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paolo65

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Tutti i contenuti di paolo65

  1. paolo65

    Verso Spezia-Ternana..

    Non c'entra un cazzo, ma bella storia: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/08/scozia-ottomila-tifosi-salvano-club-e-la-societa-scrive-i-loro-nomi-sulla-maglia-per-ringraziarli/2101376/
  2. paolo65

    FIDUCIA...a Simone Longarini

    Ma anche Fragolari e la corrente del Nascondismo
  3. paolo65

    FIDUCIA...a Simone Longarini

    Nel senso de coca?
  4. paolo65

    FIDUCIA...a Simone Longarini

    È un mix tra Pollock e Schifano con una maglia appiccicata sopra. Po esse che il ragazzo si farà.
  5. paolo65

    Luigi Vitale (c)

    Decisamente meglio quest'anno. Se smette pure de chiacchiera' in campo, praticamente perfetto
  6. paolo65

    Grande Giorgini

    Ricordamoce che grazie a lui c'avemo il campo più stretto de 4 metri (lo fece stringere di 6 e poi quando il rallista lo rifece lo allargo' di soli 2 metri).
  7. paolo65

    Luca Mazzoni IDOLONE

    E comunque la prestazione di oggi mi ha molto confortato visto che era un portiere che non conoscevamo e francamente, pur con tutte le attenuanti, nelle due precedenti mi aveva dato qualche perplessità. Probabilmente era anche una questione di forma fisica ad influire sulla sua reattività (che oggi ha dimostrato alla grande almeno in tre quattro occasioni) e sicurezza sui tempi di intervento.
  8. paolo65

    TERNANA-Novara Live dal "L. Liberati"

    Un bel Rigoretto causato da un ingenuissimo Vitale, con Di Gennaro che segna e se strappa.
  9. paolo65

    TERNANA-Novara Live dal "L. Liberati"

    Tre punti.
  10. paolo65

    2 ottobre 2015! Buon compleanno Ternana

    Si nasce con questi colori addosso e li porterai sempre con te. Ternana mia, l'unico amore che, sicuramente, non finira' mai.
  11. paolo65

    verso TERNANA - NOVARA | 2 Ottobre | News ecc.

