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  1. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Incredibile Miami a un passo dal baratro NEW YORK, 28 Aprile 2007 - I Warriors dominano i Mavericks anche in gara-3; Miami, invece, si fa superare in casa dai Bulls e adesso è a un passo dalla clamorosa eliminazione. Golden State (8)-Dallas (1) 109-91 (2-1 nella serie) I Warriors di Don Nelson non finiscono di stupire. Chi aveva pensato che il nervosismo affiorato nel secondo tempo di gara-2 avrebbe finito per danneggiare Golden State nel resto della serie è rimasto deluso. Non solo la squadra californiana gioca alla grande dando spettacolo dal primo all’ultimo minuto, ma a innervosirsi sono proprio i Mavericks che devono subire gli sfottò del pubblico di Oakland e finiscono per sfogare la loro frustrazione protestando troppo (e senza una vera ragione) con gli arbitri. Il primo match di playoff nella "Bay Area" dal lontano quattro maggio del 1994 è un monologo dei Warriors che partono fortissimo guidati dal solito Baron Davis e da un ottimo Jason Richardson, conquistano un vantaggio in doppia cifra e non allentano la pressione, mettendo in costante apprensione la difesa di Dallas. Golden State corre, gioca divertendosi e trova il canestro dei Mavs senza problemi, andando così al riposo avanti 61-48 per la gioia dei rumorosissimi 20 mila tifosi della Oracle Arena. Nel secondo tempo ci si aspetta la reazione della squadra che ha chiuso una regular season record, invece i Warriors aumentano il proprio vantaggio innervosendo i Mavericks con la loro spensierata pallacanestro. Dallas fa troppa confusione in attacco (38.8% dal campo per i Mavs) e non riesce più a rientrare in partita. Golden State: Richardson 30 (8/9, 4/10), Davis 24, Jackson 16. Rimbalzi: Biedrins 10. Assist: Jackson 6. Dallas: Howard, Nowitzki 20. Rimbalzi: Nowitzki 12. Assist: Terry, Harris 5. Miami (4)-Chicago (5) 96-104 (0-3 nella serie) L’orgoglio dei Bulls mette i campioni in carica con le spalle al muro. Chicago va a vincere gara-3 sul parquet di Miami, si porta sul 3-0 nella serie e arriva a un passo dal passaggio del turno. Nella storia dei playoff Nba nessuna squadra è riuscita a recuperare dopo essersi trovata sotto 0-3. Davvero brutta la prestazione degli Heat che vanno avanti di 12 punti nel terzo quarto ma falliscono troppi liberi (Miami chiude con un disastroso 16/35 dalla lunetta) e non riescono più a limitare Ben Gordon, Luol Deng e Kirk Hinrich. Chicago, rinfrancata dai problemi ai liberi dei campioni in carica, piazza un parziale di 15-2 nell’ultimo quarto, prende in mano le redini del match e porta a casa un meritato successo. "Domenica dobbiamo pensare solamente a giocare – commenta deluso Shaquille O’Neal il quale segna 23 punti ma fallisce nove liberi su 12 – non possiamo arrenderci ma dobbiamo crederci. La qualificazione al prossimo turno e’ ancora possibile". Parole di circostanza, i Bulls, infatti, sembrano decisamente più affamati di questi Heat. Miami: Wade 28 (12/25, 0/2), O’Neal 23. Rimbalzi: O’Neal 13. Assist: Wade 5. Chicago: Gordon 27 (5/11, 2/5), Deng 24, Hinrich 22. Rimbalzi: Deng 11. Assist: Hinrich 6. Sprazzi di vero Bargnani Ma ai Raptors non bastano NEW YORK, 28 Aprile 2007 - E pensare che alla vigilia Jason Kidd era in dubbio a causa di un problema al ginocchio sinistro. Forse i Nets volevano solo fare pretattica sbandierando l’infortunio del loro playmaker, di sicuro quello visto sul parquet della Continental Arena non era un giocatore limitato da un infortunio. Kidd, infatti, gioca alla grande, mette a referto una tripla doppia e trascina i Nets a un comodo successo in gara-3 (102-89 il punteggio, serie 2-1 per i Nets) contro i Raptors di Andrea Bargnani. GARA A SENSO UNICO - Una partita a senso unico che viene subito incanalata dal 9-0 con il quale New Jersey apre la gara. I Nets continuano a spingere e grazie alle penetrazioni di Carter vanno avanti 24-11 (con 13 punti dell’ex di Toronto) prendendo decisamente in mano le redini del match. La reazione di Toronto è praticamente inesistente. Chris Bosh non è in grande serata, TJ Ford cerca troppo spesso la soluzione personale, l’unico a salvarsi nel primo tempo è Josè Calderon che va al riposo con 10 punti a referto (5/5 dal campo). Andrea Bargnani gioca 9' nei primi due quarti, ma non riesce a lasciare il segno. Un canestro da sotto e una bella stoppata sono gli highlight del primo tempo dell’ex Benetton che in difesa, come tutti i suoi compagni, soffre la buona vena dei Nets. La squadra di casa così va negli spogliatoi avanti 58-39 e nel terzo quarto riesce anche ad aumentare il proprio vantaggio arrivando al +21. Carter è immarcabile e la regìa di Kidd (16 punti, 16 rimbalzi, 19 assist e tre recuperi le incredibili statistiche del playmaker di New Jersey), è da manuale così i Nets possono inserire il pilota automatico. ORGOGLIO RAPTORS - Ma all’inizio dell’ultimo quarto gli ospiti tirano fuori l’orgoglio. La tripla di Andrea Bargnani a 10’52’’ dalla fine del match riporta la squadra canadese a –8 (79-71). I Raptors però tornano in partita soltanto per pochi minuti. Cinque punti consecutivi di Carter e un canestro del solito Kidd rimettono New Jersey a distanza di sicurezza. L’azzurro trova un altro canestro con un pregevole movimento ma ormai è troppo tardi. Toronto non ci crede più e Richard Jefferson, Kidd e Carter si prendono gli applausi del pubblico di casa producendo canestri spettacolari. Adesso per Toronto si fa dura. I Nets, infatti, stanno giocando la loro miglior pallacanestro della stagione e quando ricevono 37 punti da Vince Carter e 19 assist da Jason Kidd diventano praticamente imbattibili. I Raptors ora hanno disperatamente bisogno di un successo in gara-4, in programma domenica. Tornare a Toronto sotto 1-3 contro questi Nets, infatti, è troppo pericoloso. New Jersey: Carter 37 (13/19, 2/4), Jefferson 18, Kidd 16. Rimbalzi: Kidd 16. Assist: Kidd 19. Toronto: Ford 27 (9/19, 2/3). Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Ford 8. Bargnani 9 punti in 25'
  2. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Visto che mi sono accorto che il forum pullula di appassionati di basket...sentivo la mancanza di un topic sul più bello e più importante campionato di questo fantastico sport.. c'è qualche tifoso/appassionato di qualche squadra e che segue il campionato? Per chi non lo sapesse si riparte domani con il match d'apertura Miami Heat vs Chicago Bulls per quanto riguarda la mia opinione....Go Mavs!! ah per la sezione c'ho indovinato?
  3. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Phoenix spreca, i Lakers rimontano Avanti di 17 punti, i Suns abbassano la guardia e Kobe Bryant guida Los Angeles al sorpasso. Houston paga un pessimo attacco, Utah torna in corsa. Nell'Eastern Conference Detroit si porta sul 3-0 NEW YORK, 27 aprile 2007 - I Lakers superano i Suns, Houston stecca a Salt Lake City mentre Detroit batte i Magic. Western Conference Los Angeles Lakers-Phoenix 95-89 (1-2 nella serie) Un Kobe Bryant di tutto rispetto, capace di segnare 45 punti, e la produzione di giocatori come Kwame Brown e Lamar Odom permette ai Lakers di avere la meglio sui Suns. Phoenix, inizia nel migliore dei modi, corre dalla palla a due e va avanti 11-0. I Lakers non riescono a reagire a vanno sotto anche di 17 punti, poi però la truppa di Mike D’Antoni si convince che sarà una passeggiata e incomincia ad abbassare il livello di guardia. Errore imperdonabile perché Bryant scuote i compagni con alcuni canestri dei suoi, Lamar Odom inizia a mettere in difficoltà uno spento Shawn Marion e un sorprendente Brown dà parecchio filo da torcere a Stoudemire sotto canestro. La partita cambia radicalmente, i Suns non riescono più a trovare buone soluzioni in attacco e i Lakers si avvicinano andando al riposo sotto di solamente tre punti. La ripresa premia la tenacia degli uomini di Phil Jackson che difendono con grande aggressività e, guidati da un sontuoso Kobe Bryant, prendono in mano le redini del match. Phoenix gioca veramente male e nonostante un Marion a tratti indisponente riesce comunque a rimanere aggrappata al match, tornando addirittura in parità (89-89), grazie a una tripla del solito Leandro Barbosa, a 2’03’’ dalla sirena. Bryant però non ci sta e trascina la squadra di casa a un parziale di 6-0 negli ultimi due minuti del match che regala ai Lakers il prezioso successo. Adesso la squadra di Los Angeles, che punisce la distrazione sotto canestro dei lunghi di Phoenix conquistando ben 19 rimbalzi in attacco, sa di poter fare male ai Suns e una sua eventuale vittoria domenica in gara-4 riaprirebbe tutti i discorsi per quanto riguarda il passaggio del turno. Phoenix, invece, deve recitare il mea culpa per avere giocato, una volta in vantaggio di ben 17 punti, con una disarmante sufficienza. Los Angeles Lakers: Bryant 45 (13/23, 2/3), Brown 19, Odom 18. Rimbalzi: Odom 16. Assist: Bryant 6. Phoenix: Stoudemire 24 (11/15, 0/2), Barbosa 20. Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Nash 13. Utah-Houston 81-67 (1-2) Peggio di così Houston non poteva giocare in attacco. I Rockets, infatti, facilitano il compito dei Jazz disputando una performance davvero disastrosa. La squadra texana mette solamente 67 punti a referto, tira con il 33% dal campo, commette 19 turnover e riceve punti, incredibilmente, da solamente quattro giocatori. Se non bastasse gli ospiti per ben 10 minuti nel secondo tempo non riescono a trovare nemmeno un canestro dal campo. Utah così, pur non giocando una gara trascendentale, si rimette in corsa nella serie andando a vincere gara-3. L’anemia offensiva peraltro contagia anche i Jazz i quali segnano solamente 33 punti nel secondo tempo, una prestazione comunque maiuscola rispetto ai 25 messi a referto da Tracy McGrady e compagni negli ultimi due quarti. L’unico giocatore di Houston a salvarsi e’ Yao Ming che, pur tirando con brutte percentuali dal campo, si fa sentire sotto canestro sia in attacco che in difesa dove deve vedersela contro un cliente scomodo come Carlos Boozer. I padroni di casa mettono il risultato in naftalina piazzando un parziale di 10-1 a cavallo tra il terzo e il quarto periodo. Utah: Boozer 22 (10/18). Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 8. Houston: Yao Ming 26 (6/14), McGrady 24. Rimbalzi: Yao Ming 14. Assist: Alston 5. Eastern Conference Orlando-Detroit 77-93 (0-3) I Pistons soffrono solamente nel primo quarto, poi trovano ritmo in attacco, tirano con grande precisione dalla lunga distanza e alla fine conquistano un comodo successo, portandosi sul 3-0 nella serie e mettendo la squadra della Florida con le spalle al muro. Dopo un discreto primo quarto Dwight Howard va in difficoltà non riuscendo più a leggere i raddoppi della difesa di Detroit. Fanno fatica in attacco anche Grant Hill e Hedo Turkoglu così Orlando si deve affidare al solo Jameer Nelson. Contro i Pistons però non basta la produzione di un solo giocatore così Prince, Billups e Wallace portano Detroit a distanza di sicurezza. “Non dobbiamo pensare alla serie ma soltanto alla prossima partita – commenta il coach di Olando Brian Hill – dobbiamo mostrare un minimo di orgoglio, non possiamo permettere che i Pistons festeggino il passaggio del turno sul nostro campo”. Orlando: Nelson 27 (7/14, 3/5). Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson, Turkoglu 4. Detroit: Prince 23 (5/11, 3/5), Billups 21, Wallace, Webber 15. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Prince 5.
