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Serie A 2021/2022

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Felix, il 18enne che per la Roma ha rinunciato alla nazionale: "Grazie Mou"

A Roma lo ha portato, e voluto, Morgan De Sanctis che ha deciso, d’accordo con Tiago Pinto, di occupare per lui, lo scorso febbraio, uno dei due slot da extracomunitario. Decisione che ha stupito qualcuno forse, ma Felix Afena-Gyan, secondo De Sanctis e secondo gli osservatori giallorossi (su tutti Simone Lo Schiavo), era uno di quei ragazzi per cui valesse la pena fare un tentativo. Diciotto anni compiuti a gennaio, è il primo 2003 a segnare in Serie A e con la doppietta contro il Genoa ha realizzato due gol in sole tre presenze in campionato, visto che ha esordito lo scorso 27 ottobre a Cagliari. Non solo: è il più giovane giocatore a segnare una marcatura multipla nei 5 migliori campionati d'Europa in questa stagione ed è il più giovane romanista a segnare una doppietta nell'era dei tre punti.

 


IL RAPPORTO CON MOU

Quando Mourinho ha deciso che sì, il ragazzino, come lo chiama lui, doveva restare in prima squadra, lo ha tolto dalla Primavera di Alberto De Rossi e, con il suo staff ha iniziato a lavorarci giorno dopo giorno. E lui, che abita nel convitto a due passi dal centro sportivo giallorosso, si è messo sotto. Parla inglese, ma capisce un po’ l’italiano, ha rinunciato alla convocazione con il Ghana per sfruttare la sosta e lavorare con Mourinho e i fatti gli hanno dato ragione: “Grazie mamma, ti amo, lei è ancora in Ghana. Le dedico il gol e lo dedico e ai miei compagni”, ha detto al 90’, dopo aver baciato a lungo lo stemma della Roma. Le altre parole sono state per Mourinho: “Lo ringrazio, è un grande allenatore e una grande persona”. Logico, visto quanto Mou ha scommesso su di lui.

LA SUA STORIA

Una scommessa che altri club europei, soprattutto inglesi, volevano fare su Felix prima che ci piombasse la Roma, tanto che persino la BBC si era occupata della sua storia. Innamorato dei colori giallorossi da quando, a quindici anni, ha vissuto con trasporto ed emozione la storica rimonta sul Barcellona, è cresciuto in Ghana tra mille difficoltà, con la madre che cercava di farlo studiare e contemporaneamente fargli coltivare la passione per il calcio. Da bambino è stato notato da Oliver Arthur, l'agente che ha poi gestito il trasferimento verso Trigoria ed è stato indirizzato all’EurAfrica Academy. In Primavera, in questa stagione, sei gol in cinque partite, poi, allenamento dopo allenamento, Mourinho lo ha voluto tenere con sé e ha iniziato ad istruirlo tatticamente, ricordandogli però di curare sempre molto il suo fisico. Ottima tecnica, è robusto ma rapido, anche grazie all’atletica che ha praticato da piccolo. Ragazzo estremamente religioso, vuole portare presto la mamma e il resto della famiglia in Italia e nel frattempo vuole continuare a convincere Mourinho. Dopo Cagliari, sui social, aveva detto all’allenatore: “Per sempre grato, sir. Ti renderò orgoglioso”. Non è passato neppure un mese: lo ha fatto alla grande.

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"Se un giocatore non si rivolgeva a me con rispetto, diventavo molto severo. Ma non lasciavo che l’episodio si consumasse: affrontavo la cosa con tempestività, faccia a faccia. L'errore può capitare, ma sul comportamento non si transige. Ma erano cose che un allenatore poteva fare vent'anni fa, perché c'era solo lui con un preparatore atletico ed uno dei portieri, i giocatori rispondevano a me ed io a loro. Ora è tutto diverso, ogni allenatore ha almeno 7-8 persone nel proprio staff, non c'è più quel contatto diretto con il giocatore. 

Il calcio di oggi l'ho un po' accantonato, si può dire che la nostalgia riempia le mie giornate, ma è una nostalgia non malinconica, perché suscitata da ricordi felici. La mia vita è semplice ma lo era anche quando allenavo, ogni volta che finiva la partita tornavo sempre al mio trattore. Era un calcio diverso quello degli anni '90, era un calcio per le persone e quindi per i tifosi. C'erano grandi campioni in campo, ma era gente semplice fuori, non cambiavano maglia ogni due anni. Il calcio potrebbe essere un formidabile veicolo di comunicazione positiva fra le persone, eppure è sempre più esasperato e confuso, in troppi vendono fumo. E il fumo si vede".

