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Me pizzica me mozzica

disoccupato a Terni ? apri un bar o ristorante

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BOOM DI RISTORANTI E BAR IN CINQUE ANNI +10%

 

Gli imprenditori ternani scommettono sul settore ma c'è un forte turnover

 

 

TERNI

Ristoranti e bar spopolano tra le strade temane, in cinque anni se ne contano oltre il 10% in più. In provincia di Temi tra il 2011 e il 2015 sono nate 202 nuove imprese tra bar e ristoranti. Un trend in salita che caratterizza l'intera regione visto che nello stesso periodo considerato, l'Umbria cresce in questo segmento di attività con il 12,3% in più di imprese. Un dato decisamente consistente, superiore alla media nazionale del 9,3%, e che posiziona la regione al terzo posto tra le regioni italiane nella classifica stilata da Unioncamere-Infocamere sui dati estrapolati dal Registro delle Imprese italiane.

 

 

Alla fine del 2015 si contano a Terni, sul territorio provinciale, 817 ristoranti, in crescita di ben 108 unità rispetto a cinque anni prima (al 31 dicembre 2011), e 601 bar rispetto ai 507 del31 dicembre 2011.

 

 

A Temi dunque sono sempre di più gli imprenditori pronti a scommettere sui piaceri della cucina e di una buona tazza di caffè, ma analizzando i dati del Registro Imprese emerge una difficoltà del settore. Resta alto infatti il numero delle cessazioni. Circa la metà delle imprese nate nel 2011 hanno abbassato la saracinesca entro cinque anni. L'alto tasso di turnover perla provincia di Temi segnala dunque la criticità del comparto. Tra il 2011 e il 2015 sono state ben 126 le imprese tra bar e ristoranti che hanno chiuso i battenti, con un picco di chiusure nel 2014 di 32 cessazioni. Nel panorama nazionale tuttavia, in termini relativi si segnala la buona perfomance della regione. Nell'ultimo quinquennio infatti l'Umbria risulta al terzo posto per crescita di imprese (+ 12%, spinta dai bar + 13%), dopo la Sicilia che ha messo a segno la crescita più marcata (+ 15%, trainata dal settore della ristorazione +16%), seguita dalla Campania (+14% , con una punta del + 15% peri bar).

 

 

A livello assoluto è la Lombardia a registrare al 31 dicembre 2015 il numero più alto in Italia di bar e ristoranti (rispettivamente 27.679 e 29.285), seguita dal Lazio (22.430 ristoranti e 17.925 bar) e dalla Campania (17.754 attività di ristorazione e 15.145 bar).

 

 

Per quanto riguarda il 2016, gli ultimi dati aggiornati disponibili al terzo trimestre, fotografano lo stesso trend, con una crescita anche meno marcata per il settore. Al 30 settembre risultano infatti registrate 1458 imprese tra bar e ristoranti, ma il saldo tra nuove nate e cessate è negativo (con 5 iscrizioni e 18 chiusure aziendali). Delle 1458 registrate, oltre la metà sono concentrate nel territorio del comune di Temi (734), segue Orvieto con 216 iscritte tra bar e ristoranti. Da segnalare il territorio comunale di Amelia dove tra ristoranti e bar si contano ben 46 unità.

 

 

 

 

 

io questo proliferare continuo di posti di ristorazione non lo vedo un segnale positivo

primo perché è indice che a Terni non si riesce a mettere su altro che queste attività a basso valore aggiunto

secondo perché sono convinto che molti sono bardasci che buttano lì tutti i soldi della liquidazione dei genitori o le pensioni dei nonni

terzo perché sono le attività a maggior infiltrazione di soldi riciclati

 

che ne pensate?

Modificato da Me pizzica me mozzica

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Penso che è comunque positivo cercare di fare qualcosa e metter su un'attività.

 

Il problema di fondo non è tanto questo, quanto il fatto che quasi la maggior parte lo fanno senza aver idea di cosa significhi, magari manco ci hanno mai lavorato come cameriere in un locale.

 

Oggi siamo quelli del tutto e subito, vogliamo metter su un attività per sentirci chiamare imprenditori, quando poi non abbiamo manco idea di cosa significhi, si ragiona in modo arrogante del tipo "a me piace quel tipo di cucina" e allora tutti devono ragionare come noi o, peggio ancora, "li i prezzi sono alti ora apro io e li metto alla metà" senza capire che talvolta i prezzi sono coerenti con spese, gestione, tassazione e approvvigionamenti.