  4. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Mavs e Spurs tornano a galla Playoff: Dallas batte Golden State, San Antonio stende Denver: serie riportate sull'1-1. Cleveland vince, rischiando più del previsto contro Washington, sempre senza Arenas: 2-0 NEW YORK (Usa), 26 aprile 2007 - Dallas e San Antonio riportano le rispettive serie in parità, Cleveland, invece, va sul 2-0 battendo Washington. Salta un’altra panchina nella Nba: i Pacers, infatti, licenziano Rick Carlisle. Dallas-Golden State 112-99 (1-1 nella serie) Don Nelson alla vigilia ne inventa un’altra delle sue dichiarando che i Warriors hanno "più probabilità di farsi colpire da un fulmine che di vincere gara-2". Tutta pretattica, naturalmente, perché al successo sia Nelson che i suoi giocatori, invece, ci credono eccome. Ma questa volta però Dallas non dà una mano alla squadra californiana giocando una buona partita in attacco. Golden State comunque fa soffrire i Mavs nel primo tempo, poi però nel terzo quarto esce il carattere di Jason Terry, Dirk Nowitzki e Josh Howard e la squadra di casa prende in mano le redini del match piazzando il parziale di 15-2. Ci sarebbe il tempo per tornare in partita, ma i Warriors, arrabbiati per un paio di decisioni arbitrali, perdono la calma e fanno così il gioco dei Mavs. Baron Davis riceve il suo secondo tecnico alla fine del terzo quarto ed è costretto ad andare anzitempo sotto la doccia, qualche minuto più tardi lo raggiunge anche Stephen Jackson (due tecnici anche per lui), il quale prima di lasciare il campo ne dice di tutti i colori alla terna arbitrale. Dallas così nell’ultimo quarto controlla senza troppi problemi la timida reazione della truppa di Nelson. Dallas: Terry 28 (11/16, 1/7), Nowitzki 23, Howard 22, Stackhouse 17. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Harris, Stackhouse 4. Golden State: Jackson 30 (6/9, 3/7), Ellis 20. Rimbalzi: Richardson 10. Assist: Richardson 3. San Antonio-Denver 97-88 (1-1) Gli Spurs si complicano la vita nel finale, ma riescono comunque a difendere il vantaggio accumulato e a vincere, seppur con il fiatone, gara-2, riportando così la serie in parità. Denver non gioca per nulla male ma fallisce troppe conclusioni comode (alla fine tira con il 38.6 % dal campo) e non viene nemmeno aiutata molto dagli arbitri che decidono di non fischiare praticamente nulla a favore di Allen Iverson. The Answer, infatti, tenta 25 conclusioni dal campo, la maggior parte delle quali in penetrazione, e non va nemmeno una volta in lunetta. San Antonio si affida a Tim Duncan, che produce dalla zona pitturata. Gli Spurs sembrano poter inserire il pilota automatico quando vanno avanti di 17 punti nell’ultimo quarto, ma l’orgoglio dei Nuggets li porta al –3 (91-88) a 45" dalla sirena. Il canestro di Duncan e i liberi di Michael Finley e Tony Parker riportano però la squadra texana a distanza di sicurezza. San Antonio: Duncan 22 (9/17), Parker 20, Ginobili 17. Rimbalzi: Oberto 10. Assist: Parker 6. Denver: Anthony 26 (6/17, 2/4), Iverson 20, Nene 17. Rimbalzi: Camby 18, Anthony 10. Assist: Blake 7. Cleveland-Washington 109-102 (2-0) Il copione è lo stesso di gara-1. Cleveland, infatti, è nettamente superiore ai rimaneggiatissimi Wizards, sempre privi di due pedine fondamentali come Gilbert Arenas e Caron Butler, ma giocano con concentrazione e intensità solamente a sprazzi, non riuscendo così mettere k.o. Washington fino ai secondi finali. Drew Gooden ruba la scena a LeBron James nel primo tempo, segnando 19 dei suoi 24 punti. I padroni di casa provano lo sprint nel terzo quarto andando avanti di 15 punti ma i Wizards, trascinati ancora una volta da Antawn Jamison, trovano la forza di tornare in partita e arrivano addirittura al –3 a 18" dalla fine. I Cavaliers hanno bisogno di quattro liberi di Larry Hughes per non rischiare un clamoroso scivolone e alla fine portano a casa un successo più sofferto del previsto. Cleveland: James 27 (8/19, 0/3), Gooden 24, Hughes 19, Ilgauskas 16. Rimbalzi: Gooden 14. Assist: James 7. Washington: Jamison 31 (9/16, 3/8). Rimbalzi: Jamison 10. Assist: Daniels 11.
  5. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Il Mago cresce, Toronto 1-1 TORONTO (Canada), 25 aprile 2007 - Dopo la sconfitta di Gara 1, l’unica cosa che importava a Toronto era di vincere Gara 2 a ogni costo, e dopo una battaglia durata 48 minuti i Raptors hanno centrato l’obiettivo di portarsi 1-1 nella serie contro New Jersey. Sotto di un punto (83-84) a 46.6 secondi dalla fine dopo una tripla di Jefferson, i ragazzi del "coach of the Year" Sam Mitchell (premiato dal commisario David Stern prima della gara) hanno vinto la partita dalla lunetta da dove sono scaturiti i sette punti del minuto finale grazie al 4/4 di Ford e al 3/4 di Parker. I Nets hanno fallito con Nachbar e Carter due ottime possibilità da dietro l’arco e la gara si è conclusa con il risultato di 89-83 in favore dei padroni di casa. PRESSIONE La posta in palio era altissima, e nel primo quarto la tensione ha giocato un brutto scherzo al gioco offensivo di Toronto che però al contrario della gara precedente è riuscita a pareggiare l’intensità in difesa. I Raptors hanno concesso a New Jersey solo 12 punti nella prima frazione (record negativo nelle gare di playoff per i Nets) segnandone 14. Le difese predominano sull’attacco, e il punteggio a metà gara vede i Nets in vantaggio 36-33. Toronto gioca con grande determinazione e più attenzione, limita le palle perse e torna in difesa rapidamente con il risultato di concedere a New Jersey solo 7 punti in contropiede. Anthony Parker è immenso sia in attacco che in difesa e vince il confronto diretto con Vince Carter che incappa in un’altra serata no al tiro. Coach Mitchell dà fiducia a Peterson al posto del fantasma Graham, mentre New Jersey nel primo tempo deve fare i conti con uno spento Jefferson, tenuto a zero punti, e si aggrappa alle triple di Nachbar e Kidd. BARGNANI Coach Mitchell concede qualche minuto in più di gioco anche ad Andrea Bargnani, che segna 3 punti dalla lunetta ma nessuno dal campo. Il Mago è sfortunato allo scadere del terzo quarto quando infila la retina con un bel canestro che viene convalidato in un primo momento e poi annullato dagli arbitri perché arrivato dopo la sirena. Negli 8 minuti di gioco del secondo quarto Bargnani viene stoppato alla prima penetrazione, poi è scaraventato fuori dal campo da uno spintone di Carter ignorato dagli arbitri mentre i due lottano per una palla vagante. Ma non c’è tempo per scoraggiarsi. Bargnani costringe al fallo Boone e poi Carter. La prima volta fa 2/2 dalla lunetta e porta avanti Toronto (20-18) in uno dei numerosi cambi di fronte (le due squadre si alternano al comando ben 18 volte nel corso della partita). Successivamente l’azzurro sbaglia un libero su due. In difesa si ritrova a marcare Nachbar, che gli piazza una tripla in faccia e prima dell’intervallo gli va via sul fondo e conclude in schiacciata. Il Mago rientra in campo a 1’50 dalla fine del terzo in cui commette un errore da tre. VOLATA FINALE Toronto è sotto di 5 punti dopo tre quarti di gara, ma all’inizio dell’ultimo quarto piazza un parziale importante di 10-0 e si ritrova di nuovo avanti (68-63). L’atmosfera all’interno dell’ACC è incandescente e dà una grande spinta emotiva a Calderon e compagni che dimenticano la pressione e si stringono intorno a Parker e Bosh, autore di 11 punti (4/5) nell’ultimo periodo frutto della determinazione con cui attacca il canestro. Per Bargnani c’è la soddisfazione di essere in campo per i primi 8’23 dell’ultimo quarto e anche se sbaglia l’unico tentativo da tre, cattura 3 rimbalzi e soprattutto appare più energico rispetto a sabato scorso e non più intimorito e insicuro in un clima di grande agonismo e gioco fisico che sarà la costante per tutta la serie. Toronto: Parker 26 punti, Bosh 25, Ford 13. Rimbalzi: Bosh 13. Assist: Ford 6. Andrea Bargnani 3 punti (0/2 da due, 0/2 da tre e 3/4 t.l.), 3 rimbalzi in 18’25 di gioco. New Jersey: Carter 19 punti, Nachbar 17, Kidd 14, Jefferson 13. Rimbalzi: Carter e Kidd 11. Assist: Kidd 7.
  6. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Suns e Bulls inarrestabili NEW YORK (Usa), 25 aprile 2007 - I Suns dominano i Lakers mentre i Bulls superano i campioni in carica. I Sonics, intanto, licenziano il loro coach, l’ex bolognese Bob Hill. Phoenix (2)-Los Angeles Lakers (7) 126-98 (Phoenix 2-0) Straordinari Suns. La truppa di Mike D’Antoni gioca un primo tempo da manuale, tiene alto il ritmo anche nella ripresa e distrugge i Lakers. La squadra di casa dopo l’inizio contratto in gara-1, gioca la sua pallacanestro dalla palla a due, viaggia al doppio delle velocità rispetto alla squadra di Los Angeles e regala una serie di giocate da highlight al pubblico di Phoenix. Il primo tempo dei Suns è davvero devastante. Phoenix, infatti, chiude con 68 punti a referto (contro i 47 di Kobe e compagni), tira con un ottimo 57% dal campo, riceve 17 punti dal sesto uomo dell’anno nella Nba, Leandro Barbosa, e 11 assist dal due volte Mvp Steve Nash, e commette un solo turnover. Davvero difficile giocare meglio. Non contenti, i Suns continuano a spingere sull’acceleratore anche nel terzo quarto facendo venire il mal di testa agli avversari prima di mettere il risultato al sicuro e dare respiro ai titolari nell’ultimo periodo. Tutti e 12 i Suns mettono punti a referto, e il solito Barbosa alla fine chiude con 26 punti in soli 26’ sul parquet. Kobe Bryant, invece, si deve accontentare di 15 punti, solamente sei deiquali negli ultimi tre quarti. Il fenomeno di LA, tanto per rendere ancora più amara la sua gara, si procura anche una distorsione alla caviglia destra nell’ultimo quarto. Nulla di trascendentale, però, e alla fine, infatti, Bryant tranquillizza tutti: la sua presenza in gara-3, infatti, appare scontata. Phoenix: Barbosa 26 (7/10, 4/8), Stoudemire 20, Marion 18, Nash 16. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Nash 14. Los Angeles Lakers: Bryant 15 (4/9, 1/4). Rimbalzi: Bynum 12, Odom 10. Assist: Bryant 5. Chicago (5)-Miami (4) 107-89 (2-0) Un incoraggiante primo tempo non basta ai campioni in carica che giocano decisamente male nella ripresa e permettono così ai Bulls di conquistare un successo più comodo del previsto in gara-2. Luol Deng fa fatica nei primi due quarti (2/7 per sei punti) poi però si esalta nell’ultimo periodo, firmando 14 dei suoi 26 punti. Chicago, che riceve una produzione importante anche da Ben Gordon, riesce a limitare Shaquille O’Neal, il quale, dopo le critiche all’indirizzo degli arbitri al termine di gara-1, questa volta ammette la superiorità della squadra di Chicago. "I Bulls hanno giocato decisamente meglio di noi – dice Shaq – non ci sono scusanti, hanno giocato con più energia e hanno tirato molto bene". Dopo aver chiuso il primo tempo avanti 55-52, la squadra di casa scappa via nel terzo quarto piazzando un parziale di 30-16 che in pratica mette k.o. i campioni in carica. Chicago: Gordon 27 (6/11, 5/8), Deng 26. Rimbalzi: Gordon 7. Assist: Hinrich 8. Miami: Wade 21 (9/19), O’Neal 17. Rimbalzi: Posey, O’Neal 8. Assist: Wade 7.
