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Sto facendo una ricerca sulle acciaierie di terni, sapete indicarmi siti dove reperire informazioni storiche e soprattutto se esiste un museo delle acciaierie con macchinari antichi o qualsiasi altra cosa?

grazie

Riccardo il fabbro

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L'ICSIM non so se è ancora operativo, ma potrebbe esserti utile anche fare un salto all'Archivio di Stato a Palazzo Mazzancolli, in via Cavour.

Inoltre c'è una piccola biblioteca all'interno della stessa acciaieria (molto bella tra l'altro) che contiene testi tecnici, non so se anche di carattere storico - divulgativo.

Se ti interessa avere materiale fotografico, c'è a disposizione un gruppo su Facebook che è molto fornito e curato : https://www.facebook.com/groups/terni/

Non so come si regolano col copyright ecc.

Per quanto riguarda i macchinari antiquati veri e propri, per le acciaierie non so aiutarti.

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L'ICSIM non so se è ancora operativo, ma potrebbe esserti utile anche fare un salto all'Archivio di Stato a Palazzo Mazzancolli, in via Cavour.

Inoltre c'è una piccola biblioteca all'interno della stessa acciaieria (molto bella tra l'altro) che contiene testi tecnici, non so se anche di carattere storico - divulgativo.

Se ti interessa avere materiale fotografico, c'è a disposizione un gruppo su Facebook che è molto fornito e curato : https://www.facebook.com/groups/terni/

Non so come si regolano col copyright ecc.

Per quanto riguarda i macchinari antiquati veri e propri, per le acciaierie non so aiutarti.

Grazie, purtroppo il link non me lo apre, come si chiama il gruppo che provo a cercarlo

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Confermo che esiste una biblioteca all'interno dell'acciaieria e dovrebbe essere stata inventariata da poco....di piu' non so però.

Grazie, ora provo a sentire qualcuno che ci lavora

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Comunque anche all'archivio di stato dovresti trovare un bel pò di materiale.

Troverai pure un bel pò di tesi secondo me....solo che invece li stanno facendo i lavori e forse è un pò piu' difficile accedere in questo periodo.

 

Su questo gruppo trovi foto interessanti

 

https://www.facebook.com/TerniSparita1

 

Quella de lu grande maglio è stupenda

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Si in effetti le foto del maglio e anche della pressa stamattina le ho pubblicate su fb e hanno riscosso un discreto successo anche internazionale tra i miei amici fabbri, soprattutto russi

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Qualche settimana fa su Rai storia hanno fatto un documentario sulle acciaierie di Terni veramente bellissimo... Potresti provare sul loro sito..

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Confermo che esiste una biblioteca all'interno dell'acciaieria e dovrebbe essere stata inventariata da poco....di piu' non so però.

Ci lavora un mio amico. Mi pare che un mesetto fa abbiano dato una sistemata; se serve chiedo ma mi ha detto che hanno catalogato tutto con un foglio excel.

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Ci lavora un mio amico. Mi pare che un mesetto fa abbiano dato una sistemata; se serve chiedo ma mi ha detto che hanno catalogato tutto con un foglio excel.

magari, più che altro per sapere quando è aperta, se bisogna chiamare prima....

comunque quello che mi interessa è fare una ricerca sui macchinari succedutisi alle acciaierie, tipo il grande maglio, qualche aneddoto sulla costruzione, la posa in opera ecc..., la pressa da 4500t e poi quella da 12000 che sta alla stazione, e quello che usano ora

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16 ore fa, LUCACIARA85 ha scritto:

