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arthur fonzarelli

PROGRESSIVE ROCK!!!

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Topic memorabile!.

Non so da dove cominciare...vorrei parlare di tutto ma smetterei tra un paio di mesi.

Io metterei alcuni punti fermi: per come la vedo io, il progressive, o meglio, una sorta di proto-progressive, nasce con Moondog, che porto come avatar. Musicista di strada del secondo dopoguerra, praticamente cieco e autodidatta, è il primo che comincia ad usare "strumenti" musicali anomali (barattoli, parlato, oggetti di casa) ed il primo che apre al genere. Ascoltando "stamping ground" se ne ha un buon esempio. Muore vecchio e sostanzialmente sconosciuto ai più, ma molti gruppi progressive dichiararono in seguito di esservisi ispirati (Pink Floyd ed altri). Lo stesso Frank Zappa lo ha citato spesso come una sorta di guru. E aveva ragione.

Tra i gruppi progressivi più importanti metterei, oltre ai Pink Floyd (di cui mi vanto di essere biografo ufficiale della conca ternana  :lol: ), che però sono così immensi da andare ben oltre questa, per lorotroppo stretta, definizione, complessi come King Crimson, Camel, Caravan, Atomic Rooster, Tempest, Heart of the Sun, Voyagers, Colosseum, Van der Graaf Generator. Questi sopra citati sono gruppi fine anni 60 inizio 70, diciamo 1965-1972. Yes, ELP, Genesis, per me, sono sempre progressive ma fanno parte di un filone più, come dire, maturo del genere.

Per dire, a me piacciono molto gli Elp, ma a volte gli assolo di Emerson alle tastiere diventano pesantissimi. Virtuosismi fini a se stessi. Mentre invece i primi Caravan rendono benissimo lo "standard" musicale del genere progressive.

Perchè non bisogna dimenticare i sottogeneri del progressive: dallo space rock (Heart of the Sun, per es.) a tutto il filone rock-sinfonico (Atom Heart Mother dei Pf, per dire..) al folk progressive dei Colosseum.

 

Per dare continuità a questo bellissimo topic secondo me dovremmo, ognuno di noi, scegliere qualche album del proprio gruppo preferito e fare una recensione.

Però.....li PInk Floyd li recensisco IO, E SOLO IO!!! :lol:  :lol:  :lol:

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Bene, cominci pure professore :lol:

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Mo' vado a durmì perchè non me reggo in piedi :lol:

Se volete una recensione su un album che conoscete poco dei Pink Floyd scrivete che ve risponno! :lol:

Altrimenti appena c'ho un po' de tempo cumincio da "The Piper at the gates of dawn" e via via fino alla fine.....

 

 

 

SARA' COME LA CORAZZATA POTIOMKIN!!!! :lol:

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Allora spiegami in sintesi il capolavoro che fecero a Pompei :lol: Non riesco a trovarlo ....per fortuna!!!! :lol:

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Qualcuno mi sa dire qualcosa su questi gruppi "minori"?

 

High Tide

 

Black Widow

 

Amon Duul

 

Clear Blue Sky

 

Greenslade

 

 

basta mi fermo.. :D

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gli HIGH TIDE sono un misto di progressive, psichedelia e hard rock, due ottimi album 'sea shanties' e 'high tide' con il secondo più rifinito con in risalto chitarra e violino con tracce hard più marginali rispetto al primo disco

 

i BLACK WIDOW fanno parte del cosidetto 'dark prog' , hanno realizzato 3 dischi il più importante forse è Sacrifice ( evocativo visto che si parlava durante i loro spettacoli di sacrifici di animali sul palco!!)

 

i GREENSLADE sono già più conosciuti , 4 album il primo 'greenslade' è forse il migliore sunto di jazz rock e progressive ( grazie alle doppie tastiere) i migliori brani, i più lunghi sono drowning man e sundance.

 

gli altri due gruppi non li conosco ;)

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Topic memorabile!.

