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fogueres

JUVENTUS

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a sto punto penso che c'hai difficoltà di comprensione e che forse non hai finito la scuola dell'obbligo

 

allora andiamo passo passo come un buon maestro di sostegno dovrebbe fare con gli alunni come te:

 

il video l'hai visto

mdmterniInviato: Oggi, 14:50

Magazziniere

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al secondo 25" del video si vede un fumogeno lanciato dal settore degli juventini alla vicina curva dei torinesi

ora proviamo a rispondere al tuo post incomprensibile scomponendolo come in una sorta di analisi logica:

"i tifosi lanciano le cose" che affermazione è?

la semplice costatazione di uno che ha visto il video di cui sopra

 

che contributo da al topic?

in quel momento, nello specifico, si stava discutendo sul fatto che la bomba carta che ha fatto una decina di feriti fosse stata o lanciata dagli juventini oppure sembra scoppiata in mano a un torinista

 

che "cose" lanciano?

sicuramente un fumogeno da quel che si vede nel video, della bomba carta non vi è certezza perchè non lascia la scia del percorso come il fumogeno

 

 

c'è qualcos'altro che non hai capito?

matematica, storia, geografia?

Ho capito che so vent'anni che stai su sto forum e ancora c'hai difficoltà a scrive un messaggio,

la scuola dell'obbligo l'avrai pure finita ma non credo che te sia servita a molto :D

Comunque scopro oggi che nei derby in italia ci sono lanci di oggetti tra tifosi avversari...chi l'avrebbe mai detto!!!

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Ho capito che so vent'anni che stai su sto forum e ancora c'hai difficoltà a scrive un messaggio,

la scuola dell'obbligo l'avrai pure finita ma non credo che te sia servita a molto :D

Comunque scopro oggi che nei derby in italia ci sono lanci di oggetti tra tifosi avversari...chi l'avrebbe mai detto!!!

ma che cazzo c'entra?

ma sai leggere

dai interpretazioni del tutto farneticanti che solo te vedi per partito preso

 

da retta, fatti leggere la spiegazione da qualcuno in grado di intendere

 

pora Italia

Modificato da cesenticerqua

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è un "ho" di sorpresa, tipo che l'idea sui fumogeni t'è sovvenuta in quel momento, o ti sta venendo l'accento bavarese? :D

Se se n'accorge lu scenziatu...

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il derby della mole é meraviglioso, i tifosi del toro credo che siano unici...ieri dopo la partita si sono recati in massa a superga per rendere partecipe il grande toro della vittoria dei granata. La juve é la squadra che tifano tutti, quando un bambino crece e non capisce di calcio a domanda riponde " tifo juve". Reputo il tifoso juventino "tifoso senza identitá", non se sá da dove vengono ( la curva é in mano da anni ai calabresi), a torino esiste solo il toro. Come si fá a tifare una squadra tipo milan, juve inter senza essere rappresentati?? Che cosa centra un ternano che tifa juve?

Modificato da Marcoal

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se puoi...mi spieghi lo striscione contro i romanisti.

semplice, si sono schierati, sono scappati, si son rinchiusi in un bar, hanno perso due bandiere ed hanno denunciato

  • Voto Negativo 1

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La partita di ieri conferma la mia impressione ,senza aiuti arbitrali la Juventus e' una squadra di merda

Sei serio?

Modificato da MDMA

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La partita di ieri conferma la mia impressione ,senza aiuti arbitrali la Juventus e' una squadra di merda

 

vatte a ripone :ganzu:

 

direi che la forza della juventus è anche data dalla scarsità imbarazzante delle avversarie

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tutti i tifosi non scopano questa è la traduzione.... con l'aggravante che i tifosi juventini (con il complesso del picchio piccolo) non si fanno manco le pugnette e stanno sempre nervosi.

So primi dalla prima giornata, sono in semifinale di champions league e in finale di coppa italia e ancora pensano a come difendersi da quell'andri...

napoletani perdero... :D :D

Modificato da SPADA

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semplice, si sono schierati, sono scappati, si son rinchiusi in un bar, hanno perso due bandiere ed hanno denunciato

se saranno pure messi a piagne...st'eroi.

