LoSballoContinua

Eh si penso sia inevitabile, inoltre ci serve per far cassa e prendere qualcuno ruspante che ci soffia.

Cito te, ma rispondo anche a @feroce. Se il quadro è quello che, di una squadra in smantellamento, con la previsione di far cassa in un quadro di contenimento delle spese e ridimensionamento generale, non è che noi tifosi (io, te, tutti) si voglia puntare in basso, è lo stato dell'arte di quello che passa il convento. In questo quadro, un Castori, al di là delle singole e legittime opinioni sul suo calcio, può risultare funzionale. Il migliore? Non dico questo, però ho la consapevolezza che con tutto il marasma che si è creato in questi mesi intorno alla Ternana e Terni, che sta peggiorando di giorno in giorno, siano ben pochi gli allenatori (soprattutto quelli più giovani e in carriera) disponibili a tentare un salto nel buio rischiando di collezionare una patacca che poi li bolli per gli anni a venire. Castori, proprio perché ormai navigato e di una certa età, probabilmente è anche meno sensibile a questo tipo di valutazioni. Per quanto mi riguarda, in questo momento storico della Ternana, il libro dei sogni sul bel gioco l'ho chiuso, e vorrei che si iniziasse a mettere qualche punto fermo. Il fatto che stiamo discutendo da settimane di questioni extra calcistiche, ipotesi, suggestioni, fantasie sia riguardo all'assetto societario che del resto, è abbastanza indicativo in tal senso. Già lo scorso anno mi pesava che ad un certo punto del campionato dovessimo stare a fare le barricate sugli allenatori, Lucarelli vs Andreazzoli, come se non fossero entrambi allenatori della Ternana da sostenere in pieno in un momento tanto delicato, e aleggiava anche un certo masochismo quando uno dei due cappellava ed era preso a pretesto, fosse anche solo per dare addosso al presidente (fanculo anche lui, soprattutto lui, concedetemelo). Ma era già il segno che a livello di calcio giocato non avessimo molto altro di cui discutere.

Ahahah aspettavo questo topic, stavo per proporlo ieri

L'anticalcio lo abbiamo visto abbondantemente a Terni anche lo scorso anno con una squadra spesso ammainata e in totale disarmo che imbarcava acqua ds tutte le parti.

Licenziato dall'AST?

Beautiful ce fa una pippa a noi ..

Quindi il primo acquisto lo abbiamo fatto.

Sicuramente ci sono delle preoccupanti analogie. Due cessioni societarie (al di la delle ragioni) due campionati di merda (e il nostro solo per poco non è sfociato nella retrocessione che nelle ultime giornate sul campo avremmo anche meritato) due progetti di nuovi stadi bloccati (peraltro anche il loro da quanto leggevo da 18.000 spettatori).

Bocca tua santa!

Forse non se aspettava manco de diventa sindaco ... e in effetti hanno fatto di tutto per spalancargli le porte di Palazzo Spada, a sinistra (correndo divisi e facendolo arrivare al ballottaggio) e a destra (cacciando latini).

De Rossi ha ottimi rapporti anche con Sabatini, se non fossimo su scherzi a parte..

Torno un attimo a bomba sulla tramvia per mostrare una delle foto storiche che reputo più significative in quanto svela un particolare di cui si sono rimosse le tracce. Il tram in Piazza Dante per impegnare Viale della Stazione, ma salta all'occhio un particolare. Un altro binario incrocia la sede tramviaria. Ovviamente non è un binario appartenente al conteggio della STET, è un raccordo privato (non elettrificato, anche se dall'angolatura stretta della foto non si potrebbe dedurre). Era il raccordo che collegava l'Acciaieria alla Fonderia che, fino alla seconda guerra mondiale, stava incassata tra Viale dellaStazione e Viale Tito Oro Nobili (non a caso precedentemente denominato Viale Fonderia). Nella monografia di Adriano Cioci dedicata alla tramvia questo raccordo non viene menzionato (ne menziona altri privati raccordati ai vari stabilimenti). Caso vuole che anni fa sono stati recuperati esteticamente due locomotori privati che giacevano alle acciaierie, uno era il classico locomotore a trazione mista elettrica e ad accumulatori di cui era dotata anche la STET per sfruttare l'alimentazione elettrica (LE 13) e un altro più piccolo, ad accumulatori (poi rimasti anni all'addiaccio in stazione nella stessa area, sebbene ci fosse un progetto per la loro monumentalizzazione sotto tettoia all'ITIS). Furono presentati nella giornata delle ferrovie dimenticate del 2009 alla rimessa FCU della stazione di Terni dove un ex capostazione svelo il particolare che il piccolo locomotore ad accumulatori faceva appunto la spola su questo raccordo che tagliava il piazzale della stazione, raccordo non elettrificato. E la foto acquistava un senso.

Io non mi strappo i capelli per la cessione di alcuni giocatori, visto quanto hanno reso ultimamente. Se si crea l'ambiente e c'è la giusta motivazione si può far meglio spendendo meno. E su questo secondo punto dell'ambiente, della società totalmente assente da mesi, che sono visibilmente preoccupato, perché qui non mi sembra l'aria per andare in paradiso.

Quante non saprei dire. Una stava a porta Romana (inizio via Roma).

a Anche li a piazza Tacito in origine c'era una barriera come si vede dalla foto sopra di viale della Stazione e ci sono foto antecedenti al monumento ai caduti. Come questa.

