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David

UNICUSANO NUOVA PROPRIETÀ DELLA TERNANA CALCIO

Messaggi raccomandati

E tutto tace.....qualcosa è successo davvero

L'aspetto allucinante è che questi arrivano al momento della firma, a metà giugno, e solo oggi scoprono che non possono tenere due società e che non è assolutamente certo che possano cambiare il nome, circostanza quest'ultima ritenuta imprescindibile sin dal loro primo comunicato.

Quindi, nel pieno di una trattativa di acquisizione, si precipitano a mollare il club di lega pro, al quale però garantiscono l'iscrizione.

Mi domando, come possono iscrivere il Fondi se poi, entro lo stesso termine, dovranno iscrivere la Ternana?

Troveranno subito una nuova società che acquisirà il Fondi oppure non saranno loro ad iscrivere la Ternana ma, forse, Longarini?

Oppure zompa tutto e noi ce la prendiamo in culo?

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In buona sostanza, questi solo oggi 14 giugno, al momento di chiudere il fantomatico accordo, verrebbero a sapere dalla Lega che non possono possedere due società tra i professionisti, e che non è neanche certo che in serie B gli consentano il cambio del nome.

 

Un parere preventivo, prima dell'avvio delle trattative, era forse troppo complicato richiederlo?

 

Il quadro sembra addirittura peggiorato, di certo non ci fanno una bella figura nè Longarini, nè Bandecchi e la Unicusano.

 

In mezzo due società e i rispettivi tifosi, Ternana e Fondi, che non sanno di che morte dovranno morire...

Acrobazie circensi all'italiana

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A me sembra tutto un gran papocchio...non mi quadra niente di niente...boh...

si è un grandissimo casino e da questo inizio a trarre alcune mie personali conclusioni ( che ovviamente possono essere sbagliate ma non credo):

1) Unicusano non è affatto in combutta con Longarini, anzi Longarini ( in perfetto stile Longarini) glie lo sta buttando al culo, e con poca vaselina;

2) Unicusano ha visto la possibilità di farsi pubblicità ma con le sue mosse goffe si sta sputtanando;

3) sono dei polli clamorosi e solo dei polli potevano abboccare all'amo di Longarini;

4) secondo me alla fine, dopo aver preso la Ternana, terranno Liverani per non sputtanarsi ulteriormente con la piazza ( di questo non sono proprio sicurissimo ma ci spero).

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2) la vendita di fondi, vuoi non sapessero davvero di doverlo fare? E casualmente dici al tuo allenatore di iscriversi per prendere il patentino per la serie b...forse perché in C non aveva niente da allenare.

 

È la cosa più normale del mondo per un allenatore di C prendere il patentino per la B.

Eviterei le dietrologie su questo punto.

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si è un grandissimo casino e da questo inizio a trarre alcune mie personali conclusioni ( che ovviamente possono essere sbagliate ma non credo):

1) Unicusano non è affatto in combutta con Longarini, anzi Longarini ( in perfetto stile Longarini) glie lo sta buttando al culo, e con poca vaselina;

2) Unicusano ha visto la possibilità di farsi pubblicità ma con le sue mosse goffe si sta sputtanando;

3) sono dei polli clamorosi e solo dei polli potevano abboccare all'amo di Longarini;

4) secondo me alla fine, dopo aver preso la Ternana, terranno Liverani per non sputtanarsi ulteriormente con la piazza ( di questo non sono proprio sicurissimo ma ci spero).

Boh, non so che dire. Io ci vedo sempre il losco di mezzo. Potrebbe anche essere nulla di casuale.

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si è un grandissimo casino e da questo inizio a trarre alcune mie personali conclusioni ( che ovviamente possono essere sbagliate ma non credo):

1) Unicusano non è affatto in combutta con Longarini, anzi Longarini ( in perfetto stile Longarini) glie lo sta buttando al culo, e con poca vaselina;

2) Unicusano ha visto la possibilità di farsi pubblicità ma con le sue mosse goffe si sta sputtanando;

3) sono dei polli clamorosi e solo dei polli potevano abboccare all'amo di Longarini;

4) secondo me alla fine, dopo aver preso la Ternana, terranno Liverani per non sputtanarsi ulteriormente con la piazza ( di questo non sono proprio sicurissimo ma ci spero).

Assodato il consueto caos marchiciano, non sono sicuro di quanto affermi.

Per me la combutta è palese e non credo proprio che Bandecchi sia un pirla, a mio avviso non ha firmato nulla e non esistono penali se non sulla riservatezza.

Questo è quello che vogliono farci credere proprio per dimostrare che non c'è combutta, in realtà sono in accordo ma si trovano nel pieno del papocchio, e ora in qualche modo dovranno uscirne...sempre che non zompa tutto e addio Ternana.