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il derby della mole é meraviglioso, i tifosi del toro credo che siano unici...ieri dopo la partita si sono recati in massa a superga per rendere partecipe il grande toro della vittoria dei granata. La juve é la squadra che tifano tutti, quando un bambino crece e non capisce di calcio a domanda riponde " tifo juve". Reputo il tifoso juventino "tifoso senza identitá", non se sá da dove vengono ( la curva é in mano da anni ai calabresi), a torino esiste solo il toro. Come si fá a tifare una squadra tipo milan, juve inter senza essere rappresentati?? Che cosa centra un ternano che tifa juve?

E' vero quello che dici sui tifosi del toro

Per me sono unici

come unica è il loro attaccamento anche in relazione al grande toro che è entrato nella leggenda

E te lo dice uno che è simpatizzante juventino

ciò premesso, penso che tu sei un po' de pocu

  • Voto Negativo 1

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A Torino gli scontri ci sono sempre stati, dal sabato sera in piazza Castello o nei vari ritrovi dei gruppi, o la domenica della partita con vari tentativi di approdare sotto la curva avversaria. Oggi, però, chi da una vita ci mostra sempre e comunque le spalle, ha voluto sottolineare la propria infamia tirando 2/3 bombe carta in mezzo alla curva primavera quella adiacente al settore ospiti (perché qua saranno sempre ospiti). I 10 feriti di cui 2 gravi fortunatamente sono stati tutti dimessi in serata ed alcune voci (1 in fin di vita per un infarto) fortunatamente erano errate. Fuori poi sono tornati al loro sport preferito.. correre

 

E' stato uno spettacolo indegno offerto da entrambi i gruppi ultras.

Gli juventini che tirano bomba carta, quelli del Toro che assaltano il pullman della Juventus.

E' roba da delinquenti.

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La partita di ieri conferma la mia impressione ,senza aiuti arbitrali la Juventus e' una squadra di merda

 

Ok, this topic is closed for us

 

 

 

 

 

 

:lol::lol: :lol:

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il derby della mole é meraviglioso, i tifosi del toro credo che siano unici...ieri dopo la partita si sono recati in massa a superga per rendere partecipe il grande toro della vittoria dei granata. La juve é la squadra che tifano tutti, quando un bambino crece e non capisce di calcio a domanda riponde " tifo juve". Reputo il tifoso juventino "tifoso senza identitá", non se sá da dove vengono ( la curva é in mano da anni ai calabresi), a torino esiste solo il toro. Come si fá a tifare una squadra tipo milan, juve inter senza essere rappresentati?? Che cosa centra un ternano che tifa juve?

 

Tanto di cappello alla tifoseria granata però chi lo dice che le discriminanti dovrebbero essere quelle che dici tu?

Mica ci vuole la tessera elettorale per tifare una squadra. :D

 

Allora se vogliamo restare sul locale/regionale il vero esempio è l'ATHLETIC BILBAO che schiera SOLO giocatori baschi.

A quel punto se tutti i giocatori sono di un tale posto secondo me ha senso che tu dici ok io sto a Canicattì e questa squadra rappresenta Canicattì.

Altrimenti i giocatori attuali sono solo professionisti che girano per una carriera di 10-15 anni alla ricerca del miglior offerente guadagnando. Per dirti il giocatore del Torino che guadagna meno sta sui 250.000,00 Euro.

 

250.000,00 / 14 mensilità ( facendo i conti della serva) = 17.500, 00 Euro mensili circa.

 

Soldi sacrosanti in proporsione al giro di denaro del calcio però dove sta la genuinità di questo sport?

 

 

 

http://www.panorama.it/sport/calcio/stipendi-calciatori-serie-a-squadre/#gallery-0=slide-19

 

Torino (27 milioni di euro)

Quagliarella (0,75), Amauri (0,75), Gillet (0,65), Barreto (0,6), Maxi Lopez (0,6), Bovo (0,6), Moretti (0,6), El Kaddaouri (0,6), Darmian (0,5), Molinaro (0,5), Gazzi (0,5), Glik (0,45), Vives (0,4), Padelli (0,35), Martinez (0,35), Farnerud (0,35), Sanchez Mino (0,35), Peres (0,35), Maksimovic (0,3), Perez (0,3), Basha (0,3), Benassi (0,25), Gaston Silva (0,25), Jansson (0,25), Masiello (0,25), Castellazzi (0,25).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10-03-2012 IL FATTO QUOTIDIANO

 

