo il Verbo di San Paolo, nel giro di un paio di mesi il suo culo sarà dotato di eco e di dolby surround. Si vergogni.

:rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2:

 

Oddio lo amo... Ma come ho fatto senza fino ad ora?? sto forum è pieno di sorprese strabilianti :lol:

  • Voto Negativo 1

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Ipocazzulinica amica,

 

- cambiano postazione e si girano di spalle: chiara accettazione della posizione subalterna con invito a sfondare immediatamente il tafanario, davanti a tutti, chi c'è c'è."

 

Me sto a strozzà.... :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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Santità,

una questione che mi affligge da alcuni giorni, togliendomi il sonno: per quale motivo alla progressiva riduzione del numero dei carri di maggio, ormai prossimi alle zero unità, il numero dei carrozzi in questa città rimane pressoché invariata, se non addirittura in aumento?

 

Ciò contrasta con una mia teoria di vecchia data che legava i due eventi con un rapporto di proporzionalità diretta.

 

C'entra qualcosa questo forum?

 

I miei rispetti.

Piccolo amico a quattro zampe,

 

 

Non nascondo che la Sua domanda ha una qualche pertinenza scientifica, considerato che sull'argomento è stato molto discusso e dibattuto. Non mi riferisco, ovviamente, al merito della Sua domanda, quanto agli studi dell'immarcescibile amico e collega Arcivescovo Maria Sofia Zigolone che nel suo trattato umanistico sullo sviluppo degli organismi monocellulari come lei ("mamma scappa cacca", Ed.Ioladrone) ha parlato ampiamente e documentato casi di orangutàn in grado di interagire e porre domande. La Sua interazione è la riprova del fatto che il mondo dei "primati" si sta evolvendo e che presto saremo sotto una dittatura di scimmie (ma Lei non sarà il capo).

 

Detto questo, ammetto che la costante di Copparoni indica una qualche forma di verità nel caso da Lei delineato: "la proporzione fra feste paesane e percentuale di bigotti è direttamente proporzionale, tenuto conto della mia costante (costante di Copparoni) che al diminuire di feste paesane interviene sulle capigliature del popolino"

 

In effetti al declino della festa dei carri ha fatto da contraltare la già citata "costante di Copparoni" che è intervenuta sulle capigliature, spingendo questa buffa popolazione a ripristinare tagli di capelli ormai desueti e francamente osceni.

 

Si diriga verso la Sua toilette, se ne è provvisto. Si guardi allo specchio. Quel "tirabaci" due anni fa non c'era. Oggi si. Così come i suoi parenti più prossimi, due anni fa, non avrebbero mai accettato di tagliarsi i capelli "a cazzarola" o "alla Mazzarri". Di profilo, Lei sembra il logo della "brilcream".

 

Lei è la conferma della bontà della costante di Copparoni.

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Vate, fiamma in notte buia, voce fuori dal coro, unicus nel continuum,

 

tornando al paese e discorrendo con il mio fedele Lapo, che tanto caro ed onesto pare quando buoi e pecori rimette ma s'appresta lesto a divenir testardo se seco s'accompagna di nozioni d'intelletto, un dubbio venne al capron virgulto, il Lapo, a cui io non sapei risponder.

Ecco che innanzi al desinar rimembrai di sue notizie sul foro che di rado son solito segugiar. Ordunque lesto ripongo in lei speme affinchè, come lepre alpina che passo già seguito da volpe affamata sa di dover evitar e vede nel precipizio valida sicurezza, sappia guidarmi pel sentier della ragione et veritate.

 

La domanda che mi pose Lapo fu dunque:

 

"Si nel di della festa io con femmina dovessi essere cuncupiscente e per mio fallo essa dovesse essere pregna e in felice attesa e dei due il mal minore dovessi essere chiamato a scegliere, dovrei voler sperare in natali di una figliola che in sua adultità di facilissimi e immoral costumi s'avrà nomea che ogni uccello del bosco saria desideroso di di lei conoscer voglie o fanciullo che, perduto il virgulto onor paterno, s'attraversò lo fiume per brama dell'altra sponda e di viril amazzoni maschioni e che, per ogni vento di nave in arrivo al porto, lui sul molo si vede li aspettar nuovi marinai"?

