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BuFERA

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  1. BuFERA

    Terni sta messa veramente bene

    Aggiornamento: lu sindaco ce stà ma dorme come sempre. Il polo chimico è distrutto (levamo lu praticamente). La Thyssen ha cambiato proprietà. La Ternana va bene (e questa è l'unica notizia positiva). La fontana de piazza tacito vomita acqua verde . Lu pennone da scacchiato ad eliminato. Le colline intorno ardono alla grande. La piscina dello stadio sempre piena de sorche. Al Verdi le sorche della piscina ce vanno a durmì. Li cartelli "affittasi" e "vendesi" se sò tutti ingialliti e rappresentano l'unico dato in crescita della città. Lu zuzzu diffuso è ormai paesaggio integrante. 2134668[/snapback] non è una questione di terni, in quasi ogni altra città d'italia si è arrivati a punti come il nostro. con le città non si identificano più né le istituzioni locali, né quasi più i cittadini. quello che è gestito da privati inoltre non è meglio, anzi, è ancora peggio e di gran lunga. avemo preso semplicemente una brutta piega. 2136348[/snapback] Si ma uno che dovrebbe fa per far sì che si sappia che s'è rotto li cojoni?? 2136361[/snapback] a occhio e croce direi di riprendersi le città e di staccare certe spine. come fare non lo so... era un po' anche lo scopo della discussione di un paio di settimane fa: con le rivoluzioni non si mangia
  2. BuFERA

    Terni sta messa veramente bene

    Aggiornamento: lu sindaco ce stà ma dorme come sempre. Il polo chimico è distrutto (levamo lu praticamente). La Thyssen ha cambiato proprietà. La Ternana va bene (e questa è l'unica notizia positiva). La fontana de piazza tacito vomita acqua verde . Lu pennone da scacchiato ad eliminato. Le colline intorno ardono alla grande. La piscina dello stadio sempre piena de sorche. Al Verdi le sorche della piscina ce vanno a durmì. Li cartelli "affittasi" e "vendesi" se sò tutti ingialliti e rappresentano l'unico dato in crescita della città. Lu zuzzu diffuso è ormai paesaggio integrante. 2134668[/snapback] non è una questione di terni, in quasi ogni altra città d'italia si è arrivati a punti come il nostro. con le città non si identificano più né le istituzioni locali, né quasi più i cittadini. quello che è gestito da privati inoltre non è meglio, anzi, è ancora peggio e di gran lunga. avemo preso semplicemente una brutta piega.
  3. BuFERA

    NUOVO MANTO "ERBOSO"

    voglio risvegliamme domatina e scoprì che non è vero quello che è successo. famme risveglià piuttosto in galera ma famme risveglià col liberati com'era prima e no cucì...
  4. BuFERA

    SE VE INTERESSA UNA VACANZA

    praticamente solo andata...
  5. BuFERA

    E' tutta una buffonata

    ma buffon a proposito? era uscito fori che s'era giocato un milione e mezzo da lu tabbaccaro, che l'80% delle giocate erano vincite e poi alla fine è durato più un pacchetto de minerva de tutta sta storia 2132270[/snapback] il problema è che Buffon è solo uno dei tanti nomi grossi che potrebbe essere colpito se solo fossimo in un paese sano. Hanno dato la caccia per mesi allo zingaro, dichiarandolo capo dell'organizzazione. Una volta preso lo stesso ha dichiarato "ne avevo 5/6 per ogni squadra nessuna esclusa". Adesso, quello che era il boss, è sparito e non lo fanno più parlare. l'avevo scritto in un altro topic, pagheranno i soliti 4 coglioni alla Doni e alla Paoloni. La gente ha bisogno di colpevoli e loro sfameranno il popolo cercando di non colpire i poteri forti e i grossi nomi. Lasciatemelo dire l'avvocato era un vecchio arrogante che ha sempre fatto come cazzo gli pareva ma almeno lo faceva con uno stile invidiabile, Andrea, invece è un povero coglione monosopracciglio che parla parla parla ma è il primo a dover star zitto. 2133510[/snapback] esattamente, un film già visto. che bei modelli, che begli ambienti per i giovani che si cimentano nel mondo dello sport...
  6. BuFERA

