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19Lupobiancoverde86

I misfatti di Piacenza-Cremonese

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Premessa:Mi scuso anticipatamente se l'argomento trattato non sia la Ternana,ma penso che riguardi qualsiasi tifosi,di ogni credo e colore!!!Grazie

dal vacello, resoconto di un giornalista che riporta I FATTI:

 

"Violenze poliziesche

a Piacenza

 

 

 

Gentili colleghi

Vi prego di diffondere, nei modi e nei toni che riterrete più opportuni, quanto segue. Credo di essere stato l'unico giornalista presente, almeno in quell'orario, tra la curva e le sue imemdiate vicinanze. Decine di testimonianze orali potranno confermarvi quanto di peggio è accaduto in seguito.

 

Il resoconto che segue riguarda i fatti successi ieri sera, lunedì 26 marzo, a Piacenza nelle immediate vicinanze dello stadio Garilli tra le 20.30 e le 22.15.

Arrivo con un amico da Milano, non ho i biglietti perché sono riuscito ad uscire dalla redazione dove lavoro solo 1 ora prima dell’incontro. L’intenzione, viste le condizioni imposte dalla legge, è quella di raggiungere il settore dei tifosi di casa. A malincuore, ma per la Cremo ho fatto ben altro in questi ultimi 20 anni.

Arrivo allo stadio dall’autostrada ma i Vigili mi obbligano a dirigermi verso il parcheggio dei tifosi grigiorossi. Spiego che vengo da Milano, che non ho i biglietti e che vorrei acquistarli. Niente. Sono costretto a dirigermi verso la curva ospiti. Non ho il biglietto ma non c’è nessuno che controlla gli ingressi. Nessuna perquisizione, si entra senza biglietti nonostante i fondi pubblici stanziati per la sicurezza e i paroloni sulla prevenzione. La gradinata riservata agli ospiti a Piacenza è simile a una grande gabbia. Interamente costruita in metallo, piena di grate, reti. Un posto assurdo per guardare una partita in tranquillità. Le porte esterne, contro ogni logica umana vengono chiuse dall’esterno. In caso di malori o incidenti ai tifosi nessun addetto alla sicurezza staziona nei paraggi. Siamo in prigione. Tra i tifosi vi sono decine di bambini, donne, anziani...

Finisce il primo tempo, la Cremo perde. Non ce la faccio a stare in gabbia oltre tutto ho fame, non ho fatto in tempo a cenare. Non c’è nessun bar nei paraggi. Ero venuto a vedere una partita di calcio e mi trovo in una situazione paradossale.

Mi accorgo che i cancelli non sono chiusi con il lucchetto ma solo accostati e serrati da una sbarra mobile di ferro. Incredibile ma vero! Aiutandomi con un’astina di ferro recuperata per terra faccio scorrere la sbarra fino a sentire il clac, la porta si apre. Esco. Subito mi bloccano due funzionari della Digos. Mostro il tesserino da giornalista, in una delle rare occasioni della mia vita in cui è davvero servito. Spiego che devo andare un attimo alla macchina, che poi ritorno. Passo il primo sbarramento, stessa esibizione della tessera. Una muraglia di carabinieri in tenuta antisommossa.

La situazione, il numero di poliziotti e carabinieri, l’uso ostentato di manganelli, maschere a gas e i temibili gas lacrimogeni, mi spaventano. Intravedo sguardi quasi sadici, pervasi da un odio mai visto prima d’allora.

Passo il primo sbarramento e arrivo al secondo. Qui c’è la Polizia, saranno in 50. Tenuta antisommossa, ginocchiere, aria spavalda qualcuno mi provoca inutilmente. Gridano ai superiori in forte accento meridionale dai carichiamoli questi stronzi, bastardi, dai entriamo, carichiamo. L’ultimo posto di blocco, il terzo è il peggiore. Fazzoletti calati sul viso, alcuni vestiti da ultras, diversi poliziotti in borghese con l’immancabile radiolina per le comunicazioni. Un poliziotto appena passo sbatte il manganello sui guanti, mi guarda e dice, ammazziamoli questi bastardi, questo nord di m...a, senti come gridano…

Credo che quanto ho scritto, e soprattutto quanto ho sentito dalle voci degli amici raggiunti al telefonino oggi, sia una vergogna per uno stato che si crede democratico ma che non è più tale dopo la serata che hanno vissuto ieri un migliaio di cittadini.

L’atteggiamento sadico e la sicurezza dell’impunità sono due comportamenti che un pubblico ufficiale, pagato con i soldi che versiamo noi tutti con le tasse, non dovrebbe mai permettersi di avere, pena il decadimento delle forme di convivenza civile. Proprio come è successo ieri.

 

Farò tutto quanto è possibile per diffondere quanto visto.

 

Stefano Mansi

giornalista pubblicista

Ordine della Lombardia"

L'Articolo parla chiaro,non ci sono parole!!!Mi domando,perchè in Italia avvengono due pesi e due misure?Se un atto violento lo commette un ultras subito scattano soprusi,violenze,diffide e tante altre ingiustizie!!!Se l'atto violento viene commesso più volte dalla F.d.O. o per meglio dire F.d.d.(ove D sta per disordine) non succede un ca**o!!!

:ph34r: VERGOGNATEVI....