 

 

Io a questa domanda caddi come però dall'albero e mi rimetto a lei, o di tutto conoscitore.

 

Ossequi

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N.H.

 

vengo a Lei con un quesito escatologico al quale le cogitazioni del finesettimana non hanno portato risposta.

A volte, dopo aver espletato il sommo atto, produco una massa rappresentativa e di enorme soddisfazione ma di consistenza incerta, che nella mia somma ignoranza definirei intermedia, quasi pastosa.

Tale situazione genera in me il dubbio su quale sia il modo più acconcio per nettare la parte.... è da preferirsi l'utilizzo di supporto cartaceo, che data la viscosità richiede tempo e manualità e soprattutto tende a traumatizzare codesta parte virtuosa oppure

è da privilegiare l'utilizzo dell'acqua quale prima opzione, anche al fine di liberare i tarzanelli da codesto abbraccio mortale?

 

Inoltre, sperando di non approfittare del Suo tempo prezioso, quale consistenza è preferibile, per caratteristiche balistiche e fisico-chimiche, al fine di creare munizioni da lanciare sui condomini e sulle di loro proprietà?

 

 

Mi rimetto a Lei

Modificato da Razzotico

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N.H.

 

vengo a Lei con un quesito escatologico al quale le cogitazioni del finesettimana non hanno portato risposta.

A volte, dopo aver espletato il sommo atto, produco una massa rappresentativa e di enorme soddisfazione ma di consistenza incerta, che nella mia somma ignoranza definirei intermedia, quasi pastosa.

Tale situazione genera in me il dubbio su quale sia il modo più acconcio per nettare la parte.... è da preferirsi l'utilizzo di supporto cartaceo, che data la viscosità richiede tempo e manualità e soprattutto tende a traumatizzare codesta parte virtuosa oppure

è da privilegiare l'utilizzo dell'acqua quale prima opzione, anche al fine di liberare i tarzanelli da codesto abbraccio mortale?

 

Inoltre, sperando di non approfittare del Suo tempo prezioso, quale consistenza è preferibile, per caratteristiche balistiche e fisico-chimiche, al fine di creare munizioni da lanciare sui condomini e sulle di loro proprietà?

 

 

Mi rimetto a Lei

 

 

Giovane scarabocchio di vita,

 

 

rispondo con solerzia alla "di sua" domanda, sperando che il pool di magistrati che hanno coordinato le indagini della criminalpol, tutte basate su sciocchi teoremi secondo i quali io, il maestro Ottorino Liungbergh-Gauss, figlio di Buffalmacco Liungbergh-Gauss già reggente in capo delle truppe papali durante la breccia di Porta Pia nonchè marchese di Val di Brocco e primo firmatario della petizione per cancellare lo strumento della petizione stessa e, ancora, nipote di Re Trasimino IV...ebbene io, secondo tali gaglioffi e perdigiorno avrei eseguito esperimenti non autorizzati nell'alveo della mia ricerca sulla trasformazione del corpo umano in rame. Giammai! Dissi allo giudice, che parea convinto dalla mia argomentazione et dalla conclusione della mia arringa: "Eccellentissimo giudice, inutile star a risponder punto per punto che noi, uomini di scienza, abbiamo ben altro a cui pensare...ma posso garantire sulla parola...e Le ricordo che trattasi di parola di un nobile, che le congetture e le astrusità messa assieme da codesto bifolco e dai suoi scagnozzi non rispondono a veritate et che quella serpa de campo dello magistrato presto perirà. Quali prove empiriche? Eccellentissima eminenza...lo magistrato si è servito della servitù per condurre le sue stramberìe. Sì, la servitù: tra i suoi scagnozzi, infatti, c'erano anche tre negridi! Voglia considerare codeste apodittiche argomentazioni a garanzia della mia innocentia". Ripensandoci, la mia facondia genera puntualmente un tal autocompiacimento che, sovente, giunge a produrre irrefrenabile gaudio.

