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CASO FEDERICO ALDROVANDI...

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Ferrara, indagati quattro agenti

per la morte di Federico Aldrovandi

 

FERRARA - La procura di Ferrara ha iscritto

nel registro degli indagati, per il reato di omicidio preterintenzionale, i quattro agenti (tre uomini e una donna) che hanno effettuato l'intervento del 25 settembre scorso in cui morì Federico Aldrovandi, il giovane 18enne per cui è in corso da mesi l'inchiesta che deve accertare le circostanze in cui è morto il ragazzo. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo Severino Messina.

 

Il magistrato ha spiegato che la scelta dell'iscrizione al registro indagati è un atto tecnico deciso in questo momento, che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilità. Ha inoltre confermato di aver disposto un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate nelle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. I risultati si conosceranno entro il 7 aprile prossimo.

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Ferrara, indagati quattro agenti

per la morte di Federico Aldrovandi

 

FERRARA - La procura di Ferrara ha iscritto

nel registro degli indagati, per il reato di omicidio preterintenzionale, i quattro agenti (tre uomini e una donna) che hanno effettuato l'intervento del 25 settembre scorso in cui morì Federico Aldrovandi, il giovane 18enne per cui è in corso da mesi l'inchiesta che deve accertare le circostanze in cui è morto il ragazzo. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo Severino Messina.

 

Il magistrato ha spiegato che la scelta dell'iscrizione al registro indagati è un atto tecnico deciso in questo momento, che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilità. Ha inoltre confermato di aver disposto un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate nelle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. I risultati si conosceranno entro il 7 aprile prossimo.

791490[/snapback]

 

Secondo voi sapremo mai la verità? Secondo me no a meno di clamorose confessioni. Fino ad allora saremo tutti costretti a credere nella propria versione, ma dare un giudizio senza sapere il reale svolgimento dei fatti è impossibile. Sicchè ribadisco, non sapremo mai la verità e l'iscrizione al registro degli indagati dei 4 agenti non è altro che una formalità burocratica. Cioè, non serve a un benemerito cazzo.

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Ferrara, indagati quattro agenti

per la morte di Federico Aldrovandi

 

FERRARA - La procura di Ferrara ha iscritto

nel registro degli indagati, per il reato di omicidio preterintenzionale, i quattro agenti (tre uomini e una donna) che hanno effettuato l'intervento del 25 settembre scorso in cui morì Federico Aldrovandi, il giovane 18enne per cui è in corso da mesi l'inchiesta che deve accertare le circostanze in cui è morto il ragazzo. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo Severino Messina.

 

Il magistrato ha spiegato che la scelta dell'iscrizione al registro indagati è un atto tecnico deciso in questo momento, che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilità. Ha inoltre confermato di aver disposto un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate nelle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. I risultati si conosceranno entro il 7 aprile prossimo.

791490[/snapback]

 

Secondo voi sapremo mai la verità? Secondo me no a meno di clamorose confessioni. Fino ad allora saremo tutti costretti a credere nella propria versione, ma dare un giudizio senza sapere il reale svolgimento dei fatti è impossibile. Sicchè ribadisco, non sapremo mai la verità e l'iscrizione al registro degli indagati dei 4 agenti non è altro che una formalità burocratica. Cioè, non serve a un benemerito cazzo.

791505[/snapback]

 

beh ma almeno si sta muovendo qualcosa, uno ci spera sempre che prima o poi escano fuori le tante verità nascoste...

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Ferrara, indagati quattro agenti

per la morte di Federico Aldrovandi

 

FERRARA - La procura di Ferrara ha iscritto

nel registro degli indagati, per il reato di omicidio preterintenzionale, i quattro agenti (tre uomini e una donna) che hanno effettuato l'intervento del 25 settembre scorso in cui morì Federico Aldrovandi, il giovane 18enne per cui è in corso da mesi l'inchiesta che deve accertare le circostanze in cui è morto il ragazzo. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo Severino Messina.

 

Il magistrato ha spiegato che la scelta dell'iscrizione al registro indagati è un atto tecnico deciso in questo momento, che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilità. Ha inoltre confermato di aver disposto un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate nelle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. I risultati si conosceranno entro il 7 aprile prossimo.