 

Manca di fondo una vera mentalità imprenditoriale e si prende la cosa con leggerezza come un gioco.

 

Conosco molte persone che lo fanno principalmente perchè non gli piace stare "sotto padrone" e non intendo che non gli piace che qualcuno gli dia ordini, fosse quello... non gli piace dirlo in giro come fosse una vergogna. Invece dire che loro sono imprenditori fa figo.

 

Comunque, son sincero, ho smesso di preoccuparmente, chi lo fa lo fa con i soldi suoi o di chi glieli presta (e questo è un problema quindi suo e di chi glieli presta) u pò l'economia cmq la fa girare, per un pò funziona pure... Se son bravi continueranno...

  • Voto Positivo 1

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primo perché è indice che a Terni non si riesce a mettere su altro che queste attività a basso valore aggiunto

secondo perché sono convinto che molti sono bardasci che buttano lì tutti i soldi della liquidazione dei genitori o le pensioni dei nonni

terzo perché sono le attività a maggior infiltrazione di soldi riciclati

 

 

nello specifico, secondo me, rispondo alle tue domande.

 

primo. una città ha una "capienza" massima di determinate attività. semplicemente sono troppe. Sarebbe come mettere 30 bar a ferentillo. Non è colpa della città, ma di chi non ragiona prima che forse sei oltre la soglia massima

 

secondo. diamo per buono che nonni e genitori so sempre svegli e intelligenti. esistono persone stupide di tutte le fasce di età. se a mi nonno chiedevo i soldi per un attività cosi me chiedeva che tipo di progetto era, come pensavo di rientrare e via discorrendo. Non me regalava i soldi a buffo. Inoltre, prima de tutto, me faceva capi che se non capisco un cazzo de ristorazione almeno 10-12 anni a lavoracce dentro è utile. no 4 mesi come fanno tanti.

 

terzo. questo è vero in parte. cioè vale per tutto. ma non facciamo di tutta l'erba un fascio.

 

 

ripeto, per me il problema è che è figlio dei tempi, tutto di fretta, gente che la gavetta come si faceva un tempo non la fa e vuole subito dimostrare qualcosa come se lavorare normalmente fosse una cosa orribile.

E come detto, non tutti siamo uguali, la reputo una delle piu grosse cazzate che ci insegnano fin da piccoli. Cè chi è portato per alcune cose e chi per altre, cè stanno quelli quelli intelligenti e quelli stupidi. Determinate cose non so per tutti.

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Penso che è comunque positivo cercare di fare qualcosa e metter su un'attività.

 

Il problema di fondo non è tanto questo, quanto il fatto che quasi la maggior parte lo fanno senza aver idea di cosa significhi, magari manco ci hanno mai lavorato come cameriere in un locale.

 

Oggi siamo quelli del tutto e subito, vogliamo metter su un attività per sentirci chiamare imprenditori, quando poi non abbiamo manco idea di cosa significhi, si ragiona in modo arrogante del tipo "a me piace quel tipo di cucina" e allora tutti devono ragionare come noi o, peggio ancora, "li i prezzi sono alti ora apro io e li metto alla metà" senza capire che talvolta i prezzi sono coerenti con spese, gestione, tassazione e approvvigionamenti.

 

Manca di fondo una vera mentalità imprenditoriale e si prende la cosa con leggerezza come un gioco.

 

Conosco molte persone che lo fanno principalmente perchè non gli piace stare "sotto padrone" e non intendo che non gli piace che qualcuno gli dia ordini, fosse quello... non gli piace dirlo in giro come fosse una vergogna. Invece dire che loro sono imprenditori fa figo.

 

Comunque, son sincero, ho smesso di preoccuparmente, chi lo fa lo fa con i soldi suoi o di chi glieli presta (e questo è un problema quindi suo e di chi glieli presta) u pò l'economia cmq la fa girare, per un pò funziona pure... Se son bravi continueranno...

 

aggiungi a tutto ciò il lavaggio del cervello costante fatto da trasmissioni di merda (mia opinione!) come Masterchef e simili , la superficialità che dici tu ed ecco qua

 

personalmente sarò molto più contento se vedrò (ri)aprire attività artigianali vere , che producono qualcosa di creato a Terni e venduto altrove

 

falegnami, calzolai , gente che ripara piccole cose , stanno scomparendo ...e saranno sempre più indispensabili

ma forse si fatica troppo?