  7. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Houston e Detroit a braccetto NEW YORK, 24 aprile 2007 - Doppio 98-90 ma dai connotati ben diversi. Detroit, infatti domina Orlando, Houston, invece ha bisogno di un buon secondo tempo per avere la meglio su Utah. Western Conference Houston-Utah 98-90 (2-0 la serie) I Rockets con un buon secondo tempo riescono a superare i Jazz. Utah difende con grande aggressività, ma commette ben 29 falli permettendo così ai padroni di casa di andare in lunetta 38 volte. Houston ringrazia e realizza 34 liberi, il resto lo fa come al solito la coppia Tracy McGrady-Yao Ming. Il centro cinese però deve fare i conti con un eccellente Carlos Boozer. Il lungo di Utah, nonostante debba pagare dazio ai centimetri di Yao, parte a razzo e segna 15 dei primi 17 punti messi a referto dagli ospiti. Boozer deve inventarsi canestri da cinema contro il centro dei Rockets, ma nemmeno l’intervallo lo raffredda. Nella ripresa l’ex giocatore di Duke continua a produrre, soffrendo però di più in difesa. Alla fine comunque i suoi 41 punti non bastano ai Jazz. Houston non riesce a trovare ritmo in attacco (36% dal campo), ma nel secondo tempo decide di attaccare il canestro con continuità e va in lunetta con frequenza. Proprio con i liberi la squadra di casa riesce così a costruire il successo in gara-2. “Siamo stati molto bravi a procurarci i liberi – conferma McGrady – abbiamo tirato male dal campo, ma siamo comunque riusciti a trovare canestri importanti”. Ancora una volta, invece, stecca Andrei Kirilenko che in 18’ sul parquet si fa fischiare cinque falli a carico e non mette a referto nemmeno un punto. Houston: McGrady 31 (8/21, 1/8), Yao Ming 27. Rimbalzi: Hayes 12, McGrady 10. Assist: Alston, McGrady 5. Utah: Boozer 41 (17/30), Williams 15. Rimbalzi: Boozer 12, Okur 10. Assist: Williams 7. Eastern Conference Detroit-Orlando 98-90 (2-0 la serie) C’e’ troppa differenza tra i Pistons e i Magic. Detroit non fa nulla di speciale, gioca con la giusta concentrazione, ma senza spingere più di tanto sull’acceleratore e riesce comunque a portare a casa un comodo successo in gara-2. Se poi la squadra della Florida, che parte già svantaggiata nella serie a causa del talento e la versatilità del roster di Detroit, non può nemmeno schierare il miglior Dwight Howard, allora Orlando non ha davvero nessuna possibilità di fare lo sgambetto ai Pistons. Howard, infatti, rallentato dall’influenza gioca una partita decisamente anonima e la coppia Grant Hill-Hedo Turkoglu non basta a tenere Orlando in partita. “Detroit e’ una squadra solida – commenta il tecnico dei Magic Brian Hill – sul parquet si trovano a meraviglia grazie al loro altruismo. Giocare contro di loro e’ davvero difficile”. Tutti e cinque i titolari di Detroit chiudono in doppia cifra e un Rasheed Wallace molto concentrato si fa sentire sia in difesa che in attacco, realizzando alcuni canestri di pregevole fattura. Detroit: Hamilton 22 (5/12, 0/2), Billups 21, Prince 18, Wallace 17. Rimbalzi: McDyess, Wallace 11. Assist: Billups 8. Orlando: Turkoglu 22 (8/11, 2/3), Hill 21. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Arroyo, Hill 4.
  8. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Warriors e Denver, che colpi NEW YORK, 22 aprile 2007 - Primo turno playoff, gara-1: gioiscono prima Phoenix e Cleveland, poi tocca ai Warriors che fanno lo sgambetto ai Mavericks mentre i Nuggets superano gli Spurs. DALLAS-GOLDEN STATE 85-97 Impresa dei Warriors che vanno a vincere sul campo della grande favorita nella Western Conference. Alla vigilia molti addetti ai lavori avevano considerato Golden State un avversario pericoloso per Dallas ma in pochi credevano davvero che la truppa di Don Nelson avrebbe potuto creare seri problemi a una squadra capace di vincere 67 gare durante la regular season. Invece gli schemi offensivi di coach Nelson e il quintetto basso che aveva infastidito Dallas anche durante la stagione regolare hanno permesso ai Warriors di ottenere un risultato davvero inaspettato. I Mavs però devono recitare il mea culpa per aver disputato una partita decisamente deludente. Dallas, infatti, chiude con un brutto 35% al tiro, riceve solamente quattro punti dalla panchina e trova un Dirk Nowitzki in serata no: 14 punti con 4/16 dal campo per il tedesco. Dall’altra parte coach Nelson chiede ai suoi di correre e sceglie di non utilizzare i suoi lunghi (il solo Andris Biedrins fa una piccola apparizione ma rimane sul parquet solamente otto minuti). Dallas va in confusione nel terzo quarto quando i Warriors, trascinati da un sontuoso Baron Davis, spingono sull’acceleratore. Una volta avanti Golden State non smette di correre e gestisce il vantaggio senza rallentare il gioco, sorprendendo i Mavs che non riescono a reagire. Dallas così incassa una sconfitta che regala ai Warriors il vantaggio del fattore campo per il resto della serie. Dallas: Howard 21 (5/17, 3/4), Harris 19, Terry 17. Rimbalzi: Howard 13, Nowitzki 12. Assist: Nowitzki 4. Golden State: Davis 33 (7/13, 4/7), Jackson 23. Rimbalzi: Davis 14, Harrington 10. Assist: Davis 8. SAN ANTONIO-DENVER 89-95 I Nuggets dimostrano non solo di attraversare un grandissimo momento di forma (10 successi nelle ultime 11 gare di regular season) ma anche di possedere carattere da vendere andando a conquistare a San Antonio il successo in gara-1. Denver difende alla grande e in attacco si affida come al solito alla coppia Allen Iverson-Carmelo Anthony. La squadra del Colorado dopo aver infastidito non poco Tim Duncan, grazie soprattutto alla fisicità di un eccellente Nene, scappa via a metà dell’ultimo quarto piazzando un parziale di 11-0. I padroni di casa non si arrendono e rispondono con i canestri di Tony Parker, arrivando al –2 a 18’’ dalla sirena ma i liberi di Anthony e Nene riportano i Nuggets a distanza di sicurezza. Denver così può festeggiare il successo. “Sappiamo di essere in grado di mettere punti sul tabellone – dice al termine Allen Iverson – però contro gli Spurs volevamo dimostrare di essere in grado di difendere con intensità e lo abbiamo fatto. Non esaltiamoci troppo però, la serie è ancora molto lunga". Stecca Manu Ginobili il quale chiude gara-1 con un poco brillante 4/15 dal campo per nove punti. San Antonio: Parker 19 (8/19, 0/1), Finley 15. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 8. Denver: Iverson 31 (10/19, 1/3), Anthony 30. Rimbalzi: Nene 12, Camby 10. Assist: Iverson 5. PHOENIX-LOS ANGELES LAKERS 95-87 Una grande ripresa e la performance di un eccellente Leandro Barbosa permettono ai Suns di avere la meglio sui Lakers in gara-1 (95-87 il punteggio) nonostante un primo tempo decisamente sotto tono. I Suns iniziano nel peggior modo possibile. Nessuna fluidità in attacco e i Lakers, così, ne approfittano. Kobe Bryant decide di non ascoltare coach Jackson che alla vigilia gli aveva chiesto più altruismo e punisce la difesa comunque discreta di Raja Bell realizzando 13 punti nel primo quarto. Steve Nash e compagni, invece, non sono molto concentrati, nel primo quarto commettono cinque turnover e tirano con un brutto 33% dal campo. I Lakers così vanno avanti di cinque punti e aumentano il proprio vantaggio, arrivando anche alla doppia cifra, all’inizio del secondo periodo. La squadra di Los Angeles riesce a evitare i contropiedi e a rallentare i Suns ma come spesso successo Phoenix trova il modo di piazzare un parziale importante. Nash e Marion suonano la carica e Phoenix arriva al pareggio (37 pari) con un break di 14-2 a tre minuti dal riposo. Sembra la fine dell’incubo per i tifosi dei Suns, invece, Kobe tira fuori dal cilindro alcuni movimenti da cinema, segna 11 punti consecutivi (arrivando a quota 28 nel primo tempo) e riporta i Lakers avanti di nove punti al riposo. 39 punti per i Suns nel primo tempo rappresentato naturalmente un motivo di preoccupazione per Mike D’Antoni. Soprattutto perché nel primo tempo la sua truppa sembra giocare senza grande intensità e addirittura con un pizzico di presunzione. Nel terzo quarto, però, scende sul parquet una squadra diversa, almeno dal punto di vista offensivo. I Suns, infatti, ritrovano ritmo in attacco e con le triple di Leandro Barbosa e i canestri dalla zona pitturata di Amare Stoudemire e Shawn Marion tornano a far paura alla squadra di Los Angeles segnando 35 punti nel terzo quarto. I Lakers però non stanno a guardare e in attacco si fanno rispettare, così arrivano all’inizio dell’ultimo periodo avanti di tre punti. L’inerzia comunque oramai è passata nelle mani dei Suns che quando accelerano raramente rallentano. Barbosa fa venire il mal di testa alla difesa di Los Angeles con la sua velocità supersonica e Phoenix nell’ultimo quarto gioca una buona pallacanestro, difendendo anche con grande intensità. Bryant nel secondo tempo forza troppo e ignora i compagni, i Suns così mettono la freccia, superano la squadra di Los Angeles e non si guardano più indietro, andando a conquistare il successo. Phoenix: Barbosa 26 (8/15, 2/7), Stoudemire 23, Nash 20, Marion 16. Rimbalzi: Marion 16, Stoudemire 12. Assist: Nash 10. Los Angeles Lakers: Bryant 39 (11/25, 4/8), Odom 17. Rimbalzi: Odom 16. Assist: Walton 6. CLEVELAND-WASHINGTON 97-82 Come da pronostico i Cavaliers battono i rimaneggiatissimi Wizards (97-82 il punteggio) ma Cleveland prende sotto gamba l’impegno e gioca senza grande determinazione. Alla fine il successo arriva ma l’atteggiamento mentale dei giocatori non può soddisfare troppo il tecnico Mike Brown. Cleveland sa di essere nettamente superiore a questi Wizards ma all’inizio, forse proprio per questo gioca senza la giusta intensità. Senza gli infortunati Gilbert Arenas e Caron Butler, Washington deve pagare dazio soprattutto in attacco. Ma in difesa gli ospiti giocano con grande disciplina e rendono la vita difficile agli svogliati Cavaliers. Eddie Jordan deve chiedere gli straordinari ad Antawn Jamison e il veterano risponde da campione caricandosi sulle spalle l’attacco di Washington nel primo tempo. Cleveland in campo passeggia ma rimane comunque avanti grazie alla produzione di Sasha Pavlovic e Larry Hughes. LeBron James, invece, sonnecchia e nel secondo quarto non mette a referto nemmeno un punto. Washington cerca di rimanere aggrappata con le unghie alla partita e ci riesce, almeno fino all’ultimo possesso offensivo del primo tempo. I Wizards, infatti, sotto solo di quattro punti, possono prendersi l’ultimo tiro prima dell’intervallo, mettendo così ancora più pressione a Cleveland. Ma Jarvis Hayes decide di tentare una forzatissima tripla a ben sette secondi dalla sirena. Hayes trova solo il ferro e Cleveland punisce l’errore di inesperienza del giocatore di Washington trovando proprio allo scadere con Hughes la tripla del 48-41. Così nonostante un primo tempo davvero poco brillante da parte dei padroni di casa, Cleveland va comunque al riposo con l’inerzia dalla sua parte. I Cavs però non tornano sul parquet con la determinazione di chi vuole chiudere i conti il prima possibile. Così Washington, affidandosi al solito Jamison, riesce a rimanere in partita fino all’ultimo periodo. All’inizio dell’ultima frazione, infatti, i padroni di casa si mettono a giocare una pallacanestro per lo meno accettabile, costringendo gli ospiti a diversi turnover, e riescono a conquistare un vantaggio in doppia cifra grazie soprattutto alla buona vena di Larry Hughes e alla produzione nella zona pitturata di Zydrunas Ilgauskas. I Wizards mostrano grande orgoglio e non si arrendono ma con una panchina ridotta ai minimi termini dagli infortuni finiscono la benzina e Cleveland va così a vincere in scioltezza. Cleveland: Hughes 27 (8/13, 1/4), James 23, Ilgauskas 16. Rimbalzi: Varejao 10. Assist: James 7. Washington: Jamison 28 (9/21, 1/6), Hayes 18. Rimbalzi: Jamison 14. Assist: Daniels 11.