791490[/snapback]

 

Secondo voi sapremo mai la verità? Secondo me no a meno di clamorose confessioni. Fino ad allora saremo tutti costretti a credere nella propria versione, ma dare un giudizio senza sapere il reale svolgimento dei fatti è impossibile. Sicchè ribadisco, non sapremo mai la verità e l'iscrizione al registro degli indagati dei 4 agenti non è altro che una formalità burocratica. Cioè, non serve a un benemerito cazzo.

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beh ma almeno si sta muovendo qualcosa, uno ci spera sempre che prima o poi escano fuori le tante verità nascoste...

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Siamo nel regno dell'insabbiamento, ricordatelo sempre. Che c'entra poi uno ci spera sempre che le cose cambino, ma è una speranza vana.

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so bene quanto si vana, la storia del nostro "belpaese" parla chiaro... però questa speranza deve esserci, perchè così anche chi ha la possibilità, anche remota, di fare luce, possa vivere di questa speranza

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voglio fare una provocazione:a prescindere de chi è la colpa, de i luoghi comuni sull'omertà e sulla facilità de esprimere un giudizio senza manco sapere come sono andati i fatti,a prescindere dal fatto che è facile dire sbirri de merda e cose del genere...a prescindere da tutto questo:ma sto tipo voi che a diciotto anni non se sa do cazzo va de sabato sera, nel cui sangue erano presenti più sostanze stuoefacenti dalle più pesanti a quelle più leggere, che è confermato che era in preda ad allucinazioni e a comportamenti totalmente privi di alcun senso (il tutto avveniva prima dell'arrivo della polizia e è confermato da tutti,la morte avviene successivamente e le modalità non le so come non le sa nessuno).beh ma uno come questo come lo giudicate??

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so bene quanto si vana, la storia del nostro "belpaese" parla chiaro... però questa speranza deve esserci, perchè così anche chi ha la possibilità, anche remota, di fare luce, possa vivere di questa speranza

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Staremo a vedere :)

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voglio fare una provocazione:a prescindere de chi è la colpa, de i luoghi comuni sull'omertà e sulla facilità de esprimere un giudizio senza manco sapere come sono andati i fatti,a prescindere dal fatto che è facile dire sbirri de merda e cose del genere...a prescindere da tutto questo:ma sto tipo voi che a diciotto anni non se sa do cazzo va de sabato sera, nel cui sangue erano presenti più sostanze stuoefacenti dalle più pesanti a quelle più leggere, che è confermato che era in preda ad allucinazioni e a comportamenti totalmente privi di alcun senso (il tutto avveniva prima dell'arrivo della polizia e è confermato da tutti,la morte avviene successivamente e le modalità non le so come non le sa nessuno).beh ma uno come questo come lo giudicate??

791525[/snapback]

Un conto è giudicarlo, un altro è soffocarlo fino a farlo morire. E' successo accidentalmente, ci mancherebbe altro, ma è successo e questo credo che la famiglia ha diritto di saperlo.

Non esistono droghe per cui puoi morire soffocato.

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Ferrara, indagati quattro agenti

per la morte di Federico Aldrovandi

 

FERRARA - La procura di Ferrara ha iscritto

nel registro degli indagati, per il reato di omicidio preterintenzionale, i quattro agenti (tre uomini e una donna) che hanno effettuato l'intervento del 25 settembre scorso in cui morì Federico Aldrovandi, il giovane 18enne per cui è in corso da mesi l'inchiesta che deve accertare le circostanze in cui è morto il ragazzo. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo Severino Messina.

 

Il magistrato ha spiegato che la scelta dell'iscrizione al registro indagati è un atto tecnico deciso in questo momento, che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilità. Ha inoltre confermato di aver disposto un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate nelle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. I risultati si conosceranno entro il 7 aprile prossimo.

791490[/snapback]

 

Secondo voi sapremo mai la verità? Secondo me no a meno di clamorose confessioni. Fino ad allora saremo tutti costretti a credere nella propria versione, ma dare un giudizio senza sapere il reale svolgimento dei fatti è impossibile. Sicchè ribadisco, non sapremo mai la verità e l'iscrizione al registro degli indagati dei 4 agenti non è altro che una formalità burocratica. Cioè, non serve a un benemerito cazzo.

791505[/snapback]

 

beh ma almeno si sta muovendo qualcosa, uno ci spera sempre che prima o poi escano fuori le tante verità nascoste...

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Siamo nel regno dell'insabbiamento, ricordatelo sempre. Che c'entra poi uno ci spera sempre che le cose cambino, ma è una speranza vana.

