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sarà difficile, ma a sto giro a me pare che quello più inculato delle tre parti (giocatore, società, procuratore) è proprio lui

Che poi inculasse Raiola è anche un'immagine un po' raccapricciante...

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Ma di che conseguenze parli?

Degli insulti da parte dei tifosi?

Ma infatti non è che mi strappo le vesti, di sicuro me la passo peggio io con il mio stipendio da 500 euro :lol:

Dico che non credo lo abbia fatto per calcolare di dimostrare tutto quell'affetto e che credo che i tifosi dovrebbero dare il giusto peso a quelle cose, però chiaramente ognuno fa quello che vuole, anche andare in Polonia a tirargli le banconote, ci mancherebbe

 

Le conseguenze sono aver perso l'affetto delle persone, ovvio.

Non sono fondamentali per campare, sia chiaro, ma credo che hanno un peso anche quelle.

Ovvio che se devi piangere e disperarti è meglio farlo con 6 milioni di euro all'anno che con 500 euro al mese nessuno lo nega men che meno io.

Però credo che alla fine tutti hanno un anima e una dignità e con questa fai i conti. Sei ricco e nessuno lo discute, però pensare che la gente pensa male di te non è bello a prescindere.

Ripeto nessuno gli aveva chiesto di fare certe dichiarazioni, avesse detto onestamente "amici io ho 18 anni e l'occasione che chiunque sogna nella vita, vado dove posso vincere molto e guadagnare di piu". Nessuno lo avrebbe contestato, al massimo invidiato. Ma lui aveva preso una deriva che sembrava quella di una futura bandiera e con i sentimenti, parafrasando un mio amico, non si scherza.

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avvalorano la mia tesi che sto giro è fassone che sè inculato a raiola lasciandolo con il cerino in mano.

 

Per la prima volta (il caso pogba gli ha fatto scuola) ha trovato uno che ha giocato meglio e più forte di lui e ha perso la partita.

 

Scusa...ma quale sarebbe l'inculata data da Fassone a Raiola??. Quella di perdere a parametro zero o quasi quello che diventerà quasi certamente il miglior portiere del mondo?.

Sul fatto che Fassone si sia dimostrato coerente nel seguire una certa logica sono perfettamente d'accordo, ma sul fatto che lui abbia inculato Raiola non sta nè in cielo nè in terra.

A riprova stamattina sulla Gazzetta è proprio Fassone a dire che se Gigio ci ripensa il Milan lo aspetta a braccia aperte... ;)

A doppia riprova ieri Fassone ha dichiarato che con questo atteggiamento il Milan ha perso 100 mln....

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Scusa...ma quale sarebbe l'inculata data da Fassone a Raiola??. Quella di perdere a parametro zero o quasi quello che diventerà quasi certamente il miglior portiere del mondo?.

Sul fatto che Fassone si sia dimostrato coerente nel seguire una certa logica sono perfettamente d'accordo, ma sul fatto che lui abbia inculato Raiola non sta nè in cielo nè in terra.

 

 

Raiola guadagna se fa rinnovare e se poi rivende a cifre importanti.

Al momento sul suo piatto non vedo nessuna delle due operazioni, anzi si potrebbe anche intravedere un passaggio a costo zero per lui.

 

Ripeto, si da sempre per scontato che Raiola sia il vecchio volpone impossibile da fregare, ma magari che a sto giro ha cappellato no?

 

 

 

A riprova stamattina sulla Gazzetta è proprio Fassone a dire che se Gigio ci ripensa il Milan lo aspetta a braccia aperte... ;)

 

non è una riprova. il fatto che uno abbia toppato non significa che l'altro non possa dire che se il giocatore ci ripensa lui lo aspetta, al contrario avvalora la tesi perchè un ripensamento del giocatore sottolineerebbe che l'errore è stato del procuratore.

Anzi, una dichiarazione del genere è anche leggibile come "dimostra che non sei un coglione e che quello stupido questo giro è stato lui".

Ovvio che gigio dovrebbe fare qualcosa di grande, tipo scaricare Raiola dire che ha sbagliato nei suoi confronti e che lui voleva rimanere al milan. difficile ma lo riqualificherebbe molto

 

 

A doppia riprova ieri Fassone ha dichiarato che con questo atteggiamento il Milan ha perso 100 mln....

idem come sopra, Fassone dichiara quella che è l'opportunità persa dal Milan ma questo non significa che in proporzione a rimetterci di più sia Raiola.

 

Il Milan guadagna in solidità di immagine dimostrando che non accetta certi giochi e che i giocatori possono anche passare ma deve restare l'idea di società.

Prenderà pochi spiccioli è vero rispetto a quanto ci si aspettava, ma pochi quanto? facciamo 25 milioni? se lo vendeva a 70 quanti ne prendeva Raiola come procura (vedi pogba).

 

 

Poi un'osservazione su questo:

 

quello che diventerà quasi certamente il miglior portiere del mondo?

 

Se ne sono visti a migliaia di giocatori che dovevano diventare i migliori. ancora mi sembra un pelo prematuro etichettarlo cosi. soprattutto con QUASI CERTAMENTE

Modificato da Signore dei draghi

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Raiola guadagna se fa rinnovare e se poi rivende a cifre importanti.

Al momento sul suo piatto non vedo nessuna delle due operazioni, anzi si potrebbe anche intravedere un passaggio a costo zero per lui.

 

Ripeto, si da sempre per scontato che Raiola sia il vecchio volpone impossibile da fregare, ma magari che a sto giro ha cappellato no?