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    ecco l'articolo Chicago, Detroit e Houston partono col piede giusto In gara-1 del primo turno i Bulls piegano i campioni in carica, che si lamentano per l'arbitraggio. Nessun problema per i Pistons, l'accoppiata McGrady-Yao Ming non dà scampo ai Jazz TORONTO (Canada), 22 aprile 2007 - Chicago batte i campioni in carica, Detroit supera Orlando mentre Houston regola Utah. Eastern Conference Chicago (5)-Miami (4) 96-91 (Chicago 1-0 nella serie) Miami si fa superare da Chicago in gara-1 nonostante la serata poco felice di Kirk Hinrich (due soli punti con 1/7 dal campo) e alla fine se la prende con gli arbitri. "Ho cercato di giocare come so fare – dice alla fine un arrabbiatissimo Shaquille O’Neal – almeno fino a quando Eddie Rush (uno dei tre arbitri) me lo ha consentito". Shaq parte a razzo e segna 10 dei primi 14 punti degli Heat, poi - complici un paio di chiamate su dei veri e propri tuffi di Ben Wallace - deve tornare in panchina con due falli a carico. Miami non gioca male e approfitta dei problemi di falli di Hinrich per dare fastidio a Chicago nel primo quarto. Senza Hinrich sul parquet, nel secondo periodo Dwyane Wade dovrebbe esaltarsi invece l’ex biellese Thabo Sefolosha toglie dai pasticci coach Skiles mettendo la museruola al fenomeno di Miami. Chicago torna davanti grazie ai punti di Andres Nocioni e di un ottimo Luol Deng. Nel terzo quarto i padroni di casa provano a piazzare il parziale del ko e vanno avanti di 13 punti. I titoli di coda sembrano vicini per i campioni in carica che però tirano fuori l’orgoglio e fanno tremare i Bulls. Wade segna nove dei suoi 21 punti nell’ultimo quarto e nonostante Shaq si faccia fischiare il suo sesto fallo a 3’19’’ dalla fine, Miami riesce ad arrivare al –1 a 38’’ dalla sirena. I liberi di Ben Gordon e di Nocioni però permettono ai Bulls di portare a casa il successo. Chicago: Deng 33 (14/22), Gordon 24, Nocioni 17. Rimbalzi: Wallace 14. Assist: Gordon 11. Miami: Wade 21 (7/15, 0/1), Walker 20, O’Neal 19. Rimbalzi: Haslem, O’Neal 6. Assist: Payton, Walker, Wade, Williams, O’Neal 3. Detroit (1)-Orlando (8) 100-92 (1-0) Detroit mostra la sua netta superiorità rispetto ai Magic vincendo gara-1 senza faticare più di tanto pur non disputando una partita particolarmente brillante. Orlando, anzi, in attacco fa vedere buone cose (gli ospiti chiudono con un eccellente 58% dal campo) ma i Pistons ogni volta che decidono di alzare il ritmo mettono in difficoltà Grant Hill e compagni. Orlando poi può recriminare per i troppi errori dalla lunetta (Dwight Howard fallisce ben otto liberi su 11). I Magic però nonostante un’evidente inferiorità riescono a far sudare i Pistons nell’ultimo quarto. Detroit grazie alla produzione di Chauncey Billups, Rip Hamilton e Rasheed Wallace va avanti anche di 16 punti ma nel quarto periodo i Magic riescono ad avvicinarsi arrivando addirittura al –3 (93-90) a un minuto dalla sirena. Il canestro di Tayshaun Prince riporta i padroni di casa a distanza di sicurezza e Detroit grazie ai liberi negli ultimi secondi tranquillizza il proprio pubblico. Discreta la prova degli ex Grant Hill e Darko Milicic. Detroit: Hamilton, Billups 22, Wallace 16. Rimbalzi: McDyess 9. Assist: Billups 11. Orlando: Turkoglu 17 (7/12, 1/1). Rimbalzi: Howard 19. Assist: Hill 5. Western Conference Houston-Utah 84-75 (1-0) Tracy McGrady lo aveva dichiarato alla vigilia: "Se non dovessimo superare il turno – aveva detto T-Mac – prendetevela pure con me". Il fenomeno di Houston sa che dopo essere stato eliminato al primo turno nelle sue cinque precedenti apparizioni ai playoff, quest’anno ha la possibilità di andare lontano e in gara-1 mostra subito di sapere prendere per mano la propria squadra e trascinarla al successo. Ma solamente dopo un periodo di assestamento. T-Mac, infatti, inizia nel modo peggiore, gioca senza grande intensità e va al riposo con un solo punto a referto (0/6 dal campo) I Jazz, intanto, sono avanti 42-33. Quello che esce dagli spogliatoi però e’ un McGrady molto più convinto. Yao Ming fa quello che vuole sotto canestro e T-Mac comincia a trovare ritmo in attacco. Houston piazza un parziale di 26-11 nel terzo quarto e prende in mano le redini della partita. McGrady lascia la sua impronta sulla gara segnando 22 punti nel secondo tempo e i padroni di casa, nonostante il brutto inizio di gara, vanno a vincere in scioltezza. Houston: Yao Ming 28 (8/18), McGrady 23. Rimbalzi: Yao Ming 13, Alston 11. Assist: Alston 8. Utah: Fisher, Williams 15. Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 9.
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    Il Mago e Toronto: spariti Toronto perde in casa 91-96 gara 1 di playoff contro New Jersey. Bargnani, ancora non al meglio, stecca, Jefferson e Kidd trascinano i Nets TORONTO (Canada), 21 aprile 2007 - I New Jersey Nets si aggiudicano gara 1 con il punteggio di 91-96 al termine di un confronto ricco di emozioni. Ci sono voluti nervi saldi, un pizzico di fortuna e la maggiore esperienza dei Nets per decidere le sorti di un incontro intenso e combattuto come ci si aspetta in tempo di playoff. PRIMO TEMPO - L’inizio è promettente con entrambe le squadre a segno a ripetizione. Dopo due falli prematuri di Chris Bosh arriva il momento di Andrea Bargnani che entra a metà del primo quarto e in sei minuti commette una dubbia infrazione di passi, un fallo e si fa stoppare da Carter un tentativo di tiro da tre. Jason Kidd concede troppo a TJ Ford che segna 14 punti, ma è un'arma a doppio taglio per Toronto per le sue continue forzature. Un parziale di 9-2 per i Nets dà il vantaggio agli ospiti (18-21). Nel secondo quarto una tripla di Carter porta New Jersey a + 6 e il Mago risponde con il suo primo canestro prima di tornare in panchina. Quando Bosh ritorna sul parquet Toronto è in palese difficoltà e i Nets sono in pieno controllo della gara grazie a un difesa efficace con alternanza di zona e uomo. I Raptors invece non oppongono resistenza in mezzo all’area e lasciano via libera a Jefferson e compagni. Prima dell’intervallo Toronto reagisce e con una tripla di Dixon si riporta sotto. C’è di nuovo spazio per Bargnani, che gioca un paio di minuti prima dell’intervallo, ma non riesce a entrare in partita. Prima si fa strappare il pallone dalle mani, poi subisce la difesa fisica di Wright tirando fuori equilibrio e infine commette il suo secondo fallo che manda in lunetta Moore. Alla fine del primo tempo i Nets sono ancora in controllo (41-51) e possono permettersi di avere Carter con solo 7 punti all’attivo perché Richard Jefferson approfitta al massimo della libertà di cui gode, Kidd ha 11 assist e le riserve fanno la loro parte. DOPO L'INTERVALLO - Nel terzo quarto succede l’imprevisto: due falli consecutivi di Vince Carter costringono coach Frank a sostituirlo con 4 falli a carico e il momento coincide con la rimonta di Toronto che grazie a Bosh si riporta a meno uno per poi subire un altro mini parziale. La gara si imbruttisce, e le percentuali scendono. A metà quarto si rivede Bargnani che va ad affiancare Bosh e si occupa della marcatura di Moore. Il Mago si procura due tiri liberi con un tiro da sotto e ne realizza uno, ma Jason Kidd, sistematicamente sfidato al tiro, dopo lo 0/5 iniziale dall’arco infila la tripla del 57-68 che sembra segnare la svolta della gara in favore dei Nets. Il vantaggio degli ospiti si allarga a 15 punti malgrado le triple di Anthony Parker. Nell’ultimo quarto Carter continua a litigare con il canestro e Toronto riapre l’incontro con 9 punti consecutivi (77-81). Il clima all’interno dell’ACC interamente colorato di rosso diventa incandescente. Il cuore di Calderon fa sperare Toronto, ma una tripla di Nachbar dall’angolo su assist di Carter si rivela fondamentale per New Jersey (83-87). Nachbar si ripete con 2/2 dalla lunetta, Carter segna in penetrazione, ma Bosh reagisce con un gioco da tre punti (canestro e libero aggiuntivo). Nell’ultimo minuto Jefferson sbaglia da tre, Bosh sbaglia un tiro difficile e dopo l’errore da tre di Kidd c’è un rimbalzo offensivo di Moore a 15.3 dalla fine. Moore è preciso dalla lunetta (88-94), ma Parker con una tripla prolunga la sfida. È sufficiente fare 1/2 nei liberi a Carter per centrare una vittoria importante. Toronto: Bosh 22 punti, Ford 21, Parker 18. Rimbalzi: Nesterovic 10. Assist: Calderon 8. Bargnani 3 punti (1/2 da due, 0/2 da tre e 1/2t.l.), 2 rimbalzi, 1 assist, 2 perse e 2 falli in 16 minuti. New Jersey: Jefferson 28 punti, Carter e Nachbar 16. Rimbalz:i Kidd10. Assist: Kidd 15.
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    FINALMENTE SI INIZIA A FARE SUL SERIO!!! Partono i playoff Nba: tutti a inseguire Dallas Analisi dei playoff Nba al via: a ovest i favoritissimi Mavericks e gli Spurs affrontano un insidioso primo turno con Golden State e Denver. Equilibrio Utah-Houston, Phoenix-Lakers da scintille. NEW YORK, 21 aprile 2007 - Tutti a inseguire Dallas. I Mavericks sono, naturalmente, i grandi favoriti a Ovest ma sia San Antonio che Phoenix sono in grado di frenare la corsa di Dallas verso le finali Nba. Sacramento, intanto, licenzia il suo allenatore Eric Musselman. Dallas (1)-Golden State (8) Gli scherzi del destino. Don Nelson, dopo aver riportato Dallas ad alto livello, grazie anche alla leadership del proprietario Mark Cuban, torna in Texas da avversario. Un avversario non particolarmente amato, considerati gli attuali pessimi rapporti tra Nelson e Cuban. Golden State però potrebbe creare qualche grattacapo alla corazzata di Avery Johnson. I Warriors, infatti, stanno giocando il loro miglior basket della stagione. Jason Richardson ha finalmente superato i suoi problemi fisici ed è tornato a essere un giocatore davvero pericoloso. Baron Davis in regia è una garanzia e la versatilità di Al Harrington può mettere in difficoltà la frontline di Dallas. Coach Neslon si aspetta molto anche dal francese Mickael Pietrus e dal lettone Andris Biedrins, entrambi reduci da una stagione molto positiva. Dallas però non ha vinto 67 partite quest’anno per caso e ha intenzione di marciare spedita verso le finali Nba. Dirk Nowitzki molto probabilmente diventerà il primo europeo a conquistare il premio di Mvp, Josh Howard sa essere letale in attacco e solido in difesa, Jason Terry e Jerry Stackhouse sono in grado di segnare punti a grappoli. I Mavs poi hanno fatto grandi progressi in difesa, merito di un allenatore, Avery Johnson, intelligente e molto rispettato dallo spogliatoio. Uno scivolone di Dallas è davvero difficile da ipotizzare, nonostante durante la regular season i Warriors abbiano sempre messo in difficoltà Nowitzki e compagni. Regular season: (3-0 Golden State) Dallas-Golden State 104-107 Golden State-Dallas 117-100 Golden State-Dallas 111-82 Leader statistici Punti: Nowitzki 24.6 (Dallas), Davis 20.1 (Golden State) Rimbalzi: Nowitzki 8.9 (Dallas), Biedrins 9.3 (Golden State) Assist: Terry 5.2 (Dallas), Davis 8.1 (Golden State) Playoff: Nessun precedente Phoenix (2)-Los Angeles Lakers (7) Lo scorso anno la sfida di primo turno tra Lakers e Suns produsse scintille. Polemiche, squalifiche, duri falli e qualche chiamata