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Pompei, crolla Domus dei Gladiatori

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Pompei, crolla Domus dei Gladiatori

Forse infiltrazioni d'acqua nei muri

Grave danno nel sito archeologico di Pompei. E' crollata intorno alle 6 di mattina l'intera Domus dei Gladiatori, così chiamata perché al suo interno si allenavano gli atleti nell'antica città romana. Ad accorgersi dal disastro, i custodi arrivati al lavoro verso le 7.30. Il crollo forse dovuto un vecchio restauro oppure a delle infiltrazioni d'acqua causate dalle piogge dei giorni scorsi.

 

 

La Domus si trova sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro.

 

Saranno tecnici e studiosi a stabilire le cause del crollo della domus "Schola Armaturarum Juventis Pompeiani". Nel frattempo vengono avanzate alcune ipotesi, tra le quali il materiale utilizzato per il restauro e le infiltrazioni d'acqua in seguito alle piogge dei giorni scorsi. La Schola Armaturarum Juventis Pompeiani nel corso della seconda guerra mondiale era stata danneggiata dai bombardamenti che ne avevano fatto crollare il tetto, successivamente rifatto, sulle mura antiche in un materiale che potrebbe essere stato troppo pesante e che avrebbe, quindi, nel tempo potuto provocare un cedimento.

 

Il crollo, però, potrebbe anche essere dovuto a delle infiltrazioni d'acqua in seguito alle piogge dei giorni scorsi, essendo l'edificio crollato accanto ad un terrapieno.

 

La Domus dei Gladiatori di Pompei da anni era "in attesa di essere ristrutturata". Secondo il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, il cedimento dell'edificio è un crollo annunciato: "succede quando non c'è la dovuta attenzione e cura" per un patrimonio secolare che andrebbe "preservato da ogni tipo di sollecitazione, anche atmosferica. C'è il dispiacere tipico di una comunità - ha sottolineato D'Alessio - di un territorio su cui vi è il museo all'aperto più grande del mondo e che purtroppo viene trascurato".

 

Gli scavi di Pompei restano tra i siti archeologici di maggior interesse turistico. Nel mese di ottobre la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei ha registrato un aumento del 9,08% di visitatori rispetto allo stesso mese di un anno fa.

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Si può resistere alle eruzioni del vesuvio, alle intemperie e a tutto il resto per più di 2000 anni, ma di fronte all'amministrazione campana e alla conservazione dei beni culturali italiana anche i più grandi si piegano.

Perfetto simbolo e rappresentazione dell'epoca di sfacelo che questo paese sta vivendo.

Modificato da E quillu je deeaa!!!

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Si può resistere alle eruzioni del vesuvio, alle intemperie e a tutto il resto per più di 2000 anni, ma di fronte all'amministrazione campana e alla conservazione dei beni culturali italiana anche i più grandi si piegano.

Perfetto simbolo e rappresentazione dell'epoca di sfacelo che questo paese sta vivendo.

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M'hai levato le parole de bocca.

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Si può resistere alle eruzioni del vesuvio, alle intemperie e a tutto il resto per più di 2000 anni, ma di fronte all'amministrazione campana e alla conservazione dei beni culturali italiana anche i più grandi si piegano.

Perfetto simbolo e rappresentazione dell'epoca di sfacelo che questo paese sta vivendo.

1855569[/snapback]

tristemente vero...

che schifo...

poi però alle conferenze stampa ce famo sempre grossi con i beni culturali che i turisti vengono a vedere da tutto il mondo... :(

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sono anni che si parla del degrado in cui versa quella zona turistica.

 

ma non si fa nulla ovviamente. e dubito questo episodio porti a qualcosa, non ci è scappato nemmeno il morto...

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"E' tutto fango mediatico" per screditare l'Italia agli occhi degli altri Paesi, rispondono dal TG1

:D:(:(:(:(:(:(

Modificato da Aghy

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C'era un bellissmo reportage dell'anno scorso di "presa diretta" che spiegava benissimo come Pompei e molti altri beni culturali italiani fossero a rischio, la manutenzione degli stessi che è la cosa principale è quasi inesistente figuratevi la promozione degli stessi.

