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51 minuti fa, longarinivattene! ha scritto:

Si, coinvolgeranno TUTTI, giusto il tempo di organizzare. 
L’attenzione non va fatta scemare, tutti siamo parti attive e dobbiamo metterci del nostro. 

Presentissimo.!!! Complimenti!!

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3 minuti fa, adriatico ha scritto:

Mi risulta che l'investimento di 60 mln sarebbe totalmente privato mentre le fonti di rimborso si basano sia sui flussi dello stadio e della zona commerciale annessa che sulla clinica convenzionata. 

Quindi mi sembra che di rischio il gruppo unicusano se ne prenderebbe parecchio perché la clinica da sola non basta comunque a ripagare l'investimento. 

Il Pef prevede un rientro di 40 anni della spesa per lo stadio, considerando la clinica. 
Bandecchi avrebbe altre mille possibilità di investimenti con rientri più brevi e più redditizi piuttosto che imbarcarsi in cose del genere.  

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5 ore fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Volevo dire la mia riguardo alla vicenda.
In questi giorni mi sono documentato, leggendo un pò di testi e soprattutto chiedendo ad amici che conoscono molto bene la procedura (non sono politici perchè altrimenti sarebbe fatica sprecata).
Mi scuso per eventuali termini giuridici utilizzati ad minchiam, casomai mi corigerete @longarinivattene!

Innanzitutto va sgombrato il campo da un equivoco che da più parti si è cercato di avvalorare, in parte per mancanza di conoscenza dell'argomento, in parte per malafede. La scelta fatta dalla CdS e conseguentemente dalla Regione è una scelta che poggia le basi su elementi tecnici (CdS e Balduzzi) ma è all'80% politica. 
In sostanza la tesi dei filoregionalisti ad oltranza, dice che la colpa è di Bandecchi (e di chi lo ha consigliato) perchè ha chiesto il convenzionamento dei posti ma non poteva chiederlo. Non è vero. Bandecchi non ha chiesto il convenzionamento di una struttura che non esiste (vabbè che è pacio però gli avvocati ce li ha pure lui eh). Il progetto chiedeva un pronunciamento che aprisse le porte al successivo convenzionamento e all'inserimento nel PSR della struttura. E qui si innesta la scelta politica che la Regione con in testa Coletto non ha voluto fare (la Tesei è più possibilista ma non ha le palle per imporsi, secondo me).

Quello che segue in corsivo non è farina del mio sacco:
"L’accreditamento e prima ancora l’autorizzazione che danno poi diritto al convenzionamento sono basati oltre che sulla verifica dei requisiti minimi tecnici, sul fabbisogno sanitario stabilito nel piano sanitario. Al momento, anche qualora questo fosse
soddisfatto, non c’è spazio per altri accreditamenti, vedi art 8 quater del dlgs 502/92, (nd rvr: vedi interviste di Coletto che astutamente ha rimarcato la totale impossibilità di convenzionare una clinica a Terni).

Il problema della Ternana è arrivare all’ accreditamento se non viene cambiato il piano sanitario, perché al momento non c’è il fabbisogno, dato che il sistema assorbe tra pubblico e privato tutto quanto previsto nel piano (vedi art 8 quater del dlgs 502/92). Da indiscrezioni di stampa, credo che questo sia anche evidenziato nel famoso parere. Da una rivista di diritto che chiarisce sul punto: “L’accreditamento, dunque, oggi costituisce non più un atto dovuto ma, al contrario, un atto che passa per la verifica rigorosa della discrezionalità della P.A.; discrezionalità che trova il proprio fondamento non più solo nelle qualità delle strutture e delle prestazioni rese, ma anche nell’effettivo fabbisogno assistenziale quale risulta in concreto dal disposto del Piano Sanitario Regionale. Tant’è che, qualora la capacità produttiva risulti essere superiore a quella del fabbisogno effettivo, il Legislatore ha previsto espressamente, all’art. 8-quater, ult. com., del D. Lgs. n. 502/92, così come modificato da ultimo dal D. Lgs. n. 229/99, la revoca dell’accreditamento.” Quindi la Ternana ammesso che sia autorizzata a costruirla, non potrebbe essere accreditata se non viene modificato il piano, in quanto non funzionale alla programmazione regionale."

Da questo consegue che la scelta politica è stata a monte di tutto.
L'iter poteva essere solo questo:

1) la Regione inserisce nel PSR la clinica della Ternana. E qui si capisce che la scelta è politica, infatti se la Regione avesse voluto, seguendo il principio di prossimità, avrebbe potuto farlo mentre il progetto era ancora in CdS. Se il progetto fosse stato presentato a Perugia lo avrebbero fatto in fretta e furia e a Novembre la clinica avrebbe potuto ricevere l'autorizzazione alla costruzione.
2) Una volta inserita la clinica nel PSR, Bandecchi può andare in Comune presentare il progetto, arrivare al PdC e realizzare la struttura.
3) Una volta realizzata può chiedere l'accreditamento.
4) una volta ricevuto l'accreditamento può andare al convenzionamento (con la quasi certezza di ottenerlo perchè essendoci 5 cliniche a Perugia e nessuna a Terni, neanche un perugino avrebbe l'ardire di non concederlo).


A questo punto? Secondo me e non solo secondo me, il punto 1 può essere ripercorso da capo. La Regione per bocca della Tesei che a questo punto conta quanto lu due de briscola, ha rassicurato sulla volontà di voler dare seguito al principio di prossimità inserendo la clinica nel PSR, Coletto ovviamente ha detto in politichese che non se ne parla perchè le 5 cliniche devono essere tutelate (come se fossero 5 ospedali pubblici), quindi per l'eternità e forse anche oltre a Terni non ci sarà mai una clinica convenzionata.
Se si muove anche la popolazione e la smette di dividersi in dx e sx coltivando solo il misero orticello di chi vuole ottenere benefici politici personali, secondo me qualcosa si può ancora fare.

Ma non mi parlate di scelta tecnica per favore.
 

I tecnicismi sono utilizzati dalla politica per nascondere dietro di essi una scelta o una non scelta politica.

A TERNI NON C'AVEMO L'ANELLO A LU NASO.

 

Grazie per l'ottimo post 

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1 ora fa, longarinivattene! ha scritto:

Si, coinvolgeranno TUTTI, giusto il tempo di organizzare. 
L’attenzione non va fatta scemare, tutti siamo parti attive e dobbiamo metterci del nostro. 

GRAZIE 

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3 ore fa, ruber-viridis draco ha scritto:

hai capito male

La Regione individua sulla base delle scelte operate in campo sanitario quali sono le prestazioni che, o per eccessivo costo, o per mancanza di strutture e/o personale, devono essere convenzionate con strutture private ad un costo ovviamente inferiore a quello che il SSN sosterrebbe se le facesse in proprio (se no è tutto un cazzo).
Ad oggi le uniche strutture private che si sono convenzionate sono 5 e sono tutte a Perugia.
Di nuovo c'è, che sia il TAR che la Commissione Regionale, hanno espresso il parere che nella scelta della struttura privata da convenzionare si debba tenere conto del principio di prossimità (credo che sia chiaro cosa significhi).
Questo parere ha fatto drizzare i peli sulla schiena alle 5 cliniche perugine che fatturano 30 milioni di € all'anno di cui una parte arriva da Terni.
Ne consegue il tentativo massone di bloccare tutto, servendosi ovviamente di politici sia stranieri che perugini che anche ternani.

