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Woodstock'73

Se facesse danterculo!

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5 minuti fa, Nambo ha scritto:

Basta che ti fai un viaggetto a Varsavia, città rasa al suolo altro che Terni.....

Guarda come hanno ricostruito il centro storico,nemmeno riesci a capire che quello che vedi non è l'originale

Certo. Ma gli esempi sono tantissimi nel mondo e in Italia. E' una questione di mentalità. 

Da noi l'industrialismo e la tensione verso il futuro ha creato danni enormi sotto certi punti di vista.

Danni vivissimi ancora oggi.  

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4 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Certo. Ma gli esempi sono tantissimi nel mondo e in Italia. E' una questione di mentalità. 

Da noi l'industrialismo e la tensione verso il futuro ha creato danni enormi sotto certi punti di vista.

Danni vivissimi ancora oggi.  

a Terni non abbiamo manco uno straccio di minimuseo di archeologia industriale, i tentativi di un minimo di valorizzazione si contano sulle dita di una mano e non me ne ricordo manco uno che ha prodotto qualcosa di tangibile. Purtroppo questa tensione verso il futuro ha portato i danni ma senza portare con sé anche i vantaggi che derivano dall'uso turistico-culturale della cosa, perché a Terni c'è gente convinta che si sia tentato di sfruttare anche quel filone senza ottenere mai nulla, quando in realtà io non ho mai capito cosa si sarebbe fatto in pratica (non c'è un tubo di niente... e di un po' di questi siti girando con i Pipistrelli me ne sono occupato)

Noi non abbiamo dimostrato la mentalità per valorizzare nulla di nulla fino a 20-30 anni fa. Dentro all'anfiteatro romano ci si giocava a calcio, Carsulae era abbandonata - e tuttora non si capisce cosa si voglia fare dei mosaici che incidentalmente sarebbero il richiamo più grosso del sito perché il genere tira - 

Vicino alla cascata abbiamo partorito solo gli studi cinematografici che sono finiti come sono finiti, nonostante in quell'area ci passino, penso, almeno un milione di turisti l'anno (tra chi entra e chi si ferma magari solo un momento a fare una foto). Lasciamo perdere l'ex gruber...

Ma la lista è infinita è ci finisce dentro di tutto da 2500 anni fa fino all'800

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1 ora fa, wild.duck ha scritto:

Stiamo sempre lì però, costruire con un edificio "nuovo" in un buco sia intrinsecamente brutto e sbagliato. È opinabile. Così come è opinabile che la "dissonanza", o una certa dissonanza, sia intrinsecamente brutta e sbagliata in certi casi.

Oltre al fatto che tanto ormai è andata così e penso che le energie della cultura Ternana dovrebbero essere più proficuamente indirizzate per qualcosa di più utile (teatri, un vero museo, rivitalizzare il centro magari esplorando altre zone - ieri si parlava della zona dietro San Lorenzo -, potenzialità di una Terni sotterranea - tre giorni fa hanno presentato al caos l'embrione di un progettino del Colle delle Grotte etc.etc.).

Io ho la sensazione che ci si impegni più per i "no" (che ci stanno pure eh) piuttosto che per portare avanti roba nuova.

Cioè, per me se fanno la palazzina più o meno moderna dietro all'anfiteatro, giusto o sbagliato che sia, non porta un turista.

Guarda che io non ne faccio solo un discorso meramente estetico. Anche se poi, il giudizio di Tozzi è meramente estetico...e su quello c'è stata la levata di scudi. 

Ma ne faccio anche e soprattutto un discorso culturale, storico, di memoria e identità. 

Terni e i ternani, sotto tanti punti di vista, non hanno memoria nè identità.

Perché c'è l'identità industriale? Molto banalmente, perché l'acciaieria è ancora lì. La vediamo, la viviamo. 