E Pompei nonostante sia il sito italiano con i maggiori incassi in italiano non riescono neanche a mantenerlo, perchè?

Inoltre una bella parte di pompei non è visitabile perchè non agibile, per non parlare poi delle strutture abusive che c'hanno costruito all'interno.

 

Tutto questo è gravissimo nel nostro paese, non riusciamo a mantenere quello che è la nostra forza e la nostra cultura.

 

Faccio una provocazione, ma che può essere l'unica soluzione: a questo punto è meglio venderlo a qualche privato, perchè lo stato non è in grado di gestirlo

 

 

:(

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sono stato a pompei nel 2004...era invaso da cani selvaggi e senza padrone...era una vergogna passeggiare con una guida e adottare dei comportamenti per difendersi da eventuali e rari attacchi degli animali....

 

rimasi allucinato...ma la cosa che piu mi faceva vergognare e' che c'erano anche inglesi, tedeschi, e olandesi se avessi potuto li avrei fatti mandar evia, che ne so offrndogli un pranzo lontano da li de tasca mia...

 

 

MA QUALI PRIVATI...qui MANCA LO STATO e il ministero dei beni culturali ( BBONDI ) e' assente...non gli vengono dati i fondi necessari...xche lo stato nn ha piu soldi , ma ha debito...e continuano a dirci che va tutto bene..tremonti dice tutto e i lcontrario di tutto

 

gli ultimi dati parlano del 124% del debito pubblico grazie a questo governo...solo nel 2007era il 103%

 

BONDI dice che ci vogliono piu soldi...ma a chi lo chiedi...chiedilo al tuo padrone!!!

 

Per me la responsabilita cmq e' principalemnte di chi gestisce la campania sia destra che sinistra, pero lo stato nn puo' abbandonare certe zone del paese soprattutto del sud italia...xche poi i soldi che arrivano, quando arrivano producono DISASTRI COME POMPEI...

 

ma li sordi per li militari in afghanistan xche nn li destinamo ad una intelligente "rinconquista" della legalita da parte dello stato nel sud italia?e riportamo la LEGALITA SU STU PAESE?

 

 

:huh::huh:

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e come sempre nessuno pagherà per quello che è successo...

porco dio tocca comincià ad imbraccià i fucili perdero e comincià a fa foco.

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i comuni e la sovrintendenza non c'hanno un euro.

lo stato taglia i fondi o cmq non investe quanto deve essere investito per mantenere in buono stato il nostro patrimonio culturale.

 

queste so le conseguenze.

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e come sempre nessuno pagherà per quello che è successo...

porco dio tocca comincià ad imbraccià i fucili perdero e comincià a fa foco.

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IL RESPONASABILE DI QUESTA FATTO GRAVISSIMOeì comunque il minitro dei beni culturali...in un altro paese lo avrebbero preso a calci nel culo...

 

DIMISSIONI PER BONDI

 

P.S. io giro l'italia e l'europa per vedere i monumeti dell'epoca romana e vedere che, in germania , due scogli vengono custoditi in maniera quasi ossessiva e nn e' nemmeno la radice della loro cultura, qui invece interi KM quadrati di scavi quasi intatti vengono gestiti cosi male , fa troppa rabbia cazzo...

 

 

io spero che ce svejamo e che ce rendemo contode la drammaticita della situazione de stu paese

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e come sempre nessuno pagherà per quello che è successo...

porco dio tocca comincià ad imbraccià i fucili perdero e comincià a fa foco.

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IL RESPONASABILE DI QUESTA FATTO GRAVISSIMOeì comunque il minitro dei beni culturali...in un altro paese lo avrebbero preso a calci nel culo...

 

DIMISSIONI PER BONDI

 

P.S. io giro l'italia e l'europa per vedere i monumeti dell'epoca romana e vedere che, in germania , due scogli vengono custoditi in maniera quasi ossessiva e nn e' nemmeno la radice della loro cultura, qui invece interi KM quadrati di scavi quasi intatti vengono gestiti cosi male , fa troppa rabbia cazzo...