La tesi che la clinica di Terni andrebbe a togliere prestazioni e letti all'ospedale, capisci che non si regge, perchè nel PSR ci sono già le prestazioni che andranno ai privati.
Quello che cambia è solamente se i Ternani per averle potranno rimanere a Terni o dovranno recarsi a Perugia.

Sempre per assurdo. Ma a quel punto, non potrebbero intervenire anche altri pretendenti (ad esempio gli stessi che hanno cliniche a PG), sempre per il principio della libera concorrenza? Insomma, come la giri, mi sembra comunque un percorso ad ostacoli dall'esito finale incerto.

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1 ora fa, longarinivattene! ha scritto:

Lettera aperta alla Regione Umbria, alla città di Terni e alle loro rappresentanze.

 

Neppure il parere da 40.000 euro, che alla fine si è ritorto contro gli stessi richiedenti risultando tutto fuorché tranciante, consiglia l’assessore Coletto dal persistere dai suoi pervicaci e ormai chiarissimi intenti ostativi verso il progetto stadio/clinica, culminati nelle ultime esilaranti dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza dei servizi “decisoria”.
Stendendo un velo pietoso sul resto, ci limitiamo a sottolineare la pretestuosita’ dell’aver affermato che la clinica sarebbe “il diciottesimo ospedale” umbro. 
Se nelle sue intenzioni c’era un tentativo (peraltro maldestro) di richiamare un generico, per quanto condivisibile, principio di semplificazione ed efficientazione del sistema sanitario di una regione di 800.000 abitanti, allora l’assessore Coletto inizi da subito a semplificare ed efficientare partendo da Perugia e la sua provincia, non certo da Terni e provincia che scontano DA SEMPRE ritardi e disparità che non sono più tollerabili! 
Inizino, lui e la Giunta, e pure di corsa e con un cronoprogramma chiaro  e stringente, il riequilibrio del Piano Sanitario Regionale che tenga conto del principio di prossimità, della regola dei 60 posti minimi previsti per le cliniche, del principio della specializzazione unica per ciascuna di esse e del rispetto - nelle cliniche ad oggi convenzionate - dei requisiti minimi previsti dalla Legge nazionale! 
Nella conferenza dei servizi l’unico parere contrario è risultato il suo mentre quelli di tutti gli altri compartimenti e uffici regionali e statali  sono stati tutti positivi.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che la realizzazione degli unici ospedali vecchi, obsoleti e insicuri quali il Santa Maria e quello Narni/Amelia sembrasi essersi persa nel porto delle nebbie, la misura non può essere che colma! 
Tali insopportabili atteggiamenti o sono frutto di inadeguatezza al ruolo ricoperto e a lui pagato anche dai Ternani o, ancor peggio, derivano da una ostilità per Terni e provincia e per le proprie sacrosante e legittime aspettative di cure e sviluppo, ancor più frustrate nella sanità pubblica che è giunta alla deriva nel corso del suo pessimo mandato politico in cui ha brillato di certo per il suo essere spessissimo impegnato fuori dall’Umbria dai molteplici incarichi assommati dal geometra veneto.
In ogni caso i 18.000 firmatari della petizione rivolta alla Presidente Tesei, pretendono le dimissioni dell’assessore Coletto o, in mancanza di questo gesto minimo di opportunità, la Presidente avochi  a se le deleghe alla Sanità nell’interesse collettivo, suo e della sua azione amministrativa, considerato che troppo spesso si è trovata in dissenso col suo assessore ma anch’ella senza mai discostarsene. 
Sollecitiamo anche il Presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, che già si è espresso sulle problematiche della Sanità umbra, alla costituzione di una commissione d’inchiesta che analizzi la situazione della Sanità nella nostra regione alla fine del 2019 confrontandola con l’attuale.
Parimenti, siamo altrettanto nauseati dalla completa latitanza di chi a livello locale, al posto nostro e a pieno titolo, doveva e dovrebbe rappresentare, tutelare, salvaguardare e promuovere gli interessi del territorio.
Ricordiamo agli smemorati che la Conferenza dei Servizi in regione è durata sei mesi, ben 180 giorni nel corso dei quali a Terni si è assistito al “festival del nulla” delle istituzioni e delle rappresentanze locali, una sorta di gioco a nascondino in cui tutti sono rimasti ben nascosti senza MAI mettere fuori la testa! 
Dove erano il Sindaco e la sua maggioranza quando c’era da rappresentare la rabbia e l’indignazione dei cittadini?
Dove erano le opposizioni - che adesso speculano sulle disgrazie di Terni quasi non vedessero l’ora di poterlo fare - quando c’era da compattarsi in un unico blocco nell’interesse della città, ivi compreso ed a maggior ragione oggi, adesso? 
Dove erano le (autoreferenziali) associazioni di categoria, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio che non hanno mai preso posizione sull’argomento?
Dove erano gli Ordini professionali sanitari quando si dibatteva di Sanità e di futuri assetti?
Dove erano i sindacati dei lavoratori? 
Dove era il settore bancario e la Fondazione Carit in testa, visto che si tratta di un progetto di pubblico interesse?
Forse la Fondazione era troppo indaffarata (del tutto legittimamente sia chiaro) a finanziare il corso di ottica per una manciata di iscritti, a revocare il contributo per il nuovo palazzetto, ad acquistare l’ex circolo Drago dalla famiglia Morelli che poi, insieme ad altra famiglia (anche in tal caso legittimamente) hanno promosso ricorso al TAR contro il nuovo centro sportivo della Ternana a Villa Palma, così venendo bloccata anche questa ulteriore iniziativa! 
Tre progetti utili e fondamentali per lo sviluppo della città che ne determinerebbero nuovi e virtuosi assetti socio-economici, uniti tra loro dal forte legame identitario dei ternani con la propria squadra di calcio, prima espressione sportiva cittadina, che per un motivo o per un altro vengono colpiti al cuore sia a Perugia che a Terni, anziché essere accolti con favore, semplificati, agevolati e difesi da tutte le componenti del tessuto sociale (repetita iuvant: sempre nel rispetto della legge e della legalità). 
La misura è davvero colma! 
La città e il suo sentire comune è ormai stanca di logiche corporative che in questi anni non hanno promosso lo sviluppo e l'interesse della comunità ma solo dei suoi ristretti gruppi di potere. 
Appare evidente la dicotomia tra chi persegue ancora queste asfittiche logiche di personale tornaconto e chi, maggioranza silenziosa per quanto ormai ben consapevole, vuole il bene e la promozione dell'intero territorio, dei servizi, delle opportunità di sviluppo e lavoro per le generazioni future, che da anni sono costrette ad emigrare altrove proprio a causa di tale triste contesto. 
Il progetto stadio/clinica è solo la punta di un iceberg e la Ternana la sua bandiera identitaria che dimostra in maniera incontrovertibile che i bisogni di questa città sono quelli che inseguono una visione di rinascita, di unità su progetti che possano accendere una speranza di futuro. 
Il dado è tratto e non basta ostacolarli nel tentativo di piegare le teste e rendere inermi i Ternani come per decenni è stato fatto in questa regione! 
IL VENTO ORMAI È ALTO, SOFFIA FORTE E NOI CI SIAMO E NON MOLLIAMO! 
Questo sentono nel cuore e nella testa i Ternani al contrario delle loro  rappresentanze dalle quali sono sempre più scollati, perché forse piegate e legate ai propri interessi corporativi e bloccate dalla paura del cambiamento, del nuovo, del forestiero, col risultato che tutto resta immutato sulla strada del declino da tempo intrapresa dalla città. 
O una volta per tutte escono dalla palude di quella visione provinciale e autoreferenziale che fino ad oggi li ha contraddistinti oppure per quanto ci riguarda possono pure loro, TUTTI INDISTINTAMENTE, togliere il disturbo dagli scranni che occupano in uno con l’assessore geometra paracadutato dal Veneto nel cuore (rosso)verde d’Italia. 
Terni non vi rimpiangerà.

