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8 ore fa, Semprerossoverde ha scritto:

Vi leggo sempre con piacere, ma vedo che ancora le cose non sono chiare, nonostante tutte le mie spiegazioni che ho elargito gratis 🤣

Vedo di essere chiaro una volta per tutte.

Ammesso che le indiscrezioni di stampa siano corrette, il parere espresso dal consulente non poteva essere che quello. Ve lo avevo anticipato gratis già da mesi alla modica cifra di zero euro.

La legge stadi si occupa di bypassare le procedure urbanistiche per il rilascio delle autorizzazioni a costruire, non riguarda autorizzazioni di altra natura, per le quali restano in vigore le regole al momento vigenti.

Ho letto da più parti che la domanda posta a Balduzzi sarebbe scorretta, invece quella fatta è la domanda giusta. Può un convenzionamento essere deliberato prima che la struttura sanitaria sia operativa? La risposta non poteva che essere NO.

Perchè questa E' la domanda, l'unica da farsi? Cerco di rispiegarlo in termini più chiari.

Alla base della legge stadi c'è una cosa che si chiama concessione.  La concessione è un atto con cui una parte pubblica concede un bene pubblico in gestione temporanea ad un privato che, a sue spese e rischio, provvede a valorizzarlo traendone i frutti, per poi restituirlo, valorizzato alla scadenza della concessione.

Chiaramente il concedente pubblico deve accertarsi che il progetto proposto dal privato sia economicamente sostenibile, cioè in grado di provvedere agli investimenti attesi, pagare gli oneri concessori (canoni) e mantenere il bene pubblico in condizioni da poter essere restituito, valorizzato, alla disponibilità dell'ente pubblico al termine della concessione. Lo strumento che si utilizza per valutare la bontà del progetto alla base della concessione è il PEF (Piano Economico Finanziario), che serve a dimostrare la sostenibilità finanziaria del progetto, a garanzia del valore del bene pubblico concesso alla disponibilità del privato.

Il problema è che il PEF presentato per la concessione delle stadio e delle aree di proprietà pubblica, basa la sostenibilità del progetto sul convenzionamento di 100 posti letto della clinica. Quindi questa sostenibilità si basa su un atto che non solo al momento non è disponibile, ma è per sua natura incerto. E non si tratta di una normale incertezza di mercato, che è contemplata dal PEF se fatto bene. ma si tratta di una autorizzazione dipendente da fattori discrezionali di terzi (nel nostro caso dalla Regione Umbria) non controllabili da Bandecchi. Ho letto il parallelismo con le licenze commerciali. Ricordo che le aree commerciali comprese nel progetto stadio consistono in immobili destinati all'affitto. La ternana non esercisce l'attività commerciale, quindi le licenze non sono un suo onere. La ternana affitta gli spazi. Inoltre la legge stadi si occupa di garantire la destinazione d'uso di quegli spazi ad attività commerciale in deroga alle normali procedure urbanistiche. Quindi per occuparli basta una licenza commerciale che l'ente non ha la discrezionalità di rifiutare. Mi spiego meglio. I comuni agiscono sulla regolamentazione del commercio utilizzando la leva urbanistica della regolamentazione degli spazi a questo destinati. Ma una volta che uno spazio è destinato al commercio non è che Coop o Esselunga devono richiedere al comune una licenza commerciale per occuparli che l'ente può rifiutare. Nel caso della clinica è  l'opposto. I muri si costruiscono, ma il convenzionamento è discrezionale. Perchè? Perchè dipende dalla quantità di risorse che ogni regione dedica al convenzionamento di strutture esterne che, al limite, può anche essere zero.

Capito ciò risulta chiaro che il PEF così articolato non ha i requisiti di sostenibilità finanziaria richiesti da una concessione pubblica, poichè la principale fonte di reddito è condizionata ad un atto discrezionale di terzi non prevedibile. Quindi nessun amministratore pubblico potrebbe concedere un bene pubblico in gestione ad un privato il cui progetto è a rischio fallimento. Per questo la domanda fatta a Balduzzi è la chiave: fosse stato possibile convenzionare prima di ottenere la concessione, il PEF avrebbe una solidità inoppugnabile. Così com'è, invece, il PEF fa acqua.