791509[/snapback]

 

MAGARI FOSSE COSI'... SAI QUAL E' SECONDO ME LA VERITA' ?

 

E' CHE IN CASI COME QUELLO DEL CERMIS LA VERITA' VIENE ANCHE FUORI, MA COME SPESSO ACCADE I RESPONSABILI SE LA CAVANO CON UN COPPINO SULLA NUCA...

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voglio fare una provocazione:a prescindere de chi è la colpa, de i luoghi comuni sull'omertà e sulla facilità de esprimere un giudizio senza manco sapere come sono andati i fatti,a prescindere dal fatto che è facile dire sbirri de merda e cose del genere...a prescindere da tutto questo:ma sto tipo voi che a diciotto anni non se sa do cazzo va de sabato sera, nel cui sangue erano presenti più sostanze stuoefacenti dalle più pesanti a quelle più leggere, che è confermato che era in preda ad allucinazioni e a comportamenti totalmente privi di alcun senso (il tutto avveniva prima dell'arrivo della polizia e è confermato da tutti,la morte avviene successivamente e le modalità non le so come non le sa nessuno).beh ma uno come questo come lo giudicate??

791525[/snapback]

 

L'errore di fondo è che ritieni di dover per forza giudicare qualcuno. Ma quello sarebbe un errore che spesso facciamo tutti. Di cattivissimo gusto, invece, è pretendere di giudicare i morti. :(

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Federico, spunta una supertestimone

Nella vicenda di Federico Aldrovandi, il giovane di Ferrara morto lo scorso settembre in circostanze mai chiarite durante un fermo di polizia, spunta una supertestimone: è una donna di nazionalità camerunense, che abita proprio nelle vicinanze dell'Ippodromo, il luogo in cui si consumò il fatto.

Ieri, in un incidente probatorio in Procura a Ferrara (interrogatorio con validità di prova in cui sono presenti tutte le parti coinvolte), la donna ha raccontato di aver visto prima il ragazzo tentare di colpire i poliziotti e poi gli agenti atterrarlo e picchiarlo. E' la tesi di Patrizia Moretti, la madre di Federico che - mai persuasa delle versioni ufficiali - lo scorso gennaio decise di aprire un blog su Kataweb per chiedere la verità sull'accaduto. I quattro poliziotti intervenuti quella mattina sono indagati per omicidio preterintenzionale.

 

 

17-06-2006

 

dite la vostra

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«Ogni volta che acquisiamo particolari nuovi sulla morte di nostro figlio risultano sempre più agghiaccianti. E sono sempre peggio rispetto a ciò che avevamo capito fino a quel momento». Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, ha ricostruito ieri pomeriggio davanti ai giornalisti la testimonianza chiave di una residente che avrebbe assistito allo scontro tra i poliziotti e il giovane morto in via Ippodromo il 25 settembre 2005. «Abbiamo pianto - ha detto - di fronte a cose di tale crudezza».

 

«Ma siamo grati alla signora che ha testimoniato», ha aggiunto. La residente, che ha raccontato ieri mattina in tribunale davanti a tutte le parti in causa (accusa, difese, parti civili, gip) ciò che ha visto quella tragica notte, era già stata sentita dall’accusa come persona informata dei fatti. Ieri ha ricostruito quei drammatici minuti di nove mesi fa. Patrizia Moretti era presente assieme al marito Lino all’incidente probatorio e ha offerto ai giornalisti una sua sintesi della deposizione.

 

«E’ stata una testimonianza molto dettagliata e precisa - ha dichiarato ai giornalisti - resa con grandissima dovizia di particolari. La testimone ha detto di essere stata svegliata dalle luci dei lampeggianti di due auto ferme in strada, di essersi avvicinata alle finestre e di aver visto due auto della polizia; fuori c’erano quattro poliziotti in piedi. L’unica cosa che ha affermato di avere sentito con chiarezza era la frase “Apri il baule, apri il baule”. Poco dopo ha visto Federico che si avvicinava agli agenti con passo deciso e, camminando, proveniva dalla parte a fondo chiuso di via Ippodromo. Quando Federico è arrivato in mezzo ai quattro agenti ha fatto una sforbiciata senza toccare nessuno. Ma loro hanno iniziato a picchiarlo tutti e quattro. Lo hanno atterrato e picchiato con i manganelli e hanno continuato a picchiarlo anche quando Federico si dibatteva a terra trattenuto da tre persone.

