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NINNI

Dieci anni senza il Pirata

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Agnello sacrificale di un sistema marcio.

 

Un uomo debole, troppo debole.

 

Per carità, lui era probabilmente dopato come gli altri (anche se ufficialmente non è mai stato trovato positivo), ma non aveva la fortuna di avere una federazione (tipo quella spagnola) o direttamente l'UCI (vedi armstrong) a coprirlo e anzi, dava fastidio a qualcuno.

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Agnello sacrificale di un sistema marcio.

 

Un uomo debole, troppo debole.

 

Per carità, lui era probabilmente dopato come gli altri (anche se ufficialmente non è mai stato trovato positivo), ma non aveva la fortuna di avere una federazione (tipo quella spagnola) o direttamente l'UCI (vedi armstrong) a coprirlo e anzi, dava fastidio a qualcuno.

come dici giustamente te probabilmente era dopato , fatto sta che il caos è venuto fuori dopo che rifiutò la juve del ciclismo, la MAPEI, per restare alla mercatone uno

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Dieci anni caro Marco...boh, mi pare ieri quando per "colpa" tua mi sono innamorato di questo sport. Il giorno del mio compleanno, chi se lo scorda, 12 anni c'avevo e mio nonno ti guardava ammirato che ti scapicollavi dalla discesa del Giovo. Quante emozioni m'hai dato, quante inkazzature quando il 1° maggio del 95 hai rinunciato a correre il giro perchè un testa di cazzo ti ha tamponato e io stavo lì a vedere Cipollini che vinceva a corso del popolo. Marco tu sei stato il mio idolo indiscusso, nel 1997 quando sei partito sull'Alpe sono impazzito, impazzito come la gente che ti spingeva verso il traguardo, e naturalmente sempre il brivido dato che all'ultima curva hai sbagliato strada prima di riprenderti e trionfare. Se torno indietro ripenso alla Milano-Torino alla caduta sul Chiunzi a quella volta che sei arrivato terzo al Terminillo e io non c'ero dopo aver pregato in ginocchio mio papà di portarmi su. Ricordo quel 1998 quando Tonkov non si scollava di dosso e tre km dal traguardo gli sei sfrecciato come un razzo. Cazzo Marco, il 27 luglio a notte non ho dormito perchè non vedevo l'ora di leggere la gazza dopo il tuo trionfo sul Galibier, eppoi c'è stato il 5 giugno e mi sento anche colpevole di aver dubitato dei tuoi successi. A me di quello che pensa la gente su di te non me ne è fregato nulla, nulla ti deve importare neppure a te, sono passati dieci anni e ci sono più scritte sulle strade e striscioni per te oggi che per gli altri corridori al Giro. Nulla ti deve importare ora, anche se purtroppo alla fine tutto quello che si è scatenato su di te non lo hai potuto sopportare e sei crollato. Fa piacere che tanta gente non ti ha dimenticato, non serve un giorno per commemorare la tua scomparsa, servirà una vita per cancellare dalla memoria quello che tu sei riuscito a fare, ma neppure quella basterà perchè ogni volta che ci sarà uno scatto in mezzo al gruppo penserò "ma quello non è il pirata..."

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Ieri sera ho visto il 'mistero Pantani' su Italia uno.

Iniziano a venire fuori altri retroscena, uno dei quali legato al mondo delle scommesse che, secondo me, andrebbe quantomeno approfondito.

Quell'anno infatti era possibile fare le giocate sul Giro d'Italia e praticamente tutti avevano puntato sulla vittoria del pirata.

Ha raccontato Vallanzasca che, un pò di tempo prima che succedesse il fattaccio di Campiglio, venne avvicinato in carcere da un altro pregiudicato convinto che non sarebbe stato Pantani a vincere quel giro.

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Ieri sera ho visto il 'mistero Pantani' su Italia uno.

Iniziano a venire fuori altri retroscena, uno dei quali legato al mondo delle scommesse che, secondo me, andrebbe quantomeno approfondito.