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se la notizia però la leggi tutta scopri che in 5 anni parecchi vanno a zampe all'aria

non ci vedo nulla di positivo , io perlomeno

 

Un turnover elevato non è per forza un male, dipende da moltissimi altri fattori o contesti storico-geografici.

 

E' ovvio che bisogna stare molto attenti quando si apre una nuova attività ed è normale che se non sei capace vai per aria dopo pochi mesi, è la dura legge dell'imprenditorialità purtroppo o per fortuna.

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se la notizia però la leggi tutta scopri che in 5 anni parecchi vanno a zampe all'aria

non ci vedo nulla di positivo , io perlomeno

è un'attività imprenditoriale, il rischio è sempre presente, non penso sia un male che qualcuno ce provi

poi se volemo lamentacce de tutto allora è 1 altro paio de maniche

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è un'attività imprenditoriale, il rischio è sempre presente, non penso sia un male che qualcuno ce provi

poi se volemo lamentacce de tutto allora è 1 altro paio de maniche

 

non mi lamento certo del fatto che si trovi il coraggio di mettere su un'azienda anzi!!

 

quello che mi pare evidente è che se insisti in settori ultra-saturi come quello della ristorazione il rischio di fallire è elevatissimo

mentre, come dicevo , pochi o pochissimi decidono di provare attività a valore aggiunto come quelle artigianali che stanno sparendo e che andrebbero recuperate perché fra poco nessuno le farà più

 

tutto ciò che è commercio in senso lato è economia ma coi piedi di argilla

senza una economia realmente produttiva , ossia con valore aggiunto messo con i tuoi mezzi, il settore commercio come si regge? chi spende i soldi?

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Ho notato che a Terni, da sempre, da quando ero piccolo, c'è una cultura acciaio-centrica molto radicata che porta a guardare con aria di sufficienza, se non addirittura con sospetto stigmatizzante, qualsiasi attività o iniziativa che sia estranea all'acciaieria..

 

Se qualcuno ha qualche idea, qualche soldino da investire/rischiare nel territorio, ben venga, è solo un fatto positivo.

 

Chi lo dice che la ristorazione è un'attività a basso valore aggiunto?

Falso.

A meno che non apri un chiosco di banane e cocomeri, la ristorazione può essere ad altissimo valore aggiunto, se ci sai fare.

Modificato da callea

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aggiungi a tutto ciò il lavaggio del cervello costante fatto da trasmissioni di merda (mia opinione!) come Masterchef e simili , la superficialità che dici tu ed ecco qua

 

personalmente sarò molto più contento se vedrò (ri)aprire attività artigianali vere , che producono qualcosa di creato a Terni e venduto altrove

 

falegnami, calzolai , gente che ripara piccole cose , stanno scomparendo ...e saranno sempre più indispensabili

ma forse si fatica troppo?

Sulla prima parte dissento completamente. Forse parli con qualche preconcetto e i confronti di quelle trasmissioni, ma in tutte viene sempre chiaramente detto sia dai concorrenti che dai presentatori/giudici che cucinare non è uno scherzo, ci vuole spirito, sacrificio, abnegazione, si fanno rinunce e bisogna confrontarsi con costi, gestioni e altro.

 

 

Sulla seconda parte, purtroppo non è così. Perché poi tutti comprano on line che costa di meno, alla grande catena perché è più comodo, solo se ci stanno le offerte e il tasso zero.

 

A chiacchiere tutti amici della bottega e di chi lavora con la qualità, a fatti c'è cacceremmo un occhio per 10 di differenza.

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Aggiungo che se uno perché vede 10 puntate di Masterchef, ha gli amici che li dicono cucini bene e se sente ganzo, è giusto che apre un locale al pari di come è giusto che c'è se sgrugna il muso.

 

Vale per la ristorazione come per ogni attività.

 

Se hai smontato 10 volte il motorino tuo è hai una volta cambiato l'olio alle regata de tu zio allora non significa che devi compra un capannone i ricambi e aprire un officina se non hai idea dei costi che ci stanno dietro, delle competenze, di come ci si posiziona sul mercato e via discorrendo.

