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paolo65

Class action per rimborso abbonamento?

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Domanda ai legali del forum.

 

al minuto 14.33 un rappresentante della Ternana Calcio afferma che nei giorni seguenti alla presentazione della campagna abbonamenti "arriveranno novità e saremo tutti più rilassati e più gasati", lasciando intendere di prepararci ad una stagione più che promettente.

 

Pur parlando di calcio e quindi di imponderabile, non può essere considerata una sorta di pubblicità ingannevole, nel momento in cui, pur dopo aver preso Panucci e Larini, chiami una sorta di esordiente e uno staff tecnico proveniente dal dilettantismo? I risultati parlano chiaro, altro che rilassati e gasati, da tifosi dovremmo tribolare ogni domenica e se diventeremo rilassati è perchè forse, tra qualche domenica, ci metteremo l'anima in pace per una ineludibile retrocessione.

 

Ci sono insomma gli estremi per richiedere il rimborso dell'abbonamento?

Modificato da paolo65

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Credo che in base al regolamento federale l'abbonamento è incedibile e allo stesso tempo non può nemmeno essere rimborsato perché siccome il tutto viene fatto per via Telematica, e l'abbonamento ha valore stagionale, ovvero fino a giugno, dal momento che te lo sottoscrivi ti viene assegnato un posto (come avviene quando si fa il biglietto) e quel posto assegnato e Incedibile, nel caso del biglietto è incedibile solo per quella partita ovviamente, mentre nel caso dell'abbonamento è incedibile fino alla validità dell'abbonamento, ovvero per l'intero campionato, anzi resta assegnato virtualmente fino all'inizio della campagna abbonamenti per la stagione successiva per il periodo in cui viene data la possibilità di esercitare il diritto di prelazione

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è analogo ad un abbonamento per il teatro

tu fai l'abbonamento in base al palinsesto degli spettacoli poi scopri che gli attori sono scarsi e gli spettacoli fanno schifo

puoi chiedere un rimborso?

secondo me no

Se il palinsesto è stato pubblicizzato con determinati attori e spettacoli di un certo livello e si stipula l'abbonamento e, successivamente, il palinsesto viene stravolto con altri interpreti di più basso livello, a mio avviso è legittimo chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento con rimborso del prezzo pagato ed eventuale risarcimento dei danni subiti (ad es., per fare l'abbonamento sono venuto da Rieti, potrei chiedere il costo del viaggio).

 

Il caso dell'abbonato a una stagione calcistica per le partite della propria squadra del cuore è molto più complesso, poiché le variabili in relazione al risultato sperato sono tante e la maggior parte imprevedibili.

Pensai proprio all'ipotesi della class action diversi anni fa, in piena era eroica (giocatori tirolari fuori rosa; allenamenti con la digos presente; denunce ai tifosi, giornalisti e sindaco; articoli offensivi verso i tifosi e la città sul giornalino della società; etc. ... fatti che tutti ben ricordiamo) e ne parlai con dei colleghi, alcuni professori di diritto civile con i quali collaboravo.

Mi sorprese molto il fatto che un paio di loro, pur non essendo di Terni, conoscessero il "caso Ternana", e sviscerai in particolare la questione nel corso di un viaggio in treno di ritorno da un convegno a Capri.

Pur concludendo di dover meglio approfondire la questione, convenimmo per una sostanziale fattibilità, di massima e teorica, di un'azione giudiziaria civile il cui diritto era da porsi proprio in capo agli abbonati, unici legittimati in quanto solo loro avevano stipulato un contratto con la società (contratto stipulato su alcune basi al momento della sottoscrizione, che poi venivano totalmente e volutamente disattese dalla società, in peggio, dopo la sottoscrizione).

Ritengo, pertanto, la questione posta nel topic, pertinente al caso Ternana da un punto di vista squisitamente giuridico, se non altro teorico.

È comprensibilmente scontata la difficoltà di far passare un concetto del genere a un giudice, ma ho sempre pensato che il fascino del diritto sia quello di essere al servizio del cittadino, e di fare da grimaldello per porte che altrimenti resterebbero chiuse se non vi fosse una persona con un avvocato che decidono di affrontare il salto.