Quando giovedì sera un gruppo di ragazzini terribili con indosso una maglia tricolore rossa, bianca e verde ha vinto per 3-2 la partita di andata degli ottavi di Europa League, tifosi e appassionati di tutto il mondo hanno tirato un sospiro di sollievo. Anche oggi, quando il pallone sembra non essere più in grado di liberarsi dalla tirannia di sponsor, televisioni e miliardi, esiste una via di fuga: un altro calcio è possibile. Quella banda di ragazzini nei colori della maglietta ha indossato la propria identità. Rosso, bianco e verde sono i colori dell’ikurriña, la bandiera della comunità che abita Euskal Herria: un conglomerato di regioni pirenaiche tra Spagna e Francia che si affacciano sul Golfo di Biscaglia e dove la gente, storicamente divisa dai confini geografici imposti, è unita dalla cultura e dal linguaggio comuni. La squadra che giovedì sera ha espugnato il ‘teatro dei sogni’ di Old Trafford, vincendo 3-2 e infliggendo una lezione di calcio al glorioso Manchester United, è l’Athletic Bilbao: una squadra da sogno.

Gli undici scesi in campo, i sette in panchina e gli altri componenti della rosa fanno infatti tutti parte della comunità di Euskal Herria: sono nati nei Paesi Baschi, o sono figli di genitori da lì emigrati. L’autarchia è la regola numero uno del club. Se nel 2008 l’Athletic si è arreso allo sponsor sulla maglia – la compagnia di raffinazione petrolifera basca Petronor che versa al club 2 milioni all’anno – ancora nel 2010 il 94 per cento dei soci del club ha votato contro il cambiamento della regola dello statuto che impedisce di tesserare giocatori non baschi. In oltre cento anni di storia nessuno straniero ha mai vestito la maglia biancorossa dell’Athletic (quella tricolore con cui hanno vinto a Manchester è la seconda maglia, in vigore da quest’anno). Le eccezioni sono i ‘non baschi’ che da piccoli hanno cominciato a giocare a calcio nelle giovanili di una squadra basca – come gli spagnoli Ezquerro e Aranzubia o il brasiliano Biurrun - e i figli di baschi nati all’estero, come il giovane centrocampista Amorebieta, nato in Venezuela.

Il nazionalismo del popolo basco non ha nulla a che vedere con fascismi o leghismi di sorta, ma è storicamente improntato alla solidarietà comunitaria e a un proto-socialismo divenuto esplicitamente politico negli anni della resistenza partigiana alla dittatura franchista. Nell’era Bosman del calcio europeo, dove i calciatori circolano liberamente e dove l’altra sorpresa della settimana di coppe, l’Apoel di Nicosia che batte il Lione, non schiera nemmeno un giocatore di Cipro nell’undici titolare, l’Athletic espugna Manchester con una banda di ragazzini cresciuti nella cantera di Lezama. Lo storico vivaio dell’Athletic che non ha nulla da invidiare alla cantera de La Masia, dove alleva i suoi piccoli campioni il Barcellona, altra squadra che, seppur in maniera meno rigida dell’Athletic, ha scelto la via autarchica per dare l’assalto al cielo del calcio moderno.

E non è un caso che, dopo il Real Madrid, siano proprio Barcellona e Bilbao le squadre più vincenti spagnole. I baschi nella loro storia hanno vinto 8 campionati e 23 coppe nazionali, gli ultimi trofei negli anni Ottanta, sotto la guida tecnica di Javier Clemente, il mitico rubio de Barakaldo. Poi il buio, pur senza mai retrocedere. Oggi la nuova luce dell’Athletic splende grazie alla sapienza tattica del tecnico argentino Marcelo Bielsa, che pur di costruire qualcosa di speciale a Bilbao a giugno ha rifiutato la panchina, e i milioni, dell’Inter. Non per nulla Bielsa, noto per l’integralismo tattico, la personalità spigolosa, le simpatie politiche di sinistra e la totale avversione per la stampa sportiva, è soprannominato El Loco, il pazzo.

