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ultras ternana

le 5 canzoni di Battiato

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E IL VERSO PREFERITO?

ovviamente fuori gara "e perche' mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti"  :D  :D  :D

1972952[/snapback]

A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie.

1972964[/snapback]

 

anche

"ciuffi d'isotopi in mano, passeggio tra le particelle dei miei atomi"

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E IL VERSO PREFERITO?

ovviamente fuori gara "e perche' mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti"  :D  :D  :D

1972952[/snapback]

A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie.

1972964[/snapback]

 

anche

"ciuffi d'isotopi in mano, passeggio tra le particelle dei miei atomi"

1972965[/snapback]

della stessa serie di "dentro di me vivono la mia identica vita dei microrganismi che non sanno di appartenere al mio corpo" :D

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Emanciparsi dall'incubo delle passioni, cercare l'Uno al di sopra del bene e del male

1972976[/snapback]

 

Per conoscere me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi di angosce con perdite di io.

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- La stagione dell'amore

- E ti vengo a cercare

- Summer on a solitary beach

- Bandiera bianca

- Cuccuruccucu

 

ma è durissima escludere L'animale, Up patriots to arms, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare, Prospettiva Nevskij, L'era del cinghiale bianco, Un'altra vita, Povera Patria, Giubbe rosse, Sentimiento nuevo, La cura, Strani giorni.

 

Tutto sommato, mi sento di confermare quanto ho scritto, forse solo “Cuccuruccu” sostituita da “Prospettiva Nevskij”, anche per il messaggio e il legame affettivo che ho con questo pezzo...

 

Che immensa perdita, Franco Battiato, che la terra ti sia lieve

Modificato da chetestraceki

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ripropongo una domanda allora. che cazzo è "il senso del possesso che fu prealessandrino"???

1972975[/snapback]

è l'assetto arcaico della società prima di Alessandro Magno dove il possesso dei beni era concepito solo come necessità primaria di sopravvivenza (possedere una palafitta, una caverna, un campo agricolo, un animale d'allevamento). Alessandro Magno secondo Battiato è il vero sparti acque tra antico e moderno, modernità dove regna una diversa concezione del possesso materiale di beni, che dura tutt'ora. ;)

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In ordine

 

Magic shop

Il ballo del potere

E ti vengo a cercare

Energia

Za

 

Picola spiegazione.

La prima canzone ha 32 anni. Ascoltatela e poi mi dite quanto è attuale.

 

Il ballo del potere mi fa pensare all'outback australiano dove ho lasciato un pezzo di cuore

 

E ti vengo a cercare è la più nota del mio elenco. E' mistica quel tanto che basta per stare in classifica.

 

Energia. La spiegazione del perché l'ho scelta sta tutta qui

Se un figlio si accorgesse che per caso

è nato fra migliaia di occasioni

capirebbe tutti i sogni che la vita dà

con gioia ne vivrebbe tutte quante le illusioni.

 

L'ultima (Za) è sconcertante. L'avrò ascoltata decine di volte. Ogni volta scopro qualcosa di nuovo, mi mette molta ansia ed è veramente il capolavoro del periodo sperimentale.

 

 

Altre meno note che meritano una citazione:

 

Ci si illumina d'immenso

mostrando un poco la lingua

al prete che dà l'ostia

ci si sente in paradiso cantando dei salmi un poco stonati.

 

L'evoluzione sociale non serve al popolo

se non è preceduta da un'evoluzione di pensiero.

 

La mia classe fu allevata con il latte di una capra e del pane di frumento

a quei tempi per divertimento non avevano inventato il telegiornale

quando ero più giovane credevo che esistesse libertà.

 

Poi ovviamente mi piacciono anche le altre, quelle più note, dalla cura a up patriots to arm, da Prospettiva Nevsky a I treni di Tozeur

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In stile Nick Hornby, visto che ultimamente sto veramente a rota del grande Franco, proviamo una classifica dei 5 pezzi preferiti di Battiato.

Ecco la mia (attendo i fan tipo Kabubi o lupoeta per qualche pezzo meno conosciuto):

 

1) Prospettiva Nevsky

2) Sentimiento nuevo

3) la cura

4) E ti vengo a cercare

5) I treni di Tozeur

 

Se poi qualcuno mi spiega cosa cazzo sia il senso del possesso che fu prealessandrino......

 

CLASSIFICATE LA VOSTRA!

1972877[/snapback]

 

ed è cmq una impresa vana scegliere

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un paio di mesi fa disse in una intervista:

"Non riesco a considerare le moderne ministre alla stregua di esseri umani tradizionali. Forse è un problema visivo.

Portano occhiali eccessivi, montature allusive, sembrano le professoresse di certi film pornografici che a un tratto, senza preavviso, si rivelano."

