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paolo65

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  1. paolo65

    Copa90 - documentario Ternana

    L'avatar mio
  2. paolo65

    Grazie PRESIDENTE

    Considerando il pregresso che voi che sia una cittadinanza in più o in meno. C'è la tradizione di concedere la cittadinanza onoraria sulla base delle motivazioni politiche dell'epoca della maggioranza protempore del Comune con una semplice delibera. Un esempio storico è la diffusione, in quasi tutti i Comuni italiani, della cittadinanza onoraria all'allora presidente del governo Benito Mussolini; prassi generalizzata nei primi anni dell'Era Fascista. Rarissimi i comuni che l'hanno revocata.
  3. paolo65

    Stadio

    Ma poi Melasecche (vabbè si sta spendendo in prima persona per il progetto e bla, bla, bla...) è l'assessore alla sanità? Perché i politici ternani non ci relazionano sui pensieri di chi dovrebbe decidere e cioè Coletto? Pensate che quest'ultimo possa essere eterodiretto da Melasecche (anche un po' inviso alla Lega poiché non ha rinunciato, liberandolo, dal posto di consigliere nel momento della sua nomina ad Assessore)?
  4. paolo65

    Stadio

    Su una cosa i perugini sono meglio di noi. Quando c'è un obiettivo generale importante fanno tutti fronte comune per portarlo a casa, magari accontentandosi di un pezzo della torta. A Terni siamo mostruosamente divisivi dal punto di vista imprenditoriale, per la difesa dello status quo, per invidia, per il predominio dei centri di potere, ecc.. Vi faccio un piccolo emblematico esempio. La regione 3-4 anni fa ha emanato un bando sui centri commerciali naturali solo per Terni e Perugia e con le stesse cifre destinate. Occorreva presentarlo con una rete di attività commerciali/artigianali e raggiungere un numero minimo di aderenti. Beh a Perugia lo hanno fatto con circa 7-800.000 di contributi, a Terni hanno avuto divergenze due associazioni di categoria e hanno presentato due progetti separati non raggiungendo i numeri minimi per la validità. Morale 800.000 persi. E di questi esempi ne potrei fare decine. Poi per carità, sotto tanti altri punti di vista il problema c'è e come!
  5. paolo65

    Stadio

    Non è proprio così. Diciamo che tutti sono d'accordo per lo stadio, alcuni per la clinica (come BENE funzionale), molti per la clinica ( come MALE necessario, ma per la Ternana in A sti cazzi...molto meglio degli inceneritori), certamente più di 3, che standoci di mezzo la salute pubblica, si fanno delle domande e vogliono capire meglio le reali implicazioni. In mezzo c'è la politica che si sposterà cercando di annusare il massimo consenso ricavabile, o per limitare il rischio di vederlo crollare.
  6. paolo65

    Grazie PRESIDENTE

    Oltrettutto con l'azienda della quale non comprerei neanche un polsino (tra le tante porcate annullato contratto con Macron a favore di Zeus)
  7. paolo65

    Grazie PRESIDENTE

    Guarda, non puoi neanche immaginare quanto facciano tanti ternani in silenzio e senza clamore, alcuni oltre i propri limiti. Che poi Bandecchi abbia reso pubblico il suo impegno lo voglio considerare in buonafede come uno sprone affinché anche altri si impegnino in tal senso
  8. paolo65

    Stadio

    Pensavo che capissi il significato metaforico di "resa" tra virgolette. Te lo spiego in altro modo. Io non mi offendo poi, non sono un decisore, il problema è il loro (dei decisori). E' più comodo prendersi la copaternità di una battaglia stando a rimorchio che pensare al vero sviluppo di Terni. Te sei giovane. La Ternana in Serie A a 16 squadre, lo stadio nuovo, i soldi pubblici che allora giravano per le opere. Eppure non ci fu nessuna scintilla, anzi, economicamente fu un periodo piuttosto buio.
  9. paolo65

