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wild.duck

il nutriscore

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posso dire che sta polemica mi sa stucchevole? Non lo so se avere il nutriscore distruggerebbe il made in Italy (anche perché per dire l'olio d'oliva diventerebbe un buon grasso naturale, meglio del burro comunemente usato in europa se non altro), ma mi sembra la sagra delle cazzate.

Si dice che il nutriscore attacca la dieta mediterranea quando sulla carta è il contrario (praticamente partendo dalla A fino alla E ricalca un po' tutta la "piramide" della dieta mediterranea - solo che nella dieta mediterranea i formaggi grassi si dovrebbero quasi evitare e gli insaccati mangiare una volta ogni dieci giorni, tipo), il ministro spara roba a casaccio su bevande gasate e zuccherine migliori dell'olio (se si riferiva alla coca cola normale è messa molto peggio dell'olio, se alla coca zero è praticamente acqua sotto il profilo nutrizionale - ed è comunque classificata peggio dell'acqua) etc.etc.etc.

Tanto quello che servirebbe a noi è un'etichetta che dica che ti puoi sfondare di parmigiano perché per capire che non dovresti farlo dovresti metterti a fare dei calcoli (e nessuno li fa).

Mi pare la battaglia del burro, quando si cercava di impedire di far scrivere in etichetta qualcosa per distinguere il burro vero dal sottoprodotto del formaggio grana (che all'estero in molti casi manco si potrebbe chiamare legalmente burro, credo). E pure lì alla fine la battaglia, giustamnte, si è persa (e io al volo posso vedere quello che è degno di essere spalmato sul pane o essere messo sugli spaghetti e quello che è meglio stia sullo scaffale senza dovermi studiare il sito del produttore).

Trovate un'etichetta meno "offensiva" (se il rosso offende troppo l'occhio), una classificazione più "fine" da mettere dietro, ma il sistema a batterie italiano è illeggibile e pure fuorviante, perché ricorda i fabbisogni delle vitamine (se prendo il 200% della quota giornaliera di vitamina c in linea di massima non succede nulla, fallo su basi regolari con i grassi e vedi che succede). 

 

I nostri prodotti tipici sono figli di un'epoca in cui ti facevi un culo così e mangiavi quando capitava, ci sta poco da fare. Se all'estero hanno deciso che vogliono un'etichetta che permetta di vedere al volo se un cibo fa ingrassare o ti intasa le arterie, lobby o non lobby, poco ci puoi fare. E non c'hanno manco torto, tra l'altro,visto che non siamo un continente di gente secca.

Comunque so' pure decenni che non sviluppiamo un cacchio di nuovo, sarà pure ora di piantarla di piangerci sempre addosso e cercare di differenziare e sviluppare un po' senza stare sempre e solo attaccati alle nostre eccellenze secolari? Non è che la produzione genuina si può fare solo per ricette vecchie di qualche secolo, se il mercato richiede formaggi e salumi più magri si può anche farli.

 

cito solo due cose:

In Italia un bambino su cinque è in sovrappeso (il 20,4 per cento) mentre uno su dieci è obeso (il 9,4 per cento). Più grassi in Europa soltanto i coetanei di Cipro, Grecia e Spagna. L’indagine, riferita a dati del 2019 su un campione di 50mila minori tra otto e nove anni,

 

dieta mediterranea:

... Verso il vertice della piramide alimentare, ci sono gli alimenti da consumare non ogni giorno, ma settimanalmente:

i formaggi non più di un paio di porzioni da 100g, 50g se sono stagionati. (quindi un etto di parmigiano a settimana, compreso quello usato per condimento)

mentre quelle processate (affettati, salumi ecc..) sarebbero da consumare con ancor più parsimonia (una porzione a settimana da 50g o anche meno)

e infatti sta roba tipicamente sta in categoria D, esattamente dove immagino la metterebbe la dieta mediterranea

fonte Fondazione Veronesi 2011, anni prima dell'esistenza del nutriscore

 

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Mo' l'ultima polemica è legata al fatto che vogliono mettere la lettera F per gli alcoolici. Per fortuna in questo caso non si sentiranno le solite cazzate sui cattivi stranieri che attentano ai nostri dop dato che il tutto parte da un francese (cittadino di un paese che le vigne manco sa come sono fatte e quindi vorranno aumentare la vendita di latte e aranciata, immagino). E mi tocca sentire la Bellanova (nota nutrizionista) che parla di educare la gente al consumo consapevole. Straccia de scienziata, il consumo consapevole è sapere che anche un bicchiere al giorno porta a un aumento sensibile del rischio di parecchi tumori (tra cui quello al seno, per dire), e se aumenti la dose il rischio aumenta di più. E non esistono dosi minime particolari a meno di prenderne tre gocce al giorno. Quello se chiama consumo consapevole.

E la F, o qualsiasi altra roba si inventano per aumentare la consapevolezza, serve a quello. Non esiste una dose a cui il vino o l'alcool in genere "fanno bene", sia perché i benefici reali sono tanto minimi da essere non comparabili con l'aumento dei rischi, sia perché alcuni benefici sono di fatto un mito.

Diciamo esplicitamente che non ci possiamo permettere la pubblicità negativa data la nostra industria del vino,  ma almeno non prendiamoci per il culo.

E a me a Natale hanno regalato due bottiglie di rum, per dire, ma non è che penso che quando lo bevo mi faccia bene o non mi faccia per niente male...

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