 

 

io spero che ce svejamo e che ce rendemo contode la drammaticita della situazione de stu paese

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il ministero ha pagato fior fiori di euro per gli ologrammi e nn c'aveva i soldi per i restauri

 

che schifo dio cane

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e come sempre nessuno pagherà per quello che è successo...

porco dio tocca comincià ad imbraccià i fucili perdero e comincià a fa foco.

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proprio ieri su Tv Talk (bellissimo programma tra l'altro) si parlava di Obama e del fatto che si è preso le colpe della sconfitta elettorale in prima persona e il corrispondente da New York che collabora con loro ha spiegato come in America non esiste un problema che non ha un responsabile, nè tantomeno sopportano i cosidetti scaricabarile, lì se una cosa non funziona DEVE avere un responsabile che deve ovviamente pagare qui da noi, come al solito, sarà un continuo scambio di accuse tra un'amministrazione e un'altra, tra un ministro e un altro e così via...

quanta merda in questo paese...

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«Poi arriva il ministro della Cultura: "Se mi sentissi responsabile, mi dimetterei".»

 

ovvio, su duemila anni sa quanta gente a cui addossare la colpa c'ha!

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Crollo Pompei, Bondi non si dimette

"Lo farei se avessi responsabilità"

"Se avessi la certezza di avere responsabilità in quanto accaduto mi dimetterei. Ma rivendico invece il grande lavoro fatto". Lo ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Sandro Bondi, al termine del sopralluogo nella Schola Armaturarum crollata sabato, rispondendo al duro intervento del presidente della Repubblica. Il ministro ha annunciato "un piano di manutenzione straordinaria per le case di Pompei"

 

 

Il ministro contesta che ci sia "solo un problema di risorse" per la gestione del sito archeologico. Rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del sopralluogo che ha compiuto insieme ai vertici del ministero e della Sovrintendenza archeologica il ministro ha aggiunto: "Non c'è solo un problema di risorse ma anche di come si spende. Negli anni scorsi si è riusciti a spendere solo la metà dei fondi assegnati".

 

Secondo Bondi inoltre gli affreschi della Schola Armaturarum potranno essere probabilmente recuperati. ''La Schola - ha sottolineato - aveva subito un intervento di restauro nel 1947 e dovrebbe dunque essere possibile ricostruire l'edificio così com'era dopo la Seconda guerra mondiale".

 

Napolitano ha definito il crollo "una vergogna per l'Italia", sottolineando che "chi ha da dare delle spiegazioni, non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie".

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mannaje i soldi da quelle parti  che poi ce pensano loro a spenneli...

1855978[/snapback]

 

e perchè?

 

questo è un governo che commissaria tutto, perchè non ha commissariato quella gestione?

 

voglio dire...se sai che tanto gli amministratori locali o le amministrazioni statali periferiche fanno ride....commissari tutto e lavori tranquillamente.

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BONDI TI DEVI DIMETTERE

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Ma mica è colpa sua, dai.

 

E colpa del Vesuvio, che tra l'altro, eruttando lava, notoriamente rossa, è un vulcano comunista.

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mannaje i soldi da quelle parti  che poi ce pensano loro a spenneli...

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e perchè?

 

questo è un governo che commissaria tutto, perchè non ha commissariato quella gestione?

 

voglio dire...se sai che tanto gli amministratori locali o le amministrazioni statali periferiche fanno ride....commissari tutto e lavori tranquillamente.

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è un governo che ha stanziato fondi per questo

 

Da oggi due nuove "tessere" si sono aggiunte alla visita di Pompei. La prima è la grande domus di Giulio Polibio, Regione IX, a metà circa di via dell'Abbondanza, l'asse viario più celebre della città sepolta, sul lato sinistro salendo da porta Marina. La seconda è la visita del cantiere (che adesso si è preso la mania di chiamare sempre evento) della domus-panificio dei Casti Amanti, ancora su via dell'Abbondanza. Finora, per i tanti anni di abbandono, i Casti Amanti non apparivano nelle guidedi Pompei. Ora il cantiere è stato protetto da una copertura che ne assicura un intervento completo di tutela e conservazione e per la prima volta di valorizzazione. L'iniziativa, è promossa dal commissario delegato per l'emergenza nell'area archeologica di Napoli e Pompei, Marcello Fiori, e rientra appunto nella valorizzazione del sito archeologico. Apertura regolare tutti i giorni (tranne il primo lunedì del mese) con alcune regole (prenotazione obbligatoria e biglietto aggiuntivo di cinque euro per ciascuna visita e un biglietto integrato di dodici euro, gruppi di 25 persone, durata di circa un'ora, anche in inglese, francese, spagnolo, partenze dalle 10 alle 18).