Quell'anno infatti era possibile fare le giocate sul Giro d'Italia e praticamente tutti avevano puntato sulla vittoria del pirata.

Ha raccontato Vallanzasca che, un pò di tempo prima che succedesse il fattaccio di Campiglio, venne avvicinato in carcere da un altro pregiudicato convinto che non sarebbe stato Pantani a vincere quel giro.

 

http://www.sportmediaset.mediaset.it/video/altrisport/ciclismo/pantani-l-intercettazione_76259-2016.shtml

 

 

"Fu la Camorra a far perdere il Giro a Pantani"

 

Esclusiva di Davide Dezan per Premium Sport: ecco il testo dell'intercettazione incriminata

14 Marzo 2016
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Un detenuto vicino alla Camorra e a Vallanzasca, una telefonata intercettata e l'indiscrezione esclusiva raccolta per Premium Sport dal nostro Davide Dezan. Sono i nuovi ingredienti del "caso Pantani" e di quanto, mano a mano, sta uscendo sul Giro perso dal Pirata nel '99, quando fu fermato per doping a Madonna di Campiglio. Riportiamo qui sotto il testo dell'intercettazione:

L’uomo intercettato è lo stesso che, secondo Renato Vallanzasca, confidò in prigione al criminale milanese quale sarebbe stato l’esito del Giro d’Italia del ’99, ovvero che Pantani, che fino a quel momento era stato dominatore assoluto, non avrebbe finito la corsa.

 

Dopo le dichiarazioni di Vallanzasca, e grazie al lavoro della Procura di Forlì e di quella di Napoli, l’uomo è stato identificato e interrogato e subito dopo ha telefonato a un parente. Telefonata che la Procura ha intercettato e che Premium Sport diffonde oggi per la prima volta, in esclusiva assoluta.

 

Uomo: “Mi hanno interrogato sulla morte di Pantani.”

Parente: “Noooo!!! Va buò, e che c’entri tu?.”

U: “E che c’azzecca. Allora, Vallanzasca ha fatto delle dichiarazioni.”

P: “Noooo.”

U: “All’epoca dei fatti, nel ’99, loro (i Carabinieri, ndr) sono andati a prendere la lista di tutti i napoletani che erano...”

P: “In galera.”

U: “Insieme a Vallanzasca. E mi hanno trovato pure a me. Io gli davo a mangià. Nel senso che, non è che gli davo da mangiare: io gli preparavo da mangiare tutti i giorni perché è una persona che merita. È da tanti anni in galera, mangiavamo assieme, facevamo società insieme.”

P: “E che c’entrava Vallanzasca con sto Pantani?.”

U: “Vallanzasca poche sere fa ha fatto delle dichiarazioni.”

P: “Una dichiarazione...”

U: “Dicendo che un camorrista di grosso calibro gli avrebbe detto: ‘Guarda che il Giro d’Italia non lo vince Pantani, non arriva alla fine. Perché sbanca tutte ‘e cose perché si sono giocati tutti quanti a isso. E quindi praticamente la Camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani. Cambiando le provette e facendolo risultare dopato. Questa cosa ci tiene a saperla anche la mamma.”

P: “Ma è vera questa cosa?.”

U: “Sì, sì, sì… sì, sì.”

Modificato da cesenticerqua

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sempre massimo rispetto per il pirata.

era un grande e, come accade a tanti grandi, finisce col pagare con la propria vita.

http://it.eurosport.com/ciclismo/il-pm-di-forli-la-camorra-fece-alterare-i-test-di-marco-pantani-al-giro-d-italia-del-1999_sto5318350/story.shtml#it-fb-sh

 

Il pm di Forlì: "La camorra fece alterare i test di Marco Pantani al Giro d'Italia del 1999"

Anticipazione della Gazzetta dello Sport: "Un clan camorristico minacciò un medico per costringerlo ad alterare il test e far risultare il ciclista fuori norma". Dietro alla positività di Madonna di Campiglio ci sarebbe così un giro di scommesse contro il Pirata.