Tutto da vedere cosa accadrà.

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sto vedendo la replica di calcioemercato di sportitalia...una delle tre bardascette ha telefonato nientemeno che ad Evangelisti: gli ha risposto e ha detto che la chiusura avverrà entro venerdì e riguardo all'allenatore Pochesci è solo uno di quelli che stanno trattando...scusate se tutto ciò era già stato detto, ma non mi sembrava

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sto vedendo la replica di calcioemercato di sportitalia...una delle tre bardascette ha telefonato nientemeno che ad Evangelisti: gli ha risposto e ha detto che la chiusura avverrà entro venerdì e riguardo all'allenatore Pochesci è solo uno di quelli che stanno trattando...scusate se tutto ciò era già stato detto, ma non mi sembrava

Qualcuno sta già lavorando o almeno tenta di farlo...

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Assodato il consueto caos marchiciano, non sono sicuro di quanto affermi.

Per me la combutta è palese e non credo proprio che Bandecchi sia un pirla, a mio avviso non ha firmato nulla e non esistono penali se non sulla riservatezza.

Questo è quello che vogliono farci credere proprio per dimostrare che non c'è combutta, in realtà sono in accordo ma si trovano nel pieno del papocchio, e ora in qualche modo dovranno uscirne...sempre che non zompa tutto e addio Ternana.

Tutto da vedere cosa accadrà.

staremo a vedere. Certo se sono in combutta al momento la loro parte da recitare è quella dei coglioni. Non mi pare un gran che ma tutto può essere con questi.

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Assodato il consueto caos marchiciano, non sono sicuro di quanto affermi.

Per me la combutta è palese e non credo proprio che Bandecchi sia un pirla, a mio avviso non ha firmato nulla e non esistono penali se non sulla riservatezza.

Questo è quello che vogliono farci credere proprio per dimostrare che non c'è combutta, in realtà sono in accordo ma si trovano nel pieno del papocchio, e ora in qualche modo dovranno uscirne...sempre che non zompa tutto e addio Ternana.

Tutto da vedere cosa accadrà.

Anche a me danno l'impressione della tresca...

Sto fatto di ccorgesrsi oggi di non poter tenere il Fondi non i quadra. Sembra quasi che abbiano lanciato il messaggio a qualcuno sulla messa in vendita del titolo sportivo del Fondi che farebbe comodo al Latina. Il Latina che 3 mesi fa veniva data come obiettivo di Longarini Lotito...

 

 

Lotito e Longarini interessati al Latina?
07.03.2017 18:00 di Marco Ferri articolo letto 3379 volte
Fonte: sporterni.it
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Un nome che torna di moda, un altro che non tramonta mai. Sono quelli di Simone Longarini, attuale amministratore unico della Ternana, e Claudio Lotito, patron della Lazio. Secondo quanto riferito oggi da Il Messaggero ed. Umbria, che raccoglie e riporta voci provenienti dalla tifoseria e non solo, sarebbe nei piani di tre imprenditori (con Deodati sullo sfondo) quello di arrivare gradualmente al comando del club di Piazzale Prampolini. A stuzzicare la fantasia è l'approdo sulla panchina umbra di Fabio Liverani, tecnico che ha già lavorato in Inghilterra nel Leyton Orient presieduto dall'italiano Francesco Becchetti, imprenditore impegnato nel settore ambientale e parente di Manlio Cerroni, nome più volte accostato ad Angelo Deodati ed anche a Francesco Zadotti: "Se il disegno sia davvero quello di permettere a Longarini di entrare nella Lazio pur restando nella Ternana - scrive Paolo Grassi -, e di rilevare il Latina, non è dato al momento saperlo. Ma pare che lo stesso Becchetti sia proprio tra i soggetti che hanno avuto contatti con l'amministratore unico per chiedere informazioni sulla società". E intanto i tifosi delle Fere si scatenano: "Se entra in società Becchetti, Longarini entra nella Lazio con Lotito e prende il Latina. E così fanno un unico gruppo che manterrà tre società in tre categorie diverse".

