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LuFranco

Tony Bennett in duo con Lady Gaga a Umbria Jazz

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Avete capito chi? Tony bennett e Lady Gaga, mica Fiorella Mannoia!!

 

Il 15 Luglio a Perugia per Umbriajazz.

 

L’impensabile, anche se vociferato fino all’altro giorno, si è avverato. Ora resta solo da capire se è una delle sette meraviglie o piuttosto una sorta di Alien, sbavante o fischiante.

Mercoledì 15 luglio all’Arena Santa Giuliana si materializza l’unica data italiana per il tour europeo di Tony Bennett e Lady Gaga che presentano il loro acclamatissimo album di standard jazz dal titolo “Cheek To Cheek”. Biglietti disponibili per i fan-club il 10 e l’11 dicembre. Prevendite dal 12 dicembre. “Cheek To Cheek” contiene classici standard jazz cantati da Lady Gaga e Tony Bennett in duetto e performance soliste: da “It Don’t Mean A Thing (If It Ain’t Got That Swing)” a “Sophisticated Lady” passando per “Lush Life” e il brano che dà il titolo al disco “Cheek To Cheek”.

“Cheek To Cheek è nato in modo naturale dal rapporto di amicizia costruito in questi anni tra me e Tony, una collaborazione sincera. – spiega Lady Gaga – Era importante per Tony che questo fosse un disco jazz. Ho cantato musica jazz sin da quando ero bambina e volevo davvero dimostrare questo mio lato. Abbiamo fatto un album di standard jazz ma con un twist moderno”. “Ho cantato le canzoni del Great American Songbook per tutta la mia carriera costruendo con fatica un ponte tra pop e jazz music. – aggiunge Bennett – Produrre questo disco con Lady Gaga è stata una esperienza bellissima, lei è una cantante fantastica e spero che tutti i suoi fan abbracceranno questa musica e si lasceranno andare allo swing”.

Registrato a New York, la lavorazione dell’album è durata circa un anno, tempo necessario per riunire in studio sia i due artisti principali sia i membri del quartetto di Bennett Mike Renzi, Gray Sargent, Harold Jones e Marshall Wood a cui si è aggiunto il pianista Tom Lanier. Il trombettista jazz Brian Newman, amico e collega di lungo corso di Lady Gaga appare nel disco insieme al suo quintetto jazz di New York. Il disco vanta la presenza anche di jazzisti come Joe Lovano (sax tenore) e il flautista recentemente scomparso Paul Horn.

Prezzi della megadata:

Platea 1, € 165

Platea 2, € 110

Gradinata, € 55

Prezzi comprensivi di prevendita, però!

Ordunque, si prosegue sull’onda della contaminazione, purchè non sia radioattiva. Immaginiamo già le facce verdi dei puristi e le orde scalmanate di fans dell’artista pop che si veste di bistecche, mentre tripudianti si recano a vedere tutti insieme quello che davvero rischia di essere l’evento dell’anno per l’Umbria intera. Altro che jazz per sofisti! (sigh)

Tony Bennett poi non è da meno della L. Gaga – Germanotta, in quanto a provocazioni, sopratutto perché nella sua vita non è stato quello che si dice “una mammoletta” (nel 1979 è mancato un pelo che ci rimanesse secco per overdose). Anthony Dominick Benedetto, in arte Tony Bennett classe 1926, è stato ad UJ l’ultima volta nel 2010 in un concerto decisamente divertente e per nulla venato da incertezze dovute all’età. Rimane solo da considerare che alla data del concerto di Perugia, Bennett avrà 88 anni.

Agli organizzatori di UJ piace sempre questa dualità padre-figli, mentore – allievo, pietra dello scandalo – ragazzo scandaloso. Una sorta di grande analisi sociale del fenomeno musicale. Sperando che il duetto non sia limitato a pochi pezzi e che sia invece uno spettacolo intero. Possibilmente senza bistecche. E tuttavia bisogna prendere atto che non ci sarà altro di cui parlare da qui fino al primo evento di UJ15. Dunque, imbattibili sulla comunicazione. Tutto il resto sono piccoli dettagli.

 

Preferisco la Mannoia.

 

Il 90% degli artisti di UJ col Jazz c'entrano veramente poco. Almeno cambiassero nome.