Modificato da Kabubi

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Quali sono gli album da cui non si può prescindere del primo periodo (quello più sperimentale)? del secondo periodo sono abbastanza ferrato (anche se è grave la mancanza di patriots nella mia colezione), sul primo sono quasi totalmente ignorante... Aiutatemi!

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5 sono pochine, e quindi me ne passo.

 

1 - Prospettiva Nevski "e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro

l'imbrunire"

 

2 - Il ballo del potere

 

3 - La cura

 

4 - I treni di Tozeur

 

5 - Sentimiento nuevo

 

6 - Gli uccelli

 

7 - Cuccuruccucuu

 

8 - Centro di gravità permanente

 

9 - Inneres auge

 

10 - E ti vengo a cercare

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Quali sono gli album da cui non si può prescindere del primo periodo (quello più sperimentale)? del secondo periodo sono abbastanza ferrato (anche se è grave la mancanza di patriots nella mia colezione), sul primo sono quasi totalmente ignorante... Aiutatemi!

1973299[/snapback]

Fetus, assolutamente.

Sulle corde di Aries

 

Se vuoi farti male procurati "Battiato" e "L'egitto prima delle sabbie", ma prima di ascoltarle fatti un acido

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Aneddoto 1:

 

Autunno 1973, Terni.

 

Un gruppo di giovincelli appartenenti alla (gloriosa) Federazione Giovanile Comunista di Terni propone, in maniera scapestrata e del tutto avventata, di celebrare il classico rito dal sapore bolscevico dell' annuale "Festa del Tesseramento" in maniera insolita e turbolenta: un concerto, nientemeno che un concerto gratuito "per attrarre i giovani", anziché la canonica liturgia della relazione del compagno Segretario Provinciale con annesso resoconto sullo stato del tesseramento per l'anno in corso e gli (ambiziosi, ça va sans dire) obiettivi del "reclutamento" per l'anno successivo.

 

Com'è come non è, la proposta è imprevedibilmente accolta e si apre la bagarre sui "nomi da portare". Come in ogni gruppo giovanile che si rispetti, non mancano già allora i musicofili spinti e i monomaniaci del tale o talaltro gruppo, cantautore o "tendenza", in un caleidoscopio di proposte accomunate da un'unica caratteristica essenziale: ciascun gruppo o cantante è rigorosamente e tassativamente sconosciuto al 99% dei non adepti del culto.

 

Nell'appassionata consultazione popolare (cioè tra i 6 o 7 scapestrati di cui sopra, ormai marchiati a fuoco e costretti a portare il peso della loro scellerata iniziativa) si sentono pronunciare nomi arcani, criptici e misteriosi: Perigeo, Alan Sorrenti, Claudio Lolli, Francesco Guccini, gli Stormy Six ed altri illustri sconosciuti.

 

Si procede per esclusione: autoeliminatisi i solipsisti che non si esibiscono (ancora) fuori dalla bettola sotto casa, la selezione fa rotolare implacabilmente le teste di coloro che, per allietare la serata poltico-musicale, pretendono addirittura (orrore capitalista!) un compenso in denaro (che d'altronde non c'è, né è disposto a sperperarne per tali sospette stravaganze papà Partito).

 

Il campo si restringe clamorosamente. Non si sa chi non si sa come, dulcis (si fa per dire) in fundo spunta fuori il nome e cognome di tal Franco Battiato, "sperimentalista d'avanguardia" (bel biglietto da visita, molto majakovskiano) con alle spalle qualche canzonetta ma soprattutto un album (Fetus, mi pare) la cui unica copia venduta a Terni era stata acquistata (e arata su giradischi Thorens, per chi sa cosa dico, e imposta regolarmente ai propri malcapitati ospiti) proprio - combinazione! - da uno degli avventati avventuristi figiccini.

 

 

Rapida verifica telefonica su disponibilità e "condizioni": rimborso spese viaggio + merenda (con panini imbottiti) + cena (abbondante, in bettolone tipico ternano ormai scomparso) + pernottamento (Albergo Brenta, per chi conosce il genere). Il resto al vostro buon cuore.

 

 

Venne: era solo, paurosamente magro e cupo. Enormi occhiali scuri su formidabile nasone adunco, capelli lunghi unticci malamente stirati all'indietro.

 

Suonò alla sala Minerva (o già Pik Pak, cioè "lu picchepacche"?) di via Roma , dispendiosamente affittata all'uopo, davanti a 3 o 400 attoniti (tranne quello del Thorens e forse altri due o tre neofiti della setta battiatiana).

 

Un successo politico, comunque, per la FGCI di Terni.

 

Quanto a quel cantante astruso e "purittu me" (così alcuni infami lo definirono quella sera), una sola cosa era certa: quel tale Battiato lì non ne avrebbe fatta molta, di strada.