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Qualcuno sta già lavorando o almeno tenta di farlo...

beh si...sprazzi di normalità, ma ancora la situazione è bella scura

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Lotito smentisce, ma c’è un piano con Longarini: rilevare il Latina





Mosse sotterranee fra i due imprenditori per avere anche un altro club















ROMA – Qualcosa nei sotterranei si muove, eccome, nonostante le smentite di Lotito. E qualcosa porta al Latina, il club neroazzurro che rischia il fallimento e l’esclusione dal campionato cadetto. Il presidente biancoceleste e Longarini, attuale amministratore unico della Ternana, sono interessati a rilevare il club laziale. Il tutto è favorito dall’approdo sulla panchina della Ternana di Fabio Liverani, tecnico che ha già lavorato in Inghilterra nel Leyton Orient, presieduto dall’italiano Francesco Becchetti, imprenditore impegnato nel settore ambientale e parente di Manlio Cerroni, nome più volte accostato ad Angelo Deodati (imprenditore già accostato al Latina) ed anche a Francesco Zadotti. Becchetti pare abbia avuto contatti con l’amministratore unico per chiedere informazioni sulla società neroazzurra. A quel punto, se quest’ultimo entra in società, Longarini entrerebbe nella Lazio con Lotito e insieme preleverebbero il Latina, per fare un unico gruppo che manterrà tre società in tre categorie diverse. Questo il possibile scenario, indipendentemente da quello che deciderà domani il tribunale sul fallimento




http://www.cittaceleste.it/notizie/esclusiva/bomba-da-terni-longarini-nuovo-dg-della-lazio/



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si è un grandissimo casino e da questo inizio a trarre alcune mie personali conclusioni ( che ovviamente possono essere sbagliate ma non credo):

1) Unicusano non è affatto in combutta con Longarini, anzi Longarini ( in perfetto stile Longarini) glie lo sta buttando al culo, e con poca vaselina;

2) Unicusano ha visto la possibilità di farsi pubblicità ma con le sue mosse goffe si sta sputtanando;

3) sono dei polli clamorosi e solo dei polli potevano abboccare all'amo di Longarini;

4) secondo me alla fine, dopo aver preso la Ternana, terranno Liverani per non sputtanarsi ulteriormente con la piazza ( di questo non sono proprio sicurissimo ma ci spero).

Scusa Altofo', ultimamente me se vede poco sul forum, co sto callo e senza calcio giocato preferisco stammene all'aria aperta anziché davanti a una tastiera, tanto poi se rivedemo tutti qui a fine agosto.

 

Però, leggendo le tue interessantissime e condivisibili conclusioni, vedo che manca qualcosa... e co Pagni che ce faranno?

 

Ma l'Università Cusano non c'ha bisogno de bidelli? Ah no, forse no, è una università telematica, quindi cessi da pulì non ce ne stanno... Io avevo anche suggerito de trovaje un posto al mercato de Fondi che, forse non tutti lo sanno, è il più grande d'Europa! Si, insomma, nel campo ortofrutticolo Fondi è un po' come il Real Madrid...

 

Che dici?

Modificato da pietro

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http://news.superscommesse.it/calcio/serie-b/2017/03/simone-longarini-latina-tribunale-309215/

 

Il Tribunale salva il Latina, prende corpo il piano di Simone Longarini

Pubblicato il 09 Mar 2017 - 12:17autore: Giovanni Cardarello

Il Tribunale di Latina salva il Latina Calcio e Simone Longarini può esultare. E’ questa la sintesi di quanto accaduto stamattina nelle aule giudiziarie del capoluogo pontino. I Giudici Catello Pandolfi, Francesco Cina e Linda Vaccarella hanno riconosciuto il fallimento della società neroazzurra ma hanno concesso a Benedetto Mancini, l’attuale Presidente del club del Leone di San Marco, l’importante chance della gestione provvisoria rigettando così le richieste della Procura della Repubblica che avevano dichiarato inammissibile e privo di copertura finanziaria il piano di salvataggio.

Simone Longarini Latina presto sposi?

Cosa succede adesso? Il campionato 2016-2017 del Latina Calcio è salvo e secondo le dichiarazioni rilasciate ieri da Benedetto Mancini a TuttoMercatoWebIl 7 gennaio abbiamo preso possesso degli uffici, l’11 è arrivata l’istanza di fallimento: noi puntiamo molto sul fatto che la società fosse impossibilitata a livello oggettivo, spero in un po’ di clemenza e penso che oltre 1-2 punti non dovremmo prenderli“.

Il passaggio successivo sarà la messa all’asta della Società e del relativo titolo sportivo e qui dovrebbe prendere corpo il piano che prevede l’ingresso nel Latina Calcio di Simone Longarini che con una cifre decisamente al di sotto dei valori di mercato può diventare proprietario dei Neroazzurri. La fase attuale verrà gestita attraverso il piano finanziario predisposto dallo stesso Mancini il quale ha messo a disposizione della curatela fallimentare un milione di euro per proseguire nelle attività della stagione.