    NUOVO MANTO "ERBOSO"

    straccia de tunti tutti quanti. Fortuna che ce sta samu che ve spiega tutto... 2133417[/snapback] veramente sta vorda ero serio 2133483[/snapback] n'te l'hanno insegnata la storia de al lupo al lupo?
  7. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    leggendo un po' qua e un po' la, dalla discussione sul pennacchio di piazza tacito a quelle sul degrado nel resto d'italia, ho pensato che la frase di tremonti descriva bene un modo di pensare che nei decenni ha preso sempre più piede e che ormai domina le culture cosiddette occidentali. ci lamentiamo sempre, tanto, ma ci rifiutiamo di capire perché le cose vanno in un certo modo. prendendo spunto da quella frase credo che si possa intuire l'origine di un certo degrado. proseguendo sulla stessa linea: coi vecchi e i pensionati non si mangia
  8. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    non voto dalla chiesa e prima di questo articolo non lo avevo nemmeno notato. non mi interessa nemmeno difendere cuba, non è la discussione giusta per parlare di questo tema... qualche volta seguo le vicende in america latina tramine gianni minà e gennaro carotenuto; ho ascoltato dei soldati raccontare le guerre in medio oriente; vivevo a genova quando c'è stato il g8 e pur non essendo in città in quei giorni, tante cose che sono uscite fuori dopo le avevo già sentite da chi le ha vissute ed era frustrato per quello che invece davano in televisione; mi è capitato anche di vivere in prima persona episodi che poi i media hanno raccontato in modo diverso. la "missione" dell'informazione non è stata mai per tutti il principio più importante, però mi sembra stia andando sempre più a farsi benedire. ho l'impressione che quel valore molti giornalisti sono "costretti" a sostituirlo nel corso della carriera lavorativa. quando ascolto la televisione o leggo i giornali non so veramente più a chi credere. a cuba non si mangia
  9. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    ora non è che tutto ciò che è progresso è sbagliato, anzi. però il progresso avviene per la maggior parte dei casi a scopi militari (computer, telefoni cellulari, gps, parecchi medicinali, e così via) e spesso ci raggiunge quando i prodotti sono in qualche modo obsoleti. questo a me da un retrogusto un po' amaro, perché quando degli individui hanno ambizioni e molto potere da poter controllare un'ampio numero di persone non c'è mai da stare tranquilli. il progresso per me dovrebbe andare di pari passo con lo sviluppo, o almeno sarebbe bello poter sperare che sia così.
  10. BuFERA

