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Presentazione nuove maglie - 2022/2023

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1 ora fa, ONTV ha scritto:

Gianni Giardinieri intervista Mattia Basilico del gruppo "Fere del Nord" in occasione della presentazione delle maglie 2022-23 della Ternana al Liberati    

 

Bellissima intervista bravo gianni 👏🏻👏🏻

  • Grazie 1

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8 ore fa, ONTV ha scritto:

Gianni Giardinieri intervista Mattia Basilico del gruppo "Fere del Nord" in occasione della presentazione delle maglie 2022-23 della Ternana al Liberati    

 

Mentre noi protestiamo per le maglie, per la gestione, per il presidente, per il ds (🤣), per il mister... Il gruppo Fere del nord si incontra, mangia insieme e va a vedere la partita : considerando la desolazione del Liberati in molte partite, ci danno una grande lezione!

Grandi ❤️💚

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Nel ricordare i 50 anni dalla prima promozione in A, non si è citato l'Ing. Fernando Creonti. Allora sono andato a cercare sue notizie e ho scoperto alcune cose che non sapevo. Pensavo fosse torinese, in vece era romano. Credevo che il suo rapporto con il territorio fosse nato per motivi economici legati all'acciaieria, tuttaltro: era legato a Castel del monte, frazione di Acquasparta, sin dalla sua infanzia e fu anche sindaco di Acquasparta mettendoci anche soldi di tasca propria quando, negli anni 70 il comune fu in difficoltà economica. Ebbe anche un ruolo importante nell'Italia del dopo 8 settembre 1943.

https://umbri.altervista.org/il-sindaco-creonti-mano-al-portafogli-e-ripiano-il-bilancio/?_gl=1*6nt7ao*_ga*V0huc1FuOUdhOWhZNDVCTjRzc2psb0Y1czMzZkdfc3Z1eFFGd3FnczdKM2JOc1pUT0xtdzRCbUhXUEtzTXJabg..

 

Romano, classe 1907, Ferdinando Creonti si laureò in ingegneria. Scoppiata la guerra fu arruolato: colonnello di artiglieria. Era in servizio a Torino quando, nel 1943, fu firmato l’armistizio dell’8 settembre. Il giorno dopo si mise a disposizione del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte. Badoglio gli affidò l’incarico di organizzare le formazioni partigiane del nord Italia e di essere l’ufficiale di collegamento tra queste e gli angloamericani. Fu proprio grazie all’intervento di Creonti che da parte dell’aviazione “Alleata” furono evitati massicci bombardamenti a Torino, il che consentì di salvare gran parte delle fabbriche, oltreché numerose vite. Sempre lui coordinò le azioni di guerra che portarono alla liberazione del Piemonte e fu personalmente in prima fila nelle operazioni per la liberazione di Torino. Avrebbe avuto l’opportunità di un avvenire politico,ma preferì diventare imprenditore. E fu un imprenditore di successo. Diventato titolare di diverse società, fu tra coloro che costruirono l’autostrada del Sole.
Aveva due passioni nel cuore Creonti: una dovuta al fatto da ragazzino aveva passato diverse estati a Casteldelmonte, piccolo centro sui monti Martani, sopra Acquasparta, dove quando per tutti era diventato “il miliardario Creonti” acquistò il castello trasformandolo in propria residenza per le vacanze. Casteldemonte gli faceva rivivere la spensieratezza dell’infanzia e dell’adolescenza. E per Casteldemonte fece molto, finanziando di tasca sua una serie di opere pubbliche che migliorarono la frazione. Per Casteldemonte ed Acquasparta dimenticò anche la propria decisione di non occuparsi della politica, nel modo in cui si occupa di politica un amministratore di un  piccolo Comune. Ed ecco allora “il miliardario Creonti” – come lo chiamavano – spesso in senso dispregiativo – gli oppositori in consiglio comunale, liberale, alla guida di una maggioranza che comprendeva democristiani e socialisti. All’opposizione rimaneva il solo Pci il quale, ovviamente, al sindaco miliardario non ne lasciava passare una, fino al punto che, pur annunciando voto favorevole  all’accettazione della donazione di cento milioni, specificò che riteneva comunque quell’operazione «un’elemosina sulla quale non si può basare l’operato di un’amministrazione». Fatto sta che quei soldi servirono per la costruzione del metanodotto, il recupero della vecchia sede municipale, il completamento del mattatoio, la rete dell’illuminazione pubblica, l’acquisto del terreno per il campo sportivo.