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opinione personale:

io a pg nn c andrei manco se vene Gesù Cristo in duetto co Madonna e il coro gospel de tutti li santi.

chiamateme pure provinciale.

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Una cazzata...

Io non ci sono potuto andare, ma chi c'è andato di certo non è rimasto insoddisfatto.

 

Questo l'articolo oggi sulla Repubblica online (vi invito a vedere le foto e i vari video in rete)

 

PERUGIA - E' della "strana coppia", Lady Gaga e Tony Bennett, la notte clou di Umbria Jazz. Tanto di cappello a entrambi, con lei che si spoglia, è vero, ma anche delle sue stellari e protettive coreografie e lui che fa da perno a tutto lo show, ritto in piedi e preciso come il campanile dell'arena Santa Giuliana. Una sera più jazz di quanto si potesse immaginare, un jazz dolce, a volte sommesso, inevitabilmente commovente quando la voce di Bennett prende a scaldarsi e a salire, a graffiare, sorretta da una band che lo conosce come le sue tasche sbilenche.

Lei giocherebbe in casa pure in Lapponia, una confidenza innata con il pubblico che la rende sicura, a volte coraggiosa nell'accettare sfide pericolose, altre volte vittima della citazione iconografica e canora, col risultato di diventare Lady Gigiona. Sempre, però, con un sano senso di divertimento. Va detto inoltre che le resta difficile giocare di atmosfera, con i "mostriciattoli", i suoi fans, in prima fila per lei, finalmente liberi di sfoggiare look gaghiani, esibiti con altero broncio, e di emettere urla belluine ad ogni sua apparizione. La musica vera si affaccia con un delizioso duetto su "Nature boy", con lei sensuale durante l'assolo di chitarra che si accende con belle vocalità. Bennett, invece, fa letteralmente alzare il pubblico in piedi con un acuto fenomenale in "How do you keep the music playing". Ed è davvero stupefacente come riesca a rendere ancora intenso il suo cavallo di battaglia "I left my heart in San Francisco" dopo 53 anni di esibizioni.

Impossibile, tuttavia, non soffermarsi ancora sul look della pop star newyorkese, come se non fosse già torrida questa edizione di Umbria Jazz. Il cosiddetto "rischio-coccolone" giunge sulle note di "I can't give you anything but love, baby", quando lei compare a Bennett in tuta rossa totalmente trasparente. Il vecchio Tony regge la botta e anzi replica alzando il ritmo della serata. Finisce con loro due abbracciati sul palco, la Bella e la Bestia (intesa come inossidabile bravura) e il pubblico tutto in piedi.

Resteranno appiccicati nell'album di Umbria Jazz i memorabili lustrini di una serata anomala ma indimenticabile, con un pubblico tornato bambino. E la tenerezza di vedere un artista sulla soglia dei novant'anni reggere la scena con tanta potenza. Quello stesso mr. Bennett che si aggirava da solo, giorni fa, in mezzo al corso popolato di gente, intento a godersi il concerto di una flautista di strada che non lo ha riconosciuto neanche quando le ha acquistato il cd. Il tutto mentre Stefani Joanne Angelina Germanotta svicolava per i vicoli perugini, blindata dalle sue guardie del corpo, intenta ad alimentare la sua immagine, oscillante tra reale e cartoon. Sorride il vecchio Bennett. Uno che può sempre fissarti negli occhi e dirti: "Sai, amico, io e Topolino abbiamo la stessa età".

Noi quì a Terni invece almeno je l'emo fatta a riattaccà la corrente a Paolo Belli?

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Noi quì a Terni invece almeno je l'emo fatta a riattaccà la corrente a Paolo Belli?

noi a Terni dovremo prendere coscienza che ormai la città e morta da un pezzo, incapace di rialzarsi, abbandonata a se stessa anche dai propri cittadini. torno a tr sempre meno spesso nonostante abiti a Roma a solo un ora di macchina. è ogni volta che torno Terni e peggiorata. Perugia ( per quanto la odi, vi parla uno che ci e andato solo ai derby e alla visita dei tre gg) con tutti i suoi problemi e comunque una città viva, noi ormai siamo morti e qualcuno non se ne è nemmeno accorto.

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infatti è proprio scialpi lu problema...

 

Ecco dijelo 'mbò... Tra l'altro s'è pure sposato co lu meneger. :)

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