Col teatro Polettiano?

Al massimo, come succede spesso, il rifacimento della piazza poteva essere utilizzato come buon pretesto per smantellare tutto.

Si ma non ascriverei la sospensione della tratta urbana nel 1933 al rifacimento di Piazza Tacito con la fontana. Non erano infrequenti gli incidenti ne tratto urbano e sorsero problemi anche con le assicurazioni all'epoca. Anche perché tratto urbano ed extraurbano avevano frequenze separate.

A naso, l'immagine in oggetto come altre postate risalgono ai primi anni di esercizio della tramvia, ben prima della guerra. E si, era proprio un'altra città.

A parte che se amava tanto il calcio femminile poteva rilevare a suo tempo le ferelle futsal che se la giocavano per gli scudetti .. non penso che l'impegno finanziario fosse comparabile a quanto sperperato con la Ternana

Di nulla. Rientra nelle mie passioni. La letteratura ufficiale è un po' carente, la monografia di Adriano Cioci "La tramvia Terni - Ferentillo" ed. Kronion 1987 è esaurito, io me la fotocopiai da un amico che la trovò anni fa su ebay pagandola non poco. Un capitolo dedicato alla tramvia fu ristampato nel volume dello stesso Cioci "Le strade ferrate in Umbria" dove tratta tutte le vicende ferroviarie che hanno riguardato la ns. regione, tra storia, tecnica, progetti realizzati o anche solo studiati. Qualche anno fa un articolo uscì su tuttotreno, in due numeri. Su internet si trova qualcosa. Il blog Umbriasud contiene diversi post che parlano della tramvia. Poi c'è il bel blog Terni storia che tratta anche delle industrie di Terni che gli dedica un post: http://ternistoria.blogspot.com/2012/02/archeologia-industriale-il-tram-terni.html

C'era una barriera a piazza valnerina (Attuale piazza Bruno Buozzi)

E' una storia molto diffusa in Italia, paese con scarsa cultura del trasporto pubblico e grande utilizzo del privato, dove quando appare una modalità di trasporto nuovo non ci si pensa due volte a buttar la vecchia. Erano anni di sviluppo, a Terni peraltro vertiginoso, ed è mancata una sensibilità e una lungimiranza in tal senso. Detto questo, occorre ricordare che la dizione tramvia (con cui era classificata la Terni - Ferentillo) era piuttosto riduttiva, rispetto alle comuni tramvie com le conosciamo oggi. Era al contempo tramvia, ferrovia merci (visto che era raccordata a tutti gli opifici della Valnerina) e antesignana della ferrovia turistica, visto che transitava nel piazzale Byron della Cascata e collegava la città con i borghi della parte orientale della provincia fino al suo confine (Ferentillo) passando per Arrone - Montefranco, Papigno (lungo la ss 209 ovviamente). Rispetto alle tramvie comunemente intese come sorta di bus su rotaia per la mobilità urbana, la nostra era un vistosa eccezione; 1,5 di sviluppo urbano (Piazza Dante - P.zza Tacito - Barriera Valnerina con diramazione Corso Tacito - Piazza della Repubblica allora Piazza V.E.) e ben 17 di sviluppo extraurbano dalla barriera Valnerina al capolinea di Ferentillo. Peraltro il tratto urbano fu smantellato già nel 1933 (già allora dava fastidio e non erano pochi gli incidenti che avvenivano) la STET che arriva al 4 maggio 1960 è quella extraurbana, poi raccordata al capolinea alla stazione FS. Scaduta la concessione 60ennale, non fu rinnovata, il traffico merci continuò per qualche mese, quello passeggeri chiuse il giorno stesso. La STET (società tramvie elettriche Terni) aveva sede a Roma, tra le partecipazioni importanti c'era la società del Carburo di Calcio.

"Quando nel 1960 l'ultima vettura tramviaria, inesorabilmente, superò l'ingresso del deposito, furono in pochi ad avvertire un senso di vuoto. La realtà, ormai, correva sugli autobus, più veloci, meno ingombranti, persino più comodi, seppur più inqunanti, meno intimi, più impersonali. Il progresso dettava regole innovative, alle quali non si poteva e non si doveva sfuggire. Il tempo di adattarsi all'assenza del tram, per i più anziani, sarebbe durato al massimo qualche settimana. Ma non fu sempre così, soprattutto per quegli "affezionati", pendolari per dovere o per piacere, che lungo quelle rotaie avevano affidato non solo gli spostamenti all'interno della città, ma il raggiungimento delle fabbriche, il ritorno a casa, all'alba, al tramonto, o le gite fuori porta, con i ragazzi cui poco bastava per sentire i brividi correre lungo la schiena". Adriano Cioci - Adriano Cioci - La tramvia Terni - Ferentillo da "Le strade ferrate in Umbria dalle origini ai nostri giorni" - Volumnia, 2003 Per sessant'anni lo stridulo scampanellìo delle vetture tramviarie ha destato queste popolazioni tenendo vivi i ricordi degli anziani, accendendo le fantasie dei bambini. Poi null'altro. La strada su cui sfilavano i binari era diventata troppo stretta per le automobili. E il catrame inanellava un'altra vittima." Adriano Cioci - La tramvia Terni - Ferentillo - Kronion, 1987

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