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Io metterei alcuni punti fermi: per come la vedo io, il progressive, o meglio, una sorta di proto-progressive, nasce con Moondog, che porto come avatar. Musicista di strada del secondo dopoguerra, praticamente cieco e autodidatta, è il primo che comincia ad usare "strumenti" musicali anomali (barattoli, parlato, oggetti di casa) ed il primo che apre al genere. Ascoltando "stamping ground" se ne ha un buon esempio. Muore vecchio e sostanzialmente sconosciuto ai più, ma molti gruppi progressive dichiararono in seguito di esservisi ispirati (Pink Floyd ed altri). Lo stesso Frank Zappa lo ha citato spesso come una sorta di guru. E aveva ragione.

Tra i gruppi progressivi più importanti metterei, oltre ai Pink Floyd (di cui mi vanto di essere biografo ufficiale della conca ternana  :lol: ), che però sono così immensi da andare ben oltre questa, per lorotroppo stretta, definizione, complessi come King Crimson, Camel, Caravan, Atomic Rooster, Tempest, Heart of the Sun, Voyagers, Colosseum, Van der Graaf Generator. Questi sopra citati sono gruppi fine anni 60 inizio 70, diciamo 1965-1972. Yes, ELP, Genesis, per me, sono sempre progressive ma fanno parte di un filone più, come dire, maturo del genere.

Per dire, a me piacciono molto gli Elp, ma a volte gli assolo di Emerson alle tastiere diventano pesantissimi. Virtuosismi fini a se stessi. Mentre invece i primi Caravan rendono benissimo lo "standard" musicale del genere progressive.

Perchè non bisogna dimenticare i sottogeneri del progressive: dallo space rock (Heart of the Sun, per es.) a tutto il filone rock-sinfonico (Atom Heart Mother dei Pf, per dire..) al folk progressive dei Colosseum.

 

Per dare continuità a questo bellissimo topic secondo me dovremmo, ognuno di noi, scegliere qualche album del proprio gruppo preferito e fare una recensione.

Però.....li PInk Floyd li recensisco IO, E SOLO IO!!! :lol:  :lol:  :lol:

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Bene, cominci pure professore :lol:

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Mo' vado a durmì perchè non me reggo in piedi :lol:

Se volete una recensione su un album che conoscete poco dei Pink Floyd scrivete che ve risponno! :lol:

Altrimenti appena c'ho un po' de tempo cumincio da "The Piper at the gates of dawn" e via via fino alla fine.....

 

 

 

SARA' COME LA CORAZZATA POTIOMKIN!!!! :lol:

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Allora spiegami in sintesi il capolavoro che fecero a Pompei :lol: Non riesco a trovarlo ....per fortuna!!!! :lol:

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Bestemmiatore!. Blasfemo!!. :lol:

"Live at Pompeii" (con due i finali) è un film-concerto che i Pink Floyd, nella line-up classica (Gilmour alla chitarra, Mason alle percussioni, Wright alle tastiere e Waters al basso) girarono in soli 6 giorni a Pompei nel 1972. Precisamente a fine Ottobre. E' considerato un vero e proprio capolavoro, per una serie di ragioni:

1) Fu il primo, ed unico a quanto mi risulta, film-concerto senza pubblico: i Floyd girarono il film all'interno dell'anfiteatro senza nessuno, a parte i tecnici e il regista, Adrian Maben. Questo allora era rivoluzionario, perchè i film-concerto erano o tipo woodstock o tipo cameraman che segue l'artista in tour (come fece Dylan).

2) Fu suonato interamente dal vivo ed ancora oggi il suono che si ottenne è paragonabile, grazie alla conformità dell'anfiteatro ed alla sapiente disposizioni degli amplificatori, a quello che si ottiene registrando in studio.

3) Fu girato in condizioni di luce straordinarie (i pezzi diurni vennero girati intorno a mezzogiorno). Se lo vedrai ti accorgerai che la luce che emana è assolutamente fuori dal normale.

4) Il regista inserì sequenze di fotogrammi di dipinti romani e scene "bucoliche" di vario tipo, tra cui, alla fine, due scene di sesso che i romani dipinsero sulle terme. L'effetto tra la ripresa dei Floyd che suonano (con tecniche innovative) e la fusione con queste immagini ha reso il film un viaggio extrasensoriale che nessuno è più riuscito a riprodurre.

Il film è stato recentemente ridigitalizzato e ripubblicato in una versione più ampia, con filmati inediti ed una intervista molto bella al regista (questa versione si chiama "The director's Cut").