A Bilbao l’ex tecnico delle nazionali argentina e cilena sta costruendo il suo ennesimo capolavoro. Profeta di un calcio divertente e iper offensivo, venerato da colleghi come Guardiola (che in lui vedono un maestro), dopo un inizio stentato Bielsa ha riportato l’Athletic nelle zone alte della Liga dopo anni di vacche magre. E a Manchester El Loco ha compiuto il suo capolavoro, schierando una squadra di ragazzini dall’età media di 23 anni, senza stelle di prima grandezza escluso il centravanti Llorente, che è riuscita a tenere palla per il 67 per cento del tempo al cospetto dei mammasantissima dello United. Giovedì prossimo il ritorno degli ottavi di Europa League si disputerà nel catino infernale del San Mamés: lo stadio dell’Athletic, soprannominato con timore reverenziale La Catedral, il cui nome è dovuto a una chiesa lì vicina dedicata al santo Mamés, un cristiano gettato dai romani in pasto ai leoni, ma che le bestie intimorite si rifiutarono di mangiare. Epico e indistruttibile, come il sogno autarchico dell’Athletic Bilbao.

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E' stato uno spettacolo indegno offerto da entrambi i gruppi ultras.

Gli juventini che tirano bomba carta, quelli del Toro che assaltano il pullman della Juventus.

E' roba da delinquenti.

Chi ha assaltato (parola grossa visto che dai video si vede si e no qualche manata sul vetro) non fa parte dei gruppi ultras nostri, i nostri gruppi erano altrove. Non so se conosci bene Torino, i pullman delle squadre avversarie passano per via Filadelfia (la via della curva primavera) perchè l'entrata dei mezzi è sita tra la curva Primavera e la tribuna. Essendo l'unica via percorribile per raggiungere la curva o la tribuna (c'è un passaggio anche di la ma è vicinissimo al settore ospiti) la gente si ferma li nei vari bar o punti di ristoro. Quando passano i pullman, passano sempre in mezzo alla gente, ultras, non ultras ecc. Per quanro riguarda la loro bomba carta non so chi l'ha lanciata e non auspico nemmeno la chiusura dello stadum (sono contro sti divieti) ne che venga preso, non sono un poliziotto e ne voglio fare il lavoro per lui, mi fa incazzare però che per l'ennesima volta i giornalisti della famiglia più mafiosa d'Italia ha provato a salvare il culo ad una tifoseria che, morali di mentalità, proprio non ne può dare. Gli stessi giornalisti che non hanno mai indagato su come è stato fatto lo stadium e su tutti i favoritismi che ha avuto la famiglia a Torino ed in Italia nel corso degli anni. Comunque, e chiudo qui il discorso derby, sembra che la partita non sia mai stata giocata, nessuno ne parla (chissà perchè) nessuno dice niente.

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Chi ha assaltato (parola grossa visto che dai video si vede si e no qualche manata sul vetro) non fa parte dei gruppi ultras nostri, i nostri gruppi erano altrove. Non so se conosci bene Torino, i pullman delle squadre avversarie passano per via Filadelfia (la via della curva primavera) perchè l'entrata dei mezzi è sita tra la curva Primavera e la tribuna. Essendo l'unica via percorribile per raggiungere la curva o la tribuna (c'è un passaggio anche di la ma è vicinissimo al settore ospiti) la gente si ferma li nei vari bar o punti di ristoro. Quando passano i pullman, passano sempre in mezzo alla gente, ultras, non ultras ecc. Per quanro riguarda la loro bomba carta non so chi l'ha lanciata e non auspico nemmeno la chiusura dello stadum (sono contro sti divieti) ne che venga preso, non sono un poliziotto e ne voglio fare il lavoro per lui, mi fa incazzare però che per l'ennesima volta i giornalisti della famiglia più mafiosa d'Italia ha provato a salvare il culo ad una tifoseria che, morali di mentalità, proprio non ne può dare. Gli stessi giornalisti che non hanno mai indagato su come è stato fatto lo stadium e su tutti i favoritismi che ha avuto la famiglia a Torino ed in Italia nel corso degli anni. Comunque, e chiudo qui il discorso derby, sembra che la partita non sia mai stata giocata, nessuno ne parla (chissà perchè) nessuno dice niente.

 

Personalmente ho un grande rispetto per il Torino e per la sua storia.

 

Detto questo non capisco l'avversione a carattere "globale" contro la Juventus o meglio la capisco ma non la comprendo.

Gli Agnelli hanno fatto quello che hanno fatto però non legati pienamente con la storia di Torino: non credo possano essere trattati come qualcosa di indipendente.

E' indubbio che le grandi famiglie hanno il Potere per condizionare i mass media ma dov'è che non succede?

