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Cacafocu

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Tutti i contenuti di Cacafocu

  1. Cacafocu

    CHI INCONTRERA' DOMANI DEODATI?

    xxxx Deodati incontra una rappresentanza di carmelitanze scalze xxxx E' previsto per oggi l'incontro tra Deodati ed una rappresentanza di carmelitane scalze. Il patron rossoverde sarebbe intenzionato ad offrire alle emerite suore l'utilizzo, dietro pattuito compenso (utile al fine di ridurre il poderoso debito verso terzi della compagine calcistica), della formetta adiacente all'antistadio, valido rimedio alle doloranti articolazioni delle care carmelitane. Deodati si farà forte delle antiche gesta di toneattiana memoria.
  2. Cacafocu

    Li pesci d'aprile non finiscono mai...

    Classiche parole profferite in altre parti d'Italia in relazione ad altre società (poi regolarmente fallite) all'avvicinarsi de "lu sdentato".
  3. Cacafocu

    CHI INCONTRERA' DOMANI DEODATI?

    Deodati ha incontrato ieri Napo Orso Capo. Al termine del colloquio il patron rossoverde non ha rilasciato dichiarazioni, mentre Napo Orso Capo ha detto soltanto: "Lu facevo più ardo".
  4. Cacafocu

    Tutto per callea: il nuovo iphone 4!

    devi gioca co l'iphone cappottato, ovvero co la forza de gravità del giochino che va verso l'alto per capicce: 1908139[/snapback] Ma invece fever mode?? Che cosa e??? Solo quelle palline blu che ti danno velocità?? 1908161[/snapback] Fever mode è quando riesci a fare 3 great slide di fila, cioè tre scivolate perfette. A quel punto intorno all'uccellino esplodono le stelle e accumuli più punti. Io sono a x24 e isola 8 E' una droga assurda...
  5. Cacafocu

    PASQUETTA!!

    sò stato diverse volte all'adler 1907929[/snapback] Azz.....Abramovich te fa una sega!
  6. Cacafocu

    PASQUETTA!!

    Ve consijo Bagno Vignoni, vicino San Quiricio d'Orcia. Posto termale stratosferico. Panorama mozzafiato. Adattissimo per coppiette o rizzollata all'amante . Cena alla trattoria "la Parata": fanno certi "pici" da paura. Consiglio anche tagliata con lardo di colonnata. Fate du giorni de terme, magnate come porchi e trombate prima e dopo sauna e bagno turco. Per i camperisti come me c'è un parcheggio superpanoramico appena sopra il borgo. Altrimenti hotel posta marcucci.
  7. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    Che spacca sicuro...poi tocca vedere cosa!!!!!!! 1907525[/snapback] Cmq ieri ho ascoltato un amico che parlava al vivavoce con Vasco. Amico: Ciao Vasco, come stai?. Vasco: ehh....beh...bo....ciaps. Amico: sempre al lavoro eh?. Vasco: eh...già...già...proootttt (rumore in sottofondo di chiara scorreggia, nella fattispecie modello "loffia venuta male") Amico: va beh...ciao eh? Vasco: ehh.....bo....vivere.....ciao...ciaps.
  8. Cacafocu

    Arrestato direttore Confcommercio Terni

    Sorpreso.....ma non stupito. Attendiamo serenamente il giudizio definitivo.
  9. Cacafocu

    Topic ufficiale Ipad 2

    Ho appena saputo che l'azienda per la quale lavoro ha deciso di dotare alcune figure professionali di Ipad2. A dimostrazione del fatto che non è un semplice gadget. In America molte blue chips lo avevano già dato a funzionari e dipendenti, in Europa si sta cominciando a farlo. Me lu danno pure a me!!!
  10. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    1904151[/snapback] ok. a parte dire di no con le faccine e difenderlo, mi aiuti a capire che cosa ti hanno comunicato ad ogni costo e eh già? 1904154[/snapback] eh...già per me è bellissima...è una canzone ironica rivolta a tutti quelli che sono invidiosi del suo successo...Vasco ci comunica che NONOSTANTE TUTTO lui è "ancora qua". Ad ogni costo è la rivisitazione della canzone dei radiohead. 1904158[/snapback] Ecco....rispondi sinceramente: hai mai ascoltato i Radiohead?. 1904162[/snapback] ammetto di non aver mai ascoltato i radiohead... 1904176[/snapback] Ecco, già questo ti fa onore. Lo dico seriamente. So che sei un ragazzo ed è normale che tu non possa aver ascoltato tutto. Il consiglio che ti dò allora è questo: ascolta "creep" dei Radiohead. L'originale. Che detto per inciso non è neanche il meglio dei Radiohead, tutt'altro!. Magari comprati tutto l'album ("Pablo Honey"), ma ascoltalo più volte, perchè, essendo musica di qualità, ti ci vorrà un pò a "capirlo". Chiediti questo: perchè Vasco ha rifatto Creep?. Evidentemente perchè la giudica una grande canzone. QUindi diciamo che magari Vasco è bollito ma la musica di qualità la conosce eccome!. Se la conosce lui puoi farlo anche tu. Vedrai che poi ascolterai "Ok computer", capolavoro mondiale, e dopo sei/sette ascolti dentro di te una vocina dirà: "a Vasco....ma vattelapijanderculo và" Prova, damme retta, prova.... Se ti piace il "rock" di Vasco prova gli ACDC, la scarica di adrenalina che ti daranno ti sembrerà tanto potente che quella di Vasco ti apparirà una tazza de valeriana....
  11. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    1904151[/snapback] ok. a parte dire di no con le faccine e difenderlo, mi aiuti a capire che cosa ti hanno comunicato ad ogni costo e eh già? 1904154[/snapback] eh...già per me è bellissima...è una canzone ironica rivolta a tutti quelli che sono invidiosi del suo successo...Vasco ci comunica che NONOSTANTE TUTTO lui è "ancora qua". Ad ogni costo è la rivisitazione della canzone dei radiohead. 1904158[/snapback] Ecco....rispondi sinceramente: hai mai ascoltato i Radiohead?.
  12. Cacafocu

    Smobilitazione?