Il Direttivo del CCTC

 

 

https://www.facebook.com/groups/276184549786185/permalink/1332713624133267/

 

1 ora fa, longarinivattene! ha scritto:

Si, coinvolgeranno TUTTI, giusto il tempo di organizzare. 
L’attenzione non va fatta scemare, tutti siamo parti attive e dobbiamo metterci del nostro. 

La “paura” è che queste lettere o comunicati pubblicati su FB possano essere facilmente dimenticati o direttamente ignorati da città lassù. Invece una manifestazione per le vie con persone e persone appresso non è facile da evitare, visto e considerato che anche i siti di informazione ne parlerebbero (ad oggi non mi sembra che la stampa abbia condiviso i comunicati del cctc). Forse per attrarre più gente possibile si potrebbe puntare molto sulla sanità pubblica e coinvolgere anche tutti quei territori insoddisfatti dell’Umbria Sud (vedi Spoleto), così a questo punto si che gli creeresti un bel po’ di panico…

________
Okay, non volevo fare il ‘so tutto io’😅 Mi scuso prima

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1 minuto fa, Birrocchiu ha scritto:

 

La “paura” è che queste lettere o comunicati pubblicati su FB possano essere facilmente dimenticati o direttamente ignorati da città lassù. Invece una manifestazione per le vie con persone e persone appresso non è facile da evitare, visto e considerato che anche i siti di informazione ne parlerebbero (ad oggi non mi sembra che la stampa abbia condiviso i comunicati del cctc). Forse per attrarre più gente possibile si potrebbe puntare molto sulla sanità pubblica e coinvolgere anche tutti quei territori insoddisfatti dell’Umbria Sud (vedi Spoleto), così a questo punto si che gli creeresti un bel po’ di panico…

________
Okay, non volevo fare il ‘so tutto io’😅 Mi scuso prima

I comunicati sono stati sempre pubblicati sia da molte testate on line che nella  carta stampata (se non sbaglio ad eccezione del Messaggero) e arrivati a chi dovevano arrivare, quindi anche questo sarà letto dai destinatari senza alcun dubbio. 
La manifestazione è senz’altro il prossimo passo purché sia garantita una partecipazione massiccia e convinta di cittadini, perché “armiamoci e partite” è un comportamento tipico nazionale che in tal caso deve essere assolutamente scongiurato. 
Grazie a te per il contributo:) 

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21 minuti fa, longarinivattene! ha scritto:

I comunicati sono stati sempre pubblicati sia da molte testate on line che nella  carta stampata (se non sbaglio ad eccezione del Messaggero) e arrivati a chi dovevano arrivare, quindi anche questo sarà letto dai destinatari senza alcun dubbio.
La manifestazione è senz’altro il prossimo passo purché sia garantita una partecipazione massiccia e convinta di cittadini, perché “armiamoci e partite” è un comportamento tipico nazionale che in tal caso deve essere assolutamente scongiurato. 
Grazie a te per il contributo:) 

Vedrete che con i mezzi a vostra disposizione riuscirete a coinvolgere parecchi territori e parecchia gente!
 

 

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1 ora fa, longarinivattene! ha scritto:

Il Pef prevede un rientro di 40 anni della spesa per lo stadio, considerando la clinica. 
Bandecchi avrebbe altre mille possibilità di investimenti con rientri più brevi e più redditizi piuttosto che imbarcarsi in cose del genere.  

Certo.

Infatti rispondevo a chi diceva che bandecchi vuole fare investimenti senza rischio.

 

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Il comunicato sopperisce a quanto ci si sarebbe atteso dalle istituzioni locali, le quali si sono espresse, per giunta tardivamente, con voce flebile e stentorea. In luogo di un ruggito un’esile vocina.
Può rappresentarci o, meglio ancora, difendere i nostri interessi chi in prima persona si dimostra succube e timoroso?

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Lettera POTENTISSIMA. O si risolve o l'Umbria per me può finire oggi. Grazie Marco documento feroce. Non si fanno più sconti, politici, mezze figure, comitati, fondazioni. Nomi e Cognomi. Siano chiari tutti i nemici di Terni. Prontissimo ad ogni clamorosa iniziativa. C'é tanto in gioco. In primis per la nostra storia e per i nostri figli.

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Più che altro si deve pure andare oltre la vicenda stadio-clinica.

Come hanno detto è solo la punta dell'iceberg...pertanto il centro essiccamento fanghi x citarne uno non dovrà mai e poi mai nascere,serve coinvolge anche Narni visto che ci stanno di mezzo anche loro!!!

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10 minuti fa, Fedevox ha scritto:

Lettera POTENTISSIMA. O si risolve o l'Umbria per me può finire oggi. Grazie Marco documento feroce. Non si fanno più sconti, politici, mezze figure, comitati, fondazioni. Nomi e Cognomi. Siano chiari tutti i nemici di Terni. Prontissimo ad ogni clamorosa iniziativa. C'é tanto in gioco. In primis per la nostra storia e per i nostri figli.

Straquoto. Complimenti per la lettera e per il lavoro che c’è dietro. Da lontano e limitandomi a leggere ed ascoltare, resto scettico sulla possibilità di coinvolgimento in azioni serie da parte della piazza, troppi distinguo (per carità, legittimi, ma che tendono secondo me ad essere influenzati da questioni ideologiche e a soffermarsi sulla pagliuzza, senza rendersi conto di che trave abbiamo di fronte) Spero di essere sonoramente smentito 

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come primo passo per attirare attenzione....io organizzerei una manifestazione corposa......tipo rave.....a colle dell'oro, poi dopo quanno stamo li vedemo.....

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2 ore fa, paolo65 ha scritto:

Sempre per assurdo. Ma a quel punto, non potrebbero intervenire anche altri pretendenti (ad esempio gli stessi che hanno cliniche a PG), sempre per il principio della libera concorrenza? Insomma, come la giri, mi sembra comunque un percorso ad ostacoli dall'esito finale incerto.

Certo che potrebbero concorrere ma come ho scritto in altro post, sia il TAR (non un pinco pallino qualsiasi) che la commissione regionale hanno detto a chiare lettere che il principio di prossimità è un elemento preponderante. E' chiaro che su Terni potrebbero gareggiare anche cliniche di Perugia, ma come farebbero a concedere il convenzionamento ad una clinica che sta a 80 km e costringere i Ternani ad andare su quando potrebbero averne una qui? Fino ad oggi è andata così, ma solo perchè da Terni non era mai arrivata alcuna richiesta. Bandecchi sta rompendo i coglioni non poco, cosa che i Ternani purtroppo non hanno mai fatto, anche per l'insulsa classe politica che ci rappresenta.