 

LE IMMAGINI

1

La visita didattica alla domus di Giulio Polibio viene definita la prima visita  "multisensoriale",  cioè col padrone di casa, un ricco liberto (sotto forma di ologramma ricostruito su base scientifica, utilizzando i corpi trovati nella domus), che con la voce che gli è stata attribuita accoglie e accompagna i visitatori negli ambienti più importanti fino alla sorpresa finale, particolarmente emozionante. Nell'ultima stanza, inutile rifugio degli abitanti, è stata infatti ritrovata una giovane donna incinta al nono mese. Anche lei apparirà sotto forma di ologramma. Una visita che fornisce tutte quelle informazioni di tipo divulgativo, curiosità, che finora sono mancate ai visitatori, sugli abitanti e la vita quotidiana, l'architettura, le decorazioni, gli arredi ricostruiti, le piante e gli uccelli del giardino. Soprattutto sugli ultimi momenti degli abitanti, con le parole, le invocazioni dei personaggi quel 24 ottobre del 79 dopo Cristo. Sarà importante la reazione dei visitatori a questa novità che qualcuno, scandalizzato per l'improvvida intrusione, aiutato da certe frasi ("Ave gens"), è subito pronto a definire più degna di "Disneyland". 

 

La visita ai Casti Amanti è a lavori in corso perché si possono vedere all'opera archeologi e restauratori.  Un sistema di passerelle sospese fanno scoprire dall'alto "perfettamente conservati, il forno della panetteria, le due stalle con scheletri di animali, un giardino fedelmente ricostruito, mosaici e affreschi" che danno il nome all'edificio. I lavori sono visibili anche da via dell'Abbondanza attraverso pannelli trasparenti. Tecnologie multimediali riproducono la funzione degli ambienti. Con la visita alla domus di Giulio Polibio si corona circa un secolo di scavi irregolari e contrastati. La domus venne infatti scoperta  ai primi nel Novecento con lo scavo di via dell'Abbondanza e la messa in luce  della facciata, ma i lavori ripresero solo nel 1966 e la liberazione dell'intero edificio fu completata nel 1978. La domus venne restaurata  fra il 1993 e il 1998.

 

La prima origine risale alla fine del III secolo avanti Cristo. La forma è quasi rettangolare con una superficie di circa 900 metri quadri con due ingressi su via dell'Abbondanza. I settori padronale e di servizio sono nettamente distinguibili e su quello di servizio venne aggiunto  un piano superiore. Al centro un giardino a pianta quadrata  che al momento dell'eruzione era piantato a frutteto. Nel 79 forse la casa apparteneva  ad una famiglia di liberti di origine greca. Nelle vicinanze e all'ingresso sono stati trovati manifesti che invitavano a votare per "C. Iulius Polibyus", edile e candidato al duovirato. In uno degli armadi di legno  sotto il porticato del giardino il sigillo in bronzo del probabile padrone di casa "C. Iulius Philippus".

 

Il cosiddetto vestibolo conserva parte della decorazione in "primo stile". Antonio d'Ambrosio ci ricorda che della minuscola cucina sono stati "recuperati e ricostruiti tutti gli elementi della copertura, comignolo incluso". Sul bancone sono state trovate  le pentole di uso quotidiano, un tripode in ferro e una graticola. Accanto alla cucina un grande dipinto  rappresenta un "larario" dove si veneravano le divinità domestiche. La stanza centrale conserva una "bella decorazione" a parete di "terzo stile" mentre nella stanza da pranzo, il grande triclinio, un dipinto raffigura  il mito di Dirce legata ad un toro ad opera di Anfione e Zeto per punirla  dei maltrattamenti alla madre. Qui sono stati trovati un "Apollo Lampadoforo" in bronzo, alto 128 cm, e un monumentale cratere a calice, sempre di bronzo, alto 63 cm, "finissimo oggetto di arredamento".