Cosa fare? Come già detto anche senza 40K euro di parcella, basterebbe che la sostenibilità finanziaria del progetto fosse svincolata dal convenzionamento (non dalla clinica, chè è una normale impresa privata con i rischi ad essa associata). In quel caso sarebbe impossibile per la CdS esprimere parere negativo. Il convenzionamento potrebbe comunque avvenire in seguito seguendo le regole vigenti. Spero questa volta di essere stato chiaro, sempre tenendo a mente che le vie del Signore sono comunque infinite.

ottima disamina che chiarisce inequivocabilmente il tutto, il mio dubbio è che quanto fatto da Bandecchi sia stata una forzatura del tipo il progetto porta ad un ni! fai stadio e clinica senza vincolarlo alla convenzione che comunque arriverà per ribilanciare i posti letto merdugia Terni 

pole esse?

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35 minuti fa, Semprerossoverde ha scritto:

Perché avrebbe dovuto

1) ottenere dal comune di Terni il cambio di destinazione d'uso dei terreni

2) ottenere dal comune di Terni la modifica del prg con l'aumento degli indici di edificabilità per l'area

3) ottenere il permesso a costruire ottemperando a tutti gli obblighi di legge previsti (via, Vas etc)

4) costruire la clinica e richiedere l'autorizzazione ad operare

5) procedere alla richiesta di convenzionamento 

6) ottenere l'inclusione della proposta di convenzonamento nel piano sanitario regionale

7) concorrere con altri alla ripartizione delle risorse pubbliche destinate alla sanità convenzionata e vedere quello che riusciva a spuntare

La legge stadi ti fa saltare i punti da 1 a 3.

Bandecchi voleva saltarli tutti

Ah okk ho capito, grazie per la delucidazione.

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8 ore fa, Semprerossoverde ha scritto:

Vi leggo sempre con piacere, ma vedo che ancora le cose non sono chiare, nonostante tutte le mie spiegazioni che ho elargito gratis 🤣

Vedo di essere chiaro una volta per tutte.

Ammesso che le indiscrezioni di stampa siano corrette, il parere espresso dal consulente non poteva essere che quello. Ve lo avevo anticipato gratis già da mesi alla modica cifra di zero euro.

La legge stadi si occupa di bypassare le procedure urbanistiche per il rilascio delle autorizzazioni a costruire, non riguarda autorizzazioni di altra natura, per le quali restano in vigore le regole al momento vigenti.

Ho letto da più parti che la domanda posta a Balduzzi sarebbe scorretta, invece quella fatta è la domanda giusta. Può un convenzionamento essere deliberato prima che la struttura sanitaria sia operativa? La risposta non poteva che essere NO.

Perchè questa E' la domanda, l'unica da farsi? Cerco di rispiegarlo in termini più chiari.

Alla base della legge stadi c'è una cosa che si chiama concessione.  La concessione è un atto con cui una parte pubblica concede un bene pubblico in gestione temporanea ad un privato che, a sue spese e rischio, provvede a valorizzarlo traendone i frutti, per poi restituirlo, valorizzato alla scadenza della concessione.

Chiaramente il concedente pubblico deve accertarsi che il progetto proposto dal privato sia economicamente sostenibile, cioè in grado di provvedere agli investimenti attesi, pagare gli oneri concessori (canoni) e mantenere il bene pubblico in condizioni da poter essere restituito, valorizzato, alla disponibilità dell'ente pubblico al termine della concessione. Lo strumento che si utilizza per valutare la bontà del progetto alla base della concessione è il PEF (Piano Economico Finanziario), che serve a dimostrare la sostenibilità finanziaria del progetto, a garanzia del valore del bene pubblico concesso alla disponibilità del privato.