Ci sono molti aneddoti sulle difficoltà che ebbero i Floyd a girare questo film. Una su tutte: il primo giorno di riprese saltò la corrente e i tecnici dovettero stendere un cavo di oltre 20 km per portarla da Napoli!.

Tra i brani suonati ci sono versioni epiche di "Echoes" (part I e part II) e di "A saucerful of secrets". In "Mademoiselle Nobs" i Floyd fanno "Cantare" un cane appositamente addestrato ad ululare a tempo: il risultato è strabiliante.

Poco dopo il film uscirà l'album che li consacrerà a livello mondiale: Dark side of the Moon.

Questo è un riassunto...se vuoi te lo sviscero per bene :lol:

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LE NOSTRE RECENSIONI

 

Le Orme - "Felona e Sorona" (1973)

 

Tony Pagliuca (tastiere) - Aldo Tagliapietra (voce, basso, chitarra) - Miky Dei Rossi (batteria, percussioni)

 

Concept album, come andava di moda in quegli anni, basato su una storia fantastica, quella di due pianeti immaginari, Felona e Sorona, appunto. Il primo è costantemente illuminato dal sole, mentre il secondo è immerso stabilmente nelle tenebre.

L'album si apre con "Sospesi nell'incredibile" dove inizialmente la fanno da padrone le tastiere di Tony Pagliuca in un continuo rincorrersi di scale e tappeti armonici che hanno un qualcosa di etereo. "Dove il cielo si nasconde..." la voce di Aldo Tagliapietra comincia a descrivere come si presentano questi "...due pianeti in armonia, che ruotano insieme nel loro regno..."; intermezzo e finale tutto di tastiere degne del miglior Tony Banks. Piccolo assolo di batteria e le campane introducono "Felona", il pezzo più semplice di tutto il lavoro, suonato su un giro elementare di chitarra acustica, ma che dà la viva impressione di ciò che è questo pianeta: allegro, pieno di luce, spensierato "... non ci son segreti nelle sfere trasparenti...". Il lavoro prosegue poi con gli altri pezzi ma si può dire che tutto l'album è un'unica grande suite.

È probabilmente il miglior lavoro della band veneta, che viaggia tra synth, hammond e organo in un caleidoscopio surreale di immagini vive e presenti, con la voce di Aldo che accompagna dolcemente le note.

 

Voto: 9

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Modificato da arthur fonzarelli

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Le Orme - "Felona e Sorona" (1973)

 

Tony Pagliuca (tastiere) - Aldo Tagliapietra (voce, basso, chitarra) - Miky Dei Rossi (batteria, percussioni)

 

Concept album, come andava di moda in quegli anni, basato su una storia fantastica, quella di due pianeti immaginari, Felona e Sorona, appunto. Il primo è costantemente illuminato dal sole, mentre il secondo è immerso stabilmente nelle tenebre.

L'album si apre con "Sospesi nell'incredibile" dove inizialmente la fanno da padrone le tastiere di Tony Pagliuca in un continuo rincorrersi di scale e tappeti armonici che hanno un qualcosa di etereo. "Dove il cielo si nasconde..." la voce di Aldo Tagliapietra comincia a descrivere come si presentano questi "...due pianeti in armonia, che ruotano insieme nel loro regno..."; intermezzo e finale tutto di tastiere degne del miglior Tony Banks. Piccolo assolo di batteria e le campane introducono "Felona", il pezzo più semplice di tutto il lavoro, suonato su un giro elementare di chitarra acustica, ma che dà la viva impressione di ciò che è questo pianeta: allegro, pieno di luce, spensierato "... non ci son segreti nelle sfere trasparenti...". Il lavoro prosegue poi con gli altri pezzi ma si può dire che tutto l'album è un'unica grande suite.

È probabilmente il miglior lavoro della band veneta, che viaggia tra synth, hammond e organo in un caleidoscopio surreale di immagini vive e presenti, con la voce di Aldo che accompagna dolcemente le note.

 

Voto: 9

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quoto straquoto arciquoto

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Topic memorabile!.

Non so da dove cominciare...vorrei parlare di tutto ma smetterei tra un paio di mesi.