Perché la Terni medievale è sconosciuta. Perché è stata maltrattata, distrutta, non curata per decenni. In pirmis dai ternani. E alla fine la dimentichi, come se non fosse mai esistita. Se non la vedi, se non la vivi, di fatto non esiste. Se le istituzioni fanno in modo di nasconderla o deturparla, è un esito scontato.  

Ormai è andata così, ma si peggiora sempre di più con questa mentalità. Il Verdi verrà definitivamente stuprato. La palazzina accanto all'anfiteatro è un crimine. Lo sarebbe ovunque. Tranne che a Terni. Credo sia il primo e unico caso nel mondo civile.  

  • Voto Positivo 1

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https://www.umbriaon.it/terni-ce-umbrialibri-successo-per-mario-tozzi-e-donato-carrisi-fotogallery/

 

Le repliche scritte dell'Assessore alla cultura e di un funzionario del Comune.

 

Ancora più di quell'"orribile" pronunciato con superficialità ed approssimazione, è inaccettabile il fatto che in sostanza Tozzi abbia biasimato Terni per aver perso la sua identità operaia; senza tener conto della necessità di una comunità di emanciparsi da una condizione che, a differenza di un secolo fa, non poteva più bastarle, in ogni senso.

Tozzi sembrerebbe aver testimoniato quindi il fastidio per non aver avuto conferme riguardo ad un comodo stereotipo che gli permetteva, a lui come a molti altri, di incasellare la città in uno schema di facile comprensione che non richiedesse troppa attenzione o approfondoimenti: a Terni ce stanno le acciaierie, in Abruzzo l'arrosticini, i liguri so tutti tirchi, Roma è bella ma non ci vivrei, e così via...

Te facevo parecchio più svejo Tozzi mio.

  • Voto Positivo 2

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1 minuto fa, Lu Generale ha scritto:

Guarda che io non ne faccio solo un discorso meramente estetico. Anche se poi, il giudizio di Tozzi è meramente estetico...e su quello c'è stata la levata di scudi. 

Ma ne faccio anche e soprattutto un discorso culturale, storico, di memoria e identità. 

Terni e i ternani, sotto tanti punti di vista, non hanno memoria nè identità.

Perché c'è l'identità industriale? Molto banalmente, perché l'acciaieria è ancora lì. La vediamo, la viviamo. 

Perché la Terni medievale è sconosciuta. Perché è stata maltrattata, distrutta, non curata per decenni. In pirmis dai ternani. E alla fine la dimentichi, come se non fosse mai esistita. Se non la vedi, se non la vivi, di fatto non esiste. Se le istituzioni fanno in modo di nasconderla o deturparla, è un esito scontato.  

Ormai è andata così, ma si peggiora sempre di più con questa mentalità. Il Verdi verrà definitivamente stuprato. La palazzina accanto all'anfiteatro è un crimine. Lo sarebbe ovunque. Tranne che a Terni. Credo sia il primo e unico caso nel mondo civile.  

il Verdi polettiano non esiste più, nessuno (di vivente) lo ha mai visto a parte qualche ultranovantenne, quindi non si può stuprare. Il fatto che debba essere ricostruito così o cosà, per me, finisce totalmente nell'opinabile e non credo che qualifichi nessuno. A me il tema non appassiona. La palazzina dietro all'anfiteatro da dentro si vedrà, presumo, poco, ammesso che si veda, e sinceramente non credo il metro in più o in meno sia il punto nodale del prossimo sviluppo ternano anche culturale.

A me fa incazzare molto di più, restando al Verdi, quando quell'architetto che avevi citato tu aveva tirato fuori la bestialità che a Terni non serve una sala da 200 posti. Come cazzo si fa ad essere così sempliciotti...  Ieri con un'amica stavamo ragionando su dove poter fare qualcosa (di teatro, ovviamente) e alla fine si finisce sempre lì. Avigliano, che tra l'altro tra un mese lo restaurano.