 

Per quanto riguarda la Sua domanda, concentrerò la mia risposta sull'ultimo punto, considerando la parte precedente come assolutamente priva di interesse scientifico.

 

Ebbene, lanciare merda, significa volersi dilettare con il volo e le teorie volistiche, caro il mio Alambicco. Sul lancio della merda, giungono in nostro soccorso i famigerati Frati di Vetralla, grazie ad un prezioso et antiquo tomo restaurato dal sottoscritto: "Teorie e tecniche del volo a merda di Fra' Bastione da Valleceppi" (Ed. Liungbergh-Gauss). Nel tomo, si legge: "lo lancio della palla, per lo popolo stolto et incapace, non è un giuoco consigliato. Presto, lo popolo derelitto si organizzerà e saranno cazzi per tutti quanti. Meglio lo lancio della merda, inserita (e qui giunge la risposta alla sua domanda) in una palla de papiro bagnato zuppo, che mantiene la merda compatta ed esplode allo contatto con superfici e facce dello popolo che chiede la Grazia"

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Giovane scarabocchio di vita,

 

 

rispondo con solerzia alla "di sua" domanda, sperando che il pool di magistrati che hanno coordinato le indagini della criminalpol, tutte basate su sciocchi teoremi secondo i quali io, il maestro Ottorino Liungbergh-Gauss, figlio di Buffalmacco Liungbergh-Gauss già reggente in capo delle truppe papali durante la breccia di Porta Pia nonchè marchese di Val di Brocco e primo firmatario della petizione per cancellare lo strumento della petizione stessa e, ancora, nipote di Re Trasimino IV...ebbene io, secondo tali gaglioffi e perdigiorno avrei eseguito esperimenti non autorizzati nell'alveo della mia ricerca sulla trasformazione del corpo umano in rame. Giammai! Dissi allo giudice, che parea convinto dalla mia argomentazione et dalla conclusione della mia arringa: "Eccellentissimo giudice, inutile star a risponder punto per punto che noi, uomini di scienza, abbiamo ben altro a cui pensare...ma posso garantire sulla parola...e Le ricordo che trattasi di parola di un nobile, che le congetture e le astrusità messa assieme da codesto bifolco e dai suoi scagnozzi non rispondono a veritate et che quella serpa de campo dello magistrato presto perirà. Quali prove empiriche? Eccellentissima eminenza...lo magistrato si è servito della servitù per condurre le sue stramberìe. Sì, la servitù: tra i suoi scagnozzi, infatti, c'erano anche tre negridi! Voglia considerare codeste apodittiche argomentazioni a garanzia della mia innocentia". Ripensandoci, la mia facondia genera puntualmente un tal autocompiacimento che, sovente, giunge a produrre irrefrenabile gaudio.

 

Per quanto riguarda la Sua domanda, concentrerò la mia risposta sull'ultimo punto, considerando la parte precedente come assolutamente priva di interesse scientifico.

 

Ebbene, lanciare merda, significa volersi dilettare con il volo e le teorie volistiche, caro il mio Alambicco. Sul lancio della merda, giungono in nostro soccorso i famigerati Frati di Vetralla, grazie ad un prezioso et antiquo tomo restaurato dal sottoscritto: "Teorie e tecniche del volo a merda di Fra' Bastione da Valleceppi" (Ed. Liungbergh-Gauss). Nel tomo, si legge: "lo lancio della palla, per lo popolo stolto et incapace, non è un giuoco consigliato. Presto, lo popolo derelitto si organizzerà e saranno cazzi per tutti quanti. Meglio lo lancio della merda, inserita (e qui giunge la risposta alla sua domanda) in una palla de papiro bagnato zuppo, che mantiene la merda compatta ed esplode allo contatto con superfici e facce dello popolo che chiede la Grazia"

 

 

 

umilmente La ringrazio

 

per la prima dimanda mi richiudo nel mio eremo per ulteriori sette anni, al fine che la verità possa schiudersi a me con la meditazione

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Vate, fiamma in notte buia, voce fuori dal coro, unicus nel continuum,

 

tornando al paese e discorrendo con il mio fedele Lapo, che tanto caro ed onesto pare quando buoi e pecori rimette ma s'appresta lesto a divenir testardo se seco s'accompagna di nozioni d'intelletto, un dubbio venne al capron virgulto, il Lapo, a cui io non sapei risponder.