arbitrale discutibile crearono un clima poco sereno attorno a una serie che si decise solamente nella settima partita. Con il rientro sul parquet di Amare Stoudemire e di Kurt Thomas (entrambi infortunati nella passata postseason) i Suns sono decisamente più solidi sotto canestro e il gap tra le due squadre si allarga ulteriormente se si considera il momento di forma non brillantissimo che la truppa di Phil Jackson sta attraversando. Certo c’è sempre Kobe Bryant ma nemmeno 50 punti a partita firmati dal fenomeno di LA potrebbero bastare per mettere k.o. Phoenix. Poi Raja Bell, che prenderà in consegna Kobe (e con il quale Bryant ha avuto più di un battibecco), è un signor difensore e farà di tutto per limitare il leader dei Lakers. Le buone notizie per coach Jackson arrivano dal rientro sul parquet di Kwame Brown e Vlade Radmanovic e dai recenti progressi di Lamar Odom e Luke Walton. Ma fare lo sgambetto a una squadra che può contare sul miglior playmaker della Nba, Steve Nash, sulla versatilità di Boris Diaw, sulla produzione di Leandro Barbosa e soprattutto sullo straordinario atletismo di Amare Stoudemire e Shawn Marion, sarà probabilmente una missione impossibile per la squadra di LA. Regular season: (3-1 Phoenix) Los Angeles Lakers-Phoenix 114-106 Phoenix-Los Angeles Lakers 99-94 Los Angeles Lakers-Phoenix 107-115 Phoenix-Los Angeles Lakers 93-85 Leader statistici: Punti: Stoudemire 20.4 (Phoenix), Bryant 31.6 (Los Angeles Lakers) Rimbalzi:Marion 9.8 (Phoenix), Odom 9.8 (Los AngelesLakers) Assist: Nash 11.6 (Phoenix), Bryant 5.4 (Los Angeles Lakers) Playoff: 1970: 1° turno, 4-3 Lakers 1980: 2° turno, 4-1 Lakers 1982: 2° turno, 4-0 Lakers 1984: Western Conf. Final, 4-2 Lakers 1985: 1° turno, 3-0 Lakers 1989: Western Conf. Final, 4-0 Lakers 1990: 2° turno, 4-1 Phoenix 1993: 1° turno, 3-2 Phoenix 2000: 2° turno, 4-1 Lakers 2006: 1° turno, 4-3 Phoenix San Antonio (3)-Denver (6) Gli Spurs non potevano pescare un avversario peggiore. Denver, infatti, ha finalmente trovato il suo giusto assetto, Allen Iverson si è adattato agli schemi di coach Karl e adesso i Nuggets stanno giocano una pallacanestro eccellente. Non a caso Denver ha vinto 10 delle ultime 11 partite disputate. Carmelo Anthony è in grande forma, l’arrivo in Colorado di Steve Blake ha fatto molto bene alla squadra e sotto canestro Marcus Camby e il brasiliano Nene si fanno sentire. Non sarà una passeggiata per San Antonio che comunque parte naturalmente con tutti i favori del pronostico. Una squadra che può permettersi un panchinaro del calibro di Manu Ginobili non può che far paura. Tim Duncan potrebbe caricare di falli i lunghi di Denver mentre Finley, Barry e anche Bruce Bowen dalla lunga distanza sono in grado di punire i raddoppi sul lungo delle Isole Vergini. Tony Parker oramai è una garanzia e San Antonio ha talento ed esperienza da vendere per cui, nonostante l’ottimo momento dei Nuggets, difficilmente si farà sorprendere da Denver. Regular Season: (2-1 San Antonio) Denver-San Antonio 83-92 San Antonio-Denver 95-80 San Antonio-Denver 77-100 Leader statistici: Punti: Duncan 20.0 (San Antonio), Anthony 28.9 (Denver) Rimbalzi: Duncan 10.6 (San Antonio), Camby 11.7 (Denver) Assist: Parker 5.5 (San Antonio), Iverson 7.2 (Denver) Playoff: 1983: 2° turno, 4-1 San Antonio 1985: 1° turno, 3-2 Denver 1990: 1° turno, 3-0 San Antonio 1995: 1° turno, 3-0 San Antonio 2005: 1° turno, 4-1 San Antonio Utah (4)-Houston (5) Utah ha ottenuto la quarta testa di serie nella Western Conference ma il miglior record di Houston permetterà ai Rockets di avere il vantaggio del fattore campo nella serie. Una serie che si prospetta incerta e molto interessante. Tutti i riflettori saranno, naturalmente, puntati su Tracy McGrady. Cinque apparizioni alla postseason per T-Mac si sono concluse con altrettante sconfitte al primo turno. Questa volta il talento dei Rockets non può fallire. Yao Ming sotto canestro sa essere immarcabile e Alston, Head e Battier dalla lunga distanza possono far male alla difesa di Utah. Houston è favorita anche perché Utah nelle ultime settimane ha mostrato una condizione poco brillante. Andrei Kirilenko, vittima di troppi infortuni in questa stagione, non è al meglio ma ci sarà. I Jazz, però, hanno bisogno del miglior Carlos Boozer e della produzione del turco Mehmet Okur. In cabina di regia Utah può contare su un ottimo Deron Williams ma battere i Rockets non sarà per nulla facile. Regular Season: (3-1 Utah) Utah-Houston 107-97 Houston-Utah 100-86 Houston-Utah 83-86 Utah-Houston 101-91 Leader statistici: Punti: Boozer 20.9 (Utah), McGrady 25.0 (Houston) Rimbalzi: Boozer 11.7 (Utah), Yao Ming 9.4 (Houston) Assist: Williams 9.3 (Utah), McGrady 6.5 Playoff: 1985: 1° turno, 3-2 Utah 1994: Western Conf. Final: 4-1 Houston 1995: 1° turno, 3-2 Houston 1997: Western Conf. Final, 4-2 Utah 1998: 1° turno, 3-2 Utah Eastern Conference: Detroit in pole Playoff al via: a est i Pistons sembrano non avere puntid deboli. Occhio anche ai Cavs di LeBron James e a Miami del solito Shaq. Ufficiale: Oden ci sarà al draft di giugno. NEW YORK, 20 aprile 2007 - Mentre la Nba si prepara per la postseason Greg Oden ha finalmente dato un annuncio che sembrava scontato. Al draft di giugno ci sarà anche lui e quasi sicuramente verrà chiamato per primo da David Stern. Nella Eastern ConferenceDetroit è la grande favorita, attenzione però all’orgoglio dei campioni in carica e alla voglia di stupire di LeBron James. Detroit (1)-Orlando (8) I Pistons arrivano alla postseason con la consapevolezza di essere la squadra da battere nella Eastern Conference. E non soltanto per il fatto di essere la testa di serie numero uno. Detroit, infatti, con l’acquisizione di Chris Webber ha fatto il salto di qualità e adesso sembra avere davvero pochi punti deboli. Anche la panchina, il tallone d’Achille della squadra nella passata stagione, produce grazie ai progressi dell’ex bolognese Carols Delfino, di Ronald Murray e Jason Maxiell e alla solidità di Antonio McDyess. Contro Orlando a fare la differenza ci penserà Chauncey Billups che contro le guardie dei Magic può fare male, per via dei suoi centimetri, anche in post. L’ex Darko Milicic ha una caviglia malconcia e se non dovesse farcela il solo Dwight Howard dovrà fare gli straordinari contro i lunghi di Detroit. Un cappotto sembra più che probabile. Regular season (4-0 Detroit): Orlando-Detroit 83-87 Detroit-Orlando 110-88 Orlando-Detroit 89-94 Detroit-Orlando 104-99 Leader Statistici: Punti: Hamilton 19.8 (Detroit), Howard 17.6 (Orlando) Rimbalzi: Wallace 7.2 (Detroit), Howard 12.3 (Orlando) Assist: Billups 7.2 (Detroit), Nelson (Orlando) 4.3 Playoff: 1996: 1° turno, 3-0 Orlando 2003: 1° turno, 4-3 Detroit. Cleveland (2)-Washington (7) Una sola partita ha cambiato il destino dei Cavaliers in questa postseason. La sconfitta nell’ultima giornata di regular season dei Bulls in New Jersey, ha infatti regalato a Cleveland la seconda piazza nell’East e l’avversario più abbordabile possibile, Washington. I Wizards al completo farebbero paura a LeBron James e compagni ma vista l’assenza dei due migliori giocatori della squadra della capitale, gli infortunati Gilbert Arenas e Caron Butler, il pronostico è assolutamente scontato. Una sola vittoria nella serie sarebbe già un successo per la compagine di Eddie Jordan. Cleveland però per andare lontana in questa postseason non può chiedere sempre la luna a LeBron James. Ilgauskas, Hughes e un sempre più sorprendente Pavlovic, un po’ a intermittenza, hanno messo fieno in cascina durante la regular season. Nei playoff però dovranno riuscire a dare una mano a "King" James con una certa continuità, la sfida con i Wizards comunque non presenta insidie per i Cavaliers. Regular Season: (2-1 Cleveland): Cleveland-Washington 97-94 Washington-Cleveland 111-99 Washington-Cleveland 94-99 Leader Statistici Punti: James 27.3 (Cleveland), Arenas 28.4 (Washington) Rimbalzi: Gooden 8.5 (Cleveland), Jamison 8.0 (Washington) Assist: James 6.0 (Cleveland), Arenas 6.0 (Washington) Playoff: 1976: 2° turno, 4-3 Cleveland 1977: 1° turno, 2-1 Washington 2006: 1° turno, 4-2 Cleveland Toronto (3)-New Jersey (6) Andrea Bargnani arriva, nel suo anno da rookie, alla postseason con la terza posizione nella conference. Succede davvero raramente a una prima scelta assoluta. Merito soprattutto del lavoro di Bryan Colangelo capace di assemblare, pescando soprattutto nel mercato europeo, una compagine che ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori nella Nba. Dopo un’eccellente seconda parte di stagione Andrea ha dovuto pagare dazio all’appendicite ma il suo rientro mercoledì contro Philadelphia è stato incoraggiante. La forma migliore però è ancora lontana per l’ex giocatore di Treviso. Toronto non potrà contare sull’infortunato Jorge Garbajosa ma sa che Chris Bosh è in grado di mettere in grande difficoltà i lunghi di New Jersey. I Nets però arrivano alla postseason con una ritrovata fiducia nei propri mezzi. Vince Carter sta attraversando un buon momento e contro la sua ex squadra avrà motivazioni particolari. Lawrence Frank ha finalmente trovato il giusto assetto, merito anche della sorprendete produzione di due giocatori come Mikki Moore e l’ex Benetton Bostjan Nachbar dai quali lo staff tecnico a inizio stagione non si aspettava molto. L’esperienza nei playoff di Jason Kidd e compagni alla fine potrebbe fare la differenza. Regular Season (2-2): New Jersey-Toronto 102-92 Toronto-New Jersey 90-78 New Jersey-Toronto 101-86 Toronto-New Jersey 120-109 Leader Statistici Punti: Bosh 22.6 (Toronto), Carter 25.2 (New Jersey) Rimbalzi: Bosh 10.7 (Toronto), Kidd 8.2 (New Jersey) Assist: Ford 7.9 (Toronto), Kidd 9.2 (New Jersey) Playoff: nessun precedente Miami (4)-Chicago (5) Difficile fare un pronostico per la sfida tra i campioni in carica e i Bulls, i quali hanno mancato per un soffio la seconda posizione nella conference. La conquista del titolo nella division regala a Miami la quarta testa di serie ma i Bulls, potendo vantare un record migliore, avranno il vantaggio del fattore campo. Chicago può far male agli Heat con l’atletismo delle sue guardie. Difensivamente i Bulls sono molto solidi. Kirk Hinrich, inoltre, è il giocatore che più di ogni altro nella Nba riesce a marcare con un certo successo Dwyane Wade. Chicago ha ritrovato anche l’argentino Andres Nocioni, out per lungo tempo a causa di un problema a un piede, e può dire la sua anche sotto canestro. Ben Wallace dovrà limitare Shaq il quale però nei playoff sa esaltarsi. Miami ha dovuto convivere per tutta la stagione con un’infermeria sovraffollata ma con il rientro di Wade nessun traguardo sembra precluso per la truppa di Pat Riley. Molto importante sarà la produzione di Jason Kapono che ha chiuso la regular season tirando con uno straordinario 51.4% dalla lunga distanza. I Bulls sanno farsi rispettare ma puntare contro Shaq nella postseason è pericoloso. Regular Season (3-1 Chicago) Miami-Chicago 66-108 Chicago-Miami 109-103 Chicago-Miami 100-97 Miami-Chicago 103-70 Leader Statistici Punti: Wade 27.4 (Miami), Gordon 21.4 (Chicago) Rimbalzi: Haslem 8.3 (Miami), Wallace 10.7 (Chicago) Assist: Wade 7.5 (Miami), Hinrich 6.3 (Chicago) Playoff: 1992: 1° turno, 3-0 Chicago 1996: 1° turno, 3-0 Chicago 1997: Eastern Conf. Final, 4-1 Chicago 2006: 1° turno, 4-2 Miami
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    Campionato NBA 2006-2007