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18 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Certo che potrebbero concorrere ma come ho scritto in altro post, sia il TAR (non un pinco pallino qualsiasi) che la commissione regionale hanno detto a chiare lettere che il principio di prossimità è un elemento preponderante. E' chiaro che su Terni potrebbero gareggiare anche cliniche di Perugia, ma come farebbero a concedere il convenzionamento ad una clinica che sta a 80 km e costringere i Ternani ad andare su quando potrebbero averne una qui? Fino ad oggi è andata così, ma solo perchè da Terni non era mai arrivata alcuna richiesta. Bandecchi sta rompendo i coglioni non poco, cosa che i Ternani purtroppo non hanno mai fatto, anche per l'insulsa classe politica che ci rappresenta.

Intendo altri che vogliano costruire una clinica qui, ternani e non

Modificato da paolo65

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6 ore fa, ruber-viridis draco ha scritto:

hai capito male

La Regione individua sulla base delle scelte operate in campo sanitario quali sono le prestazioni che, o per eccessivo costo, o per mancanza di strutture e/o personale, devono essere convenzionate con strutture private ad un costo ovviamente inferiore a quello che il SSN sosterrebbe se le facesse in proprio (se no è tutto un cazzo).
Ad oggi le uniche strutture private che si sono convenzionate sono 5 e sono tutte a Perugia.
Di nuovo c'è, che sia il TAR che la Commissione Regionale, hanno espresso il parere che nella scelta della struttura privata da convenzionare si debba tenere conto del principio di prossimità (credo che sia chiaro cosa significhi).
Questo parere ha fatto drizzare i peli sulla schiena alle 5 cliniche perugine che fatturano 30 milioni di € all'anno di cui una parte arriva da Terni.
Ne consegue il tentativo massone di bloccare tutto, servendosi ovviamente di politici sia stranieri che perugini che anche ternani.

La tesi che la clinica di Terni andrebbe a togliere prestazioni e letti all'ospedale, capisci che non si regge, perchè nel PSR ci sono già le prestazioni che andranno ai privati.
Quello che cambia è solamente se i Ternani per averle potranno rimanere a Terni o dovranno recarsi a Perugia.

Poesse che ho capito male, spero abbia ragione @cacafocu quello che dice lui ha più senso e mi inquieta un poco di meno.

Ho il dubbio che tu invece non abbia chiarissimo come funziona il SSN e i suoi rapporti con il privato.

Speriamo bene, mo leggo quello che ha scritto longarinivattene che spero sia più chiaro de quello che penso io...

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18 minuti fa, paolo65 ha scritto:

Intendo altri che vogliano costruire una clinica qui, ternani e non

e soprattutto me pare improbabile che possano ridurre le convenzioni lassù, speramo bene.

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5 ore fa, longarinivattene! ha scritto:

Lettera aperta alla Regione Umbria, alla città di Terni e alle loro rappresentanze.

 

Neppure il parere da 40.000 euro, che alla fine si è ritorto contro gli stessi richiedenti risultando tutto fuorché tranciante, consiglia l’assessore Coletto dal persistere dai suoi pervicaci e ormai chiarissimi intenti ostativi verso il progetto stadio/clinica, culminati nelle ultime esilaranti dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza dei servizi “decisoria”.
Stendendo un velo pietoso sul resto, ci limitiamo a sottolineare la pretestuosita’ dell’aver affermato che la clinica sarebbe “il diciottesimo ospedale” umbro. 
Se nelle sue intenzioni c’era un tentativo (peraltro maldestro) di richiamare un generico, per quanto condivisibile, principio di semplificazione ed efficientazione del sistema sanitario di una regione di 800.000 abitanti, allora l’assessore Coletto inizi da subito a semplificare ed efficientare partendo da Perugia e la sua provincia, non certo da Terni e provincia che scontano DA SEMPRE ritardi e disparità che non sono più tollerabili! 
Inizino, lui e la Giunta, e pure di corsa e con un cronoprogramma chiaro  e stringente, il riequilibrio del Piano Sanitario Regionale che tenga conto del principio di prossimità, della regola dei 60 posti minimi previsti per le cliniche, del principio della specializzazione unica per ciascuna di esse e del rispetto - nelle cliniche ad oggi convenzionate - dei requisiti minimi previsti dalla Legge nazionale! 
Nella conferenza dei servizi l’unico parere contrario è risultato il suo mentre quelli di tutti gli altri compartimenti e uffici regionali e statali  sono stati tutti positivi.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che la realizzazione degli unici ospedali vecchi, obsoleti e insicuri quali il Santa Maria e quello Narni/Amelia sembrasi essersi persa nel porto delle nebbie, la misura non può essere che colma! 
Tali insopportabili atteggiamenti o sono frutto di inadeguatezza al ruolo ricoperto e a lui pagato anche dai Ternani o, ancor peggio, derivano da una ostilità per Terni e provincia e per le proprie sacrosante e legittime aspettative di cure e sviluppo, ancor più frustrate nella sanità pubblica che è giunta alla deriva nel corso del suo pessimo mandato politico in cui ha brillato di certo per il suo essere spessissimo impegnato fuori dall’Umbria dai molteplici incarichi assommati dal geometra veneto.