La dismissione del reparto "magnetico" fu uno dei più grandi furti industriali in sede europea, tieni conto che, mi sembra nel 2004 quando fu chiuso, il 60% del mercato europeo dell'acciaio elettrico a grani orientati (quello prodotto qui) era costituito dall'Italia, si parla di una produzione che sfiorava le 100000 t. Annue. Purtroppo il governo italiano di allora si fido troppo della cordata italiana (tra cui quei galantuomini dei Riva) a cui aveva affidato il 50% della proprietà, che vendettero la loro quota ai tedeschi un secondo dopo la firma dell'accordo. Arvedi, come partner italiano è il top, imprenditori seri che si collocano all'avanguardia nel settore della fusione elettrica, bene anche la partecipazione statale, si adotta il modello francese su quei settori ritenuti strategici, questo dovrebbe garantire il non ripetersi di episodi come lo "scippo" del magnetico,  ovviamente al netto del mercato siderurgico mondiale che è sempre molto problematico, discutendo con amici del settore, si potrebbero aprire tra un decennio o poco più importanti opportunità con le nuove leghe che occorreranno per i reattori a fusione nucleare, ricordiamoci gli anni della collaborazione con gli americani quando i vessel delle loro centrali nucleari venivano prodotti in parte a Terni. 

Modificato da naharki numen

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5 ore fa, naharki numen ha scritto:

La dismissione del reparto "magnetico" fu uno dei più grandi furti industriali in sede europea, tieni conto che, mi sembra nel 2004 quando fu chiuso, il 60% del mercato europeo dell'acciaio elettrico a grani orientati (quello prodotto qui) era costituito dall'Italia, si parla di una produzione che sfiorava le 100000 t. Annue. Purtroppo il governo italiano di allora si fido troppo della cordata italiana (tra cui quei galantuomini dei Riva) a cui aveva affidato il 50% della proprietà, che vendettero la loro quota ai tedeschi un secondo dopo la firma dell'accordo. Arvedi, come partner italiano è il top, imprenditori seri che si collocano all'avanguardia nel settore della fusione elettrica, bene anche la partecipazione statale, si adotta il modello francese su quei settori ritenuti strategici, questo dovrebbe garantire il non ripetersi di episodi come lo "scippo" del magnetico,  ovviamente al netto del mercato siderurgico mondiale che è sempre molto problematico, discutendo con amici del settore, si potrebbe aprire tra un decennio o poco più importanti opportunità con le nuove leghe che occorreranno per i reattori a fusione nucleare, ricordiamoci gli anni della collaborazione con gli americani quando i vessel delle loro centrali nucleari venivano prodotti in parte a Terni. 

Non ne so nulla, ma evidentemente come per tutta l'industria è tutto nell'ultima parte del tuo post.

O si riesce a prevedere dove andrà il mercato ed investire in tecnologia e ricerca oppure si rimane sempre appesi a un filo.

Speriamo bene.

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39 minuti fa, polentaccio ha scritto:

Non ne so nulla, ma evidentemente come per tutta l'industria è tutto nell'ultima parte del tuo post.

O si riesce a prevedere dove andrà il mercato ed investire in tecnologia e ricerca oppure si rimane sempre appesi a un filo.

Speriamo bene.

Fortunatamente in questo specifico settore l'italia è un gigante, il centro enea di Frascati è forse il centro di ricerca più grande dell'Europa, qui si sta testando e progettando la parte più critica dei nuovi reattori a fusione, i deviatori, (cioè quella parte del tokamak (acronimo russo), della camera toroidale dove dovrà essere confinato magneticamente il plasma,) che avranno il compito di espellere le "impurità" che tendono a "spegnere" il plasma stesso; nel 2025 sapremo, se andrà tutto bene sarà l'alba di un mondo nuovo. 

Modificato da naharki numen
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4 ore fa, CrossdiSussi ha scritto:

Speriamo che si riveli una buona notizia. 

Il gruppo è solido e molto ben gestito. 

Certo che con AST fa un salto dimensionale importante,  da 2,5 mld a 4,2 di fatturato e da 3500 dipendenti a 5700.

Di buono c'è che è un gruppo che dove compra investe (Perugia, Osimo). 

Poi magari lo stadio, come quello di Cremona, lo fa lui. 

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1 ora fa, adriatico ha scritto:

Certo che con AST fa un salto dimensionale importante,  da 2,5 mld a 4,2 di fatturato e da 3500 dipendenti a 5700.