Il problema è che il PEF presentato per la concessione delle stadio e delle aree di proprietà pubblica, basa la sostenibilità del progetto sul convenzionamento di 100 posti letto della clinica. Quindi questa sostenibilità si basa su un atto che non solo al momento non è disponibile, ma è per sua natura incerto. E non si tratta di una normale incertezza di mercato, che è contemplata dal PEF se fatto bene. ma si tratta di una autorizzazione dipendente da fattori discrezionali di terzi (nel nostro caso dalla Regione Umbria) non controllabili da Bandecchi. Ho letto il parallelismo con le licenze commerciali. Ricordo che le aree commerciali comprese nel progetto stadio consistono in immobili destinati all'affitto. La ternana non esercisce l'attività commerciale, quindi le licenze non sono un suo onere. La ternana affitta gli spazi. Inoltre la legge stadi si occupa di garantire la destinazione d'uso di quegli spazi ad attività commerciale in deroga alle normali procedure urbanistiche. Quindi per occuparli basta una licenza commerciale che l'ente non ha la discrezionalità di rifiutare. Mi spiego meglio. I comuni agiscono sulla regolamentazione del commercio utilizzando la leva urbanistica della regolamentazione degli spazi a questo destinati. Ma una volta che uno spazio è destinato al commercio non è che Coop o Esselunga devono richiedere al comune una licenza commerciale per occuparli che l'ente può rifiutare. Nel caso della clinica è  l'opposto. I muri si costruiscono, ma il convenzionamento è discrezionale. Perchè? Perchè dipende dalla quantità di risorse che ogni regione dedica al convenzionamento di strutture esterne che, al limite, può anche essere zero.

Capito ciò risulta chiaro che il PEF così articolato non ha i requisiti di sostenibilità finanziaria richiesti da una concessione pubblica, poichè la principale fonte di reddito è condizionata ad un atto discrezionale di terzi non prevedibile. Quindi nessun amministratore pubblico potrebbe concedere un bene pubblico in gestione ad un privato il cui progetto è a rischio fallimento. Per questo la domanda fatta a Balduzzi è la chiave: fosse stato possibile convenzionare prima di ottenere la concessione, il PEF avrebbe una solidità inoppugnabile. Così com'è, invece, il PEF fa acqua.

Cosa fare? Come già detto anche senza 40K euro di parcella, basterebbe che la sostenibilità finanziaria del progetto fosse svincolata dal convenzionamento (non dalla clinica, chè è una normale impresa privata con i rischi ad essa associata). In quel caso sarebbe impossibile per la CdS esprimere parere negativo. Il convenzionamento potrebbe comunque avvenire in seguito seguendo le regole vigenti. Spero questa volta di essere stato chiaro, sempre tenendo a mente che le vie del Signore sono comunque infinite.

ti ringrazio della spiegazione.

Tu affermi, senza dubbio correttamente, che le entrate economiche che sostengono il PEF sono incerte in quanto subordinate al buon fine della convenzionamento, che dipende da decisioni di terzi.

volevo fare una domanda: ma nel caso in cui la sostenibilità economica fosse data da aree commerciali (ad esempio il Palaterni), anche in quel caso c'è il rischio, dovuto all'azione di terzi, che le aree non vengano effettivamente affittate, che le attività terze locatarie siano insolventi, ecc.... insomma non direi che ci sia la certezza di affittare (e riscuotere) tutte le aree commerciali per tutto il tempo.

la domanda è: quale è la differenza, in riferimento alla sostenibilità del PEF, tra il rischio di non ottenere l'accreditamento a causa di azioni di terzi e il rischio di non affittare aree commerciali, sempre a causa di eventi non nel controllo dell'imprenditore proponente?

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58 minuti fa, sololaternana ha scritto:

ti ringrazio della spiegazione.

Tu affermi, senza dubbio correttamente, che le entrate economiche che sostengono il PEF sono incerte in quanto subordinate al buon fine della convenzionamento, che dipende da decisioni di terzi.

volevo fare una domanda: ma nel caso in cui la sostenibilità economica fosse data da aree commerciali (ad esempio il Palaterni), anche in quel caso c'è il rischio, dovuto all'azione di terzi, che le aree non vengano effettivamente affittate, che le attività terze locatarie siano insolventi, ecc.... insomma non direi che ci sia la certezza di affittare (e riscuotere) tutte le aree commerciali per tutto il tempo.

la domanda è: quale è la differenza, in riferimento alla sostenibilità del PEF, tra il rischio di non ottenere l'accreditamento a causa di azioni di terzi e il rischio di non affittare aree commerciali, sempre a causa di eventi non nel controllo dell'imprenditore proponente?

Che un conto è il rischio di impresa, che fa parte del gioco, un conto che tu pretendi di fare un business senza averne i requisiti.

Non affittare spazi oppure avere un giro di affari inferiore al previsto fa parte del rischio di impresa, pretendere di esercitare una attività per la quale non hai i requisiti significa inventare. Al momento i ricavi da convenzionamento devono essere considerati inventati, che è diverso dallo sbagliare una previsione (rischio di impresa).