Penso sia l'unico caso nel mondo civile di città di 100000 abitanti che se vuoi fare o vedere qualcosa devi andare nei paesi intorno, perché da noi c'è solo un miniteatro che poi non è manco un teatro in senso stretto, a dirla tutta.

E ragionamenti simili si possono fare per musei, centri culturali e compagnia bella.

A me fa incazzare molto di più sta roba, che a Terni non si riesce a vedere un cacchio di bello salvo cose sporadiche, nonostante la richiesta (vedi la mostra di Caravaggio). E non vedo la prospettiva, perché a me sinceramente se rifanno la torre cicciona coi merli farlocchi (che tanto non c'entrava un tubo manco quella) o la rifanno in metallo, o rifanno il Verdi antico o moderno cambia veramente poco. Poi sarà da incivili. A me interessa se fanno un museo come Dio comanda o magari più di uno, un teatro grosso il giusto e magari un gruppo di piccoli teatri per le stagioni, diciamo, off, se rendono fruibili i palazzi del centro che lo meritano, se si studia la possibilità di una Terni sotterranea magari con museo della seconda guerra mondiale etc. etc.

Che ti devo dire, a me le storie della singola torre, della palazzina o simili sanno di così piccolo cabotaggio da non meritare neanche chissà quale discussione.

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https://www.umbriacronaca.it/2022/11/29/cai-terni-presenta-il-2-dicembre-il-progetto-colle-delle-grotte/

https://www.youtube.com/watch?v=VyVHodMpHqA

la cosa del Colle delle Grotte era questa, in pratica si parla di tutta quella parte di rupe dal ponte di Santa Maria Maddalena (o di Capri) fino alla Cervara in cui ci sono un bel po' di resti. Siccome finirà praticamente tutto attaccato al percorso tra Staino e la cascata sarebbe carino valorizzarlo o almeno fare in modo che quello che c'è non venga danneggiato. Andando verso la Cervara ci sono il grande rifugio della fabbrica d'armi, un acquedotto sotterraneo di un 2000 e rotti anni fa, un paio di rifugi-nascondigli di 3 e 10 stanze, il profondo rifugio detto della bifora, il ponte regolatore. C'è un bel po' di roba in un ambiente che, se tenuto bene, è spettacolare

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18 minuti fa, wild.duck ha scritto:

https://www.umbriacronaca.it/2022/11/29/cai-terni-presenta-il-2-dicembre-il-progetto-colle-delle-grotte/

https://www.youtube.com/watch?v=VyVHodMpHqA

la cosa del Colle delle Grotte era questa, in pratica si parla di tutta quella parte di rupe dal ponte di Santa Maria Maddalena (o di Capri) fino alla Cervara in cui ci sono un bel po' di resti. Siccome finirà praticamente tutto attaccato al percorso tra Staino e la cascata sarebbe carino valorizzarlo o almeno fare in modo che quello che c'è non venga danneggiato. Andando verso la Cervara ci sono il grande rifugio della fabbrica d'armi, un acquedotto sotterraneo di un 2000 e rotti anni fa, un paio di rifugi-nascondigli di 3 e 10 stanze, il profondo rifugio detto della bifora, il ponte regolatore. C'è un bel po' di roba in un ambiente che, se tenuto bene, è spettacolare

Ottimo, sai che manca, l'università che forgia una classe dirigente, tutta l'area  che hai indicato più l'area industriale dismessa di Papigno sostanzialmente è la porta della Valnerina, servirebbe un progetto di riqualificazione vasto in chiave turistica, ho visto il progetto di Duesseldorf in piena rurh tedesca, spettacolare, serve però personale qualificato che abbia idee e competenze, solo per l'accesso ai fondi europei servono competenze non basilari, noi non abbiamo queste competenze tra la nostra classe politica, chi prende una laurea qui salvo prosegui di carriere avvocati figli di avvocati, ingegneri figli di ingegneri etc, non altra soluzione che andare via, sostanzialmente stiamo scivolando verso una situazione meridionale, lavori con il pubblico e poco altro, senza università che catalizza le menti migliori vedo difficile il poter attuarsi di progetti così vasti e complessi, peccato perché l'industrializzazione aveva portato benessere e piena occupazione, molte occasioni si sono perse per sciatteria, come si dice è difficile chiudere la porta una volta che i buoi sono scappati. 