 

La verità più amara, quella che i legali e la famiglia di Marco Pantani attendevano da anni. A rivelarla è un’anticipazione della Gazzetta dello Sport, che riporta i risultati delle indagini della Procura della Repubblica di Forlì, guidata da Sergio Sottani. Parole scottanti, che confermano le sensazioni dei complottisti. Il 5 giugno 1999, quando il Pirata fu estromesso dal Giro d’Italia alla vigilia della penultima tappa, i test di Pantani furono alterati. Sul suo livello di ematocrito, che risultò superiore dell’1,9% al 50% consentito, c’era lo zampino della camorra.

"Un clan camorristico minacciò un medico – scrive il pm Sottani – per costringerlo ad alterare il test e far risultare Pantani fuori norma".

Questa la conferma dopo anni di sospetti alimentati dalla frase raccontata da Renato Vallanzasca che, dal carcere, spiegò di aver ricevuto un suggerimento: “Non so come, ma il pelatino non arriva a Milano”. Un’allusione al fatto che, in un modo o in un altro, l’esito di un Giro d’Italia che pareva già deciso, sarebbe stato riscritto.

Ai sospetti, però, ora si aggiunge il lavoro della Procura di Forlì. Che, attraverso riscontri e intercettazioni ambientali, ha ricostruito la vicenda. All’epoca dei fatti, alcuni clan camorristici avrebbero scommesso miliardi di lire contro Pantani. E, non potendo sopportare le gravi perdite causate dalla vittoria del suo secondo Giro consecutivo, attuarono un piano per alterare i controlli del sangue. Il Pirata lo aveva sempre sospettato, ora vi sarebbe anche la conferma di un affiliato alla camorra.

Che cosa accadrà adesso? La Procura di Forlì non può che archiviare e mandare il caso in prescrizione, ma sul fronte civile e sportivo i legali della famiglia Pantani sperano di poter ottenere un briciolo di giustizia. L’ultima salita del Pirata.

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http://www.gazzetta.it/Ciclismo/14-03-2016/campiglio-1999-finalmente-verita-scrive-pm-cosi-pantani-fu-truffato-1401014039716.shtml

Campiglio 1999, la verità. Scrive il p.m.: "Così la camorra fermò Pantani"

Confermate le anticipazioni, dalle parole di Vallanzasca in poi: fu un clan camorristico a minacciare un medico per alterare il controllo del sangue del Pirata la mattina del 5 giugno. E’ tutto scritto nelle pagine dell’inchiesta della Procura di Forlì, che l’ha chiusa con la richiesta di archiviazione per prescrizione. Ma la storia dello sport?

 

Una “cimice” nell’abitazione di un camorrista, le indagini della polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Forlì, guidata dal procuratore Sergio Sottani. Le intercettazioni ambientali e finalmente i riscontri, nomi e cognomi, che svelano, secondo la ricostruzione degli inquirenti, quanto avvenne la mattina del 5 giugno 1999 nell’hotel Touring di Madonna di Campiglio, alla vigilia della penultima tappa con Gavia, Mortirolo e arrivo all’Aprica. Il controllo del livello di ematocrito di Marco Pantani in maglia rosa. L’esclusione del Pirata dal Giro d’Italia per ematocrito alto, 51,9% contro il 50% consentito allora dalle norme dell’Uci, la federciclismo mondiale. L’inizio della fine sportiva e umana dello scalatore di Cesenatico.

SOLDI E SANGUE — “Un clan camorristico minacciò un medico, scrive il pm Sottani, per costringerlo ad alterare il test e far risultare Pantani fuori norma”. Parole che in questi anni avevamo sentito più volte, dalla famosa frase del bandito Renato Vallanzasca in carcere (“Un membro di un clan camorristico in carcere mi consigliò fin dalle prime tappe di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani. ‘Non so come, ma il pelatino non arriva a Milano. Fidati’) al lavoro di indagine della Procura di Forlì, che il 16 ottobre 2014 riaprì l’inchiesta sull’esclusione di Pantani da Campiglio con l’ipotesi di reato “associazione per delinquere finalizzata a frode e truffa sportiva”. Indagine già svolta nel 1999 a Trento dal pm Giardina, e archiviata.