Ricordo a tutti che il PEF è necessario in questo caso perchè si tratta di una concessione pubblica. Avesse costruito da zero su terreno privato il PEF non ci sarebbe stato. Tuttavia qui si deve guardare la sostanza, non la forma. Se Bandecchi afferma che l'unico modo per rendere sostenibile economicamente il progetto è quello di convenzionare 100 posti letto significa che lo stadio di per se è economicamente insostenibile PEF o meno.

Ne deriva che il progetto stadio è fatto male (come del resto la legge sugli stadi). E' assurdo pensare che un'opera di valorizzazione di una impresa (la ternana calcio spa) sia economicamente insostenibile senza il sostegno di un altro investimento a favore di un'impresa che nulla a che vedere con il calcio (la clinica). Questo vulnus di fondo è non solo tollerato, ma favorito dalla legge stadi, che invece di imporre l'economicità intrinseca dell'investimento, favorisce investimenti antieconomici compensando la distruzione di valore dello stadio con la creazione di valore in altri ambiti che nulla hanno a che fare ne con l'interesse pubblico ne con l'interesse privato del club.

Ma questo è un altro discorso

Modificato da Semprerossoverde

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19 minuti fa, Semprerossoverde ha scritto:

Che un conto è il rischio di impresa, che fa parte del gioco, un conto che tu pretendi di fare un business senza averne i requisiti.

Non affittare spazi oppure avere un giro di affari inferiore al previsto fa parte del rischio di impresa, pretendere di esercitare una attività per la quale non hai i requisiti significa inventare. Al momento i ricavi da convenzionamento devono essere considerati inventati, che è diverso dallo sbagliare una previsione (rischio di impresa).

Ricordo a tutti che il PEF è necessario in questo caso perchè si tratta di una concessione pubblica. Avesse costruito da zero su terreno privato il PEF non ci sarebbe stato. Tuttavia qui si deve guardare la sostanza, non la forma. Se Bandecchi afferma che l'unico modo per rendere sostenibile economicamente il progetto è quello di convenzionare 100 posti letto significa che lo stadio di per se è economicamente insostenibile PEF o meno.

Ne deriva che il progetto stadio è fatto male (come del resto la legge sugli stadi). E' assurdo pensare che un'opera di valorizzazione di una impresa (la ternana calcio spa) sia economicamente insostenibile senza il sostegno di un altro investimento a favore di un'impresa che nulla a che vedere con il calcio (la clinica). Questo vulnus di fondo è non solo tollerato, ma favorito dalla legge stadi, che invece di imporre l'economicità intrinseca dell'investimento, favorisce investimenti antieconomici compensando la distruzione di valore dello stadio con la creazione di valore in altri ambiti che nulla hanno a che fare ne con l'interesse pubblico ne con l'interesse privato del club.

Ma questo è un altro discorso

Grazie grazie e grazie. Ti rinnovo i complimenti, soprattutto per la trasmissione che hai fatto tempo fa su YouTube, la migliore per distacco che parlava di tutto ciò. Bello fare l'imprenditore con il rischio d'impresa a carico de pantalone.

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@Semprerossoverde grazie per la spiegazione,spero tanto che hai torto,ma a occhio non mi sembra.

che oggi non potevano per legge convenzionare per 25/30 anni la clinica di Bandecchi ci ero arrivato da solo,più o meno, ma tutta questa storia del Pef non sapevo neanche che roba è,diciamo situazione abbastanza ingarbugliata,se diranno no per sto fatto del PEF,Bandecchi gli salta addosso alle prossime elezioni,ma se le cose stanno come dici te secondo me non è così campato in aria un no.che poi da come dici te questa storia del Pef ,però era di competenza del comune ,visto che il bene in questione è comunale,o sbaglio?

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11 ore fa, Semprerossoverde ha scritto:

Il problema è che il PEF presentato per la concessione delle stadio e delle aree di proprietà pubblica, basa la sostenibilità del progetto sul convenzionamento di 100 posti letto della clinica.