I rapporti Mancini-Lotito-Longarini e le nuove regole della FIGC

Nel frattempo è opportuno rilevare due importanti novità messe al centro dell’attenzione dall’autorevole testata Sporterni.it e che vanno a supportare quanto anticipato lunedì dalla nostra testata sul risiko societario che coinvolgerebbe Lazio-Latina e Ternana. In due successivi articoli vengono dapprima messi in chiaro rilievo gli stretti rapporti che intercorrono fra Simone Longarini e Benedetto ManciniSia Claudio sia Simone sono amici. Lunedì siamo stati insieme tutto il giorno e ci sentiamo tutti i giorni, perché è un rapporto che va al di fuori dal calcio. Mi sento di dire che loro hanno una vicinanza personale e amicizia nel rispettare il lavoro che Benedetto Mancini sta facendo. Ci sentiamo perché loro apprezzano ciò che sto facendo e l’aiuto è più che altro morale, per non mollare e andare avanti. Stiamo dimostrando, anche con le ultime notizie uscite oggi, che noi non c’entriamo nulla con quello che è successo prima. Lo stiamo chiedendo e dimostreremo che questo nostro lavoro è solo per far sì che questa società continui ad andare avanti in serie B e con obiettivi ancora più importanti. Questi amici mi dimostrano quotidianamente la loro vicinanza“.

Mentre in queste ore si fa strada un’altra importante novità relativa alle legge sui legami di parentela e sulle seconde squadre. Citiamo testualmente sempre da Sporterni: “Attualmente la ‘multiproprietà è concessa in deroga ed è comunque un modello molto diverso da quello delle seconde squadre nei principali paesi europei. A maggio 2016, una riunione informale delle 20 società di Serie A aveva dato il proprio consenso all’istituzione delle seconde squadre nei campionati di Lega Pro a partire dal 2017-2018. Seconde squadre secondo il modello proposto nel 2014 da Albertini, sempre osteggiato da Tavecchio e dallo stesso Lotito, perché ben diverso dal concetto di multiprorietà“. In pratica se, come pegno al sostegno alla rielezione, Tavecchio concedesse a Lotito di poter aver la proprietà di più squadre, pegno che sarebbe pagato anche a Simone Longarini unico fra le Società di Serie B a sostenere Tavecchio anzichè Andrea Abodi, si profilerebbe la messa a norma di una situazione di fatto già in atto, ossia essere proprietari di più Società sarebbe possibile a patto, ovviamente, che le squadre di cui si detiene la proprietà non siano nella stessa categoria.

---------------

Quest'ultimo passaggio, sui legami di parentela e sulle seconde squadre era stato trattato a marzo. Ora mi chiedo, come faceva Longarini a non sapere e quindi dare a tutti i costi la Ternana ad Unicusano già proprietario del Fondi?

O c'ha ragione Altoforno che Longarini lo sta inchiappettando senza vasellina; o c'è combutta per arrivare a qualcosa. Io sono per la seconda ipotesi.

Modificato da Il Conte di Collebertone

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Scusa Altofo', ultimamente me se vede poco sul forum, co sto callo e senza calcio giocato preferisco stammene all'aria aperta anziché davanti a una tastiera, tanto poi se rivedemo tutti qui a fine agosto.

 

Però, leggendo le tue interessantissime e condivisibili conclusioni, vedo che manca qualcosa... e co Pagni che ce faranno?

 

Ma l'Università Cusano non c'ha bisogno de bidelli? Ah no, forse no, è una università telematica, quindi cessi da pulì non ce ne stanno... Io avevo anche suggerito de trovaje un posto al mercato de Fondi che, forse non tutti lo sanno, è il più grande d'Europa! Si, insomma, nel campo ortofrutticolo Fondi è un po' come il Real Madrid...

 

Che dici?

Pagni pare che sia stato giubilato. Cmq è anche possibile che, come scrive Minciarelli questa notte su Ternananews, un accordo di massima ci sia stato da tempo, ma l'impressione che Longarini li abbia incastrati c'è. Magari per eccesso di prudenza ahaha... Modificato da altoforno

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https://www.salernonotizie.it/2017/03/09/lotito-smentisce-le-indiscrezioni-io-con-longarini-a-latina-falso/

 

Lotito smentisce le indiscrezioni: «Io con Longarini a Latina? Falso» share_fb.jpg share_tw.jpg share_wh.jpg share_gp.jpg share_mail.jpg

9 marzo 2017
lotito-salerno-2.jpgIntervistato dal sito cittaceleste.it, Claudio Lotito ha categoricamente smentito il suo possibile ingresso con Longarini, patron della Ternana, nel Latina Calcio attraverso il fallimento pilotato: “E’ un imprenditore, da dove esce questa stupidaggine? E’ tutto falso”.
Da Terni però continuano a rimbalzare voci su un possibile affare imbastito da Lotito e Longarini. I due, amici di famiglia, potrebbero ragionare -si ipotizza sempre a Terni- su un asse tra Roma, Latina, Terni e Salerno che si intreccerebbe tra calcio ed appalti.
Longarini potrebbe subentrare a Lotito addirittura nella Salernitana nel caso non riuscisse a prendere il Latina. Ipotesi smentite da Lotito, che sembrano abbastanza lontane dalla realtà, ma che continuano ad essere riproposte a Terni da diversi organi d’informazione.
Modificato da Il Conte di Collebertone