    Dallas, 61 vittorie: è record I Mavericks stabiliscono il nuovo primato di franchigia battendo New York. Toronto passa a Washington al supplementare. Bryant segna 53 punti, ma i Lakers si arrendono a Houston NEW YORK, 31 marzo 2007 - Toronto passa a Washington, Dallas supera a fatica New York, mentre ai Lakers non bastano i 53 punti di Kobe Bryant per avere la meglio sui Rockets. Washington-Toronto 118-123 d.t.s. Toronto, pur priva di Andrea Bargnani e Jorge Garbajosa, vince in maniera incredibile a Washington. Sotto di tre punti Morris Peterson, entrato sul parquet per la prima volta in tutto l’incontro solamente qualche secondo prima, proprio allo scadere trova una tripla da cinema da distanza siderale che trascina il match al supplementare. Nell’overtime sale in cattedra Chris Bosh, e Toronto riesce così a porta a casa un insperato successo. Washington: Arenas 34 (8/18, 3/11), Stevenson 19, Butler 17, Jamison 16. Rimbalzi: Stevenson, Jamison 10. Assist: Arenas 7. Toronto: Bosh 37 (15/24), Ford 23, Dixon 17, Graham 16. Rimbalzi: Bosh 14, Graham 12. Assist: Calderon 8. Los Angeles Lakers-Houston 104-107 d.t.s. Kobe Bryant dopo la battuta d’arresto contro Memphis si esalta contro Tracy McGrady e i Rockets e mette a referto 53 punti prendendosi ben 44 tiri dal campo. I Lakers però non riescono a superare Houston. Dopo un ottimo primo tempo (25 punti) Kobe forza troppo nel terzo quarto, ma quando i Lakers hanno disperatamente bisogno dei suoi punti negli ultimi minuti del match lui come al solito risponde presente. Il fenomeno di LA, aiutato anche dagli arbitri che diventano fiscalissimi sui contatti dei difensori texani, con i Rockets a +12 negli ultimi quattro minuti si carica sulle spalle l’attacco dei Lakers e trascina la sua truppa all’overtime trovando la straordinaria tripla del 95 pari a 11’" dalla fine dei tempi regolamentari. Nel supplementare però Bryant, con i Rockets avanti di un punto, a 16’" dalla fine commette una clamorosa infrazione di passi. Rafer Alston firma due liberi e allo scadere al solito Bryant non riesce il miracolo dalla lunga distanza. Los Angeles Lakers: Bryant 53 (16/35, 3/9), Odom 16, Brown 15. Rimbalzi: Odom 17. Assist: Odom, Parker 4. Houston: Yao Ming 39 (11/18), McGrady 30, Alston 19. Rimbalzi: Hayes 14, Yao Ming 11. Assist: McGrady 10 Philadelphia-Boston 88-82 Senza il loro leader Paul Pierce i Celtics riescono comunque a spaventare i 76ers, ma alla fine devono alzare bandiera bianca. Boston recupera un passivo di 15 punti nel secondo tempo ma nel finale i canestri di Kyle Korver permettono a Philadelphia di conquistare il successo. Philadelphia: Korver 26 (4/10, 4/5), Iguodala 23. Rimbalzi: Dalembert 13. Assist: Iguodala 12. Boston: Jefferson 20 (7/17), West 16. Rimbalzi: Jefferson, Perkins 8. Assist: West 6. Charlotte-Milwaukee 97-81 Considerate le sue recenti performance forse lo staff tecnico di Charlotte adesso si sta pentendo per non aver praticamente mai utilizzato Walter Herrmann nella prima parte della stagione. L’argentino gioca alla grande anche contro Milwaukee e chiude con 23 punti, suo massimo in carriera nella Nba. Charlotte: Wallace 24 (6/20), Herrmann 23. Rimbalzi: Wallace 13, Okafor 12. Assist: Felton 11. Milwaukee: Patterson 14 (6/9, 0/1). Rimbalzi: Skinner 9. Assist: Boykins 5. Minnesota-Miami 77-92 I campioni in carica battono i Timberwolves a Minneapolis e, grazie alla contemporanea sconfitta casalinga dei Wizards, si riportano in testa alla Southeast Division. Ottima la prova di Udonis Haslem. Minnesota: Garnett 22 (9/16), Blount 18. Rimbalzi: Garnett 20. Assist: James, Foye 4. Miami: Haslem 19 (9/12), Jones 18, Posey 16, O’Neal, Williams 15. Rimbalzi: Haslem 14. Assist: Williams 10. San Antonio-Utah 102-93 Sesto successo consecutivo per i caldissimi Spurs che contro i Jazz non solo difendono, come al solito, con grande aggressività, ma trovano anche ottimi tiri in attacco e chiudono con un buon 52% dal campo. La panchina di San Antonio poi produce ben 50 punti contro i 10 messi a referto dalle riserve di Utah. San Antonio: Ginobili 25 (9/12, 1/4), Parker 23, Duncan 20. Rimbalzi: Duncan 14. Assist: Parker 11. Utah: Williams 23 (7/12, 1/4), Boozer 18, Okur 16, Fisher 15. Rimbalzi: Okur 11, Boozer 10. Assist: Williams 5. Detroit-New Jersey 110-105 I Nets tengono testa ai Pistons, ma non riescono a limitare la truppa di Flip Saunders nel finale. Detroit gioca bene solamente a sprazzi. Chauncey Billups dimentica i suoi recenti problemi offensivi disputando una grande partita e nell’ultimo quarto anche le la panchina di Detroit produce punti fondamentali. Detroit: Billups 32 (3/8, 4/9), Wallace 22, McDyess 18, Prince 15. Rimbalzi: Prince 8. Assist: Billups 14. New Jersey: Carter 27 (5/17, 4/8), Boone 17, Moore 16. Rimbalzi: Kidd 8. Assist: Kidd 9. Dallas-New York 105-103 I Mavericks devono sudare le fatidiche sette camicie per avere ragione dei Knicks e conquistare il loro 61° successo della stagione, stabilendo così un nuovo record per la franchigia texana. New York però vende cara la pelle grazie alle prodezze di uno Stephon Marbury in serata di grazia. Starbury realizza 43 punti ma si fa stoppare da Josh Howard proprio allo scadere la conclusione che avrebbe trascinato il match al supplementare. Solita performance da Mvp, invece, per il tedesco Dirk Nowitzki. Dallas: Nowitzki 30 (8/17, 2/4), Howard 20, Stackhouse 19. Rimbalzi: Dampier 10. Assist: Stackhouse, Harris 6. New York: Marbury 43 (9/17, 5/12), Curry 17, Robinson 15. Rimbalzi: James 7. Assist: Marbury, Collins 3. Orlando-Indiana 95-87 Orlando conquista un successo importante in prospettiva playoff contro un avversario diretto come Indiana. I sempre più deludenti Pacers non riescono a limitare un ottimo Grant Hill, il quale realizza 11 dei suoi 22 punti nell’ultimo quarto, e incassano così la loro 17° sconfitta nelle ultime 19 gare. Orlando: Hill 22 (4/10), Ariza 17. Rimbalzi: Battie 10. Assist: Turkoglu 4. Indiana: Tinsley 27 (8/19, 0/1). Rimbalzi: Tinsley 10. Assist: Tinsley 3. Phoenix-Denver 125-108 Dopo un primo quarto davvero deludente i Suns tornano a giocare la loro pallacanestro, recuperano un passivo di 18 punti e vincono in scioltezza. Il solito Steve Nash suona la carica, mentre Shawn Marion gioca una delle sue migliori partite della stagione. Phoenix: Marion 33 (12/14, 1/3), Bell, Barbosa 19, Nash 18. Rimbalzi: Thomas 10. Assist: Nash 11. Denver: Anthony 32 (12/21, 1/3), Iverson 26, Nene 18. Rimbalzi: Camby 13, Anthony 10. Assist: Anthony 5. Seattle-Memphis 120-93 I Sonics mettono subito le cose in chiaro segnando ben 40 punti nel primo quarto. La squadra di casa tira con un eccellente 69% dal campo nel primo tempo, poi controlla la ripresa senza nessun problema. Seattle: Petro, Collison 22, Lewis 21, Wilkins 16. Rimbalzi: Collison 12. Assist: Ridnour 12. Memphis: Warrick 26 (10/13), Kinsey 20, Gasol 16. Rimbalzi: Warrick 11. Assist: Harrington 7. Sacramento-Los Angeles Clippers 101-105 I Clippers mettono sei giocatori a referto in doppia cifra e centrano un successo molto importante sul difficile parquet di Sacramento. Decisive le triple della coppia Cuttino Mobley-Tim Thomas. Sacramento: Artest 29 (7/14, 3/5), Martin 23, Bibby 16. Rimbalzi: Miller 9. Assist: Bibby 4. Los Angeles Clippers: Mobley 26 (5/14, 4/6), Maggette 19, Hart, Thomas 16. Rimbalzi: Kaman 12. Assist: Hart 7.
  13. sum41rossoverde