Forse sono io che ho capito male, d’altronde faccio un altro lavoro, ma la sostenibilità del progetto è anche sui 100 posti convenzionati, ma non solo, poiché prevedendo in tutto 200 posti letti ed un polo di ricerca dovrebbe comunque garantire (salvo poi il rischio d’impresa) la sostenibilità economica. 
Poi se la clinica ottenesse le certificazioni per l’accredito aumenterebbe il bacino di utenza e le entrate. 
Fin quando non otterrà la convenzione SSR (o SSN), potrà ospitare solo pazienti con assicurazioni mediche.

È corretto?

 

Chiedo l’aiuto da casa a @longarinivattene!! 😂😂😂

Modificato da Woodstock'73
  • Voto Negativo 1

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2 ore fa, koala ha scritto:

ottima disamina che chiarisce inequivocabilmente il tutto, il mio dubbio è che quanto fatto da Bandecchi sia stata una forzatura del tipo il progetto porta ad un ni! fai stadio e clinica senza vincolarlo alla convenzione che comunque arriverà per ribilanciare i posti letto merdugia Terni 

pole esse?

Penso di sì. 

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1 ora fa, Semprerossoverde ha scritto:

Che un conto è il rischio di impresa, che fa parte del gioco, un conto che tu pretendi di fare un business senza averne i requisiti.

Non affittare spazi oppure avere un giro di affari inferiore al previsto fa parte del rischio di impresa, pretendere di esercitare una attività per la quale non hai i requisiti significa inventare. Al momento i ricavi da convenzionamento devono essere considerati inventati, che è diverso dallo sbagliare una previsione (rischio di impresa).

Ricordo a tutti che il PEF è necessario in questo caso perchè si tratta di una concessione pubblica. Avesse costruito da zero su terreno privato il PEF non ci sarebbe stato. Tuttavia qui si deve guardare la sostanza, non la forma. Se Bandecchi afferma che l'unico modo per rendere sostenibile economicamente il progetto è quello di convenzionare 100 posti letto significa che lo stadio di per se è economicamente insostenibile PEF o meno.

Ne deriva che il progetto stadio è fatto male (come del resto la legge sugli stadi). E' assurdo pensare che un'opera di valorizzazione di una impresa (la ternana calcio spa) sia economicamente insostenibile senza il sostegno di un altro investimento a favore di un'impresa che nulla a che vedere con il calcio (la clinica). Questo vulnus di fondo è non solo tollerato, ma favorito dalla legge stadi, che invece di imporre l'economicità intrinseca dell'investimento, favorisce investimenti antieconomici compensando la distruzione di valore dello stadio con la creazione di valore in altri ambiti che nulla hanno a che fare ne con l'interesse pubblico ne con l'interesse privato del club.

Ma questo è un altro discorso

 

1 ora fa, lugamba ha scritto:

Grazie grazie e grazie. Ti rinnovo i complimenti, soprattutto per la trasmissione che hai fatto tempo fa su YouTube, la migliore per distacco che parlava di tutto ciò. Bello fare l'imprenditore con il rischio d'impresa a carico de pantalone.

Non sapevo della trasmissione YouTube di Semprerossoverde, le cui disamine sono corrette (fermo restando innumerevoli tecnicismi che non possono approfondirsi in questa sede). 
Posso conoscere il nome del canale o avere il link della registrazione? 

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7 minuti fa, mdmterni ha scritto:

In tutto ciò a che ora iniziano?

Penso che avranno iniziato ...tagliavento è salito prima delle 10

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Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮

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Io al posto di Anibaldi (non me ne voglia) avrei portato Di Tacchio.

Modificato da "21"

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3 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮

L’hanno recitata la formula “extra omnes”?

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2 minuti fa, mdmterni ha scritto:

Bandecchi c'era?o solo tagliavento e codazzo vario?

Bandecchi assente. Non ho capito se squalificato o infortunato! 😁

Al suo posto tagliavento. 

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23 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮

Strano non siano andati.

Chissà che impegni improrogabili!!!!

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12 ore fa, Semprerossoverde ha scritto:

Vi leggo sempre con piacere, ma vedo che ancora le cose non sono chiare, nonostante tutte le mie spiegazioni che ho elargito gratis 🤣

Vedo di essere chiaro una volta per tutte.

Ammesso che le indiscrezioni di stampa siano corrette, il parere espresso dal consulente non poteva essere che quello. Ve lo avevo anticipato gratis già da mesi alla modica cifra di zero euro.