    Me fa piacere che Mari, Giovannetti e compagnia bella si siano accorti che falliremo. Volontariamente. Lo hanno detto ieri, 14/03/2011. Peccato che noi lo diciamo esattamente (stessa data!) da sei mesi: 14/09/2010. Mejo tardi che mai..... Mo scoprono che le hostess non le pagano???. Sò mesi e mesi che li creditori aumentano....mò finalmente se sò svejati da lu letargo???. Ieri ho sentito Giovannetti dire: "Sia chiaro che lo diciamo oggi, 14.03.11, a futura memoria"...Voleva sta in anticipo.....peccato che sta addietro de sei mesi!!!. Stampa locale sempre avanti!.
  13. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    Vasco Rossi si è dissacrato e/o massacrato da solo, facendo album indegni. Almeno da "Gli spari sopra" in poi. Non mi è mai piaciuto ma gli riconosco qualcosa di buono agli esordi. Poi, come tantissimi, ha sbracato. Ma quello che me fa ride è uno de 59 anni co la panza che pretende de fa lu fighetto de vent'anni. Le ultime produzioni sono oscene, non minori, oscene proprio. Da raccatto. Poi ognuno ascolta ciò che vuole, chiaro. Ma io giudico come me pare e in base ai miei gusti musicali. Per me lui non ha fatto per niente la storia della musica in Italia. Sul filone rock sono per me molto meglio i Litfiba; anzi non ci sta proprio confronto. La storia della musica italiana NON E' fatta dal rock, ma dal cantautorato (de andrè, Guccini, etc...). ANche perchè Vasco da Ventimiglia in su è un perfetto sconosciuto.... si ma i Litfiba se so sputtanati molto prima de lui e dopo meno anni che stavano sulla breccia rispetto a lui (e te lo dice uno che c'aveva tutti gli album/CD nonchè svariati concerti con annesse locandine in casa universitaria so scaduti molto peggio di lui esattamente come sta facendo Ligabue continuo a mantenere un minimo di speranza sono nei miei amatissimi Negrita ma mi rendo conto che il Dio denaro compra e modifica tutto p.s.: dire che Vasco fa parte (come altri) della storia della musica italiana scusami, ma non è opinabile, è semplicemente oggettivo; a te non può piacere, ma la storia l'ha fatta eccome, e i suoi sold out (o come minchia se scrive) consecutivi da anni e anni a questa parte ne sono la dimostrazione 1902086[/snapback] Vasco ha cominciato a fare album nel 78 o giu di li. i litfiba nell'82, ma già due o 3 anni prima giravano nei circuiti punk ed erano già conosciuti. quindi so contemporanei. L'ultimo album decente (a mio parere) di Vasco è stato gli spari sopra, del 93. L'ultimo album decente (a mio parere, ma anche di quasi tutti i fan) dei Litfiba è terremoto del 93. Che poi Vasco vendeva di più è un altro paio di maniche... Tra l'altro i Litfiba hanno fatto il botto con spirito e mondi sommersi che sono del 94 e del 97... il che è tutto dire. per tutto il resto te do ragione 1902098[/snapback] Ce sta pure un piccolo particolare: quando ghigo renzulli si è accorto che non aveva più nulla da dire ha preso da parte pelù e j'ha detto "ce vedemo....".... Cmq che ve devo dì....se ve piace Vasco sentitelo....a me la picchia me piace leccalla senza mutanne Tornado all'importanza di vasco rossi per la storia della musica italiana posso concedere al massimo che è stato tra i primi a portare un pò di hard rock alla bolognese nelle case degli italiani che prima di allora sulla puntina dello stereo sentivano gigliola cinquetti.
  14. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    Vasco Rossi si è dissacrato e/o massacrato da solo, facendo album indegni. Almeno da "Gli spari sopra" in poi. Non mi è mai piaciuto ma gli riconosco qualcosa di buono agli esordi. Poi, come tantissimi, ha sbracato. Ma quello che me fa ride è uno de 59 anni co la panza che pretende de fa lu fighetto de vent'anni. Le ultime produzioni sono oscene, non minori, oscene proprio. Da raccatto. Poi ognuno ascolta ciò che vuole, chiaro. Ma io giudico come me pare e in base ai miei gusti musicali. Per me lui non ha fatto per niente la storia della musica in Italia. Sul filone rock sono per me molto meglio i Litfiba; anzi non ci sta proprio confronto. La storia della musica italiana NON E' fatta dal rock, ma dal cantautorato (de andrè, Guccini, etc...). ANche perchè Vasco da Ventimiglia in su è un perfetto sconosciuto.... Rita Levi Montalcini in confronto è Kate Bush. Il problema dei ragazzi di vent'anni che amano Vasco Rossi è che non hanno mai ascoltato il vero rock, e quindi per loro Vasco è il top. Esempio: ieri parlavo con un ragazzo di quell'età e nel mentre mi squilla il telefono, con la suoneria di "Moby Dick" dei Led Zeppelin....Lui la sente e fà:" Bella sta suoneria, ma chi sono?". 1901871[/snapback] non conosce i Led Zeppelin è come leccà la picchia co le mutande! per fortuna so cresciuto in una famiglia che sti valori me l'ha insegnati... e c'ho vent'anni... beh via un pochetti de più :D 1901961[/snapback] E meno male!. Chi ascolta oggi gli Zep, o i Pink Floyd, ascolta musica prodotta mediamente 30/40 anni fa. CHI ASCOLTERA' Vasco Rossi tra trenta o quarant'anni??. Rita Levi Montalcini in confronto è Kate Bush. Il problema dei ragazzi di vent'anni che amano Vasco Rossi è che non hanno mai ascoltato il vero rock, e quindi per loro Vasco è il top. Esempio: ieri parlavo con un ragazzo di quell'età e nel mentre mi squilla il telefono, con la suoneria di "Moby Dick" dei Led Zeppelin....Lui la sente e fà:" Bella sta suoneria, ma chi sono?". 1901871[/snapback] se vabbè ma tu sei proprio vecchio cacafò...ancora con i led zeppelin vai in giro 1901969[/snapback] Siccome le nuove generazioni non sanno un cazzo de loro automaticamente pensano che so' un gruppo nuovo e quindi io passo per avanguardista! . 1902080[/snapback] ti avrei risposto ma dp quella frase ho capito tutto...vallo a chiede ai milioni di Fan se non ha fatto la storia della musica italiana...cioè possiamo discutere e sono d'accordo sul fatto che Vasco negli ultimi anni è andato in declino ma non si può dire che non ha fatto storia...questo non ve lo permetto... 