Ps

All'interno dell'area industriale di Papigno sopravvive la vecchia centrale idroelettrica, ormai dismessa, un vero gioiellino con caratteristiche tecniche particolari, perfetta per un museo di archeologia industriale, la visitai più di dieci anni fa, il tetto stava collassando... 

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Le buone maniere, il saper parlare, argomentare, spiegare ciò che s'ha (quasi niente) o non s'ha (quasi tutto) da fare in quasi ottanta anni, minimo la metà dei quali con grandi possibilità di investimento, ci hanno portato ad essere pressoché l'unico territorio nazionale involuto. Tutto questo è incredibile, inconcepibile, se solo si considerano le potenzialità del territorio. L'ho già detto altre volte il motivo e, senza che mi ripeta, pensate veramente possa bastare per uscire da questa situazione di stallo in cui siamo relegati dal dopoguerra, con la sola forza della classe dirigente autoctona, rigorosamente educata ed attenta a non pestare i calli a qualcuno? Vedete, la distinzione tra forma e sostanza c'è eccome e la seconda può vivere anche senza la prima. Uno può dire che sei una merda senza pensarlo veramente un'altro non dirà mai che sei una merda ma può instillarti una forma mentis tale da farti dire o pensare che sei una merda veramente. E, data la situazione, il secondo caso è prevalso tristemente nella storia degli ultimi ottanta anni. I pensieri, anche se non detti, hanno preso drammaticamente corpo.

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2 ore fa, wild.duck ha scritto:

il problema infatti è quando dicono "oggettivamente", "obiettivamente" e compagnia bella. Che cacchio ci sta di "oggettivo" nel dire che una palazzetto antico "normale" (intendo quelli senza particolari pregi artistici, magari con le finestre non allineate per motivi statici e così via) sia più bello di un palazzetto moderno "normale" lo sa il cielo.

Ma infatti il discorso di bello o brutto non può essere mai oggettivo, ma sempre e soltanto un gusto personale. Però il personaggio è uno a cui piace pontificare, è uno spocchioso.

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Una considerazione, a chi dice che Terni è brutta ci giustifichiamo sempre dicendo che ha subito più di 100 bombardamenti e che ovviamente è stata ricostruita con i canoni dellepoce; tutto vero. Ma Terni è stata bombardata negli anni 40, non nel 1.200 e la fotografia già esisteva da anni. Ora mi chiedo, dove sono le immagini di opere architettoniche tipo il Duomo di Orvieto o piazza dei Miracoli a Pisa? 

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2 ore fa, Odoacre Chierico ha scritto:

https://www.umbriaon.it/terni-ce-umbrialibri-successo-per-mario-tozzi-e-donato-carrisi-fotogallery/

 

Le repliche scritte dell'Assessore alla cultura e di un funzionario del Comune.

 

Ancora più di quell'"orribile" pronunciato con superficialità ed approssimazione, è inaccettabile il fatto che in sostanza Tozzi abbia biasimato Terni per aver perso la sua identità operaia; senza tener conto della necessità di una comunità di emanciparsi da una condizione che, a differenza di un secolo fa, non poteva più bastarle, in ogni senso.

Tozzi sembrerebbe aver testimoniato quindi il fastidio per non aver avuto conferme riguardo ad un comodo stereotipo che gli permetteva, a lui come a molti altri, di incasellare la città in uno schema di facile comprensione che non richiedesse troppa attenzione o approfondoimenti: a Terni ce stanno le acciaierie, in Abruzzo l'arrosticini, i liguri so tutti tirchi, Roma è bella ma non ci vivrei, e così via...