In ogni caso i 18.000 firmatari della petizione rivolta alla Presidente Tesei, pretendono le dimissioni dell’assessore Coletto o, in mancanza di questo gesto minimo di opportunità, la Presidente avochi  a se le deleghe alla Sanità nell’interesse collettivo, suo e della sua azione amministrativa, considerato che troppo spesso si è trovata in dissenso col suo assessore ma anch’ella senza mai discostarsene. 
Sollecitiamo anche il Presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, che già si è espresso sulle problematiche della Sanità umbra, alla costituzione di una commissione d’inchiesta che analizzi la situazione della Sanità nella nostra regione alla fine del 2019 confrontandola con l’attuale.
Parimenti, siamo altrettanto nauseati dalla completa latitanza di chi a livello locale, al posto nostro e a pieno titolo, doveva e dovrebbe rappresentare, tutelare, salvaguardare e promuovere gli interessi del territorio.
Ricordiamo agli smemorati che la Conferenza dei Servizi in regione è durata sei mesi, ben 180 giorni nel corso dei quali a Terni si è assistito al “festival del nulla” delle istituzioni e delle rappresentanze locali, una sorta di gioco a nascondino in cui tutti sono rimasti ben nascosti senza MAI mettere fuori la testa! 
Dove erano il Sindaco e la sua maggioranza quando c’era da rappresentare la rabbia e l’indignazione dei cittadini?
Dove erano le opposizioni - che adesso speculano sulle disgrazie di Terni quasi non vedessero l’ora di poterlo fare - quando c’era da compattarsi in un unico blocco nell’interesse della città, ivi compreso ed a maggior ragione oggi, adesso? 
Dove erano le (autoreferenziali) associazioni di categoria, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio che non hanno mai preso posizione sull’argomento?
Dove erano gli Ordini professionali sanitari quando si dibatteva di Sanità e di futuri assetti?
Dove erano i sindacati dei lavoratori? 
Dove era il settore bancario e la Fondazione Carit in testa, visto che si tratta di un progetto di pubblico interesse?
Forse la Fondazione era troppo indaffarata (del tutto legittimamente sia chiaro) a finanziare il corso di ottica per una manciata di iscritti, a revocare il contributo per il nuovo palazzetto, ad acquistare l’ex circolo Drago dalla famiglia Morelli che poi, insieme ad altra famiglia (anche in tal caso legittimamente) hanno promosso ricorso al TAR contro il nuovo centro sportivo della Ternana a Villa Palma, così venendo bloccata anche questa ulteriore iniziativa! 
Tre progetti utili e fondamentali per lo sviluppo della città che ne determinerebbero nuovi e virtuosi assetti socio-economici, uniti tra loro dal forte legame identitario dei ternani con la propria squadra di calcio, prima espressione sportiva cittadina, che per un motivo o per un altro vengono colpiti al cuore sia a Perugia che a Terni, anziché essere accolti con favore, semplificati, agevolati e difesi da tutte le componenti del tessuto sociale (repetita iuvant: sempre nel rispetto della legge e della legalità). 
La misura è davvero colma! 
La città e il suo sentire comune è ormai stanca di logiche corporative che in questi anni non hanno promosso lo sviluppo e l'interesse della comunità ma solo dei suoi ristretti gruppi di potere. 
Appare evidente la dicotomia tra chi persegue ancora queste asfittiche logiche di personale tornaconto e chi, maggioranza silenziosa per quanto ormai ben consapevole, vuole il bene e la promozione dell'intero territorio, dei servizi, delle opportunità di sviluppo e lavoro per le generazioni future, che da anni sono costrette ad emigrare altrove proprio a causa di tale triste contesto. 
Il progetto stadio/clinica è solo la punta di un iceberg e la Ternana la sua bandiera identitaria che dimostra in maniera incontrovertibile che i bisogni di questa città sono quelli che inseguono una visione di rinascita, di unità su progetti che possano accendere una speranza di futuro. 
Il dado è tratto e non basta ostacolarli nel tentativo di piegare le teste e rendere inermi i Ternani come per decenni è stato fatto in questa regione! 
IL VENTO ORMAI È ALTO, SOFFIA FORTE E NOI CI SIAMO E NON MOLLIAMO! 
Questo sentono nel cuore e nella testa i Ternani al contrario delle loro  rappresentanze dalle quali sono sempre più scollati, perché forse piegate e legate ai propri interessi corporativi e bloccate dalla paura del cambiamento, del nuovo, del forestiero, col risultato che tutto resta immutato sulla strada del declino da tempo intrapresa dalla città. 
O una volta per tutte escono dalla palude di quella visione provinciale e autoreferenziale che fino ad oggi li ha contraddistinti oppure per quanto ci riguarda possono pure loro, TUTTI INDISTINTAMENTE, togliere il disturbo dagli scranni che occupano in uno con l’assessore geometra paracadutato dal Veneto nel cuore (rosso)verde d’Italia. 
Terni non vi rimpiangerà.

