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ORACOLO DI DELFO

SANTA RITA DA CASCIA.

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S’ode a destra uno squillo di tromba,a sinistra risponde uno squillo.

Prosegue,in TV,la saga sulle vite dei santi.

Cosi’,mentre la Rai ci propone il secondo,in pochi anni,sceneggiato sulla vita di Don Bosco,Canale 5 risponde con “La vita di S.Rita da Cascia”,quella che le nostre bisnonne definivano la “Santa degli impossibili”,la stessa che chiese al Signore di far morire i propri figli pur di non farli peccare,richiesta prontamente esaudita.

Il processo di clericalizzazione dei mass-media non conosce soste,mai una fiction,che so,su Filippo Turati o su Piero Gobetti,tanto per buttare là due nomi;con la benedizione della sinistra nostrana,ormai completamente delaicizzata,ammesso che laica possa mai essere stata definita in passato,i canali nazionali,spesso,rassomigliano,sempre più,ad una sorta di TV vaticana.

Per non parlare delle tonache varie (Mons.Tonini,Don Mazzi,Suor Paola,a proposito da un po’ di tempo la suora ultrà non si vede,sto in pensiero…)che svolazzano,di contenitore in contenitore,per spiegarci come si sta al mondo e cosa fare per condurre una vita morigerata e progressista al tempo stesso.

A questo punto,mi duole dirlo come ternano,la nostra città,al solito,fa la consueta brutta figura.

Cosa aspetta,infatti,l’Assessore agli Eventi Valentiniani a far inserire,nei palinsesti televisivi,una “Vita di S.Valentino” ?

Mi auguro che la strana coppia che governa la nostra città (Paglia-Raffaelli) si dia da fare per sanare questa insopportabile ingiustizia.

Chiedo lumi,in merito,a Passaparola…spero che potrà rassicurarmi.

Nel frattempo,visto che non ho seguito la prima parte,vorrei chiedere a qualche utente,particolarmente pio,l’impressione ricavata dallo sceneggiato sulla santa agostiniana,con particolare riferimento all’interpretazione di Vittoria Belvedere che mi dicono sia passata,con notevole disinvoltura,da Sanremo a Santa Rita.

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Adesso non pensare che ti stia perseguitando ma trovo i tuoi interventi maledettamente in sintonia coi miei (sarà l'età?) e mi va di starti un po' appresso (dialetticamente soltanto, eh, non pensa' male!).

Che il cazzo di nostro paese non sia mai stato e non potrà mai essere pienamente progressista, almeno formalmente (ma spesso la forma viene prima della sostanza, vedi le leggi) è un dato di fatto. L'enclave clericale millenaria che portiamo nel ventre non è solo una presenza geografica, ma anche geopolitica. Siamo ineluttabilmente destinati, a turno, destra e sinistra, Prodi o Berlusconi, a leccare il culo al Vaticano. Solo una guerra santa al contrario tutta nostra potrà liberarci dal giogo e dal ricatto a cui tutti (governi, televisioni, giornali, istituzioni, noi stessi) siamo sottoposti.

Il tributo ai santi di questi ultimi anni, poi, oltre ad esserne la conferma, è anche in preoccupante fase acuta, come spesso accade nei periodi bui come questo.

 

Diceva mi nonna, riguardo a 'na vicina zoccola che improvvisamente era diventata "sbattocchiona":

QUANNO LU MONNO NON NE PO' PIU' TUTTI SE DANNO AL BON GESU'!!!!!!

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