Te facevo parecchio più svejo Tozzi mio.

Si, concordo, messa così e piuttosto riduttivo. 

Peraltro, è normale che si sia affievolita l'identità operaia: la classe operaia di fatto non esiste più per come la si intendeva. I sociologi, ma anche noi storici, parliamo di classe operaia senza classe, o di operai senza classe. 

Ma non è un fatto solo di Terni, è un fatto occidentale. 

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3 minuti fa, LU TERNOMETRO ha scritto:

Le buone maniere, il saper parlare, argomentare, spiegare ciò che s'ha (quasi niente) o non s'ha (quasi tutto) da fare in quasi ottanta anni, minimo la metà dei quali con grandi possibilità di investimento, ci hanno portato ad essere pressoché l'unico territorio nazionale involuto. Tutto questo è incredibile, inconcepibile, se solo si considerano le potenzialità del territorio. L'ho già detto altre volte il motivo e, senza che mi ripeta, pensate veramente possa bastare per uscire da questa situazione di stallo in cui siamo relegati dal dopoguerra, con la sola forza della classe dirigente autoctona, rigorosamente educata ed attenta a non pestare i calli a qualcuno? Vedete, la distinzione tra forma e sostanza c'è eccome e la seconda può vivere anche senza la prima. Uno può dire che sei una merda senza pensarlo veramente un'altro non dirà mai che sei una merda ma può instillarti una forma mentis tale da farti dire o pensare che sei una merda veramente. E, data la situazione, il secondo caso è prevalso tristemente nella storia degli ultimi ottanta anni. I pensieri, anche se non detti, hanno preso drammaticamente corpo.

cito te, ma è un impressione che mi danno molti. io credo che terni non solo non è niente male adesso, ma non lo era nemmeno prima. c'è sempre stata una bella atmosfera, coesione e unità tra gli abitanti, servizi spesso migliori che altrove e una città che s'è rialzata dopo 108 (108!) bombardamenti.

 

non eravamo il bengodi, ma certe schifezze di cui ci si lamenta ora sono una cosa piuttosto recente. anziché migliorare la dove c'era bisogno si è andati nella direzione opposta... a me l'immagine di città operaia non fa schifo, qualunque cosa tozzi abbia voluto dire. è parte di noi, lo è ancora, e ovviamente non c'è solo quella. credo che la migliore risposta a chi denigra terni non debba venire da un articolo di giornale, bensì da fatti concreti, senza stare a piangersi addosso.

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5 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Si, concordo, messa così e piuttosto riduttivo. 

Peraltro, è normale che si sia affievolita l'identità operaia: la classe operaia di fatto non esiste più per come la si intendeva. I sociologi, ma anche noi storici, parliamo di classe operaia senza classe, o di operai senza classe. 

Ma non è un fatto solo di Terni, è un fatto occidentale. 

Stamo anche nel 2023 quasi, non nel 1922.

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2 ore fa, wild.duck ha scritto:

il Verdi polettiano non esiste più, nessuno (di vivente) lo ha mai visto a parte qualche ultranovantenne, quindi non si può stuprare. Il fatto che debba essere ricostruito così o cosà, per me, finisce totalmente nell'opinabile e non credo che qualifichi nessuno. A me il tema non appassiona. La palazzina dietro all'anfiteatro da dentro si vedrà, presumo, poco, ammesso che si veda, e sinceramente non credo il metro in più o in meno sia il punto nodale del prossimo sviluppo ternano anche culturale.

A me fa incazzare molto di più, restando al Verdi, quando quell'architetto che avevi citato tu aveva tirato fuori la bestialità che a Terni non serve una sala da 200 posti. Come cazzo si fa ad essere così sempliciotti...  Ieri con un'amica stavamo ragionando su dove poter fare qualcosa (di teatro, ovviamente) e alla fine si finisce sempre lì. Avigliano, che tra l'altro tra un mese lo restaurano.