 

 

 

non è una riprova. il fatto che uno abbia toppato non significa che l'altro non possa dire che se il giocatore ci ripensa lui lo aspetta, al contrario avvalora la tesi perchè un ripensamento del giocatore sottolineerebbe che l'errore è stato del procuratore.

Anzi, una dichiarazione del genere è anche leggibile come "dimostra che non sei un coglione e che quello stupido questo giro è stato lui".

Ovvio che gigio dovrebbe fare qualcosa di grande, tipo scaricare Raiola dire che ha sbagliato nei suoi confronti e che lui voleva rimanere al milan. difficile ma lo riqualificherebbe molto

 

idem come sopra, Fassone dichiara quella che è l'opportunità persa dal Milan ma questo non significa che in proporzione a rimetterci di più sia Raiola.

 

Il Milan guadagna in solidità di immagine dimostrando che non accetta certi giochi e che i giocatori possono anche passare ma deve restare l'idea di società.

Prenderà pochi spiccioli è vero rispetto a quanto ci si aspettava, ma pochi quanto? facciamo 25 milioni? se lo vendeva a 70 quanti ne prendeva Raiola come procura (vedi pogba).

 

 

Poi un'osservazione su questo:

 

quello che diventerà quasi certamente il miglior portiere del mondo?

 

Se ne sono visti a migliaia di giocatori che dovevano diventare i migliori. ancora mi sembra un pelo prematuro etichettarlo cosi. soprattutto con QUASI CERTAMENTE

E' qui che per me non è così.

Il procuratore di calcio, ma un procuratore in genere, guadagna di più se il prezzo del suo assistito è zero o quasi.

Nel caso di specie Raiola può offrire il suo assistito ad un prezzo talmente basso rispetto al valore di mercato che può non solo scatenare un'asta ma farsi pagare dall'acquirente un "premio" supplementare alle sue commissioni di intermediazioni proprio per l'esiguità del prezzo.

Se Donnarumma con 5 anni di contratto costa 100 con 1 costa 30. Il Real risparmia 70. Un procuratore guadagna intorno al 10% dell'intermediato: quindi su 10 Raiola guadagna 10. Se vende a 30 e per se chiede al Real 20 i blancos risparmiano, pur spendendo 50, altri 50 mln. Se il Real dicesse no ai 20 Raiola lo darebbe ad un'altra squadra...

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/mino-raiola-luomo-che-fattura-quanto-una-squadra-di-serie-a/?preview=true

 

 

Questo fanno i procuratori...te lo dico non solo perchè ne conosco qualcuno, ma anche perchè so per certo che ormai i loro

fatturati per larga parte sono dati dal managment fee e non tanto dalla percentuale sulla compravendita.

Il M.F. è una commissione di gestione: se il giocatore ha 5 anni di contratto paga, pur restando nella stessa squadra, una fee annuale al suo procuratore (intorno al 5% del suo stipendio).

Nel caso di specie quindi oltre ai 20 Raiola incasserebbe (su un lordo quinquennale da 50 mln in 5 anni) 2,5 milioni in cinque anni, cioè 500.000 € annui.

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oltre che DOLLARumma

 

va bene anche DOLLarumma (come pupazzo)

 

ma preferisco sempre il classico TROIArumma

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E' qui che per me non è così.

Il procuratore di calcio, ma un procuratore in genere, guadagna di più se il prezzo del suo assistito è zero o quasi.

Nel caso di specie Raiola può offrire il suo assistito ad un prezzo talmente basso rispetto al valore di mercato che può non solo scatenare un'asta ma farsi pagare dall'acquirente un "premio" supplementare alle sue commissioni di intermediazioni proprio per l'esiguità del prezzo.

Se Donnarumma con 5 anni di contratto costa 100 con 1 costa 30. Il Real risparmia 70. Un procuratore guadagna intorno al 10% dell'intermediato: quindi su 10 Raiola guadagna 10. Se vende a 30 e per se chiede al Real 20 i blancos risparmiano, pur spendendo 50, altri 50 mln. Se il Real dicesse no ai 20 Raiola lo darebbe ad un'altra squadra...

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/mino-raiola-luomo-che-fattura-quanto-una-squadra-di-serie-a/?preview=true

 

 

Questo fanno i procuratori...te lo dico non solo perchè ne conosco qualcuno, ma anche perchè so per certo che ormai i loro

fatturati per larga parte sono dati dal managment fee e non tanto dalla percentuale sulla compravendita.

Il M.F. è una commissione di gestione: se il giocatore ha 5 anni di contratto paga, pur restando nella stessa squadra, una fee annuale al suo procuratore (intorno al 5% del suo stipendio).

Nel caso di specie quindi oltre ai 20 Raiola incasserebbe (su un lordo quinquennale da 50 mln in 5 anni) 2,5 milioni in cinque anni, cioè 500.000 annui.

Quindi pogba venduto a quella cifra è follia, era meglio non farlo rinnovare a sto punto è cederlo a zero.

 

Ammazza bravo sto Raiola, come fa fa prende bene.

 

Ma secondo questo casca sempre e solo in piedi? Non è che magari una volta sbaglia pure lui?

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Quindi pogba venduto a quella cifra è follia, era meglio non farlo rinnovare a sto punto è cederlo a zero.

 

Ammazza bravo sto Raiola, come fa fa prende bene.

 

Ma secondo questo casca sempre e solo in piedi? Non è che magari una volta sbaglia pure lui?

 

Infatti Pogba fu portato da lui a Torino a parametro zero, con l'accordo, PERO', tra Juve e Raiola che in caso di rivendita (come è accaduto) al ciccione sarebbe andato il 20% del prezzo del cartellino. A quel punto conveniva rinnovare....