Modificato da passaparola
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Il 12/10/2011 Alle 16:11, passaparola ha scritto:

Aneddoto 1:

 

Autunno 1973, Terni.

 

Un gruppo di giovincelli appartenenti alla (gloriosa) Federazione Giovanile Comunista di Terni propone, in maniera scapestrata e del tutto avventata, di celebrare il classico rito dal sapore bolscevico dell' annuale "Festa del Tesseramento" in maniera insolita e turbolenta: un concerto, nientemeno che un concerto gratuito "per attrarre i giovani", anziché la canonica liturgia della relazione del compagno Segretario Provinciale con annesso resoconto sullo stato del tesseramento per l'anno in corso e gli (ambiziosi, ça va sans dire) obiettivi del "reclutamento" per l'anno successivo.

 

Com'è come non è, la proposta è imprevedibilmente accolta e si apre la bagarre sui "nomi da portare". Come in ogni gruppo giovanile che si rispetti, non mancano già allora i musicofili spinti e i monomaniaci del tale o talaltro gruppo, cantautore o "tendenza", in un caleidoscopio di proposte accomunate da un'unica caratteristica essenziale: ciascun gruppo o cantante è rigorosamente e tassativamente sconosciuto al 99% dei non adepti del culto.

 

Nell'appassionata consultazione popolare (cioè tra i 6 o 7 scapestrati di cui sopra, ormai marchiati a fuoco e costretti a portare il peso della loro scellerata iniziativa) si sentono pronunciare nomi arcani, criptici e misteriosi: Perigeo, Alan Sorrenti, Claudio Lolli, Francesco Guccini, gli Stormy Six ed altri illustri sconosciuti.

 

Si procede per esclusione: autoeliminatisi i solipsisti che non si esibiscono (ancora) fuori dalla bettola sotto casa, la selezione fa rotolare implacabilmente le teste di coloro che, per allietare la serata poltico-musicale, pretendono addirittura (orrore capitalista!) un compenso in denaro (che d'altronde non c'è, né è disposto a sperperarne per tali sospette stravaganze papà Partito).

 

Il campo si restringe clamorosamente. Non si sa chi non si sa come, dulcis (si fa per dire) in fundo spunta fuori il nome e cognome di tal Franco Battiato, "sperimentalista d'avanguardia" (bel biglietto da visita, molto majakovskiano) con alle spalle qualche canzonetta ma soprattutto un album (Fetus, mi pare) la cui unica copia venduta a Terni era stata acquistata (e arata su giradischi Thorens, per chi sa cosa dico, e imposta regolarmente ai propri malcapitati ospiti) proprio - combinazione! - da uno degli avventati avventuristi figiccini.

 

 

Rapida verifica telefonica su disponibilità e "condizioni": rimborso spese viaggio + merenda (con panini imbottiti) + cena (abbondante, in bettolone tipico ternano ormai scomparso) + pernottamento (Albergo Brenta, per chi conosce il genere). Il resto al vostro buon cuore.

 

 

Venne: era solo, paurosamente magro e cupo. Enormi occhiali scuri su formidabile nasone adunco, capelli lunghi unticci malamente stirati all'indietro.

 

Suonò alla sala Minerva (o già Pik Pak, cioè "lu picchepacche"?) di via Roma , dispendiosamente affittata all'uopo, davanti a 3 o 400 attoniti (tranne quello del Thorens e forse altri due o tre neofiti della setta battiatiana).

 

Un successo politico, comunque, per la FGCI di Terni.

 

Quanto a quel cantante astruso e "purittu me" (così alcuni infami lo definirono quella sera), una sola cosa era certa: quel tale Battiato lì non ne avrebbe fatta molta, di strada.

un pensiero per tutti e due

 

Toyhouse

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Quell'estate del 1982 con l'album "La voce del padrone" sei entrato prepotentemente nel mio cuore e non ne sei più uscito. Ti ho sempre amato alla follia... Grazie Maestro.

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Il 11/10/2011 Alle 23:07, chetestraceki ha scritto:

- La stagione dell'amore

- E ti vengo a cercare

- Summer on a solitary beach

- Bandiera bianca

- Cuccuruccucu

 

ma è durissima escludere L'animale, Up patriots to arms, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare, Prospettiva Nevskij, L'era del cinghiale bianco, Un'altra vita, Povera Patria, Giubbe rosse, Sentimiento nuevo, La cura, Strani giorni.

Mi rileggo. E’ troppo dura su, impossibile. Solo 5. 

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Le sue ma in ordine casuale

 

Prospettiva Newsky

Il ballo del potere

Innere auge

I treni di Tozeur

Povera patria 

 

Le sue reinterpretazioni

 

E più ti amo

 

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