 

Anda "sotto padrone" mica è segno de inferiorità, si può fare perché c'è chi non ha piacere o non è portato a fare in attività imprenditoriale ma comunque sia è onorevole lo stesso. Trovo molto più disonorevole è da vergogna chi si sente arrogante al punto da pensare di essere padre e padrone di tutto, che tutti l'altri so scemi e che ha la formula magica del commercio solo lui tra le mani.

 

Posso cambiare i tempi, le tecnologie e le richiesta, ma chi commercia ragiona e ragionerà sempre per determinati canoni perché è così che funziona.

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se la notizia però la leggi tutta scopri che in 5 anni parecchi vanno a zampe all'aria

non ci vedo nulla di positivo , io perlomeno

Si chiama sveglia bambocci.

È il modo migliore che la vita ti offre per imparare una lezione.

Come quando sei piccolo e vuoi correre che a malapena cammini.

Caschi, ti sgrugni e impari.

Qualcuno casca più volte magari senza arrivare a capire... da la colpa al sistema di solito poi

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Aggiungo che se uno perché vede 10 puntate di Masterchef, ha gli amici che li dicono cucini bene e se sente ganzo, è giusto che apre un locale al pari di come è giusto che c'è se sgrugna il muso.

 

Vale per la ristorazione come per ogni attività.

 

Se hai smontato 10 volte il motorino tuo è hai una volta cambiato l'olio alle regata de tu zio allora non significa che devi compra un capannone i ricambi e aprire un officina se non hai idea dei costi che ci stanno dietro, delle competenze, di come ci si posiziona sul mercato e via discorrendo.

 

Anda "sotto padrone" mica è segno de inferiorità, si può fare perché c'è chi non ha piacere o non è portato a fare in attività imprenditoriale ma comunque sia è onorevole lo stesso. Trovo molto più disonorevole è da vergogna chi si sente arrogante al punto da pensare di essere padre e padrone di tutto, che tutti l'altri so scemi e che ha la formula magica del commercio solo lui tra le mani.

 

Posso cambiare i tempi, le tecnologie e le richiesta, ma chi commercia ragiona e ragionerà sempre per determinati canoni perché è così che funziona.

Condivido ogni parola è vorrei aggiungere delle cose, visto che ho una mia ditta... ma è meglio che me sto zitto sennò poi monta la polemica in una maniera che non sarei capace nemmeno io di gestire. :)

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Condivido ogni parola è vorrei aggiungere delle cose, visto che ho una mia ditta... ma è meglio che me sto zitto sennò poi monta la polemica in una maniera che non sarei capace nemmeno io di gestire. :)

 

per me puoi dire quello che senti

rimane il fatto che , contrariamente , a quello che dice Callea io credo che certe attività di ristorazione nate ultimamente a Terni non solo non hanno nessun valore aggiunto , ma sembrano frutto di improvvisazione

 

il valore aggiunto ce l'hai quando produci qualcosa di originale , fatto da te (o tramite tuoi mezzi) e lo vendi come prodotto

ecco perché non si può fare a meno della manifattura

 

poi se volete una Terni dove ogni tre metri c'è un ristorante pseudo-giapponese , o pseudo -chic liberi di volerlo , a me sembra un vicolo cieco

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per me puoi dire quello che senti

rimane il fatto che , contrariamente , a quello che dice Callea io credo che certe attività di ristorazione nate ultimamente a Terni non solo non hanno nessun valore aggiunto , ma sembrano frutto di improvvisazione

 

il valore aggiunto ce l'hai quando produci qualcosa di originale , fatto da te (o tramite tuoi mezzi) e lo vendi come prodotto

ecco perché non si può fare a meno della manifattura

 

poi se volete una Terni dove ogni tre metri c'è un ristorante pseudo-giapponese , o pseudo -chic liberi di volerlo , a me sembra un vicolo cieco

 

guarda che una cosa non esclude l'altra.

 

Se vogliamo la crescita oggi è sulla ristorazione perchè fa figo, perchè è la moda del momento, perchè si sono sdoganate molte cucine innovative/etniche.

 

Ma vale per tutto.

 

Se fra 10 anni fai lo stesso parlando di attrezzi per la ginnastica sempre la stessa cosa rimane.