Con Donnarumma potrebbe fare o come ti ho scritto oppure come con Pogba: lo porta al Real nel 2018 a costo zero ma si accorda che in caso di successiva vendita si becca un 20% del cartellino. In questo modo si fa un'assicurazione sulla vita...anzi una polizza vita...

 

Che Raiola poi sia uno fuori dal comune te lo dimostra la sua carriera: a 18 anni era il Ds dell'Harleem e fece il suo primo trasferimento (Roy al Lecce se non sbaglio) per 2,2 miliardi!

Modificato da Cacafocu

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scusate ma da amanti del calcio quindi io dovrei apprezzare che Raiola faccia bene il suo lavoro?

 

io da amante del calcio mi sono rotto il cazzo di questi trasferimenti che si sono decuplicati negli ultimi anni. assistiamo a un calciomercato 365 giorni l'anno con trasferimenti nel mercato invernale di giocatori tra squadre del tutto inutili se non per le tasche di chi guadagna coi transfer.

 

quindi perlomeno non rompete li cojoni ed è anche giusto far sentire la propria voce nei confronti di un sistema che ha reso il calcio una merda.

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quindi perlomeno non rompete li cojoni ed è anche giusto far sentire la propria voce nei confronti di un sistema che ha reso il calcio una merda.

Scusa ma quando invece Conti(per fare un esempio attuale tra i centinaia di casi) giocatore dell'atalanta, minaccia il club di non andare in ritiro se non viene ceduto al milan, la tua voce la fai senti? Modificato da Romairone

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Infatti Pogba fu portato da lui a Torino a parametro zero, con l'accordo, PERO', tra Juve e Raiola che in caso di rivendita (come è accaduto) al ciccione sarebbe andato il 20% del prezzo del cartellino. A quel punto conveniva rinnovare....

Con Donnarumma potrebbe fare o come ti ho scritto oppure come con Pogba: lo porta al Real nel 2018 a costo zero ma si accorda che in caso di successiva vendita si becca un 20% del cartellino. In questo modo si fa un'assicurazione sulla vita...anzi una polizza vita...

 

Che Raiola poi sia uno fuori dal comune te lo dimostra la sua carriera: a 18 anni era il Ds dell'Harleem e fece il suo primo trasferimento (Roy al Lecce se non sbaglio) per 2,2 miliardi!

 

fuoriclasse mi va pure bene, ma invincible no.

 

sto giro per me ha cappellato lui.

 

se tu dici che ce guadagna de più me sta bene, ma non penso la stessa cosa.

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scusate ma da amanti del calcio quindi io dovrei apprezzare che Raiola faccia bene il suo lavoro?

 

io da amante del calcio mi sono rotto il cazzo di questi trasferimenti che si sono decuplicati negli ultimi anni. assistiamo a un calciomercato 365 giorni l'anno con trasferimenti nel mercato invernale di giocatori tra squadre del tutto inutili se non per le tasche di chi guadagna coi transfer.

 

quindi perlomeno non rompete li cojoni ed è anche giusto far sentire la propria voce nei confronti di un sistema che ha reso il calcio una merda.

 

Ma chi dice niente Aghy...figurati io sono milanista da sempre...ero al Camp Nou nel 1989.....

Detto questo dico solo che questo ciccione è uno che il suo lavoro lo sa fare

http://www.ultimouomo.com/meraviglioso-ciccione-idiota/

 

«Meraviglioso ciccione idiota»

Ritratto di Mino Raiola: il re dei procuratori, il sultano delle trattative.

Condividi: errore :(

Pizzaiolo? «Prego, cameriere», rispose ai giornalisti spagnoli. A Mino Raiola tocca credere; non perché non farlo esponga al rischio di una risposta sgraziata, ma perché sulla verità, la sua, strillata, pure sguaiata ma totalmente anti-retorica, ha costruito il suo potere mediatico che è parente di quello professionale, un po’ impero un po’ protagonismo. Di Raiola tocca parlare, facendo saltare comodi schemi lombrosiani e risatine snob miste a fastidio per quegli atteggiamenti sopra le righe, che però spesso sono identici a quelli di colleghi meglio vestiti e meno esposti, senza pancia e con un italiano migliore.

 

 

Calciatore, d.s, mediatore

Mino Raiola ha cominciato presto e non si è accontentato nemmeno quando è diventato grande, nemmeno ora che è una sorta di sultano delle trattative, quello dei colpi più grossi e a più zeri. Della sua parentesi nel calcio giocato (lasciato a diciotto anni) le biografie sparse fanno solo un accenno (non so, me lo immagino mediano sgraziato però un po’ efficace). Il resto è una scalata: prima responsabile delle giovanili dell’Haarlem, la squadra più vecchia d’Olanda, poi direttore sportivo della prima squadra, dopo aver convinto il presidente, che ogni venerdì andava a cena al ristorante della famiglia con la terza moglie e Mino gli diceva: «Di calcio non capisci niente». Fino al «provaci tu», che gli aprì la strada.

Infine mediatore, una di quelle figure che solo il pallone prevede, immagine mitologica a metà tra il procuratore e il direttore sportivo, che tratta conto terzi anche nelle trattative in cui non c’è bisogno di terzi. Curava i trasferimenti degli olandesi altrove, fino a diventare il rappresentante di tutti i calciatori orange grazie a un accordo con il sindacato. Chi c’era prima, fu sorpassato. Anzi, travolto.