La sua seconda passione era il calcio. Fu per anni dirigente del Torino, ma poi sclse la Ternana di cui divenne il presidente-mecenate. Con lui i rossoverdi conquistarono la serie B. Quando furono promossi in serie A, nel 1973, il presidente non era più lui, ma Giorgio Taddei. Il portafogli di riferimento era però ancora quello di Creonti, che restava dietro le quinte.


A Terni ebbe molti consensi, per questo suo ruolo di mecenate della squadra rossoverde. Ad Acquasparta aveva amici e nemici. Scomparve nel 1997. A suo nome non c’è nemmeno una strada del capoluogo. Gli hanno intitolato – ma era il minimo – la piazzetta di Casteldelmonte. Lui, invece, ad Acquasparta continua a voler bene: la Fondazione Creonti continua a donare al Comune una cifra che s’aggira attorno ai 250 mila euro l’anno

  • Voto Positivo 4

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2 minuti fa, Palmiro ha scritto:

 

 

Nel ricordare i 50 anni dalla prima promozione in A, non si è citato l'Ing. Fernando Creonti. Allora sono andato a cercare sue notizie e ho scoperto alcune cose che non sapevo. Pensavo fosse torinese, in vece era romano. Credevo che il suo rapporto con il territorio fosse nato per motivi economici legati all'acciaieria, tuttaltro: era legato a Castel del monte, frazione di Acquasparta, sin dalla sua infanzia e fu anche sindaco di Acquasparta mettendoci anche soldi di tasca propria quando, negli anni 70 il comune fu in difficoltà economica. Ebbe anche un ruolo importante nell'Italia del dopo 8 settembre 1943.

https://umbri.altervista.org/il-sindaco-creonti-mano-al-portafogli-e-ripiano-il-bilancio/?_gl=1*6nt7ao*_ga*V0huc1FuOUdhOWhZNDVCTjRzc2psb0Y1czMzZkdfc3Z1eFFGd3FnczdKM2JOc1pUT0xtdzRCbUhXUEtzTXJabg..

 

Romano, classe 1907, Ferdinando Creonti si laureò in ingegneria. Scoppiata la guerra fu arruolato: colonnello di artiglieria. Era in servizio a Torino quando, nel 1943, fu firmato l’armistizio dell’8 settembre. Il giorno dopo si mise a disposizione del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte. Badoglio gli affidò l’incarico di organizzare le formazioni partigiane del nord Italia e di essere l’ufficiale di collegamento tra queste e gli angloamericani. Fu proprio grazie all’intervento di Creonti che da parte dell’aviazione “Alleata” furono evitati massicci bombardamenti a Torino, il che consentì di salvare gran parte delle fabbriche, oltreché numerose vite. Sempre lui coordinò le azioni di guerra che portarono alla liberazione del Piemonte e fu personalmente in prima fila nelle operazioni per la liberazione di Torino. Avrebbe avuto l’opportunità di un avvenire politico,ma preferì diventare imprenditore. E fu un imprenditore di successo. Diventato titolare di diverse società, fu tra coloro che costruirono l’autostrada del Sole.
Aveva due passioni nel cuore Creonti: una dovuta al fatto da ragazzino aveva passato diverse estati a Casteldelmonte, piccolo centro sui monti Martani, sopra Acquasparta, dove quando per tutti era diventato “il miliardario Creonti” acquistò il castello trasformandolo in propria residenza per le vacanze. Casteldemonte gli faceva rivivere la spensieratezza dell’infanzia e dell’adolescenza. E per Casteldemonte fece molto, finanziando di tasca sua una serie di opere pubbliche che migliorarono la frazione. Per Casteldemonte ed Acquasparta dimenticò anche la propria decisione di non occuparsi della politica, nel modo in cui si occupa di politica un amministratore di un  piccolo Comune. Ed ecco allora “il miliardario Creonti” – come lo chiamavano – spesso in senso dispregiativo – gli oppositori in consiglio comunale, liberale, alla guida di una maggioranza che comprendeva democristiani e socialisti. All’opposizione rimaneva il solo Pci il quale, ovviamente, al sindaco miliardario non ne lasciava passare una, fino al punto che, pur annunciando voto favorevole  all’accettazione della donazione di cento milioni, specificò che riteneva comunque quell’operazione «un’elemosina sulla quale non si può basare l’operato di un’amministrazione». Fatto sta che quei soldi servirono per la costruzione del metanodotto, il recupero della vecchia sede municipale, il completamento del mattatoio, la rete dell’illuminazione pubblica, l’acquisto del terreno per il campo sportivo.