Io metterei alcuni punti fermi: per come la vedo io, il progressive, o meglio, una sorta di proto-progressive, nasce con Moondog, che porto come avatar. Musicista di strada del secondo dopoguerra, praticamente cieco e autodidatta, è il primo che comincia ad usare "strumenti" musicali anomali (barattoli, parlato, oggetti di casa) ed il primo che apre al genere. Ascoltando "stamping ground" se ne ha un buon esempio. Muore vecchio e sostanzialmente sconosciuto ai più, ma molti gruppi progressive dichiararono in seguito di esservisi ispirati (Pink Floyd ed altri). Lo stesso Frank Zappa lo ha citato spesso come una sorta di guru. E aveva ragione.

Tra i gruppi progressivi più importanti metterei, oltre ai Pink Floyd (di cui mi vanto di essere biografo ufficiale della conca ternana  :lol: ), che però sono così immensi da andare ben oltre questa, per lorotroppo stretta, definizione, complessi come King Crimson, Camel, Caravan, Atomic Rooster, Tempest, Heart of the Sun, Voyagers, Colosseum, Van der Graaf Generator. Questi sopra citati sono gruppi fine anni 60 inizio 70, diciamo 1965-1972. Yes, ELP, Genesis, per me, sono sempre progressive ma fanno parte di un filone più, come dire, maturo del genere.

Per dire, a me piacciono molto gli Elp, ma a volte gli assolo di Emerson alle tastiere diventano pesantissimi. Virtuosismi fini a se stessi. Mentre invece i primi Caravan rendono benissimo lo "standard" musicale del genere progressive.

Perchè non bisogna dimenticare i sottogeneri del progressive: dallo space rock (Heart of the Sun, per es.) a tutto il filone rock-sinfonico (Atom Heart Mother dei Pf, per dire..) al folk progressive dei Colosseum.

 

Per dare continuità a questo bellissimo topic secondo me dovremmo, ognuno di noi, scegliere qualche album del proprio gruppo preferito e fare una recensione.

Però.....li PInk Floyd li recensisco IO, E SOLO IO!!! :lol:  :lol:  :lol:

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Bene, cominci pure professore :lol:

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Mo' vado a durmì perchè non me reggo in piedi :lol:

Se volete una recensione su un album che conoscete poco dei Pink Floyd scrivete che ve risponno! :lol:

Altrimenti appena c'ho un po' de tempo cumincio da "The Piper at the gates of dawn" e via via fino alla fine.....

 

 

 

SARA' COME LA CORAZZATA POTIOMKIN!!!! :lol:

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Allora spiegami in sintesi il capolavoro che fecero a Pompei :lol: Non riesco a trovarlo ....per fortuna!!!! :lol:

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mi vergongo per te :lol:

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Per questo topic vale la pena tornare a scrivere sul forum!!!

 

Per favore...i Pink Floyd (grandissimi) non hanno nulla a che vedere con il rock progressive!!!

Non basta fare un brano rock lungo 20 minuti per definirlo tale!!!

 

La caratteristica principale del genere è il sapiente mix con la musica classica!!!

 

Quindi su tutti YES e ELP!!!!

 

 

Tutto il resto fà volume....

 

:);)

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Appro appro aprro posito !

 

ho citato gli ELP e non ho citato quello che per me e' il loro piu' bel disco

 

BRIAN SALAD & SURGERY....mitico come la copertina che ho in LP originale dell'epoca

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Appro appro aprro posito !

 

ho citato gli ELP e non ho citato quello che per me e' il loro piu' bel disco

 

BRIAN SALAD & SURGERY....mitico come la copertina che ho in LP originale dell'epoca

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è un ottimo disco ma secondo me Karn Evil è veramente "eccessiva" ...troppo lunga e troppo complicata...

in quell'album comunque "Jerusalem" è fantastica

 

a mio opinabile parere il top degli ELP è stato Trilogy ..

 

ma si sa che de gustibus non autobus filobus esse o esse :D

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Non so da dove cominciare...vorrei parlare di tutto ma smetterei tra un paio di mesi.