Penso sia l'unico caso nel mondo civile di città di 100000 abitanti che se vuoi fare o vedere qualcosa devi andare nei paesi intorno, perché da noi c'è solo un miniteatro che poi non è manco un teatro in senso stretto, a dirla tutta.

E ragionamenti simili si possono fare per musei, centri culturali e compagnia bella.

A me fa incazzare molto di più sta roba, che a Terni non si riesce a vedere un cacchio di bello salvo cose sporadiche, nonostante la richiesta (vedi la mostra di Caravaggio). E non vedo la prospettiva, perché a me sinceramente se rifanno la torre cicciona coi merli farlocchi (che tanto non c'entrava un tubo manco quella) o la rifanno in metallo, o rifanno il Verdi antico o moderno cambia veramente poco. Poi sarà da incivili. A me interessa se fanno un museo come Dio comanda o magari più di uno, un teatro grosso il giusto e magari un gruppo di piccoli teatri per le stagioni, diciamo, off, se rendono fruibili i palazzi del centro che lo meritano, se si studia la possibilità di una Terni sotterranea magari con museo della seconda guerra mondiale etc. etc.

Che ti devo dire, a me le storie della singola torre, della palazzina o simili sanno di così piccolo cabotaggio da non meritare neanche chissà quale discussione.

Altrove non sono cose di piccoli cabotaggio. Senza offesa, ma sei (siamo) figli di questa terra: certe cose, certi concetti non ci appartengono. Se parli con uno di Fano o di Rimini, ti rispondono che il rifacimenti del teatro polettiano era una cosa importante per la città, da fare assolutamente. E l'hanno fatta! È testimonianza, è identità. A Terni, sono concetti che paiono astrusi ed effimeri. 

Terni sotterranea ci ho lavorato personalmente: è dura, tanti muri di gomma, poco sostegno (fondazione carit in primis). Affascinante, ma complicato al momento, almeno per me. Finirà che la porterà avanti qualcuno più ammanicato di me, a cui certe porte non verranno chiuse. 

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17 minuti fa, Porcino ha scritto:

Una considerazione, a chi dice che Terni è brutta ci giustifichiamo sempre dicendo che ha subito più di 100 bombardamenti e che ovviamente è stata ricostruita con i canoni dellepoce; tutto vero. Ma Terni è stata bombardata negli anni 40, non nel 1.200 e la fotografia già esisteva da anni. Ora mi chiedo, dove sono le immagini di opere architettoniche tipo il Duomo di Orvieto o piazza dei Miracoli a Pisa? 

riprendo il tuo messaggio per poco sotto ho scritto dei 108 bombardamenti :D il discorso dei bombardamenti vale quando si paragona terni al resto del contesto umbro. è ovvio che non abbiamo (più) un'area medievale storica come le altre città umbre... la dove c'erano palazzi ed edifici antichi ora ci sono delle piazze. chi vuole criticare il contrasto fra terni e il resto dell'umbria deve sempre tenere a mente questa cosa.

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1 minuto fa, BuFERA ha scritto:

riprendo il tuo messaggio per poco sotto ho scritto dei 108 bombardamenti :D il discorso dei bombardamenti vale quando si paragona terni al resto del contesto umbro. è ovvio che non abbiamo (più) un'area medievale storica come le altre città umbre... la dove c'erano palazzi ed edifici antichi ora ci sono delle piazze. chi vuole criticare il contrasto fra terni e il resto dell'umbria deve sempre tenere a mente questa cosa.

La ricostruzione si poteva, e doveva fare diversamente. 

Ormai è andata, ma almeno non beatifichiamo ridolfi e Co. 

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Adesso, Lu Generale ha scritto:

La ricostruzione si poteva, e doveva fare diversamente. 