La legge stadi si occupa di bypassare le procedure urbanistiche per il rilascio delle autorizzazioni a costruire, non riguarda autorizzazioni di altra natura, per le quali restano in vigore le regole al momento vigenti.

Ho letto da più parti che la domanda posta a Balduzzi sarebbe scorretta, invece quella fatta è la domanda giusta. Può un convenzionamento essere deliberato prima che la struttura sanitaria sia operativa? La risposta non poteva che essere NO.

Perchè questa E' la domanda, l'unica da farsi? Cerco di rispiegarlo in termini più chiari.

Alla base della legge stadi c'è una cosa che si chiama concessione.  La concessione è un atto con cui una parte pubblica concede un bene pubblico in gestione temporanea ad un privato che, a sue spese e rischio, provvede a valorizzarlo traendone i frutti, per poi restituirlo, valorizzato alla scadenza della concessione.

Chiaramente il concedente pubblico deve accertarsi che il progetto proposto dal privato sia economicamente sostenibile, cioè in grado di provvedere agli investimenti attesi, pagare gli oneri concessori (canoni) e mantenere il bene pubblico in condizioni da poter essere restituito, valorizzato, alla disponibilità dell'ente pubblico al termine della concessione. Lo strumento che si utilizza per valutare la bontà del progetto alla base della concessione è il PEF (Piano Economico Finanziario), che serve a dimostrare la sostenibilità finanziaria del progetto, a garanzia del valore del bene pubblico concesso alla disponibilità del privato.

Il problema è che il PEF presentato per la concessione delle stadio e delle aree di proprietà pubblica, basa la sostenibilità del progetto sul convenzionamento di 100 posti letto della clinica. Quindi questa sostenibilità si basa su un atto che non solo al momento non è disponibile, ma è per sua natura incerto. E non si tratta di una normale incertezza di mercato, che è contemplata dal PEF se fatto bene. ma si tratta di una autorizzazione dipendente da fattori discrezionali di terzi (nel nostro caso dalla Regione Umbria) non controllabili da Bandecchi. Ho letto il parallelismo con le licenze commerciali. Ricordo che le aree commerciali comprese nel progetto stadio consistono in immobili destinati all'affitto. La ternana non esercisce l'attività commerciale, quindi le licenze non sono un suo onere. La ternana affitta gli spazi. Inoltre la legge stadi si occupa di garantire la destinazione d'uso di quegli spazi ad attività commerciale in deroga alle normali procedure urbanistiche. Quindi per occuparli basta una licenza commerciale che l'ente non ha la discrezionalità di rifiutare. Mi spiego meglio. I comuni agiscono sulla regolamentazione del commercio utilizzando la leva urbanistica della regolamentazione degli spazi a questo destinati. Ma una volta che uno spazio è destinato al commercio non è che Coop o Esselunga devono richiedere al comune una licenza commerciale per occuparli che l'ente può rifiutare. Nel caso della clinica è  l'opposto. I muri si costruiscono, ma il convenzionamento è discrezionale. Perchè? Perchè dipende dalla quantità di risorse che ogni regione dedica al convenzionamento di strutture esterne che, al limite, può anche essere zero.

Capito ciò risulta chiaro che il PEF così articolato non ha i requisiti di sostenibilità finanziaria richiesti da una concessione pubblica, poichè la principale fonte di reddito è condizionata ad un atto discrezionale di terzi non prevedibile. Quindi nessun amministratore pubblico potrebbe concedere un bene pubblico in gestione ad un privato il cui progetto è a rischio fallimento. Per questo la domanda fatta a Balduzzi è la chiave: fosse stato possibile convenzionare prima di ottenere la concessione, il PEF avrebbe una solidità inoppugnabile. Così com'è, invece, il PEF fa acqua.

Cosa fare? Come già detto anche senza 40K euro di parcella, basterebbe che la sostenibilità finanziaria del progetto fosse svincolata dal convenzionamento (non dalla clinica, chè è una normale impresa privata con i rischi ad essa associata). In quel caso sarebbe impossibile per la CdS esprimere parere negativo. Il convenzionamento potrebbe comunque avvenire in seguito seguendo le regole vigenti. Spero questa volta di essere stato chiaro, sempre tenendo a mente che le vie del Signore sono comunque infinite.