La sua seconda passione era il calcio. Fu per anni dirigente del Torino, ma poi sclse la Ternana di cui divenne il presidente-mecenate. Con lui i rossoverdi conquistarono la serie B. Quando furono promossi in serie A, nel 1973, il presidente non era più lui, ma Giorgio Taddei. Il portafogli di riferimento era però ancora quello di Creonti, che restava dietro le quinte.


A Terni ebbe molti consensi, per questo suo ruolo di mecenate della squadra rossoverde. Ad Acquasparta aveva amici e nemici. Scomparve nel 1997. A suo nome non c’è nemmeno una strada del capoluogo. Gli hanno intitolato – ma era il minimo – la piazzetta di Casteldelmonte. Lui, invece, ad Acquasparta continua a voler bene: la Fondazione Creonti continua a donare al Comune una cifra che s’aggira attorno ai 250 mila euro l’anno

Il famoso zoo di Acquasparta, dove tutti noi da bardascetti ci siamo stati, è merito di Creonti!

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Giudizio personalissimo: prima fantastica, terza molto bella, seconda a parer mio troppo rosso vicino al bianco, si poteva aggiungere del giallo negli spazi bianchi.

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14 ore fa, Lov3nlast ha scritto:

C’e’

un bel quadrato verde per incastonare il numero che sara’ stile argentina le coq sportif

Con un bel 99 Lucarelli ci dovrebbe stare bene... Originale senza dubbio

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8 minuti fa, Woodstock'73 ha scritto:

Il famoso zoo di Acquasparta, dove tutti noi da bardascetti ci siamo stati, è merito di Creonti!

Non lo sapevo

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8 ore fa, Lov3nlast ha scritto:

prodotte per la Ternana che ovviamente non ne vende a decine di migliaia come altre squadre

E comunque anche le maglie di squadre con volumi enormemente superiori, costano di più non di meno di quelle.

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Per quanto riguarda l'intervista di Leone e l'immobilismo apparente sul mercato, ricordo quanto segue...

 

In una lunga Instagram Stories, il presidente della Ternana Stefano Bandecchi, ha parlato anche di mercato. Con una curiosa nota sugli acquisti: "Da ora in avanti, quando leggerò su un giornale il nome di un calciatore che trattiamo, lo stesso sarà per la Ternana imprendibile: non prenderò più nessuno di quelli che si leggono sui giornali perché qualcuno va a spifferare le cose".

 

 

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8 ore fa, A Sotto ha scritto:

Scusa, ma quanto la vorresti pagare? 

Beh se per dire la maglia ufficiale della Juventus costa 90 euro mi sembra leggermente sproporzionato 83 euro per quella della Ternana. Sinceramente un prezzo giusto, per me, potrebbe essere 65/70 euro.

 

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8 ore fa, mister ha scritto:

Secondo me tutte e tre belle,magari hanno dei difetti,ma sono cmq belle...ma volemo parlà dei prezzi? Sullo shopping della Macron stanno a 83 euro...


cmq i prezzi delle maglie in generale so qst… anzi pure più alti

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15 minuti fa, mister ha scritto:

Beh se per dire la maglia ufficiale della Juventus costa 90 euro mi sembra leggermente sproporzionato 83 euro per quella della Ternana. Sinceramente un prezzo giusto, per me, potrebbe essere 65/70 euro.

 

Guarda la benzina e le albicocche quanto costano... L' anno scorso la maglia di mio figlio di 7 anni con loghi nome e numeri l ho pagata 90 euro.... Poi che c'entra... Quella della Ternana vale molto di più di quella squadretta della Juve... Vuoi mettere quei colori meravigliosi?

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19 minuti fa, mister ha scritto:

Beh se per dire la maglia ufficiale della Juventus costa 90 euro mi sembra leggermente sproporzionato 83 euro per quella della Ternana. Sinceramente un prezzo giusto, per me, potrebbe essere 65/70 euro.