 

Prima di Raiola, il mercato internazionale degli olandesi lo curavano Coster Cor e Apollonius Konijnenburg, che con Piet Keizer (il primo calciatore olandese della storia ad aver ottenuto un contratto da professionista, con l’Ajax) avevano la Interpro, la società che aveva venduto van Basten alla Fiorentina – secondo i retroscena più gustosi – nel 1986 (ma i viola fecero scadere l’opzione per dissidi interni e si chiuse con il Milan un anno dopo). E Coster Cor non era un qualunque faccendiere, ma un ricchissimo ex commerciante di diamanti e suocero di Cruijff, essendo padre della fotomodella Danny. Raiola comincia a mettersi di traverso, intuisce la possibilità di fare affari: l’Ajax, allora, prendeva giocatori dalle giovanili delle altre società a un parametro basso e poi li vendeva all’estero, Mino prima propone a Ferlaino di far comprare l’Haarlem dal Napoli, per fare la stessa operazione, poi ha visto tramontare tutto e ha cominciato a muoversi da solo, fino all’accordo con il sindacato.

 

2b.jpg

 

Questo albergo di merda

Ora vedi Mino da Nocera Inferiore – che poi sarebbe da Haarlem, visto che non aveva ancora un anno quando la famiglia si trasferì nei Paesi Bassi e aprì una pizzeria – e immagini un carrarmato. Infatti travolge, quando parte: vuole arrivare in un punto e ci arriva. Non è prevista la diplomazia tra le doti di chi conduce le trattative a petto (vabbè, petto) in fuori. Come a gennaio scorso, all’Atahotel di Milano in diretta tv. Alterato, al microfono va non per rispondere ma per sfogarsi. A Sky, fa sfoggio di avverbi («Uno come fa a lavorare internazionalmente?»), ma solo dopo la premessa: «Non si può fare calciomercato in questo albergo di merda». Non funziona Internet, non funzionano gli ascensori e lui lo dice in diretta, perché Kasami al Pescara non può andare e dunque meglio che si cambino le regole, che si allunghi la durata, che si semplifichino le procedure. Lui, mentre gira le spalle alla telecamera, sente di poterlo dire. Altrove funziona meglio. Internazionalmente è così.

 

 

Raiola e “l’Internet”.

 

E ormai persa la pazienza, pensando di denunciare, si scatena nell’intervista. Internet e ascensore a parte, gli chiedono se Balotelli ha un obiettivo di gol per la stagione e parte la supercazzola: «Non retrocedere. Che cacchio di domande fai tu». «Chiedevo un obiettivo.» «Se hai una domanda normale magari avrai una risposta normale, se non hai una domanda normale da fare levati dai coglioni.» Amen.

 

 

Raiola e “l’Internet” pt 2.

 

In fondo è niente, se parliamo di chi, quando Ibra era al Barcellona e poteva finire sul mercato, disse di Guardiola: «Se vuole mandare via Ibra un anno dopo averlo pagato 75 milioni, si deve ricoverare in un ospedale psichiatrico». E che fece poi sapere che lo svedese non vinceva il Pallone d’oro perché «si tratta di un premio politico e corrotto», fino ad alzare il mirino e dire che «la FIFA e l’UEFA sono esattamente la stessa cosa, tutto tranne che sistemi trasparenti. Si potrebbe descriverle come organizzazioni mafiose che vogliono nascondere cose», disse che Platini («un incompetente») fa cose solo a suo vantaggio e Blatter è «un dittatore demente» e poi, quando la FIFA – dopo queste frasi – aprì una procedura interna per vedere se ci fossero i presupposti per il ritiro della licenza (finì con una multa di 4 mila euro), replicò: «Mi sembra una situazione irreale, in contraddizione con la mia libertà di espressione».

 

 

Gli assi nel portafoglio

Burletta o genio? Intanto gli assi vanno da lui (tranne quelli che giurano fedeltà al procuratore diventato amico, come Verratti, che ha resistito alle lusinghe per restare con Donato Di Campli) sapendo esattamente cosa vogliono: non la gloria di chi diventa bandiera, né il consenso delle piazze che lasciano all’improvviso. Vogliono sfruttare il talento per guadagnare, senza preoccuparsi di essere simpatici. Forse con il tempo diremo che certi campioni si sono spesi male, mentre loro si godranno una vecchiaia dorata e rideranno degli insulti incassati a vario titolo. Ràiola (accento sulla prima a) non pare certo sempre etico, ma gli si potrebbe imputare questo come capo d’accusa se fosse etico il mondo in cui si muove: è invece un prodotto amplificato del calcio degli intermediari furbi, dei compromessi e delle astuzie. Gli viene contestato l’uso di mezzi che esistono anche al di fuori della visibilità mediatica dedicata ai più grandi, cosa comprensibile a chi qualche anno nel sottobosco del pallone lo ha vissuto da vicino e dunque non si scandalizza se Balotelli viene alle mani con Mancini ed è un pretesto per andare via dal City. Perché il calcio è pieno di «sì, è vero. Stiamo prendendo quel giocatore ma non dovevi scriverlo: prima deve litigare con la società, così lo paghiamo meno o non lo paghiamo proprio». Giocatori mediocri istruiti da mini-faccendieri, fate l’equazione se si tratta di campioni.