Ecco che innanzi al desinar rimembrai di sue notizie sul foro che di rado son solito segugiar. Ordunque lesto ripongo in lei speme affinchè, come lepre alpina che passo già seguito da volpe affamata sa di dover evitar e vede nel precipizio valida sicurezza, sappia guidarmi pel sentier della ragione et veritate.

 

La domanda che mi pose Lapo fu dunque:

 

"Si nel di della festa io con femmina dovessi essere cuncupiscente e per mio fallo essa dovesse essere pregna e in felice attesa e dei due il mal minore dovessi essere chiamato a scegliere, dovrei voler sperare in natali di una figliola che in sua adultità di facilissimi e immoral costumi s'avrà nomea che ogni uccello del bosco saria desideroso di di lei conoscer voglie o fanciullo che, perduto il virgulto onor paterno, s'attraversò lo fiume per brama dell'altra sponda e di viril amazzoni maschioni e che, per ogni vento di nave in arrivo al porto, lui sul molo si vede li aspettar nuovi marinai"?

 

 

Io a questa domanda caddi come però dall'albero e mi rimetto a lei, o di tutto conoscitore.

 

Ossequi

 

 

Pregevolissimo et eccellentissimo collega, purtroppo le problematiche esposte giungono come lama nello petto. Lapo è tristemente notorio per lo atteggiamento insolente che, come servitore, accompagna lo dialogo con il padrone. L'inanità di codesto omuncolo, non tragga in inganno: spesso il popolino può esprimere casualmente dubbi escatologici come quello che quivi, tu, riporti.

 

Ma sono ancora i "padri" a delineare la retta via, con la saggezza et la virtute dello mondo antico che è sempre stella polare nella scienza et nella conoscentia et nel vivere comune. Antichi saggi che hanno dato vita a sistemi di vita eccellentissimi.

 

Scrive Re Leonida di Sparta, in una missiva inviata a corte prima della battaglia delle Termophili, rivolgendosi alla sua amante, figlia del falegname Bordivallione e della moglie Spanata: "Dì a quella troia di tua figlia che quando torno spacco il culo a lei e al fratello". Quanta sapientia! Quanta veritate! Quanta virtute! Leonida avea capito, Leonida sapeva!

 

Una figlia, a meno che non sia nobile, ti diventerà inesorabilmente troia. Un maschio, sarà inevitabilmente avvezzo ad un uso distorto del cagapranzi, in entrata. Se la tua donna è nobile, vai pure tranquillo e accetta serenamente ciò che Zeus ha deciso per la tua famiglia, sapendo che se è storpio o ti difetta in qualcosa (anche ad un primo sguardo) dovrai adottare la legge di Sparta. Se la tua amante non è figlia di nobili...attento, figlio mio...in Verità, io ti dico...seccali entrambi ed evitati codesti dispiaceri.

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Pregevolissimo et eccellentissimo collega, purtroppo le problematiche esposte giungono come lama nello petto. Lapo è tristemente notorio per lo atteggiamento insolente che, come servitore, accompagna lo dialogo con il padrone. L'inanità di codesto omuncolo, non tragga in inganno: spesso il popolino può esprimere casualmente dubbi escatologici come quello che quivi, tu, riporti.

 

Ma sono ancora i "padri" a delineare la retta via, con la saggezza et la virtute dello mondo antico che è sempre stella polare nella scienza et nella conoscentia et nel vivere comune. Antichi saggi che hanno dato vita a sistemi di vita eccellentissimi.