PROVA REGINA — Scommesse contro Pantani, scommesse miliardarie (in lire) che la camorra non poteva perdere. Da qui il piano di alterare il controllo del sangue. La Procura di Forlì ha ricostruito tutti i passaggi, ha sentito decine di persone, in carcere e fuori. Ha avuto la prova-regina, con l’intercettazione ambientale di un affiliato a un clan che per cinque volte ripete la parola “sì”, alla domanda se il test fosse stato alterato. Ma i magistrati sono andati oltre, non si sono fermati a questo importante elemento. Hanno ricostruito la catena di comando, hanno trovato i mandanti dell’operazione.
Forse uno dei più grandi misteri dello sport mondiale ha trovato la verità. A distanza di 17 anni. La Procura di Forlì può soltanto archiviare perché i reati sono prescritti. Diverso invece il fronte civile e sportivo, sul quale i legali della famiglia Pantani stanno lavorando per capire se possano esserci spiragli per qualche azione.

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Continuo a pensare che sia tutta una cazzata, peraltro non c'è nessuna novità visto che quello che hanno intercettato è lo stesso che raccontò la cosa a Vallanzasca. Per cui può essere una cazzata quello che dice al telefono come era una cazzata quello che aveva raccontato a Vallanzasca. Di certo il pm non ha trovato alcun riscongtro alle parole del tipo... e come andarono le cose in quel prelievo fu ricostruito al processo in cui vennero chiamati a testimoniare i medici he il prelievo lo avevano fatto (tre luminari, non certo tre stronzi qualunque) che spiegarono che tutte le operazioni si fecero davanti a testimoni.

 

Ma infatti io non ho capito, perché si parla di archiviazione?

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Ma infatti io non ho capito, perché si parla di archiviazione?

 

perché sarebbe un reato andato in prescrizione e quindi non procedibile.

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Continuo a pensare che sia tutta una cazzata, peraltro non c'è nessuna novità visto che quello che hanno intercettato è lo stesso che raccontò la cosa a Vallanzasca. Per cui può essere una cazzata quello che dice al telefono come era una cazzata quello che aveva raccontato a Vallanzasca. Di certo il pm non ha trovato alcun riscongtro alle parole del tipo... e come andarono le cose in quel prelievo fu ricostruito al processo in cui vennero chiamati a testimoniare i medici he il prelievo lo avevano fatto (tre luminari, non certo tre stronzi qualunque) che spiegarono che tutte le operazioni si fecero davanti a testimoni.

tralaltro con ste cose si rischia di fare anche "buona" pubblicità alla camorra. quando si accusa qualcuno o qualcosa di fatti non commessi si finisce pure per farlo diventare simpatico, perfino un'organizzazione di merda come la camorra

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Continuo a pensare che sia tutta una cazzata, peraltro non c'è nessuna novità visto che quello che hanno intercettato è lo stesso che raccontò la cosa a Vallanzasca. Per cui può essere una cazzata quello che dice al telefono come era una cazzata quello che aveva raccontato a Vallanzasca. Di certo il pm non ha trovato alcun riscongtro alle parole del tipo... e come andarono le cose in quel prelievo fu ricostruito al processo in cui vennero chiamati a testimoniare i medici he il prelievo lo avevano fatto (tre luminari, non certo tre stronzi qualunque) che spiegarono che tutte le operazioni si fecero davanti a testimoni.

l'unica novità sta nel fatto che questo qua parla di queste cose e viene pizzicato con un'intercettazione ambientale.

non so cosa dirti, purì, andrebbero lette molte altre carte del processo per incrociare i diversi indizi...pensi quindi sia un altro depistaggio?

può essere, e non ci sarebbe da stupirsi, ma di certo dietro alla morte di pantani ci sta qualcosa di molto grosso.