31.jpg

 

Dal McDonald’s alla camicia hawaiana

Rajola diventa agente FIFA non subito, ma quando lo diventa abbandona ogni altra attività imprenditoriale e anche quelle che ha condotto scalando tutto in fretta: in Olanda tra le altre cose (si dice fosse utile a risolvere in tempi brevi tutti i problemi dei fornitori dell’azienda di famiglia) ha persino acquistato e rivenduto un McDonald’s, entrando nel Consiglio degli imprenditori di Haarlem. Il suo essere travolgente diventa talento, metodo per condurre trattative feroci e quasi sempre vincenti. Lo amano i calciatori, non le società, i giornalisti ne ricavano titoli, soprattutto quando arrivano i “mal di pancia” ormai celebri all’assistito che vuol cambiare squadra. Gli unici malanni che si risolvono con un’altra maglia, un nuovo ingaggio, un ritocco verso l’alto e senza medicinali. Il mito della “volontà del giocatore” si manifesta quando Raiola ha già deciso il suo futuro, facendo i calcoli. E trattando senza preoccuparsi della forma. Trattando, cioè, a patto che si accetti l’invadenza, che di recente lo ha spinto fino allo spogliatoio del Milan; dicono per sincerarsi dell’infortunio di Balotelli, malignano per strigliare Allegri. Oppure che si sia pronti a vederlo arrivare a una trattativa in camicia hawaiana e infradito, come quando incontrò Moggi a Montecarlo (dove peraltro Mino ha casa) per il passaggio di Ibra alla Juve. O che strilli per difendere un suo giocatore (sempre su Balotelli: «Il Milan non ha messo nessun tutor a Mario, non si permetterebbe mai e anche io mi opporrei fermamente. Ogni cosa che fa viene trasformata in una storia. Se viene ancora detta questa cosa del tutor, io passo alla denuncia»). O anche che si accetti la sua presenza in sala stampa come fosse un dirigente, ad esempio quando strigliò Chiellini davanti ai microfoni, nel giorno del “gol di Muntari”.

 

 

Dopo Milan-Juve 1-1, la partita del “gol di Muntari”.

 

 

Roy, tanto per iniziare

Raiola, in Italia, arriva portando Bryan Roy al Foggia. E diventa famoso per Bergkamp e Jonk all’Inter, soprattutto perché il Napoli offriva (all’Ajax) 28 miliardi di lire solo per il primo e i nerazzurri ne pagarono 25 per entrambi, secondo un ragionamento di economia quasi domestica: spendi meno con la società, alzi l’ingaggio ai miei giocatori che è quello che mi interessa. Come fece col Genoa, portando Vink: Spinelli offriva 10 miliardi di lire, Raiola lo cedette a 2 a patto che il suo assistito avesse un contratto più alto rispetto a tutti i suoi compagni. «Belin, va benissimo», disse ovviamente il presidente del Genoa secondo i racconti di Mino. Ed è affare suo il passaggio di Nedvěd alla Lazio e alla Juve, ma poi arriva Ibrahimović e fama e conto in banca decollano, magari non va alla stessa velocità l’eleganza ma pare non sia ciò che conta. E c’entra un italiano anche nel suo ingresso nel mondo del calcio. Dario Canovi, antico procuratore, confessò: «Ho tante colpe nella mia carriera e una di queste è di aver introdotto Raiola nel mondo del calcio. Lui aveva un ristorante vicino alla sede dell’Associazione Nazionale Calcio Olandese e c’era lì un avvocato, il figlio del presidente della società, e i dirigenti andavano a mangiare lì. È per questo che lui è arrivato nel mondo del calcio. Quando fondammo la società di agenti internazionali, arrivò anche lui e così cominciò la sua storia».

 

 

Lui, Ibra

Raiola è Ibra, soprattutto. Ma anche viceversa. Si amano e un po’ si somigliano: o meglio, quando lo svedese cambia squadra, giura di non aver mai sognato nient’altro che quella maglia (la nuova), fa le bizze per andare e vede crescere lo stipendio fino a 12 milioni di euro l’anno. È esattamente il prodotto di Raiola, che però quando lo incontra la prima volta comincia parlando del contrario. Delle motivazioni reali, non del denaro. Davvero.

«Tu ti credi tanto figo, eh? Credi di potermi impressionare con il tuo orologio e la tua Porsche, ma non è così. Io trovo che siano tutte cazzate. Vuoi diventare il migliore del mondo, oppure quello che guadagna di più?»

«Sì, il migliore del mondo.»

«Allora bene, perché se diventi il migliore del mondo poi arriverà tutto il resto, ma se insegui solo il denaro allora non otterrai mai niente, capisci? Dovrai vendere tutte le tue macchine, tutti i tuoi orologi e cominciare ad allenarti tre volte più duramente, perché adesso la tua statistica fa schifo.»

L’autobiografia di Ibra è un po’ la biografia di Raiola, il «meraviglioso ciccione idiota» che gli mostrò il numero di gol di Vieri, Inzaghi e Trezeguet per dirgli la strada da seguire. Ma che arrivò «in jeans e t-shirt Nike e con quella pancia enorme, sembrava uno dei Soprano. Chi diavolo è questo qui?», si domandò Ibra: «Dovrebbe essere un agente quella specie di gnomo ciccione? E quando ordinammo cosa credete, che arrivò un piattino di sushi con avocado e gamberetti? No, arrivò una valanga di roba, cibo per cinque, e lui divorò tutto come un dannato».

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Da Monet a Tom Cruise

Mino Raiola non ha una laurea, ma qualche esame in Giurisprudenza e un diploma di maturità classica. Conosce, dicono, sette lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. E su questo gioca. Come una volta, all’ennesima domanda sui comportamenti di Balotelli: «Non parlo più di Balotelli, se ne parla troppo in questo momento, preferisco non dire nulla. Se con la maglia della Nazionale lo vedo più sereno? Dicono che non so parlare in italiano, perciò lo ribadisco in inglese: I don’t talk about Balotelli, ok?». Oh, yeah, Mino. In fondo sei uno che può. E «non parlo di Balotelli» in qualsiasi lingua diventa notizia pur non essendola, svelando la forza reale dell’agente dei campioni.