Io metterei alcuni punti fermi: per come la vedo io, il progressive, o meglio, una sorta di proto-progressive, nasce con Moondog, che porto come avatar. Musicista di strada del secondo dopoguerra, praticamente cieco e autodidatta, è il primo che comincia ad usare "strumenti" musicali anomali (barattoli, parlato, oggetti di casa) ed il primo che apre al genere. Ascoltando "stamping ground" se ne ha un buon esempio. Muore vecchio e sostanzialmente sconosciuto ai più, ma molti gruppi progressive dichiararono in seguito di esservisi ispirati (Pink Floyd ed altri). Lo stesso Frank Zappa lo ha citato spesso come una sorta di guru. E aveva ragione.

Tra i gruppi progressivi più importanti metterei, oltre ai Pink Floyd (di cui mi vanto di essere biografo ufficiale della conca ternana  :lol: ), che però sono così immensi da andare ben oltre questa, per lorotroppo stretta, definizione, complessi come King Crimson, Camel, Caravan, Atomic Rooster, Tempest, Heart of the Sun, Voyagers, Colosseum, Van der Graaf Generator. Questi sopra citati sono gruppi fine anni 60 inizio 70, diciamo 1965-1972. Yes, ELP, Genesis, per me, sono sempre progressive ma fanno parte di un filone più, come dire, maturo del genere.

Per dire, a me piacciono molto gli Elp, ma a volte gli assolo di Emerson alle tastiere diventano pesantissimi. Virtuosismi fini a se stessi. Mentre invece i primi Caravan rendono benissimo lo "standard" musicale del genere progressive.

Perchè non bisogna dimenticare i sottogeneri del progressive: dallo space rock (Heart of the Sun, per es.) a tutto il filone rock-sinfonico (Atom Heart Mother dei Pf, per dire..) al folk progressive dei Colosseum.

 

Per dare continuità a questo bellissimo topic secondo me dovremmo, ognuno di noi, scegliere qualche album del proprio gruppo preferito e fare una recensione.

Però.....li PInk Floyd li recensisco IO, E SOLO IO!!! :lol:  :lol:  :lol:

1335600[/snapback]

 

Bene, cominci pure professore :lol:

1335613[/snapback]

 

Mo' vado a durmì perchè non me reggo in piedi :lol:

Se volete una recensione su un album che conoscete poco dei Pink Floyd scrivete che ve risponno! :lol:

Altrimenti appena c'ho un po' de tempo cumincio da "The Piper at the gates of dawn" e via via fino alla fine.....

 

 

 

SARA' COME LA CORAZZATA POTIOMKIN!!!! :lol:

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Allora spiegami in sintesi il capolavoro che fecero a Pompei :lol: Non riesco a trovarlo ....per fortuna!!!! :lol:

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mi vergongo per te :lol:

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:lol::lol::lol: Cacafò,mai fatto toccà pure da lupoeta :lol::lol: .Con tutto il rispetto per i P.F.e per i registi,ma me sembra che i brani in questione siano un pò troppo ''progressive''Oserei dire esasperanti.

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LE NOSTRE RECENSIONI

 

Le Orme - "Felona e Sorona" (1973)

 

Tony Pagliuca (tastiere) - Aldo Tagliapietra (voce, basso, chitarra) - Miky Dei Rossi (batteria, percussioni)

 

Concept album, come andava di moda in quegli anni, basato su una storia fantastica, quella di due pianeti immaginari, Felona e Sorona, appunto. Il primo è costantemente illuminato dal sole, mentre il secondo è immerso stabilmente nelle tenebre.

L'album si apre con "Sospesi nell'incredibile" dove inizialmente la fanno da padrone le tastiere di Tony Pagliuca in un continuo rincorrersi di scale e tappeti armonici che hanno un qualcosa di etereo. "Dove il cielo si nasconde..." la voce di Aldo Tagliapietra comincia a descrivere come si presentano questi "...due pianeti in armonia, che ruotano insieme nel loro regno..."; intermezzo e finale tutto di tastiere degne del miglior Tony Banks. Piccolo assolo di batteria e le campane introducono "Felona", il pezzo più semplice di tutto il lavoro, suonato su un giro elementare di chitarra acustica, ma che dà la viva impressione di ciò che è questo pianeta: allegro, pieno di luce, spensierato "... non ci son segreti nelle sfere trasparenti...". Il lavoro prosegue poi con gli altri pezzi ma si può dire che tutto l'album è un'unica grande suite.