    Stadio

    Io non ho postato l'articolo per quello che ho letto nei successivi commenti. L'ho postato perchè la discussione/battaglia su Stadio-Clinica si sta spostando come la madre di tutte le guerre politiche-economiche-culturali-sociali per evitare la morte di Terni eterna subalterna a Perugia. Questo è quello che è diventata. Quindi non mi soffermo sul fatto in sé; del resto chi di noi non vorrebbe lo stadio nuovo e anche una bella clinica (proprio l'altra sera su cine34 hanno dato il film del grande prof. Tersilli e la clinica celeste....). Ormai, per la discussione sullo stadio, bisognerebbe cambiare sezione e spostarlo su ECONOMIA se esiste. Per questo l'articolo del quale condivido solo alcuni tratti, ha il merito di focalizzarci sull'aspetto da me evidenziato. La rinascita di Terni non può avvenire per uno stadio nuovo, la Ternana in serie A e la clinica. Purtroppo e per fortuna per pensare alla Terni di domani, del suo futuro prossimo, servirebbero tante altre cose e la politica, oltre che le associazioni di categoria, le parti sociali, il tessuto imprenditoriale, di questo dovrebbero occuparsi e invece anche loro stanno allineandosi al tema per un semplice e deprecabile motivo; perchè fa consenso, avendo la Ternana come attore principale. In questi termini "la resa" a Bandecchi, come allora ad "Agarini" con Paglia dietro le quinte in entrambi i casi, è una sconfitta del territorio, del suo sistema politico e imprenditoriale. Insomma della città. Ho sentito parlare di 4.500 posti. Ma di cosa? Forse si parlava di spettatori.
  10. paolo65

    Stadio

    Da leggere senza pregiudizi. Il problema non è tanto clinica si, clinica no, ma il fatto che oggi questa partita rappresenti ottusamente fattore assoluto per il destino di rinascita di Terni. Il nuovo stadio, la clinica privata e la memoria corta che rischia di seppellire Terni di Fabrizio Marcucci A Terni si sta srotolando una pellicola che ha il sapore della replica di un film di una ventina d’anni fa. Non fu una storia a lieto fine, e la città ne paga ancora il prezzo. Il copione a dire il vero è un classico: c’è il presidente di una squadra di calcio da sempre in grado di accendere entusiasmi forti, genuini e popolari il quale ha interessi in altri settori e utilizza il pallone come costruttore di una immagine positiva per accrescere il suo potere contrattuale nei confronti della politica, cioè della città. Venti e più anni fa c’erano Luigi Agarini (nel ruolo di presidente) e l’affare della realizzazione degli inceneritori di rifiuti, e sappiamo com’è andata. Oggi ci sono Stefano Bandecchi e l’affare della realizzazione di una clinica privata e di un nuovo stadio per ottenere i quali si fa leva sulla pressione di una tifoseria, e quindi di un’opinione pubblica, inebriata dal successo della squadra di Lucarelli. Scrivere di queste cose non è facile, poiché in questa vicenda si mescolano elementi di varia natura che contribuiscono a renderla di difficile approccio in punta di logica. Solidissimi interessi economici di parte si impastano con proiezioni romantiche sui colori di una squadra; e di qui le fortune di un singolo o di un gruppo industriale vengono fatte coincidere artificiosamente con quelle di un’intera città che verrebbe riscattata grazie alle fortune della sua squadra di calcio. Si tratta di un gioco truccato, dove l’unica sicurezza è che se non ci sarà il via libera alla costruzione della clinica e dello stadio, ci sarà anche il disimpegno dell’uomo della provvidenza; viceversa, in caso del via libera alla realizzazione di stadio e clinica, ci saranno di sicuro profitti per uno, ma nessuno ha la certezza di investimenti che facciano della Ternana una nuova Atalanta, e meno che mai di Terni una città nuova. Quello che stupisce, è che essendo una replica, per di più con forzature evidenti, gli spettatori si comportano esattamente allo stesso modo di vent’anni fa. La città cioè, sembrerebbe stare nella sua maggioranza col presidente, e come consentì e anzi “tifò” allora per la realizzazione di un inceneritore brucia-rifiuti che ha contribuito all’inquinamento di un’area già satura, parteggia oggi per il via libera alla realizzazione di stadio e clinica, progetti che lo stesso Bandecchi, dopo essersi definito un imprenditore di vaglia, definisce «abbinati». In che cosa consiste l’abbinamento? Nel fatto che i proventi derivanti dall’attività della clinica, che dovrebbe essere convenzionata col sistema sanitario pubblico, cioè essere finanziata con soldi pubblici, aiuterebbero la realizzazione dello stadio e, di qui, le buone sorti della Ternana. Quindi, di fatto, si ammette già in partenza da parte dello stesso interessato che le eventuali fortune della Ternana deriverebbero da soldi pubblici, salvo rivendicare il genio imprenditoriale del singolo. Ma allora, seguendo la logica dell’intervento pubblico, perché non fare della Ternana, da subito, una public company di proprietà della città? Ora non staremo qui a sottilizzare sul fatto che un’imprenditoria capace non avrebbe bisogno di soldi pubblici per far funzionare una squadra di calcio, come insegnano i profeti del mercato e del profitto che tutto muove. Ci interessa sollevare altre questioni. Eccole. Terni, e la sanità che più in generale ci si è rivelata nel corso di questa pandemia, hanno bisogno dell’entrata di privati sovvenzionati dal pubblico o di corposi investimenti e indirizzi pubblici che salvaguardino l’universalità del diritto alla salute a prescindere dal profitto privato? Nel remoto caso in cui la Ternana finisse anche in Champions League, quale sarebbe la ricaduta reale sulla città in termini di benessere collettivo, posti di lavoro, sicurezza sociale? Ed eventualmente, si può essere sicuri oggi che le eventuali fortune della Ternana non vengano pagate con un ulteriore impoverimento del territorio nel complesso? La vicenda degli inceneritori ci dice che quest’ultimo è stato lo scenario che si è verificato vent’anni fa. Cioè: quella è stata la realtà. Occorrerà tenerne minimamente conto. E poi c’è un ultimo punto: Terni vive una crisi pluridecennale. Per uscirne occorrono competenze, tenacia e capacità di visione collettiva che sono oggi difficili da rinvenire nelle classi dirigenti cittadina e regionale nel loro complesso; figurarsi se le si può trovare in un uomo della provvidenza. Il quadrato che si sta erigendo intorno a lui fa pensare a una resa: Terni è finita, buttiamoci sulla Ternana
  11. paolo65