    visto che Terni viene snobbata

    2130219[/snapback] è il nostro destino io etrusco, tu spoletino, ce insulteranno sempre genericamente, consoliamoci essendo eccezioni ed eccezionali 2132788[/snapback] avete preso seriamente l'ennesimo messaggio cazzata de borgobelloooo scritto solo per fa numero. quando lo leggerà non je parrà vero
  11. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    Me fai cucì superficiale???? In realtà, quello che sottintendo, è che a pensarci bene.... I 4 salti in padella sono un prodotto o un servizio??? Le odierne necessità, fanno sì che la terziarizzazione è diventata fondamentale.... Sempre più servizi al servizio di chi è sempre più impegnato a svolgere altri servizi.... Nell'ideare qualcosa che rende la vita sempre meno faticosa o comunque qualcosa che aiuti le persone ad ottimizzare le proprie giornate, si è persa di vista la necessità di produrre.... In Italia abbiamo cooperative su cooperative che fondamentalmente non fanno altro che svolgere servizi per conto di qualcun altro (qui si potrebbe aprire anche un capitolo sulle gare dei servizi socio sanitari bandite dalle Asl, alcune delle quali un po' dubbie, prima tra tutte proprio quella della Asl di Terni)... Alla fine, se uno va a stringe su, si tratta quasi di lavoro interinale... Tutto questo per dire che il grosso dei denari viene speso per pagare dei servizi che, per tempo, capacità o quello che vi pare non riusciamo a svolgere da soli.... Per lo più tali denari provengono, a loro volta, da servizi svolti.... Quindi.... Con i servizi non si mangia..... E comunque le porzioni dei 4 salti in padella restano decisamente scarse..... 2132391[/snapback] imparare a non lasciare niente sul piatto però è tutt'altro che superficiale. credo che imparare ad evitare gli sprechi partendo dal cibo si potrebbe arrivare parecchio lontano, in fatto di sprechi. condivido il fatto che coi servizi oggi come oggi non si mangia, o comunque non si mangia molto bene. in realtà oramai quasi tutto è servizio. una ventina di anni fa lessi la frase di un esperto di economia, il quale prevedeva che in futuro quasi tutto girerà intorno ai servizi. da li tutta una serie di scenari in cui il servizio pubblico in futuro non sarebbe quasi più esistito e tutti i servizi sarebbero stati svolti dai privati. forse non ci si rendeva bene conto dell'ottica capitalista e si credeva che i servizi svolti dai privati sarebbero stati i migliori. non si era forse ancora capito che un buon piatto di pasta come si deve ha un sapore diverso da un piatto di banconote i quattro salti in padella stanno esattamente a metà fra i due piatti di cui sopra
  12. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    diciamo che anche le nonne tue t'hanno 'mparato a non lascià gnende sul piatto
  13. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    in buona parte sì. ma se passaparola e bufera "dialogano" qui è grazie a questa economia. è vero anche che la conoscenza può diventare un lavoro forzato, e comunque l'innocenza del "buon selvaggio" è un mito e una nostalgia che tutti, più o meno, ci portiamo dentro. mio nonno era minatore, in vita sua ha abbandonato il suo paese due o tre volte (ma l'unica veramente importante fu la guerra), nel poco tempo libero giocava a carte all'osteria, o si ritrovava sulle panchine con i suoi coetanei a parlare del vento, del mare o dei tempi che furono (con nostalgia e sdegno per il presente così moderno, fastidioso e futile: turbavano la quiete del paese le prime rumorose automobili, dove saremmo andati a finire? ). probabilmente ha vissuto una vita, per quanto non facile, molto intensa e "vera", senza tanti orpelli e fronzoli, fisime e chimere, probabimente più "autentica" di quelle che tanti di noi vivono oggi. ma quante e quali possibilità di scelta ha avuto? p.s: onestamente penso che l'austerità economica sia "di destra". se penso al futuro vorrei un mondo in cui tutti abbiano la possibilità di scegliere consapevolmente (e non per necessità o facendo di necessità virtù) cosa e come consumare, e che i meravigliosi servizi "culturali" e conoscitivi che le nuove tecnologie ci offrono siano sempre più accessibili al consumo "di massa" e sottratti alle logiche di mercato e di dominio. Poi ciascuno, individualmente, potrà decidere liberamente se rendersi schiavo o meno o quanto di oggetti, strumenti, cose. 2131757[/snapback] non è però necessariamente grazie a questa di economia che passaparola e bufera dialogano, e inoltre non è che perché possiamo dialogare che dobbiamo accettare tutto passivamente, come se vivessimo nel migliore dei mondi possibili. è vero che non sono tutte futili le cose che fanno girare l'economia, ma la noia e l'apatia dei nostri tempi vengono proprio dal tipo di vita che conduciamo. a volte ho l'impressione che siamo tutti - chi più chi meno - anestetizzati, e da anestetizzati di tanto in tanto urliamo. di questo passo se moriremo di fame ce ne renderemo bene conto solo poco prima di morire, ma forse ancora allora continueremo a difendere lo status quo o a criticarlo passivamente. non credo che siamo molto meno selvaggi di un tempo l'uomo è uomo, con tutti i suoi limiti, anche se non li accetta. e il problema sta proprio nel non accettarli: l'unica cosa che è cambiata veramente da quando il selvaggio era selvaggio è che ora premendo un bottone o dicendo semplicemente un si o un no si possono fare disastri. senza scomodare il selvaggio, si è spesso parecchio distanti dalla realtà più di quanto non lo era tuo nonno. inoltre non è migliorato tutto da allora... ai tempi di tuo nonno una guerra mondiale poteva fare parecchi danni; ai nostri tempi porterebbe alla fine del mondo. il progresso non ha proprio fatto si che tutto andasse per il meglio. non auspico l'austerità economica, anche se quella a quanto pare ci toccherà subircela comunque. la possibilità della scelta consapevole nei consumi però è utopia e il bisogno di dover fare di necessità virtù non ci abbandonerà mai. i limiti ci saranno sempre, è la natura delle cose. non esiste scelta completamente libera: ogni volta che abbiamo bisogno di qualcosa ma non era esattamente quello che abbiamo preso, siamo già un po' confusi. non credo quindi in un mondo perfetto, ma almeno voglio rendermi meglio conto di come è fatto il mondo in cui vivo. senza privatizzazioni non si mangia
  14. BuFERA

    E' tutta una buffonata

    ma buffon a proposito? era uscito fori che s'era giocato un milione e mezzo da lu tabbaccaro, che l'80% delle giocate erano vincite e poi alla fine è durato più un pacchetto de minerva de tutta sta storia
  15. BuFERA