Il tanto celebrato Real Madrid, modello di potenza calcistica ed economica negli anni di maggior crisi (economica) all'inizio del 2000 vendette il centro sportivo ( a prezzo triplicato del valore di mercato se non erro) allo Stato Spagnolo per poi averlo in concessione: morale della favola il buco venne pianato e continuò a crescere.

 

Il mondo calcistico non mi pare il regno della giustizia sociale. Il più "povero" del Torino guadagna 17.500 Euro al mese ( indicativamente ed esclusi i benefit degli sponsor ecc.): personalmente non vedo per quale cazzo di motivo la domenica ( diciamo ex domenica visto che oggi si gioca tutti i giorni) devo andare a picchiarmi in nome di una maglia che non esiste più, almeno non quella che porta in campo gente stra-pagata.

 

Il calcio bisognerebbe prederlo per quello che è invece ogni domenica ci troviamo a vedere spettacoli indecorosi.

I favoritismi sono scandalosi ma mi sembra un qualcosa che va a scalare: il Torino che giocò con la Ternana, arbitro Farina da Novi Ligure , non fu meno odioso della Juventus che gioca con la provinciale di turno.

 

Capitolo Juventus Stadium. E' l'unico stadio in Italia degno di questo nome. Moderno, ottima visibilità da tutti settori.

Se vai a Marassi, altro stadio senza pista, la partita si vede bene ma sembra di stare nel carcere ( che fra l'altro sta a due passi).

 

Chiaramente quanto detto è soggettivo, ognuno ha i suoi strumenti per giudicare ;)

 

 

 

Circa l'ultimo derby ha meritato di vincere, senza se e senza ma.

Lo avrei detto anche se avessimo vinto 7-0 : scambio volentieri i derby di Torino con il percorso nelle coppe.

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Che poi a voler fare le pulci anche il Bilbao ha dovuto allentare leggermente la loro storica politica esclusivamente basca. Ora basta che un giocatore sia di "origine" basca per essere considerato. Laporte francese, Amorebieta venezuelano, Llorente e Javi Martinez navarri e svariati altri esempi...

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Che poi a voler fare le pulci anche il Bilbao ha dovuto allentare leggermente la loro storica politica esclusivamente basca. Ora basta che un giocatore sia di "origine" basca per essere considerato. Laporte francese, Amorebieta venezuelano, Llorente e Javi Martinez navarri e svariati altri esempi...

 

Infatti è quello che ho postato nell'articolo del Fatto

 

10-03-2012 IL FATTO QUOTIDIANO

 

Quando giovedì sera un gruppo di ragazzini terribili con indosso una maglia tricolore rossa, bianca e verde ha vinto per 3-2 la partita di andata degli ottavi di Europa League, tifosi e appassionati di tutto il mondo hanno tirato un sospiro di sollievo. Anche oggi, quando il pallone sembra non essere più in grado di liberarsi dalla tirannia di sponsor, televisioni e miliardi, esiste una via di fuga: un altro calcio è possibile. Quella banda di ragazzini nei colori della maglietta ha indossato la propria identità. Rosso, bianco e verde sono i colori dell’ikurriña, la bandiera della comunità che abita Euskal Herria: un conglomerato di regioni pirenaiche tra Spagna e Francia che si affacciano sul Golfo di Biscaglia e dove la gente, storicamente divisa dai confini geografici imposti, è unita dalla cultura e dal linguaggio comuni. La squadra che giovedì sera ha espugnato il ‘teatro dei sogni’ di Old Trafford, vincendo 3-2 e infliggendo una lezione di calcio al glorioso Manchester United, è l’Athletic Bilbao: una squadra da sogno.

Gli undici scesi in campo, i sette in panchina e gli altri componenti della rosa fanno infatti tutti parte della comunità di Euskal Herria: sono nati nei Paesi Baschi, o sono figli di genitori da lì emigrati. L’autarchia è la regola numero uno del club. Se nel 2008 l’Athletic si è arreso allo sponsor sulla maglia – la compagnia di raffinazione petrolifera basca Petronor che versa al club 2 milioni all’anno – ancora nel 2010 il 94 per cento dei soci del club ha votato contro il cambiamento della regola dello statuto che impedisce di tesserare giocatori non baschi. In oltre cento anni di storia nessuno straniero ha mai vestito la maglia biancorossa dell’Athletic (quella tricolore con cui hanno vinto a Manchester è la seconda maglia, in vigore da quest’anno). Le eccezioni sono i ‘non baschi’ che da piccoli hanno cominciato a giocare a calcio nelle giovanili di una squadra basca – come gli spagnoli Ezquerro e Aranzubia o il brasiliano Biurrun - e i figli di baschi nati all’estero, come il giovane centrocampista Amorebieta, nato in Venezuela.