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Ma perche state a ritira fuori sti link di marzo?????

perché se ha tronato in qualche parte probabilmente ha piovuto. In quei giorni furono molto insistenti le voci su Longarini Lotito e il Latina. Il Latina fallirà ufficialmente il primo luglio. Ieri è saltato fuori che Unicusano non può tenere Ternana e Fondi (LT). È il risultato di un gruppo di sprovveduti oppure è tutto calcolato? Modificato da Il Conte di Collebertone

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Il latina è fallito..e va bene. Io non sono così sicuro che il regolamento ammetta di rientrare dalla porta di servizio nella stessa serie del fallimento, usando il titolo sportivo di un'altra squadra, per la quale hanno deciso di mantenere comunque l'iscrizione.

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Serie D: la Unicusano uccide il calcio a Fondi. A quando delle regole chiare?

Pubblicato il 23 Dic 2014 - 11:30autore: Simone Meloni

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Storie spezzate, nomi cambiati, tradizioni uccise e storie di calcio gettate nella discarica per interessi economici. Spesso fini al nulla. Non a una vittoria, a un trofeo o a una promozione. Ma solo al proprio narcisismo ed alla voglia di vedere il proprio nome, o quello della propria azienda, impresso davanti all’antica denominazione di questa piuttosto che di quell’altra squadra. Potremmo usare questa breve sinossi per fotografare a pieno una situazione che negli ultimi anni si va sempre più spesso creando. Parliamo di padri-padroni che comprano squadre per poi modificargli nome e spesso anche stemmi e colori. Se nel basket la denominazione è sempre stata preceduta dallo sponsor, nel calcio, da sempre fortino delle proprie tradizioni, ciò rappresenta un atto grave. Un qualcosa che spesso si tramuta in un vero e proprio affronto verso i tifosi, i quali inscenano proteste e diserzioni. All’estero sicuramente uno dei casi più famosi è quello dell’Austria Salisburgo, acquisita dalla Red Bull e trasformata, per l’appunto, in Red Bull Salisburgo. Senza ritegno, senza il minimo rispetto per una delle società più antiche del paese. Fortunatamente la passione popolare è riuscita laddove questi signorotti falliscono: ricostruire un fronte comune per dar vita a una nuova Austria Salisburgo. Inutile dire che con i colori e il nome tradizionale è la compagine più seguita della città nonostante sia ripartita dai bassifondi calcistici nazionale per approdare, attualmente, in Regionaliga (terza divisione).

Seppur in Italia non ci siano casi eclatanti di squadre militanti in Serie A trasformate a modo e piacimento di industrie, imprenditori e marche, esistono molti casi simili nelle serie inferiori. Negli anni 2000 fu, ad esempio, la Lodigiani, terza squadra di Roma, a farne le spesse. Il sodalizio capitolino fondato nel 1972 divenne di proprietà del Gruppo Cisco, un’impresa molto forte in quegli anni a Roma, foraggiata dalla giunta Veltroni, che aveva iniziato a fare calcio acquisendo una piccola squadra di quartiere, il Collatino, portandola in Serie D. In breve tempo la Lodigiani divenne prima Cisco Lodigiani, poi Cisco Roma e infine, sotto la proprietà Ciaccia, Atletico Roma. Squadra che disputerà gli spareggi per la Serie B venendo sconfitta dalla Juve Stabia e che l’anno successivo scomparirà definitivamente inghiottita dalle inadempienze finanziarie. Scenari che fin quando è esistita la Lodigiani, grazie a un’oculata gestione societaria, erano pressoché impensabili. Il nucleo più acceso dei tifosi biancorossi, non numerosi ma fedeli (presenti al Flaminio come in Sicilia), contestò sin dal primo minuto finendo con l’abbandonare i gradoni.