Ormai è andata, ma almeno non beatifichiamo ridolfi e Co. 

ti farei vedere come è stato ricostruito in aree che hanno avuto la nostra stessa sorte... non sono un esperto, ma devo dire che ci è andata abbastanza bene

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Non so se è stato scritto ma sul prg nel corso dei decenni passati hanno contribuito architetti del calibro di Mario ridolfi e frankl

il quartiere vecchio Matteotti è un brillante ancorché non interamente concluso di case study di quartiere operaio 

qualcuno lo dica a quel baiengo di tozzi che Terni con il quartiere San Lorenzo c’entra come li cavoli a merenna 

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amarcord

a proposito della valorizzazione di terni antica da parte delle istituzioni

perchè quando c'è la cultura c'è tutto (o era la salute?)

 

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24 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Altrove non sono cose di piccoli cabotaggio. Senza offesa, ma sei (siamo) figli di questa terra: certe cose, certi concetti non ci appartengono. Se parli con uno di Fano o di Rimini, ti rispondono che il rifacimenti del teatro polettiano era una cosa importante per la città, da fare assolutamente. E l'hanno fatta! È testimonianza, è identità. A Terni, sono concetti che paiono astrusi ed effimeri. 

Terni sotterranea ci ho lavorato personalmente: è dura, tanti muri di gomma, poco sostegno (fondazione carit in primis). Affascinante, ma complicato al momento, almeno per me. Finirà che la porterà avanti qualcuno più ammanicato di me, a cui certe porte non verranno chiuse. 

non è che mi offendo, è che hai fatto un mix di quello che ho scritto. I discorsi di piccolo cabotaggio sono quelli dalle palazzina nuova dietro l'anfiteatro (metro più o metro meno, leggermente più o meno vistosa) o della torre rifatta a cazzo che non c'entra niente stile 2000 invece che stile '800 (che sempre farlocca e con poco senso era).

Il discorso del teatro non mi appassiona perché tanto o ti trovi una specie di simulacro un po' farlocco (perché l'anima di un palazzo, mi scuserai, ma per me la fa la struttura più che l'aspetto estetico posticcio - sono appunto opinioni) o una roba più moderna. A me frega poco che ci sia l'uno o l'altra, ma sarà un limite mio. Quello che mi interessa è che si rifaccia un teatro. Da noi evidentemente tutto sto trasporto per il teatro Polettiano non ci sta, non ho capito bene perché dovrebbe starci per forza o perchè per forza dovrebbe significare qualcosa sui ternani (visto che, ribadisco, a parte gli ultranovantenni nessuno l'ha visto mai).

Per loro è testimonianza e identità, ma non ho idea di cosa significassero per i centri di Fano e Rimini i rispettivi teatri. Per noi lì dentro per decenni c'è stata un'altra cosa, posticcia, che adesso vorresti sostituire con un'altra copia posticcia che rimanda a una struttura passata e completamente scomparsa ingresso a parte. Legittimo, ma non ho capito perché dovrebbe essere l'unica soluzione che non rende Terni una città di beceri. Ancora, sarà un limite mio.

Modificato da wild.duck

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27 minuti fa, BuFERA ha scritto:

ti farei vedere come è stato ricostruito in aree che hanno avuto la nostra stessa sorte... non sono un esperto, ma devo dire che ci è andata abbastanza bene

Ma, in Italia ho visto decine e decine di esempi di ricostruzioni fatte bene ricostruendo ciò che era: Firenze, Catania, Venezia, Padova, Vicenza, Napoli, Torino, Treviso, solo per citare le prime che mi vengono in mente. 