    IDOLONE DIANDA

    no la conoscevo, ho passato cinque belli minuti
  16. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    amichevolmente dissento, Bufera la cultura del risparmio, del fai-da-té, del recupero, dell'essenzialità hanno un grande fascino per noi (e mi ci metto dentro in pieno, sia per storie familiari che per il presente) ma erano dettate da una necessità, e da un preciso modello sociale e culturale, non da libertà. Oggi abbiamo altre schiavitù culturali e psico-sociali, alcuni di noi hanno imparato da tempo (Marcuse, "L'uomo a una dimensione", "La società opulenta", vengono addirittura prima del famoso o famigerato "'68") che maggior benessere economico diffuso (ma ancora in maniera ineguale anche nel nostro mondo "progredito") non significa automaticamente maggiore libertà, indipendenza e felicità. Ma, lo dico un po' provocatoriamente ma non nei tuoi confronti , forse questo desiderio di ritorno all'essenzialità e ad uno stile di vita più "austero" (vedi alla voce "austerità") CE LO POSSIAMO PERMETTERE perché in fondo ci stiamo "parlando" attavarso un PC o un I-PAD ultratecnologici e divoratori di energia, usiamo internet e i social forum, ci informiamo su wikipedia e ricerchiamo su google, a casa abbiamo e avremo comunque l'acqua calda corrente, la luce elettrica, il bagno in casa e non fuori sul balcone, il gas per riscaldarci e le fogne per eliminare i nostri scarti, e poi certo anche il TV color, il frigorifero e la lavatrice, lo stereo, e possibilmente anche il frulla-melanzane, il trita-spinaci e l'affetta-zucchine. certo, si perde spesso il valore delle cose, dando valore a cose che alla fine restano cose, oggetti inanimati, strumenti, e si rischia di perdere valori che non sono misurabili in denaro e non si comprano in nessun negozio o mercato (il famoso e famigerato "mercato") e - appunto - "non si mangiano". ma quanti di noi, onestamente, sarebbero veramente disposti a fare la meravigliosa scelta di Thoreau e non solo per una più o meno breve parentesi di vita? In realtà miliardi di persone nel mondo quella "scelta" l'hanno già fatta. Ma non era e non è una scelta vera e libera. 2131375[/snapback] accolgo il dissenso ma non lo condivido del tutto è vero che le nonne di cui sopra mi hanno anche insegnato a non lasciare mai niente sul piatto, a mangiare il pane col resto del cibo per saziarmi. ma i "necessari" beni di lusso di oggi, che magari le fanno sembrare povere, sono in realtà fondamentali solo nella società in cui ci troviamo a vivere. prima si stava tutti davanti alla televisione o in certi locali solo in occasioni particolari, altrimenti si stava in piazza o comunque ci si riuniva in casa di qualcuno. se si voleva ballare si portava magari un grammofono in uno spazio libero e ci si divertiva a ballare li, così. alle nostre madri non è mai mancato il telefonino per chiamare il figlio, così come non mancano i nostri "necessari" beni di lusso in società che consideriamo povere secondo il nostro metro di giudizio, che (non mi riferisco a te) spesso crediamo universale. sicuramente si è materialmente poveri se si muore di fame e non si ha un tetto per evitare di morire di freddo. si è comunque poveri se non si hanno i beni minimi di sostentamento, se ad esempio non ci si possono più permettere nemmeno i mezzi per recarsi al lavoro. aumenta la percezione di povertà materiale sempre se ci si confronta col mondo circostante o con le pubblicità. a mio modo di vedere, e forse non solo il mio, si è schiavi se non si va oltre i metri di giudizio che vanno per la maggiore. se si giudica la povertà solamente in base a quello che si ha e sempre secondo quei metri di giudizio. se ci si vergogna di "quella" povertà, perché si usano quei metri di giudizio li. la nostra economia si regge su cose futili. se si cominciassero a vendere cose durevoli, riparabili, se molte cose ce le facessimo da noi e si avesse in quel senso più indipendenza, l'economia crollerebbe. e l'economia è una delle nostre forme di schiavitù, dobbiamo risanarla a scapito delle persone, perché il valore del "capitale" sta sostituendo sempre più il valore "società". e poi non è che ho aperto questa discussione per convincere di tornare tutti alle origini, l'ho scritto anche sopra. il mondo in cui vivo non è che mi piaccia molto ma forse nessuno può permettersi di avere il mondo così come gli piace, e per fortuna che è così. perciò in questa discussione cerco quantomento di delinearlo, di modo che abbia un aspetto che lo renda quasi riconoscibile.
  17. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    Bufè, de sto passo ce ritrovamo tutti a digiuno.... A parte le donne.... Che co la picchia ce possono pure fa tranquillamente la spesa a lu conad 2131355[/snapback] co la picchia ce se magna!!! 2131358[/snapback] co quella ce s'abbuffa a sto punto per rende la discussione più allegra si potrebbe scrivere quello con cui si mangia coi soldi si mangia
  18. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    con l'autenticità non si mangia
  19. BuFERA