Epperò ama citare. Sin dal nome della sua società (ne ha due: l’altra è la Sportman con sede a Montecarlo e uffici di rappresentanza in Brasile, Paesi Bassi e Repubblica Ceca), la Maguire Tax & Legal ad Amsterdam. Da Jerry Maguire, il procuratore sportivo del film di Tom Cruise. E quel procuratore pensa che sia meglio ridurre i clienti e porre più attenzione a ciascuno di loro, che è un po’ quello che fa Raiola, anche se del suo gruppo di assistiti parlo dopo. Però tra i suoi “salvadanai” c’è ad esempio Paul Pogba, altro fenomeno oggetto di citazione. Che fa? Va via dalla Juve? Si scatenerà l’asta? Titoli in fila, poi il colpo di classe: «Io non sono preoccupato del valore di Pogba, ormai so che è come un Monet, il valore c’è. Ma dove lo mettiamo, dove gioca, non è importante. Il valore è quello. Potrebbe andare all’asta? Io non credo che i grandi quadri vadano all’asta, i grandi quadri sono già dei grandi collezionisti. Poi se li vogliono vendere li vendono, se non li vogliono vendere non li vendono». Un anno prima, per restare in tema, aveva detto che «Balotelli è come la Gioconda, non ha prezzo. Nessuna squadra italiana se lo può permettere». Per poi farlo andare al Milan dopo quaranta giorni.

 

 

Il suo Louvre

Di metafora (sua) in metafora (mia), la sua collezione di campioni è una sorta di Louvre del pallone, e pur tenendosi in qualche caso bassi (ad esempio Pogba secondo lui potrebbe valere quanto Bale, tra l’altro) il conto sulle cifre di Transfermarkt dice che muove un patrimonio di valore superiore ai 200 milioni di euro. Da fermi, perché poi quando iniziano le trattative Raiola entra in campo e trova il modo per far lievitare prezzi e ingaggi, che è una lotta portata avanti tutta la stagione visto che non ha quasi mai reso pubblico, per strategia, il piacere di un suo giocatore a restare in una squadra, lanciando sempre messaggi sibillini che tengono quel giocatore sul mercato sempre (fino a quando non arriva l’offertona) oppure costringono le società a coccolarlo (facendolo giocare di più, così aumenta il valore, o ritoccando l’ingaggio). Eccolo, il potere mediatico che diventa potere tout court, perché su una frase non chiarissima i giornali costruiscono pagine per giorni («L’ha detto Raiola»). Lui ride, camicia hawaiana o no, avverbi o meno, e incassa i proventi di un impero.

 

 

Quella volta a cena…

Pausa. Non parlare di Raiola, ma parlare di chi parla di Raiola. La descrizione è Evelina Christillin, che vede un tizio che non riconosce, mentre lei è a cena con Galliani: «Pancia prominente, abbigliamento improbabile con maglia a strisce tendenti al melange, sorrisone da venditore ambulante, parlata con chiaro accento del sud, venato da inflessioni americane. Insomma, un simpaticissimo incrocio tra Peter Clemenza [vi ricordate, il capo regime del Padrino?], Mario Merola e il senatore De Gregorio». E poi lui che saluta, dopo aver parlato con Galliani ed essersi presentato alla Christillin: «Vabbè guys, ora parto e vi ringrazio della chiacchierata, scusatemi ancora per come vado in giro conciato, ma a me piace così».

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La proposta indecente

Uno che vuol cambiare le regole del calciomercato perché non funziona Internet può fermare le sue proposte? O può fregarsene delle reazioni? Siccome la risposta è scontata, passiamo alla provocazione (nemmeno tanto, era convinto, mentre lo diceva): una fusione tra Milan e Inter (e Roma e Lazio) per unire le società e per essere più forti e al diavolo il campanile: «Per me due grandi società come Inter e Milan dovrebbero unirsi per abbattere i costi, perché ci sono centinaia di milioni di spese e invece di vendere le società all’estero potrebbero fare una sola squadra per la città. In questa maniera potrebbero competere con le grandi d’Europa. Meglio avere una società sana che due squadre a metà, anche Lazio e Roma dovrebbero farlo. L’Italia deve cambiare maniera di pensare, deve diventare più pragmatica e deve adeguarsi anche economicamente alle realtà degli altri club europei». Il che è perfettamente in linea con chi vede la competizione e basta, magari non con chi lega poco con l’abbattimento dei costi (in realtà, i costi alti delle società sono sua fonte di guadagno), ma forse più di ogni altro ragionamento dà l’idea di chi sia Mino Raiola.

Il meraviglioso ciccione idiota che quando sembra provocare sta facendo sul serio, che mentre gli altri ridono concretizza. Quell’«incrocio tra Peter Clemenza, Mario Merola e il senatore De Gregorio» che finché si discuteva se fosse stato un pizzaiolo o un cameriere allestiva una scuderia di campioni. Un prodotto del calcio che premia l’astuzia (e anche un po’ l’arroganza) sebbene mascherata da una camicia hawaiana e le infradito. Dovremmo chiederci perché tutti da lui, perché tutto questo potere. Ma forse “tutti da lui” e “tutto questo potere” sono le risposte. In qualunque delle sette lingue di Mino sia stata posta la domanda.

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scusate ma da amanti del calcio quindi io dovrei apprezzare che Raiola faccia bene il suo lavoro?

 

io da amante del calcio mi sono rotto il cazzo di questi trasferimenti che si sono decuplicati negli ultimi anni. assistiamo a un calciomercato 365 giorni l'anno con trasferimenti nel mercato invernale di giocatori tra squadre del tutto inutili se non per le tasche di chi guadagna coi transfer.

 

quindi perlomeno non rompete li cojoni ed è anche giusto far sentire la propria voce nei confronti di un sistema che ha reso il calcio una merda.