 

I visitatori sono accolti da Giulio Polibio nell'atrio con "impluvium", l'apertura centrale con la vasca che raccoglie l'acqua piovana (già gli operai al lavoro nell'atrio danneggiato dalle prime scosse sono in allarme) e "condotti" da lui nei vari ambienti fino all'ultimo nel quale si era rifugiato il maggior numero dei familiari. Qui si materializza l'ologramma della giovane donna che lancia quelle che saranno le ultime parole sotto la nube ardente e le ceneri del Vesuvio: "Correte, portate con voi tutto ciò che volete salvare! Asserragliamoci nell'ultima stanza, in fondo, dopo il peristilio!". Inutilmente.

 

Oltre alla voce narrante il visitatore è accompagnato da una installazione sonora denominata "Opera Regio IX" (progetto del prof. Claudio Rodolfo Salerno, presidente dell'Istituto per la diffusione delle scienze naturali, collaborazione di Paola Ricciardi e Luigi Stazio, con Fulvio Liuzzi, ingegnere del suono). Nell'atrio si odono suoni dalla strada, rumori dei lavori di ristrutturazione della domus al momento dell'eruzione (ritrovati calce, intonaco, chiodi e martelli). Nella piccola cucina sono stati riprodotti i suoni del vasellame, di un mortaio, del fuoco acceso, di una piccola macina. Di cereali e di acqua versata. Non sono sfuggiti la "cottura di una pietanza a base di cervo ed un echeggiare di suoni caratteristici a simboleggiare le spezie dell'Africa".

 

Nell'"impluvium" "suoni e rumori che richiamano l'alternarsi di giochi di aria ed acqua". Nel giardino "risaltano tutti i suoni della natura". Uccelli notturni e diurni, il vento fra gli alberi. "Un richiamo esplicito alla tartaruga di cui è stato ritrovato il carapace". Vengono "tradotti in suoni gli odori ed i colori dei fiori e dei balsami" (contenuti negli armadi), con un richiamo a Plinio che mette in guardia nella Storia naturale: "Le piante che fioriscono in modo più vistoso sono quelle che appassiscono più in fretta". Ma il giardino era anche "un luogo di ritrovo, di amore e di giochi" e allora c'è una "donna che ride, una coppia che gioca a dadi, il tintinnio di un bracciale e lo spegnimento delle lucerne". Nell'ultima stanza dove sono stati trovati quattro corpi e un feto, l'ologramma evanescente della giovane, insieme all'audio dell'eruzione, al rumore degli scavi che raccolgono il regalo più grande che un cataclisma naturale ha fatto all'archeologia.

 

Novità anche nei due ologrammi ideati e progettati da PFMmultimedia. Non più la proiezione di una immagine 3D su di un supporto solitamente solido. Uno schermo caratterizzato dall'"essere più o meno invisibile agli occhi degli spettatori", ma un "sistema americano rivoluzionario" : un "supporto costituito da una lamina di aria e micro particelle di acqua nebulizzata". Invisibile, non solido, ma gassoso. Questo forma di ologramma risulta "eterea e suggestiva (non vivida e vera come quella di un monitor) ed attraversabile in perfetta armonia con la suggestione che si vuole creare".

 

Ancora, un video in 3D mostra il restauro digitale di decine di affreschi, la ricostruzione virtuale di tutta la domus nei particolari, con la posizione degli oggetti di uso quotidiano, così come sono stati ritrovati, l'animazione dell'eruzione e dell'impatto sulla casa. Una "casa ancora 'viva', un attimo prima della catastrofe, illustrandone poi la distruzione ed il ritrovamento".