Il Lazio e la Campania sono forse le regioni più colpite da questo genere di iatture calcistiche. Si va dalla Neapolis di Moxedano al Città di Marino divenuto MarinoMole per permettere al Santa Maria delle Mole di disputare la Serie D. Passando poi per il Pisoniano, trasformato in Empolitana Giovenzano prima e Audacesanvito Empolitana poi. E troppi esempi potremmo fare. Ma andando al sodo, per non annoiare il lettore, tastiamo con mano l’ultimo caso che fa rima con scempio, quello del Fondi Calcio 1922. Storica società del basso Lazio che fino a 3 anni fa militava nella vecchia Lega Pro Seconda Divisione che da qualche tempo ha mutato il suo nome in Unicusano Fondi. Andiamo nello specifico. La celebre università telematica è già da qualche anno alla ricerca di un sodalizio da acquistare e usare come traino pubblicitario. L’amministratore delegato Bandecchi tenta dapprima la strada del Grosseto, appena sceso dalla Serie B e in serie difficoltà societarie a causa dell’abbandono da parte della famiglia Camilli, senza successo per poi virare sul Livorno. Nella città labronica incontra, se possibile, difficoltà ancora più enormi a causa del suo passato di esponente nel Movimento Sociale Italiano e candidato per Forza Italia, oltre che creatore di una lista civica a Roma, il MUI, che appoggia Alemanno e candida tra gli altri Ranucci (attuale presidente dell’Unicusano Fondi). L’ultima carta che rimane da giocare è quella di Fondi, società alla quale l’Unicusano è stata già vicina ai tempi della Lega Pro in veste di sponsor. Ad aprire le porte a Ranucci è il senatore di Forza Italia, nativo di Fondi, Claudio Fazzone motivando la sua ascesa con il momento economicamente critico della società Fondi Calcio, anche se questo appare alquanto ambiguo visto che la vecchia società aveva regolarmente pagato tutti gli stipendi dando a questa motivazione un contorno più utile per incensare l’opera dell’Unicusano che di reale soccorso al calcio fondano. Insomma, volendo riprendere la storia della Lodigiani. Cambiano gli scenari, i protagonisti ma non la trama.

Una campagna mediatica mirata per esaltare un presunto salto di qualità che ai fatti tarda ad arrivare. Con Sandro Pochesci allenatore infatti, la squadra occupa attualmente la tredicesima posizione, in piena lotta per non retrocedere. La nuova società ha mandato via ben quindici elementi con l’obiettivo di allestire una corazzata. Obiettivo che tuttavia si sta dimostrando più difficile del previsto a causa dei rifiuti di molte “star” del mercato, come Galluzzo, Molinari, La Cava e Vitale e a una concorrenza notevole in un girone più che competitivo. Insomma, per ora il cambio di guardia al timone dell’FC Fondi si sta dimostrando più che un flop, se si fa eccezione per una campagna mediatica fortemente drogata (basti pensare alle inserzioni quotidiane sul Corriere dello Sport dove la Unicusano Fondi viene quotidianamente definita “la squadra della ricerca”). L’unico risultato ottenuto al momento è la dura presa di posizione degli Old Fans Fondi, la frangia più fedele del tifo rossoblu,che, dopo aver contestato Ranucci ad Anzio e Aprilia e in casa contro l’Isola Liri senza ricevere risposta alcuna, ha sospeso qualsiasi attività al seguito della squadra. Fatto molto grave e poco lungimirante in una realtà che già di suo è parecchio fredda nei confronti del calcio. Chiaramente oltre all’etica sbagliata con cui l’Unicusano si è avvicinata al mondo del calcio (quando si parte con l’idea di eliminare le tradizioni di una società che vanta quasi cento anni di storia non si può che partire col piede sbagliato) grandi colpe risiedono anche nella vecchia dirigenza fondana che se non ha avallato il succedersi degli eventi, è quanto meno rimasta impassibili di fronte a tutto ciò.

Viene da chiedersi come una Federazione che si definisce “seria e al servizio del calcio” possa permettere tutto ciò senza batter ciglio. Occorrerebbero regolamenti senz’altro più chiari, ma soprattutto più ferrei e non in grado di piegarsi alla volontà del primo politico o presidente universitario che passa. Il danaro fa il calcio, lo abbiamo capito. Ma a tutto ci deve essere un limite. A un Paese che si riempie spesso la bocca con l’Inghilterra, ricordo che il calcio di Sua Maestà dopo episodi simili a questi (su tutti quello del Wimbledon, trasformato in Milton Keynes) ha cercato di arginare l’espandersi di situazioni bizzarre, che non mancano ovvio, ma non sono certo facilitate da regolamenti inesistenti come nel nostro caso. Poi il giorno che si capirà la semplice esigenza del tifoso, cioè quella di vivere la propria squadra, con il proprio nome e i propri colori, sarà forse troppo tardi. Il tempo è galantuomo, ma non è infinito.

Questo articolo non l'hanno comprato sul corriere dello sport. E' sicro.

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Nell'articolo, specie quando parla di come reagiscono i tifosi quando cercano di cambiare nome........peccato che a Terni sta cosa non c'è stata, ma almeno non si potrà mai dire, che chi criticava sta cosa......viveva su Marte!

Magra consolazione

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Alcuni punti che convincono poco

1) la cessione. Come ho già detto secondo me è stata organizzata molto prima, gia nel mercato di gennaio.