 

io non lo apprezzo ma non colpevolizzo lui, ma le regole che gli permettono di fare queste cose.

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fuoriclasse mi va pure bene, ma invincible no.

 

sto giro per me ha cappellato lui.

 

se tu dici che ce guadagna de più me sta bene, ma non penso la stessa cosa.

Mai scritto che è invincibile!.

Anzi, ha già "sbagliato": con Hamsik ha tirato talmente la corda che ha perso la procura. Il ragazzo lo sfanculò per restare a Napoli...

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Scusa ma quando invece Conti(per fare un esempio attuale tra i centinaia di casi) giocatore dell'atalanta, minaccia il club di non andare in ritiro se non viene ceduto al milan, la tua voce la fai senti?

 

situazione diversa e da dividere in due parti.

 

la prima è che lui ha un accordo con il milan e ora il milan deve trattare il lato "economico". niente cose su rinnovi o simili. questo direi che va bene ed è la prassi

 

sul discorso di non presentarsi al ritiro, questo non sono d'accordo, lo dissi anche di maksimovic al torino lo scorso annoper andare a napoli.

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situazione diversa e da dividere in due parti.

 

la prima è che lui ha un accordo con il milan e ora il milan deve trattare il lato "economico". niente cose su rinnovi o simili. questo direi che va bene ed è la prassi

 

sul discorso di non presentarsi al ritiro, questo non sono d'accordo, lo dissi anche di maksimovic al torino lo scorso annoper andare a napoli.

La situazione sarà diversa ,

ma il concetto rimane quello: fanno come cazzo je pare tutti indistintamente,

In questo caso quello che fa rumore è che è un diciottenne italiano, potenzialmente con una carriera da top player, e soprattutto gioca nel Milan.

Allora diventa il mercenario nazionale, quello che offende una bandiera, Invece Conti (o le altre decine di giovani che si pongono in questa maniera nei confronti di società che li hanno cresciuti e fatti esordire) so giustificati perchè vogliono fa carriera.

State a fa sembra Donnarumma una mosca bianca, quando invece si sta comportando come tantissimi altri.

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La situazione sarà diversa ,

ma il concetto rimane quello: fanno come cazzo je pare tutti indistintamente,

In questo caso quello che fa rumore è che è un diciottenne italiano, potenzialmente con una carriera da top player, e soprattutto gioca nel Milan.

Allora diventa il mercenario nazionale, quello che offende una bandiera, Invece Conti (o le altre decine di giovani che si pongono in questa maniera nei confronti di società che li hanno cresciuti e fatti esordire) so giustificati perchè vogliono fa carriera.

State a fa sembra Donnarumma una mosca bianca, quando invece si sta comportando come tantissimi altri.

 

la differenza sostanziale è anche un'altra.

Conti non mi risulta ( magari sbaglio) abbia mai detto che l'atalanta era la squadra per cui tifava da ragazzino, per cui sognava di giocare, e di cui ha baciato la maglia promettendogli amore.

Inoltre, qui non si discute che il giocatore possa anche prendere e partire, ma dire che lui vuol rimanere (dichairando di stare a cercare casa a milano) per poi rifiutare un contratto (a 18 anni) da 5 milioni l'anno, per cinque anni e con la fascia di capitano del milan (la fascia di maldini per capirci, quello che se è vero che il milan era la sua squadra, lui tifava da ragazzino).

conti è un giocatore come tanti, non ha pretese di rimanere ne di andare, partecipa ad un normale mercato. donnarumma voleva issarsi a bandiera dimenticandosene però poi sul più bello.

 

molto differente, questo gli viene rinfacciato.

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Secondo me semplicemente un certo tipo di giocatori / procuratori hanno più potere di un tempo.

La sfortuna del Milan nello specifico è l'età : se fosse esploso maggiorenne avrebbe già avuto un contratto e tutto sarebbe stato lineare. Vuoi andare via? L'acquirente paga.

In questo caso la situazione sommata al caos societario milanista ha creato terreno fertile per Raiola.

Io ripeto se fossi il Milan metterei Raiola spalle al muro: non rinnovi? Allora o lo vendi molto bene oppure sta fermo un anno.

Non dimentichiamo Scuffet.

Rifiuto' l'offerta dell'Atletico Madrid e poi cominciò la caduta.

Grande talento Donnarumma ma il portiere è importante anche nello spogliatoio:fossi la Juventus punterei su Meret un anno come secondo di Buffon e poi nella mischia.

Boh

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Conti ha appena rinnovato con un quinquennale . Partendo all'Atalanta fa guadagnare soldi . Donnarumma parte a zero o a molto poco, facendo un danno alla società che lo ha cresciuto. Conti vuol partire ma è stato riconscente, donnarumma no. È questa la differenza più grossa.

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la differenza sostanziale è anche un'altra.

Conti non mi risulta ( magari sbaglio) abbia mai detto che l'atalanta era la squadra per cui tifava da ragazzino, per cui sognava di giocare, e di cui ha baciato la maglia promettendogli amore.

Inoltre, qui non si discute che il giocatore possa anche prendere e partire, ma dire che lui vuol rimanere (dichairando di stare a cercare casa a milano) per poi rifiutare un contratto (a 18 anni) da 5 milioni l'anno, per cinque anni e con la fascia di capitano del milan (la fascia di maldini per capirci, quello che se è vero che il milan era la sua squadra, lui tifava da ragazzino).

conti è un giocatore come tanti, non ha pretese di rimanere ne di andare, partecipa ad un normale mercato. donnarumma voleva issarsi a bandiera dimenticandosene però poi sul più bello.