1902084[/snapback] a catanzaro 400.000 persone...ma de che volemo parlà su... 1902085[/snapback] Leggi qui va.... Vasco Rossi La parabola di un rocker italiano di Emiliano Merlin Prodotto genuino della provincia emiliana, Vasco Rossi è stato tra i primi a promuovere una "rock'n'roll way of life" nel mondo della canzone italiana e ha segnato, nel bene e nel male, l'immaginario di una generazione. Ma le canzoni degli esordi, con le loro liriche arrabbiate e demenziali, hanno presto lasciato spazio agli inni da stadio di un imbolsito hard-rocker/intrattenitore di mezza età Rossi Vasco nasce a Zocca (Modena) nel 1952, da mamma casalinga e padre camionista; da bambino vince il concorso "L'Usignolo d'Oro", più tardi si diploma ragioniere. Nel 1975 fonda "Radio Punto Zocca", una delle prime radio private in Italia, e si fa apprezzare come dj, ma sogna di fare il cantautore. Scrive canzoni nella sua cameretta e pian piano, timidamente, inizia a farle ascoltare in giro, finché nel 1977 la Jeans gli produce il primo singolo, e l'anno dopo esce l'album Ma cosa vuoi che sia una canzone, distribuito nella sola Emilia Romagna, che passa praticamente inosservato. Il debutto di Vasco Rossi è un bel disco; a metà strada tra psichedelia acustica e rock cantautorale, racconta con uguale trasporto di ragazze difficili, di amori finiti o che stanno per finire, di sogni e anche di sociale. "Silvia" e "Tu che dormivi piano" sono dolci e straniati quadretti onirici di un mondo, quello femminile, che il (quasi) giovane Vasco cerca di capire tra riverberi e arpeggi acustici; sull'altro versante, è sferzante l'ironia sociale di "Ambarabaciccicoccò", e l'amara rassegnazione della sua controparte arrabbiata, "Ed il tempo crea eroi", country all'italiana al gusto di incazzatura proletaria. E poi c'è "Jenny e pazza", sette minuti di malinconia, ballata psichedelica con lungo assolo finale di moog à la Pfm che racconta un'altra storia dura, di incomprensione e disagio. Il successivo Non siamo mica gli americani (1979), uscito per la Carosello, replica la stessa formula, con qualche apertura in più verso un rock sanguigno e chitarristico, e dei toni marcatamente più salaci. E' un'altra buona prova, forse superiore alla precedente, e rispetto a essa molto più "acida" dal punto di vista testuale: lo si intuisce fin dalla copertina, con una bandiera a stelle e strisce... bianca rossa e verde, e dalle memorabili "Fegato fegato spappolato" e "(per quello che ho da fare) Faccio il militare", inni allo scazzo più totale e patrimonio di una generazione, quella che esce dagli anni 70 e si avvicina agli 80, che ha perso ogni riferimento e ogni ideale e si è ritrovata a fare i conti con la propria individualità e il proprio individualismo, sospesi tra il sarcasmo indirizzato verso la mentalità bigotta e provinciale dell'italietta conservatrice e il nichilismo di versi come "La sera che arriva non è mai diversa dalla sera prima/ ... ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda/ e non importa se domani mi dovrò svegliare ancora con quel gusto in bocca". Ma se con questo disco il Rossi comincia a farsi notare, è soprattutto grazie a uno degli episodi più rock e al tempo stesso più dolci dell'album, un altro esempio di canzone-analisi su quel mondo femminile che Vasco osserva stupito: quell'"Albachiara" che di lì a qualche anno diventerà un inno da stadio facendo del rocker di Zocca un mito della musica popolare italiana. Il terzo album è del 1980 e si intitola Colpa d'Alfredo. Il "personaggio Vasco" sta cominciando a formarsi, via via allontanandosi dall'immagine del giovane ingenuo, un po' scontroso e arrabbiato, per dare vita a quella del rocker politicamente scorretto, strafottente e straviziato. La title track, in certi passaggi quasi un plagio degli Who di "Baba O'Riley", racconta una storia di donne - sempre meno ragazzine innocenti o difficili e sempre più troie (sic) - e di negri (sic) nell'interland modenese (sic): quantomeno grottesco, di certo mai sentito in Italia. Per l'epoca è un bel pugno nello stomaco, ma il Rossi si può ancora permettere di cantare tutto quello che gli passa per la testa senza avvertire il peso che di lì a qualche anno comporterà l'essere diventato un mito per le giovani generazioni. Per il resto, il disco è equamente diviso tra numeri rock talvolta davvero duri ("Asilo Republic" è hardcore-punk allo stato brado) con testi ironici o nonsense ("Alibi" su tutte, dall'atmosfera allucinata) e ballate strappalacrime (la dolcissima "Anima fragile" per voce e pianoforte, la trasognata "Tropico del Cancro" ispirata alla letteratura beat). Il disco ottiene un grande successo, complici alcune stroncature da parte della critica: memorabile quella di Nantas Salvalaggio, dopo un'apparizione televisiva: "Vasco Rossi... Per descriverlo , mi ci vorrebbe la penna di un Grosz, di un Maccari: un bell'ebete, anzi un ebete piuttosto bruttino, malfermo sulle gambe, con gli occhiali fumè dello zombie, dell'alcolizzato , del drogato "fatto" [...] Gente della Tv, della stampa, del governo, ma quando faremo un'indagine seria, un calcolo approssimativo, di tutti i giovani che si sono "fatti", che si sono procurati un passaporto per l'altro mondo, sulle orme dei cantori dell'eroina, come quel tale Lou Reed, che a Milano si pronuncia giustamente Lùrid?". Il nostro ormai richiama discrete folle nei suoi concerti, in cui è supportato dalla Steve Rogers Band di Massimo Riva e Maurizio Solieri. Ma è col disco successivo, Siamo solo noi (1981), che il nome di Vasco Rossi comincia davvero a essere sulla bocca di tutti, quantomeno dei giovani rockettari: sempre più virato verso l'hard-rock, sia nei pezzi più duri che nelle ballate, il disco bissa il successo del precedente, grazie alla potenza della title track, anthem generazionale per cori da stadio con alcuni tra i versi più immediati e coinvolgenti del nostro, dichiarazione di guerra alla vita borghese ("Siamo solo noi/ che non abbiamo più rispetto per niente, neanche