Il Direttivo del CCTC

 

 

https://www.facebook.com/groups/276184549786185/permalink/1332713624133267/

Grazie mille per il tuo impegno e per il bene che hai per Terni.Pensare che con il tuo lavoro extra hai dovuto pure subire li cazziatoni della moglie questo ti fa' ancora più onore.😊😊.

Spero davvero che si riesca a coinvolgere il comitato Umbria Sud Terni - Spoleto e  una bella fetta della popolazione di Narni Amelia perché allora si' che sarebbe una vera rivoluzione contro quella collina demmerda!!

 

 

 

Modificato da mbriacu de viparo
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5 ore fa, longarinivattene! ha scritto:

Lettera aperta alla Regione Umbria, alla città di Terni e alle loro rappresentanze.

 

Neppure il parere da 40.000 euro, che alla fine si è ritorto contro gli stessi richiedenti risultando tutto fuorché tranciante, consiglia l’assessore Coletto dal persistere dai suoi pervicaci e ormai chiarissimi intenti ostativi verso il progetto stadio/clinica, culminati nelle ultime esilaranti dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza dei servizi “decisoria”.
Stendendo un velo pietoso sul resto, ci limitiamo a sottolineare la pretestuosita’ dell’aver affermato che la clinica sarebbe “il diciottesimo ospedale” umbro. 
Se nelle sue intenzioni c’era un tentativo (peraltro maldestro) di richiamare un generico, per quanto condivisibile, principio di semplificazione ed efficientazione del sistema sanitario di una regione di 800.000 abitanti, allora l’assessore Coletto inizi da subito a semplificare ed efficientare partendo da Perugia e la sua provincia, non certo da Terni e provincia che scontano DA SEMPRE ritardi e disparità che non sono più tollerabili! 
Inizino, lui e la Giunta, e pure di corsa e con un cronoprogramma chiaro  e stringente, il riequilibrio del Piano Sanitario Regionale che tenga conto del principio di prossimità, della regola dei 60 posti minimi previsti per le cliniche, del principio della specializzazione unica per ciascuna di esse e del rispetto - nelle cliniche ad oggi convenzionate - dei requisiti minimi previsti dalla Legge nazionale! 
Nella conferenza dei servizi l’unico parere contrario è risultato il suo mentre quelli di tutti gli altri compartimenti e uffici regionali e statali  sono stati tutti positivi.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che la realizzazione degli unici ospedali vecchi, obsoleti e insicuri quali il Santa Maria e quello Narni/Amelia sembrasi essersi persa nel porto delle nebbie, la misura non può essere che colma! 
Tali insopportabili atteggiamenti o sono frutto di inadeguatezza al ruolo ricoperto e a lui pagato anche dai Ternani o, ancor peggio, derivano da una ostilità per Terni e provincia e per le proprie sacrosante e legittime aspettative di cure e sviluppo, ancor più frustrate nella sanità pubblica che è giunta alla deriva nel corso del suo pessimo mandato politico in cui ha brillato di certo per il suo essere spessissimo impegnato fuori dall’Umbria dai molteplici incarichi assommati dal geometra veneto.
In ogni caso i 18.000 firmatari della petizione rivolta alla Presidente Tesei, pretendono le dimissioni dell’assessore Coletto o, in mancanza di questo gesto minimo di opportunità, la Presidente avochi  a se le deleghe alla Sanità nell’interesse collettivo, suo e della sua azione amministrativa, considerato che troppo spesso si è trovata in dissenso col suo assessore ma anch’ella senza mai discostarsene. 
Sollecitiamo anche il Presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, che già si è espresso sulle problematiche della Sanità umbra, alla costituzione di una commissione d’inchiesta che analizzi la situazione della Sanità nella nostra regione alla fine del 2019 confrontandola con l’attuale.
Parimenti, siamo altrettanto nauseati dalla completa latitanza di chi a livello locale, al posto nostro e a pieno titolo, doveva e dovrebbe rappresentare, tutelare, salvaguardare e promuovere gli interessi del territorio.
Ricordiamo agli smemorati che la Conferenza dei Servizi in regione è durata sei mesi, ben 180 giorni nel corso dei quali a Terni si è assistito al “festival del nulla” delle istituzioni e delle rappresentanze locali, una sorta di gioco a nascondino in cui tutti sono rimasti ben nascosti senza MAI mettere fuori la testa! 
Dove erano il Sindaco e la sua maggioranza quando c’era da rappresentare la rabbia e l’indignazione dei cittadini?
Dove erano le opposizioni - che adesso speculano sulle disgrazie di Terni quasi non vedessero l’ora di poterlo fare - quando c’era da compattarsi in un unico blocco nell’interesse della città, ivi compreso ed a maggior ragione oggi, adesso? 
Dove erano le (autoreferenziali) associazioni di categoria, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio che non hanno mai preso posizione sull’argomento?
Dove erano gli Ordini professionali sanitari quando si dibatteva di Sanità e di futuri assetti?
Dove erano i sindacati dei lavoratori? 
Dove era il settore bancario e la Fondazione Carit in testa, visto che si tratta di un progetto di pubblico interesse?
Forse la Fondazione era troppo indaffarata (del tutto legittimamente sia chiaro) a finanziare il corso di ottica per una manciata di iscritti, a revocare il contributo per il nuovo palazzetto, ad acquistare l’ex circolo Drago dalla famiglia Morelli che poi, insieme ad altra famiglia (anche in tal caso legittimamente) hanno promosso ricorso al TAR contro il nuovo centro sportivo della Ternana a Villa Palma, così venendo bloccata anche questa ulteriore iniziativa! 
Tre progetti utili e fondamentali per lo sviluppo della città che ne determinerebbero nuovi e virtuosi assetti socio-economici, uniti tra loro dal forte legame identitario dei ternani con la propria squadra di calcio, prima espressione sportiva cittadina, che per un motivo o per un altro vengono colpiti al cuore sia a Perugia che a Terni, anziché essere accolti con favore, semplificati, agevolati e difesi da tutte le componenti del tessuto sociale (repetita iuvant: sempre nel rispetto della legge e della legalità). 
La misura è davvero colma! 
La città e il suo sentire comune è ormai stanca di logiche corporative che in questi anni non hanno promosso lo sviluppo e l'interesse della comunità ma solo dei suoi ristretti gruppi di potere. 
Appare evidente la dicotomia tra chi persegue ancora queste asfittiche logiche di personale tornaconto e chi, maggioranza silenziosa per quanto ormai ben consapevole, vuole il bene e la promozione dell'intero territorio, dei servizi, delle opportunità di sviluppo e lavoro per le generazioni future, che da anni sono costrette ad emigrare altrove proprio a causa di tale triste contesto. 
Il progetto stadio/clinica è solo la punta di un iceberg e la Ternana la sua bandiera identitaria che dimostra in maniera incontrovertibile che i bisogni di questa città sono quelli che inseguono una visione di rinascita, di unità su progetti che possano accendere una speranza di futuro. 
Il dado è tratto e non basta ostacolarli nel tentativo di piegare le teste e rendere inermi i Ternani come per decenni è stato fatto in questa regione! 
IL VENTO ORMAI È ALTO, SOFFIA FORTE E NOI CI SIAMO E NON MOLLIAMO! 
Questo sentono nel cuore e nella testa i Ternani al contrario delle loro  rappresentanze dalle quali sono sempre più scollati, perché forse piegate e legate ai propri interessi corporativi e bloccate dalla paura del cambiamento, del nuovo, del forestiero, col risultato che tutto resta immutato sulla strada del declino da tempo intrapresa dalla città. 
O una volta per tutte escono dalla palude di quella visione provinciale e autoreferenziale che fino ad oggi li ha contraddistinti oppure per quanto ci riguarda possono pure loro, TUTTI INDISTINTAMENTE, togliere il disturbo dagli scranni che occupano in uno con l’assessore geometra paracadutato dal Veneto nel cuore (rosso)verde d’Italia. 
Terni non vi rimpiangerà.

Il Direttivo del CCTC

 

 

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Qualcuno di noi ha scritto: speriamo che questo comunicato non sia solo un pezzo di carta destinato a rimanere nel dimenticatoio.

Io ritengo che questo comunicato debba essere scolpito nella roccia, esso è un manifesto, che mette in evidenza tutti i soprusi subiti nel corso degli anni in questa città. La misura è colma, dobbiamo essere pronti a rivendicare i nostri interessi, dobbiamo essere vigili e attivi.Oggi si decide del nostro futuro.

 

 

 

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19 ore fa, longarinivattene! ha scritto:

Lettera aperta alla Regione Umbria, alla città di Terni e alle loro rappresentanze.

 