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Progetto Esecutivo Teatro Galli Rimini

poi, se questo era lo stato del teatro di Rimini prima del restauro

 

e, per quello di Fano, leggo:

Il teatro è stato chiuso per dichiarata inagibilità nel 1839 e successivamente abbattuto. L’odierno teatro fu gravemente danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale (estate del 1944) dal crollo dell’adiacente torre civica e da spezzoni incendiari caduti sul tetto della sala. Solo dopo cinquantaquattro anni dalla sua forzata chiusura, nella primavera del 1998, il teatro è stato riaperto al pubblico, dopo le lunghe e complesse operazioni di restauro e ristrutturazione che ne hanno preservato l’antico aspetto pur rinnovandone tutti gli impianti e le attrezzature tecniche.

 

a me sembrano proprio situazioni completamente diverse senza doversi appellare al becerume dei ternani. Cacchio da noi è come se fossero rimaste le colonne davanti e poco altro, e i ternani quello hanno visto per 80 anni. E quello rimane in ogni caso, in effetti.

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per Terni sotterranea, ai tempi in cui ci provai a mettere mano, ricordo che era un casino perché i referenti erano decine diversi.

Per colleluna dovevi parlare con uno, per quello in via fratini dove stava la pinacoteca (mi sfugge il nome...) con un'altra, per i rifugi in via Roma con altri ancora, per quello vicino palazzo primavera c'era un altro tizio etc.etc.

A perderci tempo dovrei almeno parlare con quei tre o quattro che portano avanti la cosa nei Pipistrelli per capire lo stato dell'arte

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56 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Ma, in Italia ho visto decine e decine di esempi di ricostruzioni fatte bene ricostruendo ciò che era: Firenze, Catania, Venezia, Padova, Vicenza, Napoli, Torino, Treviso, solo per citare le prime che mi vengono in mente. 

si, ma tra quelle che hai nominato per peso politico terni è paragonabile al massimo a vicenza e treviso, e di esempio veramente virtuoso credo ci sia solo vicenza. è ovvio che si poteva fare meglio, si può fare sempre meglio, ma con i mezzi che si avevano a disposizione e il livello di distruzione che ha subito la città penso che ci sia andata bene. e (so che per te bestemmio :D) da un lato non mi dispiace nemmeno avere avuto un ridolfi che ha portato esempi di opere più recenti, dando la possibilità di stratificare le epoche della città con ulteriori edifici. per dire, se esci dal centro di perugia vedi la tristezza incollata ad una collina...

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1 ora fa, BuFERA ha scritto:

riprendo il tuo messaggio per poco sotto ho scritto dei 108 bombardamenti :D il discorso dei bombardamenti vale quando si paragona terni al resto del contesto umbro. è ovvio che non abbiamo (più) un'area medievale storica come le altre città umbre... la dove c'erano palazzi ed edifici antichi ora ci sono delle piazze. chi vuole criticare il contrasto fra terni e il resto dell'umbria deve sempre tenere a mente questa cosa.

Questo è ovvio, se il tuo patrimonio artistico viene raso al suolo non ti puoi confrontare con situazioni rimaste intatte. La mia domanda era diversa, perché noi parliamo dei bombardamenti come se prima avessimo avuto il Colosseo o l'Ara Pacis, quindi esisteranno immagini dei monumenti di Terni prebellica, o no?

I miei insegnanti di storia e storia dell'arte mi hanno sempre insegnato che l'architettura di una città si sviluppa con la sua importanza e che Terni ai tempi era meno importante di Spoleto e Narni, addirittura ci sono stati periodi storici in cui Arrone e Stroncone lo erano di più. Terni fu "stazione di posta lungo la via Flaminia", che portandolo ai giorni nostri equivale un po' come a un autogrill. Diciamo che hai iniziato ad avere la tua importanza con le fonderie papali e il boom l'hai fatto con la costruzione delle acciaierie.

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2 ore fa, Lu Generale ha scritto:

La ricostruzione si poteva, e doveva fare diversamente. 

Ormai è andata, ma almeno non beatifichiamo ridolfi e Co. 

Terno si studia nelle facoltà di architettura (Firenze ad esempio) per come è stata ricostruita. Penso questo basti per capire che ottimo lavoro è stato fatto. 

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