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Piu che altro da quello che vedo da certi commenti (tipo Cassani) si cerca di far passare l'idea che pantani fosse una vittima innocente e si parla di riabilitazione, quando è ormai appurato , per controlli successivi,che si dopava (come praticamente qualunque ciclista in quel periodo,vedi ullrich , cipollini etc.,in cui l'epo non era rilevabile). Era colpevole come tutti gli altri, ma a lui probabilmente l'avevano anche tirata

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Capisco la sua famiglia ma penso anche che sia il caso di farla finita con questa storia: lui non c'è più, gli eventuali reati sono prescritti. Pantani rimarrà nella storia come il più grande scalatore di tutti i tempi e l'amore che gli appassionati hanno per lui e' testimoniato dalle scritte e dagli striscioni che, a tanto tempo di distanza, continuano ad apparire in ogni corsa ciclistica. Dimostrare l'esistenza di un complotto dopo tanti anni non cambierebbe nulla, purtroppo.

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Guarda, io per lavoro gli atti di tutti i processi fatti su Pantani (e delle inchieste, a partire da quella di Guariniello aperta dopo l'incidente alla Milano Toerino quando a Pantani fu trovato un ematocrito da fare paura, al punto che rischiò la vita in ospedale) li ho letti e li conosco. Io non credo si tratti di un depistaggio. Credo semplicemente si tratti di un cazzone che ha detto una cosa a Vallanzasca per farsi bello e che poi Vallanzasca lo abbia detto ai magistrati per beati cazzi suoi. Credo sia una millanteria, e infatti non c'è alcun riscontro. A Treviso, per la prima inchiesta su questo presunto complotto, sentirono i medici che avevano fatto il controllo e fu ricostruito tutto l'iter della provetta, dei controlli incrociati e dell'accopiamento fra il codice della provetta e il nome di Pantani (i medici che eseguirono i controlli su tutti i primi dieci della classifica non sapevano a chi apparteneva il sangue. Altri avevano fatto il prelievo e assegnato un codice alla provetta, l'accoppiamento nome codice avvenne soltanto dopo il riscontro sull'ematocrito) spiegando che ad ogni passaggio avevano assistito un buon numero di testimoni proprio a garanzia della correttezza dell'operato dell'equipe medica.

Se complotto c'è stato, dovevano essere coinvolte decine di persone. Altro che un medico solo. E onestamente mi pare incredibile.

Molto più credibile, invece, è quello che raccontarono i medici di Pantani che dissero che avevano controllato l'ematocrito la sera prima e che se avessero sospettato che Pantani era sopra i limiti sarebbero intervenuti per correggerlo. Segno che certe pratiche erano utilizzate (nelle camere sequestrarono una centrifuga per il sangue) da Pantani come da tutti. Ma mentre gli altri fecero in tempo (fuorono avvertiti?) a correre ai ripari e a intervenire per far abbassare l'ematocrito, con Pantani nessuno riuscì ad intervenire perché colti alla sprovvista. Non lo avvertirono apposta? Nell'ambiente questa voce è girata per anni, come a dire che il resto del gruppo gli tirò una trappola per vendicarsi contro il dominatore che stava sul cazzo a parecchi (aveva vinto anche il giorno prima a Madonna di Campiglio, quel Girto lo stava ammazzando perché semplicemente era il dopato più forte in un gruppo di dopati. Quindi il più forte in assoluto). Verità? Una voce? Cazzata?

Non lo so.

Ma io non credo al complotto della camorra, come non credo a tutte le teorie complottiste sulla morte del pirata a Rimini.