    DYNAMO DRESDA

    scusa pe la pagozza de sabato
  20. BuFERA

    Portachiavi fere

    180 euro 2130451[/snapback] azz...un po caro 2130452[/snapback] si, ma attaccate ci sono le chiavi della macchina del giocatore o del dirigente in questione
  21. tempo fa lessi il libro di claudio lattanzi. seguo i fatti di cronaca della nostra regione e sapevo già che da parecchi anni eravamo stati penetrati dalle tre criminalità organizzate più note in italia (in particolare dalla camorra), più altre organizzazioni straniere, ma nonostante ciò il quadro che è venuto fuori dal libro mi sorprese. ho girato l'umbria in lungo e in largo e anche se da parecchi anni non ci vivo più, pensare che quei posti semplici che conosco così bene sono mutati non solo per effetto della nota "globalizzazione", ma anche per essere in balia delle organizzazioni criminali mi mette parecchia tristezza. non ho scelto questa data a caso per aprire la discussione:
  22. BuFERA

    la nomofobia

    quindi si
  23. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    ebbene si. sono cresciuto in una famiglia con due nonne e una bisnonna sarte, e molto spesso diversi vestiti li si faceva in casa (anche il vestito da sposa di mia madre). anche chi non era sarta di mestiere nel vicinato imparava a farsi delle cose da se, pure vestiti che seguissero certe mode. poi il marchio ed altri lavori hanno vinto sul resto... oggi i vestiti (anche quelli di scarsa qualità) vengono acquistati e non di rado ostentati. lo stesso dicasi per il mangiare, i divertimenti e molte altre cose. si perde indipendenza, ma alla fine anche le dipendenze che non ne hanno mai avuto molto acquistano valore. con feste non commerciali non si mangia
  24. BuFERA

    "con la cultura non si mangia"

    non lo sono per te ma lo sono per chi li segue. i valori cambiano e si sostituiscono: un esempio, più si afferma la struttura capitalista in cui viviamo e più le cose assumono un valore in denaro. si perde il valore dell'indipendenza, del saper fare le cose da se e aumenta quello dell'acquisto di ciò di cui si ha bisogno. inoltre, tutto in senso lato è cultura e nella nostra cultura è entrato a far parte il grande fratello, tanto quello della televisione quanto quello orwelliano. gli eroi di una volta, i modelli e gli esempi da seguire vengono quasi sempre da dietro uno schermo di vetro, e anche questo è cultura. che ci piaccia o no questa cultura ci influenza perché spesso non la conosciamo o non la riconosciamo, e magari quando impariamo a farlo ci ha già conquistati. con le piccole realtà locali non si mangia
  25. BuFERA

    Esce DIO...

    Compra un Rolex originale , così come un baume e mercier, un vacheron constantin o un patek philippe , è facile ... Basta avecce li sordi in saccoccia .. Io ho visto giapponesi compra Rolex con la stessa scioltezza e nelle stesse quantita , con cui io compro la brilla in offerta alla coop 2127903[/snapback] L'orologio più che per portarlo si compra per passione... 2127965[/snapback] Un orologio da 5/6 mila € massimo ,lo compri per passione , sempre se quei soldi ce li puoi "buttare", uno da 30 a 100 mila lo compri per tenerlo chiuso dentro una cassetta de sicurezza o per investimento 2127989[/snapback] Perche' se compri un orologio da centomila euro o più' non puoi farlo per entrambi i motivi? 2128023[/snapback] chi compra un orologio da centomila euro davanti al cancello del paradiso ci trova san francesco che se caccia li sandali e li da su la capoccia de chi se presenta, tante volte per quanto ha pagato l'orologio... in lire
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