È probabilmente il miglior lavoro della band veneta, che viaggia tra synth, hammond e organo in un caleidoscopio surreale di immagini vive e presenti, con la voce di Aldo che accompagna dolcemente le note.

 

Voto: 9

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M E R A V I G L I O S I!!!!!!!!!! Le Orme meravigliosi,con quell'Hammond sempre in calore che te taja la pelle.Ma devi sentire Tagliapietra al sitar!!!!! E De Rossi!!! Ancora un caimano!!!! Vennero qualche anno fà quì vicino Teramo,a Canzano,regà una serata da eiaculazione continua!!!!!!

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LE NOSTRE RECENSIONI

 

ALPHATAURUS - "Alphataurus" (1973)

 

Classico quintetto formato da Guido Wasserman alla chitarra, Michele Bavero alla voce, Pietro Pellegrini alle tastiere, Alfonso Oliva al basso e da Giorgio Santandrea alla batteria, provenienti da Milano, hanno all'attivo solo questo lavoro uscito nel 1973. L'album si compone di 5 pezzi, tutti di lunga durata, di buon livello e senza punti deboli. La musica è un rock barocco con influenze hard ("Dopo l'uragano") si cui spicca l'ottima voce di Michele Bavero. Si notano soprattutto le influenze degli E.L. & P. ("Ombra muta"), con il tastierista, autore di tutti i brani, in grande evidenza e con atmosfere di grande effetto ("Croma"); synth e pianoforte ("La mente vola") dove anche nei testi emerge l'anima romantica.

 

Voto: 7,5

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Modificato da arthur fonzarelli

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sono riuscito a trovare i Clear Blue Sky su Emule ma il file è .rar chi può dirmi che estensione è e cose ci vuole per riprodurre i file di questo tipo?

 

drink you very mille

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scarica dal sito win.rar, poi ne parliamo

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drink you very mille

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meglio winrar.it o win-rar.com?

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in quell'album comunque "Jerusalem" è fantastica

 

a mio opinabile parere il top degli ELP è stato Trilogy ..

 

ma si sa che de gustibus non autobus filobus esse o esse  :D

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Trilogy mi piaceva un casino quando ero piccolo....From the beginning e' roba da matti !

 

Concordo su Karn....

 

ho scoperto che Jerusalem e' un pezzo da chiesa ebraico se non erro. quindi e' una canzone rifatta...

 

quello che mi ha sempre stupido degli ELP e' che quasi in ogni disco (vedi Trilogy e/o Tarkus) c'e' un pezzo che non c'entra un fico col resto....tipo Hoedown

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ho scoperto che Jerusalem e' un pezzo da chiesa ebraico se non erro. quindi e' una canzone rifatta...

 

quello che mi ha sempre stupido degli ELP e' che quasi in ogni disco (vedi Trilogy e/o Tarkus) c'e' un pezzo che non c'entra un fico col resto....tipo  Hoedown

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su Jerusalem una curiosità: viene cantata nel film "Quattro matrimoni e un funerale"

 

sui pezzi "strani" degli ELP , credo che dovessero far sfogare il lato goliardico di Keirth Emerson :)

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vai su winrar.it, e fai il download su "provalo subito"... ti dirà che lo puoi provare per 30 giorni ma io lo uso da più di anno e non l'ho mai pagato :lol:

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ti ringrazio e vado a denunciarti alla finanza :lol::lol::lol:

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ok, quando l'hai scaricato sentiamoci in msn che ti spiego come usarlo