    L'ITALIA DEI COGNOMI

    presente in 9 comuni:2 in umbria,3 in calabria,1 in basilicata,1 in liguria,1 in lombardia,1 in sicilia.
  14. sum41rossoverde

    ALLE SUPERIORI.....

    yes
  15. sum41rossoverde

    ALLE SUPERIORI.....

    te giuro anche noi sempre nascosti la lu bagno, a aspettà che scappasse quella de diritto...... quante volte m'ha sgamato.... 1051120[/snapback] quanto tempo fa te sei diplomato??facevi igea o mercurio??chi c'avevi de prof de diritto?? 1051417[/snapback] mi sono diplomato l'anno scorso, facevo igea e c'avevo la coccetta, ma tu venivi a scola li? 1051431[/snapback] io ce vado adesso..faccio il 3d mercurio precisamente....
  16. sum41rossoverde

    ALLE SUPERIORI.....

    te giuro anche noi sempre nascosti la lu bagno, a aspettà che scappasse quella de diritto...... quante volte m'ha sgamato.... 1051120[/snapback] quanto tempo fa te sei diplomato??facevi igea o mercurio??chi c'avevi de prof de diritto??
  17. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    e ci fermiamo a 17 Il 17 porta male: Dallas k.o. I Mavs interrompono la lunga striscia vincente contro Golden State. Phoenix batte Houston, ma D'Antoni si fa espellere per doppio tecnico. New Jersey in risalita, Orlando a picco. NEW YORK (Usa), 13 marzo 2007 - Dopo 17 successi consecutivi arriva anche una sconfitta per Dallas, che si fa dominare da Golden State, Phoenix supera Houston, mentre Orlando cade a Charlotte. Charlotte-Orlando 119-108 Continua il brutto momento per i Magic, che vedono allontanarsi sempre di più la postseason. Orlando gioca malissimo a Charlotte, concede ben il 56% al tiro ai Bobcats, e incassa così la sua 10ª sconfitta nelle ultime 12 gare. Adesso anche il futuro di Brian Hill sulla panchina dei Magic non è più così certo. Charlotte: Anderson 24 (5/8, 4/7), Felton 21, Wallace 20, Brezec 17. Rimbalzi: Wallace, Anderson Voskuhl 5. Assist: Anderson 10. Orlando: Howard 26 (8/11), Turkoglu 23, Nelson 17. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Nelson 5. Memphis-New Jersey 102-113 I Nets avevano disperatamente bisogno di una vittoria scacciacrisi, dopo aver subìto cinque sconfitte consecutive. Proprio il momento migliore per affrontare Memphis, la squadra con il peggiore record nella Nba. New Jersey non si fa sfuggire l’occasione e conquista la vittoria grazie anche ai punti di un ritrovato Richard Jefferson. Memphis: Gasol 19 (7/13), Atkins, Gay 17. Rimbalzi: Swift 10. Assist: Atkins 5. New Jersey: Carter 30 (7/13, 3/6), Moore 24, Jefferson 18. Rimbalzi: Carter 10. Assist: Kidd 12. Phoenix-Houston 103-82 Finalmente arriva anche una vittoria al termine di una prestazione convincente per i Suns, che nonostante il recente successo non stavano attraversando un grandissimo momento, almeno per quanto riguarda il gioco espresso. Phoenix difende con grande diligenza, e in attacco si affida a un caldissimo Leandro Barbosa, che chiude con 32 punti a referto. Mike D’Antoni (che può festeggiare la sua 200ª vittoria da head coach nella Nba) riceve due tecnici nel terzo quarto e incassa così la sua prima espulsione della stagione. Phoenix: Barbosa 32 (7/12, 5/6), Diaw 15. Rimbalzi: Marion 15. Assist: Nash 8. Houston: McGrady 19 (7/24, 1/4). Rimbalzi: Hayes 10. Assist: McGrady, Alston 4. Golden State-Dallas 117-100 Il 17 non porta bene a Dallas. I Mavericks, reduci da 17 successi consecutivi, incappano in una brutta serata e si fanno travolgere dai Warriors, i quali recuperano Baron Davis e giocano una partita praticamente perfetta. Dirk Nowitzki fa fatica contro il suo ex allenatore Don Nelson, e chiude con un brutto 3/11 dal campo, i Warriors, invece, tirano con un eccellente 57%. Golden State: Pietrus 20 (3/4, 3/5), Biedrins, Richardson, Harrington, Jackson 16. Rimbalzi: Richardson 8. Assist: Richardson, Davis, Jackson 7. Dallas: Terry, Harris 16. Rimbalzi: Croshere 13. Assist: Harris 5.
  18. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    Yao è tornato: Orlando si piega Il centro cinese trascina Houston con 37 punti. Miami vince la 6ª partita di fila, Indiana infila il 9° k.o. consecutivo.Dallas annienta i Lakers, Denver passa a Sacramento con un super Anthony NEW YORK, 12 marzo 2007 - Dallas umilia i Lakers, Houston trascinata da Yao Ming batte Orlando mentre Denver passa a Sacramento. Los Angeles Clippers-Detroit 80-98 La squalifica di Rasheed Wallace (reo di aver ricevuto nel match di venerdi’ il suo 16° fallo tecnico della stagione) non penalizza i Pistons che allo Staples Center partono forte, approfittano dei tanti errori dei Clippers e vincono in scioltezza. Los Angeles Clippers: Maggette 19 (8/12), Thomas 16. Rimbalzi: Brand 12. Assist: Cassell, Brand 6. Detroit: Hamilton 23 (9/11, 1/1), Webber 19, Billups, McDyess 17. Rimbalzi: Webber 11. Assist: Billups 12. Sacramento-Denver 101-113 Torna sul parquet Ron Artest, dopo aver chiesto scusa a tutti in una conferenza stampa strappalacrime nella giornata di sabato, ma i Kings non riescono a tenere il passo di Carmelo Anthony e compagni e alla fine sono costretti ad alzare bandiera bianca. Sacramento: Bibby 34 (7/11, 5/9), Martin 19, Artest 17. Rimbalzi: Artest 8. Assist: Miller 5. Denver: Anthony 29 (11/23, 0/1), Kleiza, Iverson 24, Camby 16. Rimbalzi: Camby 10. Assist: Iverson 7. Boston-Chicago 78-94 Ancora una volta l’aggressiva difesa di Luol Deng infastidisce non poco Paul Pierce. Il leader dei Celtics, così, incappa in una serata particolarmente difficile (2/14 dal campo) e i Bulls fanno mettono il risultato in naftalina con un parziale di 11-0 nell’ultimo quarto. Boston: Green 15 (4/9, 1/5). Rimbalzi: Powe, Rondo 7. Assist: Rondo 8. Chicago: Hinrich 26 (7/10, 3/6), Gordon 21, Deng 17. Rimbalzi: Wallace 14. Assist: Hinrich 7. Cleveland-Indiana 99-88 La luce alla fine del tunnel sembra ancora lontana per i Pacers che incassano contro i Cavaliers la loro nona sconfitta consecutiva. Cleveland va avanti anche di 26 punti, poi mette i remi in barca nell’ultimo quarto ma tiene comunque gli ospiti a distanza di sicurezza. Cleveland: James 26 (8/16, 2/6), Hughes 23, Gooden 19. Rimbalzi: Gooden 8. Assist: Hughes 7. Indiana: Dunleavy 25 (8/12, 0/4), Granger 17, Diogu 16. Rimbalzi: Foster 11. Assist: Tinsley 8. Miami-Washington 106-104 Continua l’ottimo momento per i campioni in carica che contro Washington recuperano un passivo di 12 punti nel secondo tempo e portano a casa il loro sesto successo consecutivo grazie al canestro proprio allo scadere firmato da Udonis Haslem. I falli limitano Shaquille O’Neal. Il centro di Miami, infatti, rimane sul parquet solamente 17’. Miami: Jones 18 (6/7, 2/8), Payton 17, Mourning 16. Rimbalzi: Haslem 10. Assist: Payton 7. Washington: Arenas 33 (4/10, 3/6), Jamison 26. Rimbalzi: Jamison 15. Assist: Arenas 6. Houston-Orlando 103-92 Yao Ming e’ tornato. Il centro cinese dimostra a Van Gundy e al resto della Nba di essere davvero vicino alla forma migliore giocando alla grande contro Orlando. Il lungo di Houston mette a referto 37 punti (suo massimo stagionale) e si fa sentire anche in difesa. Houston: Yao Ming 37 (14/22), McGrady 19. Rimbalzi: Battier 8. Assist: McGrady 10. Orlando: Hill 17 (8/14), Howard 16, Milicic 15. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 5. Los Angeles Lakers-Dallas 72-108 Questi Lakers, privi di Lamar Odom, Luke Walton e Vladimir Radmanovic, non possono spaventare gli attuali Mavericks. Dallas, infatti, scherza con la squadra di Los Angeles poi piazza lo scatto nel secondo quarto (chiuso con un parziale di 31-11) e si permette il lusso di giocare la ripresa in tutta tranquillità, conquistando senza fatica il suo 17° successo consecutivo (settima striscia più lunga ogni tempo nella Nba). Per i Lakers il -36 finale. è la peggior sconfitta casalinga in 48 anni. Los Angeles Lakers: Bryant 25 (6/17, 0/2). Rimbalzi: Bryant 9. Assist: Bryant 3. Dallas: Howard 24 (4/13, 3/3), Nowitzki 19. Rimbalzi: Diop 13. Assist: Harris 4. Portland-Golden State 106-87 Baron Davis deve dare forfeit a causa di un problema al ginocchio sinistro e i Warriors, senza il loro leader, fanno troppa confusione in attacco e incassano una pesante sconfitta a Portland. Ottima la prova del solito Zach Randolph. Portland: Roy 26 (6/11, 3/7), Randolph 25, Udoka 15. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Jack 8. Golden State: Harrington 16 (4/7, 2/3). Rimbalzi: Biedrins 9. Assist: Ellis 6.
  19. sum41rossoverde