Lasciamolo riposare in pace, ricordiamone la grandezza in bici e la fragilità una volta sceso dalla bici. Ma ricordiamo uno dei più grandi ciclisti di sempre senza dimenticare che non era uno pulito, come non era pulito nessuno in quegli anni. Neanche quelli che lui bastonava con semplicità disarmante su qualsiasi salita.

ma guarda, se te che hai letto le carte mi dici che la pista camorrista è improbabile, mi fido.

sulla morte, invece, almeno per quel che ricordo ma potrei sbagliare, mi pare che le indagini furono piuttosto lacunose e frettolose.

le indagini furono superficiali forse perché si è indagato solo sulla pista overdose, che pareva sicura, oppure perché non si doveva indagare su altro in quel momento, chissà.

celebri furono le immagini dei poliziotti e non solo che si aggiravano nella stanza tranquillamente, contaminando la cosiddetta scena del crimine.

e poi tanti rilievi non effettuati alla ricerca di tracce, impronte...e il residence le rose demolito poco tempo dopo la morte.

i segni evidenti di colluttazione, i segni evidenti di trascinamento del corpo, lui trovato nella pozza di sangue, la quantità smodata di cocaina rinvenuta nel suo corpo, la stanza a soqquadro, ecc.

te credi al suicidio o all'overdose?

Modificato da Lu Generale

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Capisco la sua famiglia ma penso anche che sia il caso di farla finita con questa storia: lui non c'è più, gli eventuali reati sono prescritti. Pantani rimarrà nella storia come il più grande scalatore di tutti i tempi e l'amore che gli appassionati hanno per lui e' testimoniato dalle scritte e dagli striscioni che, a tanto tempo di distanza, continuano ad apparire in ogni corsa ciclistica. Dimostrare l'esistenza di un complotto dopo tanti anni non cambierebbe nulla, purtroppo.

beh, vabbè, se uno cerca giustizia però...insomma, la giustizia non ha scadenze né prescrizioni.

specie per la famiglia.

e poi non dimentichiamo che l'ipotesi investigativa è quella di omicidio.

se poi l'eventuale omicidio fosse legato a vicende di doping, la questione assumerebbe proporzioni ben più ampie.

poi certo, sono solo ipotesi, difficile trovare prove in tal senso, per le contaminazioni, i rilievi non fatti e il tempo passato, ma le contraddizioni e l'impressione è che sia un omicidio dalle tinte fosche.

ma i processi non si fanno con le sensazioni e con le contraddizioni, servono forti indizi e prove...che non mi pare siano alla portata.

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Guarda, io per lavoro gli atti di tutti i processi fatti su Pantani (e delle inchieste, a partire da quella di Guariniello aperta dopo l'incidente alla Milano Toerino quando a Pantani fu trovato un ematocrito da fare paura, al punto che rischiò la vita in ospedale) li ho letti e li conosco. Io non credo si tratti di un depistaggio. Credo semplicemente si tratti di un cazzone che ha detto una cosa a Vallanzasca per farsi bello e che poi Vallanzasca lo abbia detto ai magistrati per beati cazzi suoi. Credo sia una millanteria, e infatti non c'è alcun riscontro. A Treviso, per la prima inchiesta su questo presunto complotto, sentirono i medici che avevano fatto il controllo e fu ricostruito tutto l'iter della provetta, dei controlli incrociati e dell'accopiamento fra il codice della provetta e il nome di Pantani (i medici che eseguirono i controlli su tutti i primi dieci della classifica non sapevano a chi apparteneva il sangue. Altri avevano fatto il prelievo e assegnato un codice alla provetta, l'accoppiamento nome codice avvenne soltanto dopo il riscontro sull'ematocrito) spiegando che ad ogni passaggio avevano assistito un buon numero di testimoni proprio a garanzia della correttezza dell'operato dell'equipe medica.

 

Se complotto c'è stato, dovevano essere coinvolte decine di persone. Altro che un medico solo. E onestamente mi pare incredibile.