2) la vendita di fondi, vuoi non sapessero davvero di doverlo fare? E casualmente dici al tuo allenatore di iscriversi per prendere il patentino per la serie b...forse perché in C non aveva niente da allenare.

3) Il cambio di denominazione, stanno aspettando di capire "realmente" le intenzioni della piazza. Uno stadio vuoto e contestazione in città equivale alla peggiore pubblicità possibile.

4) l'unico modo che hanno, per me, per farsi non dico amare ma almeno rispettare è: Tenere Liverani e Pagni, confermare Diakite, costruire una squadra da media alta classifica e mettere il nome solo sulla maglia o quantomeno organizzarsi per una riqualificazione di stadio e sportivo a cui possono scrivere anche Unicusano

può essere; sui punti 3 e 4 concordo e sono sensati...quindi faranno esattamente il contrario!

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Dice che nella trattativa tra l'unicusano e la Ternana si sia inserita di prepotenza l'università Bocconi di Milano

 

Cepu ci sta pensando...

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Io sto ancora in modalità ibernazione e devo dire che la sto passando meglio. Ma mi sa che mi sono perso mooooolte cose. Chi mi fa un sunto? :D

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Ho sempre di più la sensazione che senza un vero e proprio fallimento/non iscrizione....non arriveremo MAI da qui ai prossimi anni ad un vero e proprio "resettaggio" nella Ternanacalcio!!!

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Serie D: la Unicusano uccide il calcio a Fondi. A quando delle regole chiare?

Pubblicato il 23 Dic 2014 - 11:30autore: Simone Meloni

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Storie spezzate, nomi cambiati, tradizioni uccise e storie di calcio gettate nella discarica per interessi economici. Spesso fini al nulla. Non a una vittoria, a un trofeo o a una promozione. Ma solo al proprio narcisismo ed alla voglia di vedere il proprio nome, o quello della propria azienda, impresso davanti all’antica denominazione di questa piuttosto che di quell’altra squadra. Potremmo usare questa breve sinossi per fotografare a pieno una situazione che negli ultimi anni si va sempre più spesso creando. Parliamo di padri-padroni che comprano squadre per poi modificargli nome e spesso anche stemmi e colori. Se nel basket la denominazione è sempre stata preceduta dallo sponsor, nel calcio, da sempre fortino delle proprie tradizioni, ciò rappresenta un atto grave. Un qualcosa che spesso si tramuta in un vero e proprio affronto verso i tifosi, i quali inscenano proteste e diserzioni. All’estero sicuramente uno dei casi più famosi è quello dell’Austria Salisburgo, acquisita dalla Red Bull e trasformata, per l’appunto, in Red Bull Salisburgo. Senza ritegno, senza il minimo rispetto per una delle società più antiche del paese. Fortunatamente la passione popolare è riuscita laddove questi signorotti falliscono: ricostruire un fronte comune per dar vita a una nuova Austria Salisburgo. Inutile dire che con i colori e il nome tradizionale è la compagine più seguita della città nonostante sia ripartita dai bassifondi calcistici nazionale per approdare, attualmente, in Regionaliga (terza divisione).

Seppur in Italia non ci siano casi eclatanti di squadre militanti in Serie A trasformate a modo e piacimento di industrie, imprenditori e marche, esistono molti casi simili nelle serie inferiori. Negli anni 2000 fu, ad esempio, la Lodigiani, terza squadra di Roma, a farne le spesse. Il sodalizio capitolino fondato nel 1972 divenne di proprietà del Gruppo Cisco, un’impresa molto forte in quegli anni a Roma, foraggiata dalla giunta Veltroni, che aveva iniziato a fare calcio acquisendo una piccola squadra di quartiere, il Collatino, portandola in Serie D. In breve tempo la Lodigiani divenne prima Cisco Lodigiani, poi Cisco Roma e infine, sotto la proprietà Ciaccia, Atletico Roma. Squadra che disputerà gli spareggi per la Serie B venendo sconfitta dalla Juve Stabia e che l’anno successivo scomparirà definitivamente inghiottita dalle inadempienze finanziarie. Scenari che fin quando è esistita la Lodigiani, grazie a un’oculata gestione societaria, erano pressoché impensabili. Il nucleo più acceso dei tifosi biancorossi, non numerosi ma fedeli (presenti al Flaminio come in Sicilia), contestò sin dal primo minuto finendo con l’abbandonare i gradoni.