 

Le maglie so fatte dei stessi materiali, non è che se le fanno della Ternana la qualità è più bassa. Poi la Juve le vende milioni, la Ternana migliaia, decine de migliaia non credo ci arrivi. Ormai il calcio è un industria a 360 gradi, non può esse beneficienza…le maglie a 60 euro è quasi fa beneficienza. Non dico che sia giusto, dico che purtroppo è normale ma è il calcio che ci siamo voluti costruire rimanendo a guarda le partite a casa sul divano 

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1 ora fa, Palmiro ha scritto:

 

 

Nel ricordare i 50 anni dalla prima promozione in A, non si è citato l'Ing. Fernando Creonti. Allora sono andato a cercare sue notizie e ho scoperto alcune cose che non sapevo. Pensavo fosse torinese, in vece era romano. Credevo che il suo rapporto con il territorio fosse nato per motivi economici legati all'acciaieria, tuttaltro: era legato a Castel del monte, frazione di Acquasparta, sin dalla sua infanzia e fu anche sindaco di Acquasparta mettendoci anche soldi di tasca propria quando, negli anni 70 il comune fu in difficoltà economica. Ebbe anche un ruolo importante nell'Italia del dopo 8 settembre 1943.

https://umbri.altervista.org/il-sindaco-creonti-mano-al-portafogli-e-ripiano-il-bilancio/?_gl=1*6nt7ao*_ga*V0huc1FuOUdhOWhZNDVCTjRzc2psb0Y1czMzZkdfc3Z1eFFGd3FnczdKM2JOc1pUT0xtdzRCbUhXUEtzTXJabg..

 

Romano, classe 1907, Ferdinando Creonti si laureò in ingegneria. Scoppiata la guerra fu arruolato: colonnello di artiglieria. Era in servizio a Torino quando, nel 1943, fu firmato l’armistizio dell’8 settembre. Il giorno dopo si mise a disposizione del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte. Badoglio gli affidò l’incarico di organizzare le formazioni partigiane del nord Italia e di essere l’ufficiale di collegamento tra queste e gli angloamericani. Fu proprio grazie all’intervento di Creonti che da parte dell’aviazione “Alleata” furono evitati massicci bombardamenti a Torino, il che consentì di salvare gran parte delle fabbriche, oltreché numerose vite. Sempre lui coordinò le azioni di guerra che portarono alla liberazione del Piemonte e fu personalmente in prima fila nelle operazioni per la liberazione di Torino. Avrebbe avuto l’opportunità di un avvenire politico,ma preferì diventare imprenditore. E fu un imprenditore di successo. Diventato titolare di diverse società, fu tra coloro che costruirono l’autostrada del Sole.
Aveva due passioni nel cuore Creonti: una dovuta al fatto da ragazzino aveva passato diverse estati a Casteldelmonte, piccolo centro sui monti Martani, sopra Acquasparta, dove quando per tutti era diventato “il miliardario Creonti” acquistò il castello trasformandolo in propria residenza per le vacanze. Casteldemonte gli faceva rivivere la spensieratezza dell’infanzia e dell’adolescenza. E per Casteldemonte fece molto, finanziando di tasca sua una serie di opere pubbliche che migliorarono la frazione. Per Casteldemonte ed Acquasparta dimenticò anche la propria decisione di non occuparsi della politica, nel modo in cui si occupa di politica un amministratore di un  piccolo Comune. Ed ecco allora “il miliardario Creonti” – come lo chiamavano – spesso in senso dispregiativo – gli oppositori in consiglio comunale, liberale, alla guida di una maggioranza che comprendeva democristiani e socialisti. All’opposizione rimaneva il solo Pci il quale, ovviamente, al sindaco miliardario non ne lasciava passare una, fino al punto che, pur annunciando voto favorevole  all’accettazione della donazione di cento milioni, specificò che riteneva comunque quell’operazione «un’elemosina sulla quale non si può basare l’operato di un’amministrazione». Fatto sta che quei soldi servirono per la costruzione del metanodotto, il recupero della vecchia sede municipale, il completamento del mattatoio, la rete dell’illuminazione pubblica, l’acquisto del terreno per il campo sportivo.


La sua seconda passione era il calcio. Fu per anni dirigente del Torino, ma poi sclse la Ternana di cui divenne il presidente-mecenate. Con lui i rossoverdi conquistarono la serie B. Quando furono promossi in serie A, nel 1973, il presidente non era più lui, ma Giorgio Taddei. Il portafogli di riferimento era però ancora quello di Creonti, che restava dietro le quinte.