 

Scrive Re Leonida di Sparta, in una missiva inviata a corte prima della battaglia delle Termophili, rivolgendosi alla sua amante, figlia del falegname Bordivallione e della moglie Spanata: "Dì a quella troia di tua figlia che quando torno spacco il culo a lei e al fratello". Quanta sapientia! Quanta veritate! Quanta virtute! Leonida avea capito, Leonida sapeva!

 

Una figlia, a meno che non sia nobile, ti diventerà inesorabilmente troia. Un maschio, sarà inevitabilmente avvezzo ad un uso distorto del cagapranzi, in entrata. Se la tua donna è nobile, vai pure tranquillo e accetta serenamente ciò che Zeus ha deciso per la tua famiglia, sapendo che se è storpio o ti difetta in qualcosa (anche ad un primo sguardo) dovrai adottare la legge di Sparta. Se la tua amante non è figlia di nobili...attento, figlio mio...in Verità, io ti dico...seccali entrambi ed evitati codesti dispiaceri.

 

 

:rotfl2::rotfl2::rotfl2::rotfl2:

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Cara Poisonne, lu tafanario tuo chissà quanti n'ha ispirati! :lol::lol: Piu' del golfo de Sorrento!!! :lol::lol:

Che ne sai scusa che culo, pardon tafanario :lol: , che c'ho. Metti caso fosse brutto :D

 

Cmq grazie, lo prendo come un complimento... Decisamente carino rispetto a quelli eccessivamente volgari e "minacciosi" che mi capita di sentire in dialetto napoletano :lol:

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Pregevolissima Poison, giovane esemplare di bonobo, codesto spazio è lordato di ogni intervento che non riguardi la "di mia" persona et lo magnificentissimo mondo della aristocrazia et della scienza et conoscentia.

 

 

Le consiglio di lenire i suoi pruriti vaginali e anali (ano, culo...per lei o' fitiello) con la lozione studiata da suor Iggino Vitellozzo; una dolce suorina che dava asilo a cuccioli provenienti dal volgo, rimasti sprovvisti di mater et pater. Nel suo prontuario sull'igiene e la cura dei fanciulli ("prega e taci", 345 pagine a colori con appendice di torture e violenze psichiche), suor Iggino scrive: "le mie ricerche sulla giusta concentrazione di glicerina nella fabbricazione dello shampoo delicato per bimbi hanno subito una brusca accelerazione. Aggiungendo peperoncino, aceto, limone e sale lo shampoo dona lucentezza più che ai capelli, ai crani dei bimbi che dopo il primo lavaggio rimangono glabri: risolto il problema dei pidocchi. E se combinano qualche marachella, basta fargliene scivolare qualche goccia negli occhi per ispirare, in loro, momenti di puro dolore e contemplazione"

Modificato da Liungbergh-Gauss
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Pregevolissima Poison, giovane esemplare di bonobo, codesto spazio è lordato di ogni intervento che non riguardi la "di mia" persona et lo magnificentissimo mondo della aristocrazia et della scienza et conoscentia.

 

 

Le consiglio di lenire i suoi pruriti vaginali e anali (ano, culo...per lei o' fitiello) con la lozione studiata da suor Iggino Vitellozzo; una dolce suorina che dava asilo a cuccioli provenienti dal volgo, rimasti sprovvisti di mater et pater. Nel suo prontuario sull'igiene e la cura dei fanciulli ("prega e taci", 345 pagine a colori con appendice di torture e violenze psichiche), suor Iggino scrive: "le mie ricerche sulla giusta concentrazione di glicerina nella fabbricazione dello shampoo delicato per bimbi hanno subito una brusca accelerazione. Aggiungendo peperoncino, aceto, limone e sale lo shampoo dona lucentezza più che ai capelli, ai crani dei bimbi che dopo il primo lavaggio rimangono glabri: risolto il problema dei pidocchi. E se combinano qualche marachella, basta fargliene scivolare qualche goccia negli occhi per ispirare, in loro, momenti di puro dolore e contemplazione"

ODDIOOOOO AIUTOOOOOOOOOOOOOOO :rotfl2::rotfl2::rotfl2: moro :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

 

ti prego, dimmi chi sei, do stai... Vengo lì e te la do subito!! :lol:

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