Il Lazio e la Campania sono forse le regioni più colpite da questo genere di iatture calcistiche. Si va dalla Neapolis di Moxedano al Città di Marino divenuto MarinoMole per permettere al Santa Maria delle Mole di disputare la Serie D. Passando poi per il Pisoniano, trasformato in Empolitana Giovenzano prima e Audacesanvito Empolitana poi. E troppi esempi potremmo fare. Ma andando al sodo, per non annoiare il lettore, tastiamo con mano l’ultimo caso che fa rima con scempio, quello del Fondi Calcio 1922. Storica società del basso Lazio che fino a 3 anni fa militava nella vecchia Lega Pro Seconda Divisione che da qualche tempo ha mutato il suo nome in Unicusano Fondi. Andiamo nello specifico. La celebre università telematica è già da qualche anno alla ricerca di un sodalizio da acquistare e usare come traino pubblicitario. L’amministratore delegato Bandecchi tenta dapprima la strada del Grosseto, appena sceso dalla Serie B e in serie difficoltà societarie a causa dell’abbandono da parte della famiglia Camilli, senza successo per poi virare sul Livorno. Nella città labronica incontra, se possibile, difficoltà ancora più enormi a causa del suo passato di esponente nel Movimento Sociale Italiano e candidato per Forza Italia, oltre che creatore di una lista civica a Roma, il MUI, che appoggia Alemanno e candida tra gli altri Ranucci (attuale presidente dell’Unicusano Fondi). L’ultima carta che rimane da giocare è quella di Fondi, società alla quale l’Unicusano è stata già vicina ai tempi della Lega Pro in veste di sponsor. Ad aprire le porte a Ranucci è il senatore di Forza Italia, nativo di Fondi, Claudio Fazzone motivando la sua ascesa con il momento economicamente critico della società Fondi Calcio, anche se questo appare alquanto ambiguo visto che la vecchia società aveva regolarmente pagato tutti gli stipendi dando a questa motivazione un contorno più utile per incensare l’opera dell’Unicusano che di reale soccorso al calcio fondano. Insomma, volendo riprendere la storia della Lodigiani. Cambiano gli scenari, i protagonisti ma non la trama.

Una campagna mediatica mirata per esaltare un presunto salto di qualità che ai fatti tarda ad arrivare. Con Sandro Pochesci allenatore infatti, la squadra occupa attualmente la tredicesima posizione, in piena lotta per non retrocedere. La nuova società ha mandato via ben quindici elementi con l’obiettivo di allestire una corazzata. Obiettivo che tuttavia si sta dimostrando più difficile del previsto a causa dei rifiuti di molte “star” del mercato, come Galluzzo, Molinari, La Cava e Vitale e a una concorrenza notevole in un girone più che competitivo. Insomma, per ora il cambio di guardia al timone dell’FC Fondi si sta dimostrando più che un flop, se si fa eccezione per una campagna mediatica fortemente drogata (basti pensare alle inserzioni quotidiane sul Corriere dello Sport dove la Unicusano Fondi viene quotidianamente definita “la squadra della ricerca”). L’unico risultato ottenuto al momento è la dura presa di posizione degli Old Fans Fondi, la frangia più fedele del tifo rossoblu,che, dopo aver contestato Ranucci ad Anzio e Aprilia e in casa contro l’Isola Liri senza ricevere risposta alcuna, ha sospeso qualsiasi attività al seguito della squadra. Fatto molto grave e poco lungimirante in una realtà che già di suo è parecchio fredda nei confronti del calcio. Chiaramente oltre all’etica sbagliata con cui l’Unicusano si è avvicinata al mondo del calcio (quando si parte con l’idea di eliminare le tradizioni di una società che vanta quasi cento anni di storia non si può che partire col piede sbagliato) grandi colpe risiedono anche nella vecchia dirigenza fondana che se non ha avallato il succedersi degli eventi, è quanto meno rimasta impassibili di fronte a tutto ciò.

Viene da chiedersi come una Federazione che si definisce “seria e al servizio del calcio” possa permettere tutto ciò senza batter ciglio. Occorrerebbero regolamenti senz’altro più chiari, ma soprattutto più ferrei e non in grado di piegarsi alla volontà del primo politico o presidente universitario che passa. Il danaro fa il calcio, lo abbiamo capito. Ma a tutto ci deve essere un limite. A un Paese che si riempie spesso la bocca con l’Inghilterra, ricordo che il calcio di Sua Maestà dopo episodi simili a questi (su tutti quello del Wimbledon, trasformato in Milton Keynes) ha cercato di arginare l’espandersi di situazioni bizzarre, che non mancano ovvio, ma non sono certo facilitate da regolamenti inesistenti come nel nostro caso. Poi il giorno che si capirà la semplice esigenza del tifoso, cioè quella di vivere la propria squadra, con il proprio nome e i propri colori, sarà forse troppo tardi. Il tempo è galantuomo, ma non è infinito.

Questo articolo non l'hanno comprato sul corriere dello sport. E' sicro.

 

si ma il punto cruciale di quest'articolo e che, effettivamente, mi interessa sapere di più è: quest'estate meglio lo slip o il boxer in spiaggia??

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