A Terni ebbe molti consensi, per questo suo ruolo di mecenate della squadra rossoverde. Ad Acquasparta aveva amici e nemici. Scomparve nel 1997. A suo nome non c’è nemmeno una strada del capoluogo. Gli hanno intitolato – ma era il minimo – la piazzetta di Casteldelmonte. Lui, invece, ad Acquasparta continua a voler bene: la Fondazione Creonti continua a donare al Comune una cifra che s’aggira attorno ai 250 mila euro l’anno

Bravo, hai colmato una mia lacuna, mi ero sempre chiesto chi ci fosse "dietro" Taddei, ora il quadro è chiaro. 

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1 ora fa, mister ha scritto:

Beh se per dire la maglia ufficiale della Juventus costa 90 euro mi sembra leggermente sproporzionato 83 euro per quella della Ternana. Sinceramente un prezzo giusto, per me, potrebbe essere 65/70 euro.

 

Si lu solito pezzente 

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10 hours ago, ONTV said:

Gianni Giardinieri intervista Mattia Basilico del gruppo "Fere del Nord" in occasione della presentazione delle maglie 2022-23 della Ternana al Liberati    

 

Un grazie a @Cacafocu per questa chiacchierata con Mattia, ottima persona e grande tifoso. Si sbatte tantissimo per il club ed ormai è un punto di riferimento irrinunciabile per la comunità rossoverde di quassù, indipendentemente dal fatto che vi siano o meno radici e contatti diretti con la Conca.  

 

 

Modificato da Bellimbusto
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14 minuti fa, Bellimbusto ha scritto:

Un grazie a @Cacafocu per questa chiacchierata con Mattia, ottima persona e grande tifoso. Si sbatte tantissimo per il club ed ormai è un punto di riferimento irrinunciabile per la comunità rossoverde di quassù, indipendentemente dal fatto che vi siano o meno radici e contatti diretti con la Conca.  

tralaltro immagino lo sforzo di mantenere gruppo e contatti uniti quando si finisce in c, in un girone senza partite al nord.

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Ho visto solo ora l'intervista al capitano della serie a, che dire, uomini fatti di altra pasta rispetto ai nostri tempi, "gli anni più belli della mia vita", solo queste parole  indicano ciò di grande che è stato fatto, che peccato non aver vissuto il tutto. 

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17 minuti fa, naharki numen ha scritto:

Ho visto solo ora l'intervista al capitano della serie a, che dire, uomini fatti di altra pasta rispetto ai nostri tempi, "gli anni più belli della mia vita", solo queste parole  indicano ciò di grande che è stato fatto, che peccato non aver vissuto il tutto. 

E non è voluto mancare nonostante il lutto della scomparsa della moglie avvenuto pochi giorni prima.
 

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4 ore fa, mister ha scritto:

Beh se per dire la maglia ufficiale della Juventus costa 90 euro

 

... quella della Ternana dovrebbe costare minimo 1.000 euro.

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1 ora fa, alien ha scritto:

... quella della Ternana dovrebbe costare minimo 1.000 euro.

tranne per i ternani che la pijano gratis, come l'ingresso alla cascata delle marmore.

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ok ora le ho viste per bene, esprimo finalmente i miei voti... ovviamente se tratta come sempre de gusti personali

PRIMA MAGLIA: voto 8... prevale forse il rammarico perchè le strisce finalmente più strette ed estese alle maniche, nonché l'assenza de modernate oscene la spingevano verso un bel 9/10 rasentando la perfezione.
Ma non ho apprezzato soprattutto il lato B:
- font delle lettere inguardabile, proprio brutto da vedè co quella R che non se capisce che è na R...
- troppo verde sulla schiena, con i numeri e le scritte gialle non c'è motivo de fa quel riquadro gigante

Inoltre: perchè le strisce rosse più larghe delle verdi? bah

Ma soprattutto: quando torneremo al verde storico delle maglie de na volta? Perchè tocca sempre avecce sta tendenza al verde acqua? 
Guardate com'è bello acceso il rosso, non sarebbe più bellino vicino a un verde un po' più scuro tipo un verde smeraldo??


SECONDA MAGLIA: voto 3 sembra un inopportuno e fuori luogo omaggio alla bandiera italiana in stile Germania Ovest, il tutto realizzato quasi scialbamente e senza convinzione...

TERZA MAGLIA: voto 4,5 per l'idea originale ed ammirabile... ma male male la realizzazione

MAGLIE PORTIERI: voto 5,5 ...un po' pigiami, ma vabè sti cazzi

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