La promozione a Parma con le vittorie in Italia e in Europa. E poi le avventure all'estero, i successi in Russia e Ucraina e la Coppa Intercontinentale con il Borussia Dortmund.

Tanti auguri Nevio Scala, buon compleanno ❤️

Fonte: La Repubblica

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Comunque secondo me lo scudetto sarà cosa fra Inter e Atalanta con l’Inter favorita. La Juventus ( se risolve qualche “problemino “ in attacco) può tentare la corsa su Milan e Napoli che pur essendo molto avanti mi sembrano più fragili.

 

  • Voto Positivo 1

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Lo scudetto lo puó solo perdere l'Inter. La Dea gioca benissimo ma ancora é troppo discontinua, sia tra una partita e l'altra che nell'arco dei 90 minuti. Sarei felicissimo di essere smentito, ma non credo abbia la costanza di reggere il ritmo dell'Inter su g20 giornate che mancano.

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21 minuti fa, E quillu je deeaa!!! ha scritto:

Lo scudetto lo puó solo perdere l'Inter. La Dea gioca benissimo ma ancora é troppo discontinua, sia tra una partita e l'altra che nell'arco dei 90 minuti. Sarei felicissimo di essere smentito, ma non credo abbia la costanza di reggere il ritmo dell'Inter su g20 giornate che mancano.

Se vincesse lo scudetto l’Inter comunque nulla di scandaloso: ha fatto scelte equilibrate che ad oggi stanno premiando.

Con Inzaghi che sa sempre trovare una soluzione ha rimesso in piedi una squadra che aveva perso Lukaku e Hakimi.

L’Atalanta non la sottovaluterei: se si trova a tirare Gasperini può decidere di lasciare da parte l’Europa League.

L’Inter non può sottovalutare gli Ottavi di Champions.

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AVVISATE PIOLI, GASPERINI E LA STAMPA DEL NORD: IL FUORIGIOCO NON È UN’OPINIONE – SECONDO IL REGOLAMENTO, I GOL DI ATALANTA E MILAN SONO DA ANNULLARE PERCHÉ LE POSIZIONI DI DI PALOMINO (SU CRISTANTE) E GIROUD (SU JUAN JESUS) SONO "IMPATTANTI", E INFLUENZANO IL DIFENSORE – LA REGOLA 11 DEL CALCIO DICE CHE È FUORIGIOCO QUANDO L'ATTACCANTE: 1) INTERFERISCE CON IL GIOCO; 2) INTERFERISCE CON L'AVVERSARIO; 3) TRAE UN VANTAGGIO DALLA SUA POSIZIONE – L’UNICO PUNTO DI DISCUSSIONE SAREBBE LA VOLONTARIETÀ, MA AI FINI DEL REGOLAMENTO NON CONTA…

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Secondo me, come scritto sul topic del Milan, i due casi sono abbatanza diversi. Pur con la grande simpatia per la Dea l'annullamento del gol dell'Atalanta é corretto secondo me, visto che Zapata interferisce abbastanza chiaramente con  il difesonre.

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UDINESE: "NOI STASERA SAREMO IN CAMPO" 
L'Udinese Calcio sarà regolarmente presente in campo stasera alle 18.30 alla Dacia Arena per l'anticipo dell'ultimo turno di andata della serie A, contro la Salernitana: lo apprende l'ANSA da fonti qualificate della società, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. Secondo quanto si è appreso, non essendoci comunicazioni ufficiali della Lega, la squadra - che si trova in ritiro - si presenterà allo stadio, assieme al direttore di gara e ai suoi collaboratori, nonostante la mancata partenza dei campani per la trasferta, fermati dalla ASl dopo l'accertamento di casi di positività al Covid. 

 

 

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8 ore fa, classe86_ ha scritto:

UDINESE: "NOI STASERA SAREMO IN CAMPO" 
L'Udinese Calcio sarà regolarmente presente in campo stasera alle 18.30 alla Dacia Arena per l'anticipo dell'ultimo turno di andata della serie A, contro la Salernitana: lo apprende l'ANSA da fonti qualificate della società, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. Secondo quanto si è appreso, non essendoci comunicazioni ufficiali della Lega, la squadra - che si trova in ritiro - si presenterà allo stadio, assieme al direttore di gara e ai suoi collaboratori, nonostante la mancata partenza dei campani per la trasferta, fermati dalla ASl dopo l'accertamento di casi di positività al Covid. 

 

 

C'erano pure 5 tifosi in tribuna della Salernitana...crepo.

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