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Mi piacerebbe conoscere il parere in merito di altri colleghi qui del forum

mi sembra un'ipotesi molto difficile da realizzare.

quando uno compra un abbonamento per un evento sportivo è in re ipsa il fatto che l'esito sia incerto.

per poter richiedere il rimborso l'inadempimento dovrebbe, a mio parere, essere di altro genere: ad esempio Longarini ritira la squadra dal torneo e le restanti partite non si giocano.

A quel punto avrei senz'altro diritto al rimborso delle partite non disputate e forse, sottolineo FORSE, si potrebbe pensare a un rimborso anche delle partite già giocate che - con il ritiro della squadra - verrebbero a perdere ogni significato.

ma siamo quasi al fanta-diritto, sempre a mio parere ovviamente.

più in generale penso solo che non valga la pena perderci tempo...io l'abbonamento l'ho fatto l'anno scorso e quest'anno, dopo la sceneggiata Panucci-Carbone, ho evitato di rifarlo.

Chi lo ha fatto, dopo aver visto tutto quello che era successo intorno a Ferragosto, se ne è assunto il rischio.

Magari nelle prossime partite ci sarà il filotto.

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Se il palinsesto è stato pubblicizzato con determinati attori e spettacoli di un certo livello e si stipula l'abbonamento e, successivamente, il palinsesto viene stravolto con altri interpreti di più basso livello, a mio avviso è legittimo chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento con rimborso del prezzo pagato ed eventuale risarcimento dei danni subiti (ad es., per fare l'abbonamento sono venuto da Rieti, potrei chiedere il costo del viaggio).

 

Il caso dell'abbonato a una stagione calcistica per le partite della propria squadra del cuore è molto più complesso, poiché le variabili in relazione al risultato sperato sono tante e la maggior parte imprevedibili.

Pensai proprio all'ipotesi della class action diversi anni fa, in piena era eroica (giocatori tirolari fuori rosa; allenamenti con la digos presente; denunce ai tifosi, giornalisti e sindaco; articoli offensivi verso i tifosi e la città sul giornalino della società; etc. ... fatti che tutti ben ricordiamo) e ne parlai con dei colleghi, alcuni professori di diritto civile con i quali collaboravo.

Mi sorprese molto il fatto che un paio di loro, pur non essendo di Terni, conoscessero il "caso Ternana", e sviscerai in particolare la questione nel corso di un viaggio in treno di ritorno da un convegno a Capri.

Pur concludendo di dover meglio approfondire la questione, convenimmo per una sostanziale fattibilità, di massima e teorica, di un'azione giudiziaria civile il cui diritto era da porsi proprio in capo agli abbonati, unici legittimati in quanto solo loro avevano stipulato un contratto con la società (contratto stipulato su alcune basi al momento della sottoscrizione, che poi venivano totalmente e volutamente disattese dalla società, in peggio, dopo la sottoscrizione).

Ritengo, pertanto, la questione posta nel topic, pertinente al caso Ternana da un punto di vista squisitamente giuridico, se non altro teorico.

È comprensibilmente scontata la difficoltà di far passare un concetto del genere a un giudice, ma ho sempre pensato che il fascino del diritto sia quello di essere al servizio del cittadino, e di fare da grimaldello per porte che altrimenti resterebbero chiuse se non vi fosse una persona con un avvocato che decidono di affrontare il salto.

 

sarò felice di essere smentito

sai benissimo che se si crea un precedente giurisprudenziale simile allora potrebbe accadere che abbonati di squadre molto più blasonate (vedi squadre di A che disputano le coppe europee) chiedano risarcimenti per eventuali mancati risultati rispetto a quelli preventivati ad inizio stagione , ossia quando di solito ci si abbona

 

non te la faranno mai passare , se non altro per gli enormi interessi in gioco

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Chi ha sottoscritto l'abbonamento quest'anno sapeva a cosa andava incontro...

 

La hai detta molto più gentile e politically correct di me.

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