per la mente/ Siamo solo noi/ che non abbiamo più niente da dire, sappiamo solo vomitare/ Siamo solo noi/ quelli che ormai non credono più a niente, e vi fregano sempre"). Con il lavoro successivo, il Rossi tenta il grande salto. Vado al massimo (1982), questo il titolo dell'album, è anche il titolo della canzone, un reggae sbilenco con refrain rock e testo completamente privo di senso, con cui il nostro si presenta, barcollante (davvero ubriaco o attore calato nella parte?), sul palco del tempio della canzone(tta) italiana, il Festival di Sanremo. Si classifica ultimo - dopo un esordientissimo Zucchero - come è giusto che sia; l'obbiettivo è comunque raggiunto, Vasco Rossi esce dalla nicchia dell'artista di culto, ora tutti sanno che c'è in circolazione questo personaggio poco raccomandabile da cui tenere lontani i propri figli. Va detto che Vado al massimo è uno dei dischi più belli di Vasco: abbandonate momentaneamente le eccessive ruvidezze hard-rock a favore di pezzi più "commerciali" ma mai troppo ruffiani, con testi al solito ironici e dissacranti quando non apertamente provocatori ("Splendida giornata" oltre alla title track), contiene anche alcune ballate davvero riuscite ("Canzone", commovente nella sua aria di rassegnata malinconia, "La noia" e "Ogni volta"). Il Rossi torna a Sanremo l'anno dopo, stavolta con un lentone che diventerà il suo inno più famoso (in Riviera andrà ancora male: penultimo, ma Vasco si aggiudicherà il Festivalbar). Tratta dal nuovo Lp Bollicine, "Vita spericolata" non ha bisogno di presentazioni; i suoi versi più celebri, "Voglio una vita maleducata/ voglio una vita come Steve McQueen/ voglio una vita che se ne frega/ che se ne frega di tutto sì", celebrazione del nichilismo di provincia di questo ragazzotto cresciuto a punk e oratorio, diventano patrimonio comune di chi negli scintillanti anni 80 ormai in pieno corso fa fatica a sentirsi a proprio agio (e la title-track fa riferimento a uno dei simboli della nuova generazione, la Coca-Cola dei paninari... anche se forse a voler essere maliziosi qualche doppio senso si trova). E poco importa se il buon Vasco, considerato ormai "il" rocker italiano, nei vizi e nei lustrini di questi anni 80 ci sta comodamente sprofondando; è il personaggio che conta, è la sua figura ancora magra e sbattuta, che si presenta sui palchi di tutta Italia con magliette sdrucite, look da tossico di strada (come sono lontani i futuri agghindamenti da pagliaccio...), capelli incolti e occhiali da sole anche di notte, aggrappato all'asta del microfono a urlarci dentro i suoi versi, spesso stridenti nella loro intimità rivelatrice del carattere fragile dell'uomo con l'immagine strafottente del personaggio (esemplare "Una canzone per te"). L'irruenza di questi concerti viene immortalata in un disco davvero bello, il live Va bene, va bene così (1984), che contiene oltre al nuovo lentone d'atmosfera che dà il titolo al lavoro (ancora una storia difficile, ancora un amore-non amore da trascinare con malinconia e rassegnazione), otto brani tra i più rappresentativi di questa prima parte di carriera del Rossi, suonati con grinta e passione da una band al massimo delle sue possibilità. Lo spettacolo è davvero hard-rocking, le chitarre la fanno da padrone e Vasco urla come un dannato... Da questo momento in poi qualcosa comincia a incrinarsi. Evento scatenante è l'arresto del nostro per possesso di stupefacenti (sì, proprio la coca di "Bollicine"); Vasco sembra essersi spinto troppo in là e decide di darsi una ripulita (anche perché siamo pur sempre in Italia, essere drogati qui non è mai stato cool - e comunque 22 giorni di galera non fanno bene a nessuno). Cosa succede in città (1985) vira sul pop-rock da classifica, con una giusta dose di ritmiche funk e le immancabili due o tre ballatone vecchio stile; grazie anche ai testi, forse per l'ultima volta più divertiti e ironici che altro ("Ti taglio la gola" è in questo senso davvero un capolavoro), l'album è comunque piacevole, ma già si sente la mancanza di quella grinta e di quella strafottenza che avevano caratterizzato la produzione del Rossi negli anni appena trascorsi. E il successivo C'è chi dice no (1987) conferma la tendenza: aumenta il numero di brani riflessivi (invero forse i più riusciti, tra cui l'opener "Vivere una favola" e la ballata "Ridere di te"), compaiono per la prima volta testi pessimisti e cupi, le tastiere atmosferiche diventano padrone del campo. Vasco si lascia definitivamente alle spalle il passato da giovane rocker incazzoso e indossa, guardare la foto di copertina per credere, i panni del cantautore introverso, che passa da riflessioni più o meno riuscite su non ben specificati mali oscuri che ammorbano il mondo ad agrodolci pensieri sul tempo che passa, con poche puntate verso il rock che fu ("Lunedì", quantomeno divertente, ma anche l'inutile "Blasco Rossi"). Liberi liberi (1989) è forse il peggior disco fino a qui, con solo un paio di buoni spunti ("Dillo alla luna", "Tango della gelosia") e tutto il resto sperso tra tentativi di revival rock e innocui poppettini. Com'è prassi, all'annacquarsi della genuinità della proposta musicale del nostro corrisponde un suo successo sempre maggiore, che lo porta a riempire gli stadi nel tour del 1990; alla prima generazione di fan del rocker emiliano, che continua a seguire il suo vecchio idolo, si aggiunge una nuova folla di adepti assetati di slogan facili facili e di frasine a effetto, cose che il Rossi pare ormai a produrre con discreta padronanza tra un "oooh" e un "eeeh". La trionfale tournee viene documentata nel live Fronte del palco, che dell'antecedente (di soli sei anni) "Va bene va bene così" è solo pallida imitazione, pur nella grandeur del nuovo corso. Dopo una breve sosta, Vasco torna nel 1993 con Gli spari sopra, disco che se da un lato rattrista per il tentativo di "ringiovanire" l'immagine del musicista con un improbabile look da hard-rocker in motocicletta con capelli