Neppure il parere da 40.000 euro, che alla fine si è ritorto contro gli stessi richiedenti risultando tutto fuorché tranciante, consiglia l’assessore Coletto dal persistere dai suoi pervicaci e ormai chiarissimi intenti ostativi verso il progetto stadio/clinica, culminati nelle ultime esilaranti dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza dei servizi “decisoria”.
Stendendo un velo pietoso sul resto, ci limitiamo a sottolineare la pretestuosita’ dell’aver affermato che la clinica sarebbe “il diciottesimo ospedale” umbro. 
Se nelle sue intenzioni c’era un tentativo (peraltro maldestro) di richiamare un generico, per quanto condivisibile, principio di semplificazione ed efficientazione del sistema sanitario di una regione di 800.000 abitanti, allora l’assessore Coletto inizi da subito a semplificare ed efficientare partendo da Perugia e la sua provincia, non certo da Terni e provincia che scontano DA SEMPRE ritardi e disparità che non sono più tollerabili! 
Inizino, lui e la Giunta, e pure di corsa e con un cronoprogramma chiaro  e stringente, il riequilibrio del Piano Sanitario Regionale che tenga conto del principio di prossimità, della regola dei 60 posti minimi previsti per le cliniche, del principio della specializzazione unica per ciascuna di esse e del rispetto - nelle cliniche ad oggi convenzionate - dei requisiti minimi previsti dalla Legge nazionale! 
Nella conferenza dei servizi l’unico parere contrario è risultato il suo mentre quelli di tutti gli altri compartimenti e uffici regionali e statali  sono stati tutti positivi.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che la realizzazione degli unici ospedali vecchi, obsoleti e insicuri quali il Santa Maria e quello Narni/Amelia sembrasi essersi persa nel porto delle nebbie, la misura non può essere che colma! 
Tali insopportabili atteggiamenti o sono frutto di inadeguatezza al ruolo ricoperto e a lui pagato anche dai Ternani o, ancor peggio, derivano da una ostilità per Terni e provincia e per le proprie sacrosante e legittime aspettative di cure e sviluppo, ancor più frustrate nella sanità pubblica che è giunta alla deriva nel corso del suo pessimo mandato politico in cui ha brillato di certo per il suo essere spessissimo impegnato fuori dall’Umbria dai molteplici incarichi assommati dal geometra veneto.
In ogni caso i 18.000 firmatari della petizione rivolta alla Presidente Tesei, pretendono le dimissioni dell’assessore Coletto o, in mancanza di questo gesto minimo di opportunità, la Presidente avochi  a se le deleghe alla Sanità nell’interesse collettivo, suo e della sua azione amministrativa, considerato che troppo spesso si è trovata in dissenso col suo assessore ma anch’ella senza mai discostarsene. 
Sollecitiamo anche il Presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, che già si è espresso sulle problematiche della Sanità umbra, alla costituzione di una commissione d’inchiesta che analizzi la situazione della Sanità nella nostra regione alla fine del 2019 confrontandola con l’attuale.
Parimenti, siamo altrettanto nauseati dalla completa latitanza di chi a livello locale, al posto nostro e a pieno titolo, doveva e dovrebbe rappresentare, tutelare, salvaguardare e promuovere gli interessi del territorio.
Ricordiamo agli smemorati che la Conferenza dei Servizi in regione è durata sei mesi, ben 180 giorni nel corso dei quali a Terni si è assistito al “festival del nulla” delle istituzioni e delle rappresentanze locali, una sorta di gioco a nascondino in cui tutti sono rimasti ben nascosti senza MAI mettere fuori la testa! 
Dove erano il Sindaco e la sua maggioranza quando c’era da rappresentare la rabbia e l’indignazione dei cittadini?
Dove erano le opposizioni - che adesso speculano sulle disgrazie di Terni quasi non vedessero l’ora di poterlo fare - quando c’era da compattarsi in un unico blocco nell’interesse della città, ivi compreso ed a maggior ragione oggi, adesso? 
Dove erano le (autoreferenziali) associazioni di categoria, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio che non hanno mai preso posizione sull’argomento?
Dove erano gli Ordini professionali sanitari quando si dibatteva di Sanità e di futuri assetti?
Dove erano i sindacati dei lavoratori? 
Dove era il settore bancario e la Fondazione Carit in testa, visto che si tratta di un progetto di pubblico interesse?
Forse la Fondazione era troppo indaffarata (del tutto legittimamente sia chiaro) a finanziare il corso di ottica per una manciata di iscritti, a revocare il contributo per il nuovo palazzetto, ad acquistare l’ex circolo Drago dalla famiglia Morelli che poi, insieme ad altra famiglia (anche in tal caso legittimamente) hanno promosso ricorso al TAR contro il nuovo centro sportivo della Ternana a Villa Palma, così venendo bloccata anche questa ulteriore iniziativa! 
Tre progetti utili e fondamentali per lo sviluppo della città che ne determinerebbero nuovi e virtuosi assetti socio-economici, uniti tra loro dal forte legame identitario dei ternani con la propria squadra di calcio, prima espressione sportiva cittadina, che per un motivo o per un altro vengono colpiti al cuore sia a Perugia che a Terni, anziché essere accolti con favore, semplificati, agevolati e difesi da tutte le componenti del tessuto sociale (repetita iuvant: sempre nel rispetto della legge e della legalità). 
La misura è davvero colma! 
La città e il suo sentire comune è ormai stanca di logiche corporative che in questi anni non hanno promosso lo sviluppo e l'interesse della comunità ma solo dei suoi ristretti gruppi di potere. 
Appare evidente la dicotomia tra chi persegue ancora queste asfittiche logiche di personale tornaconto e chi, maggioranza silenziosa per quanto ormai ben consapevole, vuole il bene e la promozione dell'intero territorio, dei servizi, delle opportunità di sviluppo e lavoro per le generazioni future, che da anni sono costrette ad emigrare altrove proprio a causa di tale triste contesto. 
Il progetto stadio/clinica è solo la punta di un iceberg e la Ternana la sua bandiera identitaria che dimostra in maniera incontrovertibile che i bisogni di questa città sono quelli che inseguono una visione di rinascita, di unità su progetti che possano accendere una speranza di futuro. 
Il dado è tratto e non basta ostacolarli nel tentativo di piegare le teste e rendere inermi i Ternani come per decenni è stato fatto in questa regione! 
IL VENTO ORMAI È ALTO, SOFFIA FORTE E NOI CI SIAMO E NON MOLLIAMO! 
Questo sentono nel cuore e nella testa i Ternani al contrario delle loro  rappresentanze dalle quali sono sempre più scollati, perché forse piegate e legate ai propri interessi corporativi e bloccate dalla paura del cambiamento, del nuovo, del forestiero, col risultato che tutto resta immutato sulla strada del declino da tempo intrapresa dalla città. 
O una volta per tutte escono dalla palude di quella visione provinciale e autoreferenziale che fino ad oggi li ha contraddistinti oppure per quanto ci riguarda possono pure loro, TUTTI INDISTINTAMENTE, togliere il disturbo dagli scranni che occupano in uno con l’assessore geometra paracadutato dal Veneto nel cuore (rosso)verde d’Italia. 
Terni non vi rimpiangerà.

Il Direttivo del CCTC

 

 

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Parole durissime e giuste.

Bravissimi...

 

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Grandissimi

 

 

Copio che repetita iuvant

 

 

  19 ore fa, longarinivattene! ha scritto:

Lettera aperta alla Regione Umbria, alla città di Terni e alle loro rappresentanze.

 