    serie c 2020-2021

    Ti rispondo io. Dal video che gira si vedono tifosi, no addetti ai lavori. Dalla maggioranza degli altri campi (dalla seria A alla C), quando una squadra ad esempio segna, si sentono solo le esultanze delle panchine (tanto che non c'è differenza tra squadra di casa e ospiti). Ad Avellino questo succede? Allora chiedo: i tifosi che entrano hanno fatto dei tamponi? Sono, come per tutti gli staff tecnici, controllati? Magari questa "apertura" potrebbe essere una concausa per i tanti contagiati che avete avuto, che ne sai? Del resto se in tribuna fai stare giocatori non convocati vicini ad altre persone il rischio esiste. Se permetti visto il non rispetto delle prescrizioni a partire dallo Stadio, allora Avellinese (dall'allenatore all'ultimo dei tifosi) non rompere più il cazzo sul fatto che la Ternana non ha avuto alcun caso di Covid ed è per questo che ha vinto. La Ternana non è stata fortunata, è stata seria e ha investito più di quanto doveva per non lasciare nulla di intentato alla cavalcata trionfante. E invece c'è chi delle regole e delle precauzioni se ne frega. Cazzi suoi, ma a fare in culo se parla di Ternana su questo argomento.
  12. paolo65

    Copa90 - documentario Ternana

    Per i test de medicina mi figlia poteva mettere in ordine di preferenza tutte le università. Alla fine ne mancava una, chissà quale?
  13. Poi con gli incassi del partenio ai playoff, faranno pure una grande squadra per la B
  14. Per la serie B potrebbe esse talmente lento da mandare le difese fuori giri
  15. Per sfonda' una porta deve essere importante, no aperta
  16. paolo65

    Copa90 - documentario Ternana

    Bellissimo
  17. paolo65

    Verso Turris - Ternana

    Se se potesse recupera' l'energia de tutti i maldestri, ma potentissimi tiri in porta del Torro, io credo che un par d'appartamenti li manni avanti. Altro che pannelli solari
  18. paolo65

    Solo calcio giocato

    È un'annata sportiva pazzesca, che già da tempo appartiene alla storia. Il mio pensiero e desiderio è di parlare della Ternana vista e da vedere ancora sul campo. Ne avremmo di cui discutere: la caccia dei record, quelli raggiunti, i complimenti delle tifoserie amiche e di quelle sportive, i rosicamenti vari che fa ugualmente piacere leggere e commentare. Parlare di stadio, ma anche, ora, di calciomercato, ci fa solo distogliere dal gustare appieno una stagione irripetibile da raccontare a figli e nipoti anche se serie C. Tutto il resto è noia.
  19. paolo65

    Inchinatevi tutti a questa squadra

    Infatti siamo stati antisportivi. Dovevamo schierare la formazione tipo e vincere 10-0.
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