Negli ambienti più importanti della domus sono stati collocati numerosi calchi di oggetti trovati nello strato di cenere. Sono armadi, tavoli, sedie, triclini, realizzati da Opera Laboratori Fiorentini sulla base dei disegni della Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. La domus rivive anche in video con

un studio interdisciplinare  coordinato dal laboratorio di ricerche applicate della soprintendenza sulla base dei diari di scavo degli anni Settanta. L'opera è stata voluta e commissionata dall'Università di Tokyo (prof. Masanori Aoyagi, coaudiuvato da Annamaria Ciarallo, responsabile del laboratorio)

.

La domus dei Casti Amanti è esattamente un panificio con ambienti residenziali e un'annessa sala di ristorazione, con alle pareti dipinti scene come quella che dà il nome all'edificio ed altre simili, in cui, "con fine ironia, vengono illustrati gli 'inconvenienti'" di troppo allegri banchetti, di gente che non tiene troppo il vino nonostante l'assistenza di raffinate cortigiane.. Antonio Varone, nell'"Erotismo a Pompei", precisa che la scena principale è quella di "una coppia che, riparata da un velario" si scambia una "sensualissimo per quanto ancora casto bacio". Dietro al velario si fa avanti  il padre dell'uomo armato di un bastone  che vuole evidentemente "infliggere una sonora lezione  al figlio, sorpreso a scialacquare i propri soldi con donne prezzolate".

Ben visibile nella corte centrale è il forno a legna, "molto simile a quello ancora oggi utilizzato nell'area vesuviana, soprattutto per la cottura della pizza. È possibile seguire le varie fasi della preparazione del prodotto scandite da un strutturato processo di lavorazione a catena.

 

Nell'insula dei Casti Amanti, si trova la Casa dei pittori a lavoro, una ricca dimora che trae il nome dal fatto che al momento dell'eruzione una bottega di pittori stava decorando le pareti di un salone di ben 50 metri quadri. La decorazione pittorica in corso di esecuzione, ha chiarito "molti particolari sulla tecnica della pittura parietale pompeiana e su come i pittori si dividessero i lavori secondo le specifiche competenze e tecniche".  Il salone era preceduto da un piccolo portico aperto su un giardino con aiuole "simmetricamente disegnate". Le "analisi palinologiche e lo studio dei fori lasciati dalle radici" ha permesso di ricostruire nel dettaglio le essenze che vi erano piantate e che si spera di ripiantare come è stato fatto con successo molte volte a Pompei (in particolare con la vite). Un filare di viti copriva il muro di confine della domus.

 

e non ha pensato a restaurare...

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Bondi poveraccio basta vedere in che condizioni versa per capire come stiamo messi in Italia.

Pensavo avesse toccato il fondo con la faccenda del Maggio Musicale Fiorentino, ma vedo che qui andiamo ben oltre.

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D'accordo su Bondi e anche su chi lo ha preceduto, ma mi domando:

 

negli ultimi due anni e mezzo sono stati spesi 79 milioni di euro per Pompei, di cui 40 milioni dall'ex-prefetto-commissario con gare d'appalto e, più recentemente, 19 milioni di euro dalla Protezione Civile (che ha attualmente la gestione commissariale) attraverso trattativa privata.

 

Sarei curioso di sapere a cosa sono serviti questi 79 milioni, quali interventi e iniziative hanno finanziato, chi ne ha beneficiato e quanto di tutto ciò è andato alla manutenzione e al restauro.

 

Bertolaso e la cricca dei suoi amici hanno colpito ancora?

Modificato da passaparola

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allora..sono d'accordissimo sulle parole del Capo dello Stato Napolitano che giudica giustamente una vergogna PER L'ITALIA quanto accuduto a Pompei...

 

 

però io me domando.. vergogna per queste cose vanno bene..però persone che muoiono sotto le frane dopo numerose domande di messa in sicurezza del luogo...è normale amministrazione!!!

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Sarei curioso di sapere a cosa sono serviti questi 79 milioni, quali interventi e iniziative hanno finanziato, chi ne ha beneficiato e quanto di tutto ciò è andato alla manutenzione  e al restauro.

 

 

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costano care le escort in Italia, fra pagalle,mantenelle e falle stà zitte!!

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