 

Alla base cè incompetenza nel settore, arroganza di pensare di sapere tutto e subito, malessere dato da una posizione sociale "dipendente" ritenuta inferiori a "imprenditore"

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Attività che aprono e chiudono de continuo, quelle poi alla fine restano so sempre le solite.

I più aperti di mente possono tentare con il MLM.

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Ci sono alcuni "mestieri" e "professioni" che sono stati massacrati dallo sfruttamento di larghissima parte degli imprenditori, fino a disperdere le caratteristiche e la elevata professionalità di alcune mansioni. Il settore piu colpito è proprio quello della ristorazione, dei pubblici esercizi (leggasi bar) e piu in generale dell'industria turistica.

 

Per tanti, troppi anni, si è assistito ad una aggressione alle mansioni di cameriere e barista, al punto da indurre a oensare che, in fondo, il cameriere è quello che prende le comande e che serve ai tavoli...e per fare il barista basta mettersi dietro al bancone e preparà i caffe. Che ce vorrà mai?

 

Gli istituti come l'alberghiero sono diventati la destinazione di ripiego...qualcosa di cui vergognarsi quasi. Inesorabilmente, la professionalità di tali figure è andata perduta. È la stessa cosa capitata ai cuochi, professione oggi nuovamente apprezzata solo per il fanatismo alimentato da alcuni programmi televisivi. Io me le ricordo, 20 anni fa, le facce di chi apprendeva che il figlio di pinco pallino studiava per diventare cuoco. Erano facce di convenienza che sottintendevano un retropensiero fisso: "poraccio, se vede che piu de tanto non è".

 

Da questo nasce l'atteggiamento totalmente sballato di chi pensa, magari con 4 soldi in tasca, di vincere facile aprendo un bar. Perche magari pensa che "so boni tutti".

 

Si tratta di mansioni e professioni definitivamente massacrate. Fate mente locale e ditemi, a fronte di tanti bar e ristoranti, quanti veri "barman" e camerieri di professione conoscete.

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Sono il primo a pensare che un ristorante, o è di qualità o dura poco. A Terni come in tante città. Al contempo, è una delle poche attività che non vedo asfaltate dall'online, e dove la localizzazione fisica ha ancora un valore.

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Ci sono alcuni "mestieri" e "professioni" che sono stati massacrati dallo sfruttamento di larghissima parte degli imprenditori, fino a disperdere le caratteristiche e la elevata professionalità di alcune mansioni. Il settore piu colpito è proprio quello della ristorazione, dei pubblici esercizi (leggasi bar) e piu in generale dell'industria turistica.

 

Per tanti, troppi anni, si è assistito ad una aggressione alle mansioni di cameriere e barista, al punto da indurre a oensare che, in fondo, il cameriere è quello che prende le comande e che serve ai tavoli...e per fare il barista basta mettersi dietro al bancone e preparà i caffe. Che ce vorrà mai?

 

Gli istituti come l'alberghiero sono diventati la destinazione di ripiego...qualcosa di cui vergognarsi quasi. Inesorabilmente, la professionalità di tali figure è andata perduta. È la stessa cosa capitata ai cuochi, professione oggi nuovamente apprezzata solo per il fanatismo alimentato da alcuni programmi televisivi. Io me le ricordo, 20 anni fa, le facce di chi apprendeva che il figlio di pinco pallino studiava per diventare cuoco. Erano facce di convenienza che sottintendevano un retropensiero fisso: "poraccio, se vede che piu de tanto non è".

 

Da questo nasce l'atteggiamento totalmente sballato di chi pensa, magari con 4 soldi in tasca, di vincere facile aprendo un bar. Perche magari pensa che "so boni tutti".

 

Si tratta di mansioni e professioni definitivamente massacrate. Fate mente locale e ditemi, a fronte di tanti bar e ristoranti, quanti veri "barman" e camerieri di professione conoscete.

 

Vero, ma non sono d'accordo sul fatto che sia una cosa imprenditoriale, tipo padrone stronzo che svilisce, perche un proprietario di un ristorante sa che il suo "fronte" è il cameriere e se si presenta bene lui è già importante, inoltre il bravo cameriere deve essere bravo anche a vendere e più è bravo più vende.

 

Il problema secondo me è che per molti "portare a tavola" è visto di suo come un mestiere svilente.