Neppure il parere da 40.000 euro, che alla fine si è ritorto contro gli stessi richiedenti risultando tutto fuorché tranciante, consiglia l’assessore Coletto dal persistere dai suoi pervicaci e ormai chiarissimi intenti ostativi verso il progetto stadio/clinica, culminati nelle ultime esilaranti dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza dei servizi “decisoria”.
Stendendo un velo pietoso sul resto, ci limitiamo a sottolineare la pretestuosita’ dell’aver affermato che la clinica sarebbe “il diciottesimo ospedale” umbro. 
Se nelle sue intenzioni c’era un tentativo (peraltro maldestro) di richiamare un generico, per quanto condivisibile, principio di semplificazione ed efficientazione del sistema sanitario di una regione di 800.000 abitanti, allora l’assessore Coletto inizi da subito a semplificare ed efficientare partendo da Perugia e la sua provincia, non certo da Terni e provincia che scontano DA SEMPRE ritardi e disparità che non sono più tollerabili! 
Inizino, lui e la Giunta, e pure di corsa e con un cronoprogramma chiaro  e stringente, il riequilibrio del Piano Sanitario Regionale che tenga conto del principio di prossimità, della regola dei 60 posti minimi previsti per le cliniche, del principio della specializzazione unica per ciascuna di esse e del rispetto - nelle cliniche ad oggi convenzionate - dei requisiti minimi previsti dalla Legge nazionale! 
Nella conferenza dei servizi l’unico parere contrario è risultato il suo mentre quelli di tutti gli altri compartimenti e uffici regionali e statali  sono stati tutti positivi.
Se a tutto ciò poi aggiungiamo che la realizzazione degli unici ospedali vecchi, obsoleti e insicuri quali il Santa Maria e quello Narni/Amelia sembrasi essersi persa nel porto delle nebbie, la misura non può essere che colma! 
Tali insopportabili atteggiamenti o sono frutto di inadeguatezza al ruolo ricoperto e a lui pagato anche dai Ternani o, ancor peggio, derivano da una ostilità per Terni e provincia e per le proprie sacrosante e legittime aspettative di cure e sviluppo, ancor più frustrate nella sanità pubblica che è giunta alla deriva nel corso del suo pessimo mandato politico in cui ha brillato di certo per il suo essere spessissimo impegnato fuori dall’Umbria dai molteplici incarichi assommati dal geometra veneto.
In ogni caso i 18.000 firmatari della petizione rivolta alla Presidente Tesei, pretendono le dimissioni dell’assessore Coletto o, in mancanza di questo gesto minimo di opportunità, la Presidente avochi  a se le deleghe alla Sanità nell’interesse collettivo, suo e della sua azione amministrativa, considerato che troppo spesso si è trovata in dissenso col suo assessore ma anch’ella senza mai discostarsene. 
Sollecitiamo anche il Presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, che già si è espresso sulle problematiche della Sanità umbra, alla costituzione di una commissione d’inchiesta che analizzi la situazione della Sanità nella nostra regione alla fine del 2019 confrontandola con l’attuale.
Parimenti, siamo altrettanto nauseati dalla completa latitanza di chi a livello locale, al posto nostro e a pieno titolo, doveva e dovrebbe rappresentare, tutelare, salvaguardare e promuovere gli interessi del territorio.
Ricordiamo agli smemorati che la Conferenza dei Servizi in regione è durata sei mesi, ben 180 giorni nel corso dei quali a Terni si è assistito al “festival del nulla” delle istituzioni e delle rappresentanze locali, una sorta di gioco a nascondino in cui tutti sono rimasti ben nascosti senza MAI mettere fuori la testa! 
Dove erano il Sindaco e la sua maggioranza quando c’era da rappresentare la rabbia e l’indignazione dei cittadini?
Dove erano le opposizioni - che adesso speculano sulle disgrazie di Terni quasi non vedessero l’ora di poterlo fare - quando c’era da compattarsi in un unico blocco nell’interesse della città, ivi compreso ed a maggior ragione oggi, adesso? 
Dove erano le (autoreferenziali) associazioni di categoria, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio che non hanno mai preso posizione sull’argomento?
Dove erano gli Ordini professionali sanitari quando si dibatteva di Sanità e di futuri assetti?
Dove erano i sindacati dei lavoratori? 
Dove era il settore bancario e la Fondazione Carit in testa, visto che si tratta di un progetto di pubblico interesse?
Forse la Fondazione era troppo indaffarata (del tutto legittimamente sia chiaro) a finanziare il corso di ottica per una manciata di iscritti, a revocare il contributo per il nuovo palazzetto, ad acquistare l’ex circolo Drago dalla famiglia Morelli che poi, insieme ad altra famiglia (anche in tal caso legittimamente) hanno promosso ricorso al TAR contro il nuovo centro sportivo della Ternana a Villa Palma, così venendo bloccata anche questa ulteriore iniziativa! 
Tre progetti utili e fondamentali per lo sviluppo della città che ne determinerebbero nuovi e virtuosi assetti socio-economici, uniti tra loro dal forte legame identitario dei ternani con la propria squadra di calcio, prima espressione sportiva cittadina, che per un motivo o per un altro vengono colpiti al cuore sia a Perugia che a Terni, anziché essere accolti con favore, semplificati, agevolati e difesi da tutte le componenti del tessuto sociale (repetita iuvant: sempre nel rispetto della legge e della legalità). 
La misura è davvero colma! 
La città e il suo sentire comune è ormai stanca di logiche corporative che in questi anni non hanno promosso lo sviluppo e l'interesse della comunità ma solo dei suoi ristretti gruppi di potere. 
Appare evidente la dicotomia tra chi persegue ancora queste asfittiche logiche di personale tornaconto e chi, maggioranza silenziosa per quanto ormai ben consapevole, vuole il bene e la promozione dell'intero territorio, dei servizi, delle opportunità di sviluppo e lavoro per le generazioni future, che da anni sono costrette ad emigrare altrove proprio a causa di tale triste contesto. 
Il progetto stadio/clinica è solo la punta di un iceberg e la Ternana la sua bandiera identitaria che dimostra in maniera incontrovertibile che i bisogni di questa città sono quelli che inseguono una visione di rinascita, di unità su progetti che possano accendere una speranza di futuro. 
Il dado è tratto e non basta ostacolarli nel tentativo di piegare le teste e rendere inermi i Ternani come per decenni è stato fatto in questa regione! 
IL VENTO ORMAI È ALTO, SOFFIA FORTE E NOI CI SIAMO E NON MOLLIAMO! 
Questo sentono nel cuore e nella testa i Ternani al contrario delle loro  rappresentanze dalle quali sono sempre più scollati, perché forse piegate e legate ai propri interessi corporativi e bloccate dalla paura del cambiamento, del nuovo, del forestiero, col risultato che tutto resta immutato sulla strada del declino da tempo intrapresa dalla città. 
O una volta per tutte escono dalla palude di quella visione provinciale e autoreferenziale che fino ad oggi li ha contraddistinti oppure per quanto ci riguarda possono pure loro, TUTTI INDISTINTAMENTE, togliere il disturbo dagli scranni che occupano in uno con l’assessore geometra paracadutato dal Veneto nel cuore (rosso)verde d’Italia. 
Terni non vi rimpiangerà.

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Entro con difficoltà nel dibattito stadio-clinica perchè non sono un esperto e mi muovo male tra tecnicismi giuridici. Però una cosa la voglio dire, al di la della mia disistima per l'attuale colore politico che governa la regione.  A me sembra che il problema sia andato ben oltre il gioco del calcio e la Ternana sia diventato un grimaldello per scardinare le difese corporative di una Regione consorteria di persone legate da comuni interessi affaristici e protette da un geloso riserbo. Passare dall'immobilismo colpevole di poteri conservativi al dinamismo di un imprenditore ( che a sua volta è portatore di altri poteri e idee politiche) che investe una grande quantità di milioni di euro nel territorio ternano lascia pochi dubbi in merito, scelgo la seconda ipotesi. I primi si conoscono bene il secondo lo dobbiamo ancora "esaminare" nei fatti. Una cosa è certa si è finalmente presa consapevolezza di come la Regione sia stata governata, nulla sarà più come prima. Si è scoperchiato il vaso di Pandora che conteneva tutti i mali nascosti. Il comportamento della Regione nei confronti di Terni è stato un comportamento immorale!!

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7 minuti fa, INPS rossoverde ha scritto:

Entro con difficoltà nel dibattito stadio-clinica perchè non sono un esperto e mi muovo male tra tecnicismi giuridici. Però una cosa la voglio dire, al di la della mia disistima per l'attuale colore politico che governa la regione.  A me sembra che il problema sia andato ben oltre il gioco del calcio e la Ternana sia diventato un grimaldello per scardinare le difese corporative di una Regione consorteria di persone legate da comuni interessi affaristici e protette da un geloso riserbo. Passare dall'immobilismo colpevole di poteri conservativi al dinamismo di un imprenditore ( che a sua volta è portatore di altri poteri e idee politiche) che investe una grande quantità di milioni di euro nel territorio ternano lascia pochi dubbi in merito, scelgo la seconda ipotesi. I primi si conoscono bene il secondo lo dobbiamo ancora "esaminare" nei fatti. Una cosa è certa si è finalmente presa consapevolezza di come la Regione sia stata governata, nulla sarà più come prima. Si è scoperchiato il vaso di Pandora che conteneva tutti i mali nascosti. Il comportamento della Regione nei confronti di Terni è stato un comportamento immorale!!

Non da ora. Da sempre. 

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