    Me sbaglio o anni fa ce fu un Ternana Novara 5-0?
  12. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Di Presidenti arroganti e prepotenti, dalla seria A ai dilettanti, ce potremmo scrive un elenco telefonico. Alla fine non sarebbe questo un problema e forse (spero) l'atteggiamento va anche attribuito in parte alla giovane età e alla poca dimestichezza (e quindi un pò imbarazzo o timidezza) nell'esposizione mediatica. Forse ha voluto dimostrare di avere tutto sotto controllo tentando di manifestare il piglio del capo. Alla fine non lo sapremo mai se ha detto tutto quello che pensava o solo quello che poteva dire. Pensamo al calcio giocato, tifamo e se è vero quello che sostiene (pur sempre con l'incertezza della "palla è rotonda") i risultati dovrebbero o potrebbero arrivare, altrimenti avrà fallito e francamente delle parole dette e non dette e de tutte le dietrologie, personalmente non me fregherebbe un cazzo. Se uno fosse anche stronzo, spocchioso e per assurdo insopportabile, ma fa raggiungere i risultati alla società che rappresenta (e io mi accontenterei della salvezza) e si relaziona con la città e i tifosi in maniera corretta, siccome non ce devo annà a cena, a me andrebbe benissimo, ma ripeto, a me interessano solo questi aspetti: 1) i sordi ce li mette lui e quindi è libero de fa dentro la società sua quello che gli pare; 2) i risultati sportivi se non vengono te critico; 3) se non rispetti la tifoseria me girano i coglioni
  13. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Il senso del post non era di capire quanto è ricco, ma ciò che è scritto su come operava.
  14. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Vorrei un attimo ricordavve de chi parlamo (in termini de famiglia ovvio). Direttamente tratto dal Corriere della Sera. Chi l?avrà vinta: lo Stato o «Al Cafone»? I giudici della Corte d?appello di Roma sono chiamati oggi a prendere una decisione cruciale. Devono stabilire se lo Stato deve o no versare al costruttore Edoardo Longarini, storico padrone dei lavori pubblici ad Ancona, 821 milioni e rotti. Una somma mostruosa. Pari ai tagli fatti dal governo l?anno scorso a Comuni e Province. Ed è solo la prima trance, già accantonata dall?Economia: in ballo ci sono infatti un miliardo e nove. Pari alla costruzione, in Europa, di 190 chilometri di autostrade.Non sappiamo come andrà. Ma ti chiedi: in quale altro Paese lo Stato sarebbe costretto a versare una simile enormità nelle tasche di un concessionario benedetto da un accordo ancora più indecente di quello concesso per il Mose al Consorzio Venezia Nuova e condannato in primo grado e poi in appello per truffa aggravata ai danni dei cittadini italiani, prima di vedere evaporare le condanne nella nuvoletta della prescrizione?continua a pagina 9SEGUE DALLA PRIMALa storia di questo «affaire» a cavallo tra Iª e IIª Repubblica è infinita. Comincia nel ?51, quando il giovane Edoardo, figlio di un ferroviere di Tolentino, si ritrova in mano con la impresetta appena messa su il piano di ricostruzione post bellica di Ancona. Trentatrè anni dopo è a capo di un impero. Prima il terremoto del 1972, poi la frana del 1982: l?Adriatica costruzioni non perde un colpo. L?impresa di Longarini ha il monopolio dei lavori grazie a una specie di concessione perpetua. Cosa significa concessionario? «Lo dice la parola stessa», rispose un giorno l?allora ministro dei Lavori pubblici Paolo Costa, «il concessionario è colui che si offre e lo Stato colui che concede. Non ci sono dubbi sulla carta: le condizioni le fissa lo Stato e il concessionario se vuole accetta e sennò ciao. Senza anticipi e senza revisioni. Con Longarini è sempre andata in un altro modo». Era lui a fissare i prezzi. Senza la scomodità delle gare d?appalto, senza il fastidio della concorrenza, senza manco dover rispettare scadenze. Se non bibliche. Basti dire che, avendo ottenuto secondo la Corte dei conti di poter lavorare solo 180 giorni l?anno, riuscì a strappare la possibilità di costruire un pezzo di strada di pochi chilometri in 29 anni e un mese: ventinove! Quattro volte di più di quelli impiegati per il tunnel sotto la Manica. Per anni, il figlio del ferroviere strettamente legato alla politica e alla Dc è il padrone della città. Suoi sono i giornali locali. Sua l?ultima parola nella scelta di chi candidare a queste quella carica. Sua la squadra di calcio, usata come una clava con le minacce a chi intralcia i suoi affari: «Ma cosa mi combini? Vado allo stadio domenica e dico a tutti, attraverso gli altoparlanti, che vuoi bloccare lo sviluppo di Ancona!». Toni spicci che gli fanno guadagnare, da parte del deputato di sinistra Eugenio Duca, quel soprannome che gli resterà appiccicato addosso: Al Cafone. Sono gli anni ruggenti delle opere pubbliche. Con perizie suppletive e continue varianti i costi crescono dappertutto come la panna montata. Ma ad Ancona, di più. La Corte dei conti registra sovrapprezzi del 258% per gli sbancamenti e del 298% rispetto all?Anas. Finché anche lì non scoppia Tangentopoli. Siamo nei primi anni Novanta. Longarini viene arrestato e si fa un paio di mesi di carcere. Poi si becca dieci anni in primo grado, ridotti a tre anni e otto mesi in appello.La parabola di «Al Cafone» sembra definitivamente esaurita. Anche perché il ministero dei Lavori pubblici, nel 1992, ha revocato tutte le concessioni dell?Adriatica costruzioni. Mai dire mai, però. Ed ecco che il Consiglio di Stato, sette anni dopo, capovolge una sentenza del Tar che aveva confermato quella revoca, annullando il provvedimento. Longarini torna in pista. E nel 2000 la Corte d?appello arriva a condannare il ministero a risarcirgli i danni, per non aver emanato un vecchio decreto di affidamento di un lotto di lavori alla sua impresa. Facciamo un passo indietro. Quel decreto era previsto da una legge del 1984 per il completamento della ricostruzione di Ancona. Ma non era stato mai emanato perché non c?erano i soldi a disposizione, il che avrebbe comportato una violazione dell?articolo 81 della Costituzione. Longarini aveva comunque aperto i cantieri, e un pretore aveva condannato il ministero a fare quel decreto anche senza avere i denari.Eravamo nel 1990, alla vigilia della bufera giudiziaria. E dieci anni esatti dopo, ecco la sorpresa del risarcimento danni. La condanna subita da Longarini, evaporata grazie alla prescrizione, passa come l?acqua fresca. La macchina infernale è in moto e nessuno la può fermare. Nel 2004 Longarini chiede i danni. Due anni dopo il ministero delle Infrastrutture accetta di risolvere il braccio di ferro con tre arbitrati. Ministro è Antonio Di Pietro, che gli arbitrati sostiene di volerli abolire: «Mi hanno convinto i tecnici», dirà. Ma è come mettere la testa nelle fauci di un leone affamato.Anche le pietre sanno che con gli arbitrati lo Stato soccombe 95 volte su 100. E qui non si fa eccezione. Soltanto, va molto peggio del previsto: i lodi definitivi condannano i contribuenti italiani a pagare a Longarini, tenetevi forte, un miliardo 201 milioni 105.077 euro. Più ovviamente interessi e spese varie. Senza contare poi i compensi degli arbitri che si alternano nei tre collegi in una girandola di avvocati dello Stato (come Vincenzo Nunziata), consiglieri di Stato (come Pasquale De Lise), ex manager pubblici (Come Vito Gamberale) e perfino politici (come l?attuale segretario dell?Italia dei Valori Ignazio Messina): le parcelle ammontano a 17 milioni e mezzo. Ci sarebbe perfino da leccarsi i baffi, per com?è andata, considerando che Longarini aveva chiesto per uno solo dei tre arbitrati 4 miliardi e 850 milioni.Questo accade nel 2012. E al danno si aggiunge pure la beffa, perché nel frattempo Longarini è stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire lui lo Stato per 71 milioni di euro, ma se la cava grazie a un condono approvato dal governo Berlusconi nel 2005.Il ministero impugna il lodo arbitrale in Corte d?appello, ma i giudici dichiarano inammissibile il ricorso a causa di una formalità: è stato presentato 48 ore prima dell?entrata in vigore di una legge che avrebbe consentito il suo accoglimento. Si va allora in Cassazione, il che però non blocca l?esecutività della sentenza.Il 30 gennaio scorso il ministero si vede notificare un pignoramento da un miliardo 888 milioni 485.275 euro e 86 centesimi. Il che costringe la Banca d?Italia ad accantonare, il 9 febbraio, l?incredibile somma di 821,5 milioni a parziale garanzia. Soldi che finirebbero subito in tasca all?ottantaquattrenne Longarini.Il rischio è più che concreto. La Corte d?appello, che all?udienza di oggi dovrebbe stabilire l?assegnazione delle somme pignorate, non solo ha già respinto l?impugnativa del lodo arbitrale ma ha anche rigettato la richiesta di considerare quel denaro alla stregua di una cauzione: senza cioè che vengano consegnato materialmente a Longarini prima del giudizio della Cassazione. Una decisione diversa dei giudici servirebbe almeno a riabilitare un poco la giustizia. Che qui non ha fatto davvero una gran bella figura.© RIPRODUZIONE RISERVATA Rizzo Sergio
  15. paolo65