 

Ovviamente esistono anche le situazioni di proprietari menefreghisti come dici tu, ma credimi esistono anche persone che cercano lavoro ma non gliene frega un cazzo di lavorare bene.

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Sono il primo a pensare che un ristorante, o è di qualità o dura poco. A Terni come in tante città. Al contempo, è una delle poche attività che non vedo asfaltate dall'online, e dove la localizzazione fisica ha ancora un valore.

Vero. Pensate anche alle decine di negozi che vendono cartucce...Un mercato già finito da anni, perché ormai l'online lì è travolgente e nel vendere una cartuccia di ricambio non c'è quasi nulla di professionale. Eppure continuano ad aprire...

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Spesso manca la mentalità imprenditoriale, io posso avere l idea più geniale del secolo ma in mano mia fallisce in mano di un altro potrebbe diventare una gallina dalle uova d'oro....

 

Bisogna anche dire che molti presi dalle ali dell entusiasmo aprono attività senza conoscere tutto quello che c è dietro la preparazione (prendiamo il caso di un ristorante) di una pietanza....compro la carne, la cicoria, cucino e il gioco è fatto.....nessuno che fa un analisi dettagliata di tutte le spese, tasse ,contributi, licenze ecc ecc....una superficialità allarmante che ha portato all apertura e chiusura di migliaia di esercizi.....

 

Ho sempre ritenuto mio zio con la.quinta elemetare e 50 anni di macelleria , uno dei più grandi imprenditori che abbia mai conosciuto....

 

Detto questo andiamo a prenderci questa vittoria, forza fere

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Spesso manca mentalità, la voglia di mettersi in gioco etc.

Come già scritto da altro utente, la ristorazione è uno dei pochissimi settori che non risentono dello shopping on-line, ma è anche vero che di contro se posso fa soldi lavorando on-line o fare da intermediario.

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tutto molto interessante. è sempre bello constatare che si parte dal presupposto del "giudicare gli altri e le loro scelte" con l'affermazione finale: "tanto non si bono. tanto chiudi presto. tanto la soluzione è un'altra. tanto io lo so fa meglio de te".

Oggi tocca a bar e ristoranti, domani ai negozi di vestiti, il giorno successivo ai musei, poi si va alle fabbriche e poi dopo un po' si rinizia.

Sta cosa del non fasse li cazzi sua e dà un giudizio negativo (e tendenzialmente sempre e solo negativo) sul lavoro degli altri tocca ogni giorno vette più alte.

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tutto molto interessante. è sempre bello constatare che si parte dal presupposto del "giudicare gli altri e le loro scelte" con l'affermazione finale: "tanto non si bono. tanto chiudi presto. tanto la soluzione è un'altra. tanto io lo so fa meglio de te".

Oggi tocca a bar e ristoranti, domani ai negozi di vestiti, il giorno successivo ai musei, poi si va alle fabbriche e poi dopo un po' si rinizia.

Sta cosa del non fasse li cazzi sua e dà un giudizio negativo (e tendenzialmente sempre e solo negativo) sul lavoro degli altri tocca ogni giorno vette più alte.

 

Se ti riferisci a me però sbagli.

 

Mai detto questo, ho semplicemente detto che se uno apre un attività senza sapere di cosa parla, come si gestisce e via discorrendo e poi chiude, forse deve fare un'auto analisi. Mentre di solito si incolpa il sistema o i gusti degli altri. Cioè anche l'imprenditore che chiude spesso ragiona subito per giudizi negativi sui cazzi dell'altri e non sugli errori propri.

 

E' ovvio che cè chi apre attività del genere da esperto o cmq con lungimiranza.

 

Vale per questo, come in tutte le attività, sia chiaro.

 

Ps. faccio un esempio pratico perche ne parlavo giusto ieri sera, so (non l'ho visto quindi parlo per quello che ho sentito) che ha aperto un locale che vende solo arrosticini. Ora, tolto il primo periodo dove ci si va per curiosità e via discorredo, quanti arrosticini devi vendere per stare aperto e guadagnare? Quanti arrosticini puoi vendere a terni? e non il sabato sera a maggio giugno, ma un martedi sera a gennaio quando faceva -8 gradi. Hai un business plan dei primi anni? Un punto di rientro stimato in quanto? Ripeto, tanto per fare un esempio, non me ne voglia nessuno e spero che questo come altri guadagnino bene a lungo.

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