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Premessa:Mi scuso anticipatamente se l'argomento trattato non sia la Ternana,ma penso che riguardi qualsiasi tifosi,di ogni credo e colore!!!Grazie

dal vacello, resoconto di un giornalista che riporta I FATTI:

 

"Violenze poliziesche

a Piacenza

 

 

 

Gentili colleghi

Vi prego di diffondere, nei modi e nei toni che riterrete più opportuni, quanto segue. Credo di essere stato l'unico giornalista presente, almeno in quell'orario, tra la curva e le sue imemdiate vicinanze. Decine di testimonianze orali potranno confermarvi quanto di peggio è accaduto in seguito.

 

Il resoconto che segue riguarda i fatti successi ieri sera, lunedì 26 marzo, a Piacenza nelle immediate vicinanze dello stadio Garilli tra le 20.30 e le 22.15.

Arrivo con un amico da Milano, non ho i biglietti perché sono riuscito ad uscire dalla redazione dove lavoro solo 1 ora prima dell’incontro. L’intenzione, viste le condizioni imposte dalla legge, è quella di raggiungere il settore dei tifosi di casa. A malincuore, ma per la Cremo ho fatto ben altro in questi ultimi 20 anni.

Arrivo allo stadio dall’autostrada ma i Vigili mi obbligano a dirigermi verso il parcheggio dei tifosi grigiorossi. Spiego che vengo da Milano, che non ho i biglietti e che vorrei acquistarli. Niente. Sono costretto a dirigermi verso la curva ospiti. Non ho il biglietto ma non c’è nessuno che controlla gli ingressi. Nessuna perquisizione, si entra senza biglietti nonostante i fondi pubblici stanziati per la sicurezza e i paroloni sulla prevenzione. La gradinata riservata agli ospiti a Piacenza è simile a una grande gabbia. Interamente costruita in metallo, piena di grate, reti. Un posto assurdo per guardare una partita in tranquillità. Le porte esterne, contro ogni logica umana vengono chiuse dall’esterno. In caso di malori o incidenti ai tifosi nessun addetto alla sicurezza staziona nei paraggi. Siamo in prigione. Tra i tifosi vi sono decine di bambini, donne, anziani...

Finisce il primo tempo, la Cremo perde. Non ce la faccio a stare in gabbia oltre tutto ho fame, non ho fatto in tempo a cenare. Non c’è nessun bar nei paraggi. Ero venuto a vedere una partita di calcio e mi trovo in una situazione paradossale.

Mi accorgo che i cancelli non sono chiusi con il lucchetto ma solo accostati e serrati da una sbarra mobile di ferro. Incredibile ma vero! Aiutandomi con un’astina di ferro recuperata per terra faccio scorrere la sbarra fino a sentire il clac, la porta si apre. Esco. Subito mi bloccano due funzionari della Digos. Mostro il tesserino da giornalista, in una delle rare occasioni della mia vita in cui è davvero servito. Spiego che devo andare un attimo alla macchina, che poi ritorno. Passo il primo sbarramento, stessa esibizione della tessera. Una muraglia di carabinieri in tenuta antisommossa.

La situazione, il numero di poliziotti e carabinieri, l’uso ostentato di manganelli, maschere a gas e i temibili gas lacrimogeni, mi spaventano. Intravedo sguardi quasi sadici, pervasi da un odio mai visto prima d’allora.

Passo il primo sbarramento e arrivo al secondo. Qui c’è la Polizia, saranno in 50. Tenuta antisommossa, ginocchiere, aria spavalda qualcuno mi provoca inutilmente. Gridano ai superiori in forte accento meridionale dai carichiamoli questi stronzi, bastardi, dai entriamo, carichiamo. L’ultimo posto di blocco, il terzo è il peggiore. Fazzoletti calati sul viso, alcuni vestiti da ultras, diversi poliziotti in borghese con l’immancabile radiolina per le comunicazioni. Un poliziotto appena passo sbatte il manganello sui guanti, mi guarda e dice, ammazziamoli questi bastardi, questo nord di m...a, senti come gridano…

Credo che quanto ho scritto, e soprattutto quanto ho sentito dalle voci degli amici raggiunti al telefonino oggi, sia una vergogna per uno stato che si crede democratico ma che non è più tale dopo la serata che hanno vissuto ieri un migliaio di cittadini.

L’atteggiamento sadico e la sicurezza dell’impunità sono due comportamenti che un pubblico ufficiale, pagato con i soldi che versiamo noi tutti con le tasse, non dovrebbe mai permettersi di avere, pena il decadimento delle forme di convivenza civile. Proprio come è successo ieri.

 

Farò tutto quanto è possibile per diffondere quanto visto.

 

Stefano Mansi

giornalista pubblicista

Ordine della Lombardia"

L'Articolo parla chiaro,non ci sono parole!!!Mi domando,perchè in Italia avvengono due pesi e due misure?Se un atto violento lo commette un ultras subito scattano soprusi,violenze,diffide e tante altre ingiustizie!!!Se l'atto violento viene commesso più volte dalla F.d.O. o per meglio dire F.d.d.(ove D sta per disordine) non succede un ca**o!!!

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è sempre stato così... che ce voli fa...

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e be sci... bellu pensà, complimenti ;)

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bellu pensà, ormai io personalmente non me scandalizzo più quando sento certe cose. mica ho detto che è giusto, per carità. ma ormai quante ne abbiamo sentite anche peggiori di queste?

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