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E quillu je deeaa!!!

Le Acciaierie compiono 130 anni.

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Be', neanche un topic ce aprimo.

 

130 anni di storia e di identità, la nostra storia e la nostra identità. Per sempre.

 

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http://ternistoria.blogspot.be/2012/03/il-grande-maglio.html

 

http://www.repubblica.it/economia/2014/03/10/foto/acciaierie_di_terni-80663252/1/?ref=HRLV-5#1

  • Voto Positivo 2

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con la nascita della saffat, nel 1884, nasce la moderna siderurgia italiana.

il rapporto fabbrica-città è stato sempre strettissimo, tanto che terni può essere considerata una company town.

ospitare sul territorio un pezzo rilevante di storia del paese è un motivo d'orgoglio, anche se di ternano, in realtà, c'era ben poco allora, ad eccezione delle maestranze impiegate. un po' come oggi, del resto.

un'impresa che ha segnato indelebilmente e profondamente la nostra città, nel bene e nel male.

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la Terni pagava un indennità ai contadini perchè le botte del Maglio non facevano fare le uova alle galline.

la terni pagava le indennità ai contadini, ma soprattutto ai proprietari terrieri, perché inquinava i loro campi, rovinava le coltivazioni e gli spari del cannone del balipedio rompevano vetri e crinavano muri!

Modificato da Lu Generale

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nel bene e nel male, è sempre stato un fattore importante della città

 

 

Ricordo da bardascio la sirena, ah!
svejava llà ppe' casa ce facea sturzà
Partiva co' la bicicletta l'operaio
lu bottu de lu majo lo fa pedalare

  • Voto Positivo 1

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da paese a città

grazie all'acciaio

 

non si può dimenticare ...qualcuno magari pensa che sarebbe meglio chiuderla perché inquina

evidentemente amano i deserti

 

ok, ma de sto passo rischiamo di ridiventare paese.

a fianco della grande industria (anda)va affiancata un'economia diversificata, pmi, ricerca e sviluppo, turismo, cultura, nuove tecnologie, infrastrutture, servizi.

Andava fatto 30 anni fa, quando i soldi da spendere c'erano. Ma la nostra classe dirigente veniva dal mondo operaio, e quella odierna si è formata in quel periodo, e non c'arriva a capirlo.

Per questo ritengo gravissime le parole della Marini (ridateje il voto me raccomando) che ancora ieri ricordava e auspicava come Terni deve restare una città operaia. e quindi niente investimenti nel campo della sanità, della cultura, del turismo, dei servizi.

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ok, ma de sto passo rischiamo di ridiventare paese.

a fianco della grande industria (anda)va affiancata un'economia diversificata, pmi, ricerca e sviluppo, turismo, cultura, nuove tecnologie, infrastrutture, servizi.

Andava fatto 30 anni fa, quando i soldi da spendere c'erano. Ma la nostra classe dirigente veniva dal mondo operaio, e quella odierna si è formata in quel periodo, e non c'arriva a capirlo.

Per questo ritengo gravissime le parole della Marini (ridateje il voto me raccomando) che ancora ieri ricordava e auspicava come Terni deve restare una città operaia. e quindi niente investimenti nel campo della sanità, della cultura, del turismo, dei servizi.

il problema, e lo dici anche te sopra, sono le risorse. dove le trovi per fare certi investimenti?

in passato, la giunta raffaelli aveva provato ad ipotizzare percorsi alternativi per la città. a parere mio, molte di quelle ipotesi erano assolutamente valide dal punto di vista concettuale, ma si sono rivelati inadeguati gli strumenti di gestione all'inizio e in corso d'opera, aggravati dalla totale dipendenza dai finanziamenti statali. poi, forse, mettiamoci anche le solite reti clientelari che hanno ciucciato un po' più del dovuto.

e infatti, finiti i finanziamenti pubblici, è finito tutto.

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Andrei OT.. :D dico solo che una diversificazione dell'economia Ternana è doverosa, nonostante quello che ne pensa la governante di questa Regione

infatti è doverosa

bisogna fare industria in modo diverso ma sempre industria deve essere

considera che anche il turismo è a tutti gli effetti una industria

  • Voto Negativo 2

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Ovvio, ma non credo che gli alti papaveri di PIazZa Italia la pensino cosi

molto dipende anche da quello che vogliamo fare noi a Terni

ieri sono stato ad un incontro sulle imprese "start-up" del nostro comprensorio, ci sono aziende che stanno nascendo qui da noi che uno non se ne fa un'idea ...è una goccia nel mare ma è sintomo di vita ..non siamo morti come sistema industriale , dobbiamo assolutamente tornare a crederci noi ternani per primi

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