lunghi e bandana, stivali e jeans sdruciti, chiodo e occhiali da sole, dall'altro rincuora un po' sul versante musicale, contenendo alcune delle canzoni più riuscite del "secondo periodo" ("Vivere", "Gabri", "Stupendo!", "L'uomo che hai di fronte") in una notevole varietà di stili e suoni, con una band di supporto notevolmente affiatata (la Steve Rogers Band lo aveva lasciato qualche anno prima in cerca di gloria). E', ahimè, l'ultimo colpo di coda del vecchio leone; il successivo Nessun pericolo per te (1996) è fiacco, Canzoni per me (1998) comincia a essere irritante, Stupido Hotel (2001) e Buoni o Cattivi (2004) sono inascoltabili. Tra raccolte, live e celebrazioni di ogni tipo, Vasco è in questi anni adorato da folle oceaniche che riempiono autodromi e stadi, e recita alla perfezione il suo ruolo di ricco intrattenitore di mezza età - forse con meno boria di altri suoi colleghi di pari, se non minore caratura. A lui va comunque riconosciuto il merito di aver aperto le porte del rock alle grandi masse in Italia, importando e soprattutto sdoganando presso i più una "rock'n'roll way of life" che pareva inconciliabile con l'italico modo di vivere e di pensare. Nel 2008 Vasco Rossi rilascia Il mondo che vorrei, un album di inediti a quattro anni da Buoni o cattivi: tra i brani anche quel "Basta poco", uscito un anno prima via internet. L'opening track/ title track è una cavalcatona rockettata, scritta e studiata per essere cantata negli stadi: gli arrangiamenti sempre molto pacchiani, il "lalalalalala" finale e sei minuti di puro melodismo hard-rock in stile "cariatidi americane". "Gioca con me" è un po' Aerosmith rivisitati da una emo-punk-band. Il Vasco di oggi è questo, obbligato in un angolo a compiacere le migliaia e migliaia di fans che comprano i suoi dischi, che indossano le t-shirt con il suo faccione, che riempiono i sansiri. Conscio di questo, il "Blasco" ricama una dozzina di brani con tutto ciò che gli è richiesto: melodia, tanta melodia, rifforama chitarristico da capelli lunghi al vento e qualche pera in vena, cavalcatone chitarristiche con qualche arrangiamento orchestrale, ritornello catchy al primo ascolto. Insomma, Vasco Rossi fa il dovuto. E' ormai un patto di sangue tra lui e il suo pubblico. Lui regala loro un album di inediti ogni 3/4 anni e una decina di concerti all'anno in estate. Loro ricambiano comprando qualsiasi cosa abbia il suo marchio. In Italia, svanito Renato Zero e il suo circolo di adepti sorcini, è l'unico che vanta questo seguito da politica "do ut des". Non è un disco di musica, da molto Vasco Rossi non fa dischi di musica (primissimi anni Novanta). I suoi sono prodotti commerciali, scrive canzoni per la pubblicità e per i fans. Che poi gli riesca anche discretamente è probabilmente dovuto ad un innato talento melodico. E il talento non lo si perde per strada, quando lo si ha. Vasco Rossi ce l'ha, ma oggi prevale il commercio e il compiacimento. Contributi di Pier Eugenio Torri ("Il mondo che vorrei") http://www.ondarock.it/italia/vascorossi.htm E c'è andato giù leggero..... Caro Daddy, da quarantenne ti dò un umile consiglio: ascolta pure Vasco, ma ascolta, almeno per una volta, gruppi come gli Who, i Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple, Jimi Hendrix, AC/DC....così, per capire come mai Vasco fa 400.000 spettatori a Catanzaro e gli Zepp hanno venduto 300 milioni di dischi, o come mai "Dark side of the Moon" dopo 38 anni dalla sua uscita vende ancora 1 milione di dischi all'anno.......oppure come mai gli AC/DC sono da due anni consecutivi in concerto e fanno ancora sold out ogni volta. Comunque certo.....Catanzaro è sempre Catanzaro...
  15. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    Vasco Rossi si è dissacrato e/o massacrato da solo, facendo album indegni. Almeno da "Gli spari sopra" in poi. Non mi è mai piaciuto ma gli riconosco qualcosa di buono agli esordi. Poi, come tantissimi, ha sbracato. Ma quello che me fa ride è uno de 59 anni co la panza che pretende de fa lu fighetto de vent'anni. Le ultime produzioni sono oscene, non minori, oscene proprio. Da raccatto. Poi ognuno ascolta ciò che vuole, chiaro. Ma io giudico come me pare e in base ai miei gusti musicali. Per me lui non ha fatto per niente la storia della musica in Italia. Sul filone rock sono per me molto meglio i Litfiba; anzi non ci sta proprio confronto. La storia della musica italiana NON E' fatta dal rock, ma dal cantautorato (de andrè, Guccini, etc...). ANche perchè Vasco da Ventimiglia in su è un perfetto sconosciuto.... Rita Levi Montalcini in confronto è Kate Bush. Il problema dei ragazzi di vent'anni che amano Vasco Rossi è che non hanno mai ascoltato il vero rock, e quindi per loro Vasco è il top. Esempio: ieri parlavo con un ragazzo di quell'età e nel mentre mi squilla il telefono, con la suoneria di "Moby Dick" dei Led Zeppelin....Lui la sente e fà:" Bella sta suoneria, ma chi sono?". 1901871[/snapback] non conosce i Led Zeppelin è come leccà la picchia co le mutande! per fortuna so cresciuto in una famiglia che sti valori me l'ha insegnati... e c'ho vent'anni... beh via un pochetti de più :D 1901961[/snapback] E meno male!. Chi ascolta oggi gli Zep, o i Pink Floyd, ascolta musica prodotta mediamente 30/40 anni fa. CHI ASCOLTERA' Vasco Rossi tra trenta o quarant'anni??. Rita Levi Montalcini in confronto è Kate Bush. Il problema dei ragazzi di vent'anni che amano Vasco Rossi è che non hanno mai ascoltato il vero rock, e quindi per loro Vasco è il top. Esempio: ieri parlavo con un ragazzo di quell'età e nel mentre mi squilla il telefono, con la suoneria di "Moby Dick" dei Led Zeppelin....Lui la sente e fà:" Bella sta suoneria, ma chi sono?". 1901871[/snapback] se vabbè ma tu sei proprio vecchio cacafò...ancora con i led zeppelin vai in giro 1901969[/snapback] Siccome le nuove generazioni non sanno un cazzo de loro automaticamente pensano che so' un gruppo nuovo e quindi io passo per avanguardista! .
  16. Cacafocu