Tutto corretto quello che scrivi.
Fino alla parte in neretto su cui invece ho da eccepire per 2 motivi.
1) Innanzitutto perchè, se le cose stanno come detto da Bandecchi, solo 3 giorni fa, la CdS non potrebbe comunque dare parere negativo alla costruzione dello stadio clinica, visto che  lui non ha chiesto alla Regione il convenzionamento sin da subito, il quesito che la Regione ha posto a Balduzzi non andava posto perchè non inerente alla domanda della Ternana Calcio.
2) Inoltre c'è un altro aspetto da valutare, anche se si volesse dare per buona la richiesta che la Regione ha posto a Balduzzi, l'eventuale discrepanza col PEF, in cui si presume (ma è solo un'ipotesi) sia stato indicato il convenzionamento per 100 posti letto non è di competenza della Regione ma del Comune. E' casomai in fase di stipula della convenzione fra Comune di Terni e il soggetto privato, che alla luce del parere della CdS in Regione, il Comune potrebbe richiedere una riformulazione del PEF per dimostrare che anche senza il convenzionamento l'operazione stadio- clinica si regge.
Che la Regione possa bocciare la richiesta di costruire la clinica-stadio sulla base di un PEF che andrà presentato in Comune non sta nè in cielo nè in terra, secondo me ovviamente.

Secondo me l'iter progettuale dovrebbe essere il seguente, se veramente c'è la volontà di tutelare il territorio e non c'è malafede da parte della Regione: la Regione approva la costruzione della clinica-stadio, ovviamente motivando e specificando che il convenzionamento potrà arrivare solo a seguito di un iter attivabile solo dopo la costruzione della clinica.
Poi si va al Comune che in fase di valutazione del progetto e della convenzione da stipulare col privato, che verranno messi a base di gara per il bando pubblico, alla luce del pronunciamento della Regione, chiederà una modifica al PEF consistente in uno stralcio della parte relativa ai posti convenzionati e la conseguente sostituzione con altre fonti di reddito o di garanzie fideiussorie.

Non vedo altri percorsi possibili, però attendo pareri vari

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29 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮

Gravissima sta cosa

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4 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

1) Innanzitutto perchè, se le cose stanno come detto da Bandecchi, solo 3 giorni fa, la CdS non potrebbe comunque dare parere negativo alla costruzione dello stadio clinica, visto che  lui non ha chiesto alla Regione il convenzionamento sin da subito, il quesito che la Regione ha posto a Balduzzi non andava posto perchè non inerente alla domanda della Ternana Calcio.

Ma infatti tante belle parole e post lunghissimi quando la domanda è ed è sempre stata: posso costruire una clinica privata come attività "commerciale" per la costruzione del nuovo Liberati come prevede la legge stadi? Questo proprio perché il caso è un unicum e non ha precedenti.

 

Io le carte non le ho lette (non potrei e non avrei comunque le capacità professionali di capirle), ma chi afferma che nel PEF l'equilibrio economico sia previsto dalla presenza dei 100 posti convenzionati, a questo punto le ha lette sicuramente tutte.

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34 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮


ci saranno delle priorità 

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10 minuti fa, mbriacu de viparo ha scritto:
35 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Riunione cominciata alle 10e30.

Lallo e la ballerina Salvati non sono andati (o non voluti/potuti andare, chissà), ma hanno chiesto di poter partecipare per via telematica. 

Non capisce bene il perché, ma pare che non sia stata loro concessa la possibilità di partecipare via web. 

Bah! 😮

Strano non siano andati.

Chissà che impegni improrogabili!!!!

Dry apple c'è ? 

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Credo che il parere da 40000 euro si sia ritenuto necessario per il fatto che il caso rappresenti un unicum. La domanda posta è corretta se la si colloca nell'alveo della legge attuale ma, poiché rappresenta appunto una richiesta per la quale non c'è ancora giurisprudenza, ed in questo caso la legge sugli stadi non prevede chiaramente il tipo di attività aggregata, penso sia interessante l'articolazione del parere che, a quanto mi pare di aver capito, è tutt'altro che tombale.

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11 minuti fa, mbriacu de viparo ha scritto:

Strano non siano andati.

Chissà che impegni improrogabili!!!!

Strano infatti. Come è strano non aver concesso il collegamento via web. 

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