Condivido il tuo giudizio, l'unica diciamo perplessità è quella evidenziata, vediamo il piano industriale, si aprono prospettive per la produzione di acciaio al carbonio, la diversificazione dei prodotti è sempre una buona notizia. 

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Il fatto è commentato a livello nazionale, per ora ho sentito solo visioni positive o molto positive. Un win win per arvedi e ast, con prospettive industriali cazzute. 

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16 ore fa, naharki numen ha scritto:

Condivido il tuo giudizio, l'unica diciamo perplessità è quella evidenziata, vediamo il piano industriale, si aprono prospettive per la produzione di acciaio al carbonio, la diversificazione dei prodotti è sempre una buona notizia. 

Qualcuno ha anche accennato al ritorno del magnetico a Terni, ma speriamo. 

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Fly down .. intanto speriamo che compra tutto e non rivende niente , speriamo che caccia via meno gente possibile e mantiene questi livelli di produzione 

poi per magnetico , carbonio ecc dio provvede 

anche perché Arvedi di suo già produce un paio di milioni di tonnellate annue di acciaio al carbonio e per rimette su la produzione di magnetico deve investire qualche centinaio di milioni di euro.

 

io credo che fino a che non viene presentato il piano industriale l’unica nota positiva é che fino ad oggi quella di Arvedi non è una storia di sciacallaggio e speculazioni,ma di industria vera , poi tutto il resto si vedrà 

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2 ore fa, Dado ha scritto:

Il fatto è commentato a livello nazionale, per ora ho sentito solo visioni positive o molto positive. Un win win per arvedi e ast, con prospettive industriali cazzute. 

anche internazionale, ovviamente in cemmania

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19 minuti fa, BuFERA ha scritto:

anche internazionale, ovviamente in cemmania

commenti di che tipo? dal lato del venditore come la vedono?

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12 minuti fa, Dado ha scritto:

commenti di che tipo? dal lato del venditore come la vedono?

si scrive che la thyssen si separa dal quarto stabilimento più importante per concentrarsi su quelli che sono i loro prodotti chiave, e che il gruppo arvedi è un gruppo solido e vede nell'ast un ottimo investimento.

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12 minuti fa, BuFERA ha scritto:

si scrive che la thyssen si separa dal quarto stabilimento più importante per concentrarsi su quelli che sono i loro prodotti chiave, e che il gruppo arvedi è un gruppo solido e vede nell'ast un ottimo investimento.

In Germania che dicono del clamoroso declino di una delle più importanti multinazionali al mondo ?

negli ultimi anni TK ha venduto un tredici di tutto, dal comparto sottomarini agli ascensori passando per l’acciaio e continua ad ever buchi da miliardi di euro

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14 minuti fa, lustronculino ha scritto:

In Germania che dicono del clamoroso declino di una delle più importanti multinazionali al mondo ?

negli ultimi anni TK ha venduto un tredici di tutto, dal comparto sottomarini agli ascensori passando per l’acciaio e continua ad ever buchi da miliardi di euro

è una crisi in atto da tempo. quando ci vanno piano dicono che è gestita come un ente pubblico.

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L'importante è che si sia anche usciti da una logica che negli ultimi anni c'entrava poco con le prospettive industriali dello stabilimento ternano in sé.

 

Questi grandi gruppo internazionali con interessi diversificati in vari settori ... che un giorno sei strategico .. quello dopo sei un peso e devi vendere....un giorno investiamo .... il giorno dopo vuoi chiudere l'area a caldo .... ecc ecc ...

 

Al di là delle crisi del settore e dell'economia in generale, Terni nell'ultimo ventennio ha pagato dazio per essere dentro a partite giocate sulla sua testa in altri campi. Molti casini imputabili alle perdite del gruppo TK, l'antitrust (ai tempi dei finlandesi), la chiusura del magnetico (quando noi eravamo il più grande mercato europeo cui era destinato, ma per salvare gli stabilimenti francesi e tedeschi hanno chiuso la produzione da noi) ecc ecc ecc ... 

 

 

 

 

 

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