    non tutti sanno che ...

    Credo sia un obbligo per tutte le squadre della Lega B e uguale nei principi per ogni club
  16. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Comunque se me le fa legge divento filosocietario. Una cosa del genere non ha prezzo
  17. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Su Vicario. Non che voglia difenderlo, ma se è stato firmato un contratto di collaborazione durato 10 anni, anche se lui avesse guadagnato quello che dice, mica è stato imposto con la forza. E in ogni caso (visto che lui immagino prendesse una percentuale sui contratti), avrà fatto guadagnare alla Ternana un bel pò di più di quanto ha preso. Che significa in questo caso il riferimento a Fioretti? O lo spieghi o non dici niente. Tanto più che parliamo comunque di un'azienda Ternana che da queste affermazioni potrebbe avere un negativo ritorno di immagine.
  18. paolo65

    Il primo degli anarchici inversamente

    Anche se non l'avesse detto ormai è un neologismo
  19. paolo65

    Il primo degli anarchici inversamente

    Longarini Simone convocato urgentemente da Zingarelli (quello del vocabolario).
  20. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    La Manini, Pinchi e Angelelli. Vedemo se ce l'ha anche per loro
  21. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    probabilmente la contabilità delle società sportive in sudamerica è leggermente più elastica e un pò de ciccia pò artornà idietro senza il fiato sul collo della finanza
  22. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    Il fatto che fosse stato cacciato, presupponeva che avessero scoperto un pò de magheggi. Sti gran volponi, se sò accorti presto!
  23. paolo65

    30 Settembre Conferenza Stampa di Longarini

    In italiano sta frase non esiste
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