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Beggar's Opera - Questa band scozzese, dal nome ispirato all'opera settecentesca di John Gay, ha conosciuto una discreta fama al tempo delle prime contaminazioni tra rock e classica: l'esordio è "Act One", pubblicato su Vertigo nel 1970. E' un disco che dimostra buona tecnica strumentale, ma poche idee originali: prevale l'aspetto più appariscente, con due pirotecniche riprese del famoso autore di operette Franz Von Suppè, "Poet and peasant" e "Light cavalry". L'arrangiamento esalta soprattutto l'organo di Alan Park, specie nel secondo brano, posto in chiusura, ma il picco di questa smania iconoclasta è "Raymond Road", quasi dodici minuti che affastellano in un collage improbabile celebri motivi di Mozart, Grieg e Rossini tra gli altri. Molto meglio "Memory", un frizzante episodio firmato dall'ospite Virginia Scott (mellotron e voce), che preannuncia l'evoluzione del gruppo. I Beggars mettono da parte certo facile effettismo e finalmente fanno valere le loro qualità in "Waters of change" (1971). Nove tracce mirabilmente equilibrate tra brani lunghi arrangiati con bella fantasia e brevi intermezzi strumentali, dove fanno capolino tracce della nativa Scozia (specie "Lament", che riecheggia antiche cornamuse). Sale in cattedra l'estro di Ricky Gardiner, chitarrista dal riff tagliente, mentre la voce solista di Martin Griffiths si conquista i suoi spazi in "Time machine" e soprattutto in "I've no idea", nelle morbide parentesi aperte dal mellotron della Scott, presenza in qualche modo decisiva. E' un progressive melodico esente da forzature, che scorre con bella fluidità corale e piccole invenzioni strumentali. "Festival" è una vivace danza campestre dal passo trascinante e un flauto ficcante, mentre più enfatico e solenne è "Silver peacock", con un grande lavoro tastieristico di Alan Park e il mellotron ancora seducente. Brillante anche il finale di "The fox", col suo ritmo serrato, le pause e le ripartenze continue. E' uno dei piccoli gioielli del prog inglese minore. Lo stato di grazia dura poco. Il seguente "Pathfinder", del '72, è un disco meno omogeneo, con qualche ammiccamento commerciale di troppo. Sono comunque di rilievo pezzi come "Hobo", con la chitarra e il pianoforte in evidenza, e la consueta perizia melodica che altrove si abbina anche a un rock più grintoso come "The witch". Curiosa ma efficace anche la cover di Jim Webb, "MacArthur Park", mentre gli altri brani soffrono di un eccesso di riferimenti stilistici (ad esempio "From shark to haggies", letteralmente divisa in due), che non giovano all'unità del disco. Dopo "Get your dog off me!" (1973), con il cantante Linnie Paterson (ex Writing On The Wall) che rileva Griffiths, il gruppo emigra in Germania, dove escono dischi di poca fortuna, a cominciare da "Sagittary" (1976). Ricky Gardiner collabora poi con David Bowie e Iggy Pop. Ristampe su CD a cura della Repertoire (fonte ARCHIVIO PROGRESSIVO)

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ho citato gli ELP e non ho citato quello che per me e' il loro piu' bel disco

 

BRIAN SALAD & SURGERY....mitico come la copertina che ho in LP originale dell'epoca

1338531[/snapback]

 

 

Guarda caso mi è arrivato ora cd ristampa...oltre ad Atomic Rooster, Uriah heep e best di Greg lake..ogni tanto non è male lavorare in una csa discografica, soldi pochi ma cd tanti..

 

PS: Jerusalem cmq deriva da una poesia di William Blake, che fu mal vista dalla Chiesa per i testi profani...e sapere che Brain salad surgery significa pompino?!

 

:P

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ho citato gli ELP e non ho citato quello che per me e' il loro piu' bel disco

 

BRIAN SALAD & SURGERY....mitico come la copertina che ho in LP originale dell'epoca

1338531[/snapback]

 

 

Guarda caso mi è arrivato ora cd ristampa...oltre ad Atomic Rooster, Uriah heep e best di Greg lake..ogni tanto non è male lavorare in una csa discografica, soldi pochi ma cd tanti..

 

PS: Jerusalem cmq deriva da una poesia di William Blake, che fu mal vista dalla Chiesa per i testi profani...e sapere che Brain salad surgery significa pompino?!

 

:P

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il sogno della vita mia!

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ho citato gli ELP e non ho citato quello che per me e' il loro piu' bel disco

 

BRIAN SALAD & SURGERY....mitico come la copertina che ho in LP originale dell'epoca

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Guarda caso mi è arrivato ora cd ristampa...oltre ad Atomic Rooster, Uriah heep e best di Greg lake..ogni tanto non è male lavorare in una csa discografica, soldi pochi ma cd tanti..

 

PS: Jerusalem cmq deriva da una poesia di William Blake, che fu mal vista dalla Chiesa per i testi profani...e sapere che Brain salad surgery significa pompino?!

 

:P

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il sogno della vita mia!

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Quale ? Il pompino?!

 

:lol:

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