    CHE CD GIRA ORA NEL VOSTRO LETTORE?

    Ma è un album o un ep?. QUando è uscito??.
  17. Cacafocu

    CHE CD GIRA ORA NEL VOSTRO LETTORE?

    parafrasando Cesenti, na botta d'allegria... grandissimi Portishead... 1901890[/snapback] Dovessi avvicinarmi ad una lama per tagliarmi le vene ho sempre nell'ipod "piercarlino" dell'immenso Franco "Califfo" Califano.
  18. Cacafocu

    CHE CD GIRA ORA NEL VOSTRO LETTORE?

    [attachmentid=77834] Devo ancora cominciare gli Iq di cui avevo avuto ottima recensione da Menecalo ....Menescuso
  19. Cacafocu

    Vasco LIVE KOM 011

    Rita Levi Montalcini in confronto è Kate Bush. Il problema dei ragazzi di vent'anni che amano Vasco Rossi è che non hanno mai ascoltato il vero rock, e quindi per loro Vasco è il top. Esempio: ieri parlavo con un ragazzo di quell'età e nel mentre mi squilla il telefono, con la suoneria di "Moby Dick" dei Led Zeppelin....Lui la sente e fà:" Bella sta suoneria, ma chi sono?".
  20. Cacafocu

    Franco Califano: un grande poeta

    "La seconda" Voi donne nun v'ho mai sentito dire, stasera caro no, vojo dormire. Sete sempre disposte, o co’ la micia, o co' quarc'artra cosa che ve brucia. Tu poi pretenderesti la seconda ch'e' 'n po' come li cavoli a merenda e te lamenti che n'ho fatta una... ma so' le cinque e ho cominciato all'una! Io penzo che una fatta bene e mejo che dieci bottarelle da conijo, capisco me facessi 'na svertina, ma so' quattr'ore che c'ho er mal de schiena! Solo'n minuto fà sembravi morta e mo' gia me stai addosso 'n artra volta, sembri 'no straccio, guardate allo specchio; e levame 'sta lingua da l'orecchio. Me devo riposà, tre, quattro mesi per evita 'che annamo a finì 'n crisi preparate a 'n periodo d'astinenza e levame 'sta coscia da la panza E nun ricomincià a parlà de Nino che ne faceva quattro-cinque armeno, nun tirà in ballo quello de Livorno che ha vinto 'n premio "dodici in un giorno" Ancora le tue amiche stai a sentire co’ sti mariti sempre a fa l'amore credemo ancora a l'orchi co' le fate ma nun te le fa di' certe stronzate. Perché i mariti sono amici mia e ognuno se lamenta de' la sua che come te, vo' sempre fa' 'na cosa e loro poveracci via da casa. Con i mariti fori, in quer momento cominciano a scopa'... ma er pavimento ! Mo' in pieno agosto poi senti che callo; e nun me fè er solletico sur collo nun c'è nient'altro ar monno che te piace? No! Già lo so, ma chiedo ‘n po' de pace. 'Na vorta tanto fa' la donna seria, mica fa' male 'na boccata d'aria. Adesso armeno fa' quello che dico, nun spigne che me sfonni l'ombelico. Dici che pe' sentitte realizzata te devi fa' ogni tanto 'na scopata io condivido giuro, ma ogni tanto no una adesso e ‘n artra fra ‘n momento. Sembra che c'hai duecentomila mani tre bocche, dieci lingue, sei pormoni io ho fatto più de quanto m'è dovuto, quattr'ore esatte aoh, mica ‘n minuto ! La prima, è per diritto coniugale, ma la seconda credeme fà male. Domani pe' sarvamme dal tuo assedio nasconno quarche amico nell'armadio e te lo tiro fori ar tempo giusto così io m'addormento e tu stai a posto. Anzi pe’ te che nun ce metti manco amore sarebbe sufficiente ‘n vibratore. Pe' una che ne fa' 'na malattia 'st 'idea che famo, la buttamo via? Due pile nove, e er resto e ‘n fatto tuo purche a du’ passi dar culetto mio. 'Sta lingua nun se ferma manco morta e m'è venuta voja ‘n 'artra volta ma dico: prima che ricominciamo, a 'sta scopata che valore damo? Tu dici: è la seconda di ieri sera così stanotte je ridamo ancora! Eh no! Ne famo una pe' nottata! questa e 'na prima fatta anticipata. E inutile che fai 'ste strane facce aoh... nun me fà di le parolacce! Nun vojo 'n giorno che de me si dica: eroe del sesso, cadde sulla fica
  21. Cacafocu