 

molto differente, questo gli viene rinfacciato.

Infatti ha sbagliato a esporsi. Anche se hai 18 , con quelle cifre, con quei programmi in ballo, non te lo possono perdonare.

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la differenza sostanziale è anche un'altra.

Conti non mi risulta ( magari sbaglio) abbia mai detto che l'atalanta era la squadra per cui tifava da ragazzino, per cui sognava di giocare, e di cui ha baciato la maglia promettendogli amore.

Inoltre, qui non si discute che il giocatore possa anche prendere e partire, ma dire che lui vuol rimanere (dichairando di stare a cercare casa a milano) per poi rifiutare un contratto (a 18 anni) da 5 milioni l'anno, per cinque anni e con la fascia di capitano del milan (la fascia di maldini per capirci, quello che se è vero che il milan era la sua squadra, lui tifava da ragazzino).

conti è un giocatore come tanti, non ha pretese di rimanere ne di andare, partecipa ad un normale mercato. donnarumma voleva issarsi a bandiera dimenticandosene però poi sul più bello.

 

molto differente, questo gli viene rinfacciato.

Conti ti ripeto era solo un esempio attuale di un costume ormai radicato ,

baciare le maglie, dichiarare di voler restare ecc, per poi smentirsi nel giro di pochi mesi è un film già visto, a tutti i livelli.

Poi è normale che da tifoso uno ci rimane male, però alla fine da un ragazzino di 18 anni non puoi neanche aspettarti chissà quali valori.

Quello che voglio dire,per evitare fraintendimenti, non è che reputo giusto quello che ha fatto, ma reputo altrettanto inappropriato tutto sto clamore mediatico.

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Conti ti ripeto era solo un esempio attuale di un costume ormai radicato ,

baciare le maglie, dichiarare di voler restare ecc, per poi smentirsi nel giro di pochi mesi è un film già visto, a tutti i livelli.

Poi è normale che da tifoso uno ci rimane male, però alla fine da un ragazzino di 18 anni non puoi neanche aspettarti chissà quali valori.

Quello che voglio dire,per evitare fraintendimenti, non è che reputo giusto quello che ha fatto, ma reputo altrettanto inappropriato tutto sto clamore mediatico.

 

ci rimani male si perchè cè gente che per dare quel bacio alla maglia, prima di te, ha versato litri di sudore, ha giocato centinaia di partite...quella maglia, quel simbolo ha un valore e non vale nemmeno 5 milioni di euro di contratto.

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A occhio direi perché è un ragazzino di 18 anni :)

E non fatemi i discorsi che a 18 anni si è già uomini etc, perché chiunque ha giurato amoree eterno a una donna, possibilmente dopo aver scopato :lol:

Non è una cosa di cui andare fieri ma che può succedere, soprattutto da giovani

pienamente d'accordo :D io direi che è raiola il principale "responsabile" della situazione. certo è che donnarumma con questo episodio s'è creato una fama che sarà molto difficile cancellare dalla testa dei tifosi, tutti e non solo quelli milanisti.

 

 

 

Scusa...ma quale sarebbe l'inculata data da Fassone a Raiola??. Quella di perdere a parametro zero o quasi quello che diventerà quasi certamente il miglior portiere del mondo?.

Sul fatto che Fassone si sia dimostrato coerente nel seguire una certa logica sono perfettamente d'accordo, ma sul fatto che lui abbia inculato Raiola non sta nè in cielo nè in terra.

A riprova stamattina sulla Gazzetta è proprio Fassone a dire che se Gigio ci ripensa il Milan lo aspetta a braccia aperte... ;)

A doppia riprova ieri Fassone ha dichiarato che con questo atteggiamento il Milan ha perso 100 mln....

io credo che fassone stia giocando molto d'astuzia e probabilmente è questo che fa rodere il culo a raiola. fassone in questo modo carica ulteriormente di responsabilità donnarumma, facendo comunque un gioco parecchio sporco perché la logica è "se non sarà nostro almeno così rischia di bruciarsi a livello emotivo". sostanzialmente fassone sta cercando di chiudere una porta (vai da un altro club, fai incazzare tutti nel club in cui giochi ora) e di tenerne spalancata un'altra (il milan).

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Immagino sia una questione di tempi. Se Donnarumma avesse detto per tempo guardate che io voglio andare via, il Milan lo avrebbe ceduto prendendo diversi soldini. Non rinnovando ha fatto perdere alla società un sacco di soldi e giustamente si sono incazzati. Tutto il resto è contorno, per come la vedo io Donnarumma è responsabile tanto quanto Raiola quindi le paraculate se le tiene tutte.

 

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Immagino sia una questione di tempi. Se Donnarumma avesse detto per tempo guardate che io voglio andare via, il Milan lo avrebbe ceduto prendendo diversi soldini. Non rinnovando ha fatto perdere alla società un sacco di soldi e giustamente si sono incazzati. Tutto il resto è contorno, per come la vedo io Donnarumma è responsabile tanto quanto Raiola quindi le paraculate se le tiene tutte.

 

 

concordo, ma allo stesso tempo credo che sto giro raiola abbia cappellato perchè convinto di avere piu spazio di manovra come era accaduto in passato, ma si vede che alla lunga usare la stessa strategia offre agli altri la possibilità di studiare una controffensiva e infatti sembrerebbe che il motivo principale che ha innescato il problema sia stato proprio un atteggiamento inatteso e soprattutto non "malleabile" come è sempre accaduto in passato.

in sostanza sto giro la strategia di raiola è stata ampiamente prevista e affrontata.

forse lui aveva dato a donnarumma la garanzia che questa fosse una strategia vincente e cosi invece non è stato

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