Molto più credibile, invece, è quello che raccontarono i medici di Pantani che dissero che avevano controllato l'ematocrito la sera prima e che se avessero sospettato che Pantani era sopra i limiti sarebbero intervenuti per correggerlo. Segno che certe pratiche erano utilizzate (nelle camere sequestrarono una centrifuga per il sangue) da Pantani come da tutti. Ma mentre gli altri fecero in tempo (fuorono avvertiti?) a correre ai ripari e a intervenire per far abbassare l'ematocrito, con Pantani nessuno riuscì ad intervenire perché colti alla sprovvista. Non lo avvertirono apposta? Nell'ambiente questa voce è girata per anni, come a dire che il resto del gruppo gli tirò una trappola per vendicarsi contro il dominatore che stava sul cazzo a parecchi (aveva vinto anche il giorno prima a Madonna di Campiglio, quel Girto lo stava ammazzando perché semplicemente era il dopato più forte in un gruppo di dopati. Quindi il più forte in assoluto). Verità? Una voce? Cazzata?

 

Non lo so.

 

Ma io non credo al complotto della camorra, come non credo a tutte le teorie complottiste sulla morte del pirata a Rimini.

 

Lasciamolo riposare in pace, ricordiamone la grandezza in bici e la fragilità una volta sceso dalla bici. Ma ricordiamo uno dei più grandi ciclisti di sempre senza dimenticare che non era uno pulito, come non era pulito nessuno in quegli anni. Neanche quelli che lui bastonava con semplicità disarmante su qualsiasi salita.

concordo su tutto

qualcosa su Torino lo avevo letto su un articolo di Travaglio di qualche anno fa

E' riuscito ad emozionarci come pochi protagonisti sportivi al mondo (mi viene in mente Alberto Tomba)

E il declino e la morte prematura hanno conferito un tocco di leggenda al personaggio

Io mi ritengo un privilegiato ad aver assistito alle sue gesta

La mia stima come quella del popolo di tifosi è sicuramente autentica

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Per come la vedo io, tutti dubbi legittimi che si possono sollevare nel 90% dei casi di morti misteriose (e quella di Pantani lo era, al pari tante altre) a dieci anni di distanza. Giusto sollevarli, giusto cercare risposte, ma una inchiesta seria (e ne sono state riaperte due) deve partire da due domande fondamentali: chi sarebbe stato e perchè. Domande a cui nessuno è riuscito a dare uno straccio di risposta, neanche lontanamente plausibile. Dopodiché restano i tanti dubbi, i tanti rimpianti su quello che si poteva fare e non si è fatto (perdonami ma vedere la demolizione del Le Rose come un elemento a favore dei dubbi sull'omicidio mi pare un pelino esagerato: quella struttura, io ci sono stato nei giorni della morte di Pantani, era fatiscente, semi abbandonata.... ora è un hotel di lusso) e sugli approfondimenti che si potevano e si dovevano fare e non si sono fatti per fugare ogni dubbio. Ma purtroppo questo accade nella stragrande maggioranza dei casi....

 

un triste corollario a quello che dici è che se non hanno approfondito le indagini su uno famoso come Pantani figurati con quale cura possono indagare sulla morte di un cristiano qualunque ..

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Per come la vedo io, tutti dubbi legittimi che si possono sollevare nel 90% dei casi di morti misteriose (e quella di Pantani lo era, al pari tante altre) a dieci anni di distanza. Giusto sollevarli, giusto cercare risposte, ma una inchiesta seria (e ne sono state riaperte due) deve partire da due domande fondamentali: chi sarebbe stato e perchè. Domande a cui nessuno è riuscito a dare uno straccio di risposta, neanche lontanamente plausibile. Dopodiché restano i tanti dubbi, i tanti rimpianti su quello che si poteva fare e non si è fatto (perdonami ma vedere la demolizione del Le Rose come un elemento a favore dei dubbi sull'omicidio mi pare un pelino esagerato: quella struttura, io ci sono stato nei giorni della morte di Pantani, era fatiscente, semi abbandonata.... ora è un hotel di lusso) e sugli approfondimenti che si potevano e si dovevano fare e non si sono fatti per fugare ogni dubbio. Ma purtroppo questo accade nella stragrande maggioranza dei casi....

nel complesso sono d'accordo con te...sul neretto, la demolizione, si, è curiosa per la tempistica, ma lo dicevo per dire che i rilievi, anche volendo, non li avrebbero più potuti fare proprio perché il residence non c'era più.