Il nazionalismo del popolo basco non ha nulla a che vedere con fascismi o leghismi di sorta, ma è storicamente improntato alla solidarietà comunitaria e a un proto-socialismo divenuto esplicitamente politico negli anni della resistenza partigiana alla dittatura franchista. Nell’era Bosman del calcio europeo, dove i calciatori circolano liberamente e dove l’altra sorpresa della settimana di coppe, l’Apoel di Nicosia che batte il Lione, non schiera nemmeno un giocatore di Cipro nell’undici titolare, l’Athletic espugna Manchester con una banda di ragazzini cresciuti nella cantera di Lezama. Lo storico vivaio dell’Athletic che non ha nulla da invidiare alla cantera de La Masia, dove alleva i suoi piccoli campioni il Barcellona, altra squadra che, seppur in maniera meno rigida dell’Athletic, ha scelto la via autarchica per dare l’assalto al cielo del calcio moderno.

E non è un caso che, dopo il Real Madrid, siano proprio Barcellona e Bilbao le squadre più vincenti spagnole. I baschi nella loro storia hanno vinto 8 campionati e 23 coppe nazionali, gli ultimi trofei negli anni Ottanta, sotto la guida tecnica di Javier Clemente, il mitico rubio de Barakaldo. Poi il buio, pur senza mai retrocedere. Oggi la nuova luce dell’Athletic splende grazie alla sapienza tattica del tecnico argentino Marcelo Bielsa, che pur di costruire qualcosa di speciale a Bilbao a giugno ha rifiutato la panchina, e i milioni, dell’Inter. Non per nulla Bielsa, noto per l’integralismo tattico, la personalità spigolosa, le simpatie politiche di sinistra e la totale avversione per la stampa sportiva, è soprannominato El Loco, il pazzo.

A Bilbao l’ex tecnico delle nazionali argentina e cilena sta costruendo il suo ennesimo capolavoro. Profeta di un calcio divertente e iper offensivo, venerato da colleghi come Guardiola (che in lui vedono un maestro), dopo un inizio stentato Bielsa ha riportato l’Athletic nelle zone alte della Liga dopo anni di vacche magre. E a Manchester El Loco ha compiuto il suo capolavoro, schierando una squadra di ragazzini dall’età media di 23 anni, senza stelle di prima grandezza escluso il centravanti Llorente, che è riuscita a tenere palla per il 67 per cento del tempo al cospetto dei mammasantissima dello United. Giovedì prossimo il ritorno degli ottavi di Europa League si disputerà nel catino infernale del San Mamés: lo stadio dell’Athletic, soprannominato con timore reverenziale La Catedral, il cui nome è dovuto a una chiesa lì vicina dedicata al santo Mamés, un cristiano gettato dai romani in pasto ai leoni, ma che le bestie intimorite si rifiutarono di mangiare. Epico e indistruttibile, come il sogno autarchico dell’Athletic Bilbao.

 

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Ultras o no ultras ognuno è responsabile delle proprie azioni se vengo beccato ne pago le conseguenze.....un Po come un italiano o un extracomunitario se ammazzo pago le conseguenze.....il discorso naturalmente e giustamente si sposta immediatamente in un altro campo.

 

I 15 tifosi identificati verranno tutti daspati.....lo Stewart che ha permesso di entrare nello stadio chi non poteva entrare quindi un potenziale......(quello che ve pare), verrà solamente multato

 

Ovvio se una casa ha le fondamenta sbagliate, puoi fare tutti i miracoli che vuoi ma la casa sarà sempre pericolante e a rischio collasso

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il 40% dei delinquenti che vengono sorpresi allo stadio con lancio di oggetti, hanno precedenti penali, di che parlamo?

 

sia fatta sta legge stile inglese

 

un precedente penale o un daspo può essere aver acceso un fumogeno o aver fatto vedere il culo agli avversari...

bisogna sempre distinguere...

un fumogeno non ha mai ucciso nessuno e provoca nessuna conseguenza se non una bella coreografia, lo puoi tirare pure all'avversario ma il fumo non fa niente.. al max starnutisce :lol:

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