 

La testimone ha detto anche di aver sentito una voce di donna che proveniva da dove Federico aveva i piedi, un secondo poliziotto era appoggiato sulle sue cosce, un terzo agente gli gravava sul torace, un quarto era in piedi in corrispondenza della testa e la testimone ha detto di averlo visto calciare. Il quarto poliziotto si allontanava da lì e si avvicinava ad una auto, poi tornava e ricominciava a calciare. Una voce di donna ad un tratto ha detto: “Ahi, mi ha dato un calcio”, quindi gli agenti hanno aumentato la pressione fisica su Federico fino a quando ha smesso di dibattersi. Ma i poliziotti non hanno interrotto quello che stavano facendo, hanno allentato la pressione solo quando uno dei quattro agenti ha detto “Attenzione, stanno accendendo le luci”. Poi sono arrivati i carabinieri, ma a quel punto era già tutto finito».

 

«La testimone - ha concluso Patrizia Moretti - era tranquilla e decisa e ha sostenuto qualsiasi domanda posta dal pm e dagli avvocati senza esitazioni. La signora, pur essendo straniera, parla e capisce bene l’italiano». (gi.ca.)

 

(17 giugno 2006)

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«Ogni volta che acquisiamo particolari nuovi sulla morte di nostro figlio risultano sempre più agghiaccianti. E sono sempre peggio rispetto a ciò che avevamo capito fino a quel momento». Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, ha ricostruito ieri pomeriggio davanti ai giornalisti la testimonianza chiave di una residente che avrebbe assistito allo scontro tra i poliziotti e il giovane morto in via Ippodromo il 25 settembre 2005. «Abbiamo pianto - ha detto - di fronte a cose di tale crudezza».

 

«Ma siamo grati alla signora che ha testimoniato», ha aggiunto. La residente, che ha raccontato ieri mattina in tribunale davanti a tutte le parti in causa (accusa, difese, parti civili, gip) ciò che ha visto quella tragica notte, era già stata sentita dall’accusa come persona informata dei fatti. Ieri ha ricostruito quei drammatici minuti di nove mesi fa. Patrizia Moretti era presente assieme al marito Lino all’incidente probatorio e ha offerto ai giornalisti una sua sintesi della deposizione.

 

«E’ stata una testimonianza molto dettagliata e precisa - ha dichiarato ai giornalisti - resa con grandissima dovizia di particolari. La testimone ha detto di essere stata svegliata dalle luci dei lampeggianti di due auto ferme in strada, di essersi avvicinata alle finestre e di aver visto due auto della polizia; fuori c’erano quattro poliziotti in piedi. L’unica cosa che ha affermato di avere sentito con chiarezza era la frase “Apri il baule, apri il baule”. Poco dopo ha visto Federico che si avvicinava agli agenti con passo deciso e, camminando, proveniva dalla parte a fondo chiuso di via Ippodromo. Quando Federico è arrivato in mezzo ai quattro agenti ha fatto una sforbiciata senza toccare nessuno. Ma loro hanno iniziato a picchiarlo tutti e quattro. Lo hanno atterrato e picchiato con i manganelli e hanno continuato a picchiarlo anche quando Federico si dibatteva a terra trattenuto da tre persone.

 

La testimone ha detto anche di aver sentito una voce di donna che proveniva da dove Federico aveva i piedi, un secondo poliziotto era appoggiato sulle sue cosce, un terzo agente gli gravava sul torace, un quarto era in piedi in corrispondenza della testa e la testimone ha detto di averlo visto calciare. Il quarto poliziotto si allontanava da lì e si avvicinava ad una auto, poi tornava e ricominciava a calciare. Una voce di donna ad un tratto ha detto: “Ahi, mi ha dato un calcio”, quindi gli agenti hanno aumentato la pressione fisica su Federico fino a quando ha smesso di dibattersi. Ma i poliziotti non hanno interrotto quello che stavano facendo, hanno allentato la pressione solo quando uno dei quattro agenti ha detto “Attenzione, stanno accendendo le luci”. Poi sono arrivati i carabinieri, ma a quel punto era già tutto finito».

 

«La testimone - ha concluso Patrizia Moretti - era tranquilla e decisa e ha sostenuto qualsiasi domanda posta dal pm e dagli avvocati senza esitazioni. La signora, pur essendo straniera, parla e capisce bene l’italiano». (gi.ca.)

 

(17 giugno 2006)

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