    Franco Califano: un grande poeta

    "Cesira" Da un po' de tempo come dormi bene! C'hai er viso verniciato de dorcezza e solo adesso da che stamo 'nzieme m'accorgo che sei proprio 'na bellezza. Sei bella come er blu de 'sta serata... No, fori piove, ho detto 'na stronzata. Faccio solo casini, quanno me metto a fa li paragoni. Ma che je fa', er fatto che sei bella e na realtà. Ma guarda de profilo quer nasetto,aoh è perfetto pare proprio 'n gioiello, m'e costato 'na cifra pe' rifallo ma pare finto mo' pe' quanto è bello, adesso si, che se po' chiama naso prima pareva un manico d'ombrello... Pe datte 'n bacio diventavo matto pensavo mo quer naso 'ndo lo metto? me s'allargava 'n faccia fino in fronte, ammazzalo si quanto era invadente! Era talmente lungo e spappolato che usciva fori pure dalle foto, guardalo adesso, pare pitturato, sembra 'n fiore de maggio appena nato. E l'occhi? Quell 'occhioni belli? Ecco, quelli facevi mejo a nun toccalli, forse te li sei fatti allargà troppo in proporzione ar naso facce caso, vorrei che fosse solo 'n impressione, se poteva evità 'st'operazione, ma mo' te sto' a parla' de perfezione, mica me vojo mette' a criticà; sarà che me ce devo abituà. Bella sei bella e questa è la realtà! Du 'o re e passa pe' ogni intervento e ogni botta 'no stipendio ar vento, ma a me che me ne frega, so' contento! Te se levata pure er doppiomento, 'n 'operazione de sei ore esatte, ma te lo stavi a perde' fra le tette. E stato l'intervento più costoso ma t'ha rimesso l'ordine ner viso. Io so' contento, de spenne in certi casi nun me pento. Li sordi li guadagno, e me li magno! Si, 'nzomma, me li magno, te li magni! Pe' dalli a chi te fa' l'operazioni! Io che me magno, 'n pare de' cojoni! In casa nostra è entrata la miseria da quanno investo in sala operatoria, er frigo fa' 'na pena poveraccio ce sta' 'n 'oliva e 'ntorno tutto ghiacchio ma prima o poi lo so che mi rifaccio, intanto eccote là. sei così bella, er resto che je fa'. Ho speso tutto pe' i rifacimenti, ma che ce frega basta esse' contenti! Penza a quanno che avrai rimesso i denti come se deve: dritti, bianchi e tanti e potrai ride come tutti quanti. Adesso si apri bocca c'hai 'n casino pari corpita da 'na bomba a mano, ma quanno che c'avrai la bocca nova vedrai che gusto a ride ce se prova. Già adesso sei 'na donna affascinante potrei portatte quasi fra la gente, prima come potevo, onestamente, te perdevi li pezzi come gnente... Oddio... che sonno... e ora che m'addormo.... da che te sei operata nun c'e giorno, che nun te guardo finché vie la luce... quer naso più lo filo e più me piace! Fra 'n par de mesi c'e er doppio stipendio che andrà ar dentista pe' inizia' li denti così continuamo a esse' contenti. Io per amore invento mille mosse pensa che t'ho sposata pe' interesse pensavo fossi ricca 'n quer momento poi, quanno che ho scoperto er tradimento me so' detto - ma sì, co' 'n intervento, 'na ritoccata, quarche plastichetta, me la rifaccio nova la sposetta - E così ho fatto. Mo' nun c'ho 'na lira, ma tu nun sembri manco più Cesira, mo' sei 'na donna ringrazianno Dio e si permetti er merito è anche mio. Eccolo! Aricomincia er mal de panza pe' pijà sonno devo ave' pazienza 'st'appendice cresce a vista d'occhio dovevo già operamme da parecchio, so' anni ormai che c'ho 'st'infiammazione e nun me posso fa' 'st 'operazione perché te devi prima fa' la bocca, dopo de quella, poi sotto a chi tocca! E dopo tocca a me, che ho sopportato tutto 'sto tempo. Adesso so' arivato.! ( Due mesi dopo ) Cesira mia che bocca t'hanno fatto! Me pare d'avé mille donne a letto... sei diventata bona pure sotto... stasera qui succede "Caporetto"! Cesira me stai a fa' diventa' matto. Er patrimonio speso? È benedetto! Ma che te s'e indurito pure er petto? Sei diventata sexy tutt'a 'n botto... senti che roba dietro, e 'sto culetto? Che l'hai tirato fuori dar cassetto... Cesi' mettete mejio vie più sotto stavorta te combino er quarantotto... c'ho er core che me 'sta' scoppianno 'n petto so' emozionato come un ragazzetto... Cesira mia mettete bene sotto... Ecco...cosi...Cesi' ...Cesira mia... Oddio l'appendicite, Croce mia... senti che fitte, li mortacci sua... questa è peritonite mamma mia Nun ce la faccio, me fa' troppo male telefona de corsa in ospedale Cesi' 'stavorta qui va' a fini' male forse sto' a vive l'attimo finale. Stamme vicino stringeme 'na mano, io moro, già me sento veni meno, mo che sei la più bella donna ar monno, mo che t'ho fatta nova st'o morenno. Cesira mia sto' a pezzi dar dolore e sento che me sta cedendo er core, Cesi' quanto sei diventata bella una così non poi che fabricalla, io l'ho voluta 'sta ricostruzione, parla de me damme soddisfazione. Ognuno c'ha quarcosa de cui e fiero tu sei senz'altro il mio capolavoro. Cesi' sto per' mori' sto a spicca' er volo. Che t'ho da di' se rivedremo in cielo... Addio Cesi'...come me rode er culo!...
  22. Cacafocu