    Topic ufficiale motomondiale

    mai sentito nominà 1046373[/snapback] ripassate la storia del motomondiale (visto quel che hai inizialmente scritto sui mondiali di Capirossi , poi per fortuna te sì corretto Spolè ) Il tuo concittadino Venturi vinse nel gp di Assen, considerato da tutti il circuito "universitario" del motociclismo dopo l'accantonamento del tourist trophy dalle gare del mondiale. 1046781[/snapback] adesso a Spoleto ce sta uno che venne moto e motorini che se chiama Venturi, sicuramente saranno parenti 1046784[/snapback] è il fratello..
  20. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    ritiro su il topic per un applauso al mago e un inchino di fronte ai dallas Dallas: incapaci di perdere I Mavericks hanno vinto 16 partite consecutive e 51 delle ultime 56. Sono ai playoff con 22 gare d'anticipo e poche squadre nella storia hanno fatto meglio. DALLAS (Texas), 7 marzo 2007 - Semplicemente inarrestabili. I Dallas Mavericks, con il successo 102-89 sui New Jersey Nets, hanno colto la 16ª vittoria consecutiva e sono la prima squadra della stagione ad avere staccato il biglietto per i playoff. Le 16 vittorie sono record di franchigia e ora la squadra texana è a una sola vittoria da quota 17 che è il record stagionale detenuto dai Phoenix Suns. Le 16 vittorie sono anche l'11ª striscia più lunga nella storia della Nba e, se domenica allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers dovesse arriva la 17ª, sarebbe la settima più lunga di sempre. RECORD. Dallas aveva iniziato la stagione con 4 sconfitte consecutive e da quel momento è diventata pressoché imbattibile: 51 vittorie su 56 partite, un'impresa mai riuscita a nessuna franchigia nella storia dello sport professionistico nordamericano. Per i ragazzi di Avery Johnson si tratta del 23° successo consecutivo all'American Airlines Center e ora hanno il quarto miglior record di sempre dopo 60 partite: meglio hanno fatto soltanto i Chicago Bulls nel 1995-96 (54 vinte e 6 perse), nel 1996-96 (53-7) e i Philadelphia 76ers del 1966-67 (52-8). QUOTA 70. A questo punto, anche perdendo tutte le 22 partite rimanenti, i Mavericks sarebbero ai playoff. In realtà è molto più plausibile che la squadra di Dirk Nowitzki ambisca a chiudere la stagione con 70 successi (19-3 è un record alla portata), ma è pressoché impossibile che possa insidiare il 72-10 dei Bulls 1996, miglior record di sempre. Quella squadra chiuse con 87 vittorie su 100 partite, playoff inclusi; ai Mavericks basterebbe invece perderne qualcuna in più e portare a casa il primo titolo della storia dopo la clamorosa rimonta subita per mano di Miami (da 0-2 a 4-2) nella finale del 2006. STATISTICHE. I Mavericks statisticamente sono superiori agli avversari in tutte le voci statistiche: 46.6% al tiro contro 44.8%, 38.1% da 3 contro 34.7%, 89.7% ai liberi contro 74.1%. Nette le superiorità anche nella altre voci: punti (100.4 per partita a 92.2), rimbalzi (42.3 a 38.1), assist (20.1 a 17.4), recuperi (6.8 a 6.5), stoppate (5.2 a 3.6) e palle perse (13.6 a 14.5). Il Mago incanta, Toronto vince Bargnani segna 18 punti nel facile successo dei Raptors su Memphis, che interrompe la striscia perdente di 3 gare dei canadesi. Il romano duella con Gasol e regala giocate di classe. TORONTO (Canada), 8 marzo 2007 - Si torna a sorridere in Raptorland dopo la facile vittoria contro i deboli Memphis Grizzlies che interrompe una striscia perdente di tre partite. Il risultato finale (94-87) è bugiardo perchè la partita ha avuto poca storia e grazie a una prestazione diligente di Toronto le sorti dell’incontro non sono mai state in discussione. LA GARA - I Raptors incassano il 10-0 iniziale dei Grizzlies senza scomporsi, e una volta trovato il ritmo in attacco, con Dixon e Bosh in evidenza nel primo quarto, fanno valere la loro superiorità accumulando un vantaggio che raggiunge gli undici punti alla fine del primo tempo (49-38) e arriva a un massimo di 25 durante l’ultimo quarto. Solo nelle battute finali in pieno "garbage time" i Raptors permettono alla squadra ospite di ridurre lo svantaggio e salvare la faccia. Da sottolineare la facilità con cui Juan Dixon si è inserito nel gioco dei Raptors. IL NUOVO ACQUISTO - La guardia di Baltimora, titolare al posto dell’infortunato Parker e autore di 17 punti in 32 minuti, è il ritratto della felicità nello spogliatoio e quasi si meraviglia per la fortunata situazione in cui si è ritrovato dopo lo scambio con Fred Jones: "È una situazione perfetta per me. Il sistema di gioco mi calza a pennello, il gruppo è eccezionale e l’organizzazione fantastica. I miei compagni hanno grandi personalità e hanno reso facile il mio inserimento". BARGNANI SCATENATO - Toronto ha giocato con grande energia e molti punti sono venuti da recuperi difensivi. Ben 19 i punti in contropiede, e il più bello porta la firma di Mago Bargnani. A otto minuti dal fischio finale, dopo una palla recuperata l’azzurro supera un avversario con un palleggio dietro la schiena per poi servire Calderon in corsa che taglia il campo con un passaggio che trova smarcato Peterson dietro l’arco. La tripla di Mo Pete porta Toronto a + 22 (86-64) e Bargnani alza il pugno mentre torna in panchina per il time out. Ma la partita di Big Rook non finisce con quest’azione, anzi. Il Mago ha disputato una delle prove più complete della stagione: oltre a mettere in mostra sprazzi del suo immenso talento offensivo con 18 punti, tra cui due triple e alcuni canestri inventati, Bargnani si è spesso sacrificato in difesa contro Pau Gasol senza mai tirarsi indietro e ottenendo discreti risultati. L’asso spagnolo, servito con continuità nel secondo quarto, gli è andato via un paio di volte, ma ha anche commesso sfondamento contro l’italiano e si è fatto intercettare il passaggio in un’occasione. Al suo attivo Bargnani ha avuto anche una stoppata su Mike Miller e un fallo di sfondamento a suo favorecui ha costretto il rookie Rudy Gay, oltre a due palle recuperate. CHE CIFRE - Inoltre il Mago ha avuto il maggior minutaggio di tutta la squadra. "Sono stato in Italia per sole 26 ore, dunque non c’è nemmeno stato il tempo di cambiare fuso orario" ha spiegato Bargnani dopo la gara a chi gli chiedeva se avesse risentito del viaggio in Italia dello scorso fine settimana. Con la prossima sfida in calendario questa domenica, coach Mitchell ha concesso il venerdì di riposo ai veterani, mentre ai giovani ha chiesto di presentarsi in palestra: "Va bene così – ha detto il Mago –. Non ho fatto allenamento per tre giorni, quindi ho bisogno di allenarmi". Le cifre totali di Andrea Bargnani sono 18 punti (5/9 da due, 2/4 da tre e 2/3 dalla lunetta), 3 rimbalzi, 1 fallo, 1 stoppata, 1 palla persa e 2 recuperate in 35'26 minuti. Toronto: Bosh 19 punti e 9 rimbalzi, Dixon 17 (6/9), Calderon 11 (4/4) e 9 assist. Memphis: Miller 19 punti, Gasol 16 (8/11), Gay 16 e 11 rimbalzi. Aggiornamento classifica (vittorie,sconfitte,punti %) Eastern Conference Atlantic Toronto Raptors 33 29 0,532 New Jersey Nets 28 33 0,459 New York Knicks 28 34 0,452 Philadelphia 76ers 23 38 0,377 Boston Celtics 17 43 0,283 Eastern Conference Central Detroit Pistons 37 22 0,627 Cleveland Cavaliers 36 25 0,590 Chicago Bulls 35 28 0,556 Indiana Pacers 29 31 0,483 Milwaukee Bucks 23 39 0,371 Eastern Conference Southeast Washington Wizards 34 26 0,567 Miami Heat 31 29 0,517 Orlando Magic 29 33 0,468 Atlanta Hawks 23 39 0,371 Charlotte Bobcats 22 40 0,355 Western Conference Northwest Utah Jazz 42 19 0,689 Denver Nuggets 29 30 0,492 Minnesota Timberwolves 27 33 0,450 Seattle Supersonics 25 36 0,410 Portland Trail Blazers 25 36 0,410 Western Conference Pacific Phoenix Suns 47 14 0,770 Los Angeles Lakers 33 29 0,532 Los Angeles Clippers 29 31 0,483 Sacramento Kings 28 32 0,467 Golden State Warriors 28 35 0,444 Western Conference Southwest Dallas Mavericks 51 9 0,850 San Antonio Spurs 43 18 0,705 Houston Rockets 37 24 0,607 New Orleans Hornets 28 33 0,459 Memphis Grizzlies 15 47 0,242
  21. sum41rossoverde

    Toro-Cagliari

    ammetto che Farina ha arbitrato discretamente, non è stato fazioso grosso modo... io ovviamente ho notato gli errori compiuti contro la mia squadra (son pur sempre un tifoso!) e uno mi è rimasto impresso... ma come si fa a lasciar battere una punizione se un giocatore (De Ascentis, nella fattispecie) si trova a 4 metri dal pallone? Detto questo, il Torino ha vinto quindi onore al Torino (soprattutto alla grinta mostrata, da vero "Toro"), ma credo sia anche giusto prendermi una magra consolazione dicendo che "se avessimo pareggiato non avremmo rubato niente"! 1039959[/snapback] no no non hai tutti i torti..il secondo tempo al contrario del primo avete giocato bene e se non ci fosse stato un abbiati in gran forma sarebbe finita in pareggio..in bocca al lupo x la salvezza
  22. sum41rossoverde

    Toro-Cagliari

  23. sum41rossoverde

    ALLENATORI DI SERIE B

    anche io ho votato di carlo
  24. sum41rossoverde

    SOCIETà DI OBESI..

    1.76 x 65 kg
  25. sum41rossoverde

    Campionato NBA 2006-2007

    LeBron certifica la crisi Lakers I Cavaliers passano a Los Angeles e infliggono a Kobe e C. la quinta sconfitta consecutiva, undicesima delle ultime 15 gare. Dallas vince in volata il derby con Houston. E ora All Star week-end NEW YORK, 16 febbraio 2007 - Alla vigilia dell’All Star Game Weekend di Las Vegas, la Nba deve incassare le parole omofobiche di Tim Hardaway ("odio i gay, non vorrei mai un omosessuale in squadra con me" dichiara a una radio di Miami l’ex giocatore degli Heat). Il commissioner David Stern però reagisce energicamente "espellendo" Hardaway da qualsiasi evento targato Nba questo weekend a Las Vegas. I Mavericks, intanto, pur senza fare cose straordinarie riescono a superare i Rockets mentre i Cavaliers hanno la meglio sui Lakers. Houston-Dallas 77-80 Come tutte le grandi squadre Dallas e’ cosciente della propria forza e a volte rischia di apparire arrogante. I Mavericks, infatti, giocano con una certa sufficienza per buona parte del match, poi però quando la gara si surriscalda Dirk Nowitzki e compagni si rimboccano le maniche e trovano il modo di conquistare il loro nono successo consecutivo. La squadra di casa non si fa intimidire dai Mavs e con un buon Tracy McGrady mette in difficoltà la difesa del team con il miglior record della Nba. Nell’ultimo quarto però Nowitzki suona la carica e gli ospiti riprendono in mano il match. Houston non si arrende e grazie alla tripla di T-Mac a tre minuti dalla fine torna a +2. Niente da fare perché Dallas non si smonta, riprende i Rockets e li supera a 1’09’’ dalla sirena con un canestro di Jason Terry. I padroni di casa avrebbero anche la possibilità di tornare avanti ma fanno troppa confusione in attacco soprattutto nel loro ultimo possesso offensivo, chiuso da un tiro impossibile di Luther Head. Dallas ringrazia e mette al sicuro il risultato con due liberi di Terry. Houston: McGrady 27 (6/15, 3/6). Rimbalzi: McGrady 10. Assist: Alston 3. Dallas: Nowitzki 26 (10/20, 2/2), Stackhouse 17, Howard 15. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Stackhouse, Howard 3. Los Angeles Lakers-Cleveland 108-114 Phil Jackson eguaglia il suo record negativo da allenatore raccogliendo contro i Cavaliers la quinta sconfitta consecutiva per i suoi Lakers. LeBron James e Kobe Bryant fanno le prove generali dell’All Star Game giocando alla grande in attacco. James, però, questa volta ha la meglio e, dopo i recenti problemi in lunetta, non delude nemmeno ai liberi (18/22). Arriva al momento giusto la pausa di metà stagione per i Lakers, una squadra in caduta libera che ha perso 11 delle sue ultime 15 partite. Phil Jackson si può almeno consolare con l’incoraggiante prova fornita dall’ex udinese Sasha Vujacic. Los Angeles Lakers: Bryant 34 (7/15, 2/7), Odom 20. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Bryant 5. Cleveland: James 38 (10/15, 0/1), Varejao 15. Rimbalzi: Varejao 11. Assist: Snow 5.
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