se i rilievi fossero stati fatti tempestivamente lo avrebbero poi potuto demolire quante volte volevano...è anche vero che se a un locale gli metti i sigilli per fare rilievi o indagini, non lo puoi demolire.

anche la gestione di questo passaggio rientra nelle indagini superficiali. quello che mi lascia perplesso è proprio questa superficialità di indagini un po' troppo smaccata...insomma, anche sul momento c'erano tanti elementi contraddittori che non andavano nella direzione del suicidio/overdose.

e allora, superficialità vera o diciamo indirizzata?

perché capita anche questo e di casi del genere la storia è piena.

e come in tanti di questi casi, forse non lo sapremo mai.

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un triste corollario a quello che dici è che se non hanno approfondito le indagini su uno famoso come Pantani figurati con quale cura possono indagare sulla morte di un cristiano qualunque ..

senza complottismi, ma penso sia normale che ci si ponga delle domande quando i conti non tornano e quando le storie sono così fosche.

quello che dici è vero, pantani era famoso e ricco, ma se supponiamo che la sua morte sia stata voluta da qualcuno...beh, significa che quel qualcuno è davvero molto in alto, potente, ricco e influente.

in questo caso, la superficialità potrebbe essere voluta, artificiosa.

viceversa, se tutto fosse avvenuto in maniera schietta e sincera, allora vale quello che dici te!

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Sono dell'opinione che Marco sia stato ucciso due volte, la prima a Madonna Di Campiglio eppoi a Rimini. Sulla seconda non saprei se si possa trattare di omicidio o suicidio, purtroppo però Marco non c'è più. E' stato il mio idolo e me lo porterò sempre nel cuore. Male, tanto tanto male quel 5 giugno 1999 me lo ricordo ancora come se fosse oggi. Mi ci metto pure io tra quelli che avevano dubitato della sua buona fede. Il problema grosso che lui è stato fatto passare per dopato quando si trattava di controlli ematici sulla salute di corridori. Ognuno poi ha tratto la sua e soprattutto condannato l'uomo Pantani, proprio lì è stato ucciso, umanamente. Era diventato probabilmente uno dei simboli dello sport, stava trionfando nel suo secondo Giro dopo la doppietta del 98', così quando lo hanno fermato dai media fino all'ultimo dei mentecatti lo hanno bollato come dopato. Ematocrito sopra il 50%= doping.

Non è una giusta equivalenza ma è inutile tornarci. La giustizia non ci ridarà il pirata, ma spero che quantomeno (anche se andrà in prescrizione) verranno confermate tutte le ultime solo per la soddisfazione di guardare coloro che ne hanno detto e scritto di tutti i colori (ci sono diversi utensili anche qui) ed avere la soddisfazione di averlo difeso solo per quello che mi, ci aveva regalato. L'ultimo Pantani, quello della cocaina, è solo la triste conseguenza della "morte" sportiva celebrata il 5 giugno 1999. La famiglia si è battuta tantissimo in questi anni ed a questo punto aveva un milione di ragioni.

Certo anche il mondo del ciclismo, mi è apparso troppo freddo e distaccato dopo la sua morte...era ed è bellissimo vedere al Giro mentre passano i corridori sentire il nome di Marco, leggere gli striscioni ancora a lui dedicati, ci ha regalato delle gioie troppo grandi...mi sento anche fortunato, l'ho potuto ammirare mentre facevo le superiori e quindi godermi tutte le sue leggendarie tappe.

Sono andato anche a trovarlo al cimitero chiedendogli scusa dato che ho dubitato di lui...forza mamma Tonina il coraggio non ti è mai mancato vai fino in fondo per ristabilire quantomeno quella dignità che per molti, ma non per tutti fortunatamente, il nostro campione aveva perso

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Pantani si sa per certo che era un dopato praticamente da quando lo si è saputo per tutti i grossi nomi dell'epoca (anche se tecnicamente i test mi pare fossero relativi al tour dell'anno precedente).

Che poi lui abbia pagato in una situazione poco chiara è un altro discorso

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