    Franco Califano: un grande poeta

    "alla faccia del tuo uomo" Che pazzo sono io a correre da te ma odio l'uomo tuo e tu stai bene pure a me mi permetti un sospirone troppe scale e ho il fiatone sola in casa aspetti me lui non c'è. Pazza pure tu che non ne puoi più e arriva il suo profumo l'odore idiota del tuo uomo la tua mano ammaestrata sulla pelle mia viziata fa dei numeri che ubriaca lui non c'è. Si fida il tuo signore ma un giorno scoprirà che nel suo letto muore un'altra fedeltà-a-a noi ci stringiamo più forte e poi più piano la passione ci godiamo alla faccia del tuo uomo. Si fida il tuo signore con le arie che si da e non può immaginare che il suo rivale è qua-a-a il tuo padrone ma quanta presunzione è un cornuto e questo fatto lo dichiaro nel suo letto. Fai pena pure tu che già ti sei pentita ormai non ti va più e troverai una via d'uscita non ti mancherà il momento per negare il tradimento alla faccia del tuo uomo che crederà. Colpito il tuo signore io mi rivesto e poi il letto è da rifare ma sono cazzi tuoi e suoi che bella storia orgasmi alla memoria del tuo povero imbecille che si crede nelle stelle
  23. Cacafocu

    Franco Califano: un grande poeta

    "avventura con un travestito" In faccia era più liscio della cera che barba s' era fatto quella sera era una bomba infatti me so detto nun so più io si nun la porto a letto Tutto sembrava for chè 'n travestito perciò come 'no stronzo so 'mboccato credenno pure a tutte quelle scuse quanno me disse " No, c'ho le mie cose" Pè conquistarla io la rispettavo aspetto che guarisca, me dicevo a questa si' che jela do 'na botta questa nun è la solita mignotta e m' atteggiavo a gran conquistatore questa la porterei pure all' altare cosi' partii co' 'n pò de tenerezze mai fatte 'n vita mia tante carezze co' 'n bacio 'n bocca j'ho mozzato er fiato, solo ar ricordo quanto ho vomitato, pensai chissà se rivedo ancora nun farei mejo a fammela stasera? E si, me dissi, e intanto m' eccitai mejo indisposta mo, che santa mai e ormai spasimavo dalla voja me feci strappà pure la vestaia nun ce vedevo tanto ero partito verso un traguardo fatto de peccato ma quano je 'nfilai la mano sotto cò la violenza che c'ha solo 'n matto restai de ghiaccio 'n mezzo a quelle cosce la mano mia acchiappò dù cose mosce mai viste cosi' grosse 'n vita mia dù palle come li mortacci sua sopra la mano mia paralizzata pè quella 'nfame metà conquistata se tanto me dà tanto pensai ar resto e ritirai la mano presto presto amo scherzato- dissi - pia quer pacco se no je dò dù carci e te lo stacco me ritrovai sdraiato sul tappeto tutto abbracciato ancora a quer cornuto oltre alla rabbia d' esserme eccitato ci avevo l' occhi der rincojonito bella figura feci con me stesso roba da'nna' in esilio drentro ar cesso se rivesti' de corsa la signora guadannome cò l'occhi de paura e scappò via! me vergognai parecchio e cominciai a fà li conti cò lo specchio puntai lo sguardo e m' accusai " A Vincenzo " nun sei 'n conquistatore, sei 'no stronzo speriamo che 'sta cosa nun se sappia tu e er travestito pensa un pò che coppia te venne 'n mente pure er matrimonio sai che piattini " palle ar pinzimonio "!!! le donne l' hai 'nventate te? A sonato er primo travestito t'ha fregato la donna tu, guardanno je 'n molare sapevi se ci aveva 'n bel sedere ancora a 'ste stronzate sei legato scenni dar parco er pubblico già è uscito nun c'è rimasto manco 'n travestito te dise" Caro no, ci ho le mie cose " e tu pensavi ar ciclo d' ogni mese invece le sue cose erano quelle che volgarmente noi chiamiamo palle tu vedi er sole e trovi la tempesta a vorte è lunedi e te sembra festa la vita è un dubbio tutto da scoprire quelli sò maschi oppure sò signore? chi vò la verità deve toccare prego signori, venghino a